LONGARONE In occasione dei primi cinquant’anni della Sezione Abvs “Attilio Marogna di Longarone, Castellavazzo ed Ospitale di Cadore (sede nella via Roma 56 di Longarone, recapiti telefonici 0437-771236 e 338-1950511, indirizzo e-mail: [email protected]), nel settembre del 2001 era stato stampato (Grafiche Longaronesi snc) col contributo di Cariverona banca spa un libretto di cinquanta pagine (coordinamento editoriale di Dino Bridda), intitolato “Dono del sangue. Dono di vita” . Nella presentazione si evidenziava l’importante traguardo del cinquantennale che “meritava di essere ricordato anche con la forza delle parole e delle immagini racchiuse nelle pagine seguenti” certamente non per ostentazione del lavoro fatto dato che “il volontariato vero rifugge dalle autocelebrazioni e dalla ricerca di riconoscimenti, ma, soprattutto, per rendere omaggio proprio all’opera oscura, silenziosa e discreta di tanti volontari che dal 1951 ad oggi hanno reso possibile la bella avventura di questa sezione di donatori di sangue” ed essere testimonianza della vivacità del volontariato locale e stimolo di riflessione per tutti coloro i quali volessero avere un primo approccio col mondo della donazione: non è mai troppo tardi!”. Nella prefazione, il segretario dell’epoca, Aldo Barbariol, spiegava che per dirigenti ed iscritti alla sezione “è senza dubbio motivo d’orgoglio, ma anche di intima soddisfazione, aver raggiunto il prestigioso traguardo dei cinquant’anni di attività” sottolineando che “Celebriamo tale ricorrenza assieme agli amici delle sezioni di Belluno e Sedico; chi ci precedette, infatti, fu tra i fondatori dell’Associazione bellunese volontari del sangue nel lontano mese di agosto 1951”. Dopo gli interventi dei sindaci di Longarone, Pierluigi De Cesero (“Continuate a fare del bene”), di Castellavazzo, Giorgio Roccon (“Un impegno morale che va riconosciuto”), di Ospitale di Cadore, Giordano Zanvettor (“Un auspicio di crescita”), la pubblicazione proponeva “Cinquant’anni di sangue versato per la vita”, storia scritta da Gioacchino Bratti e Dino Bridda, articolata in vari capitoletti: “Nello spirito della rinascita nacque l’Abvs”, “Longarone fu tra le prime tre sezioni”, “Dopo il 9 ottobre 1963 si riparte di nuovo”, “L’impulso e la guida di Attilio Marogna”, “Al traguardo dei cinquant’anni”, “Un auspicio per il futuro”, cui fanno seguito alcune apprezzabili testimonianze: don Luciano Saviane, arciprete di Longarone: “Un gesto normale”; don Giuseppe Capraro: “Un grappolo familiare aperto alla donazione del sangue”; Franco De Mattia: “Quella prima volta”; Roberto Padrin (oggi sindaco di Longarone nonché presidente della Provincia di Belluno – ndr.) : “Io donatore”; Rita Marogna; “Ricordo di papà” (giustamente orgogliosa annota fra l’altro: “Posso solo affermare che mio padre, per me, ma non solo per me è stato ‘grande’, buono, onesto e soprattutto generoso!” e quindi: “… Leggo e rileggo i diplomi che via via, negli anni ti sono stati dati come riconoscimento: 1963 medaglia di bronzo, 1965 medaglia d’argento, 1975 medaglia e distintivo d’oro, 30 ottobre 1977 croce d’oro: una delle poche, in quegli anni, in provincia! Ne eri proprio fiero, ed io, e noi, e mamma e Ezio e Luigi e tutti i ‘tuoi’ associati, con te!..”). E a proposito di Rita Marogna, attuale segretaria della Sezione, che ringraziamo per la cortese collaborazione, dobbiamo doverosamente ricordare che guida dal 2009 il benemerito sodalizio che è intitolato al padre Attilio, già membro di Abvs prima del disastro del Vajont. Le abbiamo posto alcune domande ed ha tenuto a ricordare innanzi tutto che l’intitolazione era stata decisa dal consiglio in carica nel 1966. Una volta ricostituita la Sezione dopo la catastrofe del 9 ottobre 1963 Marogna ne fu segretario per qualcosa come un trentennio. Onore al merito! Oggi, la “Attilio Marogna, come detto, è guidata dalla figlia di cotanto padre, coadiuvata da un vice segretario, attualmente è Andrea Avoledo, da un cassiere (Adelia Bortoluzzi) e da un consiglio, più propriamente definito Comitato di sezione di otto membri: Roberto Cappellari, Donatella Capraro, Gabriele De Bona, Elena De Col, Domenica De Lorenzi, Virginia Olivier, Massimiliano Zamparutti e Nicola De Cesero. Sia il segretario che il comitato di sezione restano in carica per un quadriennio dunque il rinnovo delle cariche avverrà nel prossimo anno. Gli iscritti? Alla domanda Rita Marogna puntualizza: i donatori sono 234 dei quali 156 maschi e 78 femmine secondo i dati aggiornati al 31 agosto di quest’anno; quanto alle donazioni, al 31 dicembre 2019 queste risultavano essere state 425. Congedandosi, la signora Marogna tiene a ripetere anche all’autore di queste note “Una frase che rivolgo a quanti si ritrovano ad essere ‘ex donatori’ per raggiunti limiti di età oppure per motivi di salute o altri: si è donatori per sempre! Lo spirito di generosità, infatti, non si esaurisce, quindi non rammarichiamoci!”.
NELLE FOTO (riproduzioni dal libretto “Dono del sangue Dono di vita”): la copertina della pubblicazione coordinata da Dino Bridda; lo scomparso Attilio Marogna, segretario della sezione Abvs per trent’anni; incontro conviviale tra donatori nel luglio 1963, prima del Vajont; anche le donatrici a convivio; cena sociale della sezione con in primo piano il gruppo di Igne sempre attivo; anno 1968: gruppo in posa col labaro davanti al Municipio di Longarone; il presidente dell’Abvs provinciale dott. Valentino Del Fabbro si congratula con Attilio Marogna alla cerimonia per la consegna di benemerenze al merito trasfusionale; il gruppo di Ospitale di Cadore; cerimonia di inaugurazione del labaro sezionale; la presidente Abvs Gina Bortot consegna la benemerenza ad Adelia Bortoluzzi, sulla destra il segretario sezionale Aldo Barbariol; foto di gruppo per donatori: la sezione è appena risorta dopo la catastrofe del Vajont.