BELLUNO Staffetta nella basilica cattedrale di Belluno per il delicato servizio di Penitenziere tra il novantottenne monsignor Mario Carlin e don Giovanni Unterberger. Con recente decreto infatti il vescovo di Belluno-Feltre monsignor Renato Marangoni ha accolto la rinuncia di Carlin ed ha provveduto alla nomina del successore con Unterberger che è divenuto il nuovo canonico penitenziere. Ne ha dato notizia il sito telematico chiesabellunofeltre sottolineando il fatto che don Mario, classe 1922, “ha rinunciato dopo 27 anni di onorato servizio”. Nato a Pieve di Cadore nel 1943, Unterberger è dal 1966 sacerdote della Diocesi di Belluno-Feltre. Viene ricordato che ha conseguito la licenza in Teologia presso la Pontificia università lateranense e la licenza in Scienze bibliche presso il Pontificio istituto Biblico di Roma. Dal 1976 e fino al 2014 ha svolto l’incarico di direttore spirituale del seminario Gregoriano di Belluno. Nei corsi teologici e presso l’Istituto superiore di scienze religiose è stato per tanti anni docente di Sacra Scrittura. Dal 1990 è canonico della basilica cattedrale. Ma chi è e cosa fa il “penitenziere”? Ancora dal sito: “E’ un prete che fa servizio in cattedrale ed è incaricato in modo particolare per il ministero della riconciliazione: è infatti autorizzato ad assolvere anche quei casi speciali per i quali il diritto prevede censure canoniche riservate all’autorità del Vescovo”. Vogliamo ora ricordare che in occasione del novantesimo compleanno di monsignor Carlin, il decano della Cattedrale bellunese, monsignor Ausilio Da Rif (in assenza del vescovo, oggi emerito, monsignor Giuseppe Andrich), introducendo la messa aveva risposto al saluto liturgico rivolto da “monsignore venerando” esprimendogli la cordiale e intensa partecipazione all’eucarestia e sottolineando, fra l’altro, che: “Più volte la Bibbia qualifica la lunga vita come un dono speciale del Signore. Tanto più questo è vero per lei che ha dedicato a Dio tutti i suoi anni: la preparazione in seminario, il ministero di cappellano, parroco di Fortogna, San Pietro di Cadore, Gron, Limana e Paderno, canonico penitenziere di questa cattedrale, fedele, assiduo, apprezzato”. Si era quindi soffermato, mons, Da Rif, sul fatto che “Nel secolo scorso, verso il 1940, le deficienze del canonico penitenziere erano sottolineate dalle pasquinate, foglietti che apparivano sul suo confessionale, e la più celebre diceva: ‘Nelle feste del Signore, è ammalato monsignore. Nelle feste di Maria, monsignore è sempre via. Nelle feste del sovrano, monsignore è sempre sano”, perché nelle feste patriottiche non c’era da confessare”. Rivolto a don Carlin aveva rimarcato: “Con lei la situazione è veramente cambiata!”. Affermando poi che “Quello della confessione è un ministero che egregiamente avvicina le anime a Cristo, che ci si può augurare venga rivalutato nella Chiesa, rispetto a tante altre attività utili, buone, ma marginali!”. Non aveva trascurato, il decano della cattedrale, di evidenziare le benemerenze di Mario Carlin “anche per quanto ha fatto come delegato per l’Emigrazione, delegato per la Vita consacrata e come assistente di vari gruppi di spiritualità, qui oggi rappresentanti, con ritiri, incontri, pellegrinaggi”. E sempre a proposito di penitenziere nella chiesa cattolica, ecco quanto riporta la libera enciclopedia Wikipedia: “Il penitenziere, o penitenziero, o canonico penitenziere è un sacerdote cattolico presente nelle cattedrali, di nomina propria del vescovo o arcivescovo diocesano, autorizzato a confessare in tutti quei casi speciali di norma sottratti alla competenza del sacerdote ordinario e riservati quindi all’autorità episcopale. In particolare ai sensi del codice di diritto canonico vigente, si tratta di un presbitero facente parte del capitolo dei canonici e che, per delega del vescovo, e nei casi non riservati alla Santa Sede, ha la facoltà di assolvere da peccati o da colpe che ‘latae sententiae’ farebbero incorrere nelle ‘pene medicinali’ o ‘censure’: scomunica, interdizione, sospensione a divinis. Il penitenziere è anche un presbitero presente nelle quattro Basiliche papali maggiori di Roma (San Giovanni in Laterano, San Pietro in Vaticano, Santa Maria Maggiore e Basilica di San Paolo fuori le mura) a disposizione dei pellegrini. Si tratta di religiosi scelti da varie nazioni e appartenenti ai vari ordini religiosi. Risiedono nei pressi delle basiliche e sono subordinati al gran penitenziere per ciò che riguarda il loro ufficio, mentre sono soggetti al superiore del loro ordine secolare per quanto riguarda la vita religiosa. Il gran penitenziere o penitenziere maggiore è invece un cardinale preposto, secondo una nomina papale, al tribunale romano della Penitenzieria Apostolica. Le sue competenze sono stabilite dagli articoli 117-120 della Costituzione apostolica Pastor Bonus”.
NELLE FOTO (Renato Bona; sito chiesabellunofeltre; Bellunesi nel Mondo): il nuovo penitenziere della cattedrale basilica di Belluno, don Giovanni Unterberger; il suo predecessore Mario Carlin, che ha rinunciato all’età di 98 anni; la cattedrale-basilica bellunese; il confessionale del penitenziere del Duomo; mons. Ausilio Da Rif (tra i vescovi Andrich e Marangoni) che per i 90 anni di Carlin aveva fra l’altro sottolineato il ruolo del penitenziere.