BORGO VALBELLUNA In una nota la Fiom Cgil sottolinea come ieri in Parlamento il Ministro del lavoro abbia in via definitiva l’abbandonato il progetto Italcomp chiedendosi quindi chi presidia le politiche industriali in Italia. “Non certo il Mise, silente e inoperoso – ribatte la Cgil – Il doppio silenzio del Mise ( Italcomp e art.37) prefigura oltre al triste e drammatico abbandono di Chieri al suo destino, anche un attacco indiretto ai posti di lavoro di Borgo Valbelluna”. Al Ministro Federico D’Incà l’invito a prendere le distanze dal Mise e al Ministro Giorgetti una domanda “Quanto a lungo clienti e fornitori si faranno carico di un sostegno finanziario che spetta invece al suo dicastero? Chi potrà comperare Acc nella gara in corso senza sapere se la stessa avrà i fondi?” La Cgil auspica l’apertura della stagione dell’autonomia non solo giuridica, soprattutto economica e sociale.
LE SOLLECITAZIONI DEL DEPUTATO ROGERE DE MENECH
ROMA Il deputato bellunese Roger De Menech è intervenuto alla Camera dei deputati chiedendo al ministro dello Sviluppo Economico di andare oltre gli accordi, pur importanti, siglati nei giorni scorsi tra governo e parti sociali ed elaborare un piano industriale nazionale a tutela delle produzioni e del lavoro. «Il lavoro», ha ricordato De Menech, «è il fulcro delle politiche del governo Draghi, anche grazie al protagonismo del ministro Orlando». In questo momento, a un anno e mezzo dall’inizio della pandemia, ha affermato il deputato «abbiamo bisogno di aggredire le crisi esistenti, di mantenere in Italia le produzioni strategiche, sopratutto quelle di qualità». Nella sola provincia di Belluno, ha rimarcato De Menech, «restano da risolvere le crisi di due aziende storiche, la ACC e la Ideal Standard, entrambe nel comune di Borgo Valbelluna. Proprio due giorni fa le RSU della ACC hanno ribadito al Mise e alla Regione Veneto che il tempo è scaduto e c’è bisogno di riaprire i canali di finanziamento per garantire la produzione. Abbiamo bisogno di dare una garanzia vera a tutti quei lavoratori e quelle lavoratrici che sono da troppo tempo in una situazione di incertezza. Per farlo servono le linee di finanziamento, come detto, ma soprattutto avere le idee chiare sul futuro industriale del nostro paese e delle produzioni che devono rimanere in Italia, anche per mantenere l’aspetto strategico della manifattura sul territorio».
L’INTERVENTO ALLA CAMERA DEI DEPUTATI DI ROGER DE MENECH
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