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OGGI LA GIUDIZIARIA, SUL CORRIERE DELLE ALPI
SINTESI, GIGI SOSSO
BELLUNO Due impostori, un finto diacono e una finta suora, sono stati rinviati a giudizio per circonvenzione d’incapace. Hanno raggirato una vedova ereditiera, fragile dopo il lutto, guadagnandosi la sua fiducia e ottenendo denaro e accesso al conto del defunto marito. Hanno prelevato oltre mille euro e tentato di gestire il suo patrimonio. La truffa, avvenuta tra dicembre 2023 e aprile 2024, è stata scoperta e bloccata. Il processo inizierà il 22 maggio.
BRUTALE PESTAGGIO ALLA STAZIONE: A PROCESSO PER TENTATO OMICIDIO
FELTRE Resta l’accusa di tentato omicidio per il bellunese accusato di aver ridotto in fin di vita l’egiziano alla stazione di Feltre, il 28 agosto 2023. Il pubblico ministero Claudio Fabris ha confermato l’imputazione e lunedì il giudice Enrica Marson leggerà il dispositivo del rinvio a giudizio. L’imputato, affetto da problemi psichiatrici, è ospite della comunità Cepac di Ficarolo (RO), poiché il carcere non è compatibile con le sue condizioni. Il pestaggio, ripreso dalle telecamere di sorveglianza, è stato estremamente violento, senza coinvolgimento di terzi. l’Uomo egiziano ha subito un lungo ricovero ed è stato in coma. Lunedì il giudice confermerà il rinvio a giudizio.
PUGNO AL BAR, 70 GIORNI DI PROGNOSI: A PROCESSO
BORGO VALBELLUNA un pugno sferrato in un bar di Mel ha causato 70 giorni di prognosi per un cittadino bosniaco, con frattura del femore e trauma all’anca. Accusato di lesioni aggravate, è stato portato in tribunale, difeso dall’avvocato Monica Casagrande. Lui nega l’impatto, mentre la vittima e un testimone affermano il contrario. Il giudice Paolo Velo ha rinviato la sentenza ai prossimi mesi, esortando l’imputato a seguire la terapia prescritta.
AFFARI CON LA ‘NDRANGHETA, A PROCESSO I CENEDESE
CORTINA Luigi Cenedese, 73 anni, residente a Cortina, e il figlio Andrea, 42 anni, sono a processo a Varese per presunti legami con la ‘ndrangheta nella gestione di appalti ferroviari tra 2015 e 2020. Accusati di associazione a delinquere, avrebbero fornito manodopera e false fatturazioni a imprese legate alle cosche. L’azienda di famiglia è ora in amministrazione giudiziaria. La difesa nega ogni coinvolgimento, confidando nell’assoluzione, come già avvenuto per altri imputati.
RISSA IN CUCINA A CORTINA, CHEF A PROCESSO