REDAZIONE Da ottobre a oggi, solo novembre ha avuto un apporto pluviometrico in linea con quanto atteso; tutti gli altri mesi hanno visto deficit importanti. Ad aprile sono caduti mediamente 63 millimetri di pioggia, contro una media del periodo 1994-2021 di 94 millimetri. Nei sette mesi tra ottobre e aprile sono caduti sul Veneto mediamente 376 millimetri di precipitazioni; la media del periodo 1994-2021 è di 613 millimetri. A fine mese il deficit di precipitazione in quota è di -40% nelle Dolomiti (246 centimetri in meno di neve rispetto alla media 2009-2021) e di -50% nelle Prealpi a 1.600 metri. A metà aprile il deficit si attestava a -45% sulle Dolomiti e -51% sulle Prealpi.
SICCITA’. DICHIARATO LO STATO DI CRISI IDRICA
VENEZIA Il Presidente del Veneto ha firmato un’ordinanza con cui viene dichiarato lo stato di crisi idrica nel territorio regionale. L’ordinanza individua le misure necessarie a fronteggiare la situazione di deficit idrico. Nello specifico, l’ordinanza dispone che tutti gli utilizzatori di acqua, ed in particolare gli operatori del settore agricoltura, tutti i soggetti che irrigano giardini e parchi e i titolari di concessioni a derivare, si prodighino in ogni iniziativa necessaria per un uso parsimonioso e sostenibile della risorsa idrica. In particolare viene stabilito che i Consorzi di bonifica diano priorità al servizio irriguo nelle aree dotate di impianti a maggior efficienza irrigua, tenendo conto anche delle colture e della loro fase fenologica. Dove possibile deve essere incentivato l’utilizzo di strumenti di consiglio irriguo e avviate attività di sensibilizzazione nei confronti dei consorziati per un uso accorto della risorsa idrica al fine di soddisfare i bisogni reali delle colture. Ai soggetti gestori di manufatti, con capacità di regolazione e invaso, viene richiesto di trattenere la risorsa idrica allo scopo di renderla fruibile nel periodo estivo. L’ordinanza stabilisce inoltre che, i gestori delle strutture acquedottistiche procedano con una razionale gestione della risorsa idropotabile, rinviando le operazioni di manutenzione delle reti e degli impianti che comportano consumi aggiuntivi di acqua, salvo situazioni necessarie per motivi di igiene pubblica.