BELLUNO L’Associazione Bellunesi nel Mondo con la Famiglia Bellunese di Zurigo, di Lugano e la Famiglia Ex emigranti di Arina piange la scomparsa di Fortunato Campigotto. All’età di 79 anni è venuto a mancare improvvisamente questa mattina a Zurigo. Nato ad Arina, frazione di Lamon, nel 1941 dopo aver compiuto gli studi edili intraprende la vita di contadino, prima a Torino e poi in Svizzera dove segue il padre muratore. Lavora per la ferrovia Svizzera e poi per una ditta edile. Nel tempo libero frequenta corsi privati conseguendo la qualifica di Capomastro. Frequenta inoltre corsi d’arte, che gli permettono di creare opere scultoree con tutti i tipi di materiale: legno, bronzo, gesso, ferro e pietra ottenendo numerosi riconoscimenti di pubblico e critica: dal Grand Prix d’Art ’84 alla Euro Galerie di Turgovia, alle esposizioni presso la Casa d’Italia a Zurigo e l’Ambasciata d’Italia a Berna. Fra le ultime opere quella della Via Crucis nel paese natale (iniziativa voluta dalla Famiglia Ex emigranti di Arina, ndr), per la quale l’artista ha donato le quattordici sculture raffiguranti la Passione di Gesù Cristo. «Se ne va un amico, lo scultore degli emigranti», il pensiero di un commosso Oscar De Bona, «Fortunato ricevette nel 2017 un riconoscimento speciale in occasione della XVIII edizione del premio internazionale “Bellunesi che onorano la provincia di Belluno in Italia e all‘estero” e sono orgoglioso di averlo candidato personalmente».
Un’opera di Fortunato Campigotto è presente anche nella sede dell’Associazione Bellunesi nel Mondo: una mano che sorregge un mondo costruito con le fatiche e i sacrifici degli emigranti bellunesi.
Il rito funebre, in forma privata per l’emergenza Coronavirus, sarà celebrato a Zurigo lunedì 8 giugno.
Didascalia (fortunato_campigotto) Da sinistra la senatrice Raffaela Bellot, Fortunato Campigotto e il sindaco di Lamon Ornella Noventa a Ponte nelle Alpi in occasione della XVIII edizione del premio internazionale “Bellunesi che onorano la provincia di Belluno in Italia e all’estero).