CON LA COLLABORAZIONE DI ALESSIA DALL’O
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LIMANA si prepara a celebrare uno degli eventi più dolci dell’anno: la Festa del Miele. Questa celebrazione annuale, in programma nei giorni 13, 14, 15, 20 e 21 ottobre 2023, è un momento di festa e di profonda connessione con il mondo delle api e del loro prezioso prodotto, il miele. La Festa del Miele di Limana non è solo un’opportunità per i visitatori di gustare i diversi tipi di miele prodotti nelle Dolomiti Bellunesi, ma è anche un momento di apprendimento e condivisione per gli apicoltori locali. In occasione di questo straordinario evento, abbiamo avuto l’onore di tirare le somme sull’andamento della stagione passata con Remo Corona, il Presidente del Gruppo apicoltori L’ApeRina di Cesiomaggiore, una figura di spicco nella comunità apistica della zona e della regione.
Il mondo delle api: un tesoro da proteggere e conoscere
Remo Corona è un uomo appassionato delle api da molti anni. Con occhi scintillanti e un sorriso caloroso, riesce a trasmettere tutta la sua passione. “Le api sono creature straordinarie,” ha iniziato Remo. “Non solo ci forniscono il dolce nettare dorato che amiamo così tanto, ma svolgono un ruolo cruciale nella nostra catena alimentare, impollinando la maggior parte delle piante da cui dipendiamo per il cibo.” E’ questa la base e il fulcro di ogni visita in apiario presso il Museo Etnografico delle Dolomiti, che è sempre aperto a scuole e interessati su prenotazione dell’attività, ma c’è tanto di questo anche nel libro “L’Aperina in Viaggio” una pubblicazione a cui Remo ha contribuito con Ester Casagrande e Umberto Lisot che racconta l’opera di apicoltori di Cesiomaggiore e del Feltrino del secolo scorso, ma anche la caratterizzazione dei vari mieli che si possono produrre nelle diverse zone del
bellunese.” E’ un libretto interessante per chi ama questa attività nel bellunese. A corredo si trovano anche ricette per piatti o bibite a base di miele e altre notizie inedite”
Miele azzerato in primavera, poi recupero nei mesi estivi.
“In questo fine estate, le api visitano le ultime fioriture per raccogliere polline enettare, in particolare su astri settembrini, fiori di edera, crisantemi e poche altrefioriture di prato. Questo servirà a loro per incrementare le scorte da utilizzare neimesi invernali” spiega Corona.
Per tirare le somme sull’annata apistica, il presidente del Gruppo constata che “Lasiccità dei primi mesi primaverili e di seguito i molti giorni di pioggia, hanno di fattoimpedito lo sviluppo delle colonie di api.” Azzerata quindi la produzione di miele primaverile e di acacia, non solo in Valbelluna, ma anche nel resto della penisola. Il dolce nettare raccolto dagli apicoltori, secondo il report è tiglio e castagno dove le fioriture sono presenti. “Discreta la produzione di miele nelle zone di montagna, dove le api bottinano suifiori di rododendro, erica e altre essenze dei prati liberi. Anche quest’anno nellenostre vallate bellunesi si raccoglie il miele di melata, molto scuro, ma ricco diminerali e di ottimo gusto.Ora agli apicoltori devono accertarsi che le api siano in buona salute e possano trascorrere i prossimi mesi autunnali nelle migliori condizioni.” conclude Corona.
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