BELLUNO Sinergia e solidarietà, anche nel rispondere alle emergenze. I gestori idrici pubblici del Veneto, riuniti nel consorzio Viveracqua, in veste di Soggetti Attuatori, hanno risposto alla chiamata del Commissario delegato all’emergenza Vaia, Luca Zaia: sono cinque le aziende idriche di Viveracqua che andranno a eseguire lavori nei territori del bellunese duramente colpiti dalla tempesta Vaia del 2018. Si tratta di acquevenete, Acque Veronesi, Alto Trevigiano Servizi, Piave Servizi e Veritas. Gestiranno lavori rientranti nei finanziamenti stanziati dal Commissario delegato all’emergenza maltempo 2018, per opere legate al servizio idrico e anche per interventi di ripristino di strade e infrastrutture, a supporto dei Comuni. «Come gestori idrici del Veneto siamo abituati a fare squadra e mettere a fattore comune le nostre competenze» sottolinea Monica Manto, presidente di Viveracqua. «Per questo tutte le aziende hanno prontamente messo a disposizione del Commissario il proprio personale e il proprio know-how per far partire una serie di cantieri nel bellunese, nel settore idrico e non solo. Molti sono già in corso, altri in fase di progettazione e in avvio nei prossimi mesi. Con il supporto di tutti, la risposta ad un’emergenza è più efficace e rapida». Circa 8 milioni di euro sono stati stanziati nei giorni scorsi dal Commissario per interventi a favore del bellunese: tra questi, 5,5 milioni per il ripristino per circa un centinaio di sorgenti, pesantemente danneggiate dal passaggio della tempesta Vaia. Si tratta di interventi che copriranno tutto il territorio della provincia: per 2,6 milioni di euro in Alto e Basso Agordino, per 1,3 milioni di euro in Cadore e Comelico, per 1,1 milioni in Val d’Ansiei, Val Boite, Zoldano, Alpago, Valbelluna e Feltrino, oltre alla realizzazione del collegamento tra gli acquedotti del Melin e di Campolongo a Santo Stefano di Cadore, per 480mila euro. Soggetti attuatori, ovvero incaricati dal Commissario delegato di progettare, appaltare e realizzare questi interventi, quattro gestori idrici veneti, tutti aderenti a Viveracqua: acquevenete (di Monselice), Acque Veronesi (di Verona), Alto Trevigiano Servizi (di Montebelluna) e Veritas (di Venezia). In parallelo, i “padroni di casa” di Bim Gsp opereranno con altri interventi di sistemazione e messa in sicurezza di impianti e tratte acquedottistiche e fognarie, per un ammontare complessivo di 2,5 milioni di euro. In molti casi, inoltre, i gestori idrici esterni alla provincia di Belluno fungono da soggetti attuatori per opere a supporto dei Comuni bellunesi, mettendosi a disposizione di un territorio fortemente colpito. Così acquevenete si occuperà di una serie di interventi per il Comune di Lozzo di Cadore, per quasi 1,2 milioni di euro: ripristino di sedi stradali sprofondate, di edifici e illuminazione pubblica. Piave Servizi ha invece messo a disposizione consulenza legale in materia di appalti ed espropri per diversi Comuni beneficiari dei finanziamenti. Per i soli interventi di ripristino nel servizio idrico integrato dopo la tempesta Vaia, ammontano a 26,7 milioni di euro i fondi stanziati dal Commissario all’emergenza che hanno come soggetti attuatori i gestori di Viveracqua. Nel bellunese, il territorio più duramente colpito dalla tempesta Vaia, i lavori gestiti da Bim Gsp per l’emergenza negli anni 2018 e 2019 ammontano a 4,8 milioni di euro. Nel rodigino, acquevenete ha in corso lavori collegati al post emergenza Vaia per poco meno di 6 milioni di euro: interventi per l’adeguamento e il potenziamento delle centrali che attingono dal fiume Adige, dopo le criticità registrate in seguito all’eccezionale ondata di maltempo. In provincia di Verona, sono 4,5 milioni di euro gli interventi in programma, principalmente per la captazione e il convogliamento su strada delle acque meteoriche. Piave Servizi eseguirà lavori di ripristino delle reti fognarie a Oderzo, per 800.000 euro e altri interventi per circa 100.000 euro. Alto Trevigiano Servizi interverrà ad Alano di Piave, per il ripristino di una strada comunale e la posa di una nuova condotta idrica, per 2,5 milioni di euro. A queste opere vanno a sommarsi gli 8 milioni stanziati di recente per il ripristino delle sorgenti bellunesi e per la sistemazione e messa in sicurezza di impianti, acquedotti e fognature. Non solo cantieri, ma anche nuove modalità operative. Dopo il banco di prova di Vaia, infatti, i gestori idrici di Viveracqua hanno approntato un nuovo Piano di emergenza in caso di fenomeni naturali di elevata intensità. «In tutta la sua drammaticità, l’emergenza Vaia è stata anche uno stress test che ci ha permesso di capire come possiamo migliorarci, per essere più efficienti nella collaborazione tra gestori veneti nel caso di situazioni estreme» evidenzia Manto. «Tutti insieme abbiamo messo in piedi un nuovo Piano di emergenza, un documento costantemente aggiornato, con l’elenco di tutte le risorse, dalle autocisterne ai sistemi mobili di potabilizzazione, dai mezzi meccanici ai gruppi elettrogeni, che ciascuna società può mettere a disposizione delle altre in caso di necessità. In questo modo, ogni azienda potrà organizzare e coordinare le eventuali situazioni di emergenza di livello critico integrando e completando le proprie azioni con le risorse messe a fattor comune. Abbiamo anche affinato le nostre procedure» conclude la presidente di Viveracqua, «fondamentali nella gestione di una crisi. Questo lavoro di collaborazione in Viveracqua ci permette di essere pronti ad attivarci a livello regionale, in modo coordinato, per aiutare i territori colpiti da un evento estremo».