BELLUNO In riferimento alle dichiarazioni del Presidente della Provincia di Belluno pubblicate oggi da alcuni Media, il Gruppo Enel intende innanzitutto rassicurare cittadini ed Istituzioni: la sicurezza e il presidio del territorio sono una assoluta priorità dell’Azienda, che è costantemente impegnata sia nel presidio quotidiano dell’esercizio del sistema idroelettrico, sia nel garantire tempestivamente qualunque intervento si rendesse necessario. Le attività ordinarie, così come quelle riconducibili a fasi emergenziali, vengono assicurate dal personale delle diverse strutture operative del territorio Bellunese che fanno capo alla Direzione dell’Area Idroelettrica Nord Est. I Posti di Conduzione, tra cui quello di Polpet richiamato dal presidente della Provincia, svolgono invece esclusivamente servizi da remoto: la loro collocazione fisica non condiziona l’efficacia nella gestione di bacini e centrali e non compromette in alcun modo la sicurezza del sistema idroelettrico nel suo complesso. A questo proposito Enel intende precisare che un eventuale trasferimento del posto di teleconduzione da Polpet alla sede della Direzione d’Area di Nove, a meno di 30 km di distanza, sarebbe esclusivamente motivato dall’opportunità di collocare questa importante struttura in un edificio in linea con i migliori standard tecnico-abitativi. Enel ribadisce infine che ogni attività sarà condotta con un confronto continuo e un dialogo trasparente con il Territorio e le Istituzioni locali.
LE DICHIARAZIONI DI PADRIN NEL GR DI OGGI
EMERGENZA MALTEMPO, NECESSARI IL CONTROLLO DI DIGHE E RETI ELETTRICHE
Non può tollerare l’esternalizzazione del servizio e l’allontanamento dal territorio delle gestioni operative».
BELLUNO “Il controllo di dighe e linee elettriche deve rimanere a Belluno, vicino alle esigenze del territorio. Ci preoccupa e non poco la possibile riorganizzazione dei posti di telecontrollo, tra cui dovrebbe rientrare anche Polpet”. È quanto afferma il presidente della Provincia di Belluno, Roberto Padrin, che raccoglie la denuncia dei sindacati e dei lavoratori di Enel Produzione che da tempo segnalano un cospicuo impoverimento dell’organico passato dai 1.500 lavoratori a livello veneto del 2007 (730 operai e 770 tecnici) ai 1.020 lavoratori del 2020 (490 operai e 530 tecnici), anche se oggi in via di recupero dopo la positiva chiusura della vertenza nazionale. E anche a seguito delle mobilitazioni sindacali, è stato momentaneamente bloccato lo spostamento del posto di telecontrollo da Polpet a Nove (Treviso).
«Nell’ultima emergenza maltempo abbiamo potuto vedere all’opera operai e tecnici del Gruppo Enel, che con abnegazione e spirito di servizio hanno lavorato in condizioni difficili per assicurare a tutto il territorio il normale funzionamento della rete elettrica – prosegue il presidente Padrin -. I blackout ci sono stati, ma sono stati gestiti con prontezza d’intervento: a tutte le persone del Gruppo Enel impegnate nell’emergenza va il mio più sentito grazie”. Non è pensabile per Padrin che le sale di controllo possano traslocare lontano dalla montagna creando ulteriori disagi e allungando i tempi di intervento in una terra che non lo merita, che ha pagato e continua a pagare molto, anche in termini di vite umane