******
BELLUNO Si è appena conclusa presso la sala dell’affresco di Palazzo Bembo , nel prestigioso ambito della Rassegna “Oltre le Vette. Metafore, uomini, luoghi della montagna” l’incontro informativo intitolato “Le Comunità energetiche rinnovabili. Innovazione tecnologica e tradizione solidale per affrontare le sfide del cambiamento climatico.” L’evento è stato organizzato per una singolare convergenza tra il progetto InterReg “Panorama” e l’intenzione della rassegna “Oltre le Vette” di proseguire nella comunicazione degli eventi che favoriscono la conversione ecologica nel territorio dolomitico. Tra gli interventi, Bruno Barel, professore associato di Diritto dell’Unione europea e Diritto internazionale privato dell’Università di Padova già consulente tecnico nelle operazioni di costituzione della C.E.R. Dolomiti; Damiana Chinese, professore associato in Impianti Industriali Meccanici dell’Università di Udine; Michele Porri, responsabile per le CER di Enel che ha assunto diversi incarichi nell’ambito delle energie rinnovabili; Giada Coleandro, Dottoranda in Sociologia e Ricerca Sociale, Dipartimento di Sociologia e Diritto dell’Economia università Alma Mater di Bologna. Per il Consorzio BIM Piave-Belluno, presente il Presidente Marco Staunovo Polacco che ha dichiarato: “Siamo orgogliosi di essere in questa importante rassegna della montagna per dialogare con esperti di azioni che parlano di scelte e strategie odierne per il futuro del nostro territorio. L’evento ha rappresentato un’importante opportunità per comprendere il processo di sviluppo di una rete di comunità energetiche, con un dialogo aperto a tutti, essenziale per la produzione e il consumo di energia rinnovabile nella nostra provincia.” Oggi la nostra provincia produce il doppio dell’energia che consuma. “Quando normate, queste quantità possono rappresentare un notevole contributo all’economia della provincia e anche della regione. Altra grande attenzione che come BIM Piave promuoviamo è quella allo studio e alla ricerca, che crediamo sia fondamentale per avere uno sguardo sempre aggiornato e proattivo su queste questioni. Particolare attenzione riguarda l’autonomia locale dei territori. Fare sinergia pur rimanendo nella propria integrità crediamo che sia la strategia vincente”. Ha portato il suo racconto diretto al vertice di questa nuova esperienza dolomitica, Antonio Daniele Barattin, presidente della C.E.R. bellunese costituitasi da qualche mese. “Dal punto di vista pratico, la C.E.R. si occupa di costruire e normare un nuovo equilibrio di autonomia tra produzione e consumo di energie rinnovabili. Tutti, tra mondo pubblico e privato possono esservi coinvolti. In questa prima fase, gli attori che oggi come CDA ci stiamo impegnando a coinvolgere sono i 60 comuni della Provincia di Belluno, con agevolazioni importanti per le realtà più piccole con meno di 5000 abitanti.” L’area vasta “Dolomiti” oggi include 18 cabine primarie ed il Presidente sottolinea: “È un momento cruciale: siamo all’inizio di questo progetto e tra i primi in Italia con l’obiettivo di straordinaria rilevanza di utilizzo delle nostre stesse risorse”. Focus su idroelettrico e fotovoltaico, ma anche biomasse. “La C.E.R. non garantirà agli aderenti solo sgravi economici, ma anche per l’intera comunità dei vantaggi sociali. Per questo motivo la C.E.R. é aperta a tutti: istituzioni, aziende, famiglie e professionalità del territorio. Desideriamo costruire una comunità virtuosa ed eterogenea.” L’incontro è stato mediato dal sociologo Diego Cason che ha un’opinione chiara sulla utilità di queste comunità in territorio montano.“La transizione, il cambiamento, fa parte dei fenomeni umani. Negli ultimi secoli siamo stati chiamati ad agire in maniera tempestiva in un contesto in cui scegliere la sostenibilità non é un’opzione, ma una vera e propria necessità. Siamo tutti chiamati a diminuire il consumo di fonti di energia fossile derivata. Il progetto non è una cosa tecnica e chiusa, ma un’idea aperta, dove ognuno può fare la propria parte. Una sfida non solo etica, ma anche culturale”.
********