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ESITI DELL’EVENTO METEO DE 12 LUGLIO 2024 PER LE COLATE DETRITICHE, “DEBRIS FLOW” NELL’ALVEO DELL’ ALTO MISSIAGA (LA VALLE AGORDINA)
DI TIZIANO DE COL
Due sono gli eventi metereologici che , per intensità, hanno interessato la Zona Moiazza-Duràn-Tamer la scorsa estate . Il primo evento del 2 luglio 2024 ha provocato una consistente colata detritica di detrito di falda (Debris Flow) che ha interessato la SP347 del Cereda-Duràn in località Le Vare di Goima di Val di Zoldo provocandone la chiusura per alcuni giorni. Il secondo evento verificatosi il 12 luglio 2024 ha interessato maggiormente la zona del Tamer-Malga Roa nella Catena del San Sebastiano. Mentre il primo evento ha avuto una vasta eco sui media locali e nazionali dato dalla chiusura della viabilità del Passo Duràn, del secondo non ci si è resi conto se non i pochi che seguono le vicissitudini della montagna lavallese. L’evento meteo misurato a Ponte Cugnago di La Valle Agordina ha prodotto 3 forti ondate di pioggia ed 1 più debole nel lasso temporale di circa 2,5 ore portando un cumulo di precipitazioni di circa 70 mm con tre picchi con precipitazione istantanea superiore ai 60 mm/ora dei quali, uno in particolare con quasi 80 mm/ora. Picchi per fortuna di durata relativamente breve e che sicuramente, alle falde del Tamer, erano ancora più intensi data la componente orografica . Questi veri e propri nubifragi hanno messo in moto imponenti colate detritiche che partendo dai canaloni del Tamer verso Forcella Larga hanno completamente modificato il tratto sottostante attraversato dall’Alta Via n 1 delle dolomiti andando poi a riempire i tratti dell’ Alto Missiaga, in modo particolare la zona di fronte a Malga Roa completamente sovra alluvionata con anche un parziale inghiaiamento del prato-pascolo (mandriz) prospicente la Casèra e con una modifica sostanziale della zona nord che prima vedeva scorrete un piccolo ruscello tra prato-bosco e ghiaione ed ora è completamente ricoperta da ghiaia. La differenza tra il prima e dopo evento è evidente anche dalle foto allegate. La colata ha poi continuato la sua discesa verso valle inghiaiando completamente una briglia, a 1360 mslm circa, che serve come guado per la viabilità silvo-pastorale per Malga Roa e come protezione per l’acquedotto che serve tutto il Comune di La Valle (Torner e Muda a parte), pregiudicandone la resistenza già minata da Vaia nel 2018 e dal successivo nubifragio del dicembre 2020. La briglia in questione necessiterebbe di un urgente intervento proprio per la sua funzione di protezione per l’acquedotto comunale. In località Rive ad una quota che mediamente scende dai circa 1250 mslm fino a 1150 mslm circa, dove la pendenza dell’alveo è un po’ più dolce ( in quanto trattasi della zona oggetto di riempimento dell’alveo nel corso degli eventi calamitosi del periodo 1701-1888 e del riassunto dei quali segnaliamo, a fondo pagina , un link ad un nostro precedente articolo) il sovralluvionamento dovuto al calo di energia del trasposto è evidente ed a quota 1150 circa mslm, come riportato in foto allegate, in corrispondenza dei relitti di un misuratore di portata in alveo del CNR, attivo nel periodo a cavallo tra il 1980 ed il 2000 e luogo di attraversamento di un sentiero che porta ai prati di Ciut . Qui il trasporto solido del Missiaga lo ha fatto debordare e tracimare lungo la strada che porta a Malga Roa . L’altezza dell’alveo ora raggiunta in quel tratto rendendolo quasi “pensile” mette a rischio di inghiaiamento una buona parte della strada per Malga Roa compresi i prati ed una baita sottostanti. L’alveo dell’ Alto Missiaga , nei punti a pendenza leggermente più dolce, è stato interessato da un diffuso sovralluvionamento dell’ alveo pregiudicando in alcuni punti la strada di accesso a Malga Rova ma soprattutto l’acquedotto che in diversi tratti è posizionato sotto la carreggiata o appena a lato. Il fatto che ha dato da pensare è che sono dovuti trascorrere quattro giorni dall’evento perché l’acqua del torrente Missiaga, in centro del paese di La Valle, tornasse a scorrere quasi limpida ed a portata come pre-evento, perdendo l’aspetto lattiginoso che l’aveva caratterizzata dall’immediatezza dell’evento stesso fino appunto a quattro giorni dopo, segno che, in alto, il dilavamento della coltre detritica continuava e la stessa continuava a muoversi . Infatti, da Malga Roa, si intravede in alto, in corrispondenza e sopra l’Alta Via n. 1, il canalone e le falde detritiche che sono ancora interessate da depositi di colata pronti a ripartire alla prima occasione . Anche la grande briglia posta tra l’Alto ed il Medio Missiaga a quota 1060 mslm circa è pregiudicata da un abete finito di traverso ed anche questa meriterebbe una urgente manutenzione. Della necessità urgente di manutenzione delle briglie sull’ Alto Missiaga avevamo già trattato in un nostro articolo qui reperibile: CLICCA QUI
Riportiamo anche uno studio idrogeologico Arpav sull’ Alto Missiaga molto utile sia in tema di Protezione Civile che come studio idrogeologico vero e proprio: CLICCA QUI
Filmati di Sergio Brancaleone eseguiti nella zona di tracimazione del Missiaga a Rive con il torrente che deborda e scende sulla strada per Malga Roa. Filmato eseguito dopo il culmine dell’evento