BELLUNO Lettera aperta di Fabio “Rufus” Bristot, Consigliere nazionale del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Spelologico, in occasione del dodicesimo anniversario della tragedia di Falco.
Domani ricorre il 12esimo anniversario di “Falco” (I REMS), l’elicottero del 118 di Pieve di Cadore, i cui membri dell’equipaggio in servizio il 22 agosto 2009 persero la vita nello schianto del mezzo dopo che lo stesso aver urtato i cavi di una linea di media tensione nel corso di una ricognizione attivata dal 118 a seguito di una telefonata ricevuta dal 112. Ricordare diventa spesso un orpello vuoto di significato e che scolora di anno in anno se, a questo esercizio, non si associa un qualcosa di sostanziale. Nel nostro caso ricordare Dario De Felip (Pilota), Fabrizio Spaziani (medico 118 e tecnico del Soccorso Alpino), Marco Zago (tecnico aeronautico e tecnico del soccorso Alpino) e Stefano da Forno (tecnico di Soccorso Allpino) vuol dire ancora una volta parlare di ostacoli al volo. Con grande tenacia si è riusciti a far approvare da parte della Regione Veneto, nel 2012, una specifica legge regionale che, ad oggi, deve però ancora tradurre in pratica tutti i principi ivi contenuti. Una buona legge senza dubbio, la cui applicazione puntuale si è sempre scontrata con il fatto che manca in realtà una norma di livello nazionale, norma che dopo 12 anni dalla tragedia di Falco dovrebbe essere davvero licenziata dal Parlamento non fosse altro che per rendere almeno ragione delle 55 vittime e dei 33 feriti gravi occorsi solo negli ultimi decenni, sia nel settore civile sia in quello militare e degli enti dello Stato.
Neppure il Tavolo Tecnico istituito presso la Protezione Civile un paio d’anni fa è arrivato al dunque, cioè non è riuscito a modificare lo stato delle cose e a rimuovere le criticità esistenti. Da qui la necessità che la politica con grande energia e consapevolezza, senza più alcun tentennamento, prenda in mano senza indugio gli attuali tre progetti di legge oggi depositati Parlamento (PDL De Menech, PDL De Carlo e PDL D’Incà’), li unifichi e in modo bipartisan porti all’approvazione un testo che dimostri come anche l’Italia, come altri paesi europei hanno già fatto, entri nella civiltà in questo specifico settore che sia chiama sicurezza. Sicurezza a tutto tondo, non solo per gli equipaggi ma anche per gli stessi potenziali utenti. La politica, dunque, rimetta al centro la sicurezza con una propria azione legislativa e riprenda in mano con autorevolezza le fila di un percorso iniziato proprio in quel pomeriggio tragico che tutta la comunità della montagna ricorda e ricorderà per sempre.Fabio Bristot – Rufus
Consigliere nazionale del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Spelologico
IL REPORT (10 PAGINE)
2021_08_21_OSTACOLI_AL_VOLO_BRISTOT_RUFUS_FINALE