Le spese obbligate delle famiglie venete continuano ad aumentare. Secondo una stima dell’Ufficio studi della CGIA riferita al 2022, gli acquisti per gli alimentari/bevande, per i trasporti e per la casa sono stati, sul totale della spesa mensile media di una famiglia veneta, pari al 58,4 per cento. In termini monetari vuol dire che, a fronte di una spesa mensile media pari a 2.153 euro, 1.257 euro l’anno scorso sono stati “assorbiti” dagli acquisti obbligati: di cui 312 euro per benzina-gasolio e spese su mezzi pubblici; 453 euro per la manutenzione della casa e per le bollette di luce-gas-spese condominiali e, infine, 493 euro per il cibo e le bevande analcoliche. A causa del rincaro dei prezzi registrato l’anno scorso, rispetto al 2021 si ipotizza che l’incidenza di questa tipologia di spesa in Veneto sia cresciuta di 3,9 punti percentuali.
Insomma, a causa dell’inflazione spendiamo di più, portiamo a casa meno beni e la gran parte della spesa – per cibo, carburanti e bollette – la facciamo per “vivere” e per recarci/tornare dal luogo di lavoro. Tra il 2021 e il 2022, infatti, le uscite per le spese obbligate della famiglia media veneta, sono incrementate di 185 euro (+17,2 per cento). Diversamente, quelle complementari (o consumi commercializzabili) languono. Nonostante nel 2022 l’aumento medio dell’inflazione si sia attestato attorno all’8 per cento, in termini assoluti l’incremento di questa tipologia di spesa si stima nullo. In altre parole, si ipotizza che negli ultimi due anni per acquistare alcolici, abbigliamento/calzature, mobili, tempo libero, ristorazione, ricettivo, istruzione, sanità, cura della persona, etc., la famiglia media veneta abbia speso mensilmente 895 euro. Non solo. Ma se la grande distribuzione organizzata e le vendite on line hanno registrato risultati positivi, le attività commerciali e artigianali di piccola dimensione dei settori appena richiamati hanno invece visto peggiorare la propria condizione economica.