VENEZIA Da lunedì 18 la Regione Veneto riavvia l’attività di Ceod, dei centri semiresidenziali per ragazzi e adulti disabili, tirocini sociali e occupazionali che rappresentano progetti alternativi per le persone più fragili. La Giunta regionale ha approvato, su proposta dell’assessore alla Sanità e al Sociale Manuela Lanzarin, il via libera alla riapertura di queste strutture diurne, dei laboratori protetti e dei progetti del ‘Dopo di noi’, dettagliando linee guida sanitarie e organizzative che gestori, operatori, famiglie, utenti e fornitori dovranno rispettare alla lettera. Il protocollo di sicurezza per il personale di Ceod, centri diurni di vario tipo e strutture che accolgono tirocini sociali e occupazionali impone la riorganizzazione delle attività in piccoli gruppi omogenei di 5 persone e con operatori stabili. Le attività dei piccoli gruppi dovranno avvenire in spazi predefiniti, divisi a compartimenti funzionali, tra loro isolati. Tutti gli spazi e gli oggetti dovranno essere frequentemente igienizzati. Sarà obbligatorio l’uso di mascherine, guanti e gel, almeno per operatori e fornitori, mentre per gli utenti si privilegia il lavaggio frequente delle mani. Il ciclo delle attività diurne sarà riorganizzato con moduli a scacchiera che alternino le attività in sede (mezza giornata) ad attività extra-sede e domiciliari, in modo da favorire il mantenimento di piccoli gruppi, il distanziamento fisico e orari di ingresso e di uscita scaglionati.
Norme dettagliate sono previste per il personale, dal cambio obbligatorio d’abiti alla protezione con mascherine, per i servizi di trasporto da e per le strutture che dovranno rispettare i criteri del distanziamento fisico, e per il servizio mensa che verrà gradualmente ripristinato, in una seconda fase.
L’ASSESSORE MANUELA LANZARIN: “Con gli esperti della Prevenzione sanitaria e in collaborazione con Ulss e gestori delle strutture la Regione ha messo a punto linee guida estremamente precise, che potranno orientare anche il riavvio di altre attività educative e sociali sospese a causa delle misure di contenimento del contagio Abbiamo dato precedenza ai Ceod e ai servizi diurni per le persone disabili perché consapevoli delle grandi difficoltà in cui versano le famiglie e le stesse persone disabili, per le quali questa fase di isolamento forzoso ha rappresentato un sacrificio immenso e difficile da comprendere. Sono certa che i criteri di prudenza e di precauzione introdotti possano rappresentare una sufficienza garanzia di sicurezza per gli operatori, i gestori, gli utenti, i volontari e i familiari: senza la loro collaborazione attiva e responsabile e la loro costante dedizione, questa fase così delicata di riavvio non sarebbe nemmeno immaginabile”.