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AGORDO. A malga Framont il grazie del Cai agli amici Italo Schena e Loris Santomaso. Un centinaio di persone domenica hanno sfidato il tempo per festeggiare, come tradizione dal 2000, la Giornata dell’amicizia ai piedi della Moiazza e nella genuina ospitalità della famiglia Frigimelica, che gestisce la malga. Dando seguito a un’iniziativa iniziata qualche anno fa, la Sezione agordina del Cai, organizzatrice della manifestazione assieme al Gruppo alpini di Agordo-Rivamonte-Taibon, al Coro Agordo e al Comune di Agordo, ha colto l’occasione della festa della prima domenica di settembre per consegnare dei riconoscimenti. In passato erano state sottolineate le gesta degli alpinisti. Quest’anno il consiglio direttivo, presieduto da Anna Magro, ha voluto ricordare che a fare il Cai non sono solo quelli che arrivano sulla cima delle montagne con epiche scalate, ma pure coloro che dal basso contribuiscono a raccogliere e diffondere in vario modo e secondo le proprie possibilità e talenti la cultura della montagna. Per questo motivo il sodalizio ha consegnato una pergamena ai soci Italo Schena e Loris Santomaso per il loro “ammirevole impegno all’interno della Sezione agordina del Cai”: a Schena, in particolare, “per la sua preziosa, instancabile, metodica e appassionata raccolta storico cine-documentaristica”, a Santomaso per la “fattiva divulgazione, promozione e la continua appassionata ricerca storico-culturale”. Il Comune di Agordo ha invece ringraziato Mario Savio “Coppi” per aver realizzato una bella fontana in legno sull’ultimo tornante della strada che porta alla malga. La giornata è quindi proseguita con la messa celebrata dall’arcidiacono di Agordo, monsignor Giorgio Lise (che ha ricordato la concomitanza con la “giornata del creato” e invitato i presenti a coltivare i sentimenti del proprio cuore), e accompagnata dai canti del Coro Agordo, diretto da Roberta Conedera. Dopo il pranzo preparato come sempre dagli alpini, guidati dal capogruppo Caio Gavaz, il pomeriggio ha visto l’estrazione dei biglietti vincenti della pesca (fra i premi in palio anche delle bellissime sculture dell’alpino Giorgio Favero).