“POCHE LE RISPOSTE AI VERI PROBLEMI ANTI SPOPOLAMENTO”
BELLUNO L’associazione Belluno Alpina sta seguendo direttamente e con interesse le discussioni e i convegni che animano il Festival delle Foreste in Cansiglio, ma chiede a tutti i partecipanti, soprattutto alle istituzioni, maggiore concretezza: “Siamo felici per il risultato della rassegna che registra un buon afflusso di imprese del settore e di appassionati del mestiere, rappresentanti di un settore importante e vittime di un mare di incombenze e normative burocratiche che le penalizzano, con difficoltà continue per operare nel bosco. Pochi però gli hobbisti, cioè i residenti e non che sono direttamente interessati alla pulizia dei prati e boschi”, sottolineano.
“Anche in Cansiglio, una piana immensa, il bosco avanza, mangiandosi prati e pascoli con ettari di arbusti, cespugli e legname di scarso valore. Perchè non si coordina una forma di gestione tra pubblico e privati per arginare la crescita incontrollata del bosco?” chiede Belluno Alpina. “Serve un piano di gestione del legname, l’oro bellunese, per evitare che aree intere perdano valore e che l’incuria domini nei nostri territori; bisogna almeno intervenire perché crescano alberi e legname utili da reddito e non piante casuali che non portano alcuna qualità al bosco. La manutenzione programmata vuol dire economia legata al legno, ma anche al turismo, perchè un ambiente curato attira nuovi visitatori. Come in pianura si è puntato su vigne e Prosecco per fare economia, da noi bisogna puntare sulla filiera del legno, ma in questi due giorni non abbiamo visto un progetto delineato e concreto. Crediamo che la Regione, ente che può garantire regolamentazione e gestione, sia la realtà che meglio può operare in questo senso, anche attraverso le sue diverse diramazioni: noi crediamo che serva un soggetto pubblico “di area vasta” che possa intervenire sulla questione bosco in modo operativo, consentendo di trasformarla in fonte di ricchezza e strumento per contrastare lo spopolamento. Serve manutenzione giornaliera e un controllo della crescita dei boschi, non solo nella quantità ma anche nella qualità, esattamente come avviene per i vigneti della pianura. L’ente pubblico deve quindi intervenire celermente con un piano di gestione e coordinamento con comuni e privati e favorire in modo deciso e celere la nascita di consorzi forestali, come quello della Valbelluna che chiediamo da tempo. Ci aspettiamo accordi lampo locali per mettere in moto una manutenzione programmata e continua, quindi aspettiamo per l’autunno la nascita consorzio in Valbelluna. I vigneti vanni curati giorno per giorno altrimenti non rendono e così è anche per i nostri boschi”.