Attenzionati ingenti quantitativi di materiale forestale conferiti presso due centrali a biomasse in Provincia di Belluno nel periodo 2015-2018: 22.063 tonnellate dichiarate da “filiera corta” senza averne in realtà i necessari requisiti.
BELLUNO I Carabinieri Forestali della Stazione di Mel, guidati dalla Procura della Repubblica di Belluno, anche forti dell’esperienza maturata in una analoga indagine (anch’essa sfociata in un rinvio a giudizio all’inizio di questo anno), hanno contestato ad una ditta forestale indebiti profitti per quasi 200mila euro. A destare l’attenzione dei militari erano stati i quantitativi inspiegabilmente elevati provenienti da 25 lotti forestali dalle provincie di Belluno, Treviso, Vicenza e Trento. E’ stato prodotto da una ditta forestale bellunese ed accompagnato da dichiarazioni mendaci sulla “filiera corta”, anche tramite il concorso di un tecnico professionista che falsamente attestava quantitativi superiori di biomassa proveniente da determinati lotti boschivi ricompresi proprio nell’ambito territoriale della “filiera corta”. La truffa ha determinato il versamento da parte del Gestore Servizi Energetici alle centrali di quasi 660 mila euro (danno erariale da parte della Corte dei Conti). E’ stato tratto in inganno anche il funzionario MiPAAF addetto all’istruttoria preventiva all’erogazione dei contributi. Sono state rinviate a giudizio 5 persone, tutte bellunesi, tra cui un tecnico libero professionista, per truffa e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche determinata dall’altrui inganno e falso in atto pubblico (operato dal funzionario ministeriale tratto in inganno). La produzione di energia da biomasse vegetali, essendo tra le fonti “rinnovabili” gode di importanti incentivi economici; questo crea interesse per il particolare – e “nuovo” – settore legato alle filiere foresta-legno. Questa evidenza ha certamente conseguenze positive, rendendo praticabili alcuni interventi che altrimenti sarebbero stati economicamente insostenibili, ma nel contempo può alimentare gli appetiti di soggetti che non hanno certo a cuore la sostenibilità energetica o la migliore gestione dei patrimoni forestali.