VOLTAGO C’era una volta la seggiovia, a Frassenè di Voltago, da Agordo ci arrivavi in un attimo, anche quando girava lo skilift al Col di Foglia, pur se per un paio di stagioni. Da Frassenè la seggiovia ti portava in un altro mondo, dal verde del Broi che vedevi laggiù al bianco della neve sotto l’Agner. E poi quegli altri impianti da una parte all’altra del colle. Sciate memorabili, gare memorabili, l’ultima che ricordo con la partecipazione di Radio Più l’aveva organizzata Mauro con la sorella Gladis Riva e tutto l’hockey femminile, anche per loro erano gli anni d’oro, quelli dello scudetto a ripetizione. Chi ha frequentato Frassenè anche dopo i tempi della Piccola Cortina ha ricordi indelebili, invernali ed estivi legati a quella seggiovia, che a breve non ci sarà più in via definitiva. Ma a Frassenè le cose belle non hanno mai avuto un futuro, gli alberghi, le pensioni, la seggiovia e il Parco Laghetti, chiuso per lunghi periodi, ogni tanto aperto ad intermittenza con gestioni più o meno indovinate.
IL RICORDO DI BARBARA BENVEGNU’ IN SEGGIOVIA CON LA MAMMA
Le chiamano “Strobs”, ovvero strutture obsolete. Sono una cinquantina sulle Dolomiti bellunesi. In Comune di Voltago, da circa una decina d’anni è inattiva la seggiovia di Frassené. «La proprietà», aveva detto l’ex sindaco Bruno Zanvit, «ha deciso finalmente di abbatterla, di bonificare l’intera zona. E il cantiere avrebbe dovuto aprire già a settembre
IL CANTO DEL CIGNO… L’ULTIMO GIRO MENTRE SI TOLGONO I SEGGIOLINI
di Dario Ganz, Agordo