di Luisa Manfroi
Una visione fresca della vita con una fiducia nel futuro senza lasciarsi andare alla nostalgia. È questo il segreto di Flora Costa, novantacinque anni compiuti ad agosto e autrice del suo quarto libro “Il canto del cuore” presentato nella sala parrocchiale di San Tomaso nel tardo pomeriggio di sabato 4 settembre, comune di nascita al quale è molto legata nonostante sia emigrata da decenni. Con lei, Marco Rossi in rappresentanza della Pro Loco e Isabella Borile la quale ha letto alcune tra le pagine più significative dell’ultimo lavoro letterario di Flora. Partita per la Francia con il marito nel primi del ‘50 e da anni residente a Boulay-Moselle, non rinuncia a tornare a San Tomaso ogni estate per rivedere la sua gente, le montagne, i luoghi che suscitano in lei tanti ricordi. «Sono tanto felice di essere qui a San Tomaso dopo avere avuto paura e sofferto per essere rinchiusa in casa senza vedere la famiglia per tanti mesi. Ho visto molti amici andarsene e dobbiamo avere un pensiero per loro». Dopo “Dall’alba fino al tramonto”, “Ho due amori: le Dolomiti e la Lorena” e “Le isole, fra cielo e mare”, tutti editi da “Bellunesi nel Mondo”, è uscita anche questa sua quarta pubblicazione in cui l’autrice ha messo al centro della narrazione il suo paese, filtrato con la sensibilità di ciò che le suggerisce il cuore e visto con gli occhi di un’osservatrice attenta a ciò che la circonda siano essi la natura, l’ambiente, gli abitati di San Tomaso, Colarù, dove è venuta al mondo e ha trascorso l’infanzia. Ma pure Toccol, frazione in cui è nata la madre e i riferimenti agli affetti cari, allo scorrere del tempo, alla parlata, “el dialeto de San Tomas”. Una prosa che non lascia spazio alla retorica e dove la descrizione si accompagna e si fonde all’aspetto emozionale. «Scoprire attraverso il mio scritto il mio amore per la vita e il suo grande mistero, la bellezza della creazione, essere coscienti che vivere è una gioia senza prezzo» è la ricetta di Flora che ha ancora una visione attualissima della vita e crede negli interessi che essa sa offrire. Dotata di perspicacia e talento per la scrittura, dopo avere cresciuto la famiglia e avere perso il marito, ventisette anni fa, ha iniziato a scrivere, ormai in età matura e per un bisogno interiore che l’ha portata a condividere i suoi lavori che poi sono stati divulgati in forma di libri a novant’anni compiuti. Dapprima, Flora appuntava i suoi scritti a mano, poi ha imparato a digitarli usando il tablet avendo molta fiducia nella tecnologia. Ora sta seguendo un corso di inglese considerando questa lingua molto interessante. Da lei abbiamo ancora tanto da imparare e certamente saprà ancora sorprenderci.
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