LIVINALLONGO Non si salva nemmeno il territorio Fodom dal flagello bostrico, i boschi si colorano di rosso, ma non non certo gli effetti di un autunno anticipato, il bostrico è la causa del disastro annunciato dagli esperti fin da dopo il vento di vaia. E’ un piccolo insetto, normalmente poco appariscente e che, se lo si scorge, a prima vista non suscita angoscia: anzi, sembra quasi simpatico e innocente, così come ammirevoli sono i disegni delle gallerie che esso produce sotto la corteccia degli abeti rossi, nei quali si annida. Il Bostrico (in latino Ips typographus) appartiene difatti all’insieme dei coleotteri denominati scolitidi, che si nutrono prevalentemente di legno (in linguaggio scientifico: xilofagi), causando danni sensibili alla vita dei boschi di resinose. Tra gli scolitidi, il più insidioso è proprio il Bostrico, che colpisce l’abete rosso, la specie nostrana di maggiore importanza commerciale. Agendo sotto la corteccia delle piante, le larve e gli adulti scavando numerosissime gallerie compromettono la funzionalità degli alberi che li ospitano, fino a causarne la morte. Ingiallimento e successivo arrossamento della chioma, perdita di aghi ancora verdi, abbondante resinazione del fusto, numerosi fori di entrata sulla corteccia, spesso coperti da rosura rossastra, sono i sintomi della presenza di questo scolitide. Il danno da Bostrico rischia di essere particolarmente elevato nelle foreste situate alle quote più elevate, nelle quali l’abete rosso è la specie pressoché esclusiva e la rinnovazione naturale è particolarmente difficoltosa. In tali situazioni, il Bostrico è in grado di annientare in tempi brevi anche i residui boschi di protezione.
IL SINDACO LEANDRO GRONES
BOSTRICO AL LAVORO