di Renato Bona
Dopo aver presentato quelle su Prima linea. Auronzo-Cortina (testi di Antonella Fornari), Prima linea. Col di Lana-Marmolada (testi di Paolo Giacomel e Mario Fornaro) e Seconda linea. Monte-Rite Valle Imperina (testi di Giovanni De Donà e Walter Musizza), concludiamo la rassegna delle guide storico-escursionistiche ai luoghi della Grande Guerra con “Seconda Linea-Forti Centro Cadore” (degli stessi due autori precedenti), parte integrante del cofanetto proposto per il coordinamento generale della Comunità montana Agordina nell’ambito degli interventi di recupero e valorizzazione nei territori del “Parco della Memoria” progetto cofinanziato dall’Unione Europea mediante il fondo di sviluppo regionale iniziativa comunitaria Interreg IIIA Italia-Austria 2000-2006, Le quattro guide sono state stampate dalla bellunese tipografia Piave nel settembre di 15 anni fa, nel 2006. Per quanto concerne i Forti del Centro Cadore, lunga, preziosa, documentata ed esaustiva premessa storica che illustra la concezione ed origine della Fortezza Cadore-Maè, con la sottolineatura che: “A 90 anni dalla loro distruzione i forti cadorini costituiscono un’interessante pagina di storia e di archeologia fortificatoria per cui da molte parti sono stati spesso ventilati progetti di valorizzazione e conservazione, se non proprio di recupero e restauro” e che: “Dopo che nell’ultimo decennio del secolo scorso sono stati effettuati interessanti lavori di ripristino delle strutture di Batteria Castello ed è stato avviato con fondi europei un piano di valorizzazione turistica del forte di M. Tudaio, nel 2002 si è assistito all’inaugurazione nel forte di M. Rite del ‘Museo delle nuvole’ concepito da R. Messner all’interno della vecchia struttura militare, riattata e rivisitata con sovrastrutture e materiali non propriamente filologici. Un’iniziativa che dimostra la grande potenzialità di un autentico patrimonio di storia che, ubicato in diversi luoghi, ma sempre abbinato a notevoli attrattive paesaggistiche e naturalistiche, chiede prossimamente solo di essere considerato e sfruttato convenientemente in chiave culturale e turistica”. Seguono le illustrazioni, in altrettanti capitoli, di: “Col Ciampon”, “Batteria di Col Pelos”, “Il forte di Monte Tudaio”, “Forte Monte Ricco”, “Batteria Castello”, “Forte Col Vaccher”, “Anello dei Colli”, “Passo Mauria-“Monte Miaron, “Il forte di Pian dell’Antro”, Vodo-Rifugio G.P. Talamini-Becco di Cuzze (accesso A)”, “Vodo-F.lla Cuzze-Becco di Cuzze (accesso B)” , “Il forte di Monte Rite”. COL CIAMPON (m 1050): le postazioni sul colle, dominante la stretta di Tre Ponti sono raggiungibili attraverso una comoda strada militare, concepita e costruita per il transito dei cannoni. Ritrovo: Laggio di Vigo, piazzale Arena; dislivello 100 metri, durata 3-4 ore per un percorso turistico adatto anche a persone con ridotte capacità motorie. L’uscita può includere anche una visita alla Biblioteca storica cadorina e alle chiese monumentali nazionali: s. Martino, Madonna della Difesa, s. Orsola, s. Margherita, s. Antonio abate, s. Bernardino. BATTERIA DI COL PELOS (m 861): raggiungibile dopo un chilometro per comoda carrareccia, partendo dalla piazza di Pelos. La postazione, predisposta per ospitare due cannoni, era ritenuta importante per il suo dominio su Tre Ponti, Ponte Nuovo e sull’antica via che da Tre Ponti portava a Lozzo per Col Campion e la Madonna di Loreto, sulla destra del Piave. Ritrovo nella piazza san Bernardino di Pelos, dislivello circa 100 metri, durata 2 ore, escursionismo idoneo anche a persone su carrozzine. FORTE DI M. TUDAIO (M 2114): i ruderi del grande forte corazzato sono raggiungibili attraverso la strada militare che dal Rio Soandre (m 897) si sviluppa per circa 8,200 chilometri fino alla vetta (m 2114), dalla quale si può godere uno spettacolare panorama sul Centro Cadore e sulla Val Ansiei. Ritrovo a Laggio (m 945) piazzale Arena dal quale si può proseguire in auto fino al posteggio poco oltre Lo chalet “Pino solitario” (m 897): poi si attraversa la Val Ciariè e si prosegue a piedi lungo la strada militare. Dislivello 1217 metri con percorso in costante salita e pendenza media dell’11%; durata:8-9 ore a seconda di cosa si intende visitare lungo la strada e sulla cima; il percorso non è adatto a persone con ridotte capacità motorie. FORTE MONTE RICCO (m 953): facilmente raggiungibile con amena passeggiata nel bosco. Dal centro di Pieve si scende verso Sottocastello e si imbocca la stradina militare che porta in meno di mezz’ora ai poderosi resti dell’impianto. Suggestiva la visita sul lago sottostante e su tutto il Centro Cadore. Ritrovo in piazza Tiziano di Pieve, dislivello 70 metri circa, durata sulle due ore, nessuna difficoltà. FORTE COL VACCHER (m 992): facilmente raggiungibile con bella passeggiata nel bosco da Tai lungo la strada aperta alle auto in zona appartata e silente; ritrovo nel piazzale dell’ex stazione ferroviaria; dislivello 150 metri circa, durata 3-4 ore; con digressione di circa un’ora si può salire alla vetta di monte Zucco (1197) dove vi sono i resti di un ricovero militare. ANELLO DEI COLLI: consente di visitare una serie di apprestamenti militari complementari al forte di Col Vidal, realizzati nel 1890-1917 per controllare gli accessi all’Altopiano dei Buoi. Ritrovo in piazza IV novembre di Lozzo all’inizio della strada militare che sale a Pian dei Buoi oppure nella località Bivio Pellegrini, a quota 1820; dislivello 1100 metri, durata 4-5 ore per l’escursione a piedi; punto di riferimento e ristoro: rifugio Cai “Ciareido” a quota 1969. PASSO MAURIA-MONTE MIARON: l’itinerario parte dal Passo della Mauria e si snoda lungo i tornanti della strada militare che raggiunge dopo 4 chilometri lo spiazzo destinato al posizionamento dei medi calibri; un ulteriore tornante porta alla caserma del Ponte Miaron: panorama mozzafiato dalle Marmarole alle Tre Cime di Lavaredo, dal Tudaio alle Terze e fino verso la Carnia. Ritrovo a Passo Mauria, dislivello 400 metri, durata 3-4 ore. FORTE DI PIAN DELL’ANTRO: si possono visitare i ruderi del forte corazzato, su uno splendido “balcone” proteso verso il Pelmo e l’Antelao; ritrovo alle case Giau di Venas (m 889), dislivello150 metri fino al forte, 450 fino alla caserma di S. Anna, durata un’ora e mezza da Venas; facile passeggiata turistica fino al forte. VODO-RIFUGIO G.P. TALAMINI-BECCO DI CUZZE (accesso A): la visita consente di percorrere un classico itinerario di aggiramento delle difese italiane alla Chiusa di Venas alla volta di Zoppè e dello Zoldano in un suggestivo ambiente dominato dalla mole maestosa del Pelmo: seguita la carrabile e superato il Talamini (1582) dopo circa un chilometro e mezzo si imbocca la strada che porta a Forcella Cucei (m 1693) e quindi su sentiero per la dorsale del Becco di Cuzze (m 1750) ricca di postazioni, trincee e riservette. Ritrovo in piazza S. Lucia a Vodo, dislivello 900 metri, durata: 4 ore, escursione impegnativa. VODO-F.LLA CUZZE-BECCO DI CUZZE (accesso B): la visita permette di avvicinarsi ad interessanti opere di difesa realizzate dall’esercito italiano sulla riva destra del Boite nel contesto della famosa ‘Linea gialla’, in ambiente appartato e suggestivo dominato da bellissimi scorsi verso Pelmo e Antelao. Si attraversa il ponte sul Boite (m 828) sotto Vodo e si sale per carrabile a Forcella Cuzze, proseguendo per altri 350 metri in direzione di Malga Ciauta e del sentiero verso Seria (m 1600) da dove parte il tracciato per le 4 postazioni del Becco di Cuzze; dislivello 900 metri, durata 5-6 ore, difficoltà: escursione impegnativa. FORTE DI MONTE RITE: la visita permette di ammirare l’ultima e più moderna realizzazione della Fortezza Cadore-Maè, in gran parte riconoscibile pur nel contesto della ristrutturazione dell’intera opera per la realizzazione del Museo delle nuvole e dell’Hotel Dolomites. Da Forcella Cibiana si segue la carrabile militare che (pendenza costante massimo 11%) risale le falde del monte Rite toccando Forcella Deona (m 2053) prima di arrivare alla batteria. Dai Fienili La Costa (m 1600) è possibile prendere un bel sentiero nel bosco che sbocca sulla strada presso Forcella Deona. Ritrovo all’albergo Remauro a Forcella Cibiana (m 1536) da dove si può salire alla vetta (m 2183) a piedi o in navetta; dislivello 650 metri, durata: due ore a piedi, facile camminata su carrabile.
NELLE FOTO (riproduzioni dalla guida “Forti Centro Cadore”, tutte foto o dall’archivio di Musizza-De Donà): la copertina della pubblicazione; la Stretta di Tre Ponti; artiglieri del Gruppo Belluno in una cartolina di fine ‘800; Forte di monte Tudaio; profilo di Forte di monte Ricco in un disegno del servizio informativo austriaco 1895; Forte Batteria Castello: cannoni antiaerei a protezione del nodo ferroviario di Calalzo; Forte di Col Vacher: traverse con cannoni; la galleria di Quoilo lungo la strada militare Lozzo-Col Vidal; la lapide al Pian dei Formai che ricorda lo zappatore alpino Vittore Bof ucciso da un fulmine nel 1892; la strada militare Lozzo-Col Vidal nel tratto di Sora Mizzoi; resti degradati della batteria corazzata di Forte di Col Vidal; ufficiale in automobile lungo la strada militare Lozzo-Col Vidal; monte Maiaron: il ricovero militare; particolare di uno dei quattro pozzi della batteria corazzata di Pian dell’Antro; Vodo di Cadore dopo l’incendio del 7 novembre 1917; rampa di accesso alla batteria corazzata.