BELLUNO Con una lettera inviata al Direttore Generale della ULSS 1 Dolomiti, Adriano Rasi Caldogno, al Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione, Giovanni Dinarello, e a tutte le strutture residenziali extra-ospedaliere per anziani, disabili, minori, dipendenze e salute mentale della provincia di Belluno, FP CGIL chiede si faccia un uso corretto dei dispositivi DPI in applicazione delle misure di contenimento del contagio COVID-19. Nella lettera si legge che, dopo innumerevoli segnalazioni sull’applicazione delle misure, si chiede che gli opratori che assistono gli ospiti in quarantena facciano uso delle mascherine chirurgiche. “Le linee guida regionali si rifanno alle linee guida dell’OMS, ma ci sono evidenze scientifiche secondo cui le mascherine chirurgiche non sono DPI, ma solo strumenti di contenimento della diffusione del COVID, con il conseguente rischio che gli operatori che assistono le persone in quarantena, qualora si confermi l’infezione, siano a rischio loro stessi di contagio oltre a diventare vettori verso gli altri Ospiti. Ritenendo che la scelta, chiaramente poco opportuna, di far utilizzare le mascherine chirurgiche non solo non ottemperi al D.Lgs. 81 del 2008 sulla salute e sicurezza dei Lavoratori, ma sia anche un chiaro rischio per tutti i presenti in struttura, e pertanto si invitano caldamente le Aziende in indirizzo e tutti i soggetti responsabili a prevedere l’utilizzo delle mascherine FFP2/3 in situazioni in cui vi sia la necessità di assistere persone sospette e/o con conclamata infezione da COVID-19, e a far in modo che tutti i dipendenti a contatto diretto con i residenti utilizzino le barriere protettive (mascherine), onde evitare che questi possano divenire vettore per il contagio del virus, oltre che a titolo di tutela individuale”
ANDREA FIOCCO, FP CGIL