VENEZIA “Al primo posto c’è la sicurezza e, per garantirla, scommettiamo tantissimo sulla prevenzione. La frana di Sant’Andrea, detta anche frana della Busa del Cristo, di Perarolo di Cadore (nel bellunese), è una frana storica minacciosa, su cui insiste la nostra lente di ingrandimento che si avvale di continui e ampi monitoraggi e interventi”. Con queste parole l’Assessore all’Ambiente e al Dissesto Idrogeologico della Regione del Veneto, Gianpaolo Bottacin, inquadra lo scenario in cui persiste la frana bellunese attenzionata dalla Regione del Veneto e dal Comune di Perarolo per illustrare successivamente i recenti risultati riportati nel report di monitoraggio dei mesi di novembre e dicembre scorsi”. La frana ha spiegato l’Assessore ha registrato delle variazioni nei valori di velocità media rispetto al bimestre precedente: dopo due giorni in cui si era colta un’accelerazione appena percettibile causata dalle piogge, il valore ha poi subito un decremento tanto da ridurre notevolmente la velocità degli spostamenti della frana. Fondamentali sono state le azioni messe in campo, tra cui le attività di rimodellazione con esplosivo, grazie a cui la frana ha subito una generale e progressiva diminuzione della velocità ormai da circa sei mesi. “L’anno scorso –dice Bottacin – c’è stato un lavoro importante per il monitoraggio dei cinematismi. Da elencare anche le azioni efficaci della Protezione Civile secondo il Piano comunale e gli interventi significativi realizzati dagli Enti interessati che hanno rappresentato un notevole effetto di mitigazione: il rallentamento generalizzato dei cinematismi, i quali al momento si sono riportati ad un andamento controllabile”.
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