AUDIO MARINELLA PIAZZA
AUDIO ANDREA BONA
BELLUNO Saranno 49 i “fuochi per l’autonomia” che saranno accesi nella sera di domani, sabato 20 ottobre, sui monti e nelle piazze bellunesi. Torna per la settima edizione la manifestazione, organizzata dal movimento Belluno Autonoma Regione Dolomiti, nata in occasione della grande mobilitazione in difesa della Provincia del 2012. Viene quindi praticamente eguagliato il risultato dello scorso anno, a cui si aggiungeranno i tanti fuochi “non ufficiali” che i bellunesi, tra le Dolomiti e in ogni parte del mondo, accenderanno: «Anche quest’anno, infatti, – sottolineano dal movimento – abbiamo già ricevuto adesioni dei nostri conterranei anche dall’estero. Chiunque può partecipare, basta accendere anche una semplice candela fuori dalla finestra di casa». Non mancheranno poi i “tradizionali” fuochi accesi dagli aderenti al movimento e da semplici cittadini, dal Piave al Monte Garda, da Zorzoi di Sovramonte a Falcade, dall’Alpago al Comelico: «Confidiamo che anche i sindaci partecipino a questa iniziativa. Nei giorni scorsi, abbiamo inviato loro una lettera per spiegare le nostre motivazioni e per chiedere di accendere una fiammella davanti ai loro municipi; speriamo di poter contare su di loro», aggiungono dal BARD. Quella di quest’anno sarà un’edizione dedicata a ricordare il primo anniversario del referendum provinciale per l’autonomia e a sensibilizzare il mondo civile e politico sulla questione. Proprio per questo, il movimento sarà presente anche lunedì pomeriggio fuori da Palazzo Piloni, in occasione dell’assemblea dei sindaci che ha come tema proprio lo stato dell’arte sul referendum autonomistico provinciale: «Saremo lì per sostenere i nostri sindaci e per ricordare loro la volontà dei bellunesi. – spiegano dal BARD – Ad ognuno di loro, offriremo la coccarda blu, con il simbolo della nostra provincia, che abbiamo realizzato proprio lo scorso anno, in occasione della consultazione provinciale». «Crediamo – concludono dal movimento – che iniziative pacifiche e di sostegno come queste possano smuovere le acque nella trattativa tra Stato, Regione e Provincia di Belluno sul tema autonomia; ad oggi, molto si è detto e scritto sulla futura autonomia regionale, ma il discorso provinciale è rimasto molto indietro. È necessario che tanto a Roma quanto a Venezia l’autonomia bellunese entri nell’agenda politica».