LA VALLE_RIVAMONTE Ci risiamo, come ad ogni precipitazione di una certa consistenza, cioè un po’ d’acqua. Il pericolo è evidente anche ai 70 orari per le abbondanti infiltrazioni nella parte Nord verso la località Giovannelli, in particolare per lo strato di acqua che si crea sull’asfalto in assenza di drenaggio con rischio di effetto acquaplaning è necessario rallentare. Una volta dentro il tunnel si consiglia di mantenere i nervi saldi per le improvvise venute d’acqua dall’alto contro i cristalli che spesso rendono difficile anche la visibilità. Problemi segnalati da sempre tutt’ora irrisolti.
L’aquaplaning: cos’è e cosa comporta
L’aquaplaning è un fenomeno che si verifica quando tra il battistrada delle gomme e il manto stradale viene meno il contatto, a causa di una quantità d’acqua piuttosto ingente. Molto spesso si tratta di acqua piovana che si accumula in avvallamenti della strada. In particolare succede in seguito a forti temporali che non permettono un rapido drenaggio dei grossi volumi d’acqua riversati sull’asfalto in tempi molto brevi, ma può verificarsi in ogni contesto nel quale molta acqua viene sparsa sulla strada. Quando lo pneumatico non riesce a “squarciare” l’acqua e a deviarla all’esterno, si forma una sorta di cuscino liquido tra gomma e strada che porta la vettura a galleggiare, quindi e perdere del tutto aderenza. In questo caso è impossibile controllare la macchina, con i rischi che ciò comporta. L’aquaplaning può essere parziale e interessare solo le due gomme anteriori, portando a problemi di sottosterzo o sovrasterzo. In fase di aquaplaning il motore sale di giri all’improvviso e il veicolo diventa incontrollabile. Lo sterzo si fa leggerissimo e cercare di curvare, così come di frenare, diventa del tutto inutile. Il rischio di invasione nell’altra corsia, di collisione con altri veicoli o di fuoriuscita dalla sede stradale è elevatissimo.