di RENATO BONA
Agordina (di Cencenighe) per nascita ma fieramente cortinese per aver vissuto nel centro ampezzano, la cara amica, purtroppo scomparsa, Giovann Orzes Costa aveva dato alle stampe nell’agosto 1978, con la tipografia Helvetia di Venezia, per la collana “Saggi e documenti” diretta da Gianni Ghirardini della veneziana Edizioni Helvetia, il libro “Gente di Cortina” – impreziosito dai gustosi disegni dello scultore triestino Guido Persi – in cui, attraverso le interviste per Radio Cortina, proponeva i profili di “cittadini anziani che avessero una loro storia da rendere nota, gli anziani che, per la particolare situazione ampezzana degli ultimi tempi, avevano vissuto in mezzo a due diversi dominii: quello asburgico e quello italiano”. Ed eccola rivolgersi a personaggi locali, ma non solo, e ricavarne storie vere, narrate dai protagonisti “il più delle volte con modestia, spesso con ritrosia”, ottenendo il meritato successo per la trasmissione “Quest’ora per lui” (o lei, s’intende), che per Giovanna Orzes Costa “è stato come un tuffo nel passato assai remoto, ma noto, e il riconoscimento di valori umani, culturali, storici, scientifici, sportivi e letterari e, particolarmente, morali e familiari, prima che andassero dispersi…”. Il libro si apre con un ricordo-omaggio al “Cav. Rag. Angelo Buelli, della bergamasca Sarnico, che il 28 settembre all’età di 79 anni ha chiuso la parentesi terrena nella sua prediletta Cortina d’Ampezzo. Questa località da lui scelta per le vacanze, non era considerata unicamente come luogo climatico ove ritemprare il fisico, bensì significava la vicinanza alle rosate vette dolomitiche che tanta poesia infondono nel cuore di chi, dedicata un’esistenza intera al lavoro, ricerca nella natura la pace e la distensione”. Al personaggio, Orzes Costa ha dedicato anche alcuni versi: “… Cercò quassù… pace e riposo, spiritualità, bellezza. Percorse tutti i sentieri dolomitici. Amò la gente di montagna. Predilesse i semplici, gli onesti. Disse addio a questo mondo, guardando il Becco di Mezzodì, la Croda da Lago, le Cinque Torri, il Faloria, il Sorapis, l’Antelao… Agli uomini del Soccorso alpino, alle guide, ai maestri di sci, diede gratitudine, stima, ammirazione per quello che sono, per quello che fanno e continueranno a fare”. La serie delle 14 interviste si apre con Maria Luisa Astaldi, giornalista, scrittrice, insegnante d’inglese, direttrice della rivista “Ulisse”, mecenate e promotrice del “Premio Europeo Cortina Ulisse”, sposa dell’ing. Sante Astaldi. Fra l’altro, Orzes Costa propone un elenco di opere molto apprezzate e poi ricorda che l’ultima guerra portò la Astaldi a Cortina: in quegli anni ha lavorato per gli ospedali tedeschi tenendo la contabilità (si era specializzata anche in lingua tedesca) e subì anche un arresto come il marito accusato di aver aiutato alcuni ebrei… L’intervista si chiudeva richiamando il fatto che la signora praticava sulle montagne cortinesi l’alpinismo e lo sci e che a suo nome è intitolato un sentiero delle Dolomiti. Eccoci a Federico Terschak, il “cittadino più conosciuto e amato dal mondo sportivo, alpinistico e turistico locale”. E’ stato per 35 anni presidente dell’Azienda autonoma soggiorno e turismo e primo direttore dello Stadio Olimpico del ghiaccio, “l’uomo che ha contribuito, in maniera determinante, all’affermazione di Cirtibs nel campo dello sport in generale, Inoltre è giornalista, tecnico, scrittore, e, in queste vesti, membro effettivo ed emerito del Comitato olimpico internazionale”. Bepi Degregorio: maestro di alpinismo, di turismo, letteratura, poesia, buongustaio, maestro di barzellette e aneddoti, maestro nel senso di ‘tombeur de femme’ maestro dell’Ufficio postale di Cortina. Ancora, sempre per Orzes Costa: “Un accidenti d’uomo dalle infinite risorse e sempre pronto al buon umore”. E veniamo ad “Anna Maria Apollonio-Nert, vedova Zardini Larese, di 92 anni. Vive col figlio Sisto e la nuora: figlia della signora Giuditta Ghedina dell’Hotel Des Alpes e madre dello scomparso e compianto Raffaele Zardini, ‘scoiattolo’, e uno dei fondatori del Delta club cortinese, deceduto in una prova di volo con l’aquilone. Nonna Anna Maria – femminista ante-litteram ma senza le ridicole chiassate caratteristiche di tante ragazza d’oggi, carattere forte e coraggioso – è conosciuta da tutti, anche se da anni ha smesso di cucinare le sue gustosissime ‘omelettes’ universalmente apprezzate dagli sportivi in tutto l’Ampezzano!…”. Tocca a Rinaldo Zardini definito”autentico ampezzano, scienziato, scrittore e poeta … che ha accompagnato nella stagione estiva molti giovani sulle nostre montagne in gite di studio, alla ricerca dei segreti della natura e dei fossili, a inseguire farfalle e sviscerare la flora… “.Una biografia decisamente affascinante! Tocca a Illuminato “Minato” de Zanna del quale viene ricordato fra l’altro che: “… Nella primavera scorsa riuscì a completare le ricerche sui Lastroni di Formin, stabilendo definitivamente gli antichi ed esatti confini tra il comune di San Vito di Cadore e Cortina d’Ampezzo. Il ritrovamento di quelle sante croci guadagnò alla comunità ampezzana una fetta di territorio…”. Segue Enrico Colli che contribuì con molti altri amici di gioventù “a far conoscere Cortina come centro di sport invernali… e si accontentò di vivere nel ricordo dello sport, degli amici, della moglie, della famiglia, del passato. E’ un ricordo riservato e delicato insieme. Ha imparato la sapienza delle montagne: ha ereditato e fatti suoi i silenzi eloquenti delle vette…”. E veniamo a Giulio Apollonio: “… E’ stato protagonista della vita ampezzana e nazionale. Perfino le enciclopedie hanno avuto bisogno di lui e hanno chiesto la sua collaborazione… E’ il proprietario dell’Hotel Savoia. E’ nato a Cortina nel 1896 e può vantare parecchi titoli di benemerenza e di studio: dottore, ingegnere, commendatore della corona d’Italia e poi della Repubblica, tenente degli alpini, presidente in due periodi della Società alpinisti trentini, numerosi incarichi pubblici, consigliere centrale del Cai per 30 anni, presidente del Rotary club bellunese… Progettista e fondatore di ben 45 rifugi alpini e alberghi-rifugio per tutto l’arco delle nostre montagne…”. Siamo a Dino Degasper noto fra l’altro quale decano degli artisti locali: “Pittore che ha sempre e soprattutto amato la natura e particolarmente le valli e i monti dell’Ampezzano. E’ con amore ci ha restituito sulle tele le immagini splendide della nostra terra incantata e severa… E’ considerato il più autorevole continuatore dei Ghedina di cui conosciamo i bellissimi affreschi…”. E ora, i fratelli Modesto e Ugo Demenego della “Casa del Ragno”: conosciuti da tutti come “i più raffinati e originali artigiani del ferro battuto: fantasia, serietà e genialità si sono fuse con mirabile misura nei due maestri ampezzani che da anni e anni lavorano insieme…”. Quindi tocca a Giuseppe “Bepi” Ghedina:”… Ha fatto parte della squadra italiana alle Olimpiadi invernali di Chamonix del 1924, è conosciuto ed apprezzato per le sue fotografie e a lui si devono le belle immagini dei nostri splendidi paesaggi che fino alla fine dell’Ottocento erano noti solo ai pionieri dell’alpinismo…”. E’ il turno di Dino Gaspari: scultore ampezzano; tra i vari apprezzamenti e attestati di stima è doveroso segnalare quello del giornalista e scrittore Enzo Biagi, grande amico di Cortina: “Un artista raffinato e attento, dietro all’istinto e al talento c’è la cultura… cerca o inventa anche nelle forme più astratte un segno umano…”. Ci avviamo a conclusione con i Michielli, si tratta dei fratelli Renzo, Agostino e Teresa Michielli, soprannominati “Pelele”, notissimi fonditori cortinesi che producono oggetti d’arte vari: medaglie, lampadari, trofei tutto quanto insomma ha a che fare signorilmente con l’arte. Le ordinazioni piovono e la fonderia Michielli lavora sempre a pieno ritmo…”. Dulcis in fundo di questa galleria proposta da Giovanna Orzes Costa, Angelico e Fiorenzo Pompanin-Dimai, padre e figlio: il primo “il più celebre cacciatore di Cortina” che era l’obiettivo primario dell’intervistatrice; il secondo, il poeta il quale bravo quanto modesto le spiegava: “E’ stato il caso che mi ha fatto scoprire la cosiddetta vocazione poetica fin da ragazzo dell’Azione cattolica… A Cortina, in occasione di matrimoni, anniversari, riunioni festose c’è sempre un poeta di turno, io ero uno dei tanti e non certamente e il migliore…”.
NELLE FOTO (riproduzioni dal libro “Gente di Cortina”): la copertina del prezioso volume; l’autrice Giovanna Orzes Costa; i disegni di Guido Persi dedicati ad ogni singolo “personaggio”.