PONTE NELLE ALPI «Gianluca è tranquillo e molto sereno, nonostante la difficile situazione. Ci siamo collegati con lui via Zoom e gli abbiamo portato il saluto e l’abbraccio della comunità di Ponte nelle Alpi, oltre che dell’intero territorio bellunese. Anche a nome della Provincia e del presidente Roberto Padrin». Le parole sono del sindaco di Ponte nelle Alpi, Paolo Vendramini, mentre il “Gianluca” in questione è Teza, ventinovenne ricercatore nell’ambito della Fisica. Teza lavora in Israele, al Weizmann Institute of Science, a 20 chilometri da Tel Aviv. In una zona teatro di un aspro conflitto. Così il sindaco Vendramini e l’onorevole Roger De Menech si sono messi in contatto con il giovane: «Ci siamo dati appuntamento nel mese di settembre, alla sagra di Polpet – conclude il primo cittadino -. E lo abbiamo invitato anche alla Festa dei laureati: un contesto in cui potrà parlare della sua esperienza e contribuire a motivare i giovani del territorio». Sulla stessa lunghezza di pensiero, l’onorevole De Menech: «Benissimo ha fatto il Comune a mantenere un rapporto stretto con un suo concittadino. Dal canto mio, ho cercato di capire qualcosa in più rispetto alla situazione: farò di tutto per agevolare il rientro e per andare incontro alle esigenze di Teza. In questo senso, è importante coltivare i contatti e far sentire vicinanza al ricercatore, in una fase indubbiamente complicata». Un incontro utile, quindi. Anche perché, come testimonia lo stesso Gianluca Teza, ci sono dei nodi da sciogliere: «Parlando con il console Rocco Palma, dell’ambasciata italiana a Tel Aviv, sono emerse delle omissioni nell’ordinanza del 14 maggio per il riconoscimento del certificato vaccinale, generato da un Paese terzo. Considerate le circostanze, la questione risulta urgente per gli italiani in Israele. Ma, in un secondo momento, anche per i turisti. E deve essere risolta velocemente».