di RENATO BONA
LIVINALLONGO Taglia oggi (augurissimi!) il traguardo dei 70 anni, il caro amico Gianni Pezzei “Baiòl”, apprezzato e noto artista fodòm, nato il 30 luglio del 1951 a Liviné di Livinallongo del Col di Lana (località a quota 1485, con 43 abitanti secondi i dati ufficiali), comune del quale è stato anche sindaco per due volte: dal 9 luglio 1985 al 5 giugno 1990, guidando una maggioranza della Democrazia Cristiana; dal 14 giungo 2004 all’8 giugno del 2009 con una Lista civica. Visto il riferimento amministrativo, una piccola parentesi dedicata al Comune per come ne riferisce la libera enciclopedia Wikipedia: “Livinallongo è entrato a far parte del Regno d’Italia solo dopo la prima guerra mondiale e successivamente è stato inquadrato nella Provincia di Trento. È compreso nella nella Provincia di Belluno dal 1923. Nel 1933 il Comune ha cambiato denominazione aggiungendo la specifica ‘del Col di Lana’ in ricordo degli eventi della grande guerra. Il 28-29 ottobre 2007 si è tenuto un referendum consultivo per chiedere che il comune (assieme a quelli di Cortina d’Ampezo e Colle Santa Lucia) fosse distaccato dal Veneto ed aggregato alla Provincia autonoma di Bolzano. Il referendum si è contraddistinto per la netta vittoria dei ‘sì’ e per il superamento dei due quorum qualificati. Ora il Comune sta seguendo la procedura prevista dalla Costituzione e dalla legge sui referendum”. Giusto l’altro ieri, in occasione di una rapida uscita in Nevegal, mi sono soffermato ancora una volta ad ammirare, fra l’altro, la statua bronzea di Santa Bernardetta, che fa bella mostra di sé davanti a quella della Beata Vergine di Lourdes cui è intitolato il Santuario del colle bellunese. Ai piedi dell’opera di “Baiòl” una targa marmorea spiega: “Immagine di S. Bernardetta nell’estasi delle apparizioni dono dello scultore Gianni Pezzei e della Parrocchia di Pieve di Livinallongo”. E’ solo uno dei lavori firmati da Gianni Pezzei, autore fra l’altro anche del monumento alla Resistenza di Pian de le Femene in territorio di Limana; del restauro del monumento che Longarone ha dedicato al “cittadino illustre Jacopo Tasso: realizzato ad opera di Urbano Nono ed inaugurato il 10 settembre 1911 venne travolto dal disastro del Vajont del 9 ottobre 1963 e quindi rimesso a nuovo da Pezzei; di quello che a Gosaldo è dedicato al seggiolaio: è la statua con la quale l’artista fodòm, che opera con successo anche nel campo della pittura, ha raffigurato un “contha” all’opera, celebrandone il lavoro. Ma non solo: il vincitore nel 2009 (per dire di uno dei tanti meritati riconoscimenti che gli sono stati attribuiti) del Premio “Santa Maria Maiou” ha firmato, solo per citarne alcune, queste opere: “pittura murale, olio su pergamena, china su pergamena, olio su tela, sciatori (bronzo), 2 chimere (bronzo), Gran Bracùn (bronzo), il sogno del Gran Bracùn (bronzo), Spina de mul (bronzo), giocatori di pallacanestro (bronzo), Via Crucis (bronzo dorato), toro rampante (bronzo), toro e guerriero (legno di cirmolo), Madonna dell’inverno (bronzo), cavalieri (bronzo), Via Crucis (legno di cirmolo), Monumento alla madre del partigiano fucilato (bronzo), la slavina (ferro), torso girevole (bronzo), evoluzione di un tuffo (legno di cirmolo), ‘L Maier da Ciajèra (olio su pergamena), il falconiere (grafite su pergamena) – cavallieri tartari (olio su pergamena), la colomba vârda (olio su pergamena), Salvarie (olio su pergamena), la lum d’Aurona (olio su pergamena), l’ultima Delibana (olio su pergamena), ‘l Guzamèl (pergamena), spina de mul (olio su pergamena), Franz Iosef (bronzo), Monumento ai caduti (pietra e bronzo). Concludiamo questa modesta carrellata sul lavoro artistico di un valente scultore e pittore quale è Gianni Pezzei (a proposito: rinnovati auguri!) ricordando grazie al sito del Corriere delle Alpi che il nostro amico sindaco-artista il 7 novembre 2005 fu ospite (dalle 8.45 alle 10) della trasmissione “Vivere meglio”, condotta da Fabrizio Trecca su Rete4, insieme alle sue opere d’arte in legno e in bronzo. Il quotidiano bellunese scriveva: “Gianni Pezzei non è un artigiano del legno come gli altri. E’ in primo luogo un artista. Decine sono le personali di scultura, i premi, le medaglie, i riconoscimenti che ha collezionato dagli anni settanta ad oggi. Ultimo premio è il recentissimo ‘Arte e lavoro 2005’ che gli verrà conferito i primi di novembre a Belluno. Come molteplici sono le sue opere esposte al pubblico tra cui la grande scultura posizionata di fronte al centro valanghe di Arabba (1981), il monumento alle guide alpine di Caprile o il bronzo posto al palazzetto dello sport di Agordo. Più recentemente, poi, ha realizzato in alluminio la punta del K2 per l’amico Messner, che l’ha posta all’entrata di un suo museo e il cui bozzetto in legno è stato oggetto dell’ammirazione di Trecca durante la trasmissione. Un artista del legno quindi ma non solo. Pezzei è anche pittore. Numerosi i suoi murales in tutta la provincia di Belluno come di successo sono i suoi dipinti ‘najf” realizzati con un tecnica tutta personale”. Sono un uomo di montagna – aveva dichiarato Pezzei durante la trasmissione – “che ama la montagna e che cerca di onorarla, promuoverla ed esaltarla in tutte le sue forme”. Ecco quindi spiegato il perché di un impegno non solo nell’arte figurativa ma anche nella società civile.
NELLE FOTO (Wikipedia, Ugubini nel Mondo, Renato Bona, Google): l’artista Gianni Pezzei ad una cerimonia; lo scultore-pittore al lavoro; la statua di santa Bernardetta in Nevegal: la targa che ricorda il dono al Santuario mariano di Pezzei e della Parrocchia di Pieve di Livinallongo; il monumento al “caregheta” a Gosaldo; la “Madonna dell’inverno”; la statua di Tasso a Longarone; il monumento alla Resistenza a Pian de le Femene di Limana; scorcio di Pieve di Livinallongo.