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SEDICO Per fare un giardino e farlo diventare un bene comune da vivere come tale ci vogliono tante mani, una sotto o sopra l’altra, una che fa e una che sostiene, una che inventa e una, esperta, che aiuta a concretizzare. Alla scuola primaria di Libano, martedì scorso, c’erano tutte quelle che servivano: quelle delle alunne e degli alunni, quelle delle insegnanti e degli insegnanti e quelle dei genitori e dei nonni. Così è stato possibile da un lato dare forma al progetto “Giardino in festa” promosso dalle maestre (che si inserisce in un lavoro più ampio e più a lungo termine denominato “Scuola – Giardino – Bene comune”), dall’altro superare la tristezza che l’estate scorsa aveva portato con sé. Binino, il pero piantato nel giardino della scuola nell’autunno 2022, era stato infatti inavvertitamente tagliato assieme all’erba circostante. La determinazione dei bambini e delle maestre ha però avuto la meglio e così un nuovo pero, donato dal Vivaio Varotto, è stato messo a dimora e Binino è tornato a vivere attraverso i racconti che gli alunni della seconda classe avevano scritto lo scorso anno e che martedì hanno letto ai più piccoli, affinché anche nella loro memoria si infilasse il ricordo di un essere vivente che non c’è più. Ma se il nuovo pero martedì l’ha fatta da padrone, la festa non si è esaurita con la sua piantumazione. “Genitori e nonni – dicono le maestre – hanno risposto alla grande al nostro invito. Hanno portato attrezzi vari (zappe, vanghe, rastrelli, innaffiatoi) e hanno guidato e aiutato figli e nipoti nell’allestimento di un bellissimo giardino”. Chi ha interrato i fiori, chi potato la siepe, chi invasato il rosmarino, chi pitturato i sassi decorativi, chi ha creato oggetti vari con pezzi di legno e lana, chi si è dilettato a disegnare tulipani, chi ha realizzato un bug hotel, cioè una casa per gli insetti, chi, nel frattempo, ha praticato attività sportiva. Un brulicare di passi e di voci che, nelle intenzioni delle maestre della primaria che fa capo all’Istituto comprensivo di Sedico-Sospirolo, dovrà essere quasi all’ordine del giorno in questo nuovo giardino. “Nella nostra idea – dicono le insegnanti – questo giardino diventerà uno spazio importante per favorire momenti di incontro, socializzazione e di lavoro con attività didattiche all’aperto. Nella didattica fuori dell’aula potranno dialogare lo spazio naturale e quello antropico, la dimensione reale e quella digitale, le esigenze individuali e quelle collettive. Per sfruttarlo appieno useremo metodologie didattiche attive e partecipative che superino la lezione frontale e che favoriscano processi di inclusività e il raggiungimento di obiettivi che riguardano la conoscenza del sé, le relazioni e l’educazione civica in generale”.
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