ALLEGHE Giorgio Fontanive, giornalista, scrittore di montagna, uomo del territorio ha presentato la mostra permanente sulla frana del 1771 che ha originato il lago di Alleghe. Le foto sono collocate nelle bacheche lungo il marciapiede che scende da piazza Kennedy verso il lago. L’anniversario dei 250 anni è stato celebrato a gennaio, l’11 gennaio giorno della ricorrenza come documentato dai nostri servizi d’archivio
il sindaco Danilo De Toni
foto: appartamenti-alleghe.it, cartoline del passato
11 gennaio 2021
ALLEGHE L’ 11 gennaio ricorrono I 250 della frana del monte Piz che travolse 3 villaggi e causò 49. Vittime. Lo sbarramento del Cordevole, causato dalla frana genero’ l’attuale lago ma sommerse altri villaggi. “Auspicavo – dice il sindaco di Alleghe Danilo De Toni – di poter celebrare l’evento con un convegno in sala Franceschini, con la partecipazione di scrittori, geologi, storici ma la pandemia ci vede costretti a rimandare tutto a maggio data della seconda frana, auspicando che per allora l’emergenza Covid sia cessata”
ALLEGHE Un’enorme frana si stacca dal monte Piz e travolge tre villaggi, altri cinque vengono spazzati via dall’acqua. Quasi 30 milioni di metri cubi di materiale, che creano una diga naturale nel corso del torrente Cordevole. È l’11 gennaio 1771 e quel dissesto crea il lago di Alleghe. Oggi, 250 anni dopo, il lago è ancora lì, attorno è sorto uno dei paesi alpini più belli del Bellunese, con attività turistiche e ricettive. E Comune e Provincia pensano a come valorizzare uno dei gioielli delle Dolomiti bellunesi. «Un gioiello nato da una disgrazia, che dimostra come la montagna abbia sempre sofferto i dissesti idrogeologici – afferma il sindaco e consigliere provinciale Danilo De Toni (con delega al turismo) -. Nel 1748, 22 anni e mezzo prima della frana, c’era stata un’alluvione violenta, che aveva portato via i forni fusori di Caprile, attivi per le lavorazione del ferro. Significa che le zone montane soffrono da secoli gli eventi meteo e necessitano di una cura particolare. A noi il compito di preservare la bellezza dell’ambiente naturale e di renderla fruibile anche ad altri, facendola diventare motivo di uno sviluppo economico sostenibile per il territorio».
ALLEGHE 250 ANNI DOPO LA FRANA DAL MONTE PIZ
La frana dell’11 gennaio 1771 si staccò dal monte Piz per precipitare a valle in corrispondenza dell’attuale abitato di Masarè. Il fatto avvenne di notte, attorno alle 23 e la massa di detriti seppellì i villaggi del fondovalle, provocando 49 vittime e decine di sfollati. La causa del collasso è difficile da stabilire, ma le fonti parlano di fessurazioni profonde manifestatesi nell’arco di anni. Certamente le piogge intense dell’autunno 1770 e il gelo invernale (fenomeni documentati dagli annali dell’epoca) devono essere stati tra i fenomeni scatenanti. I detriti occuparono il greto del Cordevole per una lunghezza di 1.200 metri e un’altezza di oltre 150 metri. La violenza dell’impatto compattò il materiale a tal punto da realizzare uno sbarramento naturale impermeabile, formando così il lago di Alleghe.Una seconda frana si verificò il mattino del 1° maggio 1771, provocando la deviazione del corso del torrente Zunaia e altre tre vittime.
«Da quella disgrazia è nato un paesaggio unico, un lago tra i più belli dell’arco alpino – continua il consigliere provinciale De Toni -. La Regione Veneto, che ringrazio, ha investito 8 milioni di euro per far sì che tornasse al suo splendore dopo la tempesta Vaia, che ha riempito il bacino di detriti. Ora serviranno altri interventi, soprattutto per ridurre il rischio di intasamento di detriti a monte; ma la qualità ambientale e paesaggistica del lago è un valore che Regione, Provincia e Comune considerano irrinunciabile. È per questo che nell’occasione dei 250 anni organizzeremo insieme alla Regione Veneto un convegno, con geologi e storici, per ricostruire nel dettaglio la storia del lago di Alleghe e i cambiamenti intervenuti nella vita del paese. Avremmo voluto organizzarlo per oggi, 11 gennaio, ma le condizioni della pandemia non lo consentono. Non appena sarà possibile, lavoreremo a questo evento, con l’obiettivo di valorizzare la nostra storia e le nostre bellezze».