AGORDO Dopo una lunga malattia Giorgio Favero ha raggiunto la sua amata Rosi. Giorgio Favero aveva 81 anni, lascia i figli Valter con Roberta, Monica, Diego con Elisa, gli amati nipoti e pronipoti, i fratelli e la sorella. I funerali oggi alle 14 ad Agordo.
Caro Giorgio, ho perso un amico, un altro. Anche tu tra quelli con la “A” maiuscola. Mancherà quel sorriso di buon mattino sulla soglia di Radio Più, quando arrivavi a raccontarci delle tue osservazioni, perché prima veniva Agordo con le sue bellezze, le sue tradizioni. I tuoi suggerimenti erano sempre importanti, critiche di quelle costruttive. Al pari di quelle che portavi in consiglio comunale, mai un intervento sopra le righe, mai una critica dura verso i tuoi antagonisti al Palazzo Municipale, esempio di amministratore locale attaccato alla sua gente e al suo territorio. E poi la vecia popa, la tua vecia popa, era ieri quando sei tornato in radio anticipandoci che stavi creando un nuovo gruppo per il rilancio di un evento tanto caro ad Agordo… e ci sei riuscito e ogni volta che il rogo brucerà la vecia quelle “falivole” che saliranno verso l’alto sarà il tuo ricordo. E poi il Natale, la benedizione dei bambinelli, il Presepe ogni anno più bello davanti alla Chiesa…
Giorgio… hai finito di soffrire perché la vita ti ha riservato una serie di ostacoli, gli ultimi davvero difficili anche per un uomo granitico delle Dolomiti come te. Ma ad aspettarti troverai la tua cara compagna di una vita, Rosi, che hai saputo accudire fino all’ultimo respiro. Anche questo non si dimentica…
Ciao Giorgio….
Mirko
IL SINDACO DI AGORDO, ROBERTO CHISSALE’
OGGI GIORGIO AVREBBE COMPIUTO 82 ANNI, LA STORIA PARLA PER LUI
DI GIANNI SANTOMASO
Da Monsignor Giorgio Lise, già Arcidiacono di Agordo
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leggo della morte d Giorgio Favero. Mi tornava in mente molto spesso in questi giorni: come avrei voluto andarlo a trovare almeno una volta a Livinallongo. Con me è sempre stato davvero un grande amico, sempre pronto a rendermi partecipe delle sue vulcaniche idee, non ultima quella della benedizione dei bambinelli dei presepi, nell’imminenza del Natale, una iniziativa a cui teneva moltissimo! Conservo il dono che mi ha fatto: un bellissimo pezzo di “croda”, delle nostre, sul cui supporto ha scritto “da Giorgio a Don Giorgio”. Ora ha raggiunto la sua Rosy; quante volte mi ha chiesto con le lacrime : “Don Giorgio, quando sarò morto, la potrò rivedere, potrò stare con lei?” E se ne andava rincuorato dalla mia risposta affermativa. Davvero un grande uomo e un vero cristiano che si è speso fino all’ultimo per gli altri! Credo che sicuramente avrà sentito la voce del Signore: “vieni servo buono e fedele, entra nella mia gioia!”. Un caro abbraccio a tutti i famigliari!
Da Don Fabiano Del Favero, Vicario Foraneo
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…troppo spesso qui sul monte giungono gli echi di ciò che accade ad Agordo e dintorni, di persone amiche e familiari che concludono il loro peregrinare terreno…è accaduto con Gigi Corazza qualche settimana fa, ora con Giorgio Favero. Agordo è la comunità dove ho mosso i primi passi da prete…non posso non portarla nel cuore. Volti e storie che si sono intersecati con la mia, una vicenda che ancora continua grazie alla fantasia della Provvidenza. Con Giorgio è stato così, fin dalle prime battute: sorrisi e sguardi. Anche quando il fisico segnato dalla fragilità lo ha condizionato…ci siamo intesi ugualmente. Fino a quando poi è salito a Livinallongo. Giunto a Riva, lui e Rosi son saliti per la festa, regalandomi un volto del Crocifisso, segnato dalla sofferenza, ma non solo da essa! Accanto al letto d’ospedale dell’amata moglie mentre ero in silenzio, mi ha ripetuto: “Vardela, la me Rosi”. Ora che l’ha raggiunta, sì il ricordo di fa memoria affettuosa…e in quel volto del Cristo riconosco i tanti gesti d’affetto di cui, coloro che me l’hanno regalato, mi hanno reso destinatario. Ciao, Giorgio!
DAL CLUB ALPINO ITALIANO, SEZIONE DI AGORDO