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IL VENETO PREPARA L’ACCOGLIENZA
AUDIO
https://www.facebook.com/zaiaufficiale/videos/701580211212072
UN AIUTO ALL’UCRAINA DALL’AGORDINO. PARTITA LA RACCOLTA FONDI E DI BENI DI PRIMA NECESSITA’
CANALE D’AGORDO È iniziata la campagna di aiuto alla popolazione ucraina anche in Agordino. Nella sala consigliare di Canale D’Agordo dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 19, si possono portare generi alimentari (prodotti in scatola di latta (no vetro) a lunga conservazione (pasta, riso, farina, biscotti, cioccolato, te’, caffe solubile, tonno, carne in scatola, pesce, sgombro, fagiolini, piselli omogeneizzati, prodotti per igiene personale come salviette umide, sapone, shampoo, asciugamani, piatti, bicchieri, posate monouso) e sanitari (garze, cerotti, disinfettanti, lacci emostatici, pannolini, vestiti). Si può offrire anche ospitalità ai profughi rivolgendosi alla Caritas di Belluno contattando lo 0437 941681 oppure fare una donazione all’IBAN della Caritas di Belluno con la causale “Emergenza Ucraina” IT86P0306909606100000143821
LORIS SERAFINI DELLA FONDAZIONE PAPA LUCIANI
L’IMPEGNO DEGLI ALPINI DI BELLUNO
BELLUNO La Sezione Alpini di Belluno promuove la raccolta di vestiario in buone condizioni ed igienizzato che consegnerà direttamente alla popolazione ucraìna in fuga. Ogni Gruppo è stato autorizzato e sollecitato ad agire autonomamente e poi tutto il materiale raccolto sarà concentrato nella sede sezionale di via Tissi 10 a Belluno per il successivo trasporto a destinazione. «Sono sicuro – sottolinea il presidente Lino De Pra – che ancora una volta le penne nere della Sezione ed i volontari della nostra Protezione civile saranno sensibili a questo accorato appello che promuoviamo in stretta osservanza ai principi fondanti dell’A.N.A. in tema di solidarietà nei confronti di chiunque si trovi in stato di necessità. Grazie sin d’ora a tutti coloro i quali vorranno aderire a questa nostra iniziativa umanitaria»
ACQUA… IL RITORNO ALLA NORMALITA’
CANALE D’ AGORDO Gestione Servizi Pubblici informa che nelle LOCALITA’ FREGONA, PISOLIVA E LA MORA l’acqua erogata dall’acquedotto è potabile e può essere usata per scopi alimentari, per ora fine sel disagio durato 15 giorni.
MA NON A SEREN DEL GRAPPA PER ORA
SEREN DEL GRAPPA Perdita d’acqua in località Fodasin svuota le vasche dell’acquedotto. Problema di approvvigionamento per le utenze di Pontera, Col dei Pez, Mattiet, Pian della Chiesa, Col dei Bof, Pradarzern e Valgranda. Si tratta di una perdita a un allaccio, oggi la situazione dovrebbe tornare alla normalità.
IL BOTTO A TRE DI DOMENICA A SANTA GIUSTINA
Una mancata precedenza potrebbe essere alla base dello scontro
SANTA GIUSTINA L’altra sera ll’incrocio di Meano. Coinvolte tre vetture, uscite tutte malconce dall’impatto. Il bilancio finale dice è un ferito, fortunatamente non grave, trasportato all’ospedale per gli esami e le cure del caso. Coinvolte: una Suzuki Alto condotta dal 21 enne M.G. residente a Limana, una Renault Megane con al volante A.Z. classe 1971 di Cesiomaggiore e una Kia Sorento con a bordo O.B., 48 anni e residente in Alpago.
VIGILI DEL FUOCO: DUE CAMINI IN FIAMME IN DUE GIORNI
AGORDO Domenica era alle 22 vigili del fuoco a Toccol per l’incendio di un camino, nessun ferito e nessun danno. Due ore di lavoro per i vigili del fuoco di Agordo intervenuti con 2 squadre, autoscala e aps
SAN TOMASO Domenica sera alle 21.30 i Vigili del Fuoco di Agordo sono saliti ad Avoscan di San Tomaso in seguito all’allarme per un camino in fiamme. Nell’arco di due ore i vigili del fuoco hanno provveduto a spegnere le fiamme e provvedere alla messa in sicurezza della canna fumaria. Non ci sono stati nè feriti nè danni grazie al rapido intervento dei vigili del fuoco.
L’ULTIMA SALITA CON GLI AMICI DELLA MONTAGNA
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E’ MANCATO “IL RE DEL CIVETTA”, DA MANDELLO LARIO LA NOTIZIA DELLA MORTE DI GIORGIO REDAELLI
DI GIANNI SANTOMASO
REDAZIONE Giorgio Redaelli si è spento all’Ospedale Manzoni di Lecco, classe 1935 era conosciuto da tutti con l’appellativo di “Il Re del Civetta” Nel 2016 fu insignito del premio Pelmo d’Oro, nella 19esima edizione a San Pietro di Cadore. Premio Pelmo d’Oro 2016 per la carriera alpinistica Accademico del CAI, Socio onorario del Gruppo Ragni della Grignetta, considerato il Re della Civetta per la sua assidua frequentazione e per il viscerale amore che ha sempre dimostrato per la montagna bellunese. Nel dolomitico “regno del VI grado” ha compiuto – spesso in cordata con alpinisti bellunesi di rango quali Roberto Sorgato e Giorgio Ronchi – memorabili imprese (come la direttissima sulla Torre Trieste e le prime invernali alla Cima Su Alto e alla via Solleder, solo per citarne alcune), che hanno scritto la storia dell’alpinismo non solo delle Dolomiti, consacrando di diritto Redaelli nel “gotha” internazionale dei più grandi alpinisti della seconda metà del secolo scorso.
LA CARRIERA ALPINISTICA
Comincia ad arrampicare da ragazzino sulle Grigne poi le sue salite si sposteranno su tutto l’arco alpino. Nel 1955 conosce casualmente il gruppo della Civetta di cui si innamorerà e lo frequenterà per vari decenni. In Civetta scalerà quasi tutte le vie ed effettuerà anche alcuni tentativi di nuove vie senza portarli a buon termine per vari motivi (Torre d’Alleghe, Punta Civetta…). Le prime scalate (appena ventenne, ed arrivare da Lecco non era proprio semplice) e le più significative in Civetta: 1955: Torre Venezia, via Tissi; Torre Trieste, via Carlesso, 9a ripetizione assoluta; Cima di Terranova, via Livanos, 1a ripetizione assoluta; Cima del Bancón, via Gabriel-Da Roit, 2a ripetizione ass. 1956: Torre Venezia: via Andrich e via Castiglioni; partecipa a un difficile soccorso sulla Solleder con Philipp e Barbier. 1956-57: Torre di Babele, via Soldà; Punta Agordo, Via Da Roit; Pulpito di Pelsa, via Dal Bianco. 1959: Torre Trieste, apertura via direttissima con Ignazio Piussi; Torre Venezia, via Ratti con Robin Smith; Cima Su Alto, via Ratti; Busazza, Spigolo Videsott –Rudatis. 1960: Torre Venezia, apertura nuova via Spigolo Sud-Est. 1961: Torre delle Mede, apertura nuova via parete Est. 1962: Cima Su Alto, via Livanos, 1a ripetizione invernale con Roberto Sorgato e Giorgio Ronchi; Pan di Zucchero, apertura via Direttissima parete N-W con Vasco Taldo e Josve Aiazzi. 1963: Parete N/W Civetta, via Solleder, mitica 1a ripetizione invernale con Ignazio Piussi e Toni Hiebeler (seguiti da Roberto Sorgato, Natalino Meneguz e Marcello Bonafede). 1967: Torre Venezia, via Andrich, 1a ripetizione invernale; Cima del Bancón, via Da Roit, 1° ripetizione invernale; Torre Trieste, via Tissi, 1° ripetizione invernale. 1968: Spallone del Bancón, apertura nuova via parete Est. 2005: a 70 anni, sale la Torre Venezia a distanza di 50 anni dalla prima volta. Più che giustificato quindi il titolo di “Re del Civetta” che gli è stato attribuito, non tanto per essere stato il più forte su queste pareti del “regno del sesto grado”, ma per l’assidua frequentazione e conoscenza di questa montagna, di cui si considera un “eterno innamorato”. Altre salite effettuate sulle Dolomiti: 1961: 5 Torri, diretta Scoiattoli; Pilastro Tofana, via Costantini; Piccolissima Lavaredo, via Cassin; Piccola Lavaredo, Spigolo Giallo; Grande Lavaredo, direttissima, tutte in cordata con Roberto Sorgato. 1964: Dopo la “controversa vicenda” con Bellenzier sulla Torre d’Alleghe, Redaelli si allontana per un po’ dalla Civetta, effettuando numerose salite in Marmolada, Sella e Dolomiti di Brenta, nonché sulle Alpi Orobie tra cui: Marmolada: parete S via Soldà; parete S via Tomasson; Lavaredo cima W, via Cassin; Gruppo del Sella: da militare con Piussi: 1a Torre, via Tissi; via Trenker; 2a Torre, Spigolo S/W; 3a Torre, via Jahn; Sas Pordoi, via Fedele; Campanil Basso, Spigolo Graffer. Oltre che in Civetta ha arrampicato in quasi tutte le Alpi. Da ricordare, tra le altre, la prima ripetizione allo Sperone Bonatti al Dru (monte Bianco) e la prima salita senza bivacco della via Hasse-Brandler sulla Grande di Lavaredo con il grande sestogradista bellunese Roberto Sorgato. Con Sorgato fu protagonista di una rocambolesca scalata sulla Nord dell’Eiger conclusa con una miracolosa ritirata causa maltempo, quando i due erano oramai giunti molto in alto. Sarebbe stata la prima scalata italiana, portata poi a termine nei giorni successivi da Armando Aste e compagni. Tra i vari riconoscimenti, nel 1999 ha ricevuto il Premio al Trento Film Festival. Impossibile contare tutte le sue salite (un migliaio solo sulle Grigne). Sicuramente ha trascorso più tempo in parete (oltre 100 bivacchi) che sul lavoro, visto che l’arrampicata gli è costata ben 5 licenziamenti. 1953: Breithorn, m. Rosa, invernale con gli sci. 1954: Dente del Gigante, Gran Capucin, via Bonatti; Aiguille de Midi, 2a ascensione solitaria via Rebuffatt.1955: Nord del monte Disgrazia: Nord del Piz Roseg; Nord Pizzo Palù. 1956: Sasso Cavallo, via Cassin, 1a invernale e 3a assoluta. 1957: Piz Ciavazes, via Micheluzzi; Sassolungo, via Comici; m. Bianco: sperone della Brenva con Cesare Maestri – Aiguille del Brenva, 1a ripetizione via Rebuffat – Aiguille de Midi, via Ottoz-Nava, 1a ripetizione. Pizzo Badile: via Cassin e via Molteni; Pizzo Cengalo: spigolo Vinci; m.Disgrazia: torre Porro 1° ascensione assoluta; Corno Grande: 1a ascensione assoluta; Bernina: cresta Biancograt. Le 13 cime che vanno dal Gran Zebrù al Tresero. Pizzo Scalino, Torre de Amicis,Triangolo dell’Emilius, Gran Paradiso, Ruitor ecc. Dal 1968 costruisce e gestisce un rifugio ai piani di Artavaggio (rifugio Aurora, nome della moglie) e crea una palestra di roccia dove insegna ai giovani. Continua comunque a scalare, ma con ascensioni meno impegnative. Salirà sul monte Bianco per 7 volte accompagnando moglie ed amici. Toglierà definitivamente le scarpette nel 2005 al ritorno dalla Torre Venezia. Accademico del CAI, oltre che scalatore, ha però avuto tempo di diventare sindaco del suo paese (Cassina Valsassina), maestro di sci e di golf, sport quest’ultimo che gli ha permesso di girare il mondo e che pratica tuttora con apprezzabile successo.
ARCHIVIO FOTOGRAFICO di Loris Santomaso
ENEL ENERGIA: ACCORDO CON CONSUMATORI PER RATEIZZAZIONE FINO A 12 MESI DELLE BOLLETTE LUCE E GAS
ROMA Accordo tra Enel Energia e Associazioni dei consumatori per offrire ai clienti domestici la possibilità di attivare un piano di rateizzo fino a 12 mesi per il pagamento delle bollette luce e gas, con rate di importo costante, senza anticipo e senza rata minima, indipendentemente dall’importo della fattura. Il tutto senza applicazione di interessi di mora o interessi di dilazione. Le condizioni di rateizzo possono essere richieste su tutte le fatture del 2022 emesse fino al 30 aprile nei confronti della clientela domestica, senza che sia necessario attenderne la scadenza. I clienti di Enel Energia potranno aderire a tali condizioni accedendo alla propria area clienti del sito enel.it, attraverso l’APP di Enel Energia, chiamando il numero verde 800.900.860 o recandosi presso uno degli Spazio Enel e Spazio Enel Partner.
A VALLADA ANCORA NESSUNA SOLUZIONE E SI TEME IL PEGGIO
DILLO A RADIO PIU’….riceviamo e con piacere pubblichiamo l’intervento di una nostra ascoltatrice-lettrice.
VALLADA “A Vallada nulla è ancora stato fatto per la nostra sicurezza lungo la strada regionale 346 del San Pellegrino che a Vallada attraversa il paese da nord a sud. Dal passa parola che ci arriva sarà un lavoro solo dedicato all’ attraversamento pedonale e non alla messa in sicurezza del tratto e al rispetto delle regole come richiesto nella raccolta firme. Negli ultimi tre mesi in questo tratto ci sono stati ben due incidenti, per fortuna senza morti, dove sono anche dovute intervenire le forze dell’ordine”.
Cristina
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ARCHIVIO RADIO PIU
346 A VALLADA, LUCHETTA “NULLA DI NUOVO, IL PROBLEMA E’ NOTO E ORA CAMBIA L’INTERLOCUTORE”
LE NOVITA’ AL TENNIS CLUB DI SEDICO
di DAMIANO TORMEN
UNA SETTIMANA SENZA NUOVI CASI COVID PER SEI COMUNI
BELLUNO Sei i Comuni che negli ultimi sette giorni non hanno registrato nuovi casi di covid: Vodo, Zoppè, Cibiana, Ospitale, Gosaldo e Colle Santa Lucia. I Comuni con più contagi sono quattro: San Nicolo’, Santo Stefano, Vodo di Cadore e Perarolo (oltre 2000 casi ogni 100mila abitanti). Negli altri Comuni la mappa è molto meno colorata che in passato con la gran parte di Comuni che contano tra 251 e 500 casi ogni 100mila abitanti. I nuovi casi rilevati nell’ultima settimana sono 899 (-260 rispetto alla scorsa settimana), con un conseguente tasso di incidenza settimanale di 450 casi su 100 mila abitanti, in ulteriore riduzione rispetto alla settimana precedente, e inferiore all’incidenza nazionale (489 su 100 mila abitanti). La curva epidemica delle ultime settimane si comporta in modo simile a quanto accaduto in altri contesti: rapidissima crescita dettata dalla variante Omicron, molto diffusiva; speculare rapida decrescita. RICOVERI Sono attualmente ricoverati 25 pazienti in area non critica, 19 negli ospedali di comunità 1 in terapia intensiva TERAPIA CON ANTICORPI MONOCLONALI E MOLNUPIRAVIR Nella settimana sono stati somministrati 6 trattamenti con monoclonali per un totale di 338 dosi complessive.
I grafici sotto riportati rappresentano l’intero andamento epidemico covid dai primi di marzo 2020 ad oggi (nuovi positivi/giorno e media settimanale nuovi positivi)
Nuovi orari covid point tamponi dal 1 marzo
BELLUNO L’ulteriore rallentamento epidemico registrato nei giorni scorsi consente un ridimensionamento dell’offerta tamponi sul territorio, congruente con le basse prenotazioni registrate. ⦁ PALUDI: dal lunedì alla domenica, dalle 8.30 alle 12.30
⦁ FELTRE: dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 12.30 ⦁ AGORDO: martedì – giovedì – sabato, dalle 8.30 alle 10.00 ⦁ TAI DI CADORE: martedì – giovedì – sabato, dalle 13.30 alle 15.30 In questi orari saranno garantiti i tamponi “di sorveglianza” richiesti dall’Unità di Crisi e i tamponi prenotati dagli utenti nel sito www.aulss1.veneto.it Rimane per ora attivo dal lunedì al sabato, con orario 8 – 15, il punto tamponi in convenzione presso l’ospedale Codivilla Putti di Cortina Per informazioni di dettaglio e prenotazioni consultare il sito www.aulss1.veneto.it
COVID NELL’AGORDINO: COLLE SANTA LUCIA 0 POSITIVI, CANALE D’AGORDO 2, AGORDO 49
NELLE ULTIME 24 ORE SI REGISTRANO 1253 NUOVE POSITIVITA’ E 3 DECESSI. RICOVERI STABILI
I GRAFICI DI TIZIANO DE COL
ULSS DOLOMITI: ARRIVATO IL VACCINO NOVAVAX
BELLUNO La Farmacia centrale dell’Ulss Dolomiti ha ricevuto le prime 3.500 dosi di vaccino Nuvaxovid, prodotto della ditta Novavax. Si tratta di un vaccino atteso da numerose persone non ancora vaccinate per covid, preparato con tecnologia “tradizionale” (proteine ricombinanti) , tecnologia già usata da anni per produrre alcuni vaccini a grande diffusione (anti pertosse, anti epatite B, anti HPV). Il ciclo vaccinale primario prevede due dosi a distanza di tre settimane l’una dall’altra e consente di ottenere il green pass. Per accedere alla vaccinazione sono disponibili ampi spazi prenotabili presso tutti i centri vaccinali attivi (Palaskating Sedico, drive in Tai di Cadore, drive in Agordo, Centro prelievi Feltre, drive in vaccinale san Gervasio- ospedale di Belluno). L’Ulss Dolomiti ha inviato oggi un SMS invito a tutte le persone non vaccinate e non colpite da covid negli ultimi 90 giorni offrendo, oltre alla prenotazione, l’ACCESSO LIBERO domenica prossima, 6 marzo, presso il Palaskating di Sedico dalle 10.00 alle 18.00.
DALLA REGIONE IL FOCUS SU LAVORO GIOVANILE E PANDEMIA
VENEZIA Un mercato del lavoro sempre più incerto e precario, e un tasso di disoccupazione in forte crescita. Racconta di un panorama difficile, quello in cui si affacciano i giovani oggi, il numero di febbraio di Statistiche Flash realizzato a cura dell’Ufficio Statistica della Regione del Veneto, dal titolo Il futuro (è) dei giovani. Non a caso ai giovani guardano il PNRR e la Strategia regionale per lo Sviluppo Sostenibile nella Macroarea 3 prevedendo interventi mirati. Nel 2020 la situazione occupazionale dei 20-29enni è precipitata: il tasso di occupazione è inferiore di 11 punti percentuali rispetto al 2008 e di 10 punti percentuali rispetto a quello della popolazione in età attiva cioè nella fascia 15-64 anni. Il trend si è invertito a scapito dei giovani: nel 2008 il tasso di occupazione dei veneti tra i 20 e i 29 anni era più alto rispetto a quello della popolazione in età attiva, 67,4 per cento contro il 66,4 per cento, e il tasso di disoccupazione non superava il 7 per cento. Con il 2009 il quadro è mutato, portando il tasso di disoccupazione nel 2015 al record del 18 per cento. Nel 2019 il valore sembrava sceso ai livelli pre-crisi, ma è arrivata la pandemia a scombinare nuovamente lo scenario. Oggi i giovani non solo hanno difficoltà nell’accesso al mercato del lavoro, ma devono fare i conti anche con condizioni più sfavorevoli, tra precariato e lavoro a bassa intensità. Nel 2020 solo il 57 per cento dei giovani è assunto a tempo indeterminato rispetto all’86 per cento della media. La crisi pandemica ha deteriorato una dinamica già esistente trasformandola da strutturale ad allarmante: dal 2008 al 2020 la quota di occupati giovani a tempo determinato è cresciuta di 17 punti percentuali a discapito delle forme di lavoro più stabili, e il part time involontario è salito di 25 punti. La pubblicazione è disponibile al link: https://statistica.regione.veneto.it/pubblicazioni_statistiche_flash.jsp
VIVAIO DOLOMITI E IL PROGETTO DI RAZIONALIZZAZIONE DELLA RETE ELETTRICA NELLA MEDIA VALLE DEL PIAVE
BELLUNO È stata depositata una nuova variante al progetto RTN della media Valle del Piave. Vivaio Dolomiti torna sul tema ricordando che a settembre 2021 in una video conferenza con le istituzioni locali coinvolte Terna presenta la variante al progetto, che prevede l’interramento delle due linee principali sotto il Piave in zona Andreane. “Ci sono delle osservazioni verbali, sia da parte del presidente della Provincia che di altri Comuni, e ci si lascia con la richiesta di incontrarsi in presenza per visualizzare l’intero progetto chiedendo a Terna di dimostrare tecnicamente perché non si sceglie il percorso autostradale con la linea diretta in pianura – dicono da Vivaio Dolomiti – Viene completamente omesso che il progetto era già depositato in Via, fra l’altro senza presentazione pubblica obbligatoria, ma peggio dimenticandosi di avvisare i Comuni coinvolti. Se aggiungiamo che l’ente Provincia andava a elezioni e a tutt’oggi non ci sono i consiglieri delegati alle varie materie, e il Comune capoluogo è a fine mandato, ci sembra una follia procedere ora con un progetto contestato, da sempre nato male e migliorato solo grazie all’intervento della popolazione. Ci preme sottolineare – continua la nota – che le uniche osservazioni inviate dalla Provincia, fuori temine si legge sul sito del ministero, sono state inviate da un tecnico dell’ente, senza supporto e condivisione politica. Chi ha dato l’indicazione di preoccuparsi del Rio dei Frari? Come sempre, noi siamo pronti a ricorre in tutte le sedi, anche solo per ritardare di qualche anno la realizzazione di un’opera nata male e che poteva essere già conclusa”
IL CARNEVALE NEL 1847 DI LUISA MANFROI
AUDIO
L’IMPORTANZA DELLA DONAZIONE DEL SANGUE SULLE MAGLIE DELLA DYNAMO
FELTRE Domenica ha avuto ha avuto luogo la presentazione dei nuovi completi da gioco dell’U.S. Dynamo Vellai. Nelle settimane precedenti, c’è stato un incontro sull’importanza della donazione del sangue con il Primario dell’ULSS 1 Dolomiti Ersilia Barbone, Paolo Bagattin e Lorella Bottacco, rappresentanti delle sezioni donatori del sangue di Vellai e Cart. Le maglie, che sul retro contengono uno slogan per la donazione “dona il sangue e salva un vita”, sono state regalate dalle sezioni di Cart, Vellai e Zermen – Nemeggio. Rappresentano l’inizio di una collaborazione tra la polisportiva di Vellai e i donatori di sangue. Le casacche saranno indossate dalle formazioni del club, dalla prima squadra che milita in 3a categoria, gli Juniores e gli Allievi. Positiva anche la presenza dei ragazzi: in numerosi hanno aderito al progetto e a breve saranno accompagnati in centro dai loro coetanei già donatori.
PAOLO BARONE, IL MEDICO DI BASE CHE HA LOTTATO IN PRIMA LINEA CONTRO IL COVID
CANALE D’AGORDO Come ogni lunedi Gianni Santomaso dalle pagine del Corriere delle Alpi racconta una storia, un personaggio, un pezzo di vita dell’Agordino “Vivere l’Agordino” una raccolta spaccato di vita agordina con le immancabili vignette di Erica Andrich
di Gianni Santomaso
GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA: A FELTRE DUE INIZIATIVE LEGATE AL MONDO DELLA DANZA E DEL TARANTISMO
FELTRE Feltre celebra la Giornata internazionale della Donna con due iniziative dedicate al mondo del tarantismo e della danza. L’iniziativa è promossa dalla Commissione Pari Opportunità e dal Comune di Feltre e verterà su due appuntamenti tra loro collegati. Domenica 6 marzo, dalle 10 alle 13, l’aula magna del Campus “Tina Merlin, presso la palazzina Bonsembiante, ospiterà “Danzando la vita”, laboratorio di pizzica e danza espressiva, a cura di Ilaria Specchia. Il laboratorio è gratuito e a numero chiuso per un massimo di 15 partecipanti. Iscrizioni al link: https://forms.gle/LtgDxLY4r9Jzgq5U8. Martedì 8 marzo, alle 20.30, sarà poi presentato presso il Museo Diocesano di Feltre il libro di Elianda Cazzorla dal titolo “Tela di Taranta”. L’evento è gratuito e su prenotazione, fino a esaurimento posti. Iscrizioni al link: https://forms.gle/BETkFgYcJRCdu6FBA. Per entrambi gli eventi saranno garantite le misure di cautela e sicurezza previste per l’emergenza Covid-19; i partecipanti dovranno esibire il Green Pass e indossare la mascherina.
SI CERCANO VOLONTARI PER SOSTENERE LA MIGRAZIONE DEGLI ANFIBI IN PROVINCIA DI BELLUNO
BELLUNO Il Gruppo Salvataggio Anfibi Belluno e LAC sezione di Belluno insieme per la migrazione degli anfibi in provincia di Belluno. Sta per partire la migrazione degli anfibi bellunesi ed i volontari hanno iniziato oggi l’opera di posa di reti e barriere, un lavoro che occuperà per i prossimi fine settimana diverse squadre di volontari da Ponte nelle Alpi a Rocca di Arsiè, da Borgo Valbelluna a Seren del Grappa. Un grandissimo impegno per aiutare rospi e rane a raggiungere le pozze d’acqua per riprodursi. Nel loro lungo cammino incontrano numerosi ostacoli e pericoli, sono molte le attività umane che ne mettono a rischio la sopravvivenza ma una delle maggiori minacce o almeno quella sulla quale i volontari possono intervenire è quella di aiutarli nell’attraversamento delle strade a maggior percorrenza sulle quali altrimenti troverebbero la morte. Si sono viste 2 squadre operare sulla Statale Alemagna a fianco del Lago di Santa Croce, località Punta Trifina di Ponte nelle Alpi e Molinello di Borgo Valbelluna con le prime opere. La stagione è ancora fredda la sera, aggravata dalla siccità ma basteranno un paio di giorni di pioggia per mettere in cammino migliaia di rospi e rane sulle strade bellunesi. Ora più che mai l’attenzione è volta alla conservazione degli ecosistemi e della biodiversità e nella nostra Provincia già dal 2013 sono impegnati una cinquantina di volontari che, muniti di torce frontali e secchi alla mano, gli immancabili guanti, stivali ed il giubbino catarifrangente si alternano in turni per tutto il tempo della migrazione per garantire la salvaguardia di queste preziose presenze. Lac Belluno e Gruppo Salvataggio Anfibi Belluno cercano volontari per i salvataggi serali. Sarà necessario formare i volontari prima di imbracciare il secchio ed iniziare l’attività di salvataggio, ricordiamo che gli anfibi sono delicatissimi e vanno maneggiati con ma massima attenzione, a tal proposito da quest’anno si vedranno susseguirsi degli incontri con esperti erpetologi per poter accrescere le competenze dei volontari, il 17 febbraio scorso si è tenuto il primo di una serie di webinar formativi a cura del dott. Vincenzo Ferri del Comitato Conservazione della SHI, Societas Herpetologica Italica. Chi volesse partecipare alla posa delle reti e delle barriere, oppure ai salvataggi serali, può scriverci una mail all’indirizzo: [email protected] oppure contattare le referenti dei siti di salvataggio: Francesca per Punta Trifina di Ponte nelle Alpi 349/0779187, Isabella per Molinello di Borgo Valbelluna 349/4474104, Michela per Rocca di Arsié e Seren del Grappa 328/9204968
LA DIRETTA DIFFERITA DELL’ULTIMO CONSIGLIO COMUNALE DI CANALE D’AGORDO
SABATO CONSIGLIO COMUNALE A COLLE SANTA LUCIA
COLLE SANTA LUCIA Il sindaco Paolo Frena ha convocato il consiglio comunale per sabato alle 8 presso la sala consigliare del municipio. Saranno 6 i punti da discutere tra cui l’acquisizione al patrimonio comunale di una porzione di “casa-piazza” a Villagrande, il regolamento dei controlli interni e la seconda variazione al bilancio.
LA GUARDIA DI FINANZA CERCA 1175 ALLIEVI MARESCIALLI
ROMA E’ stato pubblicato il concorso, per titoli ed esami, per l’ammissione di 1.175 allievi marescialli al 94° corso presso la Scuola Ispettori e Sovrintendenti della Guardia di Finanza, per l’anno accademico 2022/2023. La domanda di partecipazione al concorso, da presentare entro le ore 12 del 21 marzo https://concorsi.gdf.gov.it.
SERVIZIO CIVILE UNIVERSALE ANCHE AL DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE DELL’ULSS1 DOLOMITI
BELLUNO E’ possibile candidarsi per un posto per il Servizio Civile al Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss Dolomiti. L’Ulss Dolomiti ha aderito a uno dei progetti, per l’affiancamento alla realizzazione e coordinamento delle attività di promozione alla salute in collaborazione con Enti e Associazioni del territorio, rivolte alla popolazione. Il progetto avrà durata di 365 giorni, per un impegno di 25 ore alla settimana per 1 anno, con un’indennità mensile di 444,30 € e la possibilità di usufruire di ferie e malattia retribuita. Informazioni e bando di selezione: https://www.feltrino.bl.it/…/serviziocivile/bando2021
CORSO DI MICOLOGIA A SEDICO
BELLUNO Venerdì 25 marzo, alle 20.30, a Sedico presso la Sala Conferenze del Palazzo dei Servizi in via Giardini, avranno inizio le dieci lezioni, aperte a tutti, del corso base di micologia “Parliamo di Funghi” organizzato dall’Associazione Micologica “G. Bresadola” – Gruppo di Belluno, con il Patrocinio e il Contributo del Comune di Sedico. I relatori, con il supporto di immagini digitali di alta qualità, tratteranno temi di micologia generale, di ecologia, di tossicologia e daranno gli strumenti per il riconoscimento delle specie presenti nei nostri boschi. A conclusione del corso saranno organizzate escursioni guidate in forma di lezioni pratiche. Per le iscrizioni telefonare allo 347-2587796, o inviare una mail a: [email protected]. Sarà possibile dare la propria adesione anche in occasione della prima lezione.
AL VIA LA 32^EDIZIONE DEL PREMIO LETTERARIO “TRICHIANA PAESE DEL LIBRO”
TRICHIANA Ai blocchi di partenza la nuova edizione del Premio Letterario Nazionale “Trichiana Paese del Libro”, riservato a racconti inediti. “Il Segretario del Premio, nonché Presidente di Giuria di questa edizione, è il poeta Franco Arminio (foto) poeta scrittore e regista”, comunica con soddisfazione l’assessore alla cultura di Borgo Valbelluna Monica Frapporti. Tema del bando di concorso “Dietro il paesaggio” ovvero il titolo della prima raccolta di poesie (Mondadori, 1951) del grande poeta veneto Andrea Zanzotto. Il bando del premio letterario nazionale “Trichiana paese del Libro” è reperibile sul sito istituzionale borgovalbelluna.bl.it
CAMMINANATURALMENTE DI MARZO 2022
BELLUNO La Biblioteca civica di Belluno organizza Itinerari naturalistici ed ambientali con Anacleto Boranga: Sabato 5 marzo 2022 – BOSCO DELLE CASTAGNE – suggestioni e ricordi Il Bosco delle Castagne si trova su un’altura isolata che offre un panorama a 360° sui monti della Val Belluna e dell’Alpago. Sabato 12 marzo 2022 – LE ANTICHE ROGGE LUNGO IL CORDEVOLE Un fitto reticolo di canali si diramava, lungo le sponde del Cordevole, per ricavare dallo scorrere dell’acqua l’ energia motrice per il funzionamento di una numerosa serie di opifici. che costituivano un polo preindustriale presente già nel medioevo. Prenotazione obbligatoria presso la sede della Biblioteca civica di Belluno oppure al tel. 0437 948093, o inviando una e-mail a [email protected] entro il giorno precedente l’escursione, fino ad un massimo di 30 partecipanti per ogni escursione. Nel caso di brutto tempo l’escursione verrà annullata o rimandata a data da destinarsi. Eventuali informazioni al tel 340 876 9665 (Anacleto).
L’UFFICIO PRO LOCO DI CANALE D’AGORDO CHIUDE A MARZO
CANALE D’AGORDO L’ufficio pro loco a marzo rimarrà CHIUSO, mentre il Museo Albino Luciani apre SU RICHIESTA per gruppi di almeno 10 persone con preavviso di almeno un giorno. Per necessità ed urgenze contattare il numero 04371948001 oppure via mail a [email protected] e [email protected].
DUE APPUNTAMENTI CON IL GAMP
AGORDO Sono due gli appuntamenti con il Gamp nelle prossime settimane. Sabato 5 marzo alle 17 in Sala Don Tamis ad Agordo l’assemblea annuale dei soci, domenica 13 marzo è in programma una gita a Bologna in occasione del Bologna Mineral Show con partenza da Agordo. Per prenotazioni e info scrivere o telefonare al 3400890160 Manuel Conedera (presidente) o 3884955756 Davide Conedera (segretario) o via e-mail a [email protected]
PATTINAGGIO LIBERO AL PALAGHIACCIO DI ALLEGHE
ALLEGHE Anche questa settimana il Palaghiaccio Alvise De Toni sarà aperto per il pattinaggio libero. Stasera l’Ice Disco Dance con DJ Jack dalle 21 alle 23. le altre aperture: domani dalle 16:30 alle 18:30, venerdì dalle 21 alle 23, sabato dalle 16:30 alle 18:30 e dalle 21 alle 23 e domenica dalle 14:30 alle 16:30.
L’ ASSOCIAZIONE “LE MUSE E LE DOLOMITI” FESTEGGIA DIECI ANNI DI ATTIVITA’ CON UNA NUOVA PROPOSTA FORMATIVA
Parte il “Corso collettivo di canto e teatro” per bambini/e e ragazzi/e dai 6 anni in poi a Agordo, Cavalese, Moena e Vallada Agordina
Nel 2022 l’Associazione “Le Muse e le Dolomiti”, punto di riferimento per la musica classica nelle Dolomiti, festeggia i suoi primi dieci anni di attività. Lo scopo dell’associazione era ed è: “Valorizzare, attraverso la cultura e la formazione artistica, il territorio delle Dolomiti”. Per raggiungere questo scopo, l’Associazione “Le Muse e le Dolomiti” punta particolarmente su due tipi di attività. La prima è quella di organizzare concerti e spettacoli; la seconda, di offrire occasioni formative al territorio. I due progetti si danno forza a vicenda: insieme formano un ponte tra il mondo amatoriale e il mondo professionale. In quest’ottica lo scorso autunno in Agordino è stato lanciato un corso collettivo di canto e teatro per bambini/e e ragazzi/e dai 6 anni in poi con due sedi a Agordo e a Vallada Agordina.
A marzo, saranno (ri)aperte le iscrizioni per questo corso anche nelle Valli di Fiemme e Fassa, con due nuove sedi a Moena e a Cavalese. La Maestra del corso è Oda Zoe Hochscheid, mezzosoprano, che per 13 anni è stata docente e direttrice artistica del coro di voci bianche di Amsterdam, un’eccellenza in Europa, diventato famoso in occasione dell’incoronazione dell’attuale Re Willem-Alexander. Oda Zoe, ora residente nelle Dolomiti e presidente de “Le Muse e le Dolomiti” afferma: “Credo che cantare con bambini e giovani sia uno dei modi più puri di fare musica.” Il progetto gode del patrocinio dei Comuni di Agordo, Cavalese, Moena e Vallada Agordina. Oda Zoe Hochscheid ringrazia tutti i Comuni coinvolti per aver creduto in questo progetto, che per la popolazione giovane del territorio non sarà solo importante per la crescita artistica, ma rappresenterà anche un progetto inclusivo e sociale.
L’ambizione futura di questo nuovo corso, che mette insieme le due arti di musica e teatro, così come fa la Lirica, è infatti di unire bambini e bambine delle quattro sedi del corso in un coro di voci bianche “dolomitico” interregionale. Oltre a rappresentare un’offerta formativa artistica del tutto nuova per il territorio, è anche un progetto con un forte scopo sociale: cantando in coro si impara a stare insieme e ad ascoltarsi, meglio ancora se si uniscono varie vallate in un coro interregionale. L’ Associazione “Le Muse e le Dolomiti” sta inoltre preparando la decima rassegna estiva concertistica ricca di appuntamenti; come sempre si punterà sulla qualità più alta e sarà di respiro internazionale, perché il territorio se lo merita. Tra qualche mese seguiranno dunque ulteriori notizie relative alla “Festa dei Dieci Anni” con altre importanti iniziative che coinvolgeranno tra l’altro il Teatro Navalge di Moena. Tutte le info sul corso si trovano su www.musedolomiti.it
FRANA DI CROLLO, MARZO 2002 A LE VIZZE-TORRENTE MISSIAGA
di TIZIANO DE COL
LA VALLE In questi giorni di febbraio 2022 la nostra attenzione è stata attratta dalla grande frana di crollo che si è staccata nella gola dei Castei, in Comune di Rivamonte. Considerando che la “base” della Protezione Civile debba essere la conoscenza , da parte della popolazione abitante, dei pericoli e/o dei rischi ai quali potrebbe incorrere, giova sicuramente ricordare cosa accadde giusto 20 anni orsono a La Valle, nel bacino del torrente Missiaga. Il mattino del 2 marzo 2002 in paese a La Valle ci si accorse che il torrente Missiaga si era intorbidito e risalendo lungo la strada del Passo Duràn, la quale costeggia il Missiaga per circa 3 km a monte del paese, notai, in località Le Vizze, un grosso distacco per crollo, in sinistra orografica del torrente Missiaga . La base del crollo, in alveo, era a circa 970 mslm mentre la testa era a circa 1090 mslm con un dislivello di circa 120 m, una inclinazione di circa 50 gradi ed un fronte di circa 60 metri. Il fatto strano era che l’inverno in corso era stato si freddo, ma particolarmente siccitoso e la zona non presentava attività sorgive se non debolissime e sporadiche, quindi, il crollo non era neanche imputabile a precipitazioni elevate o a disgeli repentini. Forse il differenziale termico giorno/notte di inizio primavera poteva aver collaborato, ma, in quel periodo stagionale, la frana era esposta al sole solo dal tardo pomeriggio essendo a nord, quindi neanche questo non poteva essere considerato come fattore scatenante. Restava come ipotesi , la perdita di coesione progressiva tra strati e il collassamento degli strati alla base per erosione progressiva da parte del torrente. Il materiale ostruì parzialmente il corso del torrente Missiaga.
Questo evento fu rilevato dalla Regione Veneto e registrato nel Progetto IFFI (Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia) , in seguito inserito nel Piano di Assetto stralcio Idrogeologico (PAI) e poi portato come un caso rappresentativo di frana per crollo con parziale intasamento dell’alveo torrentizio. L’evento franoso fu censito, sempre dalla Regione Veneto, all’interno del Progetto Interreg denominato “CATCHRISK” nel 2004. Il fenomeno fu descritto come “scivolamento traslativo”. La massa stimata della frana di crollo venne descritta dai tecnici preposti, come formata da “Blocchi lapidei lastriformi, ciottoli e ghiaia” (velocità di crollo stimata come rapida), profondità di scivolamento 5 m, area interessata 8000 mq e volume della massa collassata di circa 40000 mc Strutturalmente si tratta di strati (Formazione di Livinallongo) fortemente inclinati a franappoggio verso l’alveo del torrente Missiaga che hanno ceduto di colpo . In quella zona, non molti anni prima era stato eseguito dai proprietari un taglio culturale del bosco di abeti che vi insisteva e quindi anche gli strati sottostanti dovevano risultare alleggeriti e comunque nessuno aveva riscontrato tracce di lesioni superficiali che avessero potuto far pensare ad un cedimento repentino. Durante l’alluvione del 1966 era “scivolato a valle” il bosco posto a circa 50 metri a sud della zona in questione, senza però interessare il substrato roccioso il quale era rimasto spoglio e consisteva in una lunga “lasta” molto pendente, liscia e completamente spoglia. La vegetazione con il materiale franato aveva ostruito l’alveo del Missiaga in pieno evento alluvionale e il rilascio dello sbarramento creò un effetto “domino” a valle della frana, dissestando ulteriormente l’alveo a monte e all’interno del paese di La Valle. Questa frana di scivolamento del 1966 dovrebbe anche far ragionare sul carico massimo di vegetazione sostenibile dai versanti che approcciano, direttamente o nelle vicinanze, di alvei torrentizi o impluvi e che possono creare grossi problemi di frana nel caso di piogge molto abbondati che indeboliscono la tenuta dei versanti gravati anche da un grosso carico di vegetazione con apparati radicali non molto strutturati, come sono gli abeti.
Immagini Regione Veneto_Progetto IFFI_Workshop 2007
MEZZO SECOLO FA A SALCE VEDEVA LA LUCE L’ASSOCIAZIONE ASSISTENZA AGLI AMMALATI
di RENATO BONA
Angelo Carlin di Salce, Giovani Tibolla di Marisiga, il parroco don Gioacchino Belli. Sono questi i benemeriti promotori-protagonisti, cinquant’anni fa, della nascita a Salce, ridente frazione bellunese, dell’Associazione parrocchiale per l’assistenza volontaria ad ammalati bisognosi, identificata con la semplice sigla Avaab poi ridotta ad Avab. In occasione del ventennale del sodalizio, il maestro Mario Dell’Eva, che fu tra i primi ad aderirvi, diede alle stampe con la bellunese tipografia Bongioanni, proprio nel ricordo degli ideatori e fondatori Carlin-Tibolla-Belli nonché dei presidenti (il primo fu proprio Tibolla, quindi Luigi Capraro poi Remigio Piccolin) e di tutti i soci deceduti, un libretto modesto nella forma ma preziosissimo nella sostanza perché ribadiva il detto di San Paolo: “E’ più bello dare che ricevere” ma soprattutto perché – lo scriveva proprio Dell’Eva – “… abbiamo voluto qualcosa di scritto che resti e documenti tale benemerita attività a favore della collettività”. Una pubblicazione – va detto – che viene data a tutte le famiglie della Parrocchia di San Bartolomeo perché – si legge – riteniamo giusto e doveroso che tutti si rendano conto della nostra esistenza, delle nostre possibilità di intervento e di tutte le attività che vengono svolte con dedizione, altruismo, entusiasmo e sacrificio personale”. E’ giusto anche ricordare che il volontariato si è tradotto in svariate migliaia di ore di assistenza, oltre a quelle prestate a favore degli anziani ispiri degli alloggi della Scuola materna, ricevendo – come si legge nel sito parrocchiale vari riconoscimenti: i più importanti il “Premio di Natale 1979” consegnato dalla famiglia Arrigoni in memori del dott. Enrico, ed il Premio della bontà “Papa Luciani” consegnato dal Vescovo mons. Ducoli il 6 febbraio 1983. Aggiungiamo che oggi, oltre agli scopi per i quali è nata l’Associazione, i volontari si dedicano anche alla pulizia dei locali delle Opere parrocchiali e all’assistenza di persone in difficoltà varie. Nel suo saluto con parole di profonda gratitudine, il parroco del tempo, don Tarcisio Piccolin scriveva fra l’altro di essere rimasto incantato di fronte alla realtà dell’Avab di Salce “che ho imparato a conoscere ed a ‘copiare’ già una dozzina d’anni fa quand’ero ancora a Cadola. Una delle ‘perle’, fra tutte una delle più belle, che ho trovato quando sono stato chiamato in questa Parrocchia”. Restando al libretto di Dell’Eva, non va trascurato, anzi, il capitolo “Profilo dei fondatori” in cui l’autore, ricorda i laici Carlin e Tibolla che “spinti ed animati da un comune spirito di altruismo di socialità vecchio stampo che sembrava quasi scomparsa, ebbero una tale idea filantropica, loro che per natura erano sempre inclini allo scherzo, al buon umore, e si rivolsero al parroco Gioacchino Belli trovando una porta spalancata”. ANGELO CARLIN. Nato a Salce nel 1905 lavorò fin da giovane nell’arte muraria. Nel 1935 allo scoppio della guerra d’Abissinia vennero convogliati nell’Africa orientale, oltre ai militari, anche lavoratori adibiti in particolare alla costruzione o sistemazione di strade. Carlin partì volontario. La permanenza fu più lunga del previsto causa la seconda guerra mondiale. Da prigioniero quasi libero venne adibito alla costruzione di una sontuosa residenza del Negus. Solo nel 1948, dopo 13 anni, il rimpatrio. Il nostro trovò lavoro alla Sade, poi Enel; ebbe tre figli e fu, fra l’altro, capofrazione, incarico che svolse con passione e scrupolo. Si spense a Salce il 24 novembre 1987. GIOVANNI TIBOLLA. Nato a Sedico nel 1913 da una famiglia non certo facoltosa, svolse il servizio militare a Belluno nel 5. Reggimento artiglieria da montagna e quindi ottenne di essere trasferito in Abissinia per essere vicino ad un compare di Montebelluna, fortemente preoccupato ed avvilito, “dimostrandosi animato da altruismo e cameratismo”; con la sconfitta del Negus giunse il momento del rimpatrio; venne poi esonerato nella seconda guerra in quanto mobilitato con le Ferrovie dello Stato. La sua famiglia era composta dalla moglie Marinella e dai figli Giorgio e Renata (quest’ultima cognata di chi stende queste note, in quanto sposa di Sandro Bona, mio fratello – ndr.). “Nani” fece parte del Gruppo di Salce dell’Associazione Alpini. Morì il 9 gennaio 1974, due anni dopo la costituzione dell’Avam. DON GIOACCHINO BELLI. Nacque a San Vito di Cadore nel 1921 da una famiglia numerosa che diede alla Chiesa lui ed il fratello Giovanni, missionario in Brasile. Dopo esperienze pastorali a Castion ed Auronzo fu parroco di Salce dal 1950 e per quasi 40 anni, fino alla scomparsa il 26 febbraio 1990. Dedicò molte energie al miglior funzionamento della Scuola materna e fu valido sostenitore dell’erezione di un monumento ai Caduti e della costruzione della Cappella cimiteriale con i loculi per ospitare le salme dei sacerdoti di Salce. Fu apprezzato docente di religione all’istituto commerciale “Calvi” e fece parte del Tribunale diocesano per l’istruttoria delle pratiche per annullamenti di matrimonio.
NELLE FOTO (sito della Parrocchia di Salce e riproduzioni dal libretto di Mario Dell’Eva): la copertina della pubblicazione; un disegno del campanile di Salce; Angelo Carlin; Giovanni Tibolla; don Gioacchino Belli; Luigi Capraro; Remigio Piccolin; vecchia foto-ricordo per i volontari assistenza ammalati di Salce; una panoramica della frazione con in primo piano la parrocchiale; volontari ad una cerimonia religiosa.
IERI ALLA RADIO
ALLO ZERO TERMICO: FABRIZIO PESCOSTA DALL’AGRITURISMO PICCOLA BAITA
ZERO TERMICO E’ UN VIAGGIO ALLA SCOPERTA DEL NOSTRO TERRITORIO, DALLA VOCE DEI PROTAGONISTI. TURISMO, SPORT, EVENTI, CULTURA, INTRATTENIMENTO. DAL LUNEDI’ AL VENERDI ALLE 15.10 ALLE 20.30. ZERO TERMICO. UN APPUNTAMENTO IN COLLABORAZIONE CON: SPORT 203. LA NATURALE PORTA D’INGRESSO….VERSO LO ZERO TERMICO. LOCALITA’ LE CAMPE STRADA AGORDO BELLUNO. ABBIGLIAMENTO E ATTREZZATURA….DEDICATI A CHI AMA LA MONTAGNA.
di Claudio Fontanive
OSPITE: Fabrizio Pescosta, Presidente Agriturismi Coldiretti Belluno
SALUTE & SOCIETA’
Algodistrofia: cause e sintomi L’algodistrofia è una patologia le cui cause non sono ancora pienamente comprese. E’ accompagnata da dolore forte, bruciante, alle mani o ai piedi, che non trova sollievo e che cronicizza portando il paziente a perdere le speranze di una possibile via di uscita. Pre-ipertensione Quando la pressione arteriosa massima si trova fra 130 e 139 mmHg e la minima tra 85 e 89 mmHg si parla di Pre-ipertensione o pressione normale-alta. In questa condizione è fondamentale modificare il proprio stile di vita, da oggi un aiuto arriva dalla nutraceutica..
LA RACCOLTA
TUTTI I LUNEDI ALLE 10,30 E 1900, LA DOMENICA ALLE 8 007 IN CONDOTTA, LA SCUOLA CON LA PROF. MARIA ROSA SALMAZO E CLAUDIO FONTANIVE, IN PODCAST TUTTE LE PUNTATE DELLE ULTIME STAGIONI.
PUNTATA DEL 28 FEBBRAIO 2022
https://www.radiopiu.net/wordpress/raccoltaso1/
DON CESARE, IL PENSIERO DEL GIORNO. ALLA RADIO ALLE 7 DEL MATTINO E ALLE 19.30 DELLA SERA.
INFORMAZIONE il canale su TELEGRAM informazione di prima mano e in tempo reale. iscriviti ed aiutaci a farlo conoscere
IN VIVO VERSO, SETTIMA STAGIONE CON BRUNELLA MORO, DAL LUNEDI AL VENERDI ALLE 7.10, 10.10 E 18.50
CENCENIGHE AGORDINO, 6 LUGLIO 2017 di NICOLA SCODRO
audio
La luna è alta,
disco luminoso
mai quanto te
Sei la salvezza
in una notte
popolata d’ombre
Spettri non terreni
conquistano
il mio cuore
Il terrore attende
sulla soglia
immobile
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GOCCE DI FILOSOFIA
PUNTATA 146
LA RACCOLTA COMPLETA
MUSICA PIU’
MUSICA ALLA RADIO, IL PROGRAMMA DI LORIS SCUSSEL “COLLAGE OPERAZIONE NOSTALGIA” DAL LUNEDI AL VENERDI ALLE 16.00 E ALLE 23
PUNTATA 551 DEL 28 FEBBRAIO 2022
Con la prossima settimana saranno più di 3.000 i brani proposti da Collage nella consueta alternanza tra pezzi più o meno celebri senza tralasciare quelli quasi dimenticati che il programma va ogni tanto a rispolverare, in particolare mercoledì proporremo una puntata dedicata al rock prog italiano dei primi anni 70 con un Battiato ispirato dalla musica sperimentale elettronica sulle orme del maestro Karlheinz Stockhausen. Il programma andrà in onda dal lunedì al venerdì alle 16,00 e alle 23,00.
https://www.radiopiu.net/wordpress/freemix-la-liberta-musicale-mixata-da-dj-athos-e-raccontata-da-dj-jack/
INFORMAZIONE il canale su TELEGRAM informazione di prima mano e in tempo reale. iscriviti ed aiutaci a farlo conoscere
DUE MINUTI UN LIBRO, TUTTI I GIORNI ALLA RADIO ALLE 9.40 E ALLE 17.50
LA RACCOLTA COMPLETA
L’ALMANACCO LADINO
PUNTATA DEL 28 FEBBRAIO 2022
LA RACCOLTA
LA RASSEGNA STAMPA DA L’AMICO DEL POPOLO
OSPITE: Raffaele Crocco, giornalista TGR Rai Trento
LA RACCOLTA COMPLETA
I RACCONTI DI PAOLO SOPPELSA
LA STRADA DELLA SOLITUDINE
AUDIO
È domenica pomeriggio, il sole ha smesso di illuminare la cima del Pelsa, la campana ha già battuto cinque rintocchi e per me è il tempo del mio consueto partire da Cencenighe destinazione Belluno. È l’orario più sbagliato per mettermi in strada ma tant’è, oggi non ho particolare fretta. Alla rotonda di Ponte Alto trovo l’imbrunire e il traffico fermo; non ho granché voglia di fare tira e molla per chilometri, così, dopo breve pensare, mi dico “ma sì dai, per una volta facciamo come un tempo, quando la 203 era chiusa per incendi e si percorreva la strada del Mis”. In realtà, oggi probabilmente non converrebbe nemmeno compiere codesto tragitto impervio, ma questo pomeriggio ho voglia di qualcosa di diverso; mi va di raccogliere impressioni e capire il vivere d’inverno in quella valle parallela alla Val Cordevole. Così esco dall’immobile fila di auto cariche di sci e imbocco la salita che conduce a Rivamonte. Dopo un paio di tornanti percorsi con prudenza causa fondo stradale “desconegà”, rallento per osservare la riga di fanali che a fondovalle procedono a passo d’uomo lungo la Strada Madre; centinaia di auto in colonna ed io invece da solo a percorrere quella che al momento battezzo come la “Strada della Solitudine”. A “Riva” incontro la notte, i camini fumano decisi e la neve ghiaccia sui prati; osservo le finestre illuminate delle case e penso a questi paesi, alla loro storia e alla loro gente. Terra di minatori e di “careghete”, un mestiere, quest’ultimo, che è vera e propria arte; non ho mai avuto il privilegio di vedere dal vivo un “caregheta” all’opera, però mi è capitato di vederne in TV, e sono rimasto affascinato da questo “saper fare” con le mani e con la testa. E chissà come si dice in lingua “Scapelament del konzha” “oggi per tornare a Belluno percorro la Valle del Mis”. Pensieri che mi accompagnano fino al bivio di Tiser, dove ha inizio la discesa che mi porterà all’imbocco della valle vera e propria. È perfetta solitudine quella che sto vivendo; la strada completamente deserta mi permette di raggiungere in breve tempo il ponte in ferro che conduce a quel sogno infranto che porta il nome di California; ecco, mi dico, ora inizia per davvero il Canal del Mis. Penso alla situazione strana che sto vivendo; aldilà dei Monti del Sole il serpente d’auto che si muove alla moviola lungo la 203, qui nemmeno un’auto oltre alla mia. Nel frattempo la macchina mi avvisa che la strada potrebbe essere ghiacciata, e ha ragione; zero gradi e la luce degli abbaglianti illumina l’asfalto che inizia a luccicare. È il momento di alzare le antenne; io e la Provinciale del Mis ci conosciamo da un quarto di secolo ormai, conosco ogni curva a memoria e, proprio per questo, non do nessuna confidenza alla strada della valle. Ho sempre dato del “Lei” a questa strada storica e affascinante ma severa; occorre portarle rispetto e percorrerla con la dovuta prudenza soprattutto d’inverno. Non è strada da autoradio a bomba e pensare a tutt’altro; ci pensa lei a fartelo capire appena imboccata la prima serie di micro-gallerie. È oscurità ormai profonda e oggi non si può ammirare la natura potente e primordiale della valle; meglio restare concentrati e procedere con prudenza perché questo richiede il tracciato. Alla seconda serie di micro-gallerie mi devo fermare; ci sono un po’ di sassi in strada e non si possono evitare perché la carreggiata è a misura di vettura. Così scendo e alla luce dei fari rimuovo le pietre dall’asfalto. Un lavoro da pochi minuti che svolgo con calma; tanto, mi dico, potrei stare qui tutta la sera senza essere d’intralcio a nessuno. Mentre sposto i sassi a bordo strada, a farmi compagnia ci sono la quiete della sera appena iniziata, il rumore del motore al minimo, la luce dei fari che illuminano l’asfalto, la gran solitudine della valle e le classiche paure inconsce da luogo cupo e isolato; è un po’ strano, in effetti, essere da queste parti al buio da solo, ma poi ritorna un po’ di sana razionalità che mi fa assaporare il momento particolare. Mi vengono in mente le solite domande che mi pongo d’estate, quando vengo da queste parti a cercare il fresco; domande che oggi assumono un valore decisamente diverso. “…ma come facevano a vivere da queste parti, in questa valle apparentemente avara di tutto, come trascorrevano i giorni d’inverno simili a questo che sta terminando…”. La risposta è sempre quel “era così”; due parole soltanto che contengono la durezza di quelle vite aggrappate ad un territorio difficile ed aspro. I pensieri scorrono insieme all’acqua del Mis, poi il ronfare al minimo dell’Alfa mi ricorda che è ora di andare. Una serie di curve intervallate da qualche breve rettilineo mi conducono a quello che è il confine fra l’agordino e la Valbelluna; altra breve sosta, questa volta senza scendere dall’auto. L’osteria della Stua è un profilo appena accennato nel buio; e chissà quanta vita c’era fra quelle mura in serate d’inverno come questa che sto vivendo. Saranno state partite a carte, qualche ombra, fumo di trinciato e tanta umanità. Oggi invece da queste parti regna il silenzio di fine gennaio. Il lago, illuminato dalla luna, ha un’aria stanca; il livello è basso e le acque riflettono la luce dei potenti riflettori della diga. Ormai manca poco per uscire dalla valle; pochi chilometri, la serie di gallerie ed ecco la Valbelluna che appare come un notturno cielo stellato. Poi la severa serenità che trasmette la Certosa di Vedana, i cumuli di ghiaia delle Masiere e, aldilà del Cordevole, la Strada Madre ingombra d’auto che mi attende. Ciao Strada Provinciale 2 “della solitudine”; tornerò ancora a calcare il tuo asfalto, a sentire le montagne incombere e a cercare la tua storia e la tua natura selvaggia…Magiche Dolomiti!!
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