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1 NOVEMBRE AGORDINO, CROCI, MONTI E COLORI
grazie a DUILIO DA CAMPO
L’ARGOMENTO DELLA SETTIMANA, NEGLI ULTIMI DUE GIORNI NEI NOTIZIARIO DI RADIO PIU’
ACQUA DI NUOVO POTABILE A VOLTAGO E LA VALLE, SEMPRE INQUINATA A TAIBON
Gestione Servizi Pubblici informa che a LA VALLE AGORDINA nelle LOCALITA’ RONCHE, RONCHET, NOACH, LE CAMPE e CANCELLADE ed a VOLTAGO AGORDINO, nelle LOCALITA’ FRASSENE’ e VILLA, l’acqua erogata dall’acquedotto è di nuovo potabile e può essere usata, quindi, per scopi alimentari.
Acqua sempre inquinata (si puo’ usare per scopi alimentari previa bollitura) in frazione Ronch di Bos e Nogarola a TAIBON
Gestione Servizi Pubblici informa che, per lavori alla rete idrica comunale, domani dalle 8 a fine lavori potrebbe mancare l’acqua a TAIBON AGORDINO, nelle località STRAPONT e NOGAROLA.
SR 203 AGORDINA località Sopra Sac di Alleghe, chiusura totale al transito oggi dalle 8 alle 12 e dalle 14 alle 18 per esbosco alberi. La zona è sopra Caprile, strada per il bivio Rucavà in zona ex villaggio Mares.
DA DOMANI DURANTE LA NOTTE CHIUDE LA 52 CARNICA A LORENZAGO DI CADORE
VENEZIA Avanzano i lavori di consolidamento del corpo stradale e del muro di sostegno lungo la strada statale 52 “Carnica” a Lorenzago di Cadore. Per consentire la prosecuzione degli interventi, a partire da lunedì 2 e fino al 27 novembre la statale sarà chiusa al traffico nel tratto compreso tra il km 64,150 e il km 71,600. La limitazione sarà in vigore nella sola fascia oraria notturna 20–6, festivi esclusi. Il traffico da Domegge di Cadore in direzione Tolmezzo sarà indirizzato, tramite segnaletica in loco, verso Santo Stefano di Cadore, Sappada, Forni Avoltri, Ovaro e Villa Santina. Percorso inverso per la viabilità da Tolmezzo in direzione Domegge.
INCIDENTE MORTALE A TRICHIANA, PERDE LA VITA UN MOTOCICLISTA DI 48 ANNI
RUZZOLA PER 200 METRI IN VALLE DI SAN LUCANO. ELITRASPORTATO A TREVISO
TAIBON Attorno alle 14 la Centrale del Suem è stata allertata da due escursionisti che avevano perso di vista l’amico in Valle di San Lucano e non riuscivano più a trovarlo. I tre si trovavano tra Forcella Caoz e Malga Pape quando, dopo essersi fermati assieme, lui, S.D.A., 53 anni, di Martellago (VE), era andato avanti da solo distanziandoli. Arrivati in un tratto innevato senza vedere le sue impronte, i compagni si sono preoccupati e, non essendoci copertura telefonica, si sono affrettati verso località Pont per dare l’allarme. L’elicottero del Suem di Pieve di Cadore è subito volato sul posto e durante la ricognizione lungo le creste è stato notato un oggetto all’inizio di un canale. L’eliambulanza ha quindi iniziato a scendere lungo la stretta valle, fino a scorgere il corpo dell’uomo, ruzzolato per circa 200 metri. Dopo aver sbarcato con il verricello equipe medica e tecnico di elisoccorso, l’elicottero è sceso in Valle di San Lucano e ha imbarcato due tecnici del Soccorso alpino di Agordo in supporto alle operazioni. All’infortunato, che presentava un possibile gravissimo politrauma, sono state prestate le prime cure urgenti. Imbarellato, è stato issato a bordo con il verricello e trasportato all’ospedale di Belluno da dove è stato poi trasferito a Treviso. I due soccorritori di Agordo hanno provveduto a smantellare l’attrezzatura, per essere poi imbarcati dell’elicottero in un secondo tempo. Altri sei soccorritori erano pronti a intervenire in supporto alle operazioni.
MALORE SOTTO LE TRE CIME DI LAVAREDO
CORTINA Ieri verso le 13 l’elicottero del Suem era intervenuto ad Auronzo di Cadore, in prossimità del Rifugio Lavaredo, sotto le Tre Cime, per un escursionista di 68 anni, colto da malore lungo il sentiero. L’uomo è stato raggiunto da medico, infermiere e tecnico di elisoccorso sbarcati in hovering nelle vicinanze, per essere poi caricato a bordo con il verricello e accompagnato all’ospedale di Belluno per le valutazioni del caso.
I medici di base negli ambulatori o nei distretti faranno i tamponi, lo impone la Regione con apposita ordinanza, ma c’è chi protesta “La Regione non può obbligarci a farlo”. Zaia: “Non è una prova muscolare ma è indispensabile estendere la profilassi”: Si va verso il DPCM, forse già domani, ipotesi: stop agli spostamenti tra Regioni.Gli esperti propongono una stretta sulla scuola: lezioni a distanza per gli studenti dalla terza media. A Longarone chiude l’Alberghiero Dolomieu almeno per 10 giorni lezioni a distanza, scoperti 2 positivi tra i dipendenti. Negli ospedali manca il personale, ferie sospese. Nelle rianimazioni venete l’indice di occupazione è al 14% e l’età media in calo. Intanto Masullo prende il posto di Mantoan per 10 anni alla guida della sanità Veneta che presenta ad oggi una spesa straordinaria di 400 milioni di euro.
In provincia: ieri due decessi (uno in ospedale l’altro a Ponte nelle Alpi) e i decessi nelle case di riposo sono già sei, ad Auronzo due positivi nella Rsa (ospite e operatore). Il sindaco Tatiana Pais Becher sulla pagina facebook. “Nella residenza per anziani si sono registrati due positivi al tampone rapido: un ospite e un operatore che ora attendono di essere sottoposti al test molecolare. Salgono a 36 i cittadini positivi e a 34 quelli in quarantena. Tra questi vi sono gli alunni di una seconda elementare in cui sono stati rilevati due positività: uno tra i ragazzi e uno tra i doventi. Per tutti gli altri il tampone è risultato negativo. Due dipendenti positivi anche in comune dove il personale lavorerà in smart working”.Ad Arsiè i positivi salgono a 21, sono 16 a Cortina, con due sacerdoti ancora positivi; don Giuseppe e Don Ivano si legge sul foglietto parrocchiale. A Rocca Pietore il sindaco informa i cittadini pubblicamente (l’unico primo cittadino che ha deciso di rompere il silenzio e tenere informata la popolazione fornendo quotidianamente i numeri del contagio): 4 i positivi e sempre 1 in quarantena
IN PROVINCIA 95 NUOVI POSITIVI, IN OSPEDALE UN DECESSO E 98 PERSONE RICOVERATE NEGLI OSPEDALI BELLUNESI
BELLUNO Anche Iieri un decesso in Ulss 1 Dolomiti. Nella mattinata del 31 ottobre è deceduto un paziente covid positivo di anni 88 ricoverato in Geriatria Covid a Belluno.
I GRAFICI DI TIZIANO DE COL
NO A DOLCETTO-SCHERZETTO – 18 MILA VENETI ISOLATI, OLTRE 900 RICOVERI DA FASCIA 3, 127 IN TERAPIA INTENSIVA. I MEDICI PRONTI PER I TAMPONI COME DA ORDINANZA PARLA LUCA ZAIA
VENEZIA Da la sala stampa della Protezione Civile a Marghera, il Presidente del Veneto Luca Zaia nel punto stampa su l’emergenza Covid-19.
I NUMERI 2.358.514 TAMPONI, 56.953 POSITIVI (+2697), 29.179 POSITIVI ATTUALI, 18.007 PERSONE IN ISOLAMENTO, 908 RICOVERATI, 127 IN TERAPIA INTENSIVA, 2401 DECESSI, 4750 DIMESSI. L’1,72% DELLE PERSONE IN ISOLAMENTO E’ ASINTOMATICO.
LEGGI LA CONFERENZA STAMPA DI LUCA ZAIA
A Treviso Stamani ricoverato un 36enne e una 44enne che non si pensi siano solo il virus degli anziani. Almeno il 70% dei positivi oggi in Veneto ha meno di 65 anni. Le fasce meno interessate dai contagi sono quelle molto alte e molto basse, diversamente da quello che accadeva a marzo quando eravamo concentrati sulle case di riposo. Il 30% dei pazienti in terapia intensiva ha meno di 60 anni, il 30% tra 60 e 70, altro 30% tra 70 e 80 anni. In terapia intensiva c’è una riduzione della mortalità.
Nuova ordinanza firmata per i medici di base ai quali viene chiesto di fare i tamponi e identificare i contatti stretti, a regime entro martedì e chi non la farà sarà sanzionato non esiste l’obiezione di coscienza e l’accordo è remunerato. Accordo regionale per tamponi, i medici dovranno praticare la fase di testing agli assistiti. Il cittadino si rivolgerà al medico di base per fare il tampone, non pagherà nulla, il medico di base lo paga già la Regione: Attività medici di medicina generale in Veneto applicano obbligatoriamente le disposizione del protocollo regionale; le aziende Ulss applicano obbligatoriamente il protocollo; la quarantena per il caso di esito positivo sostituisce la disposizione del servizio igiene cioè il medico di base diventa ufficiale di sanità pubblica (vale anche l’Inps); chi non lo fa verrà sanzionato. Il tampone lo si fa ove possibile presso l’ambulatorio, o presso l’abitazione del cittadino ma se l’ambulatorio è piccolo o poco sicuro possono accordarsi con i distretti o con i Comuni per avere spazi più adeguati. Contiamo di mettere a regime il sistema in tempi brevi, entro martedi. Sarà la Regione a fornire i tamponi secondo un calcolo di base spannometrico. I medici di base se facessero almeno 50 tamponi ne servono almeno 180-200 mila tamponi la settimana, 20 mila al giorno. Terremo aperti i punti di accesso rapido solo per le emergenze. Il servizio è obbligatorio, vincolante (in forza dell’ordianza) e remunerato: 18 euro a tampone in laboratorio, 12 euro fuori tampone e poi c’è il contributo per il sostegno infermieristico. IL PAZIENTE NON PAGA NULLA E’ GRATUITO PER IL PAZIENTE. IL MEDICO DECIDE DI FARE IL TAMPONE SE HA IL SOSPETTO DIAGNOSTICO. IL VENETO E’ LA PRIMA REGIONE IN ITALIA AD IMPEGNARSI IN QUESTA OPERAZIONE. NON CI SONO NUMERI MASSIMI, AI 3150 MEDICI DI BASE E 500 PEDIATRI DIAMO DELLE DOTAZIONI SETTIMANALI, A REGIME CAPIREMO L’ESIGENZA. I TAMPONI SARANNO TUTTI TRACCIATI CON NOME E COGNOME. DAREMO UNA PERCENTUALE INIZIALE SUGLI ASSISTITI.
FIM TREVISO CONTRARI ALL’ACCORDO Rispetto le opinioni di tutti i medici dicono che si puo’ fare. Ora c’è un’ordinanza, non c’è nessuna contrapposizione ma non possiamo stare qui a parlare e intanto finisce anche il covid. Non si voleva l’obbligatorietà ma senza quella è come il gioco dell’oca, si torna alla casella di partenza. Non è un atto muscolare quello dell’ordinanza, abbiamo trovato una mediazione e di mezzo c’è chi deve decidere cioè noi.
OLTRE 400 MILIONI DAL GOVERNO PER LA SANITA’ E 47 PER I TRASPORTI SONO SUFFICIENTI? Non sono mai troppi. Le donazioni sono ancora lì abbiamo mandato dai cittadini di investire sul covid, man mano affronteremo la contabilità e i relativi pagamenti. I veneti ci permettono di avere 58 milioni di meno di buco nel bilancio. Sui trasporti abbiamo avuto due stanziamenti gli investimenti che potevamo fare li abbiamo fatti.
MA GLI AUTOBUS E I TRENI SONO STRACARICHI Noi non gestiamo trasporti, abbiamo corse aggiuntive con i privati e non all’ultimo momento. Ci sono difficoltà oggettive con la didattica a distanza abbiamo risolto i problemi che torneranno una volta a regime. I treni non sono un problema della Regione ma Nazionale.
CENTRI COMMERCIALI: Non ci sono ordinanze regionali nemmeno in Emilia, stiamo pensando a delle misure, non di coercizione di attività produttive ma di assembramento inutile. No allo sdruscio nei centri commerciali e in generale. Abbiamo delle idee ma nessuna chiusura di attività.
NO DOLCETTO E SCHERZETTO Siamo in fase 3 si aprono i covid center, gradualmente, piano piano, si colonizzano gli ospedali per malati covid e non ci sono alternative. Necessitiamo di ospedali puliti da covid e speriamo che questa avventura duri poco. Gli indicatori ci dicono che la curva dei ricoverati non si impenna, ma questo al momento, cioè la situazione attuale che potrebbe comunque cambiare per questo non sminuiamo il problema. La curva da tre giorni è appiattita ma potrebbe essere il preludio all’impennata, per questo facciamo il bollettino ogni giorno per attualizzare continuamente la situazione. Mi auguro che “dolcetto- scherzetto” non funzioni, invito tutti ad una riflessione, è un’emergenza ospedaliera e sanitaria, aspetto pesante, c’è anche chi muore di coronavirus. La vera sfida è quella di poter avere un letto per tutto e negli ospedali si incrociano pazienti covid e non covid per quello chiudiamo ambulatori e day surgery. Per questo colonizziamo 10 ospedali per farli diventare solo strutture covid. Cercheremo di trovare le soluzioni migliori, non abbiamo alternative anche se chi dice che il covid non esiste. Invito i cittadini a fare una vita normale ma restringere pur con sacrificio le frequentazioni. E’ stato chiesto un sacrificio immane del Governo a ristoranti, Bar e palestre secondo me scaricando il problema su poche persone. Ora la gente può fare la differenza usando i dispositivi e le normali regole di igienizzazione. Le rimpatriate sono pericolose, facciamo gli incontri indispensabile senza andare 10 volte al supermercato e quando ci andiamo, andiamoci bardati e che il nuovo Bar non sia il salotto di casa. L’infezione c’è e siamo preoccupati di non poter rispondere ai futuri ricoveri. Ci sono province in tensione COME LA PROVINCIA DI BELLUNO O TREVISO che questa notte ha ricoverato tante persone tra cui un ragazzo di 36 anni e una donna di 44 anni, il covid non è solo il virus degli anziani, non riguarda solo ora, oggi il grado di infezione interessa le fasce più giovani. Stasera “dolcetto-scherzetto” non s’ha da fare, lo dico ai genitori, niente di peggio che suonare il campanello delle case e passare di mano caramelle e infezioni. I giovani sono dei grandi diffusori hanno alta carica virale. Evitiamo di dare corso a questo cerimoniale del suono del campanello e della serata tipica di halloween e’ una preoccupazione e un appello.
NOMINATO IL DOTTOR GIANLUIGI MASULLO IN SOSTITUZIONE DI MANTOAN IN UNA FASE DI TRANSIZIONE. E’ L’UOMO DEI CONTI CHE PUO’ DARE UNA VISIONE ANCHE DEL BILANCIO. NON ABBIAMO MODO DI AVERE SUBITO UN SOSTITUTO MA ALMENO ABBIAMO L’UOMO DEI CONTI. MASULLO E’ CAPOAREA E RESPONSABILE DEL BILANCIO, FIRMA LUI LE DELIBERE E’ IL CAPO DELLA SANITA’ DEL VENETO FINO ALLA NOMINA DEL SOSTITUTO DI MANTOAN.
CHI E’ MASULLO?
DIRETTORE Gianluigi Masullo. COMPETENZE ATTUALI IN REGIONE: coordinamento e sviluppo in materia di partecipazioni societarie ed enti regionali, valorizzazione e dismissione del patrimonio, bilancio e ragioneria, acquisti e affari generali, finanza e tributi, anagrafe agenti contabili in conformità al D.Lgs. 174/2016. Autorità di certificazione dei Programmi comunitari. Vicepresidente NUVV (Nucleo valutazione e verifica degli investimenti) e coordinatore del tavolo tecnico operativo per il bilancio consolidato.Componente Commissione tecnica regionale Valutazione Grandi Rischi, DGR 2687/2019. Componente Commissione regionale degli appalti, DGR 1063/2016 L’Area Risorse Strumentali si avvale di due Unità Organizzative (UO).
IL PUNTO SULLE TERAPIE INTENSIVE
IL DOTTOR PAOLO ROSI: 119 pazienti per coronavirus (in tempo reale) stiamo occupando il 14% dei posti attivati abbiamo pertanto un ampio margine, ma il numero dei degenti è in crescita e costante. Sono necessari aggiustamenti per rendere disponibili nuovi letti. Stiamo ricoverando in terapia intensiva circa l’11% dei ricoverati covid positivi, molto inferiore allo scorso marzo allora con punte di oltre il 30%. In terapia intensiva il 30% è sotto i 60 anni, un 30% tra 60 e 70 e l’altro 30% da 70 e 80 anni, un 10% oltre gli ottant’anni. Degenza sembra più breve rispetto alla prima fase. Pare ci sia una calo della mortalità anche perché i pazienti sono più giovani. Chi entra in buona salute in terapia intensiva ha ottime possibilità di uscere guarito, molte di più di chi entra malato. Abbiamo proiezioni fatte sui ricoveri che ci dicono che se il trand non cambia avremo questo numero di accessi e dovremo aggiungere letti andando a ridurre le attività non essenziali degli ospedali.
CI SONO SOGLIE A SCADENZA? Non abbiamo proiezioni lunghe ma abbastanza affidabile a 10 giorni. Diventa difficile usare i dati della prima ondata perché le situazioni sono diverse. La previsione era di avere tra 120 e 100 ricoverati al primo di novembre, ne abbiamo 119 quindi la previsione sta funzionando. Mantenendo questo andamento nel giro di 10 giorni avremo 160-170 ricoverati, ma più passa il tempo e più la forchetta si allarga.
TUTTI INTUBATI? Non sono tutti intubati ma la stragrande maggioranza. Abbiamo una parte di ventilazione non invasiva. Poi ci sono gli estubati che rimangono in un periodo di non invasiva e non escono finchè non sono stabili.
MINORE MORTALITA’ DIPENDE DIPENDE DALL’ETA’? Non parliamo di virus cattivo o buono lasciamolo agli esperti questo argomento, servono analisi approfondite e statistiche di larga scala, oggi influisce l’aggiustamento diagnostico della terapie, oggi sappiamo di più del virus e con quali medicinali trattarlo.
SITUAZIONE IN VENTO SULLE TERAPIE INTENSIVE? Impegnativa perché riduciamo alcune attività per i pazienti covid. Il personale è impegnato in un’attività intensa con ferie sospese. Abbiamo ancora un ampio margine ma richiede di garantire l’esatta collocazione del paziente nelle terapie (solo chi ne ha bisogno e che esca in fretta) la somma finale che le percentuali anche piccole sui numeri grandi danno nuemeri grandi. Se cresce l’epidemia anche un numero piccolo di ricoverati porta a numeri alti. Ma crediamo non si vada oltre determinati valori.
IL PROBLEMA E’ QUINDI IL PERSONALE? Risponde l’assessore Manuela Lanzarin confermandolo così come il dottor Rosi: alcune figure professionali non ci sono si fa fatica a trovarle pur potendo e volendo assumerli. Ci sono anche casi di contagio fra medici e infermieri e anche questo ha determinato questa esigenza.
https://www.facebook.com/zaiaufficiale/videos/1915023591972142
ECCO LO STUDIO PER IL LAGO DEL NEVEGAL
BELLUNO
di Moreno Gioli
la planimetria e un’idea di come potrebbe essere il laghetto (nella foto è quello di Arabba)
LUXOTTICA: OGGI TERMINA LA SPERIMENTAZIONE DEI TAMPONI PER I FAMIGLIARI DEI DIPENDENTI. LE NOVITA’ DAL 9 NOVEMBRE
AGORDO Terminerà oggi il primo periodo di sperimentazione presso il centro Ex One Sight di Valcozzena dei tamponi ai famigliari dei dipendenti Luxottica di Agordo. In queste settimane le maestranze potevano richiedere i tamponi da effettuare ai membri della famiglia ma la prima fase termina il 1 novembre. Luxottica intende intensificare per aree omogenee la mappatura dei tamponi per riuscire a monitorare meglio la situazione. È stato definito quindi, solo temporaneamente, di sospendere le prenotazione on-line sia per i dipendenti, sia per i familiari/coinquilini. Questo, consentirà, al laboratorio di Padova di avere gli esiti dei dipendenti delle varie aree omogenee in tempi molto più rapidi.
Nel frattempo le RSU si sono incontrate con la dirigenza presso lo stabilimento di Agordo per fare il punto sulla situazione generale attraverso l’incontro del comitato di verifica protocollo. Dall’incontro è emerso che per salvaguardare la salute delle maestranze era necessario prendere misure più restrittive. Dal 9 novembre si tornerà a lavorare con orari scaglionati per evitare contatti tra gli operai dei due turni. Pertanto i turni diurni presteranno la propria attività lavorativa dalle 5.45 alle 13.45 e dalle 14.15 alle 22.15. Per il terzo turno, sarà ripristinato il part-time Covid, da lunedì a giovedì dalle 22.40 alle 05.20, mentre il venerdì dalle 22.45 alle 06.15. Sempre dal 9 novembre i Pro Time Incentivati ritorneranno alle 6 ore. Per quanto riguarda i trasporti, nei prossimi giorni, chi utilizza i mezzi pubblici, sarà dotato di mascherina FFP2. Non ci sono ancora certezze per quanto riguarda gli orari e le corse delle corriere ma nei prossimi giorni sarà comunicato quali sono gli accordi. I fumatori dovranno seguire un protocollo per fumare all’esterno dello stabilimento durante la pausa cercando di distanziarsi uno dall’altro e non creare assembramenti. Rimane l’obbligo per tutte le maestranze di non usare gli spogliatoi. “Comprendiamo che questa marcia indietro, creerà ulteriori problemi a tutti, in primis ai colleghi che hanno situazioni di salute o familiari più gravi che ormai non sanno più come gestire, ma comprendiamo anche le richieste dell’azienda – dicono i delegati Femca Cisl – Oggettivamente, nonostante ci sia stato un rallentamento della diffusione del covid durante i mesi estivi, ora l’evoluzione della pandemia sia a livello nazionale che locale, costringe Luxottica a ritenere opportuno usare una maggiore cautela e tornare ad aumentare il distanziamento sociale. Dal canto nostro crediamo sia importante mettere in campo ogni soluzione utile a tutelare gli interessi di tutti, fermo restando l’impegno, come sempre, a chiarire i punti rimasti in sospeso e trovare soluzioni che consentano di risolvere eventuali problemi. Da mesi, infatti, stiamo cercando di inventare soluzioni nuove che vadano a tutelare e a conciliare le esigenze delle persone, salvaguardando un bene essenziale: la continuità produttiva”
ARTIGIANI PREOCCUPATI PER UN NUOVO LOCKDOWN
BELLUNO «Gli artigiani, a questo punto, tremano. Abbiamo paura di un nuovo lockdown e siamo in balia dell’incertezza che ne deriverà. Più di qualcuno potrebbe non riuscire a ripartire». È un messaggio di profonda preoccupazione quello che esprime la presidente di Confartigianato Belluno, Claudia Scarzanella. I dati del contagio galoppano e il governo pare intenzionato a chiudere tutto di nuovo. «Ma con quali prospettive?» Si chiede la presidente Scarzanella. «Dopo quattro mesi difficili, tra costi per la ripartenza a singhiozzo e paura di nuove chiusure, ora ci aspettavamo il Natale come periodo in grado di far riprendere quota alle attività. Ma se a Natale scatta il nuovo lockdown, rischiamo davvero di arrivare al punto di non ritorno». Confartigianato Belluno ricorda gli sforzi messi in campo dalle imprese per garantire sicurezza e rispetto totale delle norme anti-contagio. E si dice disponibile a continuare su questa strada, spingendo ulteriormente. «A patto però che ci sia un riscontro da parte del governo» continua la presidente Scarzanella. «I ristori previsti per imprese di ristorazione, tempo libero e cultura, ad esempio, non sono sufficienti per coprire le perdite. E numerose attività, con il sistema dei codici Ateco, rimangono escluse dal decreto ristori – aggiunge il direttore di Confartigianato Belluno, Michele Basso -. Penso alla disparità di trattamento tra la piccola e la grande distribuzione, alle palestre che hanno dovuto chiudere nonostante il rispetto dei protocolli. Penso alle imprese di trasporto persone, che sono ferme da marzo; a tal proposito, abbiamo fissato un nuovo incontro con il presidente della Provincia per spiegare la situazione attuale e confrontarci sul futuro del trasporto privato nel nostro territorio». «Ancora una volta – conclude la presidente di Confartigianato Belluno – chiediamo che si guardi a un sistema diverso, di premialità. Se lockdown dovrà essere, almeno si tuteli chi ha sempre rispettato le regole, finora».
BIBLIOTECHE BELLUNESI APERTE E RESILIENTI: COME LE STRUTTURE HANNO TENUTO TESTA AL COVID. FACEBOOK, ATTIVITÀ A DISTANZA E MOLTO ALTRO
BELLUNO «Le difficoltà causate dalla pandemia hanno piegato le nostre biblioteche, ma non le hanno spezzate, facendole diventare un grande esempio di resilienza». È la voce di Alessandro Giacomin, bibliotecario di Sedico, che sintetizza il grande lavoro messo in campo dalla rete culturale in tutto il Bellunese. Le biblioteche della rete provinciale bellunese hanno infatti riaperto i servizi di prestito e restituzione già dal mese di maggio. E poi, nel corso dell’estate, in molte realtà è stato riattivato anche l’accesso agli scaffali, alle postazioni studio e pc, oltre alla partecipazione ad attività su prenotazione. Le biblioteche che attualmente non consentono l’accesso agli scaffali hanno comunque rimodulato l’offerta allestendo espositori ai lati del bancone con una nutrita selezione di libri, per adulti e per bambini, tra i quali anche molti nuovi acquisti effettuati grazie al contributo del Mibact nell’ambito del Fondo emergenze imprese e istituzioni culturali, che ha portato nelle casse di 36 biblioteche bellunesi oltre 200mila euro per l’acquisto di pubblicazioni nelle librerie del territorio. Per venire in soccorso agli studenti, in particolare a quelli universitari costretti a seguire l’università da fuori sede causa pandemia e penalizzati dal protrarsi della chiusura per lavori della biblioteca civica di Belluno, molte biblioteche si sono attrezzate per riaprire le aule studio e i servizi di consultazione in sede: la biblioteca civica di Feltre ad esempio ha implementato le postazioni studio disponibili agli utenti, mentre a Limana sono stati installati dei plexiglass tra le postazioni prenotabili, per garantirne la fruizione in sicurezza; a Ponte nelle Alpi nel periodo estivo erano disponibili alcuni tavoli studio nel giardino. «Lo sforzo nella riapertura è stato finalizzato principalmente a rendere le biblioteche dei luoghi sicuri, adottando linee guida comuni a tutta la rete provinciale per la riapertura dei servizi – spiega il consigliere provinciale delegato alla cultura, Simone Deola -. Si è stabilito l’accesso contingentato, la quarantena di dieci giorni per i libri rientrati dal prestito, la sanificazione degli spazi, il distanziamento tra le postazioni oltre che, naturalmente, l’obbligo di indossare la mascherina e disinfettare le mani all’ingresso nei locali, incentivando la prenotazione di spazi e attività. La cultura è un mezzo fondamentale per ripartir. Lo è stato durante l’estate e lo sarà anche dopo questa ulteriore fase difficile che stiamo vivendo». Il periodo di chiusura totale tra aprile e maggio, infatti, è servito a molti bibliotecari per ripensare i propri servizi e trovare strategie nuove da sfruttare anche con la riapertura: i canali social sono stati utilizzati per proporre visite virtuali ai luoghi della cultura, suggerimenti di lettura, iniziative culturali on-line. La possibilità di avere a disposizione ogni mese due E-book, quattro film in streaming e una ricca edicola digitale nella quale poter sfogliare quotidiani e riviste è stata molto apprezzata dai numerosi utenti che hanno richiesto l’iscrizione gratuita al servizio Mlol di prestito digitale. Considerata l’importanza attuale di questo servizio fruibile a distanza si è anche pensato di facilitarne l’accesso: coloro che sono già utenti della rete possono richiedere l’iscrizione al servizio di prestito digitale inviando una mail alla loro biblioteca indicando nome, cognome, numero di tessera; mentre per coloro che non hanno ancora una tessera utente delle Biblioteche Bellunesi, alcune strutture hanno addirittura attivato il modulo di preiscrizione on-line a partire dal portale Bibel. Molti appuntamenti fissi delle biblioteche, tra i quali quelli del progetto “Nati per leggere” e gli incontri dei gruppi di lettura, hanno potuto continuare a svolgersi a distanza, attraverso l’utilizzo di piattaforme on-line. Altri appuntamenti, approfittando della bella stagione, sono stati realizzati all’aperto, nei giardini interni alle sedi delle biblioteche, nei parchi e nelle piazze adiacenti, spazi nei quali le biblioteche hanno continuato a offrire attività laboratoriali per piccoli gruppi, letture animate, spettacoli di giocoleria e concerti. Alcuni Comuni, ad esempio quello di Borgo Valbelluna e Ponte nelle Alpi, si sono attrezzati per arrivare agli utenti, con un servizio di prestito a domicilio e l’utilizzo di volontari, che potrà continuare anche al di fuori del periodo di emergenza, in particolare per le categorie fragili e per gli anziani. L’ingegno non è mancato nemmeno alle biblioteche di Alano e Quero Vas che hanno ideato l’iniziativa dei libri “Ri-dono” per mettere in circolo i volumi donati alle biblioteche come dei veri e propri premi di una caccia al tesoro. Per informazioni e aggiornamenti sull’operatività dei servizi bibliotecari è sempre possibile contattare le biblioteche del territorio tramite i riferimenti e orari di apertura reperibili sulla pagina Biblioteche del portale Bibel (bibel.regione.veneto.it) o scrivere a [email protected].
SOVRACANONI IDRICI: BELLUNO RISCHIA DI PERDERE MILIONI DI EURO
ROMA «Un danno enorme per le amministrazioni locali. La Provincia di Belluno rischia di perdere milioni di euro». Il deputato bellunese Roger De Menech denuncia «il regalo ai produttori di energia idroelettrica da parte di Forza Italia». Il partito di Berlusconi, al Senato ha presentato una proposta nell’ambito di conversione del decreto legge 125/2020 – proroga dello stato di emergenza da Covid-19 – per sospendere durante tutto il pagamento da parte dei concessionari di tutti i canoni e sovracanoni legati alle concessioni idroelettriche. «Si tratterebbe di una misura errata sotto tutti i punti di vista», afferma De Menech. «Da un lato, si farebbe un immotivato regalo a concessionari che stanno comunque fatturando e producendo, visto che l’emergenza Covid non fa venire meno l’erogazione di energia elettrica. E, dall’altro, si produrrebbe un grave danno sul bilancio di Regioni, Province e Comuni che grazie ai proventi derivanti da canoni idrici e sovracanoni Bim assicurano la copertura di importanti servizi per le comunità locali». Il deputato ha già segnalato le criticità della proposta al capogruppo del Partito democratico al Senato, Andrea Marcucci, chiedendo di prendere le dovute contromisure. «Vigileremo affinché nel percorso di conversione questa proposta venga bocciata», conclude De Menech, «perché mette in pericolo i bilanci delle amministrazioni montane».
AIUTI ECONOMICI ANTI COVID: LA GERMANIA HA SPESO 194 MILIARDI PIU’ DI NOI
Per fronteggiare la crisi sanitaria ed economica dovuta al Covid, dalla primavera scorsa il governo tedesco ha erogato 284 miliardi di euro a sostegno, in particolar modo, di lavoratori, imprese, scuola, trasporti e sanità. Ben 194 in più di quelli stanziati per gli stessi ambiti dal nostro esecutivo. Includendo anche le misure introdotte questa settimana con il “decreto Ristori”, dall’inizio della pandemia il Governo Conte, invece, ha corrisposto quasi 90 miliardi di euro. Altrettanto significativo è stato lo sforzo sostenuto dal Regno Unito, che è intervenuto con 201 miliardi, mentre la Francia con 110 e la Spagna con 46 hanno fatto, come l’Italia, molto meno sia di Londra che di Berlino. A dirlo è la CGIA. Sottolinea il coordinatore dell’Ufficio studi Paolo Zabeo:
“Se teniamo conto anche delle misure economiche messe a punto nei giorni scorsi dal governo francese, tra i nostri principali competitor economici presi in esame in questa comparazione solo la Spagna ha speso meno del nostro Paese. Anche in rapporto al Pil, rimaniamo penultimi, sebbene nella prima ondata di questa pandemia siamo stati il Paese più colpito d’Europa. E’ vero che avendo un debito pubblico molto elevato queste misure possiamo finanziarle solo in deficit, ma è altrettanto vero che siamo la seconda manifattura d’Europa ed essendo uno dei pilastri portanti dell’economia europea meritavamo, da parte del nostro esecutivo, molte più attenzioni, soprattutto in termini di investimenti”.
La CGIA, inoltre, torna a segnalare il forte rischio di incorrere, tra qualche mese, a una nuova stretta creditizia a danno di tanti artigiani, piccoli commercianti e partite iva. Denuncia il segretario Renato Mason:
“Sebbene i finanziamenti inferiori a 30 mila euro richiesti al Fondo di Garanzia sfiorano ormai i 19 miliardi, per moltissime piccole e micro imprese le difficoltà di accesso al credito bancario rimangono ancora un grave problema che, alla luce delle nuove disposizione europee, rischia addirittura di peggiorare. A partire dal 1° Gennaio 2021, infatti, tutte gli istituti di credito dovranno applicare le nuove regole comunitarie in materia di classificazione delle controparti inadempienti. In altre parole le banche dovranno definire come inadempienti i privati o le piccole e medie imprese che presenteranno un arretrato da oltre 90 giorni, il cui importo risulti, allo stesso tempo superiore ai 100 euro e superiore all’1 per cento del totale delle esposizioni verso il Gruppo bancario. Insomma, queste nuove disposizioni abbasseranno notevolmente la soglia di sconfinamento, mettendo a rischio il sostegno economico del sistema bancario a moltissime attività di piccola dimensione che da sempre sono a corto di liquidità e poco patrimonializzate”.
Oltre ai ristori, in Italia bisogna compensare anche i costi fissi
Sul fronte delle misure a sostegno delle attività costrette a chiudere completamente o parzialmente, la CGIA sottolinea che lo Stato, le Regioni e i Comuni hanno il diritto/dovere di predisporre tutte le limitazioni che ritengono utili per tutelare la salute pubblica. E’ tuttavia evidente che a fronte della chiusura delle attività economiche, queste ultime devono essere aiutate economicamente, così come è stato fatto nella prima fase di questa pandemia. La situazione odierna, però, è ben diversa da quella vissuta nella primavera scorsa. Se allora tutte le imprese erano state costrette alla chiusura ed erano rimaste aperte solo quelle essenziali, oggi tutte le attività sono aperte e sono state oggetto di restrizioni solo alcuni settori. A questi ultimi, pertanto, non sono più sufficienti dei semplici ristori, ma è necessario uno stanziamento che compensi totalmente sia i mancati incassi sia le spese correnti che continuano a sostenere. Alla luce di ciò, segnaliamo che dal 13 ottobre scorso l’Unione Europea ha modificato il Temporary Framework (quadro temporaneo per le misure degli aiuti di Stato alle imprese) prorogandone gli effetti fino al 30 giugno 2021. Altresì, gli Stati membri potranno erogare aiuti fino al 90 per cento dei costi fissi sostenuti dalle imprese che, per effetto del Covid, abbiano subito una contrazione del fatturato di almeno il 30 per cento. Tra questi costi sono inclusi gli affitti, le bollette energetiche, le spese assicurative, etc. Pertanto, i ristori, in base alla caduta del fatturato, non sono più sufficienti; il Governo Conte deve compensare – così come ha continuato a fare la Germania nei giorni scorsi dopo aver introdotto un nuovo mini-lockdown – anche i costi fissi sostenuti dalle imprese interessate per decreto alla chiusura.
Aiuti alle Pmi: come si sono comportati i singoli paesi
In Germania, con riferimento alle misure erogate alle aziende, spiccano i 100 miliardi di euro destinati all’acquisto di partecipazioni di società colpite dalla crisi e i 18 miliardi di euro destinati alle ditte individuali e alle microimprese. Significativi sono stati anche i 25 miliardi che sono stati spesi per “riavviare” le aziende che hanno subito un calo dei ricavi di oltre il 60 per cento rispetto al 2019. Queste realtà produttive hanno ricevuto una compensazione fino al 70 per cento dei costi fissi sostenuti.
Nel Regno Unito, sempre in riferimento alle misure a sostegno delle imprese, si segnalano i 15 miliardi di sterline (17 miliardi di euro al tasso di cambio medio 2019) di sovvenzioni erogati alle piccole imprese e altri 15 miliardi di sterline per il sostegno al reddito dei lavoratori autonomi.
In Francia sono stati stanziati 8 miliardi di euro di sussidi per le piccole imprese con un fatturato inferiore a 1 milione di euro che hanno perso almeno il 50 per cento dei ricavi nello scorso mese di marzo; 3 miliardi di euro per l’annullamento di tasse e contributi previdenziali per aziende e lavoratori autonomi in difficoltà; una stima di 9,3 miliardi di euro per sostenere l’industria del turismo e altri 8 miliardi di euro per sostenere il settore automobilistico.
In Italia, infine, le principali misure introdotte per le imprese hanno riguardato i contributi a fondo perduto a favore dei soggetti che hanno subito riduzioni del fatturato (7,3 miliardi di euro con i provvedimenti iniziali), la cancellazione dell’IRAP (saldo 2019 e prima rata acconto 2020 per un totale di quasi 4 miliardi di euro), i provvedimenti di rilancio del turismo/cultura (1 miliardo di euro); agevolazioni fiscali per sanificazioni/canoni-locazioni immobili strumentali per 1,7 miliardi di euro e altri 1,7 miliardi di euro previsti per il tax credit vacanze. A queste principali misure segnaliamo anche le indennità una tantum erogate ai lavoratori autonomi e le ultime risorse previste dal “decreto Ristori”.
Alcune precisazioni metodologiche
L’Ufficio studi della CGIA sottolinea che nella comparazione realizzata in questa elaborazione i dati in valore assoluto dei paesi stranieri sono stati estrapolati da un’analisi elaborata dal Think Tank Bruegel. Va altresì segnalato che ogni nazione presenta una diversa data di aggiornamento delle misure sostenute a sostegno delle rispettive economie che, ovviamente, impone una certa prudenza nel momento in cui si effettuata la comparazione tra Paesi.
Le “misure a impulso fiscale immediato” costituiscono l’indicatore che il Think Tank Bruegel ha preso come riferimento. Per “misure a impulso fiscale immediato” si intende la spesa pubblica aggiuntiva (come spese sanitarie, misure di sostegno ai lavoratori dipendenti, sovvenzioni alle Pmi, investimenti pubblici) sostenuta da ciascun paese per contrastare gli effetti negativi causati dal Covid. Questo indicatore, quindi, include anche la riduzione delle entrate (come la cancellazione di alcune tasse e contributi previdenziali); in buona sostanza ci riferiamo a quei provvedimenti che hanno contribuito al deterioramento del saldo di bilancio senza alcuna compensazione diretta successiva. Pertanto, non sono inclusi i differimenti delle scadenze fiscali nè i sostegni alla liquidità introdotti da molti Paesi attraverso l’emissione di garanzie pubbliche.
I MEDICI DI MEDICINA GENERALE DA NOVEMBRE VACCINERANNO ANCHE LE PERSONE A RISCHIO
BELLUNO Da novembre partirà la vaccinazione dei soggetti affetti da patologie croniche, donne gravide, addetti ai servizi essenziali e altre categorie a rischio a cura dei Medici di Medicina Generale e dei Pediatri di Libera Scelta. Procede spedita la campagna vaccinale contro l’influenza. Le persone tra i 60 e i 64 anni che devono ancora vaccinarsi o necessitano di spostare l’appuntamento dato possono scrivere a [email protected].
CONCORSO PUBBLICO PER L’ASSUNZIONE DI UN ISTRUTTORE TECNICO E UN AGENTE DI POLIZIA LOCALE
PEDAVENA Concorso pubblico per l’assunzione a tempo indeterminato e pieno di un istruttore tecnico categoria C1 presso l’Area Tecnica del Comune di Pedavena, presso lo stesso Comune altro concorso per l’assunzione a tempo indeterminato e pieno di un Agente di Polizia Locale categoria C1. Le domande di partecipazione dovranno pervenire all’ufficio protocollo dell’Unione Montana Feltrina. Informazioni sul sito istituzionale dell’ente. Termine di scadenza per la presentazione delle domande alle 12 del 10 dicembre.
DILLO A RADIO PIU’…IL MICRONIDO GIROTONDO DI CENCENIGHE
RADIO PIU’ Riceviamo e pubblichiamo una lettera di due genitori sul Micronido Girotondo di Cencenighe.
Siamo molto felici che il 12 ottobre scorso abbia finalmente riaperto il “Micronido Girotondo” di Cencenighe, unico asilo nido dell’Alto Agordino. Vogliamo ringraziare chi si è adoperato per la riapertura di questa struttura che è di fondamentale importanza per le famiglie che abitano in Val del Biois e nella Val Cordevole: è facile criticare e lamentarsi quando vengono tagliati i servizi, ma è altresì doveroso spendere delle parole di riconoscimento quando vengono ripristinati. Per questo motivo rivolgiamo un sentito ringraziamento alle Amministrazioni Comunali, a Croce Blu e soprattutto alle maestre e collaboratrici le quali, nonostante le difficoltà, hanno resistito con determinazione, dimostrando ammirabile dedizione e amore per la propria professione. Auguriamo buon lavoro a Lorena, Daniela, Lucrezia e Franca e buon divertimento a tutti i piccoli.Con sincera riconoscenza, due genitori
AUGURI PIU’ SUPER NONNA EMMA OGGI CENTENARIA
LIMANA: Nonna Emma, ieri alla vigilia del secolo di vita perché oggi compie 100 anni. Il giorno che precede la festa lo ha trascorso nei boschi vicino casa andando a funghi. Originaria di Verona con il matrimonio si è trasferita a Limana nel 1946, l’anno del Referendum della Repubblica Monarchica.
Oggi il taglio della torta con le figlie Lina e Alida, le nipoti Michela, Serena, Valentina e Alessandra e i pronipoti Nicole, Mattia e Chiara.
IL MESSAGGIO DEGLI AMICI DELLA PIAZZA DI GOSALDO
IERI ALLA RADIO
LA RASSEGNA STAMPA DA L’AMICO DEL POPOLO
di Gianni Santomaso
OSPITE: Don Augusto Antoniol
DUE MINUTI UN LIBRO
LA RACCOLTA COMPLETA
IN VIVO VERSO, DA DOMANI LA TERZA SETTIMANA. DI BRUNELLA MORO OGNI GIORNO DAL LUNEDI AL VENERDI ALLE 7.10, 10.10, 18.50 ….. LA RADIO E’ POESIA
I RACCONTI DI PAOLO SOPPELSA il lunedi alle 9.30 e 18.30
LA RACCOLTA COMPLETA
LE PUNTATE di Luisa Alchini di Leggermente Bellunesi, la domenica alle 11, il martedi alle 10.30 e alle 19.00
L’ALMANACCO LADINO CON L’ISTITUT CESA DE JAN QUINDICINALE APPUNTAMENTO. LA DOMENICA ALLE 9 IL LUNEDI ALE 8.35 IL MARTEDI ALLE 12.35 IL MERCOLEDI ALLE 18.35. SECONDA STAGIONE.
DUE MINUTI PER TE, ALLA DOMENICA ALLE 6.55 E ALLE 9.55 MONSIGNOR GIORGIO LISE
SR 203 AGORDINA località Sopra Sac di Alleghe, chiusura totale al transito oggi dalle 8 alle 12 e dalle 14 alle 18 per esbosco alberi
SR 473 DI CROCE D’AUNE dal 2 al 20 novembre, dalle 7:30 alle 17 esclusi sabati e domeniche, senso unico alternato regolato da semaforo in località Croce D’Aune di Pedavena per ripristino impianto di illuminazione pubblica
SR 203 , località VIGNOLE dal 2 al 13 novembre senso unico dalle 7.30 alle 8.30 e dalle 16 alle 17 con moviere, dalle 8.30 alle 16 con semaforo
SR 50 SCALE DI PRIMOLANO dal 6 al 18 novembre, dalle 8 alle 12 e dalle 13 alle 18 esclusi sabato e domenica, senso unico alternato regolato da movieri per ripristino piano viabile su cavidotto e-distribuzione
SP 422 DELL’ALPAGO E DEL CANSIGLIO fino al 30 novembre, esclusi sabato e domenica, senso unico alternato regolato da movieri tra Puos e Cornei per posa fibre ottiche
SR 48 DELLE DOLOMITI fino al 30 novembre senso unico alternato regolato da impianto semaforico tra Arabba e Cernadoi per consolidamento ciglio stradale e sostituzione barriere di sicurezza
SR 48 DELLE DOLOMITI tra i comuni di Livinallongo Del Col Di Lana e Cortina, senso unico alternato regolato da movieri dal 2 al 20 novembre, sabato e domenica compresi, per collegamento elettrodotto interrato e-distribuzione
PROVINCIALE 251 COLLE SANTA LUCIA Fino al 28 novembre senso unico (per asfaltature) compresi sabato e domenica (stessa situazione lungo la 203 agordina in località Rucavà)
SP 12 PEDEMONTANA senso unico alternato regolato da impianto semaforico in località Veses fino al 6 novembre, esclusi sabati e domeniche, per messa in sicurezza versante a monte della strada
SP 3 DELLA VAL IMPERINA fino a revoca, senso unico alternato regolato a vista in località Gona di Conedera di Rivamonte per cedimento della carreggiata stradale
SR 48 DELLE DOLOMITI fino al 6 novembre (festivi e prefestivi inclusi) senso unico alternato in località Brenta Comune di Livinallongo del Col di Lana.
SP 49 DI MISURINA fino al 20 novembre, senso unico alternato regolato da impianto semaforico tra Misurina e il confine con la provincia di Bolzano per posa elettrodotto interrato
REGIONALE 203 AGORDINA Fino al 18 dicembre (esclusi festivi e prefestivi) senso unico alternato tra Peron e Candaten con movieri dalle 7.30 alle 9 e dalle 16.30 alle 18. Con semaforo negli altri orari
REGIONALE 203 AGORDINA Fino al 30 novembre (sabato e domenica esclusi) tra Candaten e La Stanga dalle 7.30 alle 9 e dalle 16.30 alle 18 con movieri e negli altri orari con semaforo, senso unico alternato.
Precipitazioni: Assenti (0%).
Temperature: Nelle valli in genere stazionarie, in quota in lieve diminuzione. Inversione termica nelle ore più fredde, meno accentuata rispetto a sabato. Su Prealpi a 1500 m min 9°C max 11°C, a 2000 m min 8°C max 10°C. Su Dolomiti a 2000 m min 8°C max 10°C, a 3000 m min 1°C max 3°C.
Venti: Nelle valli in prevalenza deboli, salvo rinforzi notturni e nel primo mattino nelle consuete zone prealpine interessate dalle forti brezze di monte; in quota deboli o moderati da ovest nord-ovest, in temporanea intensificazione verso sera, 5-10 km/h a 2000 m e 10-30 km/h a 3000 m.
Precipitazioni: Assenti (0%)
Temperature: Senza grosse variazioni nelle valli, in lieve aumento in quota, con nuova accentuazione dell’inversione termica notturna. Su Prealpi a 1500 m min 9°C max 12°C, a 2000 m min 9°C max 11°C. Su Dolomiti a 2000 m min 8°C max 11°C, a 3000 m min 3°C max 5°C.
Venti: Nelle valli generalmente deboli, a regime di brezza; in quota deboli, a tratti moderati, occidentali, 10-20 km/h sia a 2000 m che a 3000 m.
IL COMO NON SI PRESENTA AD ALLEGHE. PARTITA IN MANO AL GIUDICE SPORTIVO
ALLEGHE Il Como getta la spugna e non si presenta al De Toni di Alleghe. La partita valida per la sesta giornata dell’Italian Hockey League non si è giocata. La sfida tra Alleghe e Como rimarrà un ricordo di questa stagione, ma sicuramente non in ambito agonistico. Le due formazioni, dopo la riunione della lega di mercoledì scorso, erano rimaste in contatto perché la squadra lariana aveva chiesto il rinvio della partita. Cosa che non è avvenuta dopo una votazione interna tra la dirigenza dell’Alleghe e quindi la richiesta è stata spedita al mittente. Come da regolamento, le civette si sono presentate al De Toni, gli arbitri pure ma i lombardi no. 45 minuti di attesa, come da regolamento, ma della compagine comasca neanche l’ombra. Alle 21:15 l’annuncio ufficiale che la partita non veniva giocata. Ora spetterà al giudice sportivo procedere con le dovute sanzioni e la decisione di dare la partita vinta a tavolino (5-0) agli agordini.
AI MICROFONI DI RADIO PIU’ PATRICK DE SILVESTRO