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CAMBIA IL MODULO DI AUTOCERTIFICAZIONE PER GLI SPOSTAMENTI
EROI SILENZIOSI SULLA LINEA INVISIBILE DELLA VITA
AGORDO IN LUTTO PER LA MORTE DI RENZO, AMMINISTRATORE NEGLI ANNI DELLA VERA POLITICA
AGORDO Renzo Taio se n’è andato, silenziosamente all’Ospedale San Martino di Belluno dopo aver combattuto la sua battaglia contro il terribile virus che ci ha cambiato la vita. Era conosciuto Renzo nel capoluogo, per anni ha dato il suo contributo allo sviluppo della città a fianco dell’allora sindaco e Senatore Armando “Tama” da Roit dove ha ricoperto incarichi importanti anche come assessore ai lavori pubblici in un momento di crescita di Agordo. E’ stato anche a fianco del sindaco Giuseppe Lise. Erano gli anni della vera politica, del socialismo del garofano rosso e Renzo parlava sempre con piacere della politica di Bettino Craxi. Lascia la moglie Silvana, i figli Renza e Antonio, gli amati nipoti e pronipoti. Le esequie si terranno come da ordinanza regionale dettate dall’emergenza in corso. Dalla redazione di Radio Più un messaggio di grande solidarietà alla famiglia, il messaggio del sindaco Roberto Chissalè.
IL SINDACO DI AGORDO ROBERTO CHISSALE’
IL RICORDO DI GIANNI SANTOMASO
LA DIRETTA DI IERI SERA DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO GIUSEPPE CONTE
Superati i 900mila casi in tutto il mondo.
GIUSEPPE CONTE FIRMA IL DCPM E PROROGA LE MISURE RESTRITTIVE “Non siamo nella condizione di poter allentare” le misure: così il premier Giuseppe Conte. “Non possiamo ancora abbracciare una prospettiva diversa. Per questo motivo ho firmato il Dpcm che proroga il regime delle misure fino al 13 aprile. Ci rendiamo conto che chiediamo un ulteriore sforzo. Se iniziassimo ad allentare le misure, tutti gli sforzi sarebbero vani, […] pertanto invito tutti a continuare a rispettare le misure”. In Italia i casi totali dall’inizio dell’epidemia sono 110.574. Le persone attualmente positive sono complessivamente 80.572. Nelle ultime 24 ore i decessi sono stati 727, in totale hanno perso la vita 13.155 persone: i guariti sono invece 16.847; • Il sito dell’Inps non accessibile dopo il caos per il boom di domande sul bonus agli autonomi. La privacy di molti utenti è stata violata, Tridico parla di attacchi hacker; • Scuola, l’ipotesi è quella della promozione per tutti e per settembre si parla di corsi di recupero.
PER LA PRIMA VOLTA IN REGIONE CALANO I RICOVERI, DOPO 112 MILA TAMPONI SALGONO A 9748 I POSITIVI, ANCHE IERI GIORNATA DRAMMATICA PER I DECESSI, 22 IN VENETO E 9 NELLA VICINA FRIULI VENEZIA GIULIA. A CORTINA C’E’ CHI MALEDICE L’8 MARZO, IL TRISTEMENTE FAMOSO ULTIMO FINE SETTIMANA SUGLI SCI MENTRE 2500 EUROPEI FANNO CAUSA ALL’AUSTRIA ED AL TIROLO.
di Mirko Mezzacasa
Quella di ieri è stata la peggior giornata per la nostra provincia, quattro i decessi che portano il totale a 20 e che si sommano purtroppo ai pazienti deceduti nelle case di riposo di Puos d’Alpago (3), Alano di Piave (2), Fonzaso (1) e Santa Croce del lago (1). Ci hanno lasciato l’ex amministratore ed ex postino di Agordo Renzo Taio (88 anni), Calogera Tummino 81 anni di Lozzo di Cadore di Cadore morta a Belluno e precedentemente ospite della casa di riposo del paese, Lorenzo Melinato 65enne padovano che viveva a Tambre d’Alpago. A Feltre è morta Cristina Sala di 82 anni ricoverata in ospedale domenica scorsa in seguito ad un infarto scoperta positiva al coronavirus. Nessun sorpresa nell’uovo di Pasqua, prevedibile, prevista e anticipata la scelta del Governo Conte. Nell’impossibilità di allentare i divieti Roma ha deciso “Tutti in casa fino a Pasquetta”. Dopo la fase 1 in corso, dal 13 aprile ci sarà una fase 2 di allentamento graduale e convivenza con il virus. Per Conte l’Italia ha imboccato la giusta strada ma abbassare la guardia sarebbe un errore, anche le aziende rimangono chiuse. Sulla stessa linea il governatore del Veneto, oggi si conoscerà la nuova ordinanza restrittiva che potrebbe prevedere anche alcune novità. Nella nostra regione ieri abbiamo assistito ad un calo dei ricoveri tanto in aree non critiche che in terapia intensiva mentre il numero dei dimessi è salito a 961. Il coronavirus fa meno paura in Italia lo confermano le tante guarigioni e il rallentamento dell’incremento dei decessi. Nel Veneto però ieri sono aumentati i casi di positività e ci sono stati ancora molti morti anche se la curva diminuisce la velocità. “La situazione è complicata – ha detto Luca Zaia in conferenza stampa – non basta qualche dato positivo, si pensi al caso Hong Kong che fa quarantena seria, libera i cittadini e si ritrova a dover fare retromarcia. Noi non possiamo pensare di ripartire da zero, si quindi alle regole per la ripartenza». I dati si muovono in maniera giusta ma l’invito è quello di non abbassare la guardia, la situazione pare sotto controllo pur con focolai evidenti nelle case di riposo. Sono lontani i giorni in cui entravano 20 persone al giorno in terapia intensiva. Gli ospedali della Regione sono comunque pronti al peggio con 825 terapie intensive. Negli ultimi giorni a Cortina si sono registrati 7 nuovi casi, che portano a 60 il numero di positivi al Covid-19 ed è stato attuato un rigido protocollo diversamente dal lassismo dell’ultimo fine settimana sciistico, tra l’altro c’era chi sotto alla Tofana contestava la decisione presa dal Dolomitisuperski nel chiudere tutto e subito e pensava di continuare comunque ad invitare la gente a sciare in montagna “tanto le scuole sono chiuse”. Sono invece oltre 2.500 le adesioni alla prima class action che l’associazione di tutela dei consumatori austriaci ha avviato contro la Regione turistica del Tirolo e lo stato dell’Austria. Il motivo della causa collettiva – la prima nota dallo scoppio della pandemia – è quella di far luce su come è stata gestita a livello sanitario l’emergenza ad Ischgl. La nota stazione sciistica nel cuore delle Alpi, famosa nel mondo per lo sci ma anche per la movida e il divertimento, in pochi giorni è diventata tristemente nota come il “focolaio d’Europa del coronavirus”. Quattro decessi in poche ore in due ospedali bellunesi, drammatica notizia che spegne quel flebile sorriso che era dettato ieri mattina dai dati in arrivo da azienda zero che non riportavano aumenti di degenti negli ospedali e nemmeno nelle terapie intensive nè ad Agordo, nè a Belluno e Feltre. Ieri sera invece è stato registrato un aumento dei nuovi casi (+14 pari a quasi il 6% ) che portano il totale a 433. Le persone residenti nella Ulss Dolomiti risultate positive al Coronavirus dal 21 febbraio sono 471. Quelle attualmente positive 433 (15 decessi e 23 bellunesi guariti). Ricoverati 84: 55 in area non critica e 10 in terapia intensiva nell’ospedale di Belluno; 7 (-1) nell’ospedale di Feltre e 12 nell’ospedale di Agordo. Le persone domiciliate nel territorio della Ulss Dolomiti poste in isolamento domiciliare sono 1.263 dopo che la Ulss1 ha effettuato 6774 tamponi dall’inizio della pandemia. Confindustria spinge per l’apertura delle attività produttive “Ad oggi non ci sono le condizioni per riempire strade e fabbriche – sentenzia Zaia dalla sede della Protezione Civile – ci sono 2000 persone in ospedale e 350 in terapia intensiva. Dobbiamo fare in modo che si cementifichi la diga rispetto al virus per evitare un altro caso Hong Kong. Pensiamo al test sierologico quando avrà passato la fase sperimentale, affinché si abbia la patente di immune”. Leonardo Del Vecchio ha donato 10 milioni di euro al nuovo ospedale di Milano, denaro suo personale devoluto tramite la fondazione Del Vecchio. In Veneto le donazioni hanno superato i 18 milioni di euro e Zaia ha anticipato che sta per incassare una donazione da 7 milioni, nei prossimi giorni dovrebbe rendere noto il nome del generoso donatore. Ad Agordo Alessandro Buzzatti titolare del gruppo Kanguro ha anticipato che Il gruppo donerà 400 pacchi spesa alle popolazioni bisognose dei Comuni dove insistono le attività Kanguro, 100 verranno consegnati ai sindaci di Agordo e Cencenighe, che poi valuteranno a chi distribuirli in accordo con i sindaci della vallata. Il Tribunale di Belluno ha sospeso i processi fino a settembre e le udienze di convalida post arresti avvengono in teleconferenza. Le celebrazioni di Pasqua nella diocesi di terranno nelle chiese ma senza fedeli e anche senza chierichetti, i messaggi saranno affidati a televisioni e ai social, su Radio Piu’ i messaggi di parroci agordini ogni giorno alle 7.30 e 19.30 la domenica alle 9 e alle 18, con Monsignor Lise alle 7 e alle 10. CAPITOLO DE COCCIO 23 mila negozi controllati in due settimane 16 denunce, 11 attività sospese dalla Prefettura. La settimana in corso 432 persone controllate, 17 violazioni accertate solo lunedì e 619 persone identificate martedì, 10 violazioni. Lunedì sono state 1350 le attività commerciali controllate e tutte erano in regola. Martedì 1150, una denuncia. I dati cumulativi delle due settimane precedenti 30.524 persone controllate, 273 denunciate, 23.672 negozi controllati e 16 denunce.
DIMINUISCONO I CONTAGI, SEMPRE TROPPI I DECESSI ALTRI 16 NELLE ULTIME 12 ORE
ULSS 1 DOLOMITI: BEN 717 I TAMPONI EFFETTUATI OGGI, 51 PERSONE IN PIU’ IN ISOLAMENTO DOMICILIARE FIDUCIARIO
BELLUNO GLI AGGIORNAMENTI DALLA ULSS 1 DOLOMITI
SORVEGLIANZA SANITARIA COVID-19 Numero totale tamponi effettuati per ricerca nCoV al 1 aprile 2020: 6.774 (+ 717). Persone residenti in Ulss Dolomiti in isolamento domiciliare fiduciario e sorveglianza attiva al 1 aprile 2020: 1.302 (+ 51 rispetto ieri) Alcuni tamponi sono stati effettuati più volte sulle stesse persone
OSPEDALE DI BELLUNO Installate altre 3 tende della Protezione Civile al Blocco F per il percorso dedicato ai sospetti COVID, Attivato il Punto Medico Avanzato. Le degenze di MEDICINA E ONCOLOGIA sono state collocate al 2°piano del Blocco chirurgico, le degenze della PNEUMOLOGIA e GERIATRIA sono state collocate al 3° piano del Blocco Chirurgico (lato EST) , le degenze di CHIRURGIA, NEFROLOGIA e UROLOGIA sono state compattate al 3° piano del Blocco Chirurgico , le degenze di NEUROLOGIA sono state spostate al 2° piano del Blocco Medico. Le aree per sospetti COVID e pazienti COVID a bassa intensità sono collocate al 3° e 4°piano del Blocco Medico,Sono stati attivati ulteriori 18 posti letto per pazienti COVID a bassa intensità al 3° piano del blocco medico per un totale di 34 posti letto. I posti letto di media intensità sono 12 a Malattie infettive e 16 a Pneumologia COVID . il contenitore della Terapia Intensiva (9 posti letto) è stato allargato anche al gruppo operatorio di Belluno dove al momento sono stati attivati ulteriori 4 posti letto di terapia intensiva dedicati a eventuali pazienti covid positivi. I pazienti in arrivo dal 118 che dovessero necessitare di ricoveri urgenti in terapia intensiva COVID negativi saranno centralizzati alla Rianimazione di Feltre.
OSPEDALE DI AGORDO attivata attività di ricovero per pazienti COVID positivi a bassa intensità di cura – modello ospedale di comunità;
OSPEDALE DI PIEVE DI CADORE è attivo un filtro all’ingresso per il controllo degli accessi grazie al personale della Protezione Civile, attivata un’area per sospetti COVID al 2° piano
OSPEDALE DI FELTRE Il reparto di PNEUMOLOGIA è stato trasferito al 6° piano del Padiglione Dalla Palma. Il reparto di GERIATRIA è rientrato al 5° piano del Padiglione Dalla Palma, l’area di degenza dedicata ai casi positivi Covid-19 è al 4° Piano del Padiglione Dalla Palma. L’ingresso in ospedale è consentito solo con l’utilizzo di mascherina portata da casa ed esclusivamente a: mariti/compagni di partorienti, parenti stretti di pazienti in fin di vita o deceduti, una sola persona al giorno negli orari di visita per i degenti, pazienti per visite ambulatoriali, donatori di sangue. Situazioni specifiche saranno valutate dal personale sanitario preposto. È vietato per gli accompagnatori o visitatori entrare nelle aree COVID.
DAL GR DELLE 14:30 DI IERI L’ASSESSORE REGIONALE GIANPAOLO BOTTACIN
DATI E GRAFICI DEL GIORNO, PROVINCIA-REGIONE 01 APRILE 2020
Con la collaborazione di Tiziano De Col
Dai dati odierni sull’evoluzione del contagio in Veneto e nelle Province Venete si evince che la Provincia di Belluno segna il maggior incremento giornaliero di contagi e, di conseguenza, resta con il rapporto contagi – popolazione tra i più alti tra le Province Venete dopo Padova e Verona.
CONTINUANO I DECESSI IN PROVINCIA
BELLUNO Quattro decessi in poche ore in due ospedali bellunesi, drammatica notizia che spegne quel flebile sorriso che era dettato ieri dai dati in arrivo da azienda zero che non riportavano aumenti di degenti negli ospedali e nemmeno nelle terapie intensive nè ad Agordo, neè a Belluno e Feltre. Al San Martino fino a martedì sera erano ricoverati 10 pazienti nel reparto di terapia intensiva. Del primo pomeriggio la comunicazione ufficiale, 4 decessi che portano il totale della provincia a 20, negli ospedali bellunesi tenuto conto anche di 4 pazienti extra ulss1 e che si sommano purtroppo ai pazienti deceduti nelle case di riposo di Puos d’Alpago (3) e Fonzaso (1). Ci hanno lasciato tra ieri notte e il primo mattino: un paziente di 88 anni, ricoverato in Medicina (area bassa intensità ospedale di comunità): una paziente di 81 anni, in Pneumologia a Belluno (area media intensità), un paziente di 65 anni ricoverato in Pneumologia a Belluno (area medai intensità) e una paziente di 82 anni ricoverata a Feltre. Sono in corso gli accertamenti per stabilire le cause dei decessi da parte dell’Istituto Superiore di Sanità. La Direzione Generale porge le condoglianze alle famiglie. In aumento anche i numeri dei pazienti risultati positivi al tampone: 426, sono invece 460 i tamponi positivi dall’inizio dell’emergenza, l’aumento si stima in 16 casi in un solo giorno.
L’Unione Montana Comelico comunica con dispiacere che è deceduta presso l’Ospedale di Belluno una ospite del Centro di Servizio Giovanni Paolo II di Santo Stefano di Cadore, lì ricoverata da qualche giorno. L’ospite era risultata positiva al tampone per il COVID-19. Fin dalla comparsa dei primi sintomi la signora era stata posta in isolamento preventivo in una camera della struttura predisposta per tale esigenza. E’ già stato avviato in stretta collaborazione con l’Aulss n.1 Dolomiti un immediato prelievo di tamponi al personale operante e agli ospiti interessati, per la verifica di eventuali positività. L’Unione Montana informa che la struttura nelle scorse settimane si è adeguata alle indicazioni fornite dalla Regione del Veneto in merito alle procedure e ai dispositivi di protezione individuale per gli operatori e in merito alla chiusura di ogni accesso di persone non coinvolte nei servizi essenziali.
CONTINUA LA CONSEGNA DELLE MASCHERINE DELLA REGIONE IN TUTTI I COMUNI VENETI
VENEZIA “Con la spedizione di oggi abbiamo già coperto oltre il 140% della popolazione. Quindi significa quasi una mascherina e mezza per abitante” queste le parole dell’assessore regionale Gianpaolo Bottacin.
NELLA TABELLA LA SITUAZIONE IN PROVINCIA DI BELLUNO
CORONAVIRUS. 2.400 SQUADRE CON OLTRE 6.500 VOLONTARI DI PROTEZIONE CIVILE IN CAMPO IN VENETO
VENEZIA “Non finirò mai di ringraziare abbastanza i nostri volontari veneti, anche in quest’occasione preziosissimi. Oltre 2.400 squadre in campo con più di 6.500 uomini e donne attivi da oltre un mese“. A dirlo l’assessore regionale alla Protezione Civile Gianpaolo Bottacin nell’evidenziare l’importante ruolo delle organizzazioni di volontariato. “Da settimane e fin da subito si sono rese operative in ogni modo, dall’allestimento delle tende da campo nelle aree pre-triage alla distribuzione di mascherine, oltre ovviamente a moltissime altre azioni uomini e donne che non lasciano nulla al caso – prosegue l’assessore – e che stanno operando senza sosta secondo le precise indicazioni regionali che abbiamo loro trasmesso, insieme alle misure emanate dal Dipartimento nazionale della Protezione Civile“. Con l’obiettivo di agevolare anche gli aspetti burocratici e velocizzare la registrazione delle squadre operative, per tutte queste squadre iscritte all’Albo regionale del volontariato di Protezione Civile, la Regione ha attivato la modalità smart. “Da ieri, inoltre, abbiamo avviato anche la nuova procedura che consente alle organizzazioni di volontariato di procedere direttamente alla stampa degli attestati – spiega ancora Bottacin – in questo modo i componenti delle squadre operative, già validate dalla funzione volontariato, potranno avere l’attestazione di presenza direttamente dalla segreteria della propria organizzazione, senza dover attendere la trasmissione da parte della struttura regionale di Protezione Civile“. “Non posso aggiungere altro – conclude l’assessore – se non ancora un infinito grazie a tutti i nostri volontari“.
EMERGENZA CORONAVIRUS – GRUPPO PD: “DAI MEDICI DI BASE AZIONE PESANTE: LA REGIONE FACCIA UN’OPERAZIONE VERITÀ SUI DISPOSITIVI DI SICUREZZA”
VENEZIA “La denuncia dei medici di base con l’accusa di epidemia colposa nei confronti della Regione Veneto è un’azione pesantissima che non può essere liquidata con un ‘no comment’. Dall’inizio del contagio chiediamo chiarezza in merito ai dispositivi per gli operatori sanitari affinché possano lavorare in sicurezza. Continuiamo a raccogliere segnalazioni di carenze o mancanze, anche nelle attività commerciali aperte. Perciò, oltre a sollecitare che vengano intensificate le verifiche Spisal, invitiamo la Regione a fare un’operazione verità in merito a tutti i dispositivi, quantità e distribuzione, e di essere costantemente aggiornati sulla situazione”. La richiesta arriva dal capogruppo del Partito Democratico Stefano Fracasso insieme alla vice Francesca Zottis e ai consiglieri Graziano Azzalin, Anna Maria Bigon, Bruno Pigozzo, Claudio Sinigaglia e Andrea Zanoni, che annunciano un’interrogazione a risposta immediata partendo dall’esposto del sindacato Snami, che si è rivolto alla Procura di Venezia denunciando come i medici di medicina generale non siano stati dotati di mascherine omologate né di altri sistemi di protezione. “Questi dispositivi sono indispensabili, deve essere assolutamente scongiurato il rischio che si verifichino focolai nei presidi sanitari e servizi territoriali, sarebbe un’ulteriore tragedia. Un questionario dell’Ordine dei medici ha confermato che la preoccupazione è reale: su oltre mille risposte ricevute, il 75% ritiene che i dispositivi di protezione siano insufficienti, il 44% sia per quantità che per qualità. I medici hanno il diritto di lavorare nella massima sicurezza e la Regione ha il dovere di garantirlo. Questa situazione che riguarda tutti gli operatori sociosanitari non può essere liquidata con un no comment, ma richiede una risposta esaustiva e concreta”.
D’INCA’: OGGI UN NUOVO INCONTRO CON L’OPPOSIZIONE
ROMA “Così come vi avevo anticipato nei giorni scorsi, questa mattina, assieme al Presidente Giuseppe Conte, abbiamo incontrato i leader dell’opposizione per valutare le proposte utili e necessarie ad integrare le misure contro il #coronavirus e i suoi effetti sull’economia. Il Premier ha chiesto ancora una volta senso delle istituzioni, responsabilità e generosità da parte di tutti. E ha chiesto anche un’accelerazione degli incontri per dare risposte immediate ad un Paese che non può più aspettare. Già domani pomeriggio farò un’altra riunione con il ministro Roberto Gualtieri, i viceministri Laura Castelli e Antonio Misiani, i capigruppo dell’opposizione e i responsabili economici.
Se vogliamo aiutare tutti, nessuno deve fare fughe in avanti per piccoli tornaconti personali. Dobbiamo lavorare al decreto aprile pensando a quello di cui ha bisogno il Paese. Io, così come da mandato di Conte, continuerò a coordinare i rapporti tra maggioranza e opposizione chiedendo la collaborazione di tutti in questo momento così delicato per l’Italia.” scrive Federico D’Incà sui social.
ENTI LOCALI – FIRMATO PROTOCOLLO REGIONALE SU LINEE GUIDA EMERGENZA COVID-19
VENEZIA Mercoledì 1 aprile è stato sottoscritto da Regione Veneto, Anci, Upi e le Organizzazioni Sindacali regionali il protocollo sulle linee di indirizzo per la gestione dell’emergenza Covid-19 negli Enti Locali. “Importantissimo risultato quello ottenuto oggi con la sottoscrizione del protocollo a tutela dei lavoratori del sistema degli enti locali ed a garanzia della continuità dei servizi ai cittadini – dichiara Ivan Bernini Segretario Generale Fp CGIL Veneto”. Con questa intesa, spiega Bernini “Si individua il lavoro agile come modalità di lavoro ordinaria nelle Pubbliche Amministrazioni in quanto è finalizzata a ridurre la presenza dei dipendenti sul luogo di lavoro e ad evitare il loro spostamento, senza pregiudicare lo svolgimento dell’attività amministrativa da parte degli uffici pubblici”. “Nel protocollo – evidenzia Bernini – in particolare si prevede che le parti raccomandano ed invitano tutti gli Enti ad individuare le attività indifferibili ed urgenti da rendere in presenza ed assicurare che la presenza fisica negli uffici venga limitata alle sole attività strettamente e direttamente funzionali all’emergenza o a quelle inderogabili che la richiedono.” Bernini aggiunge che “Queste linee di indirizzo sono necessarie per fare in modo che tutti gli Enti Locali applichino quanto disposto dalle normative nazionali in una situazione in cui molti Comuni sono in forte ritardo, spesso anche per le piccole dimensioni, ed è bene invece che tutti contribuiscano al mantenimento dei servizi ai cittadini ma anche alla tutela dei dipendenti”. “Per noi “fare squadra” significa questo. Diretto coinvolgimento delle parti nell’affrontare l’emergenza, nell’assumersi responsabilità e nel proporre soluzioni. Con questi obiettivi abbiamo dimostrato, tutte le parti ognuno nella distinzione del proprio ruolo, che l’emergenza si affronta anche con buone intese” conclude.
CONFINDUSTRIA BELLUNO DOLOMITI: INIZIATIVE PER PREPARARSI AL DOPO EMERGENZA
BELLUNO Prepariamoci al futuro. È con questo obiettivo di fondo che Confindustria Belluno Dolomiti sta programmando diverse iniziative per guardare oltre l’emergenza sanitaria e affiancare le aziende che, anche in questi momenti difficili, iniziano a pianificare la ripartenza. “In queste settimane – afferma la presidente Lorraine Berton – abbiamo fornito un supporto pressoché continuo alle nostre associate, che si sono trovate alle prese con provvedimenti in rapida successione e spesso poco chiari. Ritengo che in questa fase di incertezza e difficoltà Confindustria Belluno Dolomiti sia stata un punto di riferimento importante, come conferma il numero di contatti registrati dall’inizio dell’emergenza. Ovviamente continueremo a garantire quest’assistenza alle imprese. Allo stesso tempo, però, è fondamentale iniziare a pensare al futuro, a quando la crisi sanitaria sarà superata e saremo alle prese con un’altra crisi, quella economica e sociale”. Le prime azioni riguardano, non a caso, l’ambito delle competenze e della formazione. Reviviscar, società di formazione di Confindustria Belluno Dolomiti, in questi giorni ha avviato una vera e propria task-force per consolidare la sua presenza in rete e sui social con contenuti formativi specifici e testimonianze dirette di docenti e professionisti. “Un modo concreto per abbattere le distanze, dare un senso al tempo, continuare a formarsi, anche perché le sfide che ci attendono saranno impegnative e dovremo essere pronti, come prima, più di prima”, afferma ancora Lorraine Berton. Due le azioni predisposte dallo staff di Reviviscar, entrambe aperte a tutti gli interessati e a titolo gratuito. La prima ha riguardato la realizzazione di alcune pillole video – già disponibili sul sito www.reviviscar.it e sui social collegati – nelle quali i docenti danno indicazioni utili su come superare questo momento difficile e iniziare a pensare a come organizzare le proprie attività per il prossimo futuro. Con la seconda azione si propongono corsi gratuiti di formazione, della durata massima di un’ora e mezza, sui temi centrali per le imprese. Vista però la straordinarietà del periodo ci sarà spazio anche per questioni particolari, come la gestione del tempo in famiglia, l’approccio da tenere con i figli a casa da scuola, le relazioni umani in tempi di quarantena. In particolare, un webinar specifico – dal titolo più che eloquente “Covid-19. So-stare in famiglia” – sarà tenuto da Anna Dal Pan, psicologa dello sviluppo e dell’educazione. Sarà l’occasione per confrontarsi sulle modalità migliori per parlare con i più piccoli di quello che sta accadendo nel mondo, nelle case di ciascuno e nelle emozioni. “Sappiamo quanto questi giorni siano complicati per le famiglie, per i genitori e soprattutto per i figli che, all’improvviso, hanno visto la loro vita stravolta – dice Lorraine Berton – e per questo è importante sapere come affrontare e gestire questa situazione straordinaria. A conferma della nostra grande attenzione per tutti gli aspetti di questa crisi e alle conseguenze che avrà sulle nostre vite”. Operativamente sarà utilizzata una piattaforma dedicata, facilmente accessibile da chiunque.
CORONAVIRUS. DE CARLO (FDI): SULLA MANCANZA DI MANODOPERA AGRICOLA LA RICETTA DI FDI È FAR LAVORARE I PERCETTORI DEL RDC, NON REGOLARIZZARE I CLANDESTINI
ROMA “A fronte dell’allarme lanciato dalle associazioni di categoria, secondo il quale mancherebbero 200 mila operai e braccianti per la stagione agricola alle porte, la soluzione più opportuna non è certo la sanatoria che propone il ministro Bellanova, che prevede la regolarizzazione di immigrati clandestini, bensì quella di iniziare a far lavorare i percettori del reddito di cittadinanza. E inoltre: ripristinare le quote di accesso per i lavoratori stagionali, negli ultimi anni fortemente penalizzati dall’ingresso degli immigrati e un piano europeo di sostegno all’agricoltura, ricordando che negli Stati Uniti sono 50 i miliardi messi in campo dall’amministrazione Trump per il settore agricolo”. Così in una nota il deputato di Fratelli d’Italia e responsabile per il Made in Italy, Luca De Carlo.
CORONAVIRUS. DE CARLO E LA PIETRA (FDI): INSERIRE SELVICOLTURA TRA LE ATTIVITÀ ESSENZIALI ATECO
ROMA “Fratelli d’Italia chiede al ministro Patuanelli di inserire la selvicoltura tra le attività essenziali contenute nell’elenco dei codici Ateco allegato al decreto del 22 marzo. In tale elenco infatti è inserita, e quindi considerata essenziale, la commercializzazione di combustibili solidi, quali la legna, ma non l’attività del taglio boschi che invece risulta essenziale per il mantenimento della filiera e per garantire il proseguimento dell’attività di commercializzazione del combustibile” così Luca De Carlo, deputato di Fratelli d’Italia e capogruppo in commissione Ambiente e il senatore di Fratelli d’Italia Patrizio La Pietra componente della commissione Agricoltura in una nota indirizzata al ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli. “Come l’agricoltura anche il legno e la sua filiera devono essere considerate attività essenziali” concludono De Carlo e La Pietra.
SMART WORKING: NON SOLO DURANTE L’EMERGENZA
di Viviana De Rocco, Delegata Uiltec_Uil
Luxottica Agordo
AGORDO Ormai da molte settimane, con l’aggravarsi di questa emergenza sanitaria e le misure di prevenzione sempre più stringenti, il cosiddetto “lavoro agile” è diventato una risorsa indispensabile sia per gli enti pubblici che per le aziende private.
Di smart working in Luxottica si era parlato in fase di trattativa del CIA lo scorso anno ed una volta firmato l’integrativo la sede di Milano era partita a sperimentare questa tipologia di lavoro, sia pure con alcune riserve e limitazioni.
Nello stabilimento di Agordo c’erano i presupposti per partire nel 2020 dopo aver individuato le aree/uffici dove era possibile implementare il lavoro da casa. L’emergenza dovuta al Covid-19 ha dato un’accelerazione esponenziale all’utilizzo del lavoro agile, in quanto tra le misure di prevenzione espressamente suggerite dal Governo vi era appunto il ricorso allo smart working ovunque possibile e senza vincoli.
Diversi colleghi da inizio marzo in poi hanno guardato con una punta di invidia quegli impiegati che lavoravano da casa, qualcuno forse lamentando un diverso trattamento tra dipendenti Luxottica, visto che gli operai erano purtroppo “costretti” ad andare a lavorare in azienda nonostante la preoccupazione per il virus mentre gli impiegati potevano svolgere le loro mansioni da casa. Ovviamente le ragioni di tale differenza sono puramente tecniche, visto che gli strumenti necessari per svolgere un lavoro d’ufficio a casa sono il pc portatile ed una connessione wifi mentre il lavoro in produzione deve materialmente essere svolto in fabbrica con tutte le attrezzature e con l’organizzazione necessaria. Non tutti gli impiegati però hanno avuto la possibilità di passare allo smart working, tra questi vi era chi non ha un computer, una connessione internet in casa oppure svolge una mansione tale da richiedere comunque la presenza in azienda.
Per chi invece ha potuto cimentarsi con il lavoro agile, la novità, seppur arrivata all’improvviso ed in un momento non certo felice visto il propagarsi dell’epidemia, ha presentato dei pro e dei contro.
Per quel che riguarda la mia mansione, io e le mie colleghe eravamo forse facilitate in quanto già in situazioni normali per comunicare con i colleghi di Milano utilizzavamo molto lo strumento di Teams o di Skype sia per delle riunioni che per condividere file ed informazioni. Personalmente durante lo smart ho lavorato molto di più: sarà perché vivo da sola e, causa le restrizioni in atto, non ho figli o parenti che mi vengano a trovare ma in questi giorni ma, nonostante dovessi garantire la presenza nel consueto orario dalle 9 alle 18, già alle 8 ero con il pc acceso per controllare le mail e non lo spegnevo prima delle 18.30/19 senza contare che la pausa pranzo la fai ma sempre con un occhio al monitor del pc e che lo straordinario se sei in smart non ti viene riconosciuto. E’ sicuramente vero che lavori in modo più rilassato, sei a casa, non ti devi spostare quindi risparmi i costi di trasporto ma non hai il pranzo in mensa, devi riscaldarti la casa invece di abbassare il termostato durante il giorno, utilizzare l’energia elettrica di casa e la tua connessione dati. Inoltre una cosa forse banale ma di cui ho sentito la mancanza sono stati i contatti sociali: la battuta tra colleghe, la pausa caffè in compagnia… ci sono state delle mattine che arrivava l’ora della pausa pranzo e mi rendevo conto che non avevo nemmeno scambiato una parola con nessuno (ad eccezione delle mail inviate e ricevute). Alcune persone, in questo caso mi vengono in mente le mamme con i bambini a casa, avranno forse trovato più difficoltà di me lavorando in smart: l’uscire di casa per andare in ufficio ti permette di staccare dalla vita famigliare e concentrarti maggiormente sul lavoro anche se, in questo periodo di scuole chiuse, lo smart working è stato comunque di grande aiuto. Chi invece ha continuato ad andare a lavorare in fabbrica (s’intende fino all’inizio della cassa integrazione che ha poi coinvolto tutti, operai e impiegati) avrà certamente notato che lo smart working per centinaia di impiegati ha avuto l’effetto collaterale di ridurre in parallelo l’affollamento dei parcheggi in Valcozzena come anche le file in mensa, un risultato non da poco.
Sicuramente la fine di questa emergenza sanitaria non è dietro l’angolo, ci vorrà il suo tempo e già si sa che alcune cose difficilmente torneranno come prima. Tra queste, in senso positivo, possiamo mettere il nostro lavoro di impiegati. In questo periodo lo smart working è una necessità inderogabile dovuta all’emergenza ma ha dimostrato di funzionare complessivamente bene pur se introdotto a tappeto praticamente dall’oggi al domani, bypassando di fatto la graduale sperimentazione prevista in origine. Un domani, con più calma, si potrà concordare un giusto equilibrio tra lavoro tradizionale in ufficio e smart working.
BUONI SPESA PER LE FAMIGLIE IN DIFFICOLTÀ ECONOMICA,APPROVATI I CRITERI; VOUCHER DA 200 A 550 EURO A FAMIGLIA
BELLUNO Sono stati approvati ieri pomeriggio dalla Giunta comunale, riunita in seduta straordinaria, i criteri per l’assegnazione dei “buoni spesa” destinati alle famiglie in difficoltà economica. Dalle prossime ore, sarà disponibile sul sito del Comune di Belluno il modulo per farne richiesta; la domanda potrà essere compilata online (al link bit.ly/buonospesabelluno ) oppure stampata e inviata per mail all’indirizzo [email protected]. Sarà inoltre a disposizione lo sportello “Io resto a casa…e ci sentiamo” (0437/913404, dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18) per tutti i chiarimenti necessari alla compilazione; sarà anche possibile lasciare il proprio nominativo agli assistenti sociali ed essere richiamati per essere accompagnati nella dichiarazione. Nel modulo andranno indicati la situazione familiare, la condizione e situazione lavorativa, eventuali spese per mutui e affitti. I 190mila euro destinati dal Governo al Comune di Belluno per i buoni spesa sono stati suddivisi in diverse fasce, in base alla composizione del nucleo familiare: in caso di persona singola, il buono sarà di 200 euro; per due persone, 250; per tre, 350 euro. 450 euro per i nuclei con quattro componenti e, infine, per famiglie composte da 5 o più persone si arriverà a 550 euro. Si ricorda che il buono viene erogato una tantum, ma, se la condizione di difficoltà economica dovesse proseguire nel corso dell’emergenza sanitaria, l’assegnazione potrà essere ripetuta. L’Ufficio Servizi Sociali del Comune di Belluno esaminerà nell’arco di brevissimo tempo le richieste pervenute e valuterà l’autocertificazione inviata, dopodiché si procederà all’erogazione del buono spesa inizialmente tramite un buono cartaceo consegnato dalla Protezione Civile e, in un secondo momento, direttamente con la ricarica sulla tessera sanitaria. Il buono sarà spendibile negli esercizi commerciali convenzionati con il Comune di Belluno, il cui elenco sarà pubblicato sul sito ufficiale o, per coloro che non possono avervi accesso, comunicato direttamente dai servizi sociali. Verrà data priorità ai nuclei familiari che non risultano già assegnatari di sostegno pubblico e si terrà contro di quelli più esposti ai rischi derivanti dall’emergenza epidemiologica da virus COVID-19. In caso di utenti percettori di altri contributi pubblici, come Reddito di Cittadinanza, cassa integrazione, NASPI o altro, questi potranno beneficiare della misura, ma senza priorità; in particolare, sarà tenuta in considerazione l’entità del contributo percepito, il carico familiare (e l’eventuale presenza di minori e/o disabili) e altri indicatori di disagio sociale dichiarati nella domanda.
RICETTE IN QUARANTENA C’E’ ANCHE IL BLOG
BELLUNO Un blog di “ricette dalla quarantena”. È la nuova iniziativa dei volontari del Corpo Europeo di Solidarietà, aperta a tutti e completamente online. Cucinare con gli ingredienti che ciascuno ha in casa e poi postare su Facebook e Instagram la personale ricetta “anti-spreco”, indicando tipologia e quantità degli ingredienti e descrizione della ricetta. Bisognerà dare un nome alla propria creazione, fare ad essa una foto e mettere la firma dello “chef”. È indispensabile taggare Csv Belluno nel post, mettere l’hashtag #ricetteinquarantena o mandare all’indirizzo [email protected] un’email contenente ricetta, foto e firma. Saranno poi i volontari a caricare le foto dei piatti e le ricette nel nuovo blog “Ricette in quarantena”, creato appositamente e a breve online, che sarà sempre possibile consultare, sia in italiano che in inglese. L’iniziativa rientra nell’ambito del progetto “Raising Awareness, Standing in Solidarity”, promosso dall’ Agenzia Nazionale Giovani e seguito dai volontari del Corpo europeo di solidarietà, ospiti per un anno del Comitato d’intesa di Belluno.
«Stiamo tutti vivendo un periodo complesso, in cui è facile sentirsi soli, abbattuti e spesso annoiati. Noi vogliamo aiutarvi, nel nostro piccolo, ad affrontare le giornate con positività e un po’ di iniziativa, cercando di valorizzare la cucina italiana, riscoprendola e aggiungendoci della fantasia», spiegano gli ideatori del progetto. «Per questo lanciamo l’iniziativa #ricetteinquarantena, invitandovi a cucinare piatti che conciliano l’esigenza di sostenibilità alimentare. Possiamo nutrirci senza sprecare continuamente cibi freschi, mettendo mano alla dispensa o agli avanzi, ancora in ottimo stato, che abbiamo in frigo».
POLIZIA LOCALE DI BELLUNO: DALLA CA’ IN PENSIONE, IL NUOVO COMANDANTE E’ ROBERTO ROSSETTI
BELLUNO È Roberto Rossetti, 56 anni, il nuovo comandante della Polizia Locale di Belluno; prende il posto di Gustavo Dalla Ca’, da oggi in pensione. Rossetti torna quindi alla guida del comando della polizia locale del capoluogo dopo 15 anni: da luglio 2005 a dicembre 2006 aveva infatti svolto questo incarico proprio a Belluno, per poi passare a Falconara Marittima, Cesenatico, all’Unione dei comuni Misa-Nevola nell’anconetano, per tornare tra le Dolomiti nel 2017, inizialmente ad Auronzo di Cadore e poi ricoprendo il ruolo a scavalco anche a Pieve di Cadore. Da ottobre 2019 era poi rientrato tra le fila della Polizia Locale di Belluno. Si è quindi conclusa con la sua nomina la procedura di selezione interna avviata lo scorso 10 marzo e culminata nel decreto di nomina firmato nella serata di ieri dal Sindaco. L’incarico avrà durata annuale e potrà essere prorogato fino al termine del mandato dell’attuale amministrazione. «Con la nomina di Rossetti, confermiamo alla guida della nostra Polizia Locale una figura che ha acquisito importanti esperienze anche al di fuori della nostra provincia nella gestione della sicurezza delle città e che, al contempo, conosce la nostra realtà – commenta Jacopo Massaro – Un grande ringraziamento per il leale lavoro svolto in questi anni va al comandante Dalla Ca’, con il quale siamo riusciti a portare avanti progetti importanti, dalla videosorveglianza all’educazione stradale, alla forte collaborazione con le altre forze dell’ordine, che hanno portato Belluno ad essere annoverata tra le città più sicure d’Italia. Ci mancherà naturalmente anche il suo lato umano, che ci ha consentito di lavorare insieme con passione ed entusiasmo. Il Comandante Rossetti riceve dunque una pesante eredità e l’obbiettivo di proseguire su questa strada, senza mai abbassare la guardia».
GIORNATA DELL’AUTISMO: GOOGLE MEET CON LE FAMIGLIE IL 2 APRILE
BELLUNO. Oggi è la giornata internazionale dell’Autismo. L’Ulss Dolomiti, per essere vicina alle famiglie di bambini o ragazzi con disturbo dello spettro autistico del’ULSS1 Dolomiti ha organizzato per tutto il territorio provinciale la possibilità di aderire a un “google meet” stasera alle 20.30. Le norme attualmente in vigore per contrastare la pandemia Covid 19 hanno determinato la riduzione dei rapporti con i contesti educativi e riabilitativi frequentati da bambini e ragazzi, con il rischio di un aumento considerevole della condizione di vulnerabilità per questi soggetti. Un’emergenza che sta mettendo a dura prova le famiglie, che con difficoltà si sono ritrovate a dover gestire figli che hanno visto un cambio radicale delle loro routine, alle quali sono particolarmente ancorati. L’Ulss Dolomiti, attraverso la dott.ssa Elena Angaran, educatrice specializzata, si è attivato da subito per non lasciare sole le famiglie, con particolare riguardo a quelle che potevano vivere un maggiore disagio dovuto alla severità della diagnosi del figlio. Per alcuni minori è stato attivato un intervento a distanza, concordando con la famiglia un programma e inviando via mail indicazioni di lavoro e materiali, in altre situazioni si è provveduto a colloqui telefonici con i genitori per rilevare le necessità e poter insieme trovare soluzioni. Attualmente, attraverso questo intervento a distanza, sono seguite 12 famiglie, le quali, in seguito all’invio di programmi e materiali, vengono contattate settimanalmente per una verifica dell’andamento della situazione e per fornire loro un supporto educativo. Oggi ci sarà la giornata mondiale della consapevolezza dell’autismo e quest’anno è stato pensato di dedicare un momento ai genitori: #IoRestoaCasa…..ma non era nel programma! È il titolo dell’incontro organizzato su Google Meet per questa sera alle ore 20:30 a favore di tutti i genitori di bambini o ragazzi con disturbo dello spettro autistico del’ULSS1 Dolomiti. Le iscrizioni possono essere effettuate dai genitori all’indirizzo mail [email protected] e verranno date tutte le indicazioni affinché l’incontro possa essere usufruito anche da chi non ha dimestichezza con i mezzi tecnologici, per essere #lontanimavicini
L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI ROCCA PIETORE DONA 18 TABLET ALLA SCUOLA
ROCCA PIETORE L’amministrazione comunale di Rocca Pietore ha dato un contributo alla scuola per l’acquisto di 18 tablet per poter svolgere didattica online. I tablet verranno dati in comodato gratuito ai bambini per tutto il loro percorso scolastico alla primaria ma poi devono essere restituiti. Tablet che sono stati distribuiti nelle ultime ore
LA LETTERA DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI ROCCA PIETORE
Cari bambini e cari genitori,
abbiamo sperato di poter ritornare alla nostra quotidianità in poco tempo ma sembra proprio che non possa essere così. Adesso dobbiamo seguire delle regole nuove per proteggerci da questo virus: dobbiamo lavarci spesso le mani, non si va a scuola, non si può uscire a giocare con gli amici e non c’è neppure il doposcuola. Ma noi abbiamo pensato che il doposcuola lo possiamo trasformare ci hanno sempre detto che la tecnologia ci fa male…ma adesso è l’unica soluzione per vederci, per sentirci e stare insieme “mantenendo le distanze”. Quindi, fino a quando non potremo ritornare a scuola, ci sarà il DOPOSCUOLA ONLINE. Possiamo fare una VIDEOCHIAMATA INDIVIDUALE per: fare assieme i compiti assegnati dalle insegnanti; aiutarvi per compiti specifici; correggere i compiti che avete già fatto da soli. La mamma o il papà potranno inviare la richiesta al numero di riferimento del doposcuola e prenotare la fascia oraria più adatta alle vostre esigenze. Ognuno di voi avrà la possibilità di collegarsi per un’ora a settimana con una di noi. Durante la settimana possiamo poi fare anche una o più VIDEOCHIAMATE DI GRUPPO, utilizzando applicazioni come Skype, Whatsapp o altre a seconda delle disponibilità “tecnologiche” di chi parteciperà e del numero dei presenti. Noi vi invieremo un messaggio con giorno e ora in cui ci colleghiamo. Durante queste videochiamate potrai: vedere e dialogare con i tuoi amici; fare dei semplici giochi; leggere storie divertenti insieme; realizzare dei lavoretti o altre cose che vi verranno in mente…Che ne dite? Vi sembra una buona idea? A noi ci mancate tanto e abbiamo una gran voglia di vedervi…
CARLO BERNARDI, AMMINISTRATORE COMUNALE DI ROCCA PIETORE
UNCEM, GRANDE SFORZO DEI GENITORI PER TENERE I BAMBINI IN CASA, ANCHE NELLE ZONE MONTANE
ROMA Le famiglie stanno facendo un grande sforzo in queste settimane con i bambini, più o meno grandi a casa. Anche nelle zone montane e rurali, nei piccoli Comuni. Un periodo molto impegnativo per i genitori, che continuano ad agire come una comunità che ascolta, ragiona e si responsabilizza. I risultati di questo tempo di isolamento iniziano a dare delle risposte, ma non dobbiamo vanificare tutto ciò. Uncem lo ripete a fianco di molti pediatri, in particolare che operano nelle aree dove i contagi cono maggiori, come le valli lombarde e piemontesi. Continuiamo a tenere i bambini “al sicuro”, scrivono i medici a Uncem, non facciamoli sentire, i bambini e i ragazzi, “bloccati” in casa. “I nostri bambini interpretano la realtà attraverso i nostri occhi – riflette Marco Bussone, Presidente Uncem – Occorre aiutare giorno per giorno i nostri bimbi a vivere questo tempo non come un tempo sospeso, ma come giorni durante i quali riscoprire ritmi in famiglia, rituali di gioco e anche sperimentare la noia. Cerchiamo di vivere queste settimane di sacrificio con fiducia e speranza. Tutto questo passerà e rimarranno nei cuori e nei ricordi dei nostri bimbi i momenti vissuti insieme. Tutto questo aiuterà anche chi dovrà affrontare momenti difficili. Stiamo iniziando solo ora a vedere i risultati degli sforzi di queste settimane. Non vanifichiamoli. Raccontiamo ai bimbi che rimanendo in casa si è una famiglia di ‘supereroi’ perché anche così salviamo tante vite. E non gli racconteremo una bugia“.
SPI CGIL: AIUTARE LE PERSONE CHE SI PRENDONO CURA DEI NOSTRI ANZIANI
BELLUNO Anche lo Spi Cgil di Belluno richiama l’attenzione sulla situazione delle persone che hanno cura dei nostri anziani che in questo periodo devono gestire stati a volte di emergenza sanitaria. Stanno aiutando le nostre famiglie anche con sacrifici, alcune si adoperano, pensiamo alle badanti di quartiere, nella cura di più persone. Devono proprio per questo essere aiutate e informate sulle rigorose norme di prevenzione a tutela della loro salute e quella degli anziani. Devono poter avere accesso ai dispositivi di protezione ( pensiamo alle mascherine a ai gel disinfettanti ) introvabili. Lo Spi Di Belluno ha messo in rete un numero di telefono per dare modo alle badanti, ai datori di lavoro delle stesse di poter avere le risposte alle tante domande sull’emergenza sanitaria di questo periodo. Chiediamo ai Comuni di dare la disponibilità all’accesso alle mascherine alle assistenti familiari straniere .Le politiche pubbliche di assistenza agli anziani non autosufficienti sono recenti Fino agli anni 80 ed erano marginali, gli interventi limitati, di natura prevalentemente residenziale e rivolti sostanzialmente ad anziani soli e in difficoltà economica. Negli anni ’80 le politiche pubbliche iniziano a svilupparsi, si va verso un lungo percorso di crescita graduale. Ma si chiede una maggiore qualità e una maggiore disponibilità di tempo. Sono state chiamate loro, le Assistenti Familiari Straniere. Si assiste così ad un miglioramento progressivo del sistema, sempre più accentuato con il trascorrere degli anni. Adesso in momenti cosi difficili non possiamo lasciarle sole. Ad un conteggio proporzionale risulta una presenza di circa 3.800 persone nella nostra provincia. Il numero di cellulare a disposizione delle assistenti familiari 349 563 6438
SPI CGIL: SERVONO MASCHERINE E GUANTI ALLE QUASI 80MILA BADANTI DEL VENETO
VENEZIA In questi giorni d’emergenza sanitaria si sta rivelando in tutta la sua vastità il dramma dei tanti anziani veneti (oltre 30mila) ospitati nelle case di riposo, a causa dei ritardi con cui è stato affrontato il contagio. Attenzione però. Non bisogna, infatti, dimenticare anche i tanti anziani indifesi e fragili, che vivono soli a casa: accanto a molti di loro c’è un esercito, spesso invisibile, di colf e badanti. «In questo tragico momento – commentano Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp del Veneto – chiediamo che la Regione guardi anche a loro. Deve dare indicazioni precise sulle misure di prevenzione che devono adottare, deve fornirle di Dpi e provvedere finalmente, assieme ai Comuni, a un censimento delle colf e badanti in Veneto. Perché di fatto fanno parte di quella rete di assistenza domiciliare quanto mai necessaria in questo periodo per contenere il contagio: queste lavoratrici e le famiglie che a loro si appoggiano vanno aiutate proprio per mettere in sicurezza i nostri anziani ».
CACCIA: REGIONE VENETO PROROGA AL 31 MAGGIO TERMINI PER ISCRIZIONE AGLI AMBITI TERRITORIALI, AUTORIZZAZIONE AGLI APPOSTAMENTI E RINNOVO ASSEMBLEE
VENEZIA Con il decreto odierno del direttore della Direzione Agroambiente e gestione ittico faunistico venatoria la Regione Veneto ha prorogato al 31 maggio il termine per i cacciatori per iscriversi agli Ambiti di caccia delle province di Verona, Vicenza e Treviso e ai Comprensori alpini di Verona e Vicenza, in vista della prossima stagione venatoria 2020-2021. Analoga proroga è stata prevista per il rilascio (o rinnovo) dell’autorizzazione per l’appostamento di caccia in tutto il territorio regionale e per la convocazione delle assemblee degli Ambiti territoriali e dei Comprensori alpini di caccia e l’approvazione dei bilanci di rendiconto. La proroga della scadenza, originariamente prevista al 31 marzo, è motivata dalle restrizioni alla mobilità e dai divieti di assembramento adottate per contenere l’emergenza pandemica da Covid 19.
“DONNA FUGATA”: IL PLURI-PREMIATO FILM AI FESTIVAL È ON-LINE
Il cortometraggio prodotto da Karpos, ma scritto e diretto da Manrico Dell’Agnola, girato sulla maestosa Torre Trieste nel gruppo della Civetta, dopo il successo raccolto nel circuito europeo dei Film Festival ed aver ricevuto riconoscimenti e premi sarà disponibile per tutti gli appassionati delle verticalità da sui canali di Karpos.
“Abbiamo deciso, dice Marco Capretta Brand Communication Manager di Karpos, con Manrico Dell’Agnola, di rendere disponibile a tutti questo capolavoro cinematografico dell’arrampicata in Dolomiti. Dove le spettacolari riprese sono co-protagoniste assieme a Sara Avoscan e Omar Genuin. Un’occasione in questo particolare momento per farVi trascorrere del tempo di qualità. Se poi vorrete, quando tutto sarà più normale e riprenderanno le serate e le proiezioni, potrete scoprire di persona i protagonisti e guardare la spettacolarità cinetografica in sale che forse renderanno ancor più evidente il valore di quest’opera.”
LA CROCE BIANCA VAL FIORENTINA CONSEGNA LA SPESA A DOMICILIO
SELVA DI CADORE I volontari della Croce Bianca Val Fiorentina vengono in aiuto agli anziani e alle persone bisognose che non possono muoversi di casa attivando un servizio di consegna a domicilio della spesa. Il servizio sarà erogato il lunedì, mercoledì e sabato. Per accedere al servizio basta contattare il negozio Conad di Selva di Cadore allo 0437 720613 o l’alimentari di Pescul allo 0437 521071 entro le ore 10 poi i volontari della Croce Bianca Val Fiorentina consegneranno la spesa a casa.
A LA VALLE PARTE LA CONSEGNA A DOMICILIO DI FARMACI E SPESA
LA VALLE AGORDINA Il Sindaco informa che sono stati attivati i servizi di consegna a domicilio per farmaci e per la spesa. Per la consegna dei farmaci i numeri da chiamare sono 0437 62298 oppure 0437 63896, servizio attivo dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12:30 e dalle 15:30 alle 18:30. Per la consegna della spesa a domicilio basta telefonare al Panificio “El Forner” 0437 63040, servizio garantito dal lunedi al sabato dalle 7 alle 12:30 e dalle 16:30 alle 19, anche la domenica dalle 7 alle 12:30
SERVIZIO A DOMICILIO ANCHE A CANALE D’AGORDO
CANALE D’AGORDO Il comune, in collaborazione con le associazioni di volontariato del territorio, ha attivato il servizio di consegna a domicilio di farmaci e beni di prima necessità alle persone che sono impossibiltate a muoversi (anziani, persone non autosufficienti, persone sole e/o che non possono uscire dalla propria abitazione. Servizio attivo il lunedì, mercoledì e venerdì. Per avvalersi del servizio il numero da chiamare è 320 3298245
SERVIZIO SPESA GRATIS PER FODOM
LIVINALLONGO Questo servizio è rivolto a persone anziane e malate, ma anche alle famiglie e alle persone sole che non hanno la possibilità di fare acquisti. Il servizio può essere richiesto ogni giorno ed è gratuito. Potrà essere richiesto al 0471 444 444 dalle ore 8-18. La consegna avviene lo stesso giorno o al più tardi il giorno successivo. Il servizio viene eseguito esclusivamente da volontari della Croce Bianca che possono identificarsi come collaboratori dell’associazione e indossano la divisa e tesserino.
IL MESE DI APRILE, PER LA SCUOLA DELL’INFANZIA DI TAIBON, SI APRE CON LA MAESTRA PAOLA
IERI ALLA RADIO
Di Claudio Fontanive
ADRIANO SOMMARIVA: L’EDICOLA AI TEMPI DEL CORONAVIRUS
Di Claudio Fontanive
SEI QUASI A CASA, CON LUCIA SOCCOL
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COLLEZIONE COMPLETA
DUE MINUTI UN LIBRO
LE ALTRE PUNTATE
AGORDINOMERON
AGORDINOMERON, IL TERRITORIO SI RACCONTA Da un’idea di Gianni Santomaso
IL MESSAGGIO DEI SACERDOTI SU RADIO PIU’
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Cooperativa di Alleghe, Caprile, Livinallongo, Rocca Pietore. Già messi a dura prova nei giorni di vaia sono al lavoro dall’inizio dell’emergenza Covid_19 con l’apertura dei locali tutti i giorni (escluso il mercoledi pomeriggio) dalle 8 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19. Ottima L’organizzazione per i servizio a domicilio previa telefonata allo 0437 523640
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ANNULLATO IL CRITERIUM CADORINO DI ATLETICA
BELLUNO Il Comitato di Belluno del Centro sportivo italiano comunica che la 25.ma edizione del Criterium Cadorino di atletica è annullato a seguito dell’emergenza Covid-19. La manifestazione era programmata su quattro appuntamenti: 26 aprile a Calalzo, 3 maggio a Pelos, 10 maggio in Val di Zoldo e 23 maggio a Cortina. «In venticinque anni di storia, è la prima volta che il Criterium Cadorino non si disputa e questo fatto è per noi tutti fonte di amarezza» spiega Nicoletta Castellini, presidente di Csi Belluno. «La situazione legata all’emergenza coronavirus è però tale da obbligarci a questo passo dato che, al momento, e non sappiamo ancora per quanto sarà così, non ci sono le condizioni per la disputa di eventi sportivi e nemmeno per fare gli allenamenti. Recuperare la manifestazione nella sua interezza a fine estate o in autunno non è possibile, a causa di altri eventi già in calendario. Stiamo comunque esaminando la possibilità di organizzare, per fine estate e naturalmente se le condizioni lo permetteranno, una giornata nella quale ritrovarci: in quell’occasione allestiremo una gara ma soprattutto ci ritroveremo per fare festa e ripartire più uniti e determinati che mai». «Nel ringraziare tutte le società e le persone che si erano spese per l’allestimento delle quattro prove 2020, diamo dunque appuntamento con il Criterium al 2021, con l’augurio che tutti si possa riprendere quanto prima una vita normale. Un pensiero affettuoso va a tutte le persone che in questo momento stanno soffrendo e a tutti coloro che in queste giornate sono in prima linea per arginare l’emergenza».
Precipitazioni: Assenti (0%).
Temperature: Minime stazionarie nei fondovalle prealpini, in aumento nelle valli dolomitiche e in quote; massime in generale rialzo a tutte le quote. Saranno raggiunte punte di 12/14°C nelle conche prealpine e di 8/10°C a 1000/1200 m grazie al buon soleggiamento. Su Prealpi a 1500 m min -3°C max 2°C, a 2000 m min -4°C max -1°C. Su Dolomiti a 2000 m min -5°C max 0°C, a 3000 m min -9°C max -7°C.
Venti: Deboli di direzione variabile per brezze nelle valli, salvo consueti rinforzi notturni su alcuni settori prealpini; in quota deboli da nord-ovest, a 5-10 km/h sia a 2000 m che a 3000 m.
Precipitazioni: Assenti (0%).
Temperature: In generale aumento a tutte le quote, eccetto stazionarietà delle massime sulle cime dolomitiche. Probabile lieve inversione notturna nei fondovalle. Saranno raggiunte punte di 14/15°C nelle conche prealpine e di 10/12°C a 1000/1200 m grazie al buon soleggiamento. Su Prealpi a 1500 m min -1°C max 3°C, a 2000 m min -2°C max 0°C. Su Dolomiti a 2000 m min -2°C max 1°C, a 3000 m min -8°C max -7°C.
Venti: Deboli di direzione variabile per brezze nelle valli, salvo consueti rinforzi notturni su alcuni settori prealpini; in quota deboli da nord-ovest, a 5-10 km/h a 2000 m e 10-15 km/h a 3000 m.