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DEDICATO A DON STEFANO GORZEGNO… GLI AMICI ANNUNCIANO L’USCITA DEL LIBRO.
L’idea dal gruppo creato per ricordare il carisma, la testimonianza di vita e l’attivitá pastorale di Don Stefano Gorzegno, nato al cielo il 30 luglio 2003 mettendo in salvo i bambini e i ragazzi della sua parrocchia da sicuro annegamento
Mentre mi accingo a salutarvi, assicurandovi che da quassù prego per voi incessantemente al cospetto del Padre, immagino abbiate capito come di eroico non vi fu nulla in quel gesto estremo che mi condusse a varcare la Soglia. Fu solo la naturale conseguenza di quanto avevo sempre cercato di vivere, consapevole che la santità è proprio un fidarsi, giorno per giorno, di un Padre, fino ad abbandonarsi completamente nelle sue braccia. (Da “Arrivederci in Paradiso”, libro sulla vita di Don Stefano di imminente pubblicazione)
CROCE VERDE VAL BIOIS, DOPO LO SPOSTAMENTO DELLA SEDE I PROBLEMI PER LA MANCANZA DI VOLONTARI
La Croce Verde Val Biois, causa la carenza di volontari, ha emanato il calendario con i disservizi del mese di novembre. VENERDI’ 5 NOVEMBRE 2021 dalle ore 6:00 alle ore 20:00; SABATO 6 NOVEMBRE 2021 dalle ore 6:00 al giorno DOMENICA 7 NOVEMBRE alle ore 6:00; MARTEDI’ 9 NOVEMBRE 2021 dalle ore 20:00 alle ore 6:00 del MERCOLEDI’ 10 NOVEMBRE 2021; VENERDI’ 12 NOVEMBRE 2021 dalle ore 6:00 alle ore 20:00; SABATO 13 NOVEMBRE 2021 dalle ore 6:00 alle ore 20:00; MERCOLEDI’ 17 NOVEMBRE 2021 dalle ore 20:00 alle ore 6 del GIOVEDI’ 18 NOVEMBRE 2021; GIOVEDI’ 18 NOVEMBRE 2021 dalle ore 20:00 alle ore 6 del VENERDI’ 19 NOVEMBRE 2021; DOMENICA 21 NOVEMBRE 2021 dalle ore 20:00 alle ore 20:00 del LUNEDI’ 22 NOVEMBRE 2021; SABATO 27 NOVEMBRE 2021 dalle ore 6:00 alle ore 20:00: DOMENICA 28 NOVEMBRE dalle ore 20:00 alle ore 20:00 di LUNEDI’ 29 NOVEMBRE 2021.
LA SCORSA SETTIMANA ALLA RADIO
VIABILITA’ NUOVI CANTIERI IN PROVINCIA
Veneto Strade informa, via a nuovi cantieri lungo la viabilità provinciale, lavori in corso anticipando l’inverno. COMELICO Per il ripristino urgente di una linea elettrica sulla Strada provinciale 30 Panoramica del Comelico tra Costa e Costalissoio in Comune di San Nicolò Comelico interdizione totale al traffico dalle 8 alle 17 fino a venerdi. VAL DI ZOLDO a Mezzocanale e Solagnot lungo la provinciale 251 fino al 19 novembre senso unico alternato regolato da semaforo, esclusi sabati domeniche e festivi infrasettimanali. ALPAGO Lungo la provinciale 28 delle Coste tra Tambre e Alpago senso unico alternato con semaforo o movieri dalle 8 alle 17.
PONTE BAILEY A BELLUNO: Da giovedì via ai lavori di sistemazione dell’infrastruttura che collega le due sponde del Piave a Lambioi, dalle 7 di giovedì e fino al 21 novembre senso unico alternato con semaforo esclusi giorni festivi e prefestivi. Dal 22 novembre al 4 dicembre chiusura totale
DA VIABILITA’ PROVINCIA BELLUNO – TELEGRAM , LA PRIMA NEVE
LORENZO DA PASSO CAMPOLONGO E ARABBA (foto 1-2) SANDRA DA FALCADE (3)
DILLO A RADIO PIU…. DOMANDE LECITE
Sp3 km 11+200 una spiegazione ci sarà ma su un lavoro recente, appena fatto, perché?
LA RISPOSTA di Daniel Stuk da Costa La spiegazione potrei darvela io dato che quel lavoro sono stato io con la mia squadra a farlo , l’appalto comprendeva un tratto ben preciso sono stati informati i responsabili della strada per prolungare il tratto e non ci è stato concesso .
DILLO SULLA PAGINA DI RADIO PIU’… IL COMMENTO INTELLIGENTE E COSTRUTTIVO
AGORDO Se ne sono letti in questi giorni di commenti sulla pagine di RADIO PIU’, dalla difesa a spada tratta degli animalisti, alla rabbia di coloro che si ritrovano con migliaia di danni all’auto che nessuno risarcirà, o di coloro che hanno sottoscritto polizze di assicurazione più elevate per coprirsi le spalle. Ma tra i tanti commenti oltre a quelli che si limitano a criticare una foto d’archivio per spostare l’attenzione su altri argomenti … c’è anche chi propone, perché ha visitato altre Regioni, altri Paesi, altri Parchi Nazionali dove prima di tutto si pensa alla salute dell’uomo e dell’animale, poi alla costruzione di grandi opere, passeggiate per turisti, recupero di strutture con milioni di euro di fondi pubblici che nel tempo si degradano senza trovare gestori competenti e le possibili aperture vengono posticipate di stagione in stagione. Tra questi commenti vogliamo riportare questo:
Tutti questi incidenti si potrebbero evitare facendo un ponte per l’attraversamento degli animali, come hanno fatto altri paesi nel mondo, e far in modo (attraverso recinzioni o altro magari sfruttando gli alberi abbattuti da Vaia) che gli animali siano ” costretti ” ad attraversare il ponte. In alcuni paesi questi ponti vengono addirittura impiegati sulle autostrade. Ricchi di verde (per renderlo abitabile dagli animali e non rovinare il paesaggio circostante) esempio riportato in foto
Elisa Manfroi Ad Alex grazie per il prezioso commento… Chi di dovere, credimi, è già informato da fior fior di studi e tesi di Laurea, che l unica soluzione sono i sovra o sotto passaggi faunistici. Ma è sempre meglio spendere i soldi per luminarie o altre cose inutili.. Oppure, ancora meglio, lasciare gli automobilisti e i motociclisti a rischiare e pagare magari un assicurazione più alta! Son almeno 15 anni che le sanno queste cose… Ma siamo in Italia e le cose vanno così… Purtroppo!!!
di Mirko Mezzacasa
L’altra sera alle 23.00 sono salito da Belluno e quanto sto scrivendo è documentabile dalla telcamera montata in auto: primo incontro al PERON dopo la passerella pedonale, due ungulati (non scrivo quali perché non lo so, non sono un esperto e non voglio dare la possibilità ai soliti leoncini dalle dita facili di iniziare con le critiche per la mia ignoranza “animalesca” che ammetto è tanta, ma non è il mio lavoro nemmeno la mia passione dentro e fuori dal piatto) a lato strada, sulla mia sinistra, uno con le orecchie diritte mi osservava l’altro brucava beatamente. CANDATEN Branchi di animali, a decine di varie dimensioni, sulla destra giocando a nascondino tra quei cespugli in crescita che peggiorano la situazione perché non sai mai se tra uno e l’altro prima o poi ti sbuca l’animale di passaggio verso il Cordevole alla ricerca d’acqua (si chiama natura). Qui mi è tornato in mente quel povero motociclista che alle 11 di mattina ci ha rimesso la vita finendo contro un animale, ma di lui ormai più nessuno ne parla, nemmeno gli esperti di turismo. Dopo la sede dei Carabinieri Forestali l’esercito di ungulati tanto a destra che a sinistra, quei culetti bianchi sono visibilissimi di notte. LA STANGA Poco prima del ristorante un ungulato a sinistra in piena corsia della strada, fermo immobile, ci siamo guardati, mi sono fermato impaurito – mica sono come quel tale che insegue gli animali alla ricerca di “like” tra parolacce, a folle velocità lungo un passo dolomitico- poi lui, l’animale, ha fatto retromarcia e giù verso il Cordevole. LE CAMPE Un paio di ungulati accanto alla vecchia litorina ferroviaria. Tutto questo succede ogni giorno, ogni sera, ogni notte, ma a quanto pare se ne sono accorti solo gli automobilisti che non hanno voce in capitolo, cariche pubbliche, stipendi diversi dal tanto voluto reddito di cittadinanza o vitalizi.
CIAO NONNA PINA fornera… UN’ALTRA PERDITA NELLA FAMIGLIA ALLEGHE HOCKEY
ALLEGHE All’ospedale di Agordo è mancata nonna Pina “fornera”, 100 anni, la tifosa numero uno dell’Alleghe hockey e come il figlio della Juventus. La mamma di Daniele De Biasio, per tanti anni attrezzista, accompagnatore, colonna nello spogliatoio alleghese. Ai figli Daniele e Don Giuseppe parroco a Cadola di Ponte nelle Alpi il nostro abbraccio e le condoglianze per la grande perdita.
“Adriano Levis, presidente dell’Alleghe Hockey “Un abbraccio ai figli e a nome della famiglia dell’hockey alleghese un messaggio di cordoglio, personalmente ed a nome della mia famiglia il grazie a Pina, fu la la baby sitter di mio figlio Mathias, mi porterò sempre un grande ricordo di lei, per il grande aiuto che ci ha dato in quei giorni quando sia io che moglie eravamo molto impegnati nel lavoro”.
VENERDI’ 05 NOVEMBRE dalle 9 alle 12 a Voltago nelle vie Vich e Della Vittoria
NELLO SCHIANTO MORTALE DI TREVISO COINVOLTO UN CAMIONISTA DI SEREN DEL GRAPPA
TREVISO Nella notte di Halloween purtroppo anche un frontale tra l’auto e il camion, ha perso la vita un giovane, all’alba lungo la Castellana. Un 24 enne di Seren del Grappa , S.D.Z (incolume come il passeggero T.C. 60 anni di Sovramonte) si trovava al volante di un autocarro Mercedes contro il quale si è schiantata una Ford Fiesta a bordo della quale viaggiavano cinque ragazzi tornavano da una festa nel Vicentino. Ha perso la vita Gael Haycinthe Odiang, originario del Camerun che viaggiava seduto dietro. Nel sinistro un altro ferito gravissimo, S.O., 25 anni originario del Burkina Faso e residente nella provincia di Brescia e altri tre ragazzi, sono ricoverati a Treviso e Castelfranco: I.B, 26 anni e il fratello A.B, coetanei, entrambi di Carbonera, e, infine, il conducente della Ford, G.J, di San Biagio di Callalta.
INCIDENTE A VALLADA, FIAMME A FALCADE
VALLADA La ruota anteriore della Volskwagen T-Roc finisce tra cunetta e guardrai e li’ ci rimane, l’auto prosegue la sua corsa ancora per qualche metro contro la “vecchia” barriera di protezione che fortunatamente regge e sostiene il mezzo, sotto, molto più sotto c’è il torrente Biois. Immediato l’intervento dei vigili del fuoco di Agordo (che hanno messo in sicurezza il mezzo), stavano scendendo da Falcade al termine del lungo intervento in centro e dei Carabinieri. Nessun ferito, disagi al traffico ben regolato a senso unico alternato sotto una pioggia torrenziale. Asfalto reso viscido dalla pioggia, probabilmente tra le cause del sinistro subito dopo la curva oltre la galleria delle Anime (per chi sale da Cencenighe), l’auto procedeva in direzione Falcade-Cencenighe in discesa.
FALCADE L’impegnativo pomeriggio dei pompieri di Agordo era iniziato alle 14.30 a Falcade in centro vicino alle sede degli alpini in seguito ad un incendio in appartamento. In fiamme la copertura in legno di una stube. Vigili del fuoco presenti in numero sufficiente (due squadre altrettanti mezzi) ad evitare il peggio anche con l’autoscala. Danni all’appartamento e intervento che si è concluso dopo tre ore.
… IL FAMOSO FRENO A MANO NON INSERITO
FELTRE Ieri sera alla 18 dal parcheggio dell’ospedale la macchina, una Renault Clio si mette in movimento fino ad attraversare via Bagnols appoggiandosi sul muretto dall’altra parte della strada. Ed è andata ancora bene perché un automobilista in transito lungo via Bagnols sur Cèze si è visto spuntare l’auto all’improvviso ed è riuscito a evitarla. Nessuna persona coinvolta, danni al mezzo.
ANCORA UNA VOLTA VINCONO I LADRI, POCHI I DANNI TANTA LA PREOCCUPAZIONE PER UN FENOMENO CHE SEMBRA NON AVERE SOLUZIONE.
BELLUNO Due furti in di via San Cipriano, a Castion. In fase di valutazione i danni dove sono intervenuti, dopo gli episodi sia la polizia che i carabinieri. L’orario tra le 17 e le 19. In entrambi i casi i padroni di casa erano fuori e sono rientrati solo verso l’ora di cena. Scassinate porte e finestre. I ladri hanno messo a soqquadro salotto e camere da letto alla ricerca di denaro o oggetti di valore. La Polizia è intervenuta subito, anche con il supporto dei carabinieri, ma in quel momento i padroni di casa non sapevano ancora dire con precisione cosa era stato rubato. In un caso i ladri potrebbero non aver trovato nulla che valesse la pena portare via. Gli interessati sono stati quindi invitati a fare un inventario degli oggetti preziosi per capire cosa manca. Ieri è stato denunciato un terzo furto, una sequela di colpi. In questi weekend ci sono stati anche dei rinforzi nei pattugliamenti sia di carabinieri sia della polizia di Stato. Molte sono le segnalazioni di auto “sospette”: una proprio domenica sera, alla quale si è data la “caccia”, ma sparita nel buio. –
DUE FERITI NELLO SCHIANTO CONTRO IL MURO DI CONTENIMENTO
LONGARONE In Località Roggia un’auto dopo che il conducente ha perso il controllo del mezzo è finita contro il muro di contenimento a bordo carreggiata. Sia il conducente che il passeggero sono stati trasportati in ospedale per le ferite riportate. Sul posto personale dell’Anas e i Carabinieri per i rilievi del sinistro e la deviazione del traffico. Le operazioni di soccorso dei vigili del fuoco chiamati alle 15.30 sono terminate dopo circa un’ora e mezza.
I POMPIERI PORTANO IN SALVO MOKKA CADUTO NELLA PROFONDA FENDITURA
CORTINA Il cane Mokka cade in una fenditura del terreno profonda circa 5 metri a salvarlo ci pensano i vigili del fuoco. L’animale era in giro con il suo padrone nei pressi del lago D’Aial in località Pocol quando forse per rincorrere un animaletto, è caduto in una spaccatura del terreno. I pompieri arrivati dal locale distaccamento dopo un’attenta valutazione, si sono calati all’interno della fenditura riuscendo a recuperare il labrador, che è stato imbragato e issato in superficie. L’animale senza nessuna ferita ha ripreso a giocare per la gioia del padrone e dei soccorritori. Le operazioni di salvataggio di Mokka sono durate un’ora e mezza circa.
LA FOTO DIFFUSA DAL SINDACO CAMILLO DE PELLEGRIN, IN VAL ZOLDANA (TRA PIANAZ E FUSINE) L’INCONTRO CON LA COPPIA DI LUPI
RIPOSIZIONATI GLI “O’BELIX” IN VISTA DELL’INVERNO
ROCCA PIETORE Sono stati riposizionati nelle ultime ore gli “O’belix”, gli esploditori per il distacco programmato delle valanghe. Un investimento importante in vista dell’inverno.
ANDREA DE BERNARDIN, SINDACO DI ROCCA PIETORE
IL VIDEO
DOPO I CARTELLI IMPALLINATI I DANNI IN GALLERIA
TAIBON “Galleria Listolade/Cencenighe in direzione Belluno, qualche buontempone ha abbattuto un gran numero di cartelli rossi/bianchi delimitatnti il lato strada a valle….. Complimenti” Quando ho letto il messaggio stamane di buon’ora ho pensato ad uno “scherzetto” legato ad Halloween, ho percorso la galleria sperando ancora di trovare qualche dolcetto. Invece è purtroppo vero, la segnalazione di Gianfranco era precisa… il resto lo racconto nel video
IL BOSTRICO, UN PROBLEMA DA NON BANALIZZARE
VENEZIA Le ultime dichiarazioni dell’opposizione regionale in merito al parassita che, dopo Vaia, ha attaccato con più virulenza di prima le piante di abete rosso fanno sollevare un coro dalla montagna bellunese. Tagliare tutte le piante malate non è la soluzione e, anzi, può innescare importanti rischi idrogeologici e favorire le valanghe nei mesi invernali. Ci sono inoltre i boschi protettivi, sopra i centri abitati e le vie di collegamento, che non dovrebbero essere toccati per evidenti motivi. Il bostrico ama l’abete rosso, di cui sono ricche le foreste di Rocca e di Livinallongo. Questi due comuni, infatti, sono quelli dove il terribile coleottero si è esteso di più, ma i sindaci dei due territori non pensano affatto si possa prevenire o combattere in qualche modo. La loro idea, piuttosto, è che la natura debba fare il suo corso.
SILVIA CESTARO, CONSIGLIERE REGIONALE
ANDREA DE BERNARDIN, SINDACO DI ROCCA PIETORE
GIOVANNI PUPPATO, CONSIGLIERE REGIONALE
DAL NOTIZIARIO DEL 29 OTTOBRE 2021
A PROPOSITO DEL BOSCO, LA PAROLA A CHI ABITA IL TERRITORIO
Il montanaro faccia il montanaro, il politico si limiti ai suoi ambiti politici se non ha un’adeguata preparazione in materia
di Tiziano De Col
LA VALLE Mio padre aveva una segheria (costruita dagli avi nel 1830 circa e chiusa nel 1984 dopo la sua morte) e una squadra stagionale di boscaioli. Io, fino a 20 anni sono cresciuto in mezzo a tronchi e tavole di abete e larice e ho visto costruire le ultime “risine” nel 1966, prima della grande alluvione e il bostrico l’ho sempre visto in azione. Terrore dei boschi comunali e privati e dico con assoluta semplicità che quando si vede l’abete soffrire, impiagarsi di resina per combattere il parassita e poi seccarsi, non c’è più niente da fare, il parassita ha già fatto il suo lavoro e si è già trasferito. Il togliere o meno l’albero secco in fretta era purtroppo solo per recuperare quel po’ di valore economico che la pianta ancora aveva. Il bostrico seleziona il bosco avendo ragione delle piante più deboli per fare luce alla rinnovazione. Tagliare tutto per fermare il bostrico è come uccidere tutta una popolazione per fermare l’epidemia.
foto Strada passo Duran località Baudon a 1190 mslm
ALLA RICERCA DI GESTORI PER LE INFRASTRUTTURE DI FORCELLA FRANCHE E LAMBROI
di GIANNI SANTOMASO
UN CONTRIBUTO STRAORDINARIO PER GLI STUDENTI RESIDENTI NELLA FRAZIONI ALTE NON SERVITE DAL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE
DI DAMIANO TORMEN
LUXOTTICA E PARCHEGGI, ARCHIVIO RADIO PIU: 23 OTTOBRE 2021
AGORDO
di Gianni Santomaso
IL 4 NOVEMBRE LA FESTA DELL’UNITA’ NAZIONALE E DELLE FORZE ARMATE A FALCADE, RICORDANDO L’ALLUVIONE DEL 1966
FALCADE Il 4 novembre 2021 si celebrerà la festa dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate con la S. Messa alle 10.30 presso la Chiesa di Falcade. Al termine della funzione religiosa, verrà effettuata la deposizione di una corona di alloro presso il monumento ai caduti e, successivamente, presso le altre lapidi a ricordo. Nel pomeriggio, alle 14, si commemorerà l’anniversario dell’alluvione del 1966, con la S. Messa presso la Piazza di Somor a ricordo dei nostri concittadini scomparsi a causa di quell’evento. In caso di maltempo la S. Messa sarà celebrata presso la Chiesa di Falcade Alto. Si ringraziano per la collaborazione i Gruppi A.N.A. Falcade, A.N.A. Caviola/Cime d’Auta ed A.N.A. Canale d’Agordo – Caviola.
QUATTRO DECESSI E 362 NUOVI POSITIVI IN VENETO NELLE ULTIME 24 ORE
I GRAFICI DI TIZIANO DE COL
LA MESSA IN RICORDO DEI CADUTI DELLA MONTAGNA
DALL’ARCIDIACONALE DI AGORDO LA MESSA IN RICORDO DEI CADUTI DELLA MONTAGNA
https://www.facebook.com/mirko.mezzacasa/videos/242568061187037/
INAUGURATO IL PARCO DI CHIESURAZZA A BELLUNO
BELLUNO Taglio del nastro sabato mattina per il nuovo Parco di Chiesurazza, alla presenza di Sindaco e assessori, dei bambini delle classi seconda e terza della scuola primaria del quartiere e dei loro insegnanti, di tanti genitori e residenti. Il nuovo parco, che copre circa 3mila metri quadri, è «un parco per tutte le età, dai bambini più piccoli fino agli anziani. Un progetto nato dalle idee e dai suggerimenti di bambini e genitori. Alla cerimonia, oltre al Sindaco e all’assessore Giannone, erano presenti anche gli assessori Yuki d’Emilia e Franco Frison, oltre alla consigliera delegata alla scuola Nadia Sala e ad altri consiglieri comunali; al termine della breve cerimonia inaugurale, che ha visto i bambini esibirsi anche in un breve spettacolo musicale, alle due classi sono stati donati dall’amministrazione due palloni da calcio – “autografati” dal Sindaco e dagli altri rappresentanti dell’amministrazione –, subito utilizzati dagli scolari per inaugurare anche il campetto sportivo.
BIAGIO GIANNONE, ASSESSORE DEL COMUNE DI BELLUNO
JACOPO MASSARO, SINDACO DI BELLUNO
PNNR, IL COMUNE DI PONTE NELLE ALPI SI ATTIVA PER I PROGETTI
PONTE NELLE ALPI I Comuni bellunesi saranno chiamati a cogliere le opportunità finanziarie del Piano nazionale di ripresa e resilienza. In altri termini, gli ingenti fondi europei da investire in tutto il territorio nazionale per la crescita post pandemia. Il piano prevede un ampio spettro di interventi e riforme in favore degli enti locali che vanno dal digitale al turismo, dalle piste ciclabili alle scuole, dal sociale alla tutela e valorizzazione del verde urbano. È quindi fondamentale, in questo periodo, predisporre i progetti esecutivi che devono essere pronti per l’uscita a breve dei bandi ministeriali. A tale proposito, il Comune di Ponte nelle Alpi si è già attivato, creando un capitolo di bilancio di 60mila euro per incarichi esterni di progettazione: sarà interessato il primo piano della Biblioteca civica, dove verrà realizzato un centro culturale a disposizione delle scuole e delle associazioni. Spazio poi ai miglioramenti di efficientamento energetico, sicurezza e abbattimento delle barriere architettoniche nelle tre scuole elementari e nella materna di via dei Zattieri. L’attenzione è rivolta poi a decoro, sicurezza stradale e viabilità delle frazioni. Vista la possibilità di accedere all’acquisto di nuovi mezzi per lo sgombero neve e lo sfalcio, sarà adeguata l’auto rimessa comunale a Cadola. E, di concerto con la Provincia, l’Ulss e le associazioni interessate, saranno valutate le proposte del Pnrr sulla cittadella dei servizi da progettare negli spazi della Casa del Sole, vicino alla casa di riposo di Ponte nelle Alpi. «I bandi usciranno a breve – spiega il sindaco Paolo Vendramini – ed è fondamentale essere pronti per avere le carte in regola in vista della presentazione dei progetti. Per questo abbiamo messo in cantiere una cifra cospicua, in modo da rispondere ai requisiti richiesti dalle nuove normative. Sarà compito dei Comuni, in collaborazione con la Provincia, valutare anche le possibilità di fare squadra per progetti sovracomunali o di area vasta previsti dal Pnrr, come ad esempio la cultura, il turismo e le piste ciclabili. La normativa prevede infatti che possono cooperare insieme enti locali per arrivare a una popolazione di 20mila abitanti».
NUOVA LEGGE SULLA MONTAGNA E MANOVRA DI BILANCIO. LA PAROLA A DARIO SCOPEL
BELLUNO Dopo una lunga stagione politica fatta spesso di annunci e di aspettative disattese, più che di scelte coerenti, un vento nuovo e più favorevole sembra soffiare finalmente sulla montagna e sulle comunità che la abitano. Un provvedimento, la nuova legge-quadro sulla montagna, che il governo sta volutamente conducendo in parallelo al cammino della manovra di bilancio dalla quale, pure, sembrano emergere indicazioni interessanti per le aree di montagna.
DARIO SCOPEL, SINDACO DI SEREN DEL GRAPPA
PNNR, UN’OPPORTUNITA’ PER GLI ENTI LOCALI
BELLUNO Lo SPI CGIL parla del PIano Nazionale di Ripresa e Resilienza e lo fa facendo chiarezza e chiamando in causa gli enti locali che secondo la sigla sindacale non devono sprecare questa occasione.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), come ormai sappiamo tutti. si articola su 6 missioni. Le risorse complessive sono tante, 235 miliardi di cui 87 a disposizione degli enti locali e regioni. I ministeri interessati emanano i bandi rivolti agli enti locali i quali, per poter accedere ai finanziamenti, devono presentare i progetti secondo i criteri previsti. Nella fase di costruzione di un convegno sulle opportunità che vengono offerte agli enti locali dal PNRR abbiamo visto il decreto che assegna i finanziamenti . Il MIMS (Ministero delle Infrastrutture e delle Mobilità Sostenibili) ha infatti recentemente emanato un decreto col quale si sono assegnati i finanziamenti, per un valore di 2,8 miliardi, ai soggetti deputati a presentare proposte, tra cui i comuni capoluoghi di provincia, che avevano inviato i progetti rispetto al Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’Abitare (PinQua) afferente alla rigenerazione urbana relativa alla missione 5 del PNRR. Gli interventi previsti sono finalizzati a ridurre il disagio abitativo aumentando il patrimonio di edilizia residenziale pubblica, a rigenerare il tessuto socioeconomico dei centri urbani, a migliorare l’accessibilità, la funzionalità e la sicurezza di spazi e luoghi degradati, spesso localizzati nelle periferie, il tutto in una logica di inclusione sociale utilizzando il patrimonio esistente evitando ulteriore consumo di suolo. Degli oltre 290 progetti pervenuti all’Alta Commissione, che ha il compito di valutare la rispondenza dei progetti rispetto ai criteri definiti e assegnare un punteggio, 159 sono stati selezionati e ammessi al finanziamento. Tra questi abbiamo visto nella nostra regione i comuni di Rovigo, Padova, Venezia, Treviso con 15 milioni di euro a testa la Regione Veneto 15 milioni e Verona con ben 30 milioni. Il comune di Belluno, pur avendo presentato alcuni progetti, non rientra tra quelli ammessi ora al finanziamento. I progetti bellunesi, infatti, risultano essere tra quelli ammissibili ma con riserva. Nella lista dei 112 progetti ammissibili ma con riserva vediamo che quelli del nostro comune capoluogo risultano essere al 17°, 44° e 54° posto. Non esattamente tra i primissimi. Al momento quindi Belluno risulta fuori dalla graduatoria rischiando di perdere una occasione di rilancio del territorio. Vorremmo che i progetti presentati dai comuni capoluogo di provincia siti in montagna siano presi in considerazione come gli altri territori Per questo cercheremo di verificare e chiedere a livello nazionale la possibilità di ampliare il fondo in questione con una ulteriore integrazione economica al fine di poter finanziare i progetti. Attiveremo le nostre strutture nazionali in modo che interessino il ministero, ma anche il ministro dell’economia Daniele Franco, riconoscendo alla montagna la possibilità di essere protagonista. Il 12 di Novembre al convegno organizzato dallo Spi Cgil di Belluno ci sarà modo di discutere di tutto questo sapendo però che la capacità di progettazione passa anche attraverso un sistema di aggregazione degli enti piu piccoli per le competenze che sempre più si rendono indispensabili.
Maria Rita Gentilin – Segretaria generale SPI CGIL Belluno
PARTITA L’EDIZIONE 43 DI ARREDAMONT, 10 MILA INGRESSI NEI PRIMI 3 GIORNI
LONGARONE Arredamont marca i primi tre giorni della manifestazione e fa segnare quasi 10.000 ingressi. Ben al di sopra delle più rosee aspettative. I visitatori sono arrivati da tutto il Nord Est e ancora dal Piemonte alla Toscana, dall’Emilia Romagna alla Lombardia, fino alla Svizzera. E proprio gli svizzeri in particolare, abituati sicuramente a standard molto alti, si sono complimentati non solo per la splendida esposizione, ma anche per l’organizzazione impeccabile e la sicurezza implementata nel quartiere fieristico di Longarone. Si è rivelata quindi un grandissimo successo questa 43° edizione della Mostra nazionale dell’Arredare in Montagna, merito anche del “protocollo EVENTI SICURI adottato da Longarone Fiere Dolomiti sulla base di quanto predisposto dall’Associazione delle Fiere italiane – AEFI, che ha saputo infondere sicurezza, garantendo un’esperienza serena ai visitatori” come ha evidenziato il Presidente di Longarone Fiere Dolomiti, Gian Angelo Bellati. A vincere ancora sono l’entusiasmo e la passione per il design, e l’arte dell’arredare con il legno che riescono a donare momenti di benessere e poesia che riscaldando il cuore. Merito della maestria dei nostri artigiani che qui portano tutto il meglio del loro saper fare. Ad Arredamont le loro mani esperte ci mostrano come la casa dei nostri sogni, quella in cui vorremmo veder crescere la nostra famiglia, può diventare realtà. La 43° edizione si concluderà domenica 7 novembre.
GIAN ANGELO BELLATI, PRESIDENTE DI LONGARONE FIERE
FEDERICO D’INCA’, MINISTRO PER I RAPPORTI CON IL PARLAMENTO
ROBERTO PADRIN, SINDACO DI LONGARONE
LONGARONE FIERE “ARREDAMONT” E’ ANCHE ARTE
LONGARONE Una bella sorpresa per chi visita gli stand: l’arte. Ecco le foto riportate sulla pagina facebook Franco Murer
L’ANTICA FIERA DI SAN MATTEO A FELTRE
FELTRE Si è svolta sabato e domenica a Feltre l’Antica Fiera di San Matteo. Il Comune di Feltre, in collaborazione con la Federazione provinciale Coldiretti di Belluno, l’Istituto per l’Agricoltura e l’Ambiente “Della Lucia” di Feltre e i Consorzi dei prodotti tipici, ha organizzato la 19ª mostra-mercato dei prodotti tipici feltrini e della provincia di Belluno.
VALTER BONAN, ASSESSORE DEL COMUNE DI FELTRE
IL GRAZIE DEL COMITATO DEI FAMIGLIARI RSA ASCA ALLA DOTTORESSA ELISA SCARIOT
REDAZIONE Riceviamo e volentieri pubblichiamo una lettera di ringraziamento dal Comitato dei familiari RSA ASCA alla Dottoressa Elisa Scariot.
LA LETTERA
Il Comitato familiari della residenza per anziani ASCA di Agordo vuole salutare e ringraziare la Dott.ssa Elisa Scariot che si è dimessa dal suo ruolo di Educatrice, dopo quasi 14 anni di lavoro svolto presso la struttura. In tutto questo tempo, con la sua indiscussa professionalità e, soprattutto, umanità ha saputo rincuorare, intrattenere, accudire e anche divertire i nostri cari, con pazienza e dedizione, sempre con sensibilità e tatto, nelle molteplici situazioni con cui doveva confrontarsi, sempre con il suo bellissimo sorriso e dare a noi la serenità di vederli attivi e interessati. Nei giorni più duri del covid e fino ad oggi, ha sempre saputo rassicurarci per darci sostegno e forza per superare le paure, le preoccupazioni e il distacco fisico, rendendo una videochiamata o una visita a vetro con i nostri cari meno pesanti da accettare. Un tramite prezioso per un gesto di affetto, quella carezza che noi non potevamo dare. Cara Elisa abbiamo fatto un percorso di vita assieme, perdiamo un riferimento importante nella struttura e ci mancherai; ma non serve aggiungere altro per testimoniare la bella persona che sei, per questo ti ringraziamo di cuore e ti auguriamo ogni bene nella tua vita privata e lavorativa.Un caro e affettuoso saluto da parte nostra.
MASSIMO CAMPEDEL, OLTRE AI COLTELLI ANCHE I CHIODI PER LA BASILICA DI SAN MARCO
di Gianni Santomaso
(la caricatura è di Erica Andrich)
I CHIODI DI MASSIMO CAMPEDEL
I RESTI DI VAIA (OTTOBRE-NOVEMBRE 2018) E L’EVENTO ALLUVIONALE DICEMBRE 2020, NELLA VALLI DI DAGAREI E LADERON, IN QUEL DI LA VALLE AGORDINA
di Tiziano De Col
La tempesta Vaia non è certamente passata con “mano leggera” in quel di La Valle e neanche il successivo evento alluvionale del dicembre 2020 non è passato inosservato sul territorio lavallese. Oltre alle varie situazioni puntuali di dissesto, hanno ripreso vigore, e si sono ampliati, anche i fenomeni di dissesto idrogeologico nelle due valli di Dagarei e Laderon, Come si vede da cartografia IdroGEO – Ispra allegata, le due valli evidenziate erano già state classificate come oggetto di dissesti negli studi ufficiali ante Vaia. La Val Dagarei, tributaria del torrente Missiaga, congiuntamente alla val Alghera , si innesta nel Missiaga a circa 1050 metri slm in località Le Vizze e poco più a Valle della congiunzione vi è l’opera di presa della centralina elettrica del Missiaga Alto. Durante Vaia, si innescò un nuovo movimento franoso nell’alta valle, a 1550 mslm circa, ove fino agli anni ’70 del secolo scorso vi erano prati e baite. Tale massa , durante la sua discesa lambì la località e le baite de La Fossa e scalzò in parte il piede della sottostante laterale Frana di Dagarei, agevolando anche il movimento di questo fenomeno laterale. Il tutto si riversò alla confluenza con l’acqua dell’Alghera, dove, forse complice l’intasamento dell’alveo da parte di piante sradicate da Vaia e un locale altro movimento franoso, si creò un accumulo che si mise in moto verso valle , sotto forma di colata, (debris flow) da quota 1220 circa fino alla confluenza con il Missiaga. L’evento consentì a massi di notevoli dimensioni, anche superiori a 50 mc , di venire “trasportati” fino al Missiaga, mettendo a grosso rischio l’opera di presa della centralina e riversando massi , ghiaia ed acqua, nella sottostante SP347 del Duràn che venne invasa dai detriti per un centinaio di metri. Fatalità volle che, passata la colata, l’acqua si reincanalasse nell’antecedente alveo e confluisse ancora nel Missiaga. Molti di questi massi sono ancora in alveo nella media Val Dagarei e altri eventuali eventi alluvionali potrebbero minare la loro stabilità. Sull’allegata carta IdroGEO-Ispra la Valle di Dagarei è contrassegnata già ante 2018 come zona ad alta pericolosità idrogeologica (P3). Al tempo tale classificazione si limitava alla citata Frana di Dagarei, ma dopo Vaia, la classificazione dell’intera valle dovrà certamente essere riconsiderata per gli ulteriori fenomeni di dissesto innescatisi durante o post evento. La Val di Laderon, tributaria del torrente Bordina, congiuntamente alla Val del Mus, si innesta nel torrente Bordina a circa 900 m slm in prossimità della partenza della viabilità forestale per Malga Foca. La valle è molto incassata e prende quota molto ripidamente. Fino agli anni ‘60 circa del secolo scorso, nella valle i prati erano sfalciati e vi erano numerose baite per lo stoccaggio del fieno e l’alloggio stagionale dei valligiani, molte di queste sono ancora conservate ed utilizzate dai proprietari come basi per lavori di manutenzione degli appezzamenti ora boscati. Durante l’evento di Vaia, gli alberi sradicati intasarono in più punti la stretta valle creando delle piccole dighe che, con effetto domino, si aprirono e scaricarono acqua, fango, alberi e detriti nella ripida e stretta valle sottostante, distruggendo la viabilità d’accesso e intasando la valle al suo sbocco nelle aree prative di Piar, nelle quali sorgono ancora e sono state recentemente ristrutturate molte baite che vedono la presenza assidua dei proprietari per la manutenzione prativa e boschiva. Anche l’area di Piar è stata devastata dal vento di Vaia che ha sradicato e/o spezzato pressoché tutti gli abeti presenti lesionando anche delle baite. Il vicino bosco comunale delle Pie de Val è stato completamente raso al suolo ed è in attesa di essere recuperato. Ambedue i versanti della Val di Laderon sono stati disastrati da vento , acque e frane. Sull’allegata carta IdroGEO-Ispra la Val di Laderon è contrassegnata già ante 2018 come zona di Attenzione per rischio idrogeologico. Ora la situazione è certamente compromessa con rischi per territorio ed infrastrutture sia interne alla valle che al suo sbocco verso le zone prative ed edificate. In questa valle, si è accanito ulteriormente il maltempo e durante l’evento di inizio dicembre 2020, le piante sradicate da Vaia , ancora presenti in alveo, hanno riformato degli sbarramenti che, apertisi, hanno trascinato piante e melma creando nuovi sbarramenti nella media valle ed uno sbarramento importante allo sbocco in località Foch che praticamente ostruisce l’intero sbocco con pregiudizio alla sicurezza di prati , baite e boschi sottostanti. Prima di ulteriori e non auspicabili eventi alluvionali, si rende necessaria una mezza in sicurezza della valle, liberandola innanzitutto dagli ingorghi di piante, realizzando opere di bioingegneria per stabilizzare quantomeno il corso d’acqua e costruendo una idonea viabilità d’accesso che renda possibili interventi di manutenzione.
CARO CARBURANTE: L’ERARIO QUEST’ANNO INCASSERA’ 1 MILIARDO DI EXTRA GETTITO. DAL VENETO PRELIEVO DI 100-120 MILIONI
A seguito della ripresa degli spostamenti e dell’impennata del prezzo alla pompa della benzina, del diesel e del Gpl per autotrazione, l’Ufficio studi della CGIA stima che quest’anno l’erario incasserà un extra gettito di circa 1 miliardo di euro.
Dal Veneto la quota di prelievo potrebbe aggirarsi tra i 100 e i 120 milioni di euro, in parte ascrivibili ai consumi delle attività che professionalmente usano quotidianamente gli automezzi per motivi di lavoro nella nostra regione: come i 610 autonoleggiatori con conducente; i 735 titolari di licenza taxi; le 9.200 aziende di autotrasporto e i 22.330 agenti di commercio. Complessivamente, ricorda l’Ufficio studi della CGIA, in Veneto la consistenza del parco veicoli in circolazione ammontava, secondo i dati dell’ACI, a 4.203.000 unità, di cui 3.198.100 auto; 509.600 moto; 412.800 autocarri; 20.700 motrici per semirimorchi, 7.100 autobus; quasi 6.000 motocarri e 48.650 altri veicoli.
Come mai le casse dello Stato beneficeranno di questo surplus da 1 miliardo ? A fronte dell’aumento dei prezzi del greggio registrato a partire dall’inizio di quest’anno, per lo Stato, che applica sulla base imponibile dei carburanti l’Iva al 22 per cento, il gettito è aumentato. Se poi teniamo conto che questa base imponibile contiene anche le accise, questo è un tipico esempio di doppia tassazione, ovvero di “una tassa sulle tasse”.
E’ superfluo ricordare che il prezzo alla pompa della benzina, del diesel e del Gpl per autotrazione non è determinato dallo Stato; tuttavia, l’aumento del costo dei carburanti registrato nel 2021 ha fatto senz’altro bene al fisco, per nulla al portafoglio degli automobilisti.
Per questo motivo la CGIA chiede al Governo di restituire, in particolar modo agli autotrasportatori e a chi utilizza quotidianamente un autoveicolo per ragioni di lavoro (taxisti, autonoleggiatori, agenti di commercio, etc.), questo “tesoretto” da 1 miliardo di euro, aumentando, ad esempio, il credito di imposta sui carburanti previsto ogni anno a queste categorie in sede di dichiarazione dei redditi.
Va altresì ricordato che all’inizio del 2021 sia il prezzo industriale sia quello alla pompa di tutti i carburanti e i relativi consumi erano molto contenuti; questo a seguito della crisi pandemica e delle conseguenti restrizioni alla mobilità applicate allora. Pertanto, l’incremento percentuale di extra gettito registrato fino a oggi “risente” della situazione di partenza e dei successivi aumenti registrati sia dai consumi sia dai prezzi alla pompa di benzina, gasolio e gas per autotrazione.
Come dicevamo, nel 2021 i prezzi alla pompa dei carburanti hanno subito degli aumenti importanti. La benzina, ad esempio è passata da un costo medio di 1,47 euro/litro registrato a gennaio fino a 1,72 euro/litro rilevato a ottobre (variazione +17 per cento). Il diesel, invece, costava 1,34 euro/litro ad inizio anno; oggi il prezzo medio ha raggiunto 1,58 euro/litro (+17,9 per cento). Il Gpl, infine, a gennaio ammontava mediamente a 0,63 euro/litro; 9 mesi dopo i proprietari di veicoli alimentati a gas pagano 0,79 euro/litro (+25,4 per cento) (vedi Tab. 1).
Per quanto riguarda i consumi, altra variabile indispensabile per calcolare la stima del maggior gettito Iva nel 2021, nei primi 9 mesi dell’anno gli italiani hanno acquistato oltre 5 milioni di tonnellate di benzina, quasi 17 milioni di tonnellate di diesel e poco più di 1 milione di tonnellate di Gpl (vedi Tab. 2).
Pertanto, moltiplicando i prezzi medi praticati dalle aree di servizio con i consumi siamo risaliti alla stima del maggior gettito Iva incassato dall’erario nel 2021; importo pari a poco più di 1 miliardo di euro (vedi Tab. 3). Si sottolinea che nella rilevazione eseguita dall’Ufficio studi della CGIA è stato ipotizzato che i consumi dei mesi di ottobre, novembre e dicembre rimarranno in linea con quelli registrati a settembre 2021. Si è infine ipotizzato che anche negli ultimi due mesi di quest’anno i prezzi alla pompa dei tre carburanti presi in esame rimarranno uguali a quelli rilevati in questo mese di ottobre.
PER LA FERROVIA CALALZO-CIMA GOGNA L’INIZIO LAVORI ERA FISSATO PER IL 1929!
di RENATO BONA
Lo storico Marcello Rosina nel suo libro “Belluno. La crisi dei vagoni” (Tiziano Editori di Pieve di Cadore, agosto 1998, fotografie della collezione Benito Pagnussat) dedica un ponderoso capitolo alla ferrovia Calalzo-Cima Gogna, non realizzata. Rilevato che “comunicazioni ferroviarie dirette col Veneto orientale non ve ne sono” sottolinea che “E’ impressionante, pericolosa e dannosa la soluzione di continuità che esiste tra Alto Adige, Bellunese e Friuli: l’Alto Cadore, cioè la zona del bacino del Piave a monte di Calalzo, non percorsa da alcuna ferrovia si può considerare come isolato dal resto d’Italia”. Le comunicazioni infatti avvengono lungo strade carrozzabili difficili e scomode con messi di trasporto lentissimi e costosi. Di fatto dunque le relazioni con la Pusteria e con la Provincia di Udine sono pressoché nulle causa il difficile attraversamento dei paesi. Unico sbocco esistente è la Valle del Pive con la Calalzo-Veneto centrale. Un piano integrale studiato dallo Stato Maggiore dell’Esercito, dalla Direzione generale delle Ferrovie dello Stato e dagli enti locali delle province di Venezia, Trieste, Friuli e Belluno considerava oltre la costruzione del tronco Villa Santina-Cima Gogna-Calalzo, il suo raccordo con la ferrovia della Pusteria mediante il tronco Cima Gogna-Dobbiaco, il traforo delle Alpi Aurine (per ridurre di 150 chilometri il percorso via Brennero nelle comunicazioni con l’oltre confine), varie modifiche a tronchi ferroviari esistenti per dar vita ad una rete internazionale di gran traffico fra Venezia, Trieste, Milano, Genova ed Europa centrale. Nell’anno 1921 il governo dette il via libera ai lavori della Villa Santina-Calalzo stanziando 5 milioni per il primo tratto fino ad Ampezzo Carnico ma… il fascismo che aveva preso il potere scelse la politica delle economie per risanare i bilanci statali e dunque i lavori, appena avviati, furono sospesi. I Comuni dell’Alto Cadore puntarono allora ad un piano di collaborazione finanziaria concreta Stato-Provincia-Comuni “per sottoporre alla loro benevola considerazione il progetto per un’immediata opera modestissima ma di capitale importanza locale: la costruzione della ferrovia Calalzo-Cima Gogna. Il tronco era previsto di 12 chilometri di lunghezza, sviluppantesi su un terreno poco accidentato dei paesi di Vallesella, Domegge, Lozzo, Pelos ed il caseggiato di Cima Gogna dove la linea finisce, avvicinando i paesi di Lorenzago, Vigo, Laggio, Piniè ed Auronzo e tutti quelli del Comelico il cui capoluogo Santo Stefano dista 10 chilometri da Cima Gogna. Il costo previsto per l’opera era sui 18 milioni, con partecipazione alla spesa quantificata in 6 milioni da parte degli enti locali, ed inizio dei lavori deciso per il 1929. Tre le principali considerazioni prospettate al governo nazionale a sostegno della proposta e a dimostrazione della pubblica utilità del tronco ferroviario da realizzare: il governo nazionale elimina definitivamente la disoccupazione operaia della regione, perché mentre in un primo tempo la manodopera verrà adibita ai lavori di costruzione della linea, in seguitò sarà interamente assorbita dai lavori ed industrie che ne deriveranno; il governo nazionale risolve il doloroso problema dell’emigrazione e del conseguente spopolamento della montagna. Da ultimo il governo nazionale costruisce un’opera che riveste carattere di pubblica utilità per il suo grande valore strategico quale linea radiale di rifornimento di tutto il tratto di frontiera, dello sviluppo di 35 chilometri, che da Valle della Drava va al monte Peralba, ora troppo distante dalla ferrovia; per la sua importantissima funzione avvenire come tronco della direttissima Venezia-Monaco e come linea di innesto della Trieste-Monaco; per la sua grande importanza locale perché assorbirà tutto il movimento viaggiatori Alta Carnia-Italia nord occidentale e perché servirà direttamente la zona dell’Alto Cadore che è, sotto l’aspetto demografico ed economico, d’una importanza non indifferente. Nel libro segue una dettagliata esposizione di dati che, tutti favorevoli, prospettano le condizioni dei comuni, dall’istruzione pubblica, della coltura del suolo, del patrimonio boschivo, dei pascoli di alta montagna, della produzione dei campi e di quella zootecnica, delle forze idrauliche, della ricchezza mineraria, dell’industria turistica, delle stazioni idrotermali, di cura, soggiorno e turismo. Purtroppo, come si è già avuto modo di ricordare in precedenti servizi sull’argomento in base a quanto scritto da Marcello Rosina “Del prolungamento della Ponte nelle Alpi-Calalzo verso Cima Gogna nonostante gli studi risalgano al 1928 e nonostante fosse già stato decretato ancor prima della Grande Guerra, non se ne fece nulla!”.
NELLE FOTO (riproduzioni dal libro “Belluno. La crisi dei vagoni” di Marcello Rosina): Ponte della Molinà presso Pieve di Cadore; il viadotto con sullo sfondo le Marmarole; panoramica di Domegge di Cadore; un’altra veduta di Domegge; Lozzo di Cadore; Contrada principale di Lozzo; nei pressi dello stabilimenti climatico balneare di Gogna; hotel-pension e stabilimento bagni jòroterapici a Gogna; viale alle fonti minerali; ancora uno scorcio dello stabilimento climatico-idroterapico a quota 800 di Gogna di Cadore.
ULSS 1 ALLA RICERCA DI UN AMMINISTRATIVO A TEMPO DETERMINATO PER IL DISTRETTO DI FELTRE
BELLUNO L’Ulss 1 “Dolomiti” ha indetto un concorso per una figura amministrativa a tempo determinato per 1 anno, prorogabile per altri 2 anni, da destinare all’Ambito territoriale Feltrino per garantire l’attività rendicontativa, amministrativa, gestionale delle varie attività progettuali. Il bando per la ricerca della figura amministrativa è pubblicato nel sito www.aulss1.veneto.it nella sezione “Concorsi e avvisi” . Il termine di presentazione delle domande è il 30 ottobre.
A SOSPIROLO GLI SPETTACOLI DI MISTERO
SOSPIROLO Passeggiate, leggende a cena, spettacoli teatrali. Anche quest’anno la Pro Loco “Monti del Sole”, con il patrocinio del Comune di Sospirolo, aderisce con un intenso programma alla rassegna regionale “Spettacoli di Mistero” di Unpli e Regione Veneto. Primo appuntamento sarà sabato 6 novembre, alle 15 (ritrovo alle 14.30) dal Centro ricreativo “Prà de la Melia” a Gron, con la passeggiata guidata e animata “Sule peche dell’Om Selvarech” con Cristina Gianni e Valentina Pilotti.
INIZIATIVE, LE MUSE E LE DOLOMITI
CORSO COLLETTIVO PER BAMBINI E RAGAZZI… CANTARE INSIEME E’ DIVERTENTE E SALUTARE
tel. 342 914 7711
SABATO E DOMENICA I CIOCCOLATINI DELL’AIRC AD AGORDO
AGORDO sabato 6 novembre e domenica 7 novembre 2021 al mattino in Piazza della Libertà ad Agordo saranno presenti i volontari per l’iniziativa “I Cioccolatini della Ricerca AIRC”.
IL CORSO DI GINNASTICA POSTURALE A CANALE D’AGORDO
CANALE D’AGORDO E’ in programma il corso di ginnastica posturale con la fisioterapista Silvana Andrich che inizierà a Canale d’Agordo lunedì 22 novembre presso la Casa del Popolo di via Roma. Info e prenotazioni al numero whatsApp 3779665237. Vi ricordiamo, inoltre, che durante il mese di novembre l’ufficio pro loco di Canale d’Agordo rimarrà CHIUSO e che il Museo e la Casa natale di Papa Luciani saranno visitabili su richiesta e prenotazione allo 04371948001 entro il giorno prima.
“CANZONI SOLE” IL NUOVO DISCO DI ALVISE BORTOLINI
BELLUNO Alvise Bortolini torna sulle scene con un nuovo album. L’uscita del disco, registrato tra Belluno e lo studio di Ron a Garlasco, sarà preceduta da quella del primo singolo estratto, “Di luce”. Il brano sarà disponibile nelle piattaforme online a partire da mercoledì 3 novembre. Seguirà, pochi giorni dopo, anche quella dell’intero progetto. “Gli anni passano, ma la musica continua ad essere il mio motore – spiega il cantautore -, la musica è il mio pensiero principale e questa passione, direi quasi questa necessità, è rimasta immutata negli anni”. “Di luce” sarà scaricabile online a partire da mercoledì prossimo e lo stesso giorno, nel canale Youtube dell’artista, sarà pubblicato anche il video girato a Feltre nelle suggestive sale di Palazzo Guarnieri, sede dell’Unisono. “Il primo singolo estratto sarà questo perché è per me il brano più importante dell’intero album – spiega Bortolini -, mi emoziona e mi sembra riesca a trasmettere questa emozione anche in chi l’ascolta. Mi sembra sia nato, come dire, da un’ispirazione particolare”. Al singolo seguirà la diffusione dell’intero album, “Canzoni sole”, che arriva a sei anni di distanza dal precedente, “Storia di un pensiero nascosto” del 2015. Nove brani di varia ispirazione, a raccontare della vita, del tempo che passa e delle passioni che, appunto, restano. “La spinta a tornare in studio è venuta dall’osservare come, nonostante il tempo che scorre, la musica– spiega Bortolini – rappresenti il mio principale pensiero, anche se non è la principale occupazione. E’ affascinante sentire questa necessità, di scrivere e di farlo semplicemente perché se ne sente il desiderio e non per obblighi contrattuali o esigenze professionali. Questo mi ha sempre dato un grande senso di libertà”. Il disco è stato registrato in studio da Fabio Trentini, musicista e produttore bellunese. Salvo “Di luce”, registrata allo studio Angelo di Ron a Garlasco. All’interno di questo brano il pianoforte è quello di Fabio Coppini, pianista storico di Lucio Dalla, Ron e più di recente di Laura Pausini. “La musica regala anche queste collaborazioni preziose, sia sul piano artistico che umano – aggiunge l’artista -. La musica per me significa anche questo, la possibilità di creare legami con persone vicine e lontane”.
ALVISE BORTOLINI
ALLA RADIO…
WALTER DELOGU, DALL’INFERNO A SANPA…L’INTERVISTA
di Luisa Alchini
L’intervista a Walter Delogu
DUE MINUTI PER TE
Appuntamento della domenica con Don Giorgio Lise
PUNTATA DEL 31 OTTOBRE 2021
DON CESARE, IL PENSIERO DEL GIORNO. ALLA RADIO ALLE 7 DEL MATTINO E ALLE 19.30 DELLA SERA.
007 IN CONDOTTA
PUNTATA DEL 01 NOVEMBRE 2021
SALUTE E SOCIETA’
Paura del Buio, un progetto che attraverso il linguaggio onirico del cinema d’autore racconta il ruolo dell’anestesista-rianimatore nell’informare e accompagnare il Paziente. Per superare la paura dell’anestesia e vivere più serenamente il percorso perioperatorio. Il microbiota intestinale cambia con le fasi della vita, ecco perché è importante iniziare a curarlo fin dall’infanzia
I RACCONTI DI PAOLO SOPPELSA
ACQUA E VENTO
AUDIO
Domenica 28 ottobre 2018. Piove. Da sabato mattina è arrivata quella pioggia invocata, necessaria per lo spegnimento del vasto incendio che, per tre giorni, ha divorato ettari di bosco lungo i versanti delle Pale di San Lucano. Il cielo è plumbeo sopra Belluno e sul resto dell’intera provincia. Un’atmosfera umida, con il vento di scirocco che soffia lungo la valle del Piave e le previsioni del tempo che si fanno di ora in ora sempre più pessime. Poco dopo le dieci scendo al ponte della Vittoria per osservare il livello del fiume: ne ho viste parecchie di “brentane” e nel tempo mi sono creato vari riferimenti per valutare in modo empirico la situazione. A quell’ora il Piave è ingrossato come accaduto molte volte, e non solo in questi giorni di fine ottobre, che generalmente sono quelli buoni per le piene. Ma il cielo è carico di nubi che portano pioggia e quel fastidioso vento di scirocco scuote l’ombrello e pure i pensieri. Poco dopo le quattordici altra ricognizione: ed ora la faccenda si sta facendo molto più seria. Il Fiume Sacro ha ormai invaso l’intero alveo, l’acqua marrone sfiora l’arcata del ponte e laggiù all’orizzonte, dove compie l’ampia curva a sinistra, sta lambendo l’orlo dell’argine. Pochi centimetri e tracima, penso mentre ricordo la grande piena dell’ottobre del 2000, quando l’acqua riuscì a spostare gli enormi parallelepipedi di cemento. Il cielo sopra i Monti del Sole è nero e già sono iniziati i problemi di viabilità: RadioPiù racconta della chiusura della 203 Agordina e della Provinciale del Mis. Agordino già isolato, raggiungibile solamente compiendo lunghi giri sui passi Duran o Staulanza. Alle diciotto è ormai buio e ritorno a Lambioi per l’ultima volta: ora è temporale, l’acqua del Piave non si vede ma si sente. La voce del fiume ora è continuo boato profondo che non promette nulla di buono; perché deve ancora arrivare domani. Lunedì 29 ottobre 2018 ore 7. È un’alba umida di pioggia e tiepida di scirocco. Imbocco la strada del lavoro consapevole che, molto probabilmente, verremo evacuati dalla zona industriale di Longarone. La sera precedente sui social giravano già indicazioni attendibili in merito, ed infatti, intorno alle nove e mezza, l’annuncio ufficiale: ore 12.30 tutti a casa. Si discute e si commenta questa situazione per noi nuova, qualcuno è perplesso ed è tutto un chiedere pareri e notizie sulla situazione all’esterno. Dopo le undici, ciò che le previsioni annuciavano, si sta avverando: tuoni potenti rimbombano sulla valle del Piave e la pioggia diventa torrenziale e, sbattendo sui lucernari, provoca un frastuono infernale che rende difficoltoso il dialogare. Si guarda di frequente l’orologio e c’è voglia di andare a casa al più presto. Alle 12.30 in punto lasciamo lo stabilimento sotto un cielo da tregenda. Prendo la strada di casa e giunto a Fortogna mi fermo per scattare una foto al Salto del Lupo, l’alta cascata che si forma quando piove copiosamente. Sono ventuno anni che ci passo davanti, ma stavolta fa davvero paura. L’acqua cade lungo la parete provocando un rombo che incute timore pure se si è distanti ed al sicuro. Arrivato a Belluno mi fermo qualche istante nuovamente a Lambioi: il Piave pare leggermente calato di livello rispetto al pomeriggio di domenica, ma l’acqua marrone è ugualmente impetuosa e trasporta a valle parecchi alberi. Dopo pranzo pioviggina: esco e faccio un breve giro intorno a casa. Spira ancora quel vento umido di scirocco e in direzione agordino il cielo è completamente nero. Un nero che non ho mai visto prima d’ora: una visione che inquieta e che fa pensare al peggio in arrivo. Poi inizia a piovere, rientro in casa e mi attacco al telefonino a caccia di informazioni provenienti soprattutto dall’agordino. Mirko Mezzacasa è sul pezzo come sempre: sulla pagina Facebook di RadioPiù scorrono immagini sempre più drammatiche. La lotta degli escavatori che tentano di mantenere aperta la 203 a Ronch de Buos, e poi le altre informazioni che giungono dagli altri luoghi che iniziano a mostrare pesanti criticità. Poco dopo le 16 mi arriva su Messenger la foto, che poi diverrà uno dei simboli di quei giorni, del traliccio piegato in due che si trova a San Tomaso. Provo immediatamente a contattare chi me l’ha spedita, ma non avrò risposta: proprio in quei momenti sono saltate le reti telefoniche di quella zona e non solo. D’ora in poi le informazioni arriveranno solamente attraverso la radio. Nel frattempo il vento si intensifica. Ulula insinuandosi fra le case e i condomini della piccola città. Sbattono le porte e le persiane, e lungo la strada foglie e oggetti vari roteano sull’asfalto. Prima dell’ora di cena si scatena l’inferno: un fiume d’acqua scende lungo la via ed il vento soffia potente. Penso che non corro rischi abitando in questa zona, ma la testa è in agordino, dove la situazione immagino sia drammatica. RadioPiù ora trasmette dalla sede della Comunità Montana di Agordo: si percepisce l’ansia e a tratti la paura per quanto sta avvenendo. Poi di colpo sparisce pure la radio, e dall’agordino ora giunge solamente un profondo silenzio. È strano in quest’epoca iper-connessa, vivere improvvisamente un solenne tacere dei media: è una situazione a cui non si è più abituati e che crea disagio. Intanto la tempesta continua, tutto sbatte all’esterno ma per fortuna, da me, la corrente elettrica c’è ancora. Sono da poco passate le ventidue quando il vento e la pioggia sembrano placarsi. Così, con un po’ di circospezione, decido di uscire per vedere quanti e quali danni può aver causato la tempesta nel quartiere. In cielo ora si vedono le stelle e sull’asfalto ci sono rami spezzati, cartoni bagnati e vasi volati dai terrazzi. E poi c’è il rombo del Piave, che sembra scorrere di fronte a casa ed invece è parecchio lontano. A piedi percorro la Panoramica e mi fermo nei pressi del ponte della Vittoria. C’è la Protezione Civile che sorveglia la situazione mentre il fiume ringhia nell’oscurità producendo un suono cupo e assordante. La luce dei lampioni del ponte mostra un livello dell’acqua che la mia generazione non aveva mai visto finora e che sfiora le travi in ferro del ponte bailey. Si sentono rumori di sassi e piante che sbattono sui piloni in cemento armato e si attende il massimo della piena previsto intorno all’una di notte. Gli abitanti di Lambioi nel frattempo vengono sfollati per precauzione ed io ritorno a casa. Appena andato a letto ecco il mancare della corrente: poco male penso, tanto sto per dormire. In giro invece ci sarà chi è sfollato, chi non avrà più il tetto e forse l’intera casa. E chissà cosa sarà accaduto in agordino: il primo messaggio, un caro vecchio SMS arriverà solamente martedì pomeriggio a descrivere la situazione a San Tomaso. Il martedì mattina, mentre mi sto alzando, ecco ritornare la corrente elettrica. Poi, appena sollevate le persiane, il presentarsi di un paesaggio che da quel giorno non è più lo stesso.
LA RACCOLTA
IN VIVO VERSO, SETTIMA STAGIONE CON BRUNELLA MORO, DAL LUNEDI AL VENERDI ALLE 7.10, 10.10 E 18.50
AUDIO
Ed ascolto il mio nemico,
ascolto chi ho tradito,
parole d’alto borgo,
finalmente il sole, e sorgo,
sorgo nel calore del contatto,
sorgo, e forte mi ingrandisco,
e, forte, lo preferisco,
come il viso inaspettato salvato in uno scatto.
Ascolto, potrei mai starne senza,
fischio, fischietto, guardo tra le mani, e, ammetto,
ammetto ciò che unisce ogni contatto,
valore immenso, come il cappello in cima al mago
LA RACCOLTA COMPLETA
CONNESSI di Luisa Manfroi
MUSICA PIU’
FREEMIX, LA LIBERTA’ MUSICALE MIXATA DA DJ ATHOS E RACCONTATA DA DJ JACK
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DUE MINUTI UN LIBRO, TUTTI I GIORNI ALLA RADIO ALLE 9.40 E ALLE 17.50
LA RACCOLTA COMPLETA
L’ALMANACCO LADINO
LA RACCOLTA
LA RASSEGNA STAMPA DA L’AMICO DEL POPOLO
PUNTATA DEL 30 OTTOBRE 2021
Ospite: Damiano Soppelsa
I SANTI I DEFUNTI GL’ANGELI…DI JOHN FRANCIS DELLA PIETRA
AUDIO
Mi guardo attorno
In questo periodo così peculiare
Sembra quasi che la natura
Attiri il nostro sguardo
Sulle sue bellezze
Per calmarci per placarci
Per farci riflettere
Sulla vita
Sulla sua vitalità caducità ed eternità
Per un attimo osservando
L’Autunno
Tutto si fa più chiaro e reale
Le fasi della nostra esistenza
Son lì nello splendido panorama
La nascita di nuovi cromatismi
Le foglie che lentamente si posano a terra
I ricordi che salgono
Dal profondo
Innarrestabili inossidabili sempiterni
Mentre gl’occhi vagano
Fra terra e cielo
Ogni cosa ci scorre davanti
La pace s impossessa del nostro spirito
La mente passa dalla realtà all etereo al divino
L’emozione fiorisce
Spesso fa seguito una pacata commozione
Lassù nell’azzurro cielo
Traspaiono tutti loro
Santi e defunti
Che tanto ci sono cari
Poi un leggero batter d’ale
Dolcemente ci risveglia
Il loro silente saluto
Che pare volerci dire
Siamo con voi
Tutti Angeli del paradiso
Anche se una tiepida dola
Scende sulla guancia
Sentiamo prorompere
Nel nostro animo
L’immensa forza
Che sempre ci donano
Santi defunti angeli
Martedì 2. Prevalenza di sole con cielo sereno su gran parte dei monti veneti, miglioramento un po’ più tardivo su alcuni settori per nubi residue, in graduale diradamento. Al pomeriggio arrivo di nubi medio-alte, senza altro effetto che ridurre il soleggiamento. Contesto termico più freddo in quota e più fresco nelle valli, a eccezione dei posti più assolati.
Precipitazioni. Residue precipitazioni sulle Dolomiti nelle prima parte della notte (30/50%), nevose oltre i 1500/1600 m, localmente a quote più basse nelle valli più chiuse. In giornata assenti (0%).
Temperature. In generale diminuzione, eccetto ripresa delle massime nelle valli più assolate. Sono previste punte di 9/10°C nei fondovalle prealpini e 6/8°C a 1000/1200 m. Su Prealpi a 1500 m min 2°C max 5°C, a 2000 m min 0°C max 3°C. Su Dolomiti a 2000 m min -1°C max 2°C, a 3000 m min -7°C max -6°C.
Venti. Nelle valli deboli di direzione variabile; in quota deboli/moderati da nord-ovest al mattino, disponendosi da ovest sud-ovest e rafforzandosi alla sera, a 15-25 km/h a 2000 m e 20-30 km/h a 3000 m.
Mercoledì 3. Nuovo graduale peggioramento con cielo coperto e primi fenomeni, già in mattinata, in estensione a tutta la montagna veneta al pomeriggio. Nel tardo pomeriggio/sera il maltempo s’intensificherà. Contesto temico assai fresco con debole escursione termica giornaliera.
Precipitazioni. Probabilità medio-alta al mattino (70/80%) e molto alta al pomeriggio/sera (100%) per precipitazioni inizialmente deboli e sparse, nevose oltre i 1500-1600 m sulle Dolomiti e 1700-1900 m sulle Prealpi. Al pomeriggio precipitazioni diffuse e di moderate, con graduale rialzo del limite neve fino a trovarsi sui 2100-2200 m sulle Dolomiti e 2200-2400 m sulle Prealpi in serata.
Temperature. In quota minime in diminuzione, nelle valli probabile rialzo per assenza d’irraggiamento notturno. Massime in lieve rialzo in quota e in diminuzione nelle valli. Su Prealpi a 1500 m min 1°C max 4°C, a 2000 m min -2°C max 2°C. Su Dolomiti a 2000 m min -3°C max 1°C, a 3000 m min -8°C max -5°C.
Venti. Nelle valli prevalentemente deboli di direzione variabile, in quota moderati tesi da sud-ovest al mattino, tesi/forti da sud-est al pomeriggio ; a 15-35 km/h a 2000 m e 30-65 km/h a 3000 m.
Giovedì 4. Tempo ancora perturbato con ciele coperto e precipitazioni diffuse, nevose attorno ai 2000-2100 m nella notte, in abbassamento fino a 1600-1800 m a fine episodio. Al pomeriggio attenuazione della nuvolosità ed esaurimento dei fenomeni. Temperature minime in rialzo e massime in leggera flessione. Venti ancora tesi/forti da sud sud-ovest in quota; deboli di direzione variabile nelle valli.
Venerdì 5. Al mattino sole e cielo perlopiù sereno. Al pomeriggio aumento della nuvolosità fino a cielo coperto per nubi stratiformi. Temperature in generale diminuzione, eccetto lieve ripresa delle massime nei fondovalle. Venti moderati da sud-est in quota, deboli di direzione variabile nelle valli. Previsore: R.L.Th.
HOCKEY
SECONDA VITTORIA CONSECUTIVA ALL’OVERTIME PER L’ALLEGHE
PARZIALI: 1-0, 0-0, 0-1, 0-1
GOL: Pt. 7’35” Vola. Tt. 18’54” Soppelsa. Ot. 1’56” De Toni
Ci vuole l’overtime per decidere la sfida tra Como e Alleghe ed avere la meglio sono gli agordini che conquistano 2 punti in trasferta. Una partita che ha visto le civette spingere nelle prime due frazioni, subendo un gol nel momento migliore. Nel finale di gara il pareggio di Soppelsa e poi il gol vittoria di De Toni regalano una vittoria meritata ai biancorossi. L’Alleghe spinge fin dai minuti iniziali della sfida ma la porta sembra stregata e il disco non vuole entrare. Il Como alla prima vera occasione si porta in vantaggio con Vola, abile a deviare nella gabbia un disco ballonzolante davanti porta. Non demordono le civette che continuano a premere alla ricerca di un gol che non arriva e il primo tempo termina con il vantaggio dei lariani. Non cambia la storia nel secondo drittel con i biancorossi all’attacco che si avvicinano al pareggio. Il Como prova a colpire in contropiede mentre il golie comasco fa i miracoli per mantenere saldo il gol di vantaggio. Nel terzo tempo l’Alleghe parte con Soia in panca puniti e il Como che tenta di chiudere la sfida. La partita si anima con le due compagini che lottano in continuazione con azioni da una parte e dall’altra. Il nervosismo sale e scattano le penalità da entrambi i lati. Il gioco viene spezzettato spesso per dei falli al limite del regolamento. Nel finale saltano i nervi e le squadre non se le mandano a dire. A pochi secondi dal termine della partita, Soppelsa trova il pareggio per gli agordini. Si va all’overtime dove lo spettacolo non manca. A decidere la sfida è De Toni che coglie al volo un assist di Ganz.
LA SECONDA EDIZIONE DELL’ALLEGHE TOURNAMENT VA AL VAL PUSTERIA
ALLEGHE Due giorni di hockey dedicato ai ragazzi under 11 è andato in scena all’Alvide De Toni di Alleghe. Dieci le squadre che si sono sfidate e ad avere la meglio è stato il Val Pusteria che ha vinto di misura contro lo Zoldo con il punteggio finale di 6 a 5. Sport e divertimento ma anche beneficenza con l’Alleghe Hockey in prima fila. Infatti nella due giorni di hockey sono stati raccolti 330 euro dalla vendita di torte che sono stati devoluti all’associazione Nuovi Traguardi,
LA CLASSIFICA FINALE DEL TORNEO
1. Val Pusteria, 2. Zoldo, 3. Gardena, 4. Val Di Fiemme, 5. Alleghe/Cortina, 6. Gladiators Aosta, 7. Bolzano Foxes Academy, 8. Lagorai, 9. Padova Waves, 10. Feltreghiaccio.
PREMI SPECIALI
Giocatore più giovane Edoardo Giacometti (Padova Waves), Coppa Disciplina Gladiators Aosta, Top Scorer Leone Meneghetti (Zoldo), Miglior Portiere Ljon Schwingshackl (Gardena), Miglior giocatore del torneo Davide Croce (Val Di Fiemme).
MATHIAS LEVIS
(foto: FotoRiva Alleghe)
CALCIO
SCONFITTA PER I GIOVANISSIMI DELL’AGORDINA, BENE LA JUNIORES DEL FIORI BARP
GIOVANISSIMI PROVINCIALI / JUVENTINA – AGORDINA 6-1
Match da dimenticare quello di sabato pomeriggio in terra feltrina per la compagnie allenata da De Bastiani. Agordina in partita solo nel primo tempo con il vantaggio di Roni su calcio di punizione e un paio di occasioni non sfruttate che avrebbero potuto far prendere alla gara una piega diversa. E invece è arrivato il gol dei padroni di casa che ha mandato le squadre negli spogliatoi sull’1 a 1. Nel secondo tempo, quando ci si aspettava che il menù offrisse ancora un sostanziale equilibrio, l’Agordina ha offerto una pietanza inaspettata, abbassando via via il baricentro preferendo il lancio lungo al gioco manovrato. Il piatto, condito con qualche errore tecnico e alcune disattenzioni, non è stato all’altezza e la Juventina non si è fatta pregare nello sfruttare le occasioni che la partita le ha presentato.
JUNIORES PROVINCIALI / FIORI BARP – DOMEGGE 4-0
Cala il poker la squadra Juniores del Fiori Barp. Una partita a senso unico con i sedicensi padroni del campo che non hanno lasciato uno spazio al Domegge che non ha mai tirato in porta. Ad aprire le marcature ci pensa Spasic dopo 4′. Il raddoppio al 30′ con Fanfoni. Nella ripresa altre due marcature a firma di Santel.
L’ALLENATORE DEL FIORI BARP SOMMACAL
VOLLEY
LA DA ROLD BELLUNO INCAMERA LA PRIMA VITTORIA STAGIONALE, IL VOLLEY BELLUNO FEMMINILE CROLLA
DA ROLD LOGISTICS BELLUNO-VIGILAR FANO 3-1 (25-22, 25-19, 21-25, 25-17)
Sarà bene scolpire nella pietra questo sabato 30 ottobre 2021. Perché, dopo 31 anni, a Belluno non è tornata solo la Serie A. È tornata anche la vittoria: la prima nel campionato di A3 Credem Banca (l’ultima risaliva al 30 aprile 1990: 3-0 con Udine). Archiviati i passivi con Pineto, Macerata e la Geetit Bologna, i rinoceronti voltano pagina e si regalano una serata da ricordare, davanti a un pubblico che ancora una volta ha risposto presente: i 400 sulle tribune della Spes Arena festeggiano insieme alla Da Rold Logistics. Una squadra dal suo muro invalicabile: 17 i palloni rispediti al mittente, 5 dei quali da Maccabruni (ormai una specialista) e altri 5 da Mozzato (una conferma).
CHIONS-PALLAVOLO BELLUNO 3-1 (20-25, 25-22, 25-23, 25-18)
La Pallavolo Belluno femminile raccoglie consensi e applausi, ma nessun punto dalla trasferta di Chions. Dove sarebbe servita un’autentica impresa per ottenere un risultato positivo al cospetto di un avversario giovane, ma di grande qualità e fisicità. Nella seconda trasferta consecutiva in terra friulana, dopo quella di San Giovanni al Natisone, le lupe partono a mille. E capitalizzano nel migliore dei modi qualche errore di troppo al servizio delle avversarie: il parziale è da applausi, come testimonia il 25-20 conclusivo. Ma il Chions fa tesoro degli sbagli commessi e alza il volume del suo volley, trovando continuità e soluzioni in attacco. Punto e a capo, quindi. Si volta pagina. E con un’altra trasferta: la terza in rapida successione: sabato prossimo, Martina Fantinel e compagne saranno di scena a Martignacco.
UN FINE SETTIMANA DA DIMENTICARE PER IL VOLLEY CLUB AGORDINO
Si chiude con due sconfitte il fine settimana del Volley Club Agordino. La prima squadra ha giocato l’ultima partita di Coppa di Seconda Divisione ed ha perso 3 a 0 contro il Nervesa in terra trevigiana. Agordine in partita solo nel primo set e poi un crollo per la formazione allenata da De Nardin. L’Under 16 continua il suo periodo nero. Zero punti in classifica e ennesima sconfitta che brucia contro la Farmacia Dolomiti.
COPPA SECONDA DIVISIONE / NERVESA – VOLLEY CLUB AGORDINO 3-0 (25-22, 25-14, 25-18)
UNDER 16 / FARMACIA DOLOMITI – VOLLEY CLUB AGORDINO 3-0 (25-5, 25-7, 25-8)
CORSA CAMPESTRE
A CHIAVENNA LORENZO CAGNATI CHIUDE AL 24° POSTO
CHIAVENNA (SONDRIO) Domenica a Chiavenna si è corsa la WMRA Nations Cup, la prima manifestazione dedicata alle squadre nazionali di corsa in montagna a due anni di distanza dall’ultima occasione ufficiale, dopo l’annullamento delle edizioni 2020 e 2021 di Mondiali ed Europei. Tra gli azzurri in gara anche Lorenzo Cagnati che ha terminato la sua corsa al 24° posto
LORENZO CAGNATI, AZZURRO DI CORSA IN MONTAGNA
IN 417 A CORRERE PER LA SECONDA PROVA DEL CAMPIONATO PROVINCIALE DI CORSA CAMPESTRE. LA PIAVE 2000 PROFETA IN PATRIA
BELLUNO Sono stati 417 i concorrenti che domenica 31 ottobre hanno partecipato alla seconda prova del Campionato provinciale di corsa campestre 2021, evento proposto dal comitato di Belluno del Centro sportivo italiano in sinergia con quello di Feltre e valevole per il 23.mo Trofeo giovanile Serafino Barp e per i trofei Kiwi Sport (categorie assolute) e Alpen Plus (classifica generale). Si è gareggiato a Ronchena di Lentiai (comune di Borgo Valbelluna), per l’organizzazione del Gruppo sportivo La Piave 2000. Proprio la società organizzatrice è stata protagonista assoluta, imponendosi nella graduatoria complessiva per società con 654 punti, davanti ad Astra Quero (569) e Virtus Nemeggio (425). La Piave ha vinto anche la graduatoria per società riservata alle categorie giovanili, totalizzando 651 punti e vincendo su Polisportiva Santa Giustina (343) e Virtus Nemeggio (227). Nella graduatoria per società del settore assoluto, Astra Quero davanti a tutti con 354 punti. Al secondo e terzo posto, rispettivamente, Gs Castionese (220) e Virtus Nemeggio (198). A livello individuale, nelle gare assolute successi per Osvaldo Zanella (Marciatori Calalzo) su Francesco Da Vià (La Piave) e Isacco Costa (Atletica Zoldo) e per Nikol Marsura (Atletica Pieve di Soligo) su Lucia Arnoldo (Atletica Zoldo) e Martina Festini Purlan (Marciatori Calalzo). Dopo quella di Vallesella di Cadore (24 ottobre) e di Ronchena, il campionato provinciale di campestre proporrà altre tre prove: il 14 novembre a Boscherai – Pedavena, per l’organizzazione della Polisportiva Csi Feltre, il 21 novembre a Bribano di Sedico, ancora a cura del Gs La Piave 2000, e il 5 dicembre a Quero-Vas, per l’organizzazione del Gs Astra Quero. Per il 28 novembre è prevista la prima prova del Campionato regionale: si svolgerà a Modolo di Castion – Belluno e sarà organizzata dal Gs Castionese.