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BENVENUTO SEBASTIAN! IL PRIMO NATO DEL SAN MARTINO
BELLUNO Sebastian Soccol è il primo bimbo nato all’ospedale San Martino. Mamma Giotea Ionela Ramona e papà Luca, di Taibon Agordino, insieme all’équipe di ostetricia di Belluno hanno dato il loro benvenuto a Sebastian ieri alle 18.26.
LA CROCE VERDE VAL BIOIS COMUNICA I DISSERVIZI PER IL MESE DI GENNAIO 2022
FALCADE Anche nel mese di gennaio la Croce Verde Val Biois non assicura l’assistenza in alcune giornate. A comunicarlo il presidente Stefano Murer. Queste le date dei disservizi: OGGI dalle ore 20:00 alle 6 di DOMANI; VENERDI’ 7 GENNAIO dalle ore 6:00 alle ore 20:00; GIOVEDI’ 13 GENNAIO dalle ore 20 alle 20 di VENERDI’ 14 GENNAIO; VENERDI’ 21 GENNAIO dalle ore 6:00 alle ore 20:00; SABATO 22 GENNAIO dalle ore 6:00 alle ore 20:00; DOMENICA 23 GENNAIO dalle ore 20:00 alle 6 di LUNEDI’ 24 GENNAIO; VENERDI’ 28 GENNAIO dalle ore 6:00 alle ore 20:00; SABATO 29 GENNAIO dalle ore 6:00 alle ore 20:00. Le eventuali modifiche al calendario saranno comunicate tempestivamente.
REGIONALE 203 AGORDINA: DUE INCIDENTI IN POCHE ORE, CINQUE I VEICOLI COINVOLTI
TAIBON Giornata di incidenti ieri lungo la regionale 203 Agordina. Dopo l’incidente multiplo a Sedico in località La Pissa (punto di partenza dell’Alta Via numero 1), altre due auto si sono scontrate a Listolade di fronte all’Albergo Monte Civetta.
SEDICO Alle 7.40 un ventunenne veronese a bordo di una Fiat cubo, mentre percorreva la statale con direzione Agordo Belluno ha iniziato una manovra di sorpasso terminata con la collisione con una Volvo condotta da un 40enne residente a Belluno e una Daihatsu Terios, condotta da un 58enne residente a Ravenna. Il veronese è poi finito oltre la sede stradale. Nel frangente un 51enne di Sedico, per evitare l’impatto con il mezzo fuori controllo, effettuava una repentina manovra di retromarcia collidendo con una Ford Fiesta condotta da una donna 58enne di Rocca Pietore. Nel sinistro ferito il conducente della Volvo ( 5 giorni di prognosi) e le due passeggere della Daihatsu, entrambe di 25 anni e residenti in provincia di Rimini (5 giorni di prognosi). Rilievi da parte dei cc di Cencenighe. La strada è rimasta chiusa per oltre un’ora, i disagi sono poi continuati con il transito a senso unico alternato in attesa dello spostamento dei mezzi e dei rilievi di legge.
SEDICO
TAIBON Una Panda alla cui guida c’era un 75enne di Cencenighe si stava immettendo sulla regionale dal parcheggio dell’albergo Monte Civetta a Listolade, una Honda Civic condotta da un 73enne di Rimini stava invece scendendo verso Agordo con una certa velocità come conferma il forte impatto tra le due vetture evidente dai danni riportati delle auto. Nessun ferito. Sul posto la Guardia di Finanza che ha garantito la transitabilità a senso unico alternato e i Vigili del Fuoco di Agordo per la messa in sicurezza dei mezzi. Carabinieri di Cencenighe per i rilievi di legge.
LISTOLADE
DUE FERITI NELL’INCIDENTE SUL PONTE DI PERAROLO
L’incidente di ieri non ha coinvolto altri mezzi in transito lungo la statale di Alemagna e, soprattutto, ha registrato infortunati lievi negli occupanti della Jaguar: auto completamente distrutta sulla parte anteriore
PIEVE DI CADORE Alle 14:10, i vigili del fuoco sono intervenuti presso il ponte di Perarolo di Cadore lungo la SS51 per una Jaguard finita contro il guardrail, dopo la perdita di controllo dell’autista, rimasto ferito insieme ad un passeggero. La berlina stava scendendo da Cortina.Il 21enne A.M di Ferrara alla guida ne ha perso il controllo I pompieri hanno messo in sicurezza il mezzo, mentre i due feriti sono stati assistiti dal personale sanitario del SUEM.
SAN VITO Alle 14 i vigili del fuoco sono intervenuti all’uscita di San Vito verso Cortina, per soccorrere un altro giovane che è uscito di strada e che con la Punto è andato a sbattere contro una Golf Variant parcheggiata a lato strada. I carabinieri di Caprile hanno cercato di capire le motivazioni che hanno causato la sbandata. Il giovane è stato soccorso dalla Croce Bianca
MONTANARI INCUNEATI TRA LE VALLI, IN ATTESA DI SEGNALI FORTI DAL GOVERNO
Scendendo dall’Agordino verso la pianura l’angoscia mi si incunea nell’animo (cit.)
REDAZIONE Il consigliere regionale Silvia Cestaro e il sindaco di Cibiana Mattia Gosetti si appellano al Governo, perchè i fondi del Pnrr vengano spesi anche per la viabilità della parte alta del Bellunese. L’ennesimo fine settimana da incubo nelle strade della provincia richiama al problema. Ad esempio oggi la regionale 203 agordina è rimasta totalmente chiusa (causa incidente) per oltre un’ora, ieri sono caduti diversi sassi ma è andata bene, alcune settimane fa un pezzo di montagna è franato bloccando di nuovo il principale collegamento per l’Agordino. E poi ci sono gli imbottigliamenti che non sono più accettabili nè in Cadore o Ampezzano sede di Olimpiade nè in Agordino da dove ci si sposta per lavoro o per emergenze, con le strade chiuse tutto diventa più difficile e non tutti i Comuni sono attrezzati con eliporto. E’ evidente la necessità di collegamenti tra le valli e di una viabilità complanare. La viabilità bloccata, le lunghe code, il traffico in tilt sono ormai un incubo che, di fatto, aggiunge isolamento all’isolamento e rema contro la lotta portata avanti per combattere lo spopolamento.
IL CONSIGLIERE REGIONALE SILVIA CESTARO
IL SINDACO MATTIA GOSETTI
E’ MORTO IL DOTTOR TIZIANO MILANO, IL CORDOGLIO DELLA ULSS1 DOLOMITI
BELLUNO L’Ulss Dolomiti esprime cordoglio per la scomparsa del dottor Tiziano Milano, per trent’anni in servizi all’ospedale di Feltre, dal 1961 al 1991 e per decenni amato primario della Psichiatria di Feltre. Uomo mite e di ampia cultura, era molto stimato per l’approccio umano, la disponibilità all’ascolto e la gentilezza nei modi sia con i pazienti che con i loro familiari. Ha accompagnato l’evoluzione delle cure in ambito di salute mentale, guidando la trasformazione nell’approccio alle cure. L’Ulss porge alla famiglia le più sentite condoglianze.
PADRE E SUORA NO VAX NEI TENTACOLI DEL COVID, LA SUORA IN RIANIMAZIONE
ROCCA PIETORE. Il Covid ha colpito anche la comunità parrocchiale di Laste, a Rocca Pietore. È positivo padre Romeo Simonetti, eremita diocesano, amministratore parrocchiale di Laste, nel 1959 a Zoppè. Si trova in rianimazione a Feltre sorella Letizia, pure lei monaca eremita. L’eremo è una situazione unica in diocesi di Belluno-Feltre e i due eremiti, che conducono vita appartata, in due appartamenti distinti dell’ex canonica di Laste. Letizia, fra l’altro, è architetta e le sue icone sono molte richieste. Ieri è salito il vescovo Renato Marangoni per celebrare la messa. (FOTO CORRIERE ALPI)
ASSEGNATO A SAPPADA IL PREMIO IMBECILLI DI CAPODANNO 2022
SAPPADA Il singolare premio, per ora assegnato ad ignoti va al branchetto che si è introdotto in chiesa al Rifugio Piave (la porta era chiusa a chiave con doppia mandata ma non è bastato ad allontanare i festaioli), una volta dentro le intenzioni non erano quelle di pregare, bensì vandalizzare. E’ stato acceso il fuoco e danneggiata la tovaglia artistica dell’altare.
dalla pagina facebook Rifugio Sorgenti del Piave “Solitamente siamo abituati a scrivere di cose belle ma non è questo il caso. Oggi, dopo la segnalazione di un gruppo di escursionisti (che ringraziamo di cuore), siamo saliti al rifugio per un controllo e purtroppo abbiamo avuto una brutta sorpresa. Nella nostra chiesetta, che si trova vicino al rifugio, qualcuno ha forzato la porta d’entrata, poi ha pensato bene di accendere un fuoco all’ interno servendosi della legna del rifugio e utilizzando la tovaglia che era sopra all’ altare, lasciandola a terra con disprezzo. Mai avremmo pensato di vedere una cosa del genere è stato come un colpo al cuore! Si capisce chiaramente che non si tratta di persone in cerca di “rifugio” dal freddo (anche perché per queste necessità il rifugio è dotato di stanza invernale) bensì di soggetti che hanno compiuto un atto di vandalismo vergognoso. Ringraziamo chi dall’ alto ha protetto la chiesetta perché poteva non esserci più e per chi ha commesso questi atti, non troviamo le parole per descrivere la loro ignoranza!”
SCIALPINISTA COLTO DA MALORE SUL MONTE TAÈ
UILTEC-LUXOTTICA “SE I NO VAX RIMARRANNO FUORI DAL LAVORO CI SARANNO RICADUTE SOCIALI”
REDAZIONE Basta accendere la radio ed attendere il primo notiziario per capire che l’argomento principale oggi è l’obbligo del super green pass per i trasporti e poi l’ipotesi di renderlo obbligatorio al posto di lavoro. Per i delegati della Uiltec Luxottica di Agordo, in considerazione del rapido aumento dei contagi, le decisioni non sono utili, ma si rivelano controproducenti per tutti. “Si può affrontare efficacemente l’epidemia con azioni mirate, concrete e attentamente valutate, non certo limitandosi a obblighi e divieti come da triste consuetudine italiana – si legge nel comunicato vergato Uiltec- L’azienda in cui lavoriamo ha messo in campo sin dall’inizio della pandemia numerose iniziative per mettere in sicurezza i propri lavoratori con un costante monitoraggio. Il Governo ha poi introdotto la mascherina ffp2 sui trasporti pubblici, solo da pochi giorni nonostante ne fosse riconosciuta l’utilità da tempo. Invece sui tamponi, dopo l’invito esteso anche ai vaccinati a farsi i test in occasioni delle festività ha trovato le “soluzioni”: meno tamponi e minor durata della quarantena. Per contro è stato esteso l’obbligo di green pass agli utenti dei trasporti pubblici e si parla di imporlo nei luoghi di lavoro, escludendo chi ha il green pass base: in un periodo di contagi elevati, si interviene solo contro chi fa il tampone 48 ore. Questo nonostante sia riconosciuto che i vaccini hanno una rilevante efficacia nel ridurre le probabilità di ospedalizzazione e decesso ma assi meno come protezione dal contagio specialmente per la variante Omicron” In conclusione i delegati della Uiltec Uil Luxottica di Agordo ritengono che l’esclusione di coloro che hanno il green pass base dalla possibilità di utilizzo dei trasporti pubblici e (forse) dai luoghi di lavoro sia una decisione dalle pesanti ricadute sociali, sproporzionate rispetto all’effettiva utilità nel contenimento dell’epidemia.
SU I CONTAGI, PRIMO DECESSO PER COVID A LA VALLE AGORDINA, 33 POSITIVI AD AGORDO
REDAZIONE
CASI DI COVID NELL’AGORDINO IN CONTINUO AGGIORNAMENTO
Con una nota di grande tristezza il sindaco di La Valle, Ezio Zuanel comunica il primo decesso per covid sul territorio dall’inizio della pandemia e porge le condoglianze alla famiglia. Anche i contagi tornano lentamente a risalire a La Valle il paese che due anni fa sali alle cronache per la segnalazione dei primi due casi di positività.
AGORDO 33 (25) positivi 18 (47) isolamento FALCADE: 2 (0) positivi 1 (3) isolamento VOLTAGO 6 (4) positivi 5 (11) isolamento GOSALDO 4 (2) positivi 1 (4) quarantena CANALE D’AGORDO 1 (0) positivi TAIBON 10 positivi 1 (5) quarantena LIVINALLONGO 33 positivi 12 in isolamento CENCENIGHE 4 (5) positivi COLLE SANTA LUCIA 3 positivi ROCCA PIETORE 14 (17) positivi 1 (2) isolamento ALLEGHE 4 (5) positivi VALLADA 2 positivi 1 isolamento LA VALLE 12 (10) positivi 3 (3) isolamento RIVAMONTE 8 (8) positivi 9 (10) isolamento SELVA DI CADORE 2 SAN TOMASO 7(5) positivi 0 (3) isolamento
elaborazione grafica, TIZIANO DE COL
SEMPRE PIU’ SCURA LA PROVINCIA CON QUASI 3000 POSITIVI. INCIDENZA A 868 SOTTO LA MEDIA NAZIONALE
BELLUNOSalgono a 3292 i bellunesi in quarantena, 2690 sono invece gli attualmente postivi. Appare evidente un incremento esponenziale delle nuove positività registrate. Nel dettaglio, i nuovi casi rilevati nell’ultima settimana sono 1.733 (+943 rispetto alla scorsa settimana), con un conseguente tasso di incidenza settimanale di 868 casi su 100 mila abitanti, più del doppio rispetto alla settimana precedente, ma ancora inferiore all’incidenza nazionale (1.149 su 100 mila abitanti).
Come mette in evidenza la mappa a colori sono aumentati i Comuni con tanti nuovi casi, oltre 1000 su 100 mila abitanti. Dall’Agordino alla Valbelluna è tutto un azzurro scuro, soprattutto nell’Alto Agordino (Livinallongo e Rocca Pietore) ma anche a Borgo Valbelluna, Sedico e Comuni confinanti. Meglio in Cadore e feltrino.
Nei casi Comune per Comune tutto il territorio provinciale conta nuovi contagi, non si salva quasi nessuno, solo un paio di Comuni in Comelico. 146 nuovi casi a Borgo Valbelluna, 112 a Santa Giustina, 139 a Sedico
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SETTE GIORNI FA
Nella settimana trascorsa i nuovi casi si collocano prevalentemente nelle fasce centrali 25-64 anni, attestando un probabile ruolo attivo della socializzazione natalizia. Si conferma il trend delle settimane precedenti in merito alle percentuali di contagi tra vaccinati e non vaccinati, con ulteriore evidenza del potere protettivo della vaccinazione non solo sulla casistica grave, ma anche sul rischio di infezione. Questa settimana: Il rapporto tra nuovi positivi vaccinati sulla popolazione vaccinata è di 0,57 Il rapporto tra nuovi positivi non vaccinati su popolazione non vaccinata è di 1,71% (esclusi 0-4anni non vaccinabili)
IL PRIMO PUNTO STAMPA DEL 2022, ANCORA UN PAIO DI SETTIMANE IN GIALLO
VENEZIA Diretta da Marghera, punto stampa del Presidente Luca Zaia.
LEGGI LA CONFERENZA STAMPA
Siamo comunque preoccupati per la situazione dei ricoveri, dove i non vaccinati sono l’80% dei pazienti in terapia intensiva. E uno su due in area non critica è non vaccinato, sono meno del 13% della popolazione veneta. Io penso che mandare in Dad i bambini non vaccinati, quando non c’è l’obbligo, sia discriminatorio.
VENETO ANCORA IN GIALLO 33.770 vaccini nelle ultime 24 ore, 26mila dosi booster. , incidenza 820 su 100mila abitanti, Rt 1,19 area non critica 19,5% (si passa in arancione quando questa percentuale arriverà a 30% con 1800 ricoverati) terapia intensiva 18,6 (fascia arancione a 20%). Ancora per due settimane in giallo RISPETTARE LE REGOLE Abbiamo reportage fotografici dove le mascherine sono un’utopia. E siamo in zona gialla, la mascherina all’aperto è obbligatoria. L’altro aspetto sono gli incontri, le cene: io dico, fate un tampone rapido prima, anche se siete amici o parenti. SCUOLA DAD AL RIENTRO DALLE VACANZETirato per la giacca dai giornalisti il Presidente della Regione Luca Zaia oggi ha parlato del ritorno a scuola in tempi di quarta ondata pandemica. Non ha voluto anticipare nulla delle modifiche alle regole, ma su una cosa è stato chiaro. “Non si può mandare in Dad (didattica a distanza) i bimbi non vaccinati perché è discriminatorio. Spesso sono bimbi di genitori vaccinati, si rischierebbe un mix di conflitti sociali” Zaia ha comunque confermato che sono previste novità “Proposte innovative – ha detto – ma sia chiaro non sto parlando di chiusure”. In ogni caso alla fine chi deciderà sarà il tavolo nazionale, per tutti gli altri non rimane che attendere le decisioni ufficiali e condivise. Avremmo potuto fare come la Gran Bretagna se avessimo portato avanti il tampone fai da te, e così chiedere il test prima del ritorno in classe. CHI PRENDERA’ LE DECISIONI ? Il tavolo nazionale, scusatemi ma per correttezza verso gli altri dobbiamo attendere le decisioni ufficiali e comuni. COME SONO LE RE INFEZIONI? Di norma. I dati rientrano nello spettro delle casistiche note. Aver avuto il covid non è come ottenere una patente. QUARTA DOSE presumo che a giugno ci faranno la quarta. Chiederemo che questo sia comunicato almeno per tempo
LA DOTTORESSA FRANCESCA RUSSO il capo della prevenzione in Veneto
La dottoressa Russo accende la lampada rossa “Abbiamo moltissimi positivi in tutte le regioni, il tracciamento è difficile da seguire”. A preoccupare è sempre la variante omicron anche se si risolve in 5 giorni. Quindi le novità:per il soggetto positivo scatta l’isolamento, se vaccinato anche con booster e negli ultimi 3 giorni è asintomatico i giorni di quarantena scendono da 10 a 7. Se il contatto non è vaccinato o ha fatto una prima dose da meno di 14 giorni, resta la quarantena dei 10 giorni a cui seguirà un tampone antigenico o molecolare che se negativo ne sancisce l’uscita dall’isolamento. Se il contatto ha fatto 2 dosi da più di 120 giorni, la quarantena è di 5 giorni. Se ha fatto 2 dosi e booster, oppure è guarito da meno di 120 giorni dal Covid, non è soggetto a quarantena ma va in autosorveglianza. I contatti a basso rischio vanno in auto sorveglianza senza restrizioni. Gli operatori sanitari seguono il DPCM e chi si contagia fuori dall’ambiente lavorativo può tornare al lavoro ma facendo un tampone al giorno.
OLTRE 6000 CASI IN 24 ORE, 9 DECESSI E 200 PAZIENTI INTUBATI
I GRAFICI DI TIZIANO DE COL
CON IL GRAZIE UN CONTRIBUTO DI TUTTO RISPETTO ALLE ASSOCIAZIONI DEL TERRITORIO
di DAMIANO TORMEN
BORGO VALBELLUNA
OLIMPIADI 2026: LA PISTA DA BOB UNO SPRECO ORMAI INEVITABILE?
BELLUNO Il coordinamento provinciale del “Veneto che Vogliamo” esprime nuovamente la sua contrarietà alla realizzazione della pista da Bob di Cortina, appoggiando la raccolta firme promossa da associazioni ambientaliste e semplici cittadini lanciata sulla piattaforma Change.org (link qui https://chng.it/v9FCtyXq).
Come coordinamento riteniamo sia un’opera insostenibile sia dal punto di vista ambientale che economico. Considerando l’impatto ambientale, la realizzazione di quest’opera va a insistere su un territorio fragile sfregiandolo con una ennesima infrastruttura la quale inoltre necessita di un elevato consumo energetico per il suo normale funzionamento e nella sua gestione. Dal punto di vista economico riteniamo uno spreco l’utilizzo di soldi pubblici sia per il rifacimento dell’opera che per coprire i costi di esercizio, in quanto il ritorno in termini di benefici per il territorio bellunese sono limitati. La storia insegna? Non pare, basta vedere cosa è successo a Cesana Pariol dove la pista da bob, realizzata per le Olimpiadi torinesi 2006, di lì a qualche anno, nel 2011, ha chiuso l’attività, per l’insostenibilità dei costi di gestione. Ben altre sono le priorità di questa provincia su cui investire gli stimati 61 milioni di euro (a cui vanno aggiunti 400 mila € annui per copertura costi di esercizio). Si pensi ad esempio ad investimenti nella sanità pubblica e nei servizi essenziali, in modo tale che i soldi pubblici vadano a vantaggio di un’intera comunità che sta pian piano abbandonando la propria terra, invece che in una disciplina sportiva (che vanta 34 atleti), di cui si dubita la legittimità in tempi che dovrebbero essere invece di lotta ai cambiamenti climatici e lotta alle diseguaglianze. Il coordinamento provinciale del Veneto che Vogliamo è contrario ma prende atto che la politica dello Stato e della Regione vedono altrimenti. Allora non resta che annotare alcuni numeri sciorinati, con coraggio, dal presidente Zaia più volte nella descrizione delle Olimpiadi 2026 e di quest’opera in particolare: 0 consumo di suolo, 61 milioni di spesa, 2024 la fine dei lavori, 2046 la fine della vita utile dell’impianto. A noi cittadini contrari all’opera il compito di monitorare che i fatti questa volta corrispondano ai numeri, più che alle parole, del presidente Zaia.
VALLI SENZA TV. LA MODIFICA DELLE FREQUENZE METTE IN CRISI GLI ENTI MONTANI PROPRIETARI DI RIPETITORI RADIO-TELEVISIVI
ROMA Le valli alpine e appenniniche vedono a rischio la TV. Che nelle case resterà senza segnale in quelle zone coperte da ripetitori di proprietà degli Enti locali. E la colpa non è di certo di Comuni, Unioni, Comunità. Da ieri verso il definitivo cambio delle frequenze, viene adottato un nuovo sistema di collegamento e trasmissione dei segnali TV che rischia di comportare gravi discriminazioni per i residenti nei Comuni di montagna, dove i ripetitori non sono di proprietà delle reti televisive (RAI in primis). “In diverse aree del Paese il rischio concreto è che le Unioni e i Comuni, o le Comunità montane, debbano far fronte a spese insostenibili per interventi di adattamento dei ripetitori al nuovo sistema – spiegano Marco Bussone, Presidente Uncem nazionale, e Roberto Colombero, Presidente Uncem Piemonte – Negli ultimi giorni di dicembre, a fronte delle comunicazioni da parte delle sedi locali MISE di revoca dell’autorizzazione rilasciata agli Enti locali per l’installazione di impianti televisivi DVB-T per garantire il servizio pubblico che RAI peraltro non ha mai assicurato in alta montagna e nelle valli laterali, gli Enti locali montani hanno manifestato l’interesse alla prosecuzione con i medesimi impianti dell’esercizio attualmente svolto con la ripetizione del Mux-RAI contenente anche Rai1, Rai2, Rai3. Questo è il primo passo per non perdere la TV nelle valli. Ma non basta, purtroppo“. Gli Enti hanno richiesto di garantire, in attesa del rilascio della nuova autorizzazione, la copertura del servizio ai cittadini utenti interessati senza interruzioni temporali. Solo successivamente all’eventuale assegnazione di nuove frequenze sarà possibile quantificare i costi per gli interventi di adeguamento agli impianti esistenti. “Il rischio concreto è che vi siano a breve costi ingenti, a carico degli Enti, per il servizio pubblico cittadini a cui non potrà più essere garantita la visione della trasmissioni RAI – sottolineano Bussone e Colombero – Per adeguare un impianto servono almeno 15 mila euro. E vi sono Enti che ne hanno più di dieci di proprietà. Serve un intervento politico del Governo, Mise e Ministero della Digitalizzazione in particolare, per ricercare soluzioni che non impattino sugli enti locali, che non hanno certamente le disponibilità economiche per far fronte ad adempimenti peraltro non dipendenti dalla propria volontà“. Mentre Mise e Ministero della Digitalizzazione erogano contributi per la sostituzione dei televisori, il problema delle aree montane non è certo l’apparecchio televisivo, più o meno smart. Quanto invece lo sono i ripetitori, che devono essere adeguati. Uncem ha chiesto con urgenza un supporto operativo e finanziario ai due Ministeri, per non lasciare senza TV chi vive nei territori montani.
Maurizio Troi “Tra un anno e mezzo la visita alle miniere sarà comunque completa, noi apriremo comunque”
DI GIANNI SANTOMASO
FOTO ASSESSORE ALLA CULTURA MAURIZIO TROI
DAL CAPO COMUN FODOM L’AUGURIO DI BUON ANNO
audio
DILLO A RADIO PIU’…L’IMMONDIZIA PER STRADA TRA COSTOIA E RONCH DI SAN TOMASO
SAN TOMASO La segnalazione di un ascoltatore di Radio Più con un commento da chi il territorio lo vive tutto l’anno “Quando non è tempo di villeggiatura non si vedono queste cose strada Costoia- Ronch a San Tommaso”
DILLO A RADIO PIU’…QUALCHE COSA…RESTA
ALLEGHE Ecco cosa resta quando la gente se ne va dopo i festeggiamenti di capodanno. La foto arriva da un ascoltatore di Radio Più di Alleghe.
DALLA PROVINCIA DI VICENZA A LA VALLE PER COLTIVARE LA TERRA. LA STORIA DI GIACOMO LAPO
di Gianni Santomaso
DAL 1 GENNAIO LE NOVITA’ PER CHI FREQUENTA LA MONTAGNA
AGORDO Nel primo numero di “Cai Informa” edito dalla sezione agordina del Club Alpino Italiano in primo piano l’entrata in vigore il nuovo decreto legge con novità importanti per chi frequenta la montagna e le piste da sci come l’ assicurazione obbligatoria o lo sci fuori pista, scialpinismo e attività escursionistiche.
Il Cai di Agordo pubblica il punto di vista ufficiale del Club Alpino Italiano, l’assicurazione RC è attivabile anche presso Sede di Agordo al momento del rinnovo della Tessera al costo di Euro 12,50
PER ACCEDERE AL DOCUMENTO CLICCA QUI
DON CLAUDIO E LA LUNA, IL LIBRO DI FABIO RUFUS BRISTOT A DOSOLEDO
DOSOLEDO Fabio Rufus Bristot presenta il ritratto di Don Claudio Sacco Sonador con il libro “Don Claudio e la luna”, domani alle 18,30 presentazione ala Palazzo della Regolam, ingresso vincolato all’esibizione del super green pass
Un lavoro che ha inteso proporre un ricordo di Don Claudio Sacco Sonador, sacerdote deceduto il 2 dicembre 2009. Nel corso di una gita scialpinistica notturna, effettuata con la luna piena sul Monte Pore, una valanga di enormi dimensioni ne provocò, infatti, la morte. La salma di Don Claudio venne ritrovata solo il 5 dicembre, dopo una ricerca particolarmente laboriosa ed impegnativa svolta da numerose Stazioni del Soccorso Alpino e da altri Enti. Il ritrovamento del corpo venne facilitato dopo che i soccorritori (nda: il sottoscritto nel caso in specie) vennero in possesso di alcune foto scattate da Virgilio Sacchet, un fotografo dilettante di Longarone.
L’AUTORE, FABIO RUFUS BRISTOT A RADIO PIU
Rinnovate le convenzioni con Gaslini e Santobono per turni di pediatria
BELLUNO Sono state rinnovate anche per il 2022 le convenzioni con gli ospedali Gaslini di Genova e Santobono di Napoli per attività di consulenza in pediatria nelle unità operative di Belluno e Feltre. La convenzione con l’Istituto Giannina Gaslini di Genova prevede, compatibilmente con l’emergenza Covid-19, almeno tre accessi di 12 ore mensili. La convenzione con il Santobono accessi di 12 ore mensili. Le convenzioni con gli ospedali universitari per accessi di specialisti nelle unità operative dell’ulss Dolomiti è fondamentale, non solo per garantire i turni di guardia e la copertura dei servizi, ma anche per un importante scambio culturale tra medici, con una crescita professionale importante e occasione di conoscenza e confronto. Sono state rinnovate, inoltre, le convenzioni per la neurologia pediatrica con l’azienda ospedaliera di Padova. L’attività sarà svolta mediante n. 4 accessi mensili di pazienti dell’Azienda ULSS n. 1 Dolomiti presso gli ambulatori dell’Azienda Ospedale – Università Padova, nella giornata di venerdì, dalle ore 13.30 alle ore 18.30.
CORTINA. IL FORTE “TRE SASSI” E DUE CASTELLI (IL BOTESTAGNO E IL DE ZANNA) ALLA RIBALTA
di RENATO BONA
Tra le fortificazioni della provincia di Belluno il sito “mondimedievali.net” che con ottimi risultati si occupa a livello nazionale della ricerca di notizie su: castelli, fortezze, rocche, torri, borghi ed edifici fortificati oltre ai ‘palazzi del potere) ha indicato anche tre realtà di Cortina d’Ampezzo: il Forte Tre Sassi, le rovine del Castello di Botestagno o Potestagno, il Castello De Zanna di Majon. Vediamo di conoscere queste tre realtà della conca ampezzana partendo dal Forte Tre Sassi, o Tra i Sassi, fortificazione austro-ungarica che risale all’epoca della Grande Guerra 1915-18 ed è stata riconvertita a “museo dedicato alle battaglie che si sono succedute tra la Val Parola ed il Passo Falzarego”. Realizzato tra il 1897 ed il 1901 per presidiare il passaggio della rotabile che conduceva verso la Val Badia e controllare le cine del Lagazuoi e del Sass de Stria” è posizionato a quota 2183. Nel 1911 fu oggetto di alcune modifiche ma ciò nonostante gli austro-ungarici lo abbandonarono fin dai primi giorni dio luglio 1915. Poco prima della conclusione di queste operazioni fu centrato in pieno da una granata italiana che causò ingenti danni. Di forma rettangolare su tre piani, il Tre Sassi era dotato di feritoie lungo i due lati rivolti verso il Falzarego a sud e la Val Parola ad est dove erano installati due cannoni da 60 mm. Non c’erano invece le tipiche cupole dei forti che solitamente ospitavano cannoni o obici dal calibro più potente. Di medie dimensioni poteva ospitare un centinaio di militari: all’interno di erano magazzini, cucine, le stanze dell’infermeria e loculi per eventuali decessi. L’illuminazione era garantita da lampade ad olio e l’acqua era pompata dal vicino lago della val Parola. Nel corso degli ultimi decenni una famiglia locale, i Lancedelli, ha dedicato molto tempo alla ricerca di materiale e testimonianze della Grande Guerra. Assieme al Comune di Cortina d’Ampezzo ha quindi provveduto al restauro del Forte e ne ha creato un museo di notevole interesse, inaugurato nel 2003, che all’ interno propone resti sia militari (tra cui una granata da 305mm) sia della vita quotidiana sul difficile fronte dolomitico. Ed eccoci alle rovine del Castello di Botestafgno o Potestagno fortilizio medievale che – è scritto nel sito – “si ergeva sull’omonimo monte (quota 12513) situato nella valle del torrente Boite, qualche chilometro a nord di Cortina (località Prà del Castil)”. Dell’intero complesso restano oggi, purtroppo, solo poche rovine. Quanto alla storia del maniero, si pensa che “i primi a costruire un avamposto stabile a Botestagno siano stati i longobardi nel corso del VII o VIII secolo, certamente con l’intenzione di dominare le tre valli che qui convergono, quella del Boite, la principale, quindi Val di Fanes e Val Felizon. Probabilmente, edificarono un fortino in legno”fondamentale baluardo strategico sul pasaggio obbligato della forra del Rio Felizon. Quanto al prino nucleo in pietra della fortezza, venne probabilmente fatto costruire verso il 1100 (si presume ad iniziativa del Patriarca Ulrico di Eppenstein) dopo che, nel 1077 il Sacro romano imperatore Enrico IV aveva donato tutta la zona al potente Patriarcato di Aquileia. Grande importanza ebbero i signori da Camino che del Cadore e dell’aAmopezzi fecero il proprio feudo. Nel 1618 la fortezza venne completamente restaurata ed ingrandita, raggiungendo il proprio massimo splendore. Ma dopo gli ultimi, marginali impieghi militari durante i fatti del 1809 e del 1848, il castello venne man mano demolito a seguito dell’apertura della Strada d’Alemagna (1830), e fu infine definitivamente abbattuto nel 1867 dalla comunità di Cortina. Conclusione: “La rocca di Botestagno si trova oggi all’interno del Parco naturale delle Dolomiti d’Ampezzo. Versa in stato di totale abbandono e, benché quasi completamente inghiottiti dalla vegetazione, i suoi poveri ruderi sono visitabili dal pubblico”. Concludiamo con Stefano Favero il quale ha curato il capitolo dedicato all’incompiuto Castello De Zanna di Majon, frazione a nord di Cortina, che risale alla fine del XVII secolo. Detto che sono “sopravvissuti” i resti della cinta muraria ed il rudere di una delle torri, l’autore propone alcuni cenni storici ricordando che “Il nobile ampezzano Zamaria Zanna (o Gianmaria Zanna), discendente di Pietro De Zanna, fece erigere il castello verso la fine del diciassettesimo secolo. Secondo un documento catastale, i lavori presero il via nel 1694. L’edificio è simile ad una fortezza di ridotte dimensioni ed era costituito da mura perimetrale piuttosto basse, di colore bianco, lo stesso delle due torrette angolari rivolte verso la facciata principale. Su questo lato – ricorda Favero – vi è una cappelletta dedicata alla Trinità, risalente a fine ‘600, al cui esterno campeggia un porticato e nel cui interno vi sono due altari in legno ed una pittura di Palma il Giovane. Una curiosità: il cantiere del castello venne bloccato nell’agosto del 1696 per volontà popolare, non riconoscendo a Zamaria Zanna la facoltà di costruirsi come dimora una fortezza. E questo perché gli ampezzani temevano conseguenze dal governo centrale in caso di guerra. Nella motivazione con cui bloccarono i lavori si affermava: “Per il pregiudizio che la costruzione può apportare alla patria”. Dunque il castello non venne mai portato a termine e nel 1809 subì l’attacco delle truppe napoleoniche, fu incendiato e parzialmente danneggiato; da allora non fu più oggetto di restauro o ricostruzione tanto che oggi “si presenta con una fortezza diroccata ed integrata nel moderno inurbamento cortinese”.
NELLE FOTO (dal sito: “mondimedievali.net”): due scorci del Forte Tre Sassi; altrettanti del Castello di Bodestagno; quattro del Castello De Zanna di Majon.
DA OTTOBRE A DICEMBRE E’ CADUTA MENO NEVE RISPETTO AGLI ULTIMI DUE ANNI. SOMMATORIA SOTTO LA MEDIA DEGLI ULTIMI 12 ANNI
LIVINALLONGO Il Centro Valanghe ARPAV di Arabba ha diramato il bollettino che indica i centimetri di neve fresca caduta tra ottobre e dicembre degli ultimi 12 anni. Nel 2021 è nevicato meno degli ultimi due anni e il quantitativo di neve caduta è sotto alla media degli ultimi 12 anni.
IL BOLLETTINO DI ARPAV
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TEMPERATURE DA RECORD IN MONTAGNA TRA IL 30 DICEMBRE E IL 2 GENNAIO E MARCATA INVERSIONE TERMICA
L’UNIONE MONTANA FELTRINA APRE DUE BANDI
FELTRE Sono due i bandi aperti dall’Unione Montana Feltrina. È indetto un concorso pubblico per l’assunzione a tempo parziale (25 ore) ed indeterminato di un collaboratore amministrativo categoria giuridica B (posizione economica B3) presso l’area amministrativa – finanziaria del Comune di Sovramonte (BL). Termine di scadenza per la presentazione delle domande ore 12:00 del 17/02/2022. È indetto un concorso pubblico per soli esami per l’assunzione a tempo pieno e indeterminato un Istruttore Direttivo Area Tecnica (cat. D1) presso il comune di Fonzaso (BL). Termine di scadenza per la presentazione delle domande ore 12:00 del 17/02/2022. Le domande di partecipazione dovranno essere presentate tramite apposita piattaforma dell’Unione Montana Feltrina secondo le modalità e i termini indicati nel bando. Le modalità’ e i requisiti di partecipazione sono disponibili presso l’ufficio del personale dell’Unione Montana Feltrina in via C. Rizzarda, 21 a Feltre (BL) (tel 0439.310259) e sul sito istituzionale dell’ente all’indirizzo: http://www.feltrino.bl.it/web/cmfeltrina nella sezione “Bandi di Concorso”.
IL CEIS CERCA UN OPERATORE SOCIO SANITARIO A BELLUNO
BELLUNO Rinviata al 15 febbraio 2022 la selezione per il corso Operatore Socio Sanitario. L’Operatore Socio Sanitario è una figura professionale regolata dalla L.R. n. 20 del 2001, si occupa di soddisfare i bisogni primari di persone in disagio, difficoltà e malattia ospiti o in carico a Servizi Socio- Sanitari pubblici e privati. Chi sente e pensa che potrebbe essere la strada professionale giusta, per collocarsi o ricollocarsi lavorativamente può accedere, previa iscrizione, alla selezione prevista per il 15/02/2022 alle ore 8.30, a Belluno presso il Ce.I.S. La selezione è obbligatoria per poter iscriversi al corso. Per ogni informazione rivolgersi all’Ente di Formazione di Ce.I.S. al telefono: 0437 950895 – mail: [email protected]. Ulteriori informazioni anche su: www.ceisbelluno.org
POESIA E MUSICA NELLE DOLOMITI
ALLEGHE Venerdì alle 17:30 in sala Stoppani delle scuole elementari di Alleghe Chiara Sbrissa presnta il libro “Ti racconterò di quando”. La presentazione sarà accompagnata dalla musica di Ivan Zasso e la presentazione a cura di Gianni Santomaso. Ingresso gratuito con green pass rafforzato.
10 ANNI DE LE MUSE E LE DOLOMITI, LA RIPARTENZA CON IL CONCERTO A MOENA
MOENA Domani alle 20:45 presso la Chiesa Parrocchiale di San Vigilio a Moena il primo concerto dell’anno de Le Muse e Le Dolomiti. Ingresso libero con mascherina e precauzioni anti covid. Consigliata la prenotazione al 340 2305439
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IL CONCERTO DELL’EPIFANIA A SAN GREGORIO NELLE ALPI
SAN GREGORIO NELLE ALPI Giovedì alle 16.00 nella Sala Tina Merlin del Museo delle Zoche di San Gregorio nelle Alpi si terrà il Concerto dell’Epifania con il Coro OIO diretto da Enzo Dal Molin. Ingresso libero.
CORSO DI SCI PER BAMBINI A FORCELLA AURINE
GOSALDO Aurine Ski Dolomiti organizza un corso di sci per bambini a Forcella Aurine dal 13 gennaio al 10 febbraio per 5 giovedì dalle 16:30 alle 18:30. Per iscrizioni chiamare Sharon al 346 4190977 entro lunedì 10 gennaio. Il corso si terrà solo al raggiungimento dei 20 bambini.
IERI ALLA RADIO
SALUTE & SOCIETA’
Dolore cronico: E’ stato presentato a Roma il Manifesto contro il dolore cronico redatto dagli esperti della Società Italiana Anestesia, Analgesia, Rianimazione e Terapia Intensiva.
Covid e igiene delle mani: Gli igienizzanti per le mani, una categoria di prodotti per la salute pubblica che negli ultimi due anni sono entrati nel nostro uso quotidiano.
LA RACCOLTA COMPLETA
DON CESARE, IL PENSIERO DEL GIORNO. ALLA RADIO ALLE 7 DEL MATTINO E ALLE 19.30 DELLA SERA.
LA VALLE AGORDINA – 320 anni dalla BOA del 1701 RACCONTO IN SEI PARTI
INFORMAZIONE il canale su TELEGRAM informazione di prima mano e in tempo reale. iscriviti ed aiutaci a farlo conoscere
IN VIVO VERSO, SETTIMA STAGIONE CON BRUNELLA MORO, DAL LUNEDI AL VENERDI ALLE 7.10, 10.10 E 18.50
SCRIVO.. di RENATO MOSENA
AUDIO
.scrivo..sulla carta,
quello che mi suggerisce il cuore..
..la penna scorre e ondeggia, disegnando curve e piani lenti..
sfuma i contorni, ma non i sentimenti..
pensieri e le emozioni
profumano di inchiostro tra le righe e i battiti legati al tempo..
..e..la mano trema..alle volte…
come l’ultima foglia mossa dal vento appesa al ramo di un amore ancora caldo..
..si confonde lo spirito nel bianco mattino di gennaio..tra un fiato che si vede, e un gelo che si sente..
e scorre ancora il fiume tra le dita, dentro al sangue dolce del mistero…dentro alla linfa che, porta vita alle essenze dell’età..
LA RACCOLTA COMPLETA
GOCCE DI FILOSOFIA
AUDIO lunedi 3 gennaio 2022
raccolta completa
MUSICA PIU’
MUSICA ALLA RADIO, IL PROGRAMMA DI LORIS SCUSSEL “COLLAGE OPERAZIONE NOSTALGIA” DAL LUNEDI AL VENERDI ALLE 16.00 E ALLE 23
PUNTATA 511
Anche nel nuovo anno Collage prosegue la sua programmazione iniziata nel dicembre 2013 con le proposte musicali più o meno note, alternando generi spesso molto diversi tra loro con l’obiettivo di creare un collage musicale vario, questa settimana ascolteremo tra l’altro una puntata dedicata alle voci femminili italiane ed un’altra ai complessi cosiddetti “beat” che molti ascoltatori hanno dimostrato di gradire in modo particolare. Il programma andrà in onda dal lunedì al venerdì alle 16,00 e alle 23,00.
FREEMIX, LA LIBERTA’ MUSICALE MIXATA DA DJ ATHOS E RACCONTATA DA DJ JACK
INFORMAZIONE il canale su TELEGRAM informazione di prima mano e in tempo reale. iscriviti ed aiutaci a farlo conoscere
DUE MINUTI UN LIBRO, TUTTI I GIORNI ALLA RADIO ALLE 9.40 E ALLE 17.50
LA RACCOLTA COMPLETA
L’ALMANACCO LADINO
PUNTATA DEL 03 GENNAIO 2022
LA RACCOLTA
LA RASSEGNA STAMPA DA L’AMICO DEL POPOLO
LA RACCOLTA COMPLETA
I RACCONTI DI PAOLO SOPPELSA
DUE PAESI
AUDIO
Due piazze divise da poco più di tre chilometri di strada provinciale. Due paesi che si dividono in egual misura la mia anima ed il mio sangue. Cencenighe, il paese che tutti conoscono perché, se devi salire in Val Biois oppure in Val Cordevole, nella sua piazza 4 Novembre devi per forza passare. “Cence” ha un’anima rock, con i suoi rumori di traffico che nei giorni di turismo sovrastano la onnipresente voce del Biois. A San Tomaso, invece, giunge sfumato il brusio del serpente d’auto che sale e scende lungo la 203. “San Tomas” ha un’anima più “metal ballads”; persino le campane confermano questi due caratteri così diversi: potenti e precise quelle di Cencenighe, gentili e discrete, con un suonare più “fantasioso” quelle della parrocchiale di San Tomaso. Se “Zenzenighe” è conosciuto da tutti, “San Tomas”, ancora al giorno d’oggi, per qualcuno è un pò il “paese che non c’è”; perché, se non sai dov’è, difficilmente lo trovi. Solo occhi curiosi riescono a scorgere la chiesa ed il campanile mentre scendono dal Masarè. Se ne sta lassù alla quota di 1082 metri s.l.m. della sede municipale, a cui occorre aggiungere ancora circa duecento metri per indicare le altitudini delle numerose frazioni arroccate lungo i pendii del Sasso Bianco e del Piz Zorlet. Ed è un vivere in pendenza quello che si vive nel paese che per qualcuno “non c’è”; soltanto la frazione di Avoscan si trova sul piano, gli altri ventiquattro borghi sono tutti aggrappati ai costoni delle montagne che guardano il Civetta. Un pò come le frazioni di Cencenighe, ubicate sui ripidi versanti del Pelsa e di cima Pape. È un salire improvviso e quasi violento quello delle montagne che circondano il paese la cui piazza è l’incrocio principale dell’agordino intorno alla quale si sviluppa l’abitato principale. Due piazze divise da poco più di tre chilometri di strada provinciale numero 8 “de San Tomas”. E di chilometri ne bastano anche meno di tre per notare il mutare piuttosto marcato del dialetto. Le “o” chiuse di “Cence”, la casa che a San Tomaso diventa “la cèsa”. Due dialetti che mescolati insieme hanno prodotto quello strano miscuglio di vocaboli e cadenze che è il “mio” dialetto. Due paesi, due mondi che si sfiorano sul confine che taglia la grande parete del Pelsa per poi scendere in picchiata lungo la Val delle Bette e risalire aldilà del Cordevole passando fra Fontanelle e Martinazze. Da Costoia a “Prademez” è un coast to coast agordino, un breve viaggio alla ricerca di radici e storie di quelli che non ci sono più; e queste storie, in fondo, quasi sempre hanno la stessa trama; “fadighe, vacie ciamp e valise ‘nte man”. Penso a queste montagne, ai due paesi, alla loro gente ed alle loro vicende di ieri e di oggi mentre cammino per Cencenighe. Ieri sera invece, per par condicio ero a passeggio a San Tomaso, “su par chele vile”. È ormai parecchio tardi ed è tempo di rientrare a casa. Ieri sera mi ero fermato in piazza a San Tomaso ad ascoltare il silenzio, stasera invece mi fermo sul ponte di Veronetta ad ascoltare il Biois. Poi mi affaccio su quella piazza che è incrocio di valli venti e destini; e la campana suona i dodici rintocchi della mezzanotte e scintilla il ghiaccio che ricopre l’asfalto; e ades lè ‘l temp de cargà le stue e de se se tirà ‘n te let che lè beleche doman. E fra ‘n cin sarà ‘l temp de se insognà ‘sti doi paes intant che ‘l Biois el canta pian la sò canzon de invern.”…Magiche Dolomiti!!
LA RACCOLTA COMPLETA
Precipitazioni: Assenti fino a sera (0%); nella notte possibili deboli o debolissime precipitazioni a partire dalle Prealpi occidentali (20/40%), dove saranno eventualmente nevose a 1800/1900 m, con limite in calo.
Temperature: In ulteriore calo nelle valli e alle quote medie; in temporaneo aumento in alta quota, con colonna d’aria quasi isotermica. Prealpi – a 1500 m: min 1 max 3, a 2000 m: min 0 max 3 Dolomiti – a 2000 m: min 0 max 3, a 3000 m: min -3 max 0
Venti: Nelle valli perlopiù deboli; in quota prevalentemente tesi da ovest sud-ovest in rinforzo nel pomeriggio fino a forti in alta quota, a 15-30 km/h a 2000 m e 40-60 km/h a 3000 m.
Precipitazioni: Nella notte possibili prime deboli fenomeni sparsi ed intermittenti (40-60%) da metà mattinata a metà pomeriggio precipitazioni diffuse deboli a tratti moderate (80-90%) in successivo graduale attenuazione ed esaurimento a partire da Prealpi occidentali dal tardo pomeriggio mentre potranno insistere fino a sera sul Bellunese. Limite della neve in calo entro metà giornata a 1000/1200 m sulle Dolomiti, a 1200/1500 m sulle Prealpi, in ulteriore abbassamento al pomeriggio/sera specie sul bellunese quando tuttavia le precipitazioni saranno in esaurimento. I quantitativi di precipitazioni ad oggi risultano ancora piuttosto incerti, mediamente sono attesi 10-25 cm di neve oltre i 1500.
Temperature: In calo con minime raggiunte in serata. Prealpi – a 1500 m: min -4 max 2, a 2000 m: min -7 max 1 Dolomiti – a 2000 m: min -9 max -1, a 3000 m: min -13 max -3
Venti: in quota tesi o forti dapprima sud-occidentali, in rotazione a nord-ovest al pomeriggio/sera a 15-30 km/h a 2000 m a 40-60 km/h a 3000 m
IL BELLUNO A FELTRE DOPO LA SCONFITTA DI EGNA
BELLUNO Broomball Belluno di nuovo sul ghiaccio, alle 21 a Feltre con i Bad Boys Steihaus dopo la sconfitta di Egna (3-0) che si conferma ai vertici della classifica del torneo. I bellunesi si sono “allenati” anche domenica al torneo Città di Belluno (tre contro tre) in piazza Duomo in prossimità di Palazzo dei Rettori e hanno vinto le vecchie glorie. Il club bellunese è inoltre chiamato a difendere il titolo europeo e il ruolo di squadra protagonista della specialità.