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Aggiornamento intervento in Marmolada Domenica 3 luglio 2022
Attivato il numero 0461.495272 per segnalare eventuali mancati rientri.
Proseguite nella notte, con il supporto dei droni dei Vigili del fuoco e del Soccorso Alpino, i sopralluoghi della Protezione civile sull’area interessata dal distacco del seracco dalla calotta di Punta Rocca sulla Marmolada, ad una quota di 3.200 metri. Le vittime accertate finora sono 6. In corso le operazioni di riconoscimento. Per segnalazioni o richieste di informazioni – esclusivamente da parte di familiari di eventuali persone disperse – la Provincia autonoma di Trento ha attivato il numero di telefono 0461 495272 (gli operatori rispondono 24 ore su 24). “Questa è una giornata di lutto per il Trentino. Oggi è accaduta una tragedia che nessuno era in grado di prevedere. Ringraziamo gli uomini e le donne della Protezione civile, scesi in campo per le operazioni di ricerca e soccorso impegnati in queste difficile ore. Alla luce dei pericoli legati ad eventuali nuovi distacchi, la nostra priorità è tutelare la loro incolumità” sono state le parole del presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, affiancato dal dirigente generale del Dipartimento protezione civile Raffaele De Col, intervenuti in serata nel corso di un incontro con la stampa presso la sala operativa allestita a Canazei presso la caserma dei vigili del fuoco volontari, sede anche del Soccorso alpino. Il presidente Fugatti ha seguito la situazione sul posto sin dai primi momenti, nel primo pomeriggio di oggi, mantenendosi in contatto con il premier Mario Draghi e con il capo della Protezione civile nazionale, Fabrizio Curcio, oltre che con i presidenti della Provincia autonoma di Trento Arno Kompatscher e della Regione Veneto Luca Zaia. I feriti che attualmente sono ricoverati negli ospedali di Trento, Bolzano, Belluno e Treviso sono 8, di cui due versano in gravi condizioni. Sono in corso le verifiche per identificare i proprietari delle 16 auto che attualmente si trovano nei parcheggi situati nei pressi dei sentieri di accesso all’area.
il responsabile del Soccorso Alpino Bellunese, ALEX BARATTIN
SI STACCA UN SERACCO SULLA MARMOLADA. IL BILANCIO E’ DI 9 FERITI, 6 VITTIME E 15 DISPERSI
La Provincia di Trento ha istituito il numero 0461 495272, attraverso il quale è possibile comunicare chi non è rientrato. È difficile se non impossibile si possano trovare altre persone in vita, dopo un evento cosi grave. Nel ghiaccio si è aperta una bolla, che ha causato il distacco di un’enorme massa di neve e roccia, che si è messa in moto in discesa e ha coinvolto la Normale. C’erano cordate, sia in salita sia in discesa, che sono state travolte. I morti accertati sono sei e di loro non si conoscono ancora le generalità; nove sono i recuperati in vita, dei quali due in condizioni da valutare con attenzione e poi c’è un numero imprecisato di dispersi. Le salme, fino a ieri sera, non avevano ancora un nome.
Mancano all’appello due guide alpine italiane (una di Valdagno), non c’è conferma di una bimba, un padovano, un secondo padovano sarebbe fra i dispersi con dei veneti e due trentini. Non ci sarebbero bellunesi tra i cognomi (pochi quelli disponibili e recuperati) che i soccorritori hanno scorso su liste ancora precarie. Al parcheggio si contano le auto rimaste: erano 16 ieri sera. Sei morti: nazionalità straniera, tedeschi e ceki, austriaci, ma anche italiana, probabilmente le guide alpine che accompagnavano gli alpinisti. Quattro salme (i corpi di tre uomini e una donna) sono state trasferite allo stadio del ghiaccio di Canazei, due a Campitello di Fassa.
REDAZIONE Una valanga si è staccata dalla Marmolada sul sentiero che porta a Punta Penia. Sul posto i soccorsi hanno estratto 8 feriti ma il bilancio è anche di 6 vittime. Sembra siano una quindicina i dispersi. Sono state attivate tutte le unità del Soccorso Alpino della zona. La valanga avrebbe investito due cordate, valanga con un fronte di 300 metri. Dei feriti 2 sono stranieri sui sessent’anni, tedeschi, i prognosi riservata, e un quarantenne italiano in condizioni disperate.
Commissione Glaciologica SAT CROLLO SUL GHIACCIAIO DELLA MARMOLADA
https://www.facebook.com/commissioneglaciologicaSAT/videos/559801042287720
L’ASSESSORE REGIONALE GIANPAOLO BOTTACIN
ROBERTO PADRIN PRESIDENTE DELLA PROVINCIA
IL SINDACO DI ROCCA PIETORE ANDREA DE BERNARDIN
DALL’ULSS 1 DOLOMITI
BELLUNO Nell’ambito dell’operazione di soccorso in Marmolada la Centrale Operativa 118 di Trento, competente per territorio, ha richiesto il supporto delle Centrali operative vicine, tra cui quella di Pieve di Cadore. L’ulss Dolomiti ha inviato sul posto l’elisoccorso Falco da Belluno e Delta Echo, attivo dal 1 luglio, da Cortina, oltre all’ambulanza di Rocca Pietore per i soccorsi via terra, con la regia del Coordinamento Regionale Emergenza Urgenza. Falco ha poi trasportato due feriti in codice giallo (gravi ma non in pericolo di vita) all’ospedale di Belluno. Delta Echo ha elitrasportato un paziente critico in codice rosso all’ospedale di Treviso. Sono in corso gli accertamenti sui due pazienti, un uomo e una donna stranieri, attualmente ricoverati all’ospedale di Belluno. I due elicotteri stanno rientrando alla base.
LUCA ZAIA PRESIDENTE DEL VENETO
“Quanto è successo oggi sulla Marmolada è una tragedia che ci tocca tutti e che ci colpisce profondamente. La macchina della Regione Veneto è intervenuta con tutti i mezzi, gli operatori e i volontari possibili per portare in salvo i feriti, alcuni dei quali sono stati trasportati e presi in carico dalle nostre strutture ospedaliere. Continuo, soprattutto tramite la Protezione Civile e il Suem 118 regionale (i cui uomini e donne stanno dando il massimo, lavorando senza sosta), a seguire gli sviluppi di un incidente che si fa fatica ad accettare e a comprendere. Siamo vicini ai famigliari delle vittime di questa terribile domenica sulla Regina delle Dolomiti.”
DARIO BOND
“In casi eccezionali, bisogna delimitare gli accessi alla montagna, a quelle zone già di per sé complesse come sono i ghiacciai alpini. Questi giorni rappresentano proprio l’eccezione, con zero termico quasi a 5.000 metri e condizioni di sicurezza scarsissime per i sentieri nei pressi di un ghiacciaio. Esprimo il mio cordoglio per le vittime e ringrazio i soccorritori che si stanno prodigando per trovare altre persone rimaste sotto la valanga, e per mettere in sicurezza l’area. Ci sono aree in montagna che risultano particolarmente ostiche, difficili, aspre. E come tali vanno approcciate”.
ROGER DE MENECH, DEPUTATO PD
«Sulla Marmolada si sta consumando una tragedia immane. Ieri è stato toccato il record di caldo (oltre i dieci gradi centigradi) sulla cima più alta delle Dolomiti. Sto seguendo con crescente apprensione l’evolversi della situazione. Il mio primo pensiero è per le famiglie delle vittime. Voglio dare il mio incoraggiamento e plauso al Soccorso Alpino e a tutti i soccorritori che in questa terribile giornata rappresentano il filo di speranza che ci tiene legati alla vita».
ALESSANDRA MORETTI, EURODEPUTATA PD
«Una tragedia terribile. Seguo in diretta con angoscia le notizie sul crollo della Marmolada che ha causato almeno sei morti. Sono vicina alle famiglie delle vittime in un momento di grande dolore e ringrazio i soccorritori per l’abnegazione e il lavoro senza sosta».
MARCO BUSSONE, PRESIDENTE UNCEM
“È fragile la montagna. Il cambiamento climatico rende ancor più fragile quello che era giù un corpo complesso, beni collettivi da proteggere. Lo abbiamo visto oggi ancora una volta oggi nel crollo sulla Marmolada. Sappiamo che frane di roccia e di ghiaccio vi saranno ancora. Gli ecosistemi si stanno infragilendo. Così le rocce anche per effetto della contrazione dei ghiacciai e della riduzione delle precipitazioni. Prevenire è complesso. Sbagliato però dire che ‘la montagna uccide’. La crisi ecologica e ambientale che viviamo rende la montagna più fragile, problema serio di una collettività, del nostro Paese, che non può passare oltre. Uncem ringrazia soccorritori, volontari, forze dell’ordine al lavoro sulla Normale della Marmolada, sui versanti, negli ospedali in queste ore. Uncem si unisce alle famiglie delle vittime, con commozione”.
VIDEO IN RETE i due alpinisti sfiorati dai blocchi di ghiaccio e sassi. Si sono trovati ad un passo dal dramma, spaventati ma salvi.
UN FINE SETTIMANA IMPEGNATIVO PER IL SOCCORSO ALPINO
PERDE LA TRACCIA E RIMANE INCRODATO, RECUPERATO DAL SOCCORSO ALPINO
CORTINA Verso le 9.20 di sabato la Centrale del Suem è stata allertata da un escursionista che, partito dal Rifugio Giussani per raggiungere la cima della Tofana di Rozes, lungo la normale aveva perso la traccia spostandosi sempre più verso sinistra, fino a rimanere incrodato, impossibilitato a tornare sui propri passi. In aiuto di A.D.F., 59 anni, di Vodo di Cadore (BL), è intervenuto l’elicottero di Dolomiti Emergency di Cortina. Una volta individuato a circa 3mila metri di quota, il tecnico di elisoccorso lo ha recuperato con un verricello di 30 metri. L’uomo, che era illeso, è stato lasciato al Giussani.
MANCATO RIENTRO A CASA PER UN GIOVANE DI VOLTAGO, RITROVATO IN UN TABIA’
VOLTAGO Sabato mattina alle 9.20 circa la Centrale del 118 ha allertato il Soccorso alpino di Agordo, a seguito della chiamata della sorella di un 22enne di Voltago Agordino (BL), che mancava da casa al momento del risveglio della famiglia. Mentre partiva la ricerca nella zona attorno a Frassenè, da parte dei soccorritori, dei Carabinieri e dei Vigili del fuoco, fortunatamente un amico lo ha rintracciato poco distante in un tabià e l’allarme è rientrato.
CADE E SI FA MALE SUL SENTIERO CHE PORTA AL RIFUGIO SEMENZA
TAMBRE Alle 11.15 di sabato circa l’elicottero del Suem di Pieve di Cadore è stato inviato dalla Centrale del Suem a Tambre, lungo il sentiero numero 926 che sale verso il Rifugio Semenza, in quanto un escursionista trevigiano, G.Z., di 73 anni, era caduto facendosi male, l’allarme lanciato da alcuni passanti che erano poi usciti dal bosco per farsi individuate dall’equipaggio in arrivo. Sbarcati in hovering, equipe medica e tecnico di elisoccorso sono scesi per circa 200 metri e hanno prestato le prime cure all’uomo, per possibili traumi alla spalla e alla colonna. Recuperato con un verricello di 30 metri, l’infortunato è stato trasportato all’ospedale di Belluno.
COLPITO ALLA GAMBA DA UN SASSO
CALALZO Nella tarda mattinata di sabato è scattato l’allarme per un escursionista colpito alla caviglia da un sasso caduto dall’alto, mentre con due compagni si stava percorrendo il Sentiero degli alpini verso l’attacco della Ferrata del Giau della Tana, sulle Marmarole, nel comune di Calalzo di Cadore. C.P., 51 anni, di San Vito di Cadore (BL), è stato raggiunto da medico, infermiere e tecnico di elisoccorso, sbarcati in hovering nelle vicinanze dall’eliambulanza di Dolomiti Emergency. Prestate le prime cure, l’uomo è stato issato a bordo con un verricello di 20 metri e accompagnato all’ospedale di Cortina.
SHOCK ANAFILATTICO PER UN ESCURSIONISTA PUNTO DA UN INSETTO
VENAS DI CADORE Sabato l’elicottero di Cortina è stato mandato sopra l’abitato di Venas di Cadore. Mentre stava guidando in compagnia lungo una strada sterrata infatti, un uomo era stato punto da un insetto, iniziando a manifestare sintomi da shock anafilattico e riuscendo a fermare l’auto. Calati con una trentina di metri di verricello, equipe medica e tecnico di elisoccorso lo hanno preso in carico e assistito, per poi caricarlo a bordo e portarlo all’ospedale di Cortina per le verifiche del caso.
ATTACCO DI PANICO SOPRA AURONZO DI CADORE
AURONZO DI CADORE Sabato alle 14.40 circa l’elicottero del Suem di Pieve di Cadore è intervenuto sulle Marmarole, nel territorio di Autonzo di Cadore (BL), precisamente all’altezza della Forcella del Mescol, dove, in un tratto ripido e scosceso, si trovava un turista tedesco bloccato da una crisi di panico. M.H., di 32 anni, che stava percorrendo da solo il sentiero, non era infatti più in grado di proseguire, né di tornare sui propri passi nel punto esposto. Sbarcato in hovering nelle vicinanze, il tecnico di elisoccorso lo ha raggiunto e aiutato a spostarsi fino al luogo dell’imbarco. L’escursionista è stato poi lasciato a Palus San Marco.
RECUPERATO UN ALPINISTA SOSPESO NEL VUOTO
VAL DI ZOLDO L’elimbulanza è stata inviata sabato nel Gruppo del Bosconero, Val di Zoldo, per una cordata in difficoltà. Durante la calata dalla Via Strobel sulla Rocchetta di Bosconero, un alpinista, P.B., 60 anni, di Mareno di Piave (TV), era rimasto sospeso nel vuoto a circa 50 metri da terra, mentre il compagno era fermo in sosta 60 metri più sopra. Ci sono voluti 94 metri di verricello per calare il tecnico di elisoccorso all’altezza dello scalatore, lontano 5 metri dalla parete, che, una volta agganciato, è stato svincolato dalle corde e issato a bordo.
MALORE NEI PRESSI DEL LAGO DI FOSSES
CORTINA Alle 15 circa di sabato è scattata un’altra emergenza per una turista tedesca colta da malore nei pressi del Lago Fosses a Cortina. Atterrati poco distante, equipe medica e tecnico di elisoccorso dell’eliambulanza di Dolomiti Emergency hanno valutato le condizioni della donna, che è stata imbarcata e trasportata all’ospedale di Belluno per i dovuti accertamenti.
INTERVENTO AL RIFUGIO SONINO AL COLDAI
VAL DI ZOLDO Sabato pomeriggio alle 18.40 circa l’elicottero del Suem di Pieve di Cadore è volato al Rifugio Sonino al Coldai, per un’escursionista che si era sentita male, probabilmente per un colpo di calore. La 55enne di San Fior (TV), è stata valutata dal medico, per essere poi imbarcata e trsportata all’ospedale di Belluno per gli opportuni approfondimenti.
RECUPERATO UN CICLISTA STRANIERO IN VAL FOGARE’. ERA PARTITO DA CORTINA CON LA SUA E-BIKE
SEDICO Escono per una semplice perdita di orientamento sopra la statale agordina e si trovano a dover affrontare tutt’altro intervento. Sabato verso le 19 il Soccorso alpino di Belluno è stato attivato dalla Centrale del Suem, per un ciclista tedesco illeso, che non sapeva più dove si trovava ed era bloccato con la sua mountain bike. Dalla posizione ricevuta e passata alla squadra in uscita, risultava essere una cinquantina di metri sopra le case della statale agordina, dopo la grande curva che esce da Peron di Sedico all’imbocco della valle. I soccorritori hanno quindi preso una vecchia strada romana pensando di incrociarlo dopo poco, ma, una volta sul punto, non lo hanno trovato. Tramite cellulare hanno tentato di capire dove fosse, dopo averlo chiamato a voce senza ricevere risposta. Tra i vari tentativi di risalire a una posizione più precisa, tramite un messaggio Whatsapp è poi risultato che in realtà era più a nord dalla parte opposta della vallata, di fronte alla Stanga, all’interno della Val Fogarè. Facendo arrivare altri soccorritori di rinforzo, il fuoristrada è tornato indietro per avvicinarsi da San Gottardo sull’altro versante, trovando la sbarra chiusa sui prati di Salet. Nell’attesa che venisse aperta, ormai prossimo il buio, dopo aver ricevuto dall’uomo, un 53enne di Wallersdorf, alcune foto che confermavano la zona nei Monti del Sole, tre soccorritori si sono fatti accompagnare davanti alla Stanga, in un tratto dove le acque del Cordevole sono più basse, e hanno guadato il torrente. Entrati poi nella Val Fogarè, la squadra ha salito 200 metri di dislivello lungo tracce incerte e scarsamente segnalate, finché lo ha trovato. A questo punto l’uomo ha chiesto ai soccorritori di aiutarlo a recuperare la bici e li ha quindi guidati fino in fondo alla valle, lungo una traccia esposta, ripida, in discesa verso il greto. Quando si sono trovati di fronte alla pesante bici elettrica, i soccorritori non hanno potuto far altro che smontare la batteria, caricarsi ognuno una parte e percorrere a ritroso il sentiero. Ritornati sul Cordevole all’altezza di Candaten, un soccorritore è tornati verso Salet a recuperare la jeep, in tre hanno nuovamente attraversato il torrente assieme all’uomo e alla sua bicicletta. Tornati sulla statale, sono stati caricati a bordo e trasportati fino alla Stanga passate le 23. Ringraziamo i gestori del ristorante rimasto aperto appositamente, che hanno offerto ristoro ai soccorritori. L’uomo, dopo aver rifiutato di essere accompagnato in ospedale per accertamenti, si è fermato alla Stanga. Partito al mattino in bicicletta con l’intenzione di raggiungere Feltre, dopo essere sceso da Alleghe e aver superato Agordo, aveva deciso di prendere la Strada degli ospizi, uno dei sentieri tematici del Parco, probabilmente pensando a una variante. Dal sentiero però, forse seguendo dei segnali rossi e gialli più evidenti che portano all’interno, si era perso dentro la Val Fogarè.
SOCCORSO UN PESCATORE SUL CORDEVOLE
CENCENIGHE Ieri mattina alle 8.15 la Centrale del Suem ha allertato il Soccorso alpino di Alleghe, per intervenire in supporto all’ambulanza, a seguito dell’infortunio di un pescatore, che stava partecipando a una gara di pesca lungo il Cordevole, in località Saviner. Poiché quel tratto del greto è fiancheggiato da un’alta scogliera, dopo aver raggiunto M.C., 62 anni, di Cencenighe (BL), che aveva riportato un probabile trauma alla ginocchio, i soccorriori, dopo avergli prestato le prime cure, lo hanno trasportato dall’altra parte del torrente in un punto dove è potuta arrivare l’ambulanza, che lo ha caricato a bordo per accompagnarlo all’ospedale.
BIMBA SI INFORTUNA ALL’EREMO DEI ROMITI
DOMEGGE DI CADORE Attorno alle 13 il Soccorso alpino del Centro Cadore è stato attivato per una bimba di 8 anni di Vittorio Veneto (TV), che si era fatta male a un braccio, mentre si trovava nei pressi dall’Eremo dei Romiti. Una squadra è salita in fuoristrada e ha provveduto a stabilizzare il braccio della bambina, a seguito di una possibile frattura riportata. La bimba e il papà sono quindi stati accompagnati in località Navarre, da dove si sono recati autonomamente al pronto soccorso.
INAUGURATA LA SCHOLA DEI BATTUTI A VALLADA
VALLADA
Di Gianni Santomaso
RIPARTITO IN PARTI UGUALI TRA MOGLIE E FIGLI L’ASSETTO SOCIETARIO DI DELFIN
REDAZIONE Sarà ripartito in parti uguali l’assetto societari di Delfin. A comunicarlo la stessa società dopo l’apertura del testamento di Leonardo Del Vecchio. Nicoletta Zampillo, i figli di Leonardo Del Vecchio e Rocco Basilico (figlio di Nicoletta Zampillo) risultano titolari in parti uguali ovvero il 12,5 % della holding di famiglia.
RICORDANDO CHI SE N’E’ ANDATO LASCIANDO IL SEGNO
REDAZIONE Un cavaliere e un maestro del lavoro in pochi giorni hanno lasciato Agordo e l’Agordino. Leonardo Del Vecchio e Maurizio Trevisan. Entrambi amati e rispettati dagli operai di Luxottica per il loro modo di fare con le persone e per il rispetto che avevano con i colleghi di lavoro. Ora i due si sono rincontrati dopo tanto tempo. Trevisan era capo reparto della finitura e molto ha avuto a che fare con il Cavalier Del Vecchio. Nel giro di pochi giorni lo stabilimento Luxottica di Agordo si trovato a piangere due persone importanti, un periodo difficile per le maestranze del gruppo e soprattutto per coloro che hanno lavorato con entrambi durante i tanti anni di Luxottica.
PRONTI PER IL VOLO, I FANTASTICI SCATTI DI MARIO DE MARCO
DILLO A RADIO PIU’…SENTIERI POCO CURATI ATTORNO AL LAGO DI ALLEGHE
REDAZIONE Riceviamo e pubblichiamo una segnalazione arrivata da un nostro ascoltatore che stamattina ha fatto il giro del lago di Alleghe e sul lato di Rocca Pietore ha notato che la cura dei sentieri lascia a desiderare.
Stavo facendo il giro del lago di Alleghe con i bimbi e con il passeggino. È praticamente impossibile farlo se non facendosi il mazzo per sollevarlo in due persone. Erba altissima e poco poco curato gente con la sedia rotella impossibilità a farlo totalmente. Siamo in piena stagione turistica il paese è pieno di gente è questo è il contorno che si vede intorno al lago. Infine, da una settimana almeno dalla raccolta del materiale dal lago, i rifiuti sono ancora li’, la gente pensa sia una discarica e lascia altri sacchetti.
Lettera Firmata
INCENDI LAMON. IL PUNTO CON L’ASSESSORE REGIONALE GIANPAOLO BOTTACIN
LAMON Rientrato il Canadeir a Treviso, ora si monitorano gli incendi a Lamon in località Pugnai. “Il Canadair rientra a Treviso, la situazione appare sotto controllo dopo l’incessante lavoro del mattino, la montagna è monitorata. Si vedono brevi fumaioli che spontaneamente si estinguono. Elicottero pronto ad intervenire” dichiara l’assessore regionale alla Protezione Civile Gianpaolo Bottacin
LIEVE AUMENTO DEI RICOVERI, UN DECESSO E 6448 NUOVI POSITIVI IN VENETO NELLE ULTIME 24 ORE
I GRAFICI DI TIZIANO DE COL
CONCLUSI I LAVORI PER LA RIMOZIONE DELL’AMIANTO AL SAN MARTINO DI BELLUNO
BELLUNO Si sono conclusi i lavori di rimozione e smaltimento dell’amianto all’Ospedale San Martino di Belluno. Un intervento che ammonta a circa300 mila euro e che è stato realizzato grazie al finanziamento della Regione Veneto. L’opera è stata articolata in tre progettualità che hanno interessato il blocco A, B e C dell’Ospedale. Nello specifico, nei blocchi A e C sono state bonificate le coperture esistenti realizzate in cemento amianto, mentre nel blocco B sono state bonificate le tubazioni del sottotetto. Nel blocco B l’intervento di bonifica è stato propedeutico alla realizzazione della nuova copertura in lamiera di acciaio zincato. Durante il corso dei lavori sono stati realizzati anche degli interventi strutturali.
DA OGGI ACCESSO CON PRENOTAZIONE ONLINE PER IL CENTRO PRELIEVI DI SANTO STEFANO
BELLUNO Come già introdotto per altri centri prelievi dell’Ulss Dolomiti e con l’obiettivo di rendere più agevole l’accesso ai cittadini, anche per il centro prelievi di Santo Stefano di Cadore le analisi del sangue saranno prenotabili online dal sito www.aulss1.veneto.it Si può prenotare già da ora con le prime date disponibili per il prelievo a partire da oggi. La prenotazione telefonica rimarrà sempre disponibile chiamando il CUP al numero 800 890 500 dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 18.00 e il sabato dalle 8.00 alle 12.00. Si invita la cittadinanza ad utilizzare l’opportunità di prenotare online per facilitare l’accesso e per migliorare anche i tempi di risposta del CUP per le prestazioni non prenotabili online.
A CORTINA L’IMPEGNO DI FEDERICA BRIGNONE PER L’AMBIENTE
MOSTRA VECELIO. PER CESTARO CULTURA E AUTENTICITA’ SONO LE CHIAVI SU CUI PUNTARE
PIEVE DI CADORE “Cultura e autenticità sono le chiavi su cui puntare per la valorizzazione del nostro territorio. Il progetto della Magnifica Comunità Cadore, sostenuto anche dalla Regione Veneto e dalla Fondazione Tiziano, ne è un esempio”. Sono le parole espresse dalla consigliera regionale della Lega Silvia Cestaro, sabato mattina a Pieve di Cadore per il taglio del nastro alla mostra “La Madonna dei Vecellio” allestita all’interno della casa natale del grande pittore in occasione del centenario della dichiarazione di monumento nazionale dell’abitazione.
IL CONSIGLIERE REGIONALE SILVIA CESTARO
CICLABILE SOVERZENE-PONTE, LA PROVINCIA PROMUOVE LA NUOVA PASSERELLA SUL PIAVE
BELLUNO «Le piste ciclabili sono un’infrastruttura importantissima e anche un simbolo. Sono importanti perché aprono il nostro territorio al cicloturismo. E simboleggiano la capacità di fare rete tra Comuni e amministrazioni, perché costruire tratti ciclabili senza interconnetterli non serve a niente». Lo ha detto questa mattina la vice presidente della Provincia di Belluno, intervenendo all’inaugurazione della ciclabile Ponte nelle Alpi-Soverzene, recuperata dopo i danni da maltempo di Vaia e del 2019, che avevano cancellato parte del tracciato. La pista collega in sinistra orografica i due Comuni e si propone come infrastruttura di grande valenza turistica, per le zone che attraversa e anche perché si inserisce all’interno della ciclovia Monaco-Venezia. «Per completare il percorso e garantire la massima sicurezza ai ciclisti, serve ora la passerella sul Piave, perché il ponte di Soverzene, a senso unico alternato, non è adatto» ha sottolineato la vice presidente Da Rold. «La Provincia ha stanziato 1 milione di euro per questo intervento, che al momento è in fase di progettazione. Un investimento importante che si inserisce da un lato nelle politiche di mobilità alternativa e sostenibile che l’amministrazione pubblica di un territorio di valenza Unesco deve portare avanti; dall’altra va nella direzione di promuovere sempre di più il cicloturismo, settore in grande espansione che permette di fruire della natura e del paesaggio dei luoghi».
CARTELLO GIRATO E I TURISTI IMBOCCANO LA VECCHIA STRADA
REDAZIONE Riceviamo e pubblichiamo una segnalazione arrivata da un nostro ascoltatore che ci fa notare una cosa molto curiosa a Cencenighe, più precisamente all’uscita del paese sulla strada che porta verso San Tomaso, ex strada che porta in Valle del Biois. Proprio al bivio è stato girato il cartello di divieto di transito e in queste ore qualcuno si avventura con la macchina verso la strada chiusa e quindi verso la vecchia galleria.
DAL CORRIERE DELLE ALPI
ELISA DE NARDIN E LA SUA CONSAPEVOLEZZA DI ESSERE UTILE AL TERRITORIO
Come ogni lunedi Gianni Santomaso dalle pagine del Corriere delle Alpi racconta una storia, un personaggio, un pezzo di vita dell’Agordino “Vivere l’Agordino” una raccolta spaccato di vita agordina con le immancabili vignette di Erica Andrich
di Gianni Santomaso
VA IN ARCHIVIO LA 36ESIMA EDIZIONE DELLA MOSTRA DELL’ARTIGIANATO
FELTRE Si è conclusa ieri, con una giornata caratterizzata, come le precedenti, da un importante afflusso di visitatori, la 36esima edizione della Mostra dell’Artigianato Artistico e Tradizionale Città di Feltre. Nel pomeriggio, nella Sala degli Stemmi del Municipio di Feltre, si è svolta la tradizionale cerimonia di consegna dei premi del concorso “Carlo Rizzarda”, andato a Diego Imperatore, e del concorso di forgiatura, che ha visto primeggiare Giampaolo Maniero. Il riconoscimento per il miglior espositore della rassegna è andato invece a Isacco Szathvary. Tra gli elementi di qualità di questa edizione della Mostra, oltre alla presenza dei maestri artigiani con i loro prodotti e le dimostrazioni al pubblico, l’ampia offerta di eventi culturali, musicali ed espositivi che hanno animato il centro storico della città durante tutto il fine settimana. Straordinaria, poi, l’ambientazione di Piazza Maggiore con l’illuminazione scenografica delle ristrutturate fontane lombardesche che ha fatto da cornice ideale agli spettacoli serali, in particolar modo quello estremamente suggestivo di sabato sera con le evoluzioni di “Sky Piano”.
NEL 2021 LO STATO SI E’ “DIMENTICATO” DI PAGARE 5,2 MILIARDI DI EURO AI FORNITORI
Nel 2021 l’Amministrazione centrale dello Stato1 ha ricevuto dai propri fornitori 3.657.000 fatture per un importo complessivo pari a 18 miliardi di euro. Ne ha liquidate 2.420.000, corrispondendo a queste imprese 12,8 miliardi, “dimenticandosi”, si fa per dire, di saldarne 1.237.000. Grazie a questo espediente, lo Stato centrale ha “risparmiato” ben 5,2 miliardi. Dei 12,8 miliardi onorati, inoltre, il 28,2 per cento (pari a 3,6 miliardi di euro) è stato pagato in ritardo, ovvero non rispettando le disposizioni previste dalla legge in materia di tempi di pagamento2 . Questi numeri sono il risultato di una elaborazione realizzata dall’Ufficio studi CGIA su dati della Corte dei Conti3 (vedi Tab. 1).
Una cosa inaudita, segnalano gli artigiani mestrini, che dimostra come la nostra Pubblica Amministrazione, in questo caso quella centrale, continua a mettere a repentaglio la tenuta finanziaria di tante imprese, soprattutto di piccola dimensione, attraverso una condotta, in materia di pagamenti, a dir poco disdicevole.
Infatti, come ha evidenziato la Corte dei Conti, la nostra Pubblica Amministrazione (PA) sta adottando una prassi sempre più consolidata; liquida le fatture di importo maggiore entro i termini di legge, mantenendo così il tempo medio di pagamento ponderato entro i limiti previsti dalla norma, ma ritarda intenzionalmente il saldo di quelle con importi minori, penalizzando, in particolar modo, le imprese fornitrici di prestazioni di beni e servizi con volumi bassi; cioè le piccole imprese.
L’Ufficio studi della CGIA ricorda che i mancati pagamenti appena descritti non includono anche quelli ascrivibili alle regioni, agli enti locali (province, comuni, comunità montane, etc.) e alla sanità. Settori, questi ultimi, che da sempre presentano tempi di pagamento (medi e ponderati) e debiti commerciali nettamente superiori a quelli registrati dallo Stato centrale. Pertanto, la denuncia sollevata è solo la punta dell’iceberg di un malcostume che, purtroppo, attanaglia tutta la nostra PA.
Almeno 55,6 miliardi ancora da pagare
Lo stock dei debiti commerciali di parte corrente dell’intera nostra Pubblica Amministrazione (PA) continua a crescere: nel 2021, ultima rilevazione presentata nei mesi scorsi4 , ha toccato il record di 55,6 miliardi di euro (Graf. 1). Una cifra che rapportata al nostro Pil nazionale è pari al 3,1 per cento: nessun altro Paese dell’UE a 27 registra uno score così negativo. Dei nostri principali competitor commerciali, ad esempio, i debiti di parte corrente sul Pil della Spagna sono pari allo 0,8 per cento, nei Paesi Bassi all’1,2 per cento, in Francia all’1,4 per cento e in Germania all’1,6 per cento. Persino la Grecia, che l’anno scorso aveva un rapporto debito pubblico/Pil che sfiorava il 203 per cento, presenta un’incidenza dei debiti commerciali sul Pil quasi la metà della nostra: 1,7 per cento (Graf. 2).
La Corte di Giustizia europea ci ha già condannati
Con la sentenza pubblicata il 28 gennaio 2020, la Corte di Giustizia Europea ha affermato che l’Italia ha violato l’art. 4 della direttiva UE 2011/7 sui tempi di pagamento nelle transazioni commerciali tra amministrazioni pubbliche e imprese private. Sebbene in questi ultimi anni i ritardi medi con cui vengono saldate le fatture in Italia siano in leggero calo, nel 2021 la Commissione europea ha inviato al Governo Draghi una lettera di messa in mora sul mancato rispetto delle disposizioni previste dalla direttiva europea approvata 10 anni fa. Infine, un’altra procedura ancora aperta contro il nostro Paese riguarda il codice dei contratti pubblici che prevede un termine di pagamento di 45 giorni, quando a livello comunitario la scadenza, invece, è di 30 giorni.
Le imprese devono compensare i debiti fiscali con crediti commerciali
Per risolvere questa annosa questione che sta mettendo a dura prova tantissime Pmi, per l’Ufficio studi della CGIA c’è solo una cosa da fare: prevedere per legge la compensazione secca, diretta e universale tra i crediti certi liquidi ed esigibili maturati da una impresa nei confronti della PA e i debiti fiscali e contributivi che la stessa deve onorare all’erario. Grazie a questo automatismo risolveremmo un problema che ci trasciniamo appresso da decenni. E finalmente, pare ci sia qualche segnale che va nella giusta direzione. In sede di conversione in legge del Decreto aiuti, giovedì scorso le Commissioni Finanze e Bilancio della Camera hanno approvato un emendamento che renderebbe strutturale la proposta richiamata più sopra. Ora non resta che incrociare le dita e attendere fiduciosi.
1 Include solo ministeri e altri organi statali aventi autonomia contabile e finanziaria, come ad esempio, il Parlamento, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, la Corte dei Conti, il Consiglio di Stato, le Agenzie fiscali e gli istituti di istruzione di ogni ordine e grado.
2 Dal 2013, a seguito del recepimento nel nostro ordinamento della normativa europea (Direttiva UE/2011/7), i tempi di pagamento nelle transazioni commerciali tra enti pubblici italiani e aziende private non possono superare di norma i 30 giorni (60 per alcune tipologie di forniture, in particolare quelle sanitarie).
3 Relazione sul rendiconto generale dello Stato 2021, Volume I, I conti dello Stato e delle politiche di bilancio 2021, Tomo I, 24 giugno 2022.
4 Eurostat, “Note on stock of liabilities of trade credits and advances”, (23 april 2022)
ACQUA INQUINATA
SAN TOMASO Gestione Servizi Pubblici informa che a SAN TOMASO AGORDINO in località PIANEZZE l’acqua è di nuovo potabile. Ancora inquinata nelle altre frazioni: CELAT,CHIEA,TOCOL, FONTANELLE E COL ZARESE.
GOSALDO Gestione Servizi Pubblici informa che in TUTTO il Comune di GOSALDO l’acqua erogata dall’acquedotto è di nuovo potabile e può essere usata, quindi, per scopi alimentari.
LIVINALLONGO Gestione Servizi Pubblici informa che a LIVINALLONGO DEL COL DI LANA nelle località AL FAURO, CREPAZ, RENAZ, RUAZ, PEZZEI, S. GIOVANNI e FOSSAL l’acqua erogata dall’acquedotto non è potabile e può essere usata per scopi alimentari SOLO PREVIA bollitura. GSP ha, comunque, già adottato le necessarie misure per la disinfezione dell’acqua presente nei serbatoi e nella rete idrica con l’aggiunta di cloro.
PROROGATA LA CHIUSURA DELLA STRADA TRA CROSTOLIN E LE RONCHE
LA VALLE AGORDINA Sul Ponte “Del Felice” tra Crostolin e Le Ronche: chiusura della strada fino al 8 luglio per consentire alla ditta incaricata di effettuare le opere, interdizione totale al transito veicolare e pedonale. La Ditta che sta eseguendo i lavori ha comunicato che serve ancora un periodo di chiusura . Al riguardo è stata prorogata fino all’8 luglio l’ordinanza che dispone la chiusura della strada.
RIAPERTA VIA ALZAIA A BELLUNO, MA CON INVERSIONE DI MARCIA
BELLUNO In riferimento ai lavori di manutenzione da effettuare sul ponte Bailey, che prevedeva l’istituzione del senso unico di circolazione sul ponte e del divieto di transito in via Alzaia, valutate le condizioni di sicurezza con la ditta esecutrice dei lavori, si è convenuto di poter aprire al traffico la via Alzaia, invertendone anche il normale senso di marcia, dando la possibilità di transitare con direzione da Borgo Piave a Lambioi. Si renderà, così, più breve il transito dei veicoli in entrata a Belluno dal Ponte della Vittoria e diretto verso il parcheggio di Lambioi, con benefici influssi anche sulla fluidità del traffico che così non graverà sull’abitato di Borgo Piave. Viene, quindi, modificata la precedente ordinanza, limitatamente alla riapertura al traffico di via Alzaia, con la contestuale inversione del normale senso unico di marcia, prevedendolo nell’unica direzione da Borgo Piave a Lambioi, temporaneamente, dal 29 giugno al 15 luglio, o comunque fino al termine dei lavori sul ponte Bailey.
DOMENICA 17 LUGLIO LE COMMEMORAZIONI DEL SACRIFICIO DEI PARTIGIANI
di Roberto Bona
GLI ALPINI DI CENCENIGHE IN TRASFERTA AD ASIAGO
CENCENIGHE È in programma per domenica 10 luglio una trasferta ad Asiago per gli alpini di Cencenighe per partecipare al Raduno Triveneto. Soci e simpatizzanti possono aderire alla trasferta scrivendo una mail a [email protected] o contattando il 349 9551910 o il 338 9871535. La quota di partecipazione è di 30 euro. Il programma: ritrovo al Nof Filò alle 6:20 e partenza alle 6:30, arrivo verso le 9 ad Asiago e rientro in tarda serata.
CON I POMPIERI VOLONTARI IN TOUR GASTRONOMICO
ROCCA PIETORE Domenica 24 luglio i Pompieri Volontari di Caprile organizzano un tour gastronomico delle caratteristiche baite alpine della Mont da Laste. Partenza prevista per le 11 in località la Leda appena sopra Laste e poi i partecipanti verranno coccolati con deliziose pietanze lungo tutto il percorso che si snoda attraverso uno dei territori montani più caratteristici del Comune di Rocca Pietore alla quota di oltre 1700 m.s.l.m. PAGINA FACEBOOK POMPIERI VOLONTARI CAPRILE CLICCA QUI
GLI APPUNTAMENTI AL CASTELLO DI ANDRAZ
LIVINALLONGO Questi gli appuntamenti al Castello di Andraz per i prossimi giorni. Mercoledì 6 luglio la prima uscita con le guide naturalistiche di Tramedistoria, con passeggiata ed attività didattiche e venerdì 8 luglio alle ore 16:00 “Gli dei dell’Olimpo”, spettacolo itinerante con Ana-Thema Teatro (UD).
EL CANAL DE AGORT
AGORDO Presso il museo in via 5 maggio ad Agordo si può visitare la mostra “El Canal De Agort” storia ed archeologia da San Gottardo alla Conca Agordina. La mostra è visitabile dal giovedì alla domenica dalle 9:30 alle 12:30 e dall 16 alle 19 fino al 4 settembre.
AD ALLEGHE LA PRESENTAZIONE DEL NUOVO LIBRO DI LAURA DALLA TORRE
ALLEGHE Sabato 9 luglio a partire dalle 18 in sala Stoppani delle scuole elementari ad Alleghe verrà presentato il nuovo libro di Laura Dalla Torre dal titolo “La vita con il pelmo – Agn pasai auna co l pelf”. Presenterà la serata Celestino Vallazza
ECHI DI CORI A MALGA CIAPELA
ROCCA PIETORE Sabato 16 luglio a Malga Gran PIan in località Malga Ciapela e a Sottoguda, il Coro Lunedì di Roma sarà in concerto per “Echi di Cori”. Alle 11 appuntamento a Malga Ciapela mentre alle 16 la location sarà il Borgo di Sottoguda. Entrata a offerta libera.
IERI ALLA RADIO
DUE MINUTI PER TE
APPUNTAMENTO DELLA DOMENICA CON MONSIGNOR GIORGIO LISE
STORIE A QUATTROCCHI
OGGI ALLE 9 E ALLE 18 LA NUOVA PUNTATA CON ELENA E STEFANIA
LA PUNTATA DI MERCOLEDI
LA RACCOLTA COMPLETA
“DINTORN E FORA VIA” A CURA DEL MUSLA, IL NUOVO PROGRAMMA
PUNTATA DEL 28 GIUGNO 2022- ELEONORA TROI
LA RACCOLTA COMPLETA
PREZIOSA ESPLORAZIONE DELLA CONCA ALPAGOTA CON RIFERIMENTO ALLE NUMEROSE OPERE D’ARTE
prima puntata
DI RENATO BONA
Un notevole contributo al libro “L’Alpago raccontato da Umberto Trame” (edito nel maggio del 1984 dalla Comunità montana all’epoca presieduta da Terzo Lorenzo Barattin, con lo stabilimento tipolitografico “Panfilo Castaldi” di Feltre, per raccontare di un popolo, una civiltà, un territorio) lo ha sicuramente garantito il prof. Mauro Lucco, autore del capitolo “Le opere d’arte dell’Alpago” (di cui ci occupiamo con questo primo servizio – ndr.) dopo una “esplorazione della bellissima conca” che nello specifico ha preso il via dal centro del Piano dove sorge il grande albergo San Marco. Lucco ricorda che, nelle vicinanze, fu eretta nel 1769 la chiesetta di Sant’Osvaldo di Northumbria, demolita dopo la seconda guerra mondiale e ricostruita nel 1966 a cura dell’Azienda di Stato per le foreste demaniali. E quanto all’arte scrive: “Si conserva, sulla sinistra guardando l’altare, una bella paletta su tavola, raffigurante il santo titolare; si tratta di un’opera pregevolissima di Giovanni De Min, databile al periodo tardo della sua attività…”. Si sposta quindi a Spert “la cui parrocchiale è desolatamente nuda di opere d’arte” e prosegue fino a Valdenogher dove pure la chiesa è spoglia con l’eccezione di un dipinto ottocentesco sulla parte sinistra, fatto eseguire da devoti del luogo emigrati a Venezia. Scende quindi a Farra, rilevando che nella parrocchiale “sul primo e sul secondo altare a destra, vi sono due dipinti moderni firmati ‘Soldera’ quindi una tela settecentesca che si dimostra palesemente della stessa mano che dipinse le migliori tra le figure dei dodici Apostoli sulle pareti laterali del Duomo di Belluno, vale a dire il pittore alpagoto (si ritiene nativo di Pieve) Flaminio Grapinelli”. Sulla sinistra del presbiterio di fronte ad un altro dipinto del Soldera, è appesa una teletta assai rovinata, raffigurante l’Ultima Cena che risale al XVIII secolo. All’ingresso due statue reggicero, in legno intagliato “che si impongono stilisticamente per opere di Andrea Brustolon”. Altre quattro sono vicine all’altare di sinistra, su cui figura un gruppo ligneo con le tre statue del Crocefisso, della Madonna dolente e di San Giovanni Evangelista di straordinaria qualità”. Ancora per Farra, Lucco cita la chiesetta di San Vigilio, una delle più antiche dell’Alpago (una lastra di pietra nel ripostiglio, è decorata a motivi che parrebbero risalire al X-XI secolo. Ancora l’autore: “Il bell’altare, intagliato in legno, reca dietro al tabernacolo la data 1626; è accostabile stilisticamente all’altare di Sottoguda e a quello di Pecol di Zoldo ed è perciò da attribuire all’intagliatore bellunese Giacomo Costantini”. Al suo interno vi è una paletta, un po’ naif, del tardo Settecento e di una mano ignota, la stessa dell’altra tela sulla parete sinistra. Sopra la porta di destra la pala con la “Madonna col Bambino, Sant’Antonio e Sant’Osvaldo” che “sembrerebbe rivelare i modi di Agostino Ridolfi anche se il giudizio è ostacolato dalle vistose ridipinture”. Trasferimento a Puos dove, nella parrocchiale, il primo altare a sinistra propone la figura di Sant’Antonio da Padova del pittore bellunese Francesco Bettio, firmato e datato 1890; ancora: una “Madonna col Bambino fra San Domenico e San Francesco, sul secondo altare di sinistra, pure di Bettio. L’altare maggiore offre la visione di una bella pala di Francesco Frigimelica con la “Madonna col Bambino, San Bartolomeo e San Nicola”, del secondo decennio del Seicento. Assai più modesto – per Lucco – il grado delle opere della chiesa: un Crocefisso intagliato ed una paletta pure del XVIII secolo. Ed eccoci a Cornei dove la chiesetta “piuttosto spoglia”offre un “Cristo Redentore e Santi sull’altare maggiore, opera forse di Antonio Gabrieli, bellunese. Si sale a Palughetto dove la piccolissima chiesa frazionale accoglie un bell’altare in pietra, forse di fine Settecento. A Borsoi la pala dell’altar maggiore reca una scritta: “Paolo Fanello fece far del suo 1680” che farebbe propendere per un lavoro di Agostino Ridolfi, il maggior artista bellunese del Seicento.
NELLE FOTO (riproduzioni dal libro “L’Alpago raccontato da Umberto Trame” e siti: Mapio, Pic.Click; Belluno Press; Wikipedia,): Piano del Cansiglio, chiesetta di Sant’Osvaldo: di Giovanni De Min “Sant’Osvaldo da Northumbria”; il prof. Mauro Lucco; la chiesa di Spert; c’è un dipinto ottocentesco nella chiesa di Valdenogher, voluto dagli emigranti a Venezia; la parrocchiale di Farra d’Alpago; la chiesetta di San Vigilio; parrocchiale di Puos; la piccola chiesa di Borsoi. (1 – continua)
DON CESARE, IL PENSIERO DEL GIORNO. ALLA RADIO ALLE 7 DEL MATTINO E ALLE 19.30 DELLA SERA.
IN VIVO VERSO, RIASCOLTIAMOLE DAL LUNEDI AL VENERDI ALLE 7.10, 10.10, 18 50
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MUSICA PIU’
MUSICA ALLA RADIO, IL PROGRAMMA DI LORIS SCUSSEL “COLLAGE OPERAZIONE NOSTALGIA” DAL LUNEDI AL VENERDI ALLE 16.00 E ALLE 23
Questa settimana grazie alla programmazione estiva di Collage che ogni giorno ripropone due diverse puntate ascolteremo molti brani di musica italiana in particolare due puntate dedicate ai cantautori, una al rock progressive di casa nostra, una al Juke Box , una ai complessi cosiddetti “beat” ma non mancheranno gli artisti internazionali come David Bowie, Lou Reed, Genesis, King Krimson, Beatles, Rolling Stones e così via. Collage va in onda dal lunedì al venerdì alle 16,00 e alle 23,00 naturalmente su Radio Più.
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