Buongiorno dopo una domenica di grande lavoro per ridare dignità alla montagna, per un veloce ritorno alla normalità tra i tanti che non hanno esitato a tirarsi su le maniche. Con il grazie a tutte quelle persone che ci sono venute in aiuto, da ogni dove. In questa giornata di pioggia l’impegno del mondo del volontariato continua, forza Agordino!
IL MINISTRO MATTEO SALVINI
IL PRESIDENTE LUCA ZAIA
METEO: OGGI DI NUOVO PIOGGE IN VENETO E RISCHIO MODERATO PER RETE IDRAULICA – ALLERTA ARANCIONE PER PASSAGGIO PIENA FIUME PO
VENEZIA Dalla serata di ieri aumentata in Veneto la probabilità di precipitazioni a partire dai settori meridionali e occidentali, inizialmente sparse in progressiva estensione nel corso della notte fino a diventare diffuse nella prima parte di domani lunedì 5. I fenomeni sono in diradamento, almeno in pianura, da domani pomeriggio. Le precipitazioni, a tratti moderate con locali rovesci o temporali, potranno risultare localmente abbondanti sulle zone montane, specie prealpine, e sull’area pedemontana e della pianura nord-orientale. In base a tali previsioni il Centro funzionale decentrato della Regione Veneto ha prolungato l’avviso di moderata ‘criticità’ per rischio idraulico. Per oggi allerta ‘arancione’ (cioè di moderata criticità) nel bacino idraulico del Polesine (Po, Fissero-Tartaro-Canalbianco e Basso Adige) per il passaggio dell’onda di piena del Po e nell’area dell’alto Piave, mentre per gli altri bacini montani e pedemontani sino al bacino scolante in laguna l’allerta si ridimenziona in ‘ordinaria’ (gialla). Le frane del Tessina in comune di Chies d’Alpago e della Busa del Cristo a Perarolo di Cadore (BL), riattivatesi dopo le abbondanti precipitazioni dei giorni scorsi, e la frana del Rotolon in comune di Recoaro (VI), sono soggette a specifico monitoraggio. Permane pertanto l’allerta rossa nei comuni coinvolti dal rischio di movimenti franosi.
Situazione strade provinciali e regionali in Provincia di Belluno in gestione a Veneto
Strade S.p.A. Aggiornamento al 04/11/2018 ore 17.15.
Si raccomanda la massima attenzione nella guida per la potenziale presenza nei prossimi giorni di materiali detritici e ramaglie sulla sede stradale, in modo particolare nel caso di maltempo, lungo tutta la viabilità della provincia di Belluno.
RIAPERTURE
S.R. 203 “Agordina” dalla progressiva km 56+000 (bivio Rucavà) alla progressiva km 60+600 (Bivio Cernadoi) per alberi e smottamenti;
Si confermano le limitazioni nei seguenti tratti stradali:
– la S.R. 203 “Agordina” al km 24+500 in loc. LE CAMPE (appena prima dell’abitato di Agordo) è assoggettata ad una limitazione di transito ai veicoli aventi massa complessiva 20 tonnellate e il transito è a senso unico alternato regolato da semaforo e il restringimento è presidiato.
– S.P. 422 “del Cansiglio” limite di transito ai mezzi oltre 3,5 tonnellate al km 10+100;
– S.P. 8 “di San Tomaso” dalla progressiva km 0+000 (innesto a Cencenighe) alla progressiva km 7+700 (Avoscan) è consentito il transito a veicoli con limitazione di carico fino a 24 tonnellate privi di rimorchio ;
Permangono le chiusure delle seguenti tratte stradali:
– S.R. 48 “delle Dolomiti” alla fine dell’abitato di Arabba verso il Passo Pordoi per frana in carreggiata;
– S.P. 2 “della Val del Mis” dalla progressiva km 15+000 (località Gena Bassa) al km 20+500 (località Titele);
– S.P. 2 “della Val del Mis” dalla progressiva km 9+200 (località Volpez) al km 15+000 (località Gena Bassa);
– S.P. 3 “della Val Imperina” dalla progressiva km 8+200 (Forcella Franche) alla progressiva km 14+500 (Gosaldo) per caduta piante;
– S.P. 4 “Val Cantuna” alla progressiva km 5+000 (confine tra Ponte nelle Alpi e Alpago) per frana;
– S.P. 5 dir “di Lamosano” tra Schiucaz e Garna per smottamento;
– S.P. 19 “di Lamon” dalla progressiva 5+000 al km 7+500 per pericolo frana;
– S.P. 20 “Val Fiorentina” dalla progressiva km 0+000 (innesto a Caprile) alla progressiva km 5+300 (Selva di Cadore) per frana;
– S.P. 25 “Passo Valles” dalla progressiva km 0+000 (innesto) alla progressiva km 7+100 (confine con provincia di Trento) per alberi e smottamenti;
– S.P. 28 “delle Coste” Chiusa in loc. Roncazza-Dall’O; – S.P. 30 “Panoramica del Comelico” dalla progressiva km 3+800 (Costa) al km 6+850 (Costalissoio);
– S.P. 30 “Panoramica del Comelico” dalla progressiva 10+400 (Costalta) alla progressiva km 13+400 (S. Pietro di Cadore) per cedimenti;
– S.P. 33 “di Sauris” dalla progressiva km 0+000 (innesto S.P. 619) al km 6+800 (confine Provincia di Udine) per colate detritiche;
– S.P. 49 “di Misurina” dalla progressiva km 3+000 (Misurina) alla progressiva km 7+500 (Confine con provincia di Bolzano) per frana;
– S.P. 347 “del Passo Cereda e Passo Duran” dal km 59+100 (loc. Cornigian) al km 63+000 (forcella Cibiana);
– S.P. 619 “di Vigo di Cadore” dalla progressiva km 5+300 (località Fogher) alla progressiva 23+550 (confine Provincia di Udine);
– S.P. 641 “del Passo Fedaia” dalla progressiva km 23+200 (località Sottoguda) alla progressiva km 14+210 (confine con Provincia di Trento) per smottamenti;
DA CENCENIGHE IL SINDACO MAURO SOPPELSA
foto: GRAVE DANNO A MORBIACH DI CENCENIGHE, IL TRALICCIO E LE APPARECCHIATURE RADIO-TELEVISIVE A SERVIZIO DELLE FRAZIONI ALTE (E ZONA LUXOTTICA) SONO STATE TRAVOLTE DALLO SMOTTAMENTO.
DA GOSALDO, IL SINDACO GIOCONDO DALLA FESTE
DA SAN TOMASO GIANNI SANTOMASO
DA LIVINALLONGO GIANNI SANTOMASO
DA ROCCA PIETORE ANDREA DE BERNARDIN
DA RIVAMONTE IL SINDACO NINO DEON
DA AGORDO IL SINDACO SISTO DA ROIT
DA SELVA DI CADORE IL SINDACO SILVIA CESTARO
DA ALLEGHE IL SINDACO SIRO DE BIASIO
DA ZOLDO RENATO MOSENA, INTERVISTA DI BRUNELLA MORO
DAL MAS DI SEDICO ROBERTO BONA
DA BELLUNO IL SINDACO JACOPO MASSARO, Oltre 400 volontari alla giornata di pulizia della città
DA FELTRE DANIELE MAMMANI
DALL’ANEF IL PRESIDENTE RENZO MINELLA, SITUAZIONE IMPIANTI
DA ALLEGHE SERGIO PRA, ALBERGATORE_ALLEGHE FUNIVIE
SI RICOMINCIA IN LUXOTTICA DOPO UNA SETTIMANA DI STOP. CHIUSE ALCUNE SCUOLE
SALVINI A BELLUNO PER MALTEMPO: ASSESSORE BOTTACIN, “STOP A BUROCRAZIA QUANDO LIMITA SICUREZZA, RINGRAZIO MINISTRO INTERNO PER CAMBIO DI PROSPETTIVA SU GESTIONE ALVEI FIUMI”
VENEZIA “Ringrazio il ministro Salvini per aver dato un chiaro segnale sulla manutenzione degli alvei dei fiumi: la burocrazia non può limitare la sicurezza”. È il primo commento dell’assessore all’Ambiente e alla Protezione civile del Veneto, Gianpaolo Bottacin, a quanto affermato dal ministro dell’interno Matteo Salvini in materia di sicurezza idraulica, nel corso del sopralluogo odierno alle aree del Bellunese devastate dal maltempo. “Troppi anni di incuria e malinteso ambientalismo da salotto che non ti fanno toccare l’albero nell’alveo, ecco che l’alberello ti presenta il conto. Il bosco vive e deve essere curato e il greto del torrente dragato”, aveva detto il vicepremier dopo aver sorvolato le zone colpite dall’eccezionale maltempo dei giorni scorsi. “Il ministro Salvini ha riacceso i riflettori sul tema della manutenzione degli alvei dei fiumi – sottolinea l’assessore regionale – un tema sul quale da tempo mi spendo e sul quale la Regione Veneto aveva promosso una propria legge, poi impugnata dal governo Gentiloni e bocciata dai giudici della Consulta”. “La manutenzione dei corsi d’acqua è una delle attività fondamentali per assicurare la sicurezza idraulica – spiega l’assessore e coordinatore dell’Unità di Crisi – Tale attività deve, però, poter essere svolta continuativamente e con prontezza non appena vi sia la necessità. Purtroppo anche le azioni più opportune, come lo sfalcio delle sponde e dei greti e la rimozione degli arbusti che nascono nel letto dei fiumi nei periodi di secca, spesso vengono fermate dalla burocrazia con grave pericolo per la sicurezza del territorio”. “Se non si semplificano le procedure, eliminando i metri cubi di carta prodotti – prosegue Bottacin – continueremo ad assistere a un territorio in grave pericolo in caso di maltempo”. Ringrazio il ministro Salvini per le sue affermazioni – conclude Bottacin – Finalmente abbiamo un governo che comprende le differenti realtà dei territori ed è convinto che la tutela della montagna debba essere affidata alle comunità locali. Confido, perciò, che la proposta della Regione Veneto, che prevedeva la possibilità di semplificare l’autorizzazione paesaggistica e la valutazione di incidenza per la realizzazione di opere di semplice manutenzione che non comportino alterazioni permanenti e significative della morfologia del corso d’acqua, diventi presto realtà, così da garantire maggior sicurezza grazie alla tempestività di intervento”.
VIDEO CONFERENZA STAMPA A BELLUNO. INTEGRALE- CLICCA QUI
sopralluogo del ministro dell’interno Matteo Salvini con il presidente della Regione Veneto Luca Zaia alle aree del Bellunese devastate dal maltempo.
PERSONA IN DIFFICOLTÀ: VERIFICATA UNA SEGNALAZIONE
FELTRE Ieri alle 15 circa il Soccorso alpino di Feltre è stato allertato per la segnalazione di alcuni testimoni, che, sentito il rumore di un crollo di sassi, avevano visto una frana a distanza e qualcosa di rosso che poteva assomigliare a una persona lungo un versante in località Sanzan. L’elicottero del Suem di Pieve di Cadore si è alzato in volo per effettuare un sorvolo, mentre una squadra si portava sul posto. Dalle conseguenti verifiche si è fortunatamente appurato che si trattava di un telo e l’allarme è rientrato.
RECUPERATO IL CORPO SENZA VITA DI UN UOMO
QUERO Ieri mattina alle 7 la Centrale del 118 ha allertato il Soccorso alpino di Feltre per recuperare il corpo senza vita di un uomo. Una squadra si è portata sul luogo indicato, sotto il ponte di Vas. Sul posto anche i Carabinieri e personale dei Servizi forestali regionali. Una volta ottenuto il nulla osta dalla magistratura per la rimozione, la salma di M.M., 45 anni, di Quero – Vas (BL), ricomposta e imbarellata, è stata trasportata alla strada e lì affidata al carro funebre.
DA RIVAMONTE LA RIFLESSIONE DI DON FABIANO, PARROCO DEL “POI”.
collaborazione Loris Santomaso.
È il pomeriggio di domenica 4 novembre… la prima dopo una settimana difficile, impegnativa, carica di sentimenti contrastanti. Negli occhi scorrono le scene viste nei giorni scorsi: dal forte maltempo del fine settimana del 27 e 28 ottobre (che aveva spento il grande incendio di san Lucano) fino alla notte del 29… troppo lunga, interminabile. Una notte durante la quale l’unico rumore che ho ascoltato è stato il forte vento mentre mi trovavo in chiesa ma poi, una volta all’esterno, gli incredibili boati e lo schiantarsi degli alberi sopra l’abitato di Rivamonte, senza comprendere di preciso cosa stesse accadendo. Il 4 novembre, nel nostro Bel Paese, è giornata di memoria e di pensiero grato verso coloro che cento anni fa nella Grande Guerra e anche nel successivo conflitto mondiale, sacrificarono la vita per gettare basi di pace, ma anche di quel 4 novembre 1966 che sconvolse le nostre pacifiche contrade di montagna. Quella pace delle nostre comunità del Pói che ora è stata turbata, messa alla prova, ferita. Ma non annullata. I giorni successivi la notte del 29 ovunque si volgesse lo sguardo, il cuore sperimentava un tonfo sordo, difficile persino da decifrare. Un territorio stravolto, sfigurato. Le notizie dei tetti scoperchiati, le frazioni rimaste isolate, la totale assenza di energia elettrica e di telefono protrattasi per tanti, troppi giorni. Anche stamani a Gosaldo alcune zone ne erano ancora prive. Mi ha colpito l’espressione di un parrocchiano: «Il nostro territorio non è più come prima, ma per chi lo ama è sempre bello». In mezzo a tanta devastazione, grati per non aver avuto feriti gravi o addirittura vittime come avvenuto qui nell’Agordino e in altre zone della nostra provincia, queste comunità hanno iniziato a risplendere di un bagliore di vita unico e straordinario. Lo si è potuto cogliere negli amministratori trovatisi a fronteggiare un’emergenza di così vaste proporzioni, negli uomini delle protezioni civili comunali, nelle tantissime persone volontarie che immediatamente si sono messe all’opera nell’aiuto vicendevole, nonostante il continuo imperversare del maltempo, della pioggia. Definire tutti costoro ammirevoli è certamente ancora poco. Poi sono giunti gli aiuti, con la generosità che contraddistingue il nostro popolo, a volte – forse – anche con la disorganizzazione che spesso accompagna questi eventi straordinari. Ho incontrato ed accompagnato uomini che non conoscevano le località da raggiungere… con gratitudine per la loro presenza in mezzo a noi, sentendoli ripetere: «E’ un disastro!». È il pomeriggio di domenica 4 novembre… i volti sono segnati dalla stanchezza e dalla fatica, dall’accumularsi delle preoccupazioni e delle ansie di questi giorni, ma la nostra gente è in piedi, all’opera. Capace nei giorni scorsi di ritrovarsi nelle chiese, nei cimiteri per elevare lo sguardo al Cielo, con la sobrietà delle parole che contraddistingue lo stile di noi montanari. Ma fiera di esserlo. Legata in modo inscindibile a questa nostra terra ed al suo fascino, anche quand’è ferita.
don Fabiano Del Favero
Parroco delle cinque comunità del Pói
Foto:
Come indicato sul sito internet del Dipartimento nazionale della Protezione civile, in considerazione della grande estensione dell’eccezionale ondata di maltempo che sta interessando vaste aree di tutto il territorio nazionale, con disagi e danni diffusi su tutta la Penisola, la campagna di raccolta fondi attraverso il numero solidale 45500, attivo da oggi, domenica 4 novembre, sarà rivolta a tutte le regioni colpite. I fondi raccolti saranno ripartiti in percentuale tra le regioni in base ai danni subiti.
L’iniziativa di solidarietà – promossa dal Dipartimento della Protezione Civile su richiesta dei territori colpiti dal maltempo dei giorni scorsi e attraverso la quale sarà possibile donare 2 (due) euro inviando un sms solidale o effettuando una chiamata da rete fissa al 45500 – è stata possibile grazie al protocollo d’intesa tra il Dipartimento della Protezione Civile e gli operatori della telefonia e della comunicazione, che vi aderiscono senza fini di lucro. Al momento, tra gli operatori di telefonia che hanno aderito alla raccolta solidale tramite sms e rete fissa: Tim, Vodafone, Wind Tre, Fastweb e Coopitalia. Hanno inoltre aderito Postemobile (da rete mobile 2 euro e da fissa 5 euro), Convergenze (solo rete fissa) e Iliad (dal 5 novembre solo su mobile).
Regione Veneto ha attivato un Conto Corrente dedicato presso la Banca Unicredit Spa, tesoriere regionale, ed è denominato:
“REGIONE VENETO – VENETO IN GINOCCHIO PER MALTEMPO OTT. – NOV. 2018”
La causale è: “VENETO IN GINOCCHIO PER MALTEMPO OTTOBRE-NOVEMBRE 2018”
Anche in questo caso, anche questa volta, sappiamo bene che gli Enti locali, i singoli Amministratori, tutte le persone e i soggetti istituzionali che ricevono questa mail non faranno mancare il loro supporto e promuoveranno iniziative pubbliche per dimostrare concreta vicinanza al Veneto e ad altri territori.
Uncem è pronto a fare la sua parte con le Delegazioni regionali dell’Unione dei Comuni, delle Comunità e degli Enti montani – per essere vicina ai Comuni e alle comunità colpite dal maltempo. Ci uniamo alle richieste dei territori al Governo e al Parlamento per un immediato sblocco di risorse economiche volte alla gestione dell’emergenza e per una programmazione stabile, per i prossimi anni, di interventi volti alla prevenzione del dissesto e alla tutela dei territori
Governo stanzi 1 mld per i danni
De Menech: «Bene i voli in elicottero, ora attendiamo azioni vere» Domani gli emendamenti del Partito democratico al DL Genova
ROMA «Domani verificheremo se le parole si trasformeranno in azioni concrete. Al Senato arriva in discussione il DL Genova. È l’occasione per inserire un provvedimento urgente che stanzi un miliardo di euro per il Veneto, in particolare per l’altopiano di Asiago e il Bellunese e per le altre zone d’Italia colpite dal maltempo nell’ultima settimana». Lo afferma il deputato veneto Roger De Menech. «Come Partito democratico siamo pronti a fare la nostra parte e stiamo già preparando gli emendamenti al DL Genova da presentare domani mattina», riferisce il deputato. «Oggi il senatore e ministro dell’Interno Salvini ha fatto un giro in elicottero sulle zone disastrate del Bellunese e poi ha incontrato i giornalisti. Spero che da stasera si chiuda in ufficio a Roma e si metta al lavoro per trovare i fondi minimi indispensabili a indennizzare i danni subiti e alla prevenzione contro il rischio idrico e geologico». Le risorse, conclude De Menech, «vanno reperite subito, senza aspettare la legge di bilancio ed è possibile farlo già da domani con il progetto di legge di conversione del DL Genova. Le parole di solidarietà sono importanti nel presente, le azioni concrete aiuteranno a guardare al futuro con fiducia».
«ACCESSO AI FONDI BEI PER LA LOTTA AL DISSESTO: SBAGLIA IL MINISTRO COSTA».
«L’accesso ai finanziamenti Bei è fondamentale per la lotta al dissesto idrogeologico. Incomprensibile l’atteggiamento del ministro Costa, che rinuncia a un prestito agevolato, preferendo fondi di bilancio ordinari che pesano molto di più sulle casse dello Stato». Lo afferma il deputato di Forza Italia, Dario Bond, a seguito delle intenzioni espresse dal ministro dell’Ambiente, di non voler accedere al prestito della Banca Europea degli Investimenti accordato al piano “Italia Sicura”. «Come si comporterebbe un buon padre di famiglia? Sicuramente approfitterebbe dei prestiti agevolati per mettere in sicurezza vaste parti della penisola» afferma Bond. «Il ministro Costa, invece, ha dichiarato di voler rinunciare agli 800 milioni di euro disponibili presso la Bei per finanziare la lotta al dissesto idrogeologico, con il risultato di spendere di più per fare di meno, gravando sul debito pubblico e sulle casse dello Stato. Il prestito Bei costa cinque volte
di meno rispetto ai Bot e ai Cct, con cui il ministro intende finanziare le opere». Il deputato di Forza Italia sottolinea la necessità di intervenire sul dissesto, anche alla luce degli episodi di maltempo che hanno flagellato l’Italia, in particolare il Veneto. «Le opere contro il dissesto idrogeologico sono la priorità: nella ricostruzione bisognerà tenerne conto, perché quello che è successo in questa settimana non si verifichi più in queste proporzioni» dichiara Bond. «Serve un piano preciso e dettagliato degli interventi necessari e servono investimenti sicuri per mettere a posto il territorio».