PER FACEBOOK, UN GIORNO DA DIMENTICARE, CROLLO DEI SOCIAL E SBANDATA IN BORSA
Il “black out” comunicativo di ieri ha tenuto in ostaggio per ore WhatsApp, Instagram e Facebook. Un vuoto di linea con uno scivolone in Borsa figlio delle spericolate rilevazioni della “talpa” sui meccanismi di sicurezza non osservati nella gestione di Facebook. E la sua testimonianza oggi al Senato potrebbe essere dirompente.
INFORMAZIONE il canale su TELEGRAM informazione di prima mano e in tempo reale. iscriviti ed aiutaci a farlo conoscere
RACCOLTI 29.000 EURO PER LA NUOVA AUTO DI RICCARDO TEGNER
REDAZIONE Si è conclusa da alcuni giorni la raccolta fondi per acquistare una nuova auto a Riccardo Tegner. Riccardo è un simpatico ragazzino di 15 anni che vive sulle montagne di Sospirolo. Sempre sorridente e circondato dall’affetto dei suoi cari, Riccardo è però costretto a stare sulla sedia a rotelle a causa della distrofia muscolare di Duchenne, di cui è affetto dalla nascita. I genitori, dopo anni di sacrifici, hanno deciso di acquistare un’auto munita di pedana per poter trasportare il figlio in modo più comodo, pratico e sicuro, soprattutto adesso che sta crescendo e il peso – per i due genitori che stanno diventando anziani – si fa sempre più sentire. L’iniziativa è stata appoggiata anche da Radio Più e nelle ultime ore è arrivato il bonifico da Eppela a cui si aggiungono i soldi arrivati direttamente sul conto corrente della famiglia. In totale sono stati raccolti 29.000 euro, di cui quasi 22.000 solo online.
IL RINGRAZIAMENTO DI AGOSTINO TEGNER, PAPA’ DI RICCARDO
PIOGGE ABBONDANTI E TEMPORALI FINO ALLE ORE 24 DI DOMANI
VENEZIA Precipitazioni estese e localmente persistenti sulle zone centro settentrionali. La fase più intensa è prevista per la mattinata odierna. Il possibile verificarsi di forti rovesci o temporali localmente anche intensi, con piogge abbondanti sulle zone montane e pedemontane, sulle Prealpi centro-orientali e su qualche zona della pianura centro settentrionale, accompagnati da venti tesi e a tratti forti dai quadranti meridionali in quota, e scirocco sulla costa, potrebbero creare disagi al sistema di drenaggio urbano e lungo la rete idrografica minore. Sulla base delle previsioni meteo è stato dichiarato lo Stato di Attenzione (allerta gialla), valido fino alla mezzanotte di mercoledì 6 ottobre 2021. Si segnala, inoltre, la possibilità d’innesco di fenomeni franosi superficiali sui versanti e la possibilità di innesco di colate rapide specie nelle zone di allertamento.
OGGI REGIONALE 203 AGORDINA REGOLARMENTE APERTA. CHIUDE DA DOMANI
BELLUNO In considerazione delle condizioni meteo avverse previste per oggi, le lavorazioni lungo la 203 agordina con relativa chiusura avranno inizio da Mercoledì 6 ottobre 2021 alle ore 8:30 Eventuali ulteriori limitazioni, saranno comunicate con sufficiente preavviso.
INTERRUZIONI ELETTRICHE PROGRAMMATE
SELVA DI CADORE, Giovedi dalle 8.30 alle 14.30 nelle vie Villa, Foppa, Solator
OTTO NUOVI SINDACI E NESSUN RICORSO AL COMMISSARIO DELLA PREFETTURA NELLA TORNATA ELETTORALE APPENA CONCLUSA
Confermato Camillo De Pellegrin in Val di Zoldo, Alessio Zanella è il sindaco di Lozzo di Cadore. Dopo due tornate a vuoto con ricorso al commissario Voltago ha un sindaco: Giuseppe Schena eletto con il 56,6%. A Selva di Cadore plebiscito per Luca Lorenzini con il 96% dei voti. In Alpago vince Alberto Peterle per 26 voti su Vanessa De Francesch. Federico Dalla Torre confermato sindaco di Sovramonte. Ad Alano terzo mandato consecutivo per Serenella Bogana. A Vigo successo per la ex vicesindaco Silvia Calligaro nella corsa a tre ha sfiorato la maggioranza assoluta.
REDAZIONE L’affluenza in provincia di Belluno è del 47,51% (precedente 53,12%)
L’AFFLUENZA DEI COMUNI AL VOTO
ALANO DI PIAVE 48,79% (54,08%), ALPAGO 53,87% (58,86%), LOZZO DI CADORE 43,95% (64,47%), SELVA DI CADORE 65,86% (58,37%), SOVRAMONTE 36,25% (46,27%), VAL DI ZOLDO 33,93% (40,66%), VIGO DI CADORE 59,18% (60,99%), VOLTAGO AGORDINO 57,35% (51,75%).
VOLTAGO: GIUSEPPE SCHENA E’ IL NUOVO SINDACO. FRANCESCA DELLA LUCIA: PRONTI PER UN’OPPOSIZIONE COSTRUTTIVA
di Gianni Santomaso
VOLTAGO Giuseppe Schena è il nuovo sindaco di Voltago. Sono 315 (56,65%) le preferenze per Schena contro le 241 (43,35%) a Francesca Della Lucia. Dopo due tornate senza quorum e relativo commissario a gestire il comune, Voltago ha un sindaco per i prossimi 5 anni
IL SINDACO DI VOLTAGO GIUSEPPE SCHENA
FRANCESCA DELLA LUCIA PRONTI PER UN’OPPOSIZIONE COSTRUTTIVA
LUCA LORENZINI SINDACO A SELVA DI CADORE CON IL 96,33%
di Gianni Santomaso
SELVA DI CADORE Luca Lorenzini è il nuovo sindaco di Selva Di Cadore. È terminato lo scrutinio delle schede a Selva di Cadore dove Luca Lorenzini vince nettamente la tornata elettorale con il 96,33% delle preferenze. Ben 289 schede per Lorenzini e solo 11 voti ad Adriano Peretti.
IL SINDACO DI SELVA DI CADORE LUCA LORENZINI
CAMILLO DE PELLEGRIN RICONFERMATO SINDACO IN VAL DI ZOLDO
VAL DI ZOLDO Quorum raggiunto tanto a Lozzo di Cadore che in Val di Zoldo, a meno di clamorose sorprese Alessio Zanella è il primo sindaco eletto di questa tornata amministrativa 2021 in provincia di Belluno. In Val di Zoldo quorum raggiunto e ampiamente superato da Camillo De Pellegrin pronto per il terzo mandato, dopo i precedenti a Forno di Zoldo e nel Comune unico Val di Zoldo nell’ultima legislatura
IL SINDACO CAMILLO DE PELLEGRIN
ALESSIO ZANELLA SINDACO A LOZZO DI CADORE OLTRE IL QUORUM
LOZZO DI CADORE Raggiunge il quorum e viene eletto sindaco Alessio Zanella a Lozzo di Cadore con 528 preferenze
FEDERICO DALLA TORRE BATTE ELSA COLOMBEROTTO
SOVARMONTE Federico dalla Torre viene eletto sindaco l’81,86% delle preferenze pari a 501 voti, batte la diretta avversaria Elsa Colomberotto che chiude la tornata elettorare con 111 preferenze pari al 18,14%.
IN ALPAGO VINCE PETERLE, AL CONSIGLIERE PROVINCIALE BORTOLUZZI UN SEGGIO
ALPAGO Con il 30,27% delle preferenze Alberto Peterle è sindaco di Alpago aggiudicandosi 8 seggi. Un distacco risicato da Vanessa De Francesch che chiude con il 29,62% (2 seggi) e Massimo Bortoluzzi si aggiudica un seggio con il 22,81% delle preferenze.
CON IL 53,79% DELLE PREFERENZE AMALIA SERENELLA BOGANA E’ SINDACO AD ALANO DI PIAVE
ALANO DI PIAVE Sono un centinaio i voti che fanno la differenza ad Alano di Piave dove Amalia Serenella Bogana vince le elezioni con il 53,79% delle preferenze battendo Dario Codemo che si ferma al 46,21%.
SILVIA CALLIGARO E’ SINDACO A VIGO DI CADORE
VIGO DI CADORE Con il 48,43% Silvia Calligaro è sindaco di Vigo di Cadore. Giuseppe Barreca si ferma al 41,03% mentre Mauro Giovanni Schiesaro al 10,54%
NUOVI SINDACI, IL PRESIDENTE PADRIN AUGURA BUON LAVORO AI COLLEGHI AMMINISTRATORI DEI COMUNI APPENA RINNOVATI
audio
BELLUNO «Congratulazioni ai nuovi sindaci e ai riconfermati. Buon lavoro a tutti: le nostre comunità – tutte, ma specialmente quelle più piccole e periferiche – hanno bisogno di persone appassionate che sappiano prendersi cura dei problemi della gente e portare avanti con coraggio e determinazione le scelte amministrative». Lo dice il presidente della Provincia, Roberto Padrin, a margine dell’appuntamento elettorale che ha visto impegnati otto Comuni bellunesi. «Innanzitutto sono contento che si siano evitati i commissariamenti di Val di Zoldo e di Lozzo di Cadore, dove si presentavano alle urne liste uniche, segno della difficoltà per i nostri Comuni di trovare persone disposte a investire tempo, risorse e serenità personali, ad assumersi enormi responsabilità per il bene collettivo. Complimenti quindi al riconfermato Camillo De Pellegrin e ad Alessio Zanella. Buon lavoro a loro e ai colleghi. Sappiano che la Provincia, diventata la “Casa dei Comuni” con la riforma Delrio, è sempre disponibile per un lavoro di squadra a beneficio delle nostre comunità. Un plauso va anche a chi ci ha messo la faccia, pur senza vincere la sfida elettorale. La vera sfida è mettersi in gioco per il territorio e sono certo che queste energie non debbano andare disperse: anche fare opposizione, in maniera costruttiva, è fondamentale per la vita civile e democratica».
CONGRATULAZIONI AI SINDACI E A TUTTI GLI ELETTI NEI COMUNI: RINNOVARE IL PATTO ELETTO-ELETTORE È DECISIVO PER LA DEMOCRAZIA E PER DARE FORZA AI COMUNI
VENTENNE BELLUNESE ARRESTATO A TREVISO IN FLAGRANZA DI REATO
ventenne bellunese è in carcere a Treviso dopo una notte trascorsa a picchiare ragazzi e ragazze più giovani di lui. Il giovane si è reso protagonista di una serie di furti, il bottino ritrovato nel suo zaino. Vistosi scoperto ha pure tentato in modo goffo di nascondersi dietro un cespuglio entro un cappuccio, ma gli è andata male e una volta aperto lo zaino la sorpresa: una notte di furti
TREVISO I Carabinieri della Compagnia di Treviso ieri all’alba hanno arrestato D.A. 20 anni di Belluno, per i reati di rapina aggravata e ricettazione. Due gazzelle del Radiomobile trevigiano sono intervenute alle 5 di domenica mattina all’esterno di un locale di via Pisani di Monastier di Treviso, per un’aggressione con contestuale rapina a mano armata in danno di alcuni giovani. Identificate le due vittime della rapina, sanguinanti, con evidenti segni di pestaggio e ancora in stato di shock: un 18enne e un 17enne originari della provincia di Venezia. Secondo il racconto fornito dai due malcapitati erano stati avvicinati da un folto gruppo di giovani fra i quali D.A. che li affrontava spingendoli contro una ringhiera, minacciandoli con un coltello e, infine, scaraventandoli a terra e colpendo uno dei due, il minore, con un calcio alla testa. I due aggrediti, terrorizzati, avevano quindi consegnato al rapinatore i propri portafogli con il contante nella loro disponibilità.
I militari dopo pochi minuti hanno sorpreso l’aggressore nella limitrofa via Roma, accovacciato dietro una siepe e travisato da un cappuccio. Il giovane bloccato e perquisito: all’interno della borsa un vero e proprio “bottino” che D.A. aveva “raccolto” nel corso della serata: un orecchino con brillantini sottratto a un 15enne di Silea sotto la minaccia di un coltello, gli è stato strappato l’orecchino dall’orecchio, un telefono cellulare risultato oggetto di furto ai danni di una 18enne di Treviso, una giacca in felpa indossata dall’indagato al momento dell’arresto, un orologio in acciaio, una catenina ed un anello in metallo, un telefono cellulare ed un portadocumenti. Per le violenze condotte D.A. è stato arrestato e condotto, su disposizione in carcere a Treviso.
QUATTRO ORE DI TRATTATIVE E LA GIOVANE DONNA CARABINIERE FA CAMBIARE IDEA AD UNA MADRE IN DIFFICOLTA’
PERAROLO Erano da poco passate le 8 del mattino quando un cittadino, chiamando il 112, riferiva che una donna si trovava in gravi difficoltà psicologiche. a Perarolo lungo un ponte che unisce i due lati di un canalone profondo più di 80 metri. La prima pattuglia della Compagnia di Cortina d’Ampezzo a giungere sul posto, composta da un graduato esperto e da una giovane carabiniere donna che lasciato il veicolo ha raggiunto il ponte tibetano scoprendo che non si trattava di un’ escursionista in pericolo. La donna in uniforme si è avvicinata ed ha iniziato un contatto verbale che in breve si è trasformato in un vero e proprio rapporto empatico, tanto da far sperare in una rapida soluzione della vicenda, ma non è stato così. La donna, madre di tre figli, originaria del trevigiano, per motivi personali ancora non noti, non consentiva a nessuno di avvicinarsi né tantomeno di parlare, interloquendo solo con la giovane carabiniera, la quale nel frattempo, al fine di non risentire troppo dell’oscillazione del ponte, si era seduta a terra a pochi metri dalla donna. Le due hanno parlato tanto come consigliato dal militare negoziatore, anch’egli giunto sul posto, specializzato nelle trattative di questo tipo, ma che non ha potuto intervenire direttamente per espresso diniego della donna. L’argomento ha aperto un varco, la donna allo stremo raccolte le forze ha abbracciato la Carabiniera.
BELLUNO SEMPRE PIU’ UN RING A CIELO APERTO
BELLUNO Pochi giorni fa le decisioni prese dal Questore per le risse a Polpet e al Deon con relative sanzioni e fogli di via, ma non basta. In città si continua a picchiare e anche duro. L’altra sera durante la partita del Milan al Bar Tullia di Baldenich lite utra due avventori del bar. L ‘aggredito, è stato medicato all’ospedale di Belluno dove è stato trasferito in ambulanza. Sul posto i carabinieri e la questura che hanno cercato di risalire all’agressore.
LA GRANDE BELLEZZA E IL ROVESCIO DELLA MEDAGLIA
TAIBON Con la fine dell’estate anche il Comune di Taibon si appresta a togliere i vasi di fiori che hanno abbellito il paese dalla primavera scorsa. Ma non sempre le cose vanno come devono andare e anche qui ci sono stati degli atti di vandalismo. “L’autunno è alle porte e pensiamo di porre in letargo i fiori che hanno abbellito Taibon tutta estate – dice Fiorangela Beltrame, consigliere comunale di Taibon – Mi preme ringraziare di cuore chi si è offerto volontario a curare le piante sui ponti del nostro Paese e anche coloro che si sono dedicati a prestare attenzione ai fiori nelle varie frazioni. Non da ultimo vorrei anche fare un complimento a tutti i privati che con tanto amore curano i loro balconi e i loro giardini. Questi gesti sono un grande tesoro per la Comunità e rappresentano un volano e un esempio da seguire. Grazie di cuore a tutti. Peccato però che tutta questa bellezza venga deturpata da azioni di vandalismo, l’ultima riscontrata ieri mattina – conclude – Come successo ad Agordo, anche a Taibon è stato staccato un cesto portafiori: dal Pont Grant è stato scagliato nel Cordevole. Da aggiungere sarebbero altri atti di indifferenza verso il bene comune come la bottiglia rinvenuta questa mattina in mezzo ai fiori del monumento ai caduti in Piazza del Municipio e tante altre piccole mancanze di rispetto. Ma questa negatività viene bilanciata e annullata da tante persone per bene che amano il proprio territorio“.
LA GRANDE BELLEZZA
IL ROVESCIO DELLA MEDAGLIA
IL COMUNE DI SEDICO FA IL TIFO PER LO SPORT E APRE I CORDONI DELLA BORSA
DI DAMIANO TORMEN
L’EVENTO Domani alle 11 la Provincia inaugura la briglia di Cancia (Borca di Cadore), a due anni esatti dall’avvio dei lavori. La cerimonia si terrà nei pressi dell’opera, in caso di maltempo invece nella saletta della Scola (via don Natale Talamini).
83 PAZIENTI BELLUNESI TRATTATI CON ANTICORPI MONOCLONALI, S’ABBASSA ULTERIORMENTE L’INCIDENZA CASI-TAMPONI
BELLUNO Nell’ultima settimana sono stati rilevati 35 casi (-49 rispetto alla scorsa settimana), con un conseguente tasso di incidenza settimanale di 17,5 casi su 100 mila abitanti, significativamente inferiore all’incidenza nazionale (36,2 su 100 mila abitanti). La mappa rappresenta l’incidenza settimanale per singolo comune. Nessun Comune presenta la colorazione più scura, solo San Pietro mette in evidenza casi tra 51 e 100 ogni 100 mila abitanti; da 1 a 50: Pieve di Cadore, Sedico, Cesiomaggiore, Santa Giustina, Feltre, Quero Vas, Borgo Val Belluna, Limana, Belluno, Ponte nelle Alpi e Sedico
Attualmente Positivi: 146 persone. Attualmente in isolamento: 289 persone; le nuove positività si collocano prevalentemente nelle classi di età iniziali e centrali e incidono significativamente su soggetti non vaccinati, confermando l’efficacia della vaccinazione non solo nel ridurre quasi a zero i casi gravi di covid, ma anche nel ridurre il rischio di infezione. TAMPONI A questa mattina alle ore 8.00, dall’inizio dell’epidemia, nei drive in dell’Ulss Dolomiti sono stati effettuati: 339 mila tamponi molecolari 247 mila tamponi antigenici. Nelle farmacie territoriali sono stati eseguiti, da gennaio, 43.490 tamponi antigenici.
TERAPIA CON ANTICORPI MONOCLONALI Ad oggi sono state trattate con anticorpi monoclonali dall’Unità Operativa di Malattie Infettive di Belluno 83 persone. Nella settimana sono stati somministrati 5 trattamenti con monoclonali.
Il grafico sotto riportato rappresenta la curva epidemica relativa allo sviluppo pandemico nel nostro territorio.
DILLO A RADIO PIU
L’osservazione di Simone Ongaro a proposito dell’ospedale di Agordo e della proposta (dal 2012) di dedicarlo al Papa Albino Luciani: “Bisogna anche far sapere che abbiamo un ospedale. Da Falcade ad Agordo non c’è nessun cartello stradale che lo indichi (nemmeno in tangenziale, e a nessuna delle due rotonde). Neanche dal Peron di Sedico verso Agordo vi sono tali cartelli”
APPROFONDIMENTO
OSPEDALE DI AGORDO DA DEDICARE A PAPA LUCIANI, GIOVANNI PAOLO I
GESTIONE EMERGENZE NELLA PROTEZIONE CIVILE, LA VERIFICA DELLE FUNZIONALITA’ DEI CENTRI OPERATIVI MISTI (COM)
BELLUNO La gestione delle emergenze di protezione civile richiede la tempestiva attivazione delle strutture di coordinamento. In ambito provinciale, un ruolo strategico è svolto – oltre che dai Centri Operativi Comunali e dal Centro Coordinamento Soccorsi, coordinato dalla Prefettura – dai Centri Operativi Misti. L’esperienza maturata in occasione delle recenti calamità che hanno interessato la provincia ha confermato la necessità di eseguire periodiche, approfondite, verifiche sulla funzionalità delle strutture per garantire il loro immediato funzionamento. La Prefettura avvierà, d’intesa con il Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco, una serie di incontri operativi presso le attuali sedi dei COM. La prima riunione è in programma per domani alle 10.30 a Feltre. I Sindaci sono stati invitati ad assicurare la propria presenza in occasione delle riunioni, estendendo l’invito ai dipendenti operanti nei settori afferenti alla protezione civile nonché ai referenti dei rispettivi gruppi comunali di protezione civile o delle associazioni di volontariato convenzionate con i Comuni. Inoltre, l’Assessore Regionale alla Protezione Civile valuterà l’opportunità di favorire la presenza di propri qualificati rappresentanti, tenuto conto dell’esigenza di assicurare, anche nelle attività dei Centri Operativi Misti, il più efficace raccordo possibile tra le componenti statali e regionali del sistema di protezione civile. “Saranno riunioni strettamente pratiche ed operative – sottolinea il Prefetto Mariano Savastano – nelle quali desidero approfondire le modalità e le procedure da seguire, soffermandomi in particolare su come ci si prepara all’azione in caso di emergenza”
NESSUN DECESSO PER COVID NELLE 24 ORE, IN TERAPIA INTESIVA 54 PAZIENTI GRAVI
I GRAFICI DI TIZIANO DE COL
LE COMUNITA’ IN ATTESA DEI NUOVI PASTORI
di Gianni Santomaso
ALLEGHE Con una celebrazione partecipata e commossa non solo domenica 3 ottobre, ma anche lunedì 4, festa di San Francesco, ecco l’ultimo tassello del saluto di Padre Pietro Viscolani (in foto) alle Grazie. Le comunità di Alleghe, s.Maria e Caprile hanno vissuto settimane nelle quali sono affiorati l’affetto sincero, la riconoscenza e la fatica del distacco. Il cammino delle comunità sperimenterà ora un nuovo tratto, intraprendendo una strada d’insieme sotto la guida del parroco di Rocca don Franco Decima, coadiuvato dalla preziosa presenza a s.Maria di don Dario Fontana. Quest’ultimo, domenica 03 ha salutato le comunità di Pieve di Livinallongo ed Arabba, dopo 9 anni di ministero, unendo per la prima volta le due parrocchie nella persona di un unico parroco. Gli succederà don Andrea Constantini, trasferito dalla popolosa parrocchia cittadina di Cavarzano. Giovedì 7 ottobre, alle 20, proprio alle Grazie vi sarà il rito di immissione dei nuovi parroci, alla presenza del vescovo Renato e dei sacerdoti operanti nella zona, oltre che ovviamente i fedeli delle comunità.
DON FABIANO DEL FAVERO
LA POLIZIA POSTALE INCONTRA GLI STUDENTI DI 100 CAPOLUOGHI DI PROVINCIA
BELLUNO La Polizia Postale, in occasione della Giornata Mondiale degli Insegnanti che si celebra il 5 ottobre e in concomitanza della Festa dei Nonni, ha organizzato workshop sul tema della sicurezza online nelle scuole elementari sul territorio nazionale. Gli Operatori della Polizia Postale incontreranno oltre 50mila bambini ai quali verrà regalato il libro “Interland: avventure digitali – in viaggio col nonno alla scoperta del Web”. Il volume, dedicato ai bambini e alle loro famiglie per aiutarli ad affrontare insieme i temi della sicurezza del web è stato realizzato dalla Polizia Postale in collaborazione con Google e sarà distribuito gratuitamente anche dalla casa editrice Feltrinelli. Al centro del dibattito con gli specialisti della Polizia Postale, il dialogo intergenerazionale sui temi del digitale e l’aiuto reciproco tra nonni e “nativi digitali” per sviluppare le competenze fondamentali per vivere online e in rete con consapevolezza.
GUARDIA DI FINANZA: PUBBLICATO IL BANDO DI CONCORSO, PER TITOLI ED ESAMI,PER IL RECLUTAMENTO DI 1409 ALLIEVI FINANZIERI – ANNO 2021.
BELLUNO Sulla Gazzetta Ufficiale è stato pubblicato il bando di concorso, per titoli ed esami, per il reclutamento di 1409 allievi finanzieri. Al concorso possono partecipare coloro che abbiano, alla data di scadenza del termine per la presentazione della domanda, compiuto il 18° anno e non abbiano superato il giorno di compimento del 26°. La domanda di partecipazione al concorso è da presentare entro le 12 del 11 ottobre mediante la procedura telematica disponibile sul portale attivo all’indirizzo “https://concorsi.gdf.gov.it”, seguendo le istruzioni del sistema automatizzato.
I COLORI DELL’AUTUNNO, IL CONCORSO FOTOGRAFICO
CENCENIGHE La proloco ha indetto un concorso fotografico sui colori della stagione appena iniziata. Le fotografie dovranno pervenire entro il 31 ottobre all’indirizzo: [email protected]. Sabato 13 novembre alle 15 la premiazione con l’esposizione delle foto al Nof Filo’. Il regolamento sul sito www.prolococencenighe.it
IERI LO SPECIALE ALLA RADIO
OSPITI: Milena Soppelsa, Francesca Trentin, Elisa Cancel e Orietta Scardanzan
di Claudio Fontanive
E CON LA PROLOCO… LA PALESTRA DIGITALE
CENCENIGHE Presso l’ufficio turistico-Biblioteca sono a disposizione alcuni computer per accedere gratuitamente ai servizi della Pubblica Amministrazione. I Pc sono stati acquistati grazie al finanziamento Por Obiettivo Investimenti in favore della crescita dell’occupazione, fondo europeo di sviluppo regionale 2014-2020. Informazioni all’ufficio turistico, 0437 591549
DILLO A RADIO PIU….
IL VOLONTARIATO CHE MERITA IL SIGILLO UNESCO
di Franco Piacentini_Feltre
Da partecipante ai molteplici eventi di Solidaria, compresi i due giorni (1 e 2 ottobre 2021) di studio, svoltisi a Padova nello suggestivo Palazzo della Ragione, e da visitatore, domenica 3 ottobre, del Prato della Valle nella straordinaria giornata di esposizione delle “buone pratiche” delle Associazioni di Volontariato padovane, posso testimoniare, con cognizione di causa, che Padova Capitale Europea del Volontariato 2019 (causa Covid è stata riferimento europeo sino alla primavera 2021) è stata, ed è, per il Veneto e per l’insieme del nostro Paese, la principale proponente della richiesta “sigillo UNESCO” per il riconoscimento di bene immateriale del Volontariato di tutto il mondo. Riconoscimento acquisito? Ad oggi no! La proposta è nelle mani istituzionali locali, nazionali, europee ed internazionali, alle quali, necessariamente, dovranno intrecciarsi le forti mani dell’associazionismo della solidarietà e della sussidiarietà. La determinazione del Volontariato Italiano, possibilmente sostenuta convintamente da tutto il Terzo Settore, da Cgil Cisl Uil, dall’Anci, dalla Conferenza Stato Regioni, dai CSV (centri di servizio per il volontariato) in stretto raccordo con CSVnet, sarà fondamentale per il dovuto “sigillo UNESCO” a tutte le donne e a tutti gli uomini che quotidianamente, volontariamente, sono riferimento di fraternità per le persone fragili, povere, disabili, emarginate e non autosufficienti, e attivamente impegnati nelle azioni di soccorso, nella salvaguardia ambientale, nella valorizzazione dei patrimoni storici e culturali. A tutti i Volontari un grandissimo grazie di cuore.
OGGI LA CONFERENZA “DANTE TRA PAROLE E MUSICA”.
BELLUNO Dante tra parole e musica è un progetto che nasce per celebrare i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri (1321 – 2021) e la prima edizione originale della sua opera più famosa, la Comedìa definita «Divina» prima da Boccaccio e poi universalmente così denominata. La tesi di laurea di Filologia dantesca Studio linguistico sui termini musicali della Divina Commedia, scritta da Costanza Pasquotti, si incrocia con il contributo di Filippo Lotti, A.D. Italia della Casa d’aste Sotheby’s, volto ad illustrare le vicende legate alla preziosa prima edizione folignate, mentre brani del testo dantesco risuonano nella voce di Emanuela Faraglia, intervallati a pezzi originali eseguiti al flauto da Federica Lotti. L’evento va in scena questa sera alle 18, al Teatro Giovanni XXIII di Belluno. Prenotazione richiesta info www.belcircolo.org
DOMANI E GIOVEDI A FELTRE IL CONVEGNO SUL TEATRO NEL RISORGIMENTO
FELTRE Pratiche dei teatri di provincia nel Risorgimento – gestione, scena, musica, pubblico e repertori” è il titolo del convegno internazionale che per due giorni, domani e giovedi, richiamerà in città esperti e studiosi del settore da più parti, non solo d’Italia. Il teatro di Feltre è un esempio straordinario in cui poter analizzare pratiche ampiamente diffuse nell’Ottocento di organizzazione teatrale, scenografia, programmazione, ricezione, recitazione e rappresentazione musicale. Le ricerche condotte dalla HKB saranno così al centro del convegno, in cui il teatro de la Sena sarà oggetto di raffronto con analoghe realtà teatrali nel corso del XIX secolo. Domani alle 21 a Palazzo Guarnieri concerto lirico con brani di Gioachino Rossini, Gaetano Donizetti, Vincenzo Bellini, Giuseppe Verdi, e Giacomo Puccini.
GRANDE FESTIVAL DEI CORI A LIMANA
LIMANA Domenica 17 ottobre alle 14.30 nell’area della Proloco fronte scuole elementari cori in concerto: Coro Agordo, Arcobaleno Limana, Polifonico Trichiana, Coro Alpino Monte Civetta, Corale di Limana. Iniziativa Proloco-Corale di Limana.
SOSPIROLO TRA LEGGENDE E MISTERI, FINO AL 16 OTTOBRE
SOSPIROLO C’è tempo fino al 16 ottobre per partecipare al concorso letterario “Sospirolo tra leggende e misteri” promosso dalla Pro loco “Monti del Sole” e dalla Biblioteca civica di Sospirolo. Oggetto del concorso sono racconti brevi inediti incentrati sul tema dell’Òm Salvàrech Il bando completo, con altri spunti, è disponibile sulla homepage del sito www.sospirolo.net o su Facebook (pagina Pro loco “Monti del Sole”).
INCONTRO ONLINE PER IL VOLONTARIATO
BELLUNO Come posso organizzare l’area “Volontariato” nella mia associazione? Quali informazioni devo dare e quali strumenti mi sono utili? Sono alcune delle domande che troveranno sicuramente risposta nell’incontro informativo, promosso dalla Federazione per il Sociale e la Sanità di Bolzano. L’incontro si terrà in modalità online domani dalle 14.30 alle 17. Moderano Simonetta Terzariol (Federazione) e Paolo Capraro (Comitato d’Intesa di Belluno); l’incontro sarà in doppia lingua (Italiano e tedesco). Iscrizione gratuita mediante modulo entro il 4 ottobre a [email protected].Per info: 0471 1186236
INFORMAZIONE il canale su TELEGRAM informazione di prima mano e in tempo reale. iscriviti ed aiutaci a farlo conoscere
A SCUOLA DI GRANDI CARNIVORI CON IL CAI DI BELLUNO
BELLUNO La Sezione di Belluno del Club Alpino Italiano organizza nel fine settimana 9-10 ottobre, in Nevegal (BL), un corso in ambiente sui grandi carnivori. Ospite quest’anno sarà Paolo Molinari del Progetto Lince Italia, con la partecipazione del dott. Maurizio Dal Mas della Regione Veneto e di Davide Berton, referente nazionale del Gruppo Grandi Carnivori del CAI. Sono previste un paio di facili escursioni, una lezione frontale e una serata aperta al pubblico. Possibilità di pernottamento in loco, cena di sabato inclusa nella quota. Il programma è pubblicato sul sito del CAI BL:https://www.caibelluno.it/2021/09/14/un-tranquillo-week-end-da-lupi-e-c-2021/
Le iscrizioni, già aperte, si ricevono online al seguente link https://form.jotform.com/EscursionismoCaiBL/WeLupiBL2021
UN INCONTRO SUL COVID ALL’ISTITUTO LEONARDO DA VINCI DI BELLUNO
BELLUNO Si terrà sabato 9 ottobre con inizio alle ore 18.00 nell’Aula Magna dell’Istituto “Leonardo Da Vinci l’incontro dal titolo ”Covid, etica, medicina, diritto: quali interrogativi per oggi e domani?”, che vedrà l’intervento del professor Francesco Maria Avato, docente emerito di Medicina Legale presso l’Università degli Studi di Ferrara. A moderare la discussione saranno il dottor Renzo Barbazza, presidente dell’Associazione Pig&Menti organizzatrice dell’evento e già primario di Anatomia e Istologia Patologia e Citopatologia negli ospedali di Mirano e Feltre, e il dottor Paolo Jus, presidente dell’Accademia Medico Giuridica delle Venezie. Viste le attuali normative, sono disponibili solamente 40 posti ed è necessario prenotare inviando una mail a pig&[email protected] o telefonando al 333/1324592. L’ingresso è gratuito ed è richiesta l’esibizione del Green Pass.
“VAJONT. QUELLO CHE CONOSCO E QUELLO RACCONTATO DA ALTRI”
di Renato Bona
L’approssimarsi dell’anniversario della catastrofe del Vajont del 9 ottobre 1963 (1910 vittime di cui ben 1458 del comune di Longarone, le altre di Castellavazzo, pure in provincia di Belluno, quindi di Erto e di Casso in provincia di Pordenone) è l’occasione propizia per soffermarci su “Vajont. Quello che conosco perché allora ero un addetto ai lavori, e quello raccontato da altri”, il prezioso libro-documento di Luigi Rivis, stampato dalla tipografia Piave nel giugno del 2018 con Momenti Aics editore, grafica ed impaginazione di Davide Capponi. Rivis, che nell’agosto 2012 aveva realizzato con notevole, meritato successo “La storia idraulica del ‘Grande Vajont’ rievocata da un addetto ai lavori che allora c’era” (alla terza ristampa, e tradotto anche in francese ed in inglese), era entrato alla Sade (Società adriatica di elettricità) nel 1951 e la sua prestigiosa carriera lavorativa è proseguita con l’Enel, sempre nel settore dell’impiantistica per la produzione di energia idroelettrica, fino al pensionamento, nel 1997: responsabile degli impianti idroelettrici Piave-Boite-Maè-Vajont e quindi vice direttore del Raggruppamento impianti idroelettrici Cordevole-Medio Piave-Cismon-Brenta, svolgendo incarichi di coordinamento su tematiche specialistiche relative alla generazione di energia elettrica per la direzione centrale della Produzione idroelettrica Enel. Il libro è articolato in quattro parti ed un’appendice (“Quella notte a Soverzene – Perché parlarne”). La prima: “Il mio rapporto con il Vajont” (Che cosa facevo all’Enel il 9 ottobre 1963; Perché ho cominciato a parlare e scrivere del Vajont solo dopo 47 anni; Come era gestito e controllato l’impianto del Vajont); la seconda: “Alcune cose non dette o poco conosciute” (Perché il bacino del Vajont è diventato il “Grande Vajont”; Che cosa ha insegnato la caduta della frana di Pontesei in Val Zoldana; Come era controllata la frana); la terza: “Varie puntualizzazioni su alcuni libri, filmati e convegni” (Che cosa sapeva della frana il personale del Servizio idroelettrico di Soverzene; Che cosa sapeva della frana il personale del Servizio costruzioni idrauliche del Vajont; Quale sensazione di pericolo aveva il personale dell’Enel e dell’impresa Monti al Vajont; Quali effetti erano ritenuti prevedibili con la caduta della frana; Si doveva sgomberare? E se sì, quali paesi? E quando?; Analisi delle telefonate della sera del 9 ottobre; Il “Canale ostruito” verso Soverzene; Perché è stata chiusa la strada Dogna-diga Vajont solo poco prima della tragedia; Perché dal Vajont hanno telefonato alla Mec Marmi di Longarone; Chi doveva trovarsi nella sala controllo del Vajont la sera del 9 ottobre; Compatibilmente con…; A proposito del collaudo della diga; A proposito del film “Vajont”; Quella sera a Ponte nelle Alpi); la quarta: “Altre puntualizzazioni (I timori di ulteriori franamenti e la diaspora degli abitanti della valle; Trasferimento dell’ingegnere capo del Genio Civile; Ancora a proposito della frana di Pontesei; I morti nella costruzione degli impianti Piave, Boite-Maè-Vajont; Alcune considerazioni). Diciamo la verità: ogni parte del libro di Rivis (il quale nella presentazione giustamente rammenta che: “Dopo un lungo iter giudiziario, la Corte suprema di Cassazione ha ritenuto responsabili del disastro Alberico Biadene, direttore del Servizio costruzioni idrauliche della Sade e Francesco Sensidoni, ispettore generale del Genio civile presso il Consiglio superiore dei Lavori pubblici, e li ha condannati ‘per il reato di disastro colposo e di omicidio colposo plurimo; la sentenza venne emessa il 25 marzo 1971 quando mancavano solo 14 giorni alla prescrizione del reato) andrebbe anche qui proposta integralmente considerata l’autorevolezza di chi l’ha messa nero su bianco e per la drammaticità dell’evento, che ha avuto risonanza mondiale anche in virtù dell’inchiesta penale che ne conseguì, portata avanti prima dal procuratore della Repubblica Arcangelo Mandarino e poi dal giovane giudice istruttore dell’epoca, Mario Fabbri, alla cui memoria proprio sabato scorso 2 ottobre il Comune di Longarone guidato da Roberto Padrin che è anche presidente dell’Amministrazione provinciale bellunese, ha intitolato la “Scalinata della giustizia” che sale dalla via Protti ed arriva nel centro del paese stagliandosi in faccia proprio alla diga del Vajont; erano presenti fra gli altri la figlia del magistrato, Antonella, che ha sottolineato come la lettura attenta del passato serviva a Fabbri per progettare il futuro; la vedova Maria Luisa, i figli Andrea ed Antonio; il vicario parrocchiale don Rinaldo Ottone che ha impartito la benedizione alla targa-ricordo; il ministro Federico D’Incà; il deputato Roger De Menech; l’ex sindaco Gioacchino Bratti che a Fabbri aveva conferito la cittadinanza onoraria; Prefetto, Questore, numerosi sindaci e consiglieri provinciali; i comandanti delle forze dell’ordine, una qualificata delegazione della Protezione civile e semplici cittadini). In questa occasione ci accontentiamo, si fa per dire, di sintetizzare due dei tanti capitoli in cui si articola il volume: “Perché ho cominciato parlare e a scrivere del Vajont solo dopo 47 anni” e “Come era gestito e controllato l’impianto del Vajont”. Rivis rammenta che raramente parlava delle problematiche del Vajont con altre persone: “Nell’oblio cercavo di dimenticare il passato, anche perché mi assaliva la sindrome del sopravvissuto, cosicché dividevo e divido la mia vita in due periodi: il prima e il dopo Vajont”. Ancora: “… alla fine degli anni ’90, l’attore Mario Paolini, con il suo monologo ‘Racconti del Vajont’ trasmesso in diretta televisiva nel 1997 e poi il regista Renzo Martinelli, con il suo film ‘Vajont’ del 2001, hanno contribuito ad accrescere l’interesse dell’opinione pubblica. Da allora sono aumentate le uscite, prima sulla stampa e poi sui libri, su documentari e nelle interviste, delle ricostruzioni di alcuni fatti che meritano di essere puntualizzati… Mi è parso necessario intervenire dove ritenevo e ritengo ancora opportuno, per correggere delle affermazioni non veritiere le quali, purtroppo, hanno avuto anche un seguito che non ha reso testimonianza alla verità… Intervengo doverosamente anche a ricordo dei 60 lavoratori che hanno perso la vita quella notte al Vajont dove alcuni erano stati comandanti in servizio. Essi, ora, vengono dimenticato dalla maggior parte di coloro che, a modo loro, raccontano il Vajont”. Quanto al capitolo su gestione e controllo dell’impianto del Vajont, Rivis spiega che all’epoca erano affidati a due Servizi che facevano riferimento alla direzione centrale di Venezia: Sci, Servizio costruzioni idrauliche, e Si, Servizio idroelettrico, “che avevano compiti e responsabilità ben chiare e distinte, disponevano di proprie strutture operative con proprio personale. Compito del primo era la costruzione di varie parti degli impianti idroelettrici: dighe, gallerie, strutture delle centrali le quali, una volta terminate e collaudate, passavano al SI a cui era demandata la loro gestione. Direttore era l’ing. Alberico Biadene, dopo la morte il 30 ottobre 1961 dell’ing. Carlo Semenza il quale era stato tra l’altro, anche il progettista della diga del Vajont. Biadene aveva un rapporto diretto con il proprio personale al Vajont, allora composto dal direttore ing. Mario Pancini e da altri validi collaboratori, tutti geometri o periti edili. La catena di controllo del Si, invece, era più allungata; l’ultimo anello era rappresentato dal Reparto di Soverzene, che aveva come responsabile il perito industriale Armando Bertotti. Ancora Luigi Rivis: “L’entità delle variazioni del livello dell’acqua nel lago del Vajont era di esclusiva competenza della direzione del Sci e quindi di Biadene. Le decisioni prese erano comunicate con fonogramma alla direzione del Reparto di Soverzene perché provvedesse ad attuarle. Le manovre da compiere al Vajont erano relativamente semplici sia che la quota dovesse rimanere stabile sia che dovesse variare in salita o in discesa in quanto si trattava di controllare e-o regolare le portate in entrata ed in uscita dal lago”. L’autore spiega poi che le portate in entrata erano quella naturale del suo bacino imbrifero di 2 metri cubi al secondo, quelle regolabili provenienti ai laghi di Pieve e di Valle di Cadore e quella dallo scarico della centrale di Gardona alimentata dai laghi di Vodo e Pontesei; era inoltre previsto che nel Vajont sarebbe entrata dell’acqua anche dal contiguo bacino imbrifero del Cellina. La portata in uscita era regolabile e veniva immessa nella centrale del Colomber e nella paratoia “posizione 23” a sezione rettangolare. Si poteva inoltre far uscire l’acqua dal lago aprendo gli scarichi della diga e immettendola a valle nell’alveo del Vajont. E’ la soluzione, quest’ultima – ricorda Rivis – che venne presa in esame la sera del 9 ottobre. Gi scarichi furono utilizzati solo durante la costruzione della diga, per far defluire la portata naturale del Vajont. Terminata la costruzione non vennero più aperti, anche perché non se ne manifestò la necessità in quanto l’acqua veniva mandata a Soverzene, dove era utilizzata per produrre energia elettrica. E così conclude il capitolo: “Per la giornata del 9 ottobre la direzione Sci aveva previsto uno svaso del lago di 1,20 metri corrispondente ad un decremento orario di 5 centimetri; poiché alle ore 0,00 la quota era a 701,70 metri slm, per la mezzanotte dello stesso giorno doveva scendere fino a 700,50. Per ottemperare alla disposizione del Sci, da Soverzene venne programmata la movimentazione delle acque nelle varie gallerie. La gestione delle paratoie era stata di competenza Sci fino al giugno del 1962, quando lo scarico della centrale di Gardona venne immesso nel Vajont. Da allora, il Reparto di Soverzene prese in consegna la gestione delle paratoie e dal novembre successivo, con l’entrata in servizio della centrale di Colomber, anche la restante parte elettromeccanica del Vajont”.
NELLE FOTO (riproduzioni dal libro “Vajont. Quello che conosco e quello raccontato da altri”; fotoreporter Giuseppe Zanfron): l’autore, Luigi Rivis; la copertina del volume; il “progetto dighe”; l’insieme di dighe, gallerie e centrali che costituivano l’impianto idroelettrico Piave-Boite-Maè-Vajont nel mosaico del 1955 posto all’ingresso della centrale di Soverzene; schema dell’impianto del Vajont; due vedute da valle della diga del Vajont; primavera del 1963: uffici, abitazioni alloggiamenti del personale; la zona della frana; strutture in cemento armato realizzate nel 1961-62; così dopo la tragica notte del 9 ottobre 1963.
IERI ALLA RADIO
007 IN CONDOTTA DECIMA STAGIONE, AL SCUOLA CON LA PROF. MARIA ROSA SALMAZO
di Claudio Fontanive
AUDIO
IL LUNEDI ALLE 13 E ALLE 20, LA DOMENICA ALLE 10.30: SALUTE E SOCIETA’ CON IL DOTTOR MARCO CARACCIOLO
LA PUNTATA DI LUNEDI 4 OTTOBRE 2021
in questa edizione: 1. Presbiopia, Un problema che riguarda 28 milioni di italiani 2. Fratture da Fragilità, un Update
LA RACCOLTA COMPLETA
DON CESARE, IL PENSIERO DEL GIORNO. ALLA RADIO ALLE 7 DEL MATTINO E ALLE 19.30 DELLA SERA.
INFORMAZIONE il canale su TELEGRAM informazione di prima mano e in tempo reale. iscriviti ed aiutaci a farlo conoscere
L’ALMANACCO LADINO ALLA RADIO OGNI 15 GIORNI IL LUNEDI 8.30 MARTEDI 13.30 MERCOLEDI 1830 E DOMENICA ALLE 9
RACCOLTA COMPLETA
DUE MINUTI UN LIBRO, TUTTI I GIORNI ALLA RADIO ALLE 9.40 E ALLE 17.50
LA RACCOLTA COMPLETA
I RACCONTI DI PAOLO SOPPELSA, ALLA RADIO IL LUNEDI ALLE 9.30 E ALLE 18.30
BELLUNO
AUDIO
È terra strana Belluno Ovest: case anni ’50 inglobate fra alti condomini anni ’60 posti fra la ferrovia ed il Piave. Un variegato micromondo facente parte della piccola città, una quasi periferia distante appena un chilometro da Piazza Duomo. Terra di mezzo Belluno Ovest: volgendo lo sguardo verso Salce si poteva ammirare la libertà dei giochi nei prati, dell’andare a radicchi e dello scorrazzare in bicicletta di fronte alla caserma Toigo. E poi, con il passare degli anni, conquistare metro dopo metro la mitica Stradina di Salce. Ad ovest c’era la libertà, il vivere nomade durante i lunghi pomeriggi di primavera e quelli più corti dell’autunno. Ad est, invece, c’era il centro, il luogo della serietà e della compostezza. La terra degli uffici, delle scuole e delle chiese. “Don fin inte a Belun” diceva mamma in certe mattine infrasettimanali: e se andava bene era per andare ad acquistare il formaggio in Piazza Mazzini; se andava male, invece, era per attività molto più serie: come andare dal medico, forse a fare “le lastre” in qualche oscuro poliambulatorio; oppure a ritirare un cappotto al lavasecco o acquistare medicinali in farmacia. Quando accadeva di doversi recare dal medico la partenza avveniva pressoché all’alba. Un viaggiare a piedi per ben ottocento metri, passando quasi subito di fronte all’entrata del severo palazzo dell’ I.N.A.M. E chissà cos’era questo I.N.A.M, che un pò era uffici ed un pò ospedale, con all’interno direttori austeri ed impiegati vestiti di grigio e medici ed infermiere con i classici camici bianchi. Era il regno dei moduli da compilare e prelievi con le terribili siringhe di vetro multiuso: che strano posto l’I.N.A.M!! Pochi minuti più tardi si era già nella sala d’attesa del medico: almeno un paio d’ore che trascorrevano lentissime, consumate guardando le figure di qualche rivista vecchia di mesi fra colpi di tosse e racconti di acciacchi vari degli anziani. Poi finalmente il giungere del proprio turno, la rapida visita e successivamente lo scendere le scale con la ricetta cartacea scritta con calligrafia solitamente illeggibile. Aprivamo con quasi timore la porta a vetri ed entravamo in quel luogo austero. Ricordo il rispettoso silenzio dei presenti ed i bisbigli con i farmacisti. Mentre attendevo il mio turno mi guardavo intorno. Non era una farmacia come quelle moderne, con i farmaci contenuti in allegre scatole colorate che ti invogliano all’acquisto anche se stai bene. No, nella farmacia “All’Ospedale” era tutto bianco e grigio. Osservavo con timore le siringhe di vetro e le boccette con gli antibiotici. Leggevo i nomi post-moderni dei farmaci, che finivano immancabilmente con la lettera “x”. Ascoltavo l’accartocciarsi della carta piegata velocemente dalle mani ossute di quelle farmaciste serie e dallo sguardo severo. E le consulenze fra di loro condite di imprecazioni sottovoce cercando di tradurre le calligrafie impossibili delle ricette. Poi, dopo aver pagato, finalmente potevamo uscire da quel luogo odorante di disinfettante e tornare a respirare l’aria della Città Splendente. Talvolta ci si concedeva un giro veloce sotto i portici di Piazza dei Martiri; c’erano vetrine da ammirare, bar in cui sbirciare e quel dialetto infarcito di “zo” da ascoltare: che strano quel dialetto “de Belun”, con quelle “z” di “zarlatan” che rendevano nobili pure le sgridate che gli anziani mi riservavano ogni pomeriggio. Rimbombavano austeri fra le mura in cemento dei cortili quei “zarlatan” urlati a piena voce: forse correre in bicicletta e giocare a calcio erano attività che mal si conciliavano con la nobiltà di quei veri bellunesi che parlavano un dialetto così diverso dal nostro. Mentre passeggiavo sotto i portici pensavo che, per fortuna, a Belluno Ovest c’erano i prati in cui si potevano inventare ogni giorno nuove avventure: a Belluno Est sarebbe stato impossibile, nonostante ci fosse il Parco Bologna con i giochi, la sabbia e la pista di pattinaggio. Era cosa seria Belluno Est: uomini eleganti entravano ed uscivano da un grande portone, “chesta lè la banca” diceva mamma, e chissà se ci sarei entrato prima o poi. Pensavo alla mia “mosina” verde marchiata Cassa di Risparmio di Verona Vicenza e Belluno che tenevo sul comodino: forse, quando sarebbe stata colma di monetine, avrei potuto varcare con orgoglio quel serio portone, prima sicuramente no. Le nostre Colonne d’Ercole erano rappresentate dalle imponenti colonne del teatro Comunale, con la sue elegante scalinata e i due leoni di pietra che sorvegliavano l’entrata. Oltre il teatro l’ignoto. Per noi Belluno Est era luogo da visitare per necessità, pressoché mai per diletto. Ci si andava perché serviva andarci, poi, a commissioni terminate ci si incamminava alla volta della nostra Belluno Ovest. Lasciavamo quel centro città piacevole ma in alcuni angoli piuttosto austero: pure le campane del Duomo avevano un suono solenne, quasi pesante e severo. Non possedevano la squillante allegria di quelle di Cencenighe. A volte si saliva lungo via Loreto fiancheggiando un lato dell’Ospedale Civile che ormai era metà ospedale. Erano gli ultimi anni dell’interregno sanitario, con metà nosocomio situato nel nuovo complesso di Viale Europa e metà nel decadente palazzo di via Caffi. All’orizzonte si intravedeva la bella stazione dove, se avevamo indovinato l’orario, potevamo assistere alla partenza o all’arrivo del treno bianco e azzurro. Poi, dopo il breve show ferroviario, il rientro vero e proprio. Il passaggio pedonale di fronte all’Istituto Sperti e l’odore di ammoniaca del lavasecco che andava a mescolarsi con quello dei fumi delle caldaie a olio combustibile dei condomini. Quattrocento metri e si era a casa, nella nostra Belluno Est al margine dei prati e vicini al labirintico Cimitero Urbano di Prade. Ora tutto era più famigliare ed intimo: le case, i cortili, i prati che calavano verso il Piave. La serietà di Belluno Ovest in un lampo era già divenuta ricordo: ora era ritornato il tempo dei giochi e della bicicletta che scorrazzava in cortile. Il tempo del “…mama, pose dì dù sot a dugà…? Sì sì, ma vien sù co le ora de magnà…”. Scendevo nel grande cortile ed era gioia semplice e vera; un tempo breve, che sarebbe terminato al giungere dell’ennesimo “zarlatan” urlato da una delle finestre del più alto condominio di Belluno Ovest.
LA RACCOLTA COMPLETA
MUSICA ALLA RADIO
MUSICA ALLA RADIO, IL PROGRAMMA DI LORIS SCUSSEL “COLLAGE OPERAZIONE NOSTALGIA” DAL LUNEDI AL VENERDI ALLE 16.00 E ALLE 23
LA PUNTATA DI IERI 446
CAPRILE-DIGONERA A “SINGHIOZZO”
ROCCA PIETORE La messa in sicurezza del piano viabile lungo la provinciale 563 di Salesei che da Saviner di Rocca Pietore sale a Digonera e quindi Livinallongo, obbliga l’impresa vicentina Gheller non solo a prevedere il senso unico alternato h24 ma anche a chiusure fino a 20 minuti. I lavori termineranno (salvo proroghe) il prossimo 11 ottobre.
SP39 MONTE AVENA COMUNE SOVRAMONTE Fino al 15 ottobre -esclusi festivi e prefestivi – interdizione totale al traffico
PROVINCIALE 638 DI PASSO GIAU Fino al 15 ottobre, sabato e domenica esclusi, interruzioni alla transitabilità stradale della durata di 15 minuti regolate da movieri.
Precipitazioni: Nella notte e al mattino precipitazioni persistenti (100%), nel pomeriggio probabilità ancora molto alta (70-80%) ma in graduale diminuzione. Previste piogge anche abbondanti sulle Prealpi e in alcune zone delle Dolomiti meridionali fino a cumulate intorno a 70-100 mm. Limite delle nevicate in abbassamento da 2700-2900 m del mattino a 2400-2800 m nel pomeriggio.
Temperature: In lieve diminuzione, più avvertita in quota, con minime raggiunte in tarda serata. Su Prealpi a 1500 m min 9°C max 12°C, a 2000 m min 6°C max 9°C. Su Dolomiti a 2000 m min 5°C max 8°C, a 3000 m min -1°C max 2°C.
Venti: Nelle valli deboli, salvo qualche rinforzo; in quota nella notte e al mattino forti da sud, a tratti anche molto forti a 3000 m e sulle cime prealpine, poi in attenuazione, 30-50 km/h a 2000 m, 40-60 km/h a 3000 m
Precipitazioni: Nella notte e al mattino precipitazioni diffuse (70-80%) anche con rovesci e qualche temporale specie su Prealpi, dal pomeriggio tendenza a diradamento dei fenomeni a partire dalle Dolomiti. Limite della neve in abbassamento da 2000-2200 m a 1700-2000 m.
Temperature: In sensibile diminuzione. Su Prealpi a 1500 m min 7°C max 9°C, a 2000 m min 3°C max 5°C. Su Dolomiti a 2000 m min 0°C max 4°C, a 3000 m min -5°C max -2°C.
Venti: Venti in quota inizialmente da sud, poi da metà giornata in rotazione a nord-est, in genere moderati ma in serata anche con possibili rinforzi di Foehn.
DI ROBERTO BONA
LA VALLE “Per me questa trasferta era una passeggiata – dice Mezzacasa – anche perchè il campionato lo avevo già vinto e bastava arrivare in cima. Nelle prove del sabato il passo gara era buono allora abbiamo provato a dare il meglio domenica. Buono il tempo in gara 1 e in gara 2 l’ho migliorato di un secondo. Questo è il mio miglior piazzamento di sempre. Con una monoposto come la mia, un pò inferiore alle altre, non è facile arrivare tra i primi 10 e fare il secondo posto assoluto è stato inaspettato. Voglio ringraziare la scuderia X Motors, il Team Aralla e i miei sponsor Caffè Miniere, GM Immobiliare e Biolegno che mi consentono di continuare nella mia passione”.
IERI ALLA RADIO, TERZO TEMPO ALLA RADIO DI MARCO GAZ
PARTE 1
PARTE 2