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ARABBA: Continui sbalzi di corrente e andirivieni dell’energia elettrica nel fine settimana, cellulari tim sono down (foto Manuel Roncat)
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SILVOPASTORALE FARENZENA – DON CHIUSA FINO AL 15 DICEMBRE
AGORDO chiusura della strada silvo-pastorale Farenzena – Don, fino al 15 dicembre 2020 e comunque fino a fine lavori, con riapertura del tratto interessato nelle giornate di sabato e domenica ed eventuali festivi infrasettimanali, per consentire l’esecuzione dei lavori di esbosco.
340 NUOVI POSITIVI IN ULSS 1. DA OGGI TORNANO ATTIVI I DRIVE-IN TAMPONE. A PUOS CONCLUSA L’EVACUAZIONE DELLA RSA
BELLUNO Sono 340 i nuovi positivi in Ulss 1 Dolomiti (dato aggiornato alle 8). All’ospedale San Martino di Belluno 55 i pazienti ricoverati in area non critica e 3 in terapia intensiva, al Santa Maria Del Prato di Feltre 49 in area non critica e 5 in terapia intensiva, ad Agordo 6 in area non critica. Questa la situazione negli ospedali di comunità: 8 pazienti ad Agordo, 4 ad Alano, 10 ad Auronzo, 19 a Belluno e 13 a Feltre. I drive-in tamponi ad accesso libero per i soggetti con prescrizione cartacea ed elettronica del medico di famiglia, in relazione alla forte ondata di maltempo che ha interessato la provincia in questi giorni con permanenza di allerta meteo per le prossime giornate, osserveranno, a partire da oggi la seguente operatività: Belluno 7 giorni su 7 dalle 7.00 alle ore 19.00 in Loc. Sagrogna; dalle 19.00 alle 24.00 all’Ospedale San Martino; Feltre – Zona Peschiera – ex Marangoni dal lunedì al sabato dalle 8.30 alle 12.30; Agordo – P.le Tamonich: lunedì, mercoledì e venerdì dalle 15.00 alle 17.00; Tai di Cadore – P.le Dolomiti: sospeso, per ragioni di sicurezza, fino a martedì 8 dicembre compreso Il forte vento e le abbondanti piogge hanno in parte compromesso la logistica del drive-in di Feltre, il cui ripristino, in parte attuato ieri con il supporto della Protezione Civile, sarà completato nella prima mattina di oggi con l’installazione di una nuova tenda da parte del team della Difesa. Criticità anche per la mancanza di corrente al drive-in di Sagrogna. Gli utenti programmati sono stati ricollocati nei drive-in attivi (compreso Auronzo che sarà operativo questa mattina) mentre il team scuole svolgerà tamponi in alcuni plessi interessati da positività. Considerata l’allerta meteo ancora attiva, si raccomanda di rimandare a mercoledì l’esecuzione di tamponi non indispensabili. Conclusa, alle 16.30, l’evacuazione degli ospiti della Casa di riposo di Puos d’Alpago, dopo l’allagamento che ha interessato la struttura nella notte. Tutti i 76 ospiti, covid negativi, sono stati accolti in strutture del territorio (40 nella RSA Marmarole di Pieve di Cadore dove è stato inviato anche il personale della casa di riposo di Puos, 14 in ospedale a Feltre, 12 nella RSA di Ponte nelle Alpi, 4 nella RSA di Santa Croce, 2 in ospedale a Pieve i Cadore e 4 persone sono state accolte a domicilio dai familiari). Da segnalare anche la disponibilità data dalla casa di riposo di Pedavena, non utilizzata. «Ringrazio tutti per il grande impegno e il risultato ottenuto in breve tempo in condizioni di difficoltà elevatissime», commenta il Direttore Generale Adriano Rasi Caldogno, «ancora una volta il coordinamento dell’emergenza e la grande disponibilità di operatori e volontari hanno permesso di gestire la situazione con tempestività e attenzione alle persone».
AGGIORNAMENTO VIABILITA’
IL DIRETTORE GENERALE DI VENETO STRADE SILVANO VERNIZZI: SITUAZIONE MOLTO DIFFICILE NEL BELLUNESE. FRANE E RISCHIO VALANGHE SULLE NOSTRE STRADE. STATE A CASA SE NON AVETE EMERGENZE ANCHE PER AGEVOLARE IL LAVORI DEI MEZZI DI SOCCORSO E DEI NOSTRI OPERATORI
https://www.facebook.com/venetostrade/videos/217774616451371
ULTIME NOTIZIE: CHIUSA LA PROVINCIALE 3 DI VALLE IMPERINA A VALLASIN PER FRANA
RIAPERTURA: PROVINCIALE 3 VALLE IMPERINA PRIMI 6 CHILOMETRI.
SEMPRE CHIUSI I PASSI DOLOMITICI
FRANA TRA NOVE E FADALTO
PROVINCIALE DEL MIS CHIUSA, FOTO VENETO STRADE
LA FRANA TRA VOLTAGO E DIGOMAN NEI PRESSI DEL PONTE SUL SARZANA (Gabriele Riva)
GOSALDO EPICENTRO DELL’ALLUVIONE, IL PUNTO SUL MALTEMPO IN AGORDINO E PROPRIETARI DI SECONDE CASE INCOSCENTI
AGORDINO
di Gianni Santomaso
GOSALDO EPICENTRO DELL’ALLUVIONE
…E I PROPRIETARI DI SECONDE CASE
CROLLA IL PONTE A REN DI GOSALDO, TRAVOLTO IL MEZZO DEI VIGILI DEL FUOCO, NESSUN FERITO
GOSALDO Fortunatamente nessun ferito, i vigili del fuoco sono riusciti a mettersi in salvo dopo essere precipitati con il COMBI dal ponte crollato a Ren di Gosaldo
NE PARLIAMO CON IL SINDACO STEFANO DA ZANCHE
FRANA IN LOCALITA’ BERTOI, A FRASSENE’ DI VOLTAGO FOTO ALEX PINA DELLA LUCIA
CENCENIGHE CASA EVACUATA. FRANA CON FRONTE DI 60 METRI A SORRIVA
CENCENIGHE evacuazione casa con 2 abitanti per frana contro edificio a monte strada sp8. Strada frazione Martin Bogo, 2 piccole frane con riduzione carreggiata ma si passa.
VOLTAGO: proposta guardiania per edificio disabitato bordo strada su orlo scarpata torrente (a frassene).
GOSALDO LE IMMAGINI DEI SOCCORSI DI OGGI A LAVEDER CON L’EVACUAZIONE DEGLI ABITANTI, SOCCORSO ALPINO
Il Soccorso alpino di Agordo è stato impegnato assieme ai Vigili del Fuoco in aiuto dei residenti nelle frazioni isolate di Ren e Laveder, in Comune di Gosaldo. In particolare una squadra ha raggiunto una casa di villeggiatura a Laveder, dove l’elicottero del Suem di Pieve di Cadore è riuscito ad evacuare tre persone anziane, prima che il maltempo impedisse ulteriori manovre. Altri due villeggianti sono invece stati riportati in una zona sicura dai soccorritori, che hanno allestito alcuni ponti di tavole per superare i tratti più difficili. Sono stati inoltre contattati altri due turisti – che stanno bene – rimasti bloccati nella loro casa di Col Tamai, dopo la caduta di una frana sulla strada.
CHIES ALPAGO CHIES. Località Codenzano. Frana a valle della viabilità ha lambito un fabbricato e interessato la strada a valle. Monitorata l’evoluzione del fenomeno con torre faro. Località Tarcogna colate hanno invaso la strada. In corso rimozione di materiale e svuotamento vasca di accumulo. Si sta valutando la pericolosità per un’abitazione Località Palughetto, in corso intervento di rimozione materiale franato. Prime due file di reti contenimento saltate, terza fila compromessa. In evacuazione una famiglia. Situazione in evoluzione da valutare domani
SOVRAMONTE Frana con fronte di 60 metri in un sito già interessato da smottamenti in passato, ma mai di tali dimensioni. Attualmente in lento arretramento verso la soprastante abitazione per piccole colate detritiche, situazione che può evolvere. Il comune sta valutando se procedere a ordinanza di evacuazione o se consigliare un allontanamento volontario.
CESIOMAGGIORE Problemi non urgenti in via Rai, accesso capoluogo. Materiale già rimosso dal comune, necessita di successivo intervento di stabilizzazione.
SANTA GIUSTINA: problemi sul torrente Veses.
PONTE NELLE ALPI: abitato Mazzucchi, vicino Reveane, sopralluogo con sindaco, carabinieri e tecnico comunale. Rilevati problemi di accesso al paese, strada soggetta a significativi fenomeni franosi in atto, materiale rimosso, ma necessari interventi di stabilizzazione.
Frana Paradisi in evoluzione.
BELLUNO DESTRA PIAVE: frana lungo strada per case bortot al piede di edifici, materiale rimosso dalla strada, fenomeno tutt’ora in evoluzione.
ALPAGO Località Buscole, una frana ha interessato un corso d’acqua regimato a monte del paese con conseguente interessamento della viabilità e di alcune pertinenze. Rischio molto elevato per presenza di materiale mobilizzabile. In corso interventi di taglio vegetazione e rimozione materiale con ragno
SLAVINA SU L’HOTEL GENZIANELLA DI SOTTOGUDA
ROCCA PIETORE Una slavina su l’Hotel Genzianella. Mezzi e uomini al lavoro.
DA SOTTOGUDA Mirko Mezzacasa
IL SINDACO ANDREA DE BERNARDIN
SAN TOMASO. LE FOTO DEI DANNI
SAN TOMASO Un ringraziamento al sindaco Moreno De Val per le foto girate in redazione
L’EVACUAZIONE DELLA CASA DI RIPOSO DI PUOS
ALPAGO Ai microfoni di RADIOPIU l’assessore alla protezione civile Gianpaolo Bottacin
IL SINDACO DI AGORDO FA IL PUNTO SUL MALTEMPO DELLE ULTIME ORE
AGORDO Si iniziano a contare i danni ad Agordo. Il sindaco Roberto Chissalè fa il punto sul maltempo delle ultime ore.
Val di Frela tetto scoperchiato (foto Roberta Farenzena)
LA SCORSA NOTTE ALCUNE CASE LESIONATE DAL FORTE VENTO AD AGORDO
AGORDO Non è stata per niente una nottata tranquilla per alcuni abitanti di Agordo che abitano accanto alla caserma dei Carabinieri. Il vento dell’altra sera ha creato alcuni danni ai tetti delle abitazioni spostando le tegole e facendo entrare in casa l’acqua. Pronto l’intervento di Kaio Scavi ed Eredi Dorigo che in tempo record hanno messo in sicurezza le abitazioni. “Voglio ringraziare – dice Valter – coloro che hanno messo in sicurezza il tetto di casa mia visto che in questo momento sta piovendo ancora per benino”.
MALTEMPO: IL PUNTO SERALE DEL SINDACO DI BELLUNO JACOPO MASSARO
BELLUNO Il sindaco di Belluno Jacopo Massaro fa il punto serale sull’ondata di maltempo che ha colpito il capoluogo di provincia.
SITUAZIONE PIAVE SOTTO IL PONTE BAILEY PROSSIMO ALLA RIAPERTURA
MALTEMPO IN VENETO, ZAIA AVVIA L’ITER PER LO STATO DI CRISI PER LE ZONE COLPITE
VENEZIA Il Presidente del Veneto, Luca Zaia, ha avviato l’iter per la dichiarazione dello stato di crisi per le zone della regione colpite dal maltempo. In attesa della firma da parte del Governatore e dell’inoltro al Dipartimento nazionale della Protezione Civile Nazionale per la richiesta di dichiarazione proclamazione dello stato di emergenza da parte del Consiglio dei Ministri, il decreto resterà “aperto” al fine di consentire agli enti locali di effettuare il censimento dei danni a opere pubbliche, infrastrutture, privati, aziende e siti produttivi e comunicarne gli esiti ai competenti uffici regionali. Lo stato di crisi, al momento, riguarda comuni delle zone dell’Alto Vicentino, della Pedemontana trevigiana e il territorio della Provincia di Belluno.
MALTEMPO IN VENETO. STATO DI ALLARME NEI BACINI DI PIAVE PEDEMONTANO, BACCHIGLIONE, BASSO BRENTA E LIVENZA. PREALLARME PER ALTO E BASSO PIAVE, ADIGE-GARDA
VENEZIA Continua l’ondata di maltempo nel territorio del Veneto. Il Centro Funzionale Decentrato della Regione del Veneto ha emesso un nuovo bollettino valido dalle 14 di ieri alla mezzanotte di domani. È stato dichiarato lo stato di allarme (allerta rossa) per criticità idraulica e idrogeologica per i bacini di Piave Pedemontano, Alto Brenta-Bacchiglione; per criticità idraulica per il Basso Brenta – Bacchiglione e per il Livenza – Tagliamento. È stato dichiarato lo stato di preallarme (allerta arancione) per criticità idraulica e idrogeologica per i bacini dell’ Alto Piave e Basso Piave – Sile; per criticità idrogeologica per l’Adige-Garda. Allerta gialla (stato di attenzione) per criticità idraulica per il Po.
L’AVVISO DI CRITICITA’ IDROGEOLOGICA E IDRAULICA DELLA REGIONE
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MALTEMPO, BOND (FI): «CHIEDIAMO IMMEDIATAMENTE LO STATO DI EMERGENZA»
ROMA «Il Bellunese, la mia terra, è stato colpito pesantemente dagli eventi meteo. Danni ovunque, dalla montagna al fondovalle, anche nei luoghi che stavano rinascendo dopo la tempesta Vaia di appena due anni fa. Servono risorse immediate per ripartire. Bisogna dichiarare subito lo stato di emergenza». È quanto afferma il deputato di Forza Italia Dario Bond. «Ci sono frazioni isolate. Blackout e strade interrotte. So già che la forza di volontà dei bellunesi farà sì che tutti si rimbocchino le maniche per la ricostruzione celere e la riparazione dei danni. Ma non possiamo pensare che basti l’apporto dei montanari. Servono risorse, e consistenti, perché siamo di fronte a una situazione simile a quella della tempesta Vaia. Chiedo che si attivi subito lo stato di emergenza».
LE PRECIPITAZIONI IN VENETO DAL 4 DICEMBRE 2020
VENEZIA Di seguito i dati ARPAV sulle precipitazioni in Veneto dal 4 dicembre. In Agordino le precipitazioni massime rilevate a Col di Prà a Taibon Agordino con 459,6 mm e Gosaldo Sant’Andrea con 445,6 mm
SITUAZIONE MALTEMPO, TUTTE LE STAZIONI DEL SOCCORSO ALPINO A DISPOSIZIONE DELLE CENTRALI OPERATIVE. RISCHIO VALANGHE MASSIMO
BELLUNO A seguito delle straordinarie precipitazioni in corso e delle conseguenti situazioni di difficoltà e rischio, tutte le Stazioni del Soccorso alpino Dolomiti Bellunesi sono a disposizione delle Centrali operative attivate all’inizio dell’emergenza. Ieri mattina il Soccorso alpino di Pieve di Cadore è stato inviato a controllare i siti valanghivi post Vaia a Venas. Dalle 9.30 di ieri il Soccorso alpino di Agordo è stato impegnato assieme ai Vigili del Fuoco in aiuto dei residenti nelle frazioni isolate di Ren e Laveder, in Comune di Gosaldo. In particolare una squadra ha raggiunto una casa di villeggiatura a Laveder, dove l’elicottero del Suem di Pieve di Cadore è riuscito ad evacuare tre persone anziane, prima che il maltempo impedisse ulteriori manovre. Altri due villeggianti sono invece stati riportati in una zona sicura dai soccorritori, che hanno allestito alcuni ponti di tavole per superare i tratti più difficili. Sono stati inoltre contattati altri due turisti – che stanno bene – rimasti bloccati nella loro casa di Col Tamai, dopo la caduta di una frana sulla strada. ll Soccorso alpino dell’Alpago è intervenuto a Puos per aiutare una coppia anziana bloccata dal fango nella propria abitazione. I soccorritori hanno poi aiutato a liberare gli ingressi sommersi e lo scantinato di diverse case tra Bastia e Puos. Il Soccorso alpino di Cortina è stato invece allertato per un bambino di 6 anni perso di vista dal padre mentre giocavano a nascondino. Sul posto anche Carabinieri, Polizia, Sagf, Vigili del fuoco, Vigili urbani. Fortunatamente dopo un’ora e mezzo il bimbo, che si era nascosto in un fienile, è stato ritrovato e l’allarme è rientrato. Ricordiamo che le abbondanti nevicate in questo momento fanno registrate pericolo valanghe massimo sulle Dolomiti, grado 5, molto forte, e forte sulle Prealpi, grado 4, con la possibilità di distacchi spontanei e diffusi. Ci uniamo all’appello delle amministrazioni e degli enti preposti nella richiesta di non muoversi, se non in caso di estrema necessità.
L’AUGURIO DI MONSIGNOR GIORGIO LISE AGLI AGORDINI
RADIO PIU’ Il messaggio di Monsignor Giorgio Lise agli Agordini
UNA VICINANZA GRATA, IL MESSAGGIO DEL PARROCO DEL POI DON FABIANO
VOLTAGO – RIVAMONTE – GOSALDO In questi ultimi giorni, le nostre comunità del Pói hanno dovuto nuovamente fare i conti con numerosi disagi e dissesti, alcuni dei quali si possono considerare “regali di Vaia” senza, penso, sbagliare troppo…
Sono ore di apprensione e di lavoro…a nome delle nostre comunità tutte, desidero manifestare anche attraverso questo nostro mezzo di collegamento sincera e fraterna vicinanza a coloro che hanno subito maggiori danni. Un ricordo grato per il lavoro che stanno svolgendo va alle nostre Amministrazioni comunali con tutti i loro collaboratori, ai membri di Protezione Civile, ai Vigili del Fuoco. I nostri Santi Patroni intercedano per tutti noi, ci custodiscano e ci rendano perseveranti in quella splendida attenzione reciproca che è la nostra forza!
Don Fabiano
I GRAFICI DI TIZIANO DE COL
RISTORI INSUFFICIENTI: COPERTO SOLO IL 25% DELLE PERDITE SUBITE DA ARTIGIANI, COMMERCIANTI ED ESERCENTI
Entro dicembre sono a rischio chiusura 350 mila piccole e micro attività che lasceranno senza lavoro almeno 1 milione di addetti
Lo sforzo economico messo in campo dal Governo Conte non ha precedenti. Dall’inizio della crisi pandemica fino a oggi, segnala la CGIA, le risorse direttamente a sostegno delle imprese italiane ammontano a circa 35 miliardi di euro. Nonostante ciò, questi aiuti sono stati, per la gran parte dei destinatari, del tutto insufficienti. E dopo l’approvazione dell’ultimo DPCM, la situazione in questo periodo natalizio è destinata a peggiorare ulteriormente.
Segnala il coordinatore dell’Ufficio studi Paolo Zabeo: ”Da alcune nostre stime emerge che i contributi a fondo perduto concessi agli artigiani, ai piccoli commercianti, ai ristoratori e agli esercenti colpiti dal Covid hanno coperto mediamente il 25 per cento circa delle perdite di fatturato subite quest’anno. A seguito delle difficoltà di questi mesi, non è pertanto da escludere che almeno 350 mila piccole e micro aziende di questi settori chiuderanno definitivamente la saracinesca entro la fine di questo mese, lasciando senza lavoro almeno 1 milione di addetti. Pertanto, per sostenere quelle imprese che invece continueranno a tenere aperto è necessario un cambio di marcia; passare dalla logica dei ristori a quella dei rimborsi. Come ? In primo luogo indennizzando fino al 70 per cento i mancati incassi e in secondo luogo abbattendo anche i costi fissi, così come ha stabilito nelle settimane scorse la Commissione Europea. Altrimenti, rischiamo una desertificazione dei centri storici e dei nostri quartieri, poiché non potranno più contare sulla presenza di tantissimi negozi di vicinato”.
Se da un lato l’Unione Europea ha riconosciuto alle piccole imprese con una perdita di almeno un terzo del fatturato la possibilità di vedersi rimborsare dai rispettivi Paesi di appartenenza fino al 90 per cento dei costi fissi, dall’altro ha introdotto una nuova definizione dello stato di inadempienza delle aziende che creerà molti problemi soprattutto a tantissime Pmi.
Afferma il segretario Renato Mason: “Con tante tasse, una burocrazia intollerabile e un crollo verticale degli investimenti pubblici e privati che non ha eguali negli ultimi decenni, c’è una grossa novità che dal prossimo mese di gennaio rischia di mettere in seria difficoltà tante aziende, soprattutto di piccola dimensione. Ci riferiamo alla nuova definizione introdotta dall’Unione Europea in materia di default. Dopo aver abbassato la soglia di sconfinamento per cittadini e imprese, per evitare gli effetti negativi dei crediti deteriorati Bruxelles ha imposto alle banche l’azzeramento in 3 anni dei crediti a rischio non garantiti e in 7-9 anni per quelli con garanzia reali. E’ evidente che l’applicazione di questa misura, indurrà moltissimi istituti di credito ad adottare un atteggiamento di estremo rigore nell’erogare i prestiti, per evitare di dover sostenere delle perdite nel giro di pochi anni. Una soluzione, quella decisa dall’UE, che sebbene abbia una sua validità in tempi normali, appare del tutto inopportuna in un momento così drammatico come quello che stiamo vivendo e, purtroppo, vivremo almeno per un altro anno”.
Tornando sul tema delle misure a sostegno delle attività costrette a chiudere completamente o parzialmente, la CGIA sottolinea che lo Stato, le Regioni e i Comuni hanno il diritto/dovere di predisporre tutte le limitazioni che ritengono utili per tutelare la salute pubblica. E’ altresì evidente che a fronte della chiusura delle attività economiche, queste ultime devono essere aiutate economicamente in misura maggiore di quanto è stato fatto fino ad ora.
E’ vero che questa ulteriore spesa corrente contribuirebbe ad aumentare il debito pubblico, ma è altrettanto vero che se non salviamo le imprese e i posti di lavoro, non poniamo le basi per far ripartire la crescita economica, unico “strumento” in grado di ridurre la mole di debito pubblico che sta minando il futuro del nostro Paese.
La situazione odierna, però, è diversa da quella vissuta nella primavera scorsa. Se allora tutte le imprese erano state costrette alla chiusura ed erano rimaste aperte solo quelle essenziali, oggi gran parte delle attività sono aperte e, in massima parte, sono state oggetto di restrizioni alcuni settori ubicati nelle regioni ritenute più a rischio contagio. A queste attività chiuse per decreto, pertanto, non sono più sufficienti dei semplici ristori, ma è necessario uno stanziamento che compensi quasi totalmente sia i mancati incassi sia le spese correnti che continuano a sostenere.
La stessa cosa va definita anche per quei comparti che seppur in attività è come se non lo fossero. Segnaliamo, in particolar modo, le imprese commerciali ed artigianali ubicate nelle cosiddette città d’arte che hanno subito un tracollo delle presenze turistiche straniere e, in particolar modo, il trasporto pubblico locale non di linea (bus operator, autonoleggio con conducente e taxi) che sebbene in servizio hanno i mezzi fermi nelle rimesse o nei posteggi.
Limitatamente alle figure artigiane e commerciali, inoltre, sarebbe necessaria una deroga all’attuale normativa in materia contributiva Inps, eliminando il versamento riferito al minimale prestabilito, consentendo così agli interessati al solo versamento dei contributi calcolati sull’effettivo reddito prodotto negli esercizi 2020 e 2021. Ricordiamo che per l’anno in corso il reddito minimale considerato per i commercianti e gli artigiani al fine della contribuzione previdenziale sfiora i 16.000 euro. Di conseguenza, poiché i commercianti e gli artigiani hanno un’aliquota del 24 per cento circa, il contributo minimale che dovrebbe essere eliminato consentirebbe un risparmio pro capite di circa 3.850 euro. Misura che potrebbe essere applicata solo per le attività ubicate nelle città d’arte, consentendo comunque alle stesse la contribuzione figurativa in capo all’Inps, e su base volontaria, invece, per tutte le altre aziende. In questa ultima ipotesi, il mancato versamento del minimale andrebbe a condizionare il computo dell’assegno pensionistico.
Alla luce di tutto ciò, risottolineamo che dal 13 ottobre scorso l’Unione Europea ha modificato il Temporary Framework (quadro temporaneo per le misure degli aiuti di Stato alle imprese) procrastinandone gli effetti fino al prossimo 30 giugno 2021. Pertanto, gli Stati membri possono erogare aiuti fino al 90 per cento dei costi fissi sostenuti dalle imprese che, per effetto del Covid, abbiano subito una contrazione del fatturato di almeno il 30 per cento. Tra questi costi sono inclusi gli affitti, le bollette energetiche, le spese assicurative, etc.
FRANCESCO MENGOTTI, DI FONZASO LO STORICO E GRANDE ECONOMISTA
di RENATO BONA
Sono personalmente grato agli storici bellunesi Paolo Conte e Marco Perale perché con il loro prezioso “90 profili di personaggi poco noti di una provincia da scoprire”, libro edito per i tipi della tipografia Piave nel 1999, mi hanno reso partecipe (e come me, sicuramente, moltissimi altri) di una gran bella realtà: le biografie di persone della nostra terra per le quali don Lorenzo Sperti, allora direttore del prestigioso settimanale della Diocesi di Belluno-Feltre che celebrava sobriamente i 90 anni di attività, scriveva in presentazione che: “in vario modo e in campi diversi, hanno dato lustro a queste contrade” ed esprimeva quest’augurio: “Ricordare il passato contribuisca a essere fieri di una eredità culturale e spirituale giunta viva fino a noi e alla presente generazione affidata per essere valorizzata e arricchita di nuove conquiste. Per rendere gli uomini e le donne su questo lembo di terra sempre più consapevoli e gelosi della propria dignità”. Ci occupiamo qui di “Francesco Mengotti di Fonzaso un economista tra ‘700 e ‘800” che – sempre per dirla con l’estrema sintesi del sommario nel capitolo a lui dedicato da Conte-Perale – “messosi in luce con studi di carattere storico-economico, a Venezia e a Milano ricoprì importanti cariche nell’amministrazione finanziaria dei governi austriaco, napoleonico e lombardo-veneto. Sua la prima riforma del censo” (lo status sociale di una persona dato dal suo patrimonio – ndr.). Francesco Mengotti era nato a Fonzaso, nel Feltrino, in provincia di Belluno, il 15 settembre 1749 da Ignazio e dalla nobile Caterina Villabruna. Avviato ancora molto giovane agli studi nel seminario di Feltre, presumibilmente ad opera dell’abate Giovanni Battista Bilesimo (1716-1799), suo parente per parte di madre, si trasferì a Padova dove conseguì nel 1771 la laurea di dottore in legge. Dopo un periodo di permanenza a Venezia per esercitare la professione di avvocato, rientrò a Feltre dove “si dedicò con passione all’economia, alla storia, all’idraulica e, in misura minore, alla letteratura non trascurando di ricavare frutto dalle sue terre a Fonzaso”. Ricordato che “Esordì con ‘Del commercio de’ romani. Dalla prima guerra punica a Costantino’, un’opera di carattere storico-economico” il libro specifica che “La scrisse per concorrere al premio bandito nel 1784 dall’Accademia delle iscrizioni e belle lettere di Parigi, premio che gli fu attribuito nell’’86. Un secondo quesito, questa volta proposto dall’Accademia dei georgofili di Firenze, fu l’occasione per comporre la dissertazione di argomento economico, ‘Il colbertismo’ anch’essa premiata il 13 giugno 1792. Entrambi gli scritti di Mengotti furono editi a Milano nel 1802 e l’anno successivo, quindi ripubblicati varie volte, il che gli valse una discreta fama tanto che, ad inizio 1798, fu aggregato al Maggior consiglio di Feltre. Caduta la Repubblica di Venezia era subentrato un governo provvisorio sotto il controllo francese e sia pure per brevissimo tempo di tale organismo fece parte anche il fonzasino quale membro del Comitato finanze. Nei primi mesi del ’98 gli austriaci successero ai francesi ed il Maggior consiglio, pochi anni dopo inviò a Venezia, primi giorni del 1803, il Mengotti e Silvestro Villabruna per rendere omaggio al governatore Ferdinand von Bissingen. Tale “missione” ed il riconosciuto prestigio quale economista gli assicurarono la stima dello stesso Governatore che il 24 lughlio 1804 lo nominò commissario principale per il censo col compito di riordinare il sistema fiscale delle varie province mediante il censimento delle proprietà e delle rendite, la risistemazione del catasto e la redistribuzione delle tasse. Dopo la pace di Presburgo, gennaio 1806, i francesi ripresero possesso di Venezia e del Veneto ormai parte del Regno Italico di Napoleone. Appena pochi mesi e Mengotti è Ispettore generale delle finanze, con gli identici compiti affidatigli in precedenza dagli austriaci. Moltyo considerato anche da Napoleone, fu nominato senatore del Dipartimento della Piave, segretario del Senato, membro nel 1809 della Legion d’onore quindi, un anno dopo, conte del Regno Italico. Prestigiosi gli incarichi affidati dagli austriaci al nostro dopo l’era napoleonica: consigliere del dipartimento del censo, vice presidente, il 25 aprile 1819 a Milano, della Giunta per il censo istituita per unificare il sistema tributario nel lombardo-veneto. Nel 1827 su riturò a vita privata riprendendo l’attività di avvocato. Morì celibe a Milano il 5 marzo 1930. A conclusione del capitolo riservato a Mengotti si legge: “Nella patria natia meriterebbe più attenzione e da parte degli studiosi una approfondita ricerca che consentisse la pubblicazione di una monografia aggiornata ed esauriente”. Condividiamo ed aggiungiamo due notizie: quella di Wikipedia: “…i suoi resti furono portati a Fonzaso il 13 maggio e qui si svolsero i funerali”. Quella di Mario Ursino, sul sito: aboutartonline dove propone un lungo testo di Angelo Vigna corredato da una serie di belle immagini: “Nella ridente cittadina di Fonzaso, comune del Bellunese, si trova una delle più note residenze nobiliari di quella comunità: il Palazzo Mengotti, con decorazioni, fra l’altro, di Pietro Pajetta, che si affaccia sulla Piazza Municipale, oggi denominata Primo Novembre”. NELLE FOTO (riproduzioni dal libro “Fonzaso ieri…”;
Wikipedia): busto di Francesco Mengotti, attualmente conservato nel palazzo del Comune di Fonzaso; copertina di “Fonzaso ieri… il libro di Angelo Vigna ristampato a cura del Circolo “I Fondasin”; il Palazzo come era: la facciata è ancora come si vede in un’incisione veneziana dell’Ottocento, tratta da un disegno del pittore Marco Moro (1817-1885) con al di sotto del balcone, l’ampio ingresso che un tempo conduceva ad un monumentale scalone; la facciata in stile neoclassico con l’elegante balconata scandita da colonne sovrastate da un fregio ornamentale di girali in stucco culminanti in un oculo ovoidale; il Palazzo più recentemente: negli anni 50; scultura allegorica e commemorativa del senatore Mengotti (verosimilmente opera del Besarel, ma purtroppo andata distrutta in circostanze rimaste sconosciute.
IERI ALLA RADIO
LA RASSEGNA STAMPA DA L’AMICO DEL POPOLO – 05 DICEMBRE 2020
di Gianni Santomaso
OSPITE: Patrizio De Ventura della Biblioteca di Agordo
LA RACCOLTA COMPLETA, TUTTE LE COLLEZIONI
007 IN CONDOTTA CON LA PROF. MARIA ROSA SALMAZO IL LUNEDI ALLE 10,30 E ALLE 19.00 LA DOMENICA ALLE 8 DEL MATTINO. NONA STAGIONE
LA RACCOLTA COMPLETA
SALUTE E SOCIETA’ IL LUNEDI ALLE 13.10 E ALLE 20.10, LA DOMENICA ALLE 10.30 A CURA DEL DOTTOR MARCO CARACCIOLO. QUINTA STAGIONE
LA RACCOLTA COMPLETA
FANTASTICHE DOLOMITI, NUOVA STAGIONE. APPUNTAMENTO QUINDICINALE IL GIOVEDI ALLE 10.30 E 1900
LA RACCOLTA COMPLETA
FANTASTICHE DOLOMITI: IL QUINDICINALE APPUNTAMENTO ALLA RADIO
SOLIDARIETA’ VENETO FONDO PENSIONE, IN ONDA IL PRIMO VENERDI DEL MESE ALLE 10.30 E ALLE 19.00 QUINTA STAGIONE
RACCOLTA COMPLETA
DUE MINUTI UN LIBRO TUTTI I GIORNI ALLA RADIO ALLE 9.30 E ALLE 18. QUINTA STAGIONE
LA RACCOLTA COMPLETA
CASSA SOLIDARIETÀ LUXOTTICA – PUNTATA DEL 20 NOVEMBRE 2020
RACCOLTA COMPLETA
I RACCONTI DI PAOLO SOPPELSA il lunedi alle 9.30 e 18.30
RACCOLTA COMPLETA
LE PUNTATE di Luisa Alchini di Leggermente Bellunesi, la domenica alle 11, il martedi alle 10.30 e alle 19.00
RACCOLTA COMPLETA
L’ALMANACCO LADINO CON L’ISTITUT CESA DE JAN QUINDICINALE APPUNTAMENTO. LA DOMENICA ALLE 9 IL LUNEDI ALLE 8.35 IL MARTEDI ALLE 12.35 IL MERCOLEDI ALLE 18.35. SECONDA STAGIONE.
RACCOLTA COMPLETA
FELTRE Senso unico alternato regolato da movieri per lavori stradali nel tratto di viale Monte Grappa compreso fra incrocio con via Folli ( accesso supermercato Lidl ) e fine cantiere Altanon ( altezza negozio Kiwi Sport ) fino al 23 dicembre
PROVINCIALE 49 MISURINA CONFINE PROVINCIA DI BOLZANO: fino al 22 dicembre (festivi e prefestivi compresi) senso unico alternato con movieri o semafori
PROVINCIALE 3 VALLE IMPERINA: fino al 12 dicembre senso unico alternato (tutti i giorni nessuno escluso) in locailtà Gona per messa in sicurezza della strada.
SP 423 LAGO DI SANTA CROCE_POIATTE_ALPAGO Fino al 12 dicembre (esclusi festivi e prefestivi) senso unico alternato con movieri o semaforo per esecuzione paramassi a monte della strada
SP 3 DELLA VAL IMPERINA fino a revoca, senso unico alternato regolato a vista in località Gona di Conedera di Rivamonte per cedimento della carreggiata stradale
REGIONALE 203 AGORDINA Fino al 18 dicembre (esclusi festivi e prefestivi) senso unico alternato tra Peron e Candaten con movieri dalle 7.30 alle 9 e dalle 16.30 alle 18. Con semaforo negli altri orari
Precipitazioni: Probabile pausa dei fenomeni durante la notte, prima di una ripresa al mattino (70/80%), seguita da altri piccole pause, mentre i fenomeni saranno anche a carattere di rovescio, eventualmente temporalesco al pomeriggio/sera (90/100%). Il calo termico riporterà la neve fino sui 600/900 m. Apporti molto più modesti oon 10-15 mm, localmente 15-20 mm in caso di forte rovescio, e altrettanti cm di neve sui 1000/1200 m.
Temperature: In generale calo con massimi di 4/5°C inferiori a quelli osservati domenica. Su Prealpi a 1500 m min -4°C max -2°C, a 2000 m min -7°C max -4°C. Su Dolomiti a 2000 m min -8°C max -5°C, a 3000 m min -14°C max -11°C.
Venti: Nelle valli deboli con locali rinforzi da est; in quota moderati/tesi da sud-est sulle dorsali Prealpine e meridionali sulle cime dolomitiche più alte, a 20/35 km/h a 2000 m e 30/45 km/a 3000 m.
Precipitazioni: Probabili deboli precipitazioni sparse nel corso della mattinata (70/80%). Dalle ore centrali fino in tarda serata precipitazioni diffuse e continue (90/100%) di moderata intensità. Il limite neve sarà sui 600/800 m al mattino e risalirà sugli 800/1000 m al pomeriggio. Sono previsti altri 15/25 mm, localmente 30/40 mm tra Prealpi e Dolomiti meridionali, con altrettanti cm di neve sopra i 1200/1400 m, un po’ di più in alta quota per neve soffice.
Temperature: Minime stazionarie e massime in lieve aumento. Su Prealpi a 1500 m min -4°C max -1°C, a 2000 m min -7°C max -3°C. Su Dolomiti a 2000 m min -8°C max -3°C, a 3000 m min -14°C max -8°C.
Venti: Nelle valli deboli o moderati per locali rinforzi da est; in quota moderati da nord-est sulle dorsali Prealpine e da sud sulle cime dolomitiche più alte, a 15/20 km/h a 2000 m e 20/25 km/a 3000 m.