Da ieri sera riaperta la strada del Passo San Pellegrino, regionale 346, interrotta tre giorni prima da una grossa frana appena sopra Moena. In tempi record strada riaperta anche se i lavori per metterla definitivamente in sicurezza continuano. In questi giorni il collegamento con le valli di Fiemme e Fassa è stato garantito dalla strada provinciale di Passo Fedaia.
OGGI ALLE 14.30 A ROCCA PIETORE L’ULTIMO SALUTO AD ALFREDO “PEDY” SOPPERA.
Ciao amico mio, che la terra ti sia lieve… ci vediamo eh. Di.. di.. di.. se vedon
ARCHIVI DI STORIA.
ALLEGHE, FEBBRAIO 2008
A PEDY
Ora vi parlo del discendente diretto di Gargantua e di conseguenza di Pantagruel, dal quale ha ereditato stazza e appetito smisurati. Il Pedy è un omone che di mestiere guida le corriere, a volte di linea ma più spesso per gite organizzate, delle quali fa lievitare il prezzo non perché sia esoso ma per l’abnorme quantità di cibo che riesce ad ingurgitare. Oltre a ciò, è anche famoso per le sue prodezze alla guida
CIBO
I miei hanno una pizzeria, quindi su di lui ne ho viste parecchie.
Il Pedy è un amante della pasta e ancor di più dei sughi di mia madre, perciò in genere come primo ordina un piatto di penne al ragù da tre etti e come secondo un piatto di penne al ragù da tre etti. A volte prende la pizza, in genere una funghi con la porchetta, che però va fatta alla Pedy, ovvero battuta con doppio pomodoro, doppia mozzarella, doppi funghi ed uno strato di porchetta in grado di fermare i raggi gamma. Mentre aspetta si mangia un piatto da portata di porchetta.Se ha tanta fame: “Metie su encia doi wurstel su chela pizza”.
“Alora te vos na viennese coi fonc e la porchetta?”. “No, vecio, te me mete sula pizza doi wurstel intier e ti cuose auna ite forno” “Cazzo, Pedy, ma quant mangeto!?” “Tesi tesi, e pensa che n’ora fes m’ei fermé dal Johnny Grill e me son mangé mez polastro” Memorabile è quella volta che a Graz si è mangiato “Cinc Wienerschnitzel e en chilo de ref”. Le Wienerschnitzel sono delle cotolette impanate ripiene di formaggio e prosciutto. In Austria raggiungono le dimensioni del volante di un camion. Per questo il Pedy è senza collo, o meglio ha la stessa circonferenza delle spalle. Se gli si fa notare che è sovrappeso si irrita e risponde “Ma se son en fuscello! Ei sol che en cin de gargarozzo!”.
E il caffè lo prende col Dietor.
MOTORI
Quando era ragazzino travolse delle galline con la bicicletta. Alle rimostranze della signora rispose: “Vecia, pite lè pite, motori lè motori”. Una volta presa la patente distrusse quattordici volte l’auto in un anno. Sua madre ama ricordare che in tali occasioni il Pedy chiamava alle tre di notte dicendole: “Mere, son ancora co le bale per aria”. Ma è alla guida delle corriere che le sue gesta sono diventate grandiose. Fa inversione di marcia con il freno a mano. Sui passi supera anche le auto sportive. “Boce, mete via chi giornei porno che doman moze mené in giro na comitiva de suore” .
Una volta stava sorpassando, mentre io ed un amico stavamo facendo altrettanto. Non c’era modo per rientrare, per cui ci siamo incrociati sulle corsie opposte. Capite, noi nella sua, il Pedy nella nostra. Dopo trenta secondi ha chiamato il mio amico dicendo: “Ehi, vecio, l’avon riscieda grosa sta ota! OH OH OH!”.Un altro episodio riguarda la gara clandestina che ha fatto con il figlio, nella quale il ragazzo l’ha battuto con un sorpasso azzardatissimo nella curva prima del traguardo. Con orgoglio il Pedy gli ha detto: “Bravo, bocia, cioi cincanta euro”.Qualche estate fa gli ritirarono la patente, perché aveva sorpassato in prossimità di un incrocio, doppia linea continua e a cento all’ora. Con la corriera. Si è incazzato come una belva per l’ingiustizia (!), ha parcheggiato la corriera di traverso in mezzo alla strada ed ha urlato ai poliziotti: “E ades spostevela voi, mi no pos che no ei pì la patente!”
. Per tutta l’estate ha girato quindi con un cinquantino. Vi ricordate il suo collo? Quando metteva il casco era come vedere un omino dei Lego, la faccia gli usciva dalla visiera come Blob. E per passare il tempo si faceva prestare il carro funebre con bara annessa dall’impresario nostrano. Si vestiva da mariachi messicano e assieme ad un amico vestito da monsignore, andava in giro per i bar chiedendo a chiunque se voleva fare un giro nel posto d’onore della sua nuova vettura.
ATTIVITA’ DELLA POLIZIA DI STATO. DUE RAGAZZI DENUNCIATI PER INTERRUZIONE DI PUBBLICO SERVIZIO.
BELLUNO Nel pomeriggio di martedì la Squadra Volante è intervenuta in via Fratelli Rossetti a Belluno, in seguito alla segnalazione di un autista della Dolomitibus che lamentava la presenza di due giovani che recavano disturbo all’interno della corriera lungo la tratta Agordo –Belluno.
Due ragazzi hanno costretto l’autista ad arrestare la propria corsa all’altezza della Pasticceria Deon, determinando l’intervento della Polizia di Stato per ripristinare il servizio. I due erano saliti in località Mas e l’autista nonostante gli atteggiamenti dei ragazzi aveva proseguito la corsa in quanto sul mezzo vi erano presenti anche altri passeggeri; successivamente però, considerato il continuo atteggiamento irriguardoso posto in essere dai due, è stata chiamata la Polizia.
Gli studenti, infatti, una volta scoperti dal personale della Dolomitibus, erano comunque rimasti seduti al loro posto, ignorando la richieste del controllore e nonostante fossero in difetto, con fare decisamente molesto, si sono scagliati verbalmente contro l’autista rivolgendogli ad alta voce frasi ingiuriose costringendolo, a fermare il mezzo.
Il personale della Squadra Volante, immediatamente giunto sul posto, ha identificato i ragazzi, entrambi minori di Cencenighe e di Sospirolo e ha poi accertato che i due erano saliti sul bus senza biglietto.
I giovanissimi sono stati accompagnati in Questura dove sono stati denunciati in stato di libertà per concorso in interruzione di un servizio pubblico avendo causato un ritardo di svariati minuti a causa del loro comportamento. Grazie all’intervento dei poliziotti, la situazione è ritornata alla normalità.
SERVIZIO IDRICO INTERRUZIONE PROGRAMMATA
CENCENIGHE Gestione Servizi Pubblici informa che, per lavori alla rete idrica comunale martedi dalle 8.30 alle 12 verrà sospesa l’erogazione dell’acqua a CENCENIGHE in VIA SOPPELSA e in VIA TISSI. Il personale addetto opererà per limitare il più possibile i disagi alla popolazione.
BANDIERA TRENTINA IN MARMOLADA
ROCCA PIETORE Trento, ma soprattutto Canazei canta vittoria, un inno che ha fatto arrabbiare rocchesani, agordini, bellunesi e veneti. A dare l’intonazione ai trentini la decisione che di là di Passo Fedaia definiscono “storica” perché traccia i nuovi confini provinciali lungo la cresta che scende da Punta Rocca. Viene ribadito che trova attuazione il decreto presidenziale firmato da Sandro Pertini nel 1982, come chiedeva da tempo il Comune trentino di Canazei. Di fatto questo ripristino del confine del 1911 cancella qualsiasi valore collegato al protocollo d’intesa che firmarono nel 2002 gli allora governatori del Veneto, Galan e del Trentino, Dellai. La notizia dello scorso maggio è rimbalzata sui Tg regionali Rai di Veneto e Trento.
Per Il sindaco di Canazei Silvano Parmesani è un grande traguardo per tornare a governare una tra le più importanti vette dolomitiche: “Si sa bene quali sono i nostri progetti tenendo comunque d’occhio l’ambiente, sarà uno sviluppo a tutto tondo fatto in maniera serena e tranquilla senza particolari paure, timori o preclusioni che non è corretto avere”, lo dichiarato lo stesso primo cittadino di Canazei ai microfoni della Rai.
Il sindaco di Rocca Pietore, Andrea De Bernardin di primo mattino ha invitato alla calma ricordando che il decreto dell’Agenzia porta la data del 24 maggio, giorno dell’inizio della prima Guerra Mondiale ma ricorda anche che a Caporetto gli austriaci erano convinti di aver vinto la Guerra. Un anno dopo a Vittorio Veneto si sono presi una delle più sonore lezioni della storia con Innsbruck diventata protettorato italiano fino al 1923. Sentiamo la dichiarazione ai microfoni di RADIO
ANDREA DE BERNADIN
A prendere le difese dei bellunesi ci ha pensato anche “Vivaio Dolomiti” pronto a scendere in piazza.
“Restiamo allibiti di fronte al servizio trasmesso dal Tgr Rai Trentino sullo spostamento dei confini della Marmolada. La nostra provincia non può continuare a perdere pezzi: abbiamo già perso Sappada, ora la Marmolada! Facciamo un appello a tutte le istituzioni, al governatore del Veneto Zaia e al presidente della Provincia Padrin in primis, affinché prendano in mano la situazione per capire come sia potuta succedere una cosa del genere e per far rispettare i confini e la dignità della Provincia di Belluno e dell’intero popolo veneto. E’ ora di finirla: siamo pronti a scendere in piazza per difendere la nostra provincia”.
VENEZIA: FAREMO RICORSO PER TUTELARE LE DOLOMITI
VENEZIA “Una decisione arbitraria, unilaterale e lesiva di precedenti sentenze e accordi condivisi,”. L’assessore al turismo e agli impianti a fune della Regione Veneto, Federico Caner, contesta la decisione dell’Agenzia del Territorio di spostare il confine catastale tra Veneto e Trentino sulla Marmolada, secondo un nuovo tracciato diverso da quello concordato nel 2002 tra i presidenti della Regione Veneto e della Provincia autonoma di Trento e dalla sentenza del Consiglio di Stato del 1998. “Lascia davvero sconcertati – reagisce Caner – aver ricevuto solo dopo un mese la comunicazione della decisione adottata dall’Agenzia del territorio il 24 maggio, quando il governo non era ancora stato costituito. Davvero uno strano tempismo per un organo governativo!”. Caner considera inoltre inopportuna una decisione, “che ha per ora solo un valore catastale e non amministrativo”, adottata mentre è ancora aperto il contenzioso davanti al Consiglio di Stato tra Veneto e Trentino sulla lunga e controversa vicenda dei confini sulla Marmolada”. “Si dice che a pensar male si fa peccato, ma qualche volta ci si azzecca – dichiara l’assessore veneto – e in questo caso mi chiedo da quali interessi sia stata indotta l’Agenzia del catasto a introdurre questa nuova linea geografica che non trova corrispondenza in nessun atto della ‘querelle’. Non vorrei che la nuova demarcazione catastale fosse motivata dall’esigenza di rendere possibile il ventilato progetto del comune di Canazei di realizzare un nuovo impianto di risaluta alla vetta della Marmolada, tutto in territorio trentino”.“Insieme al presidente Zaia – prospetta Caner – stiamo valutando tutte le azioni necessarie da intraprendere a livello legale, giudiziario e amministrativo per tutelare non solo gli interessi del Veneto, ma soprattutto il preminente interesse del simbolo stesso delle Dolomiti patrimonio dell’umanità. Ricordo che la Marmolada è la vetta più alta della corona alpina tutelata dall’Unesco e, se venissero costruiti ulteriori impianti e strutture impattanti, l’Unesco potrebbe depennare le Dolomiti dalla lista dei siti tutelati”.
MARMOLADA “SPOSTAMENTO DEI CONFINI ATTO UNILATERALE”
ROMA “È incredibile ed inaccettabile che una questione come quella dei confini della Marmolada, questione storica e culturale oltre che territoriale, avvenga come atto unilaterale, senza confronto e possibilità di verifica, del quale alcuni dei diretti interessati, come il Comune di Rocca Pietore o la Regione Veneto, non vengono nemmeno avvisati, o sono liquidati con poche righe”: decisamente contrariata la reazione del deputato di Forza Italia, Dario Bond, alla notizia arrivata da Canazei nella serata di giovedì della ridefinizione dei confini della Regina delle Dolomiti.
DARIO BOND
INTERROGAZIONE AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI DI DARIO BOND
Con provvedimento del 24 maggio 2018 reso noto il 6 luglio 2018 l’Agenzia del territorio, ha modificato in favore del Trentino il confine della Marmolada (3.343 metri); secondo l’Agenzia vale quanto stabilito dal decreto del presidente della Repubblica Sandro Pertini promulgato nel 1982 e ribadito anche dal Consiglio di Stato, nel 1998, con una sentenza che fissava il confine sulla linea della cresta che da Punta Rocca scende verso il Passo Fedaia, coincidente con la linea di displuvio del monte; la decisione sconfessa l’accordo del 2002 tra gli allora presidenti della Provincia di Trento, Lorenzo Dellai, e della Regione Veneto, Giancarlo Galan
INTERROGAZIONE PER SAPERE coma possa essere ritenuto ammissibile che un mero atto amministrativo dell’Agenzia del Territorio prevarichi su una procedura legale, ancora in corso, tra la Regione Veneto e la Provincia autonoma di Trento; quali provvedimento intenda adottare il Governo al fine di tutelare gli interessi della Regione Veneto e più in generale delle Regioni a Statuto ordinario, che appaiono regolarmente meno tutelate delle Regioni a Statuto speciale.
CONFINI DELLA MARMOLADA«TAGLIATI FUORI. CON L’AUTONOMIA NON SAREBBE SUCCESSO»
BARD Sulla vicenda della ridefinizione dei confini tra Trento e Belluno sulla Marmolada, interviene anche il movimento Belluno Autonoma Regione Dolomiti: «Questa è stata una partita giocata tra due parti, ma al tavolo mancava il protagonista principale, la Provincia di Belluno. Tutto questo non sarebbe successo con una vera autonomia dell’ente». «Oltre alla mancata o scarsa comunicazione al comune di Rocca Pietore e alla Regione Veneto, infatti, – sottolineano dal movimento – in questo dibattito è stata tagliata fuori la Provincia: tutto si è giocato, e ancora si gioca sui tavoli legali, tra Regione Veneto e Provincia di Trento, e Belluno in tutto questo non è stata minimamente coinvolta». «Quanto accaduto – concludono dal movimento – è il segnale che per fermare il crollo della montagna, la continua perdita demografica e sociale, serve un’autonomia che consenta di mettere in pratica reali politiche per la montagna e per il territorio. Serve anche il ritorno a una provincia elettiva, che possa ridare dignità istituzionale, nuova credibilità e nuova forza all’ente; sullo sfondo di tutto, resta poi il nostro obbiettivo, la Regione Dolomiti, nella quale i confini interni
non saranno più oggetto di una guerra tra poveri».
SFRUTTAMENTO IDRICO LA PROTESTA CONTINUA
AGORDO_BELLUNO Fermare le centraline sul torrente Rova. Ieri comitati hanno protestato rivolgendosi anche al presidente della Provincia, Roberto Padrin al quale viene chiesto un incontro urgente «Poteva fermarle» hanno detto i manifestanti al presidente della Provincia. Oltre un centinaio di persone ieri all’assemblea pubblica
I comitati vogliono incontrare anche i ministri Costa e Di Maio
LUCIA RUFFATO WWF
SANITA’ – DARIO BOND: “CONGRATULAZIONI ALLA CHIRURGIA PEDIATRICA DI TREVISO”
ROMA Alcuni giorni fa il Corriere delle Alpi riportava la notizia dei due bambini operati d’urgenza all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso in seguito all’ingestione di soda caustica che ha compromesso l’esofago. Un’importante operazione che permetterà ai due bimbi di condurre una vita normale dopo aver rischiato il peggio. Da Roma le congratulazione all’equipe medica del Deputato Dario Bond
OGGI SUL CORRIERE DELLE ALPI: Stop all’appalto per i pasti negli ospedali del Veneto
Il Consiglio di Stato ha bloccato il mega appalto da 303,5 milioni di euro assegnato dalla Regione alla Serenissima Ristorazione per portare i pasti negli ospedali veneti per i prossimi cinque anni. Tutto stava andando velocissimo e anche il Tar del Veneto aveva dato torto alla Dussmann Service che aveva perso l’appalto e presentato un ricorso. Ci ha pensato dunqueil Consiglio di Stato a bloccare tutto. Il passaggio di consegne nel Bellunese era previsto per novembre mentre in altri ospedali del Veneto doveva partire già questa estate. Ora è pronto un appello che verrà discusso la prossima settimana, il 12 luglio
TUMORI. IL VENETO SPERIMENTA SCREENING ALLA MAMMELLA PERSONALIZZATO. STANZIATI 200 MILA EURO. SI PARTE DA 10.000 DONNE TRA 45 E 46 ANNI DELLE ULLSS 5 E 6. COLETTO, “SE RISULTATI OK ALLARGHIAMO A TUTTE”
VENEZIA La Regione Veneto, come annunciato recentemente dal Presidente Luca Zaia, compie un significativo passo avanti verso una ancora maggiore incisività dell’attività di screening contro il tumore alla mammella, puntando alla personalizzazione della prevenzione con un Progetto Pilota (“screening taylored”) che sarà realizzato dall’Istituto Oncologico Veneto-IOV e coinvolgerà inizialmente 10.000 donne giovani, tra i 45 e 46 anni, residenti nelle Ullss 5 Polesana e 6 Euganea. Lo ha deciso oggi la Giunta regionale, approvando una delibera proposta dall’Assessore alla Sanità Luca Coletto, chestanzia anche 100.000 euro per il 2018 e 100.000 per il 2019.
“E’ un progetto biennale – dice Coletto – dal quale trarremo indicazioni di risultato per poter eventualmente decidere l’estensione temporale dell’età coinvolta e l’allargamento ad altri ambiti regionali, non escludendo nemmeno la copertura totale del nuovo metodo preventivo se, come mi auguro, ne emergeranno la reale efficacia e la sostenibilità organizzativa. Già oggi, abbinando prevenzione e cura, in Veneto raggiungiamo tassi di guarigione superiori al 90%, ma se possiamo aggredire e abbassare quel 10% che manca non ci tireremo indietro”.Il monitoraggio dei risultati raggiunti dallo screening personalizzato (“taylored”) sarà a cura della Direzione Prevenzione della Regione, che si avvarrà dell’Unità Operativa Complessa Screening e Valutazione Impatto Ambientale di Azienda Zero, in capo alla quale è posta la somma da erogare allo IOV. “Puntiamo – precisa Coletto – a superare i limiti della mammografia tradizionale, pur presenti, nelle mammelle tecnicamente definite ‘dense’, integrando l’imaging mammografico con l’ecografia e poi applicando a ogni singola donna sei diversi protocolli personalizzati e abbinati a una valutazione di rischio aggiornata ad ogni accesso della donna”. La stratificazione del rischio è suddivisa in diversi profili: profilo zero (rischio inferiore al 17%); profilo uno (rischio tra 17% e 30%); profilo due (rischio pari o superiore al 30%); profili tre e quattro (alto rischio genetico)”.
I protocolli di screening personalizzati saranno sei. Profilo zero, tomosintesi ogni due anni; profilo uno e mammella adiposa, tomosintesi ogni due anni; profilo uno e mammella densa, tomosintesi ed ecografia annuali; profilo due e mammella adiposa, tomosintesi ed ecografia annuali; profilo due e mammella densa, mammografia, ecografia e risonanza annuali; profili tre e quattro, mammografia, ecografia e risonanza annuali.
MOBART BEN, 50 ANNI DI STORIA
Un importante traguardo che consacra un percorso fatto di successi e riconoscimenti con lo sguardo sempre rivolto al futuro
MANUELA E PAOLO RACCONTANO UNA STORIA, DEI LORO GENITORI, DELLA LORO VITA
L’INTERVISTA A PAOLO E MANUELA di Mirko Mezzacasa
TAIBON “E’ un grande onore per noi celebrare i 50 anni di attività di MOBART BEN e portare avanti l’attività di famiglia che i nostri genitori, con tanto amore e dedizione, hanno fortemente voluto. Da sempre abbiamo “respirato” la grande passione e tradizione che caratterizzano la nostra produzione e tutte le nostre attività e che hanno portato negli anni la nostra Azienda ad affermarsi su tutto il territorio, a cui siamo profondamente e indissolubilmente legati”, commentano così Manuela e Paolo Ben – titolari dell’Azienda – in occasione delle celebrazioni del 50° anniversario. “Un importante momento che desideriamo festeggiare e condividere con i nostri collaboratori, fornitori e clienti e che speriamo sia solo il primo di futuri traguardi”.
MOBART BEN festeggia il 50° anniversario di attività.
E’ il 1968, gli anni della contestazione ma anche dell’Italia produttiva, quando una giovane coppia appena sposata, Ida e Dario Ben, decidono di dare vita a una loro attività. Lui ha iniziato a lavorare a 13 anni come apprendista falegname, in un piccolo laboratorio a Taibon e a 16 anni decide di mettersi in proprio nella cantina di casa: acquista la prima combinata e una moto Ducati che usa come mezzo di trasporto attaccando dietro un carretto. Lei invece, dopo l’avviamento, ha lavorato per sette anni come commessa in un negozio di vini e liquori ad Agordo. Qui ha scoperto la sua spiccata vena commerciale, il piacere di vendere e il contatto con la gente che continuerà a coltivare durante la loro attività. Aprono così un piccolo laboratorio artigianale che, grazie all’impegno, alla passione e al legame con la tradizione per la lavorazione del legno, diviene negli anni una realtà di riferimento su tutto il territorio per la progettazione, produzione e fornitura di arredamenti in legno chiavi in mano, su misura e su progetto. Nel 1998 entra in Azienda la seconda generazione della famiglia – i fratelli Paolo e Manuela – che, grazie a un forte spirito votato all’innovazione e alla ricerca, porta in pochi anni MOBART BEN a un riassetto e potenziamento di tu
tta la struttura. Numerosi, infatti, sono gli investimenti che portano all’acquisto di tecnologie innovative, all’inaugurazione di un nuovo stabilimento e a un’evoluzione decisiva delle collezioni, sempre più votate a soluzioni di design adatte a tutti gli ambienti della casa. Oggi MOBART BEN è una realtà aziendale che conta n° 10 dipendenti con una sede produttiva di n° 900 mq di superficie e uno showroom di oltre n° 700 mq in cui sono esposte tutte le proposte di arredi e complementi firmati MOBART BEN e anche le collezioni di alta gamma, di cui sono rivenditori. Proposte di design, realizzate con materiali di altissima qualità Made in Italy, tutte tailor made, dove la minuziosa attenzione per i dettagli fa risaltare la ricercata produzione artigianale. Una storia e un percorso in continua evoluzione che hanno fatto di MOBART BEN un punto di riferimento per architetti e progettisti alla ricerca di partner affidabili in grado di fornire un servizio chiavi in mano. Evoluzione delle tecniche produttive, legate però indissolubilmente alla tradizione artigianale, al forte legame con il territorio e le sue risorse che si ritrova anche nella nuova immagine coordinata di comunicazione – realizzata da Anidride Design – che l’Azienda presenta in occasione di questo importante traguardo.Un nuovo logo che riprende il primo logo aziendale e che vuole richiamare le radici di MOBART BEN e il suo forte legame con il territorio e, contemporaneamente, vuole trasmettere lo spirito di innovazione.
IL SINDACO DI TAIBON, SILVIA TORMEN RISPONDE AL CITTADINO BRUNO SAVIO
Il cittadino Bruno Savio ha ragione. Preferisco non addentrarmi in spiegazioni e precisazioni di carattere tecnico, perché suonerebbero da giustificazione, tanto più dopo tutto questo tempo.
Rivolgo le mie scuse a Savio per non essere riuscita a mantenere la parola circa il procedimento e i suoi tempi e anche per non avergli fornito comunicazioni precise a riguardo.
Ovviamente questa situazione così pesante per il privato lo è altrettanto per l’amministrazione. Per quanto possa valere, assicuro massimo impegno affinché al cittadino sia riconosciuto tutto quanto dovuto.
LA LETTERA, PUBBLICATA IERI
TAIBON Duole constatare che, nonostante belle parole e promesse rassicuranti, a distanza di un anno dalla mia ultima richiesta di notizie e a 10 anni dall’esproprio di terreno per la costruzione della ciclabile Valle Medio e Basso Cordevole la pratica non sia stata definita. Lo scorso anno mi era stato detto che entro l’estate tutto sarebbe stato appianato ma ingenuamente non ho chiesto di quale anno e di estati ne sono passate quasi due. Tra l’altro sto ancora attendendo una risposta scritta che non mi è mai stata recapitata (o forse non è mai stata spedita). Mi ritrovo ancora a sottolineare come il cittadino non sia tenuto in considerazione anzi sembra quasi normale requisire del terreno privato per realizzare opere pubbliche senza però indennizzare il proprietario. Il fatto che rende esilarante la situazione è che attualmente pago le tasse di proprietà sul terreno occupato dalla ciclabile che, virtualmente, è da considerarsi mia in quanto non sono stato totalmente indennizzato, non mi è stato notificato il decreto definitivo di esproprio e non risultano presentate le conseguenti volture catastali. Ciò che mi rattrista maggiormente è l’atteggiamento tenuto dagli Amministratori Comunali: tante parole e scarichi di responsabilità seguiti dal nulla. Spero sia inteso che non è una questione di denaro, in quanto riesco ancora a saldare le cartelle esattoriali che puntualmente arrivano ogni anno e che noi cittadini, a differenza del settore pubblico, dobbiamo versare con solerzia pena multe e sovrattasse. La mia è solo una questione di dignità.So a priori che la mie parole non verranno tenute in considerazione ma chi di dovere cerchi almeno di non farmi più passare da stupido. Bruno Luigi Savio.
EVITARE EL STRET DEL COMEDON
TAIBON Mezzi in movimento, terra spostata cantiere aperto. In via Strapont verso Lagunal sono iniziati i lavori di realizzazione di un’importante strada comunale che permetterà di evitare il “budello” di Peden dove insiste anche il bivio per Coi e la scuola materna. Lavori possibili grazie all’annualità da 500 mila euro dei fondi di confine che prelude al miglioramento della viabilità verso la zona alta di Taibon (Coi) ma soprattutto toglie tanti disagi a chi abita in via Lagunal
IL VICE SINDACO LORIS DE COL
LAVORI AL “DA CAMPO”
VOLTAGO Proseguono come da programma i lavori al campo di calcio “Da Campo” di Voltago Agordino. Grazie all’annualità dei fondi Odi il campo sarà rimesso a nuovo e dotato di moderno impianto di illuminazione.
IL CONSIGLIERE COMUNALE PATRICK CONEDERA
SOSTEGNO ALLE PERSONE CON FRAGILITA’ ECONOMICHE
FELTRE Nuove modalità di sostegno per chi si trova in una situazione di fragilità economica e non dispone, magari a seguito della perdita del lavoro o di alcune difficoltà familiari, del reddito sufficiente a sostenersi ed intende accedere agli aiuti pubblici previsti E’ infatti entrata in vigore la possibilità di richiedere il bonus per le utenze dell’acqua con le medesime regole in precedenza utilizzate per gas e luce (in qualsiasi periodo dell’anno e non più entro una scadenza prefissata). Potranno accedere alla nuova misura di sostegno tutti i nuclei con un attestazione ISEE non superiore ad euro 8.107,50 (20.000 se con 4 o più figli minori). Per il Comune di Feltre la raccolta delle domande, e la gestione della fase istruttoria, è seguita dai Servizi Sociali, presso l’Azienda Feltrina per i Servizi alla Persona. Servizi che, oltre a rendere un servizio prezioso nei confronti dei cittadini che vivono situazioni di disagio o difficoltà, accompagnati lungo un percorso spesso complesso di assistenza e reinserimento, rappresentano un osservatorio privilegiato sulla situazione economica e sociale del Feltrino. Situazione che non si può certo dire, ad oggi, rassicurante: se alcune persone e nuclei riescono infatti ad uscire da un periodo transitorio di crisi, permane uno “zoccolo duro” costituito da chi vive una situazione di bisogno quasi cronico. Si tratta di persone molto spesso già conosciute dai servizi sociali, che faticano ad uscire dallo stato di fragilità ( solo 7 di loro hanno contribuito alla restituzione dell’aiuto economico ricevuto). Ne esce una mappa con evidenti segni di criticità. Il disagio principale è di tipo economico, in particolare legato allo stato di disoccupazione di lungo periodo o di sotto occupazione. Le richieste di aiuto principali riguardano il pagamento delle utenze (molte quelle che hanno determinato la riduzione di energia elettrica o lo stacco dei contatori) e il pagamento degli affitti (per lo più debiti ATER, pochi quelli in difficoltà sul libero mercato). La maggior parte dei beneficiari di contributi ha famiglia con figli minori a carico, molte tra queste sono monogenitoriali (per lo più mamme con figli, presente anche qualche padre di famiglia con figli). Molte situazioni vengono gestite poi dai Servizi Sociali dell’Azienda Feltrina per i Servizi alla Persona di concerto con il personale dei servizi specialistici dell’Ulss 1 Dolomiti, in particolare con il consultorio familiare e l’equipe tutela minori, con il servizio dipendenze, con la psichiatria, con l’area disabilità, con il servizio di inserimento lavorativo. Molto eterogenea anche l’attività amministrativa condotta dai Servizi Sociali, che riguarda principalmente la gestione dei contributi a sostegno delle fasce deboli della popolazione concessi a livello comunale, provinciale o regionale. Nel 2017 tramite lo sportello dei Servizi sono state presentate, tra le altre, 288 domande di bonus energia elettrica e gas, 168 domande di bonus idrico, 65 domande di assegno del nucleo familiare, 9 domande RE.I. Dato quest’ultimo, relativo al reddito d’inclusione statale, letteralmente esploso nel corso del 2018, quando la normativa ha tolto alcune fasce di appartenenza demandando l’accesso al beneficio solo su base economica: oltre 70 le domande pervenute in questi mesi ai Servi Sociali feltrini. “La grave crisi economica di questi anni non sta certo passando senza conseguenze – commenta l’assessore alle politiche sociali, giovanili e della famiglia del Comune di Feltre Debora Nicoletto; grazie all’attività strutturata dei Servizi Sociali e dell’Azienda Feltrina per i Servizi alla Persona tutta, riusciamo ad intercettare molti dei bisogni dei nostri concittadini, trasversali a fasce di età e condizioni di vario genere. Il lavoro da fare è ancora molto e non abbasseremo certo la guardia nei confronti di un settore – quello del sociale – che rappresenta una delle priorità di questo mandato da parte dell’amministrazione”, conclude Debora Nicoletto. Per informazioni e presentazione delle domande è possibile. contattare l’ufficio amministrativo dei Servizi Sociali allo 0439 840680.
BAILEY, IMPORTANTE COLLEGAMENTO PROVINCIALE “CONFIDIAMO NELLA REGIONE”
BELLUNO «Il ponte bailey a Lambioi (foto bellunopress.it) non è un semplice collegamento comunale interno, ma un’infrastruttura importante per la viabilità dell’intera Valbelluna e della provincia. Per questo, confidiamo ancora nell’aiuto della Regione Veneto»: il Sindaco di Belluno, Jacopo Massaro, risponde così alle dichiarazioni dell’assessore regionale alle infrastrutture, Elisa De Berti, che ha “chiuso le porte” a un finanziamento da parte della Regione per la sostituzione del manufatto sul Piave. «Siamo dispiaciuti per le dichiarazioni dell’assessore: è vero che lo scopo iniziale del bailey era quello di bretella comunale, in occasione dei lavori al Ponte degli Alpini, – ricorda Massaro – ma l’assessore De Berti forse non ha tenuto conto dell’evoluzione di questi ultimi anni, nel corso dei quali è diventato la principale via di accesso alla città per chi arriva da Limana, da Sedico, dalla Valbelluna, e per i transiti di passaggio da e per l’Agordino. Non dimentichiamo poi che quel tratto di strada è funzionale anche alla bretella Cucciolo-Marisiga e al progetto del Fio 2».
Per questo, Massaro confida ancora nella Regione: «Abbiamo bisogno del supporto di Venezia per mettere in sicurezza in modo definitivo un tratto di viabilità fondamentale per la provincia».
Concorda col primo cittadino del capoluogo il Sindaco di Limana, Milena De Zanet: «Da quando è in funzione il bailey, la situazione della viabilità nel nostro comune è diventata molto più fluida e scorrevole. Sono bastati pochi giorni di chiusura qualche mese fa e le ripercussioni sul traffico si sono sentite in maniera importante. Quell’infrastruttura è molto importante per chi da fuori lavora nel capoluogo o in Agordino, ma anche per le nostre aziende che hanno contatti e occasioni di lavoro nella parte alta della provincia». L’impegno del Comune di Belluno per la stabilizzazione del ponte sul Piave non si arresta, mentre si attende l’incontro con l’assessore De Berti per ribadire la valenza sovracomunale della struttura: «Siamo riusciti a prolungare la vita del bailey sei anni in più di quanto previsto. – sottolinea Massaro – Siamo stati diverse volte in Regione, confrontandoci con i diversi assessori che si sono succeduti e ottenendo sempre rassicurazioni sull’interesse per il ponte bailey; nel 2019 dovrebbe esserci una maggior capacità finanziaria da parte della Regione di finanziare le opere strategiche e confidiamo di poterci confrontare presto con l’assessore De Berti su questo tema. Da parte nostra, siamo in attesa dello studio idraulico preliminare e della relazione idraulica definitiva, assegnata questa primavera, che dovrebbero darci le prime indicazioni sulla progettazione definitiva del nuovo ponte».
NUOVO PIAZZALE DELLA STAZIONE, PROGETTO IN MOSTRA A ROMA
BELLUNO Il progetto per la riqualificazione della piazza è sposto all’auditorium “Parco della Musica”, a Roma, nell’ambito dell’VIII Congresso Nazionale degli Architetti.
“Il Congresso Nazionale è un evento che richiama professionisti da tutta Italia per tre giorni di confronto, di studio e di proposta, e torna a svolgersi a dieci anni dall’ultima edizione, tenutasi a Palermo nel 2008”, spiega l’assessore alla rigenerazione urbana, Franco Frison.
“Il progetto del piazzale – continua Frison – è stato proposto dalla Fondazione Architettura Belluno Dolomiti alla commissione nazionale di esperti, che lo ha prima giudicato e poi selezionato tra le centinaia di idee giunte dalle diverse città italiane. La scelta della commissione è caduta su questo progetto sia per la qualità delle trasformazioni proposte, sia per il processo virtuoso di selezione dei progettisti, basato su un concorso di progettazione a due fasi: la prima aperta a tutti i professionisti, la seconda ristretta ai cinque migliori progetti partecipanti.Venti i progetti selezionati, che saranno esposti per tutta la settimana al pubblico e agli oltre 3000 delegati dei 105 Ordini provinciali degli architetti italiani “riuniti per discutere delle nuove politiche per le città e i territori del prossimo futuro – commenta Frison – sui temi della sostenibilità, della qualità dell’architettura, delle rigenerazione”.
Nel frattempo, gli architetti Emanuele Colombo e Paolo Molteni, vincitori del concorso di progettazione, sono stati incaricati della redazione del progetto definitivo ed entro la fine di luglio provvederanno alla consegna del progetto esecutivo, così da rispettare i termini previsti dal Bando Nazionale delle periferie.
ANEF VENETO SOSTIENE LA CANDIDATURA DI CORTINA ALLE OLIMPIADI 2026
BELLUNO Anche Anef Veneto risponde all’appello lanciato dal governatore della Regione Veneto, Luca Zaia, “Io sto con Cortina” sostenendo la candidatura della Regina delle Dolomiti alle Olimpiadi 2026.
RENZO MINELLA, PRESIDENTE ANEF VENETO
SCHEDA CARBURANTE E FATTURAZIONE ELETTRONICA
PARTE LA NOVITA’ MA SOLO A META’
BELLUNO Si rinnova, ma solo a metà. Slitta a gennaio 2019 l’avvio definitivo della fatturazione elettronica per i distributori. Il Governo ha fatto marcia indietro decidendo di mettere tutti ai nastri di partenza l’1/01/2019 togliendo i benzinai dell’impiccio di partire prima delle altre categorie. Una buona notizia anche per gli agenti di commercio, accolta con soddisfazione da Usarci. Da venerdì scorso, tuttavia, è stato introdotto l’obbligo di pagamento con metodo tracciabile, per chi vuole detrarre le spese carburante. “Parliamo di carte di credito, carte di debito o carte prepagate – spiega il presidente Usarci Belluno e Veneto, Franco Roccon -. Noi crediamo che l’interessamento del nostro sindacato sulla questione e l’appoggio dato e dichiarato alla causa dei benzinai, siano serviti. È un tema caldo e delicato, vanno individuate le migliori soluzioni per semplificare al massimo il passaggio al nuovo sistema di fatturazione elettronica del carburante. Avviare la novità il primo luglio, solo per i distributori di benzina, avrebbe significato mettere in difficoltà una categoria. Di fatto, fino al 31 dicembre, convivranno la scheda carburante e la fatturazione elettronica, questa è la soluzione proposta dal Governo in seguito alle lamentele e ai dubbi sollevati dai sindacati dei benzinai e dal nostro. La prima, poi, verrà messa definitivamente in pensione a partire dal primo gennaio 2019. Lo slittamento è stato approvato dal Consiglio dei Ministri, che ha rinviato le altre misure ad un successivo decreto. Il provvedimento ha di conseguenza scongiurato il rischio di gravi disservizi connessi all’emissione delle fatture da parte dei distributori di carburante. Questo permetterà anche a noi agenti di prepararci con maggior serenità a questo nuovo inizio”.
DESMA, L’ESTATE E’ INIZIATA A FORCELLA AURINE
di Gianni Santomaso
STAGE OPERATIVI IN ROMANIA
PONTE NELLE ALPI Degli studenti dell’indirizzo Socio Sanitario dell’Istituto Tommaso Catullo di Belluno e del C.F.S. di Sedico presso la Casa Pollicino di Petrosani in Romania. Per il decimo anno consecutivo, in questi giorni diversi studenti dell’Istituto Tommaso Catullo di Belluno partecipano ad uno stage scolastico presso le strutture dell’Associazione Pollicino nella città di Petrosani in Romania. Questa bella iniziativa, che coinvolge per due settimane undici studentesse del quarto anno dell’indirizzo Socio Sanitario, è stata resa possibile grazie alla disponibilità dell’Associazione Pollicino di Belluno che opera in Romania dal 2002 in aiuto ed assistenza ai bambini con disabilità o con difficoltà familiari o sociali. La fattiva collaborazione tra la scuola e l’Associazione Pollicino ha reso possibile la realizzazione di un’esperienza unica sia personalmente che professionalmente, con le studentesse direttamente impegnate in attività operative a fianco di educatori ed operatori. Le studentesse Eleonora Bissiato, Elisa Cadorin, Chiara Centeleghe, Beatrice Viviana de Nardin, Caterina De Paris, Andrea Fontanive, Federico Pezzolla, Jasmine Sebai, Anna Viel, Carmen Viola ed Eleonora Zanon, sono state accompagnate in Romania dai docenti prof.ssa Alessandra Catania e dal docente di tecniche socio-sanitarie prof. Ugo Masè con l’assistenza e il supporto in loco dei volontari dell’associazione Pollicino Francesco Forti, Cristina Palin, Rino Ioriatti, Erika Zasso, Angelo Bortot e Marinella Cibien. Assieme a loro hanno partecipato allo stage anche quattro ragazze del Centro Missionario di Belluno, Chiara De Bona, Rebecca Larese, Giulia Palma e Chiara Vanz. A dare il cambio alle studentesse del Catullo nella giornata di domenica 1 luglio sono stati poi 7 studenti della Scuola Edile di Sedico. Per loro è stata la settima esperienza a Petrosani a consolidare le ottime relazioni costruito tra i dirigenti della scuola professionale ed il Pollicino Simone Dalla Gasperina, Davide Dal Magro, Diego Gasperin, Tomas Nessenzia, Davide Pallabazzer, Lorenzo Sacchet e Manuel Savian, accompagnati dal Prof. Renato Pellegrinotti e dai volontari Mario Rossa ed Ivano Sommavilla, si sono fermati una settimana a Casa Pollicino per realizzare alcune manutenzioni ordinarie della struttura e per tinteggiare l’ultimo piano, le ringhiere esterne ed i giochi del giardino.
RETTE CASE DI RIPOSO, IL SOLITO COPIONE
di Franco Piacentini, già Segretario SPI – CGIL
Anche quest’anno viene proiettato sullo schermo delle famiglie il solito film: “aumento delle rette di ospitalità nelle case di riposo”. Le Amministrazioni, coadiuvate dalle loro Direzioni, che gestiscono i posti letto extra-ospedalieri del Veneto, in alcune realtà senza i preventivi passaggi di confronto e di negoziazione con i Sindacati Pensionati (Spi Cgil – Fnp Cisl – Uilp Uil) e con i Comitati Ospiti – Familiari, hanno deliberato ulteriori aumenti delle rette, che nel 2018 determineranno costi, a carico dei non autosufficienti, più alti rispetto all’adeguamento delle pensioni. Si rinnova lo scarica barile tra i garanti della qualità e quantità dei servizi e i programmatori istituzionali degli interventi finanziari: soprattutto la Regione. La Giunta regionale anche quest’anno non ha incrementato il valore delle impegnative di residenzialità, dando così spazio al “contenzioso” all’interno delle case di riposo (Centri Servizi alle Persone). Nel mezzo del contendere tra chi amministra le case di riposo, il Governo nazionale che da anni ha tagliato i trasferimenti statali a danno degli Enti locali e
la Giunta regionale impegnata nella quadratura del bilancio, vengono schiacciati i diritti delle persone e viene mortificata la dignità dei non autosufficienti e dei disabili, costretti a pagare direttamente (o impegnando i redditi dei loro familiari) pesanti quote (non meno di cinquanta euro il giorno) per prestazioni sociali e di rilievo sanitario, che dovrebbero, invece, rientrare tra le competenze (oneri compresi) della “rete pubblica” dei servizi sociosanitari e assistenziali. E’ più che giusta l’opposizione all’aumento dei costi a carico degli ospiti e/o dei loro familiari, perché i soggetti con disabilità psicofisica, invalidi permanenti, come gli anziani con demenze senili o colpiti dal morbo di Alzheimer, sono “persone malate” e in quanto tali devono ricevere dalle pubbliche istituzioni tutti gli aiuti (servizi e provvidenze) necessari per evitarne la loro ghettizzazione e la loro
mortificazione. La filantropia non può sostituire la solidarietà e l’equità, e nemmeno può essere alternativa ai compiti e alle responsabilità degli amministratori della cosa pubblica, che hanno l’obbligo di tutelare equamente i più deboli e i più sfortunati. Per questo che necessitano, anche qui in Veneto, interventi strutturali, come: il finanziamento al fondo per la non autosufficienza e la disabilità; la definizione concertata del nuovo piano regionale sociosanitario; il recupero del potere d’acquisto delle pensioni e delle retribuzioni; la riduzione della compartecipazione ai costi assistenziali e sanitari. Riprendendo l’argomento delle rette, non è pensabile (non è accettabile) che gli anziani non autosufficienti e i disabili vengano costantemente chiamati a reggere le sorti dei bilanci delle case di riposo, dei centri diurni, delle RSA e dei CEOD. Nell’ambito di queste preoccupazioni sociali, la Giunta regionale e la Direzione dell’Assessorato alle politiche sociali, non possono esimersi dall’intervenire, con tutta la loro autorevolezza istituzionale, a fermare gli aumenti dei costi a carico delle persone. Nel contempo la Regione è invitata ad attivare il “tavolo della concertazione” per definire una condivisa soluzione al “problema rette” e per equilibrare i costi tra strutture pubbliche e private (IPAB – Centri Servizi alle Persone).
BUON COMPLEANNO PARCO NAZIONALE DOLOMITI BELLUNESI, COMPIE 25 ANNI
FELTRE Il 12 luglio 1993 nasceva il Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi; per celebrare la ricorrenza è stata organizzata una ricca serie di iniziative, dal 12 luglio al 13 ottobre.
Mostre fotografiche, concerti, spettacoli teatrali, eventi per bambini, passeggiate naturalistiche, manifestazioni sportive, proiezioni cinematografiche, conferenze e convegni.
Sul sito del parco www.dolomitipark.it trovate il calendario completo delle iniziative, predisposto in collaborazione con lo staff di Oltre le Vette del Comune di Belluno e con la Fondazione Teatri delle Dolomiti.
Il calendario parte con una ricca serie di appuntamenti tra il 12 e il 14 luglio. In programma: concerti, visite agli scavi archeologici in localita’ Le Lope con il gruppo Archeologico Agordino ARCA, conversazione pubblica, laboratorio ludico didattico sulla biodiversità del Parco, mostra fotografica e astrofilia con il Gruppo Astrofili Agordini.
APPUNTAMENTI
TAIBON Domani in Valle di San Lucano al laghetto delle Peschiere concerto dei “RIO TERÀ”. La Manteca veneziana con passeggiata musicale intorno al laghetto a partire dalle 16.45, in caso di maltempo nella pPalestra delle scuole elementari sempre alle 17
SAN GREGORIO NELLE ALPI Domani tradizionale Festa di San Felice nei pressi dell’omonima chiesetta, con inizio alle ore 9. Alle 11 cerimonia dell’alzabandiera e alle 11.15 celebrazione della messa. Dopo il pranzo, il pomeriggio sarà allietato da giochi, lotteria e l’elezione di Miss San Felice e Mister Figo.
SOSPIROLO Domani a Sospirolo c’era una volta Gena, da Gena bassa a Gena alta. L’escursione prevede la partenza alle 10 con accompagnatrice Pieranna Casanova, la partecipazione è libera e gratuita. Informazioni allo proloco di Sedico, 0437 83666.
SAN TOMASO In occasione della Festa di San Tomaso la parrocchia ha organizzato per domani lam essa in onore del patrono San Tomaso apostolo con la partecipazione del Coro Parrocchiale del paese.
SPORT
TORNEO AGORDINO DI CALCIO
di Marco Gaz.
Si giocano domani pomeriggio le partite valide per l’ultima giornata di qualificazione alla fase finale del Campionato Agordino di calcio, Memorial Denis Tonin. Il Voltago è l’unica squadra che si è aggiudicata l’accesso diretto ai quarti. Nel girone A lotta aperta tra La Valle, Agordo 2009 e Fodom. Nel girone B se la giocano Le Ville, Gosaldo e Vallada. Già matematicamente fuori dai giochi Alleghe, Canale e Atletico Caviola che giocheranno l’ultima gara della stagione. Si giocano tutte le partite alle ore 16. Nel girone A, il Canale di Omar Serafini gioca l’ultimo match contro il Fodom. Al “Maracanal” gli orsetti devono vincere per sperare di accedere ai quarti. Lo stesso deve fare il La Valle che sul campo di casa ospita un Rivamonte già ai miniottavi. Vita dura per l’Agordo 2009 che sul campo di Gosaldo si scontra con un Voltago che non ha mai perso. A Cerandoi il Caprile se la vedrà con un Atletico caviola che non ha più nulla da chiedere. Girone B che vede i campioni in carica del Le Ville scontrarsi, sul campo di Taibon, con un Frassenè sulla carta sfavorito ma già qualificato alla fase finale. Passerella finale per l’Alleghe di Da Tos che se la vedrà con un Gosaldo affamato di punti. A Cencenighe si gioca il big match di giornata. I padroni di casa si scontrano con il Vallada. Entrambi hanno bisogno di punti, il Vallada per sperare in una qualificazione diretta ai quarti mentre il Cencenighe per una posizione migliore nella griglia dei miniottavi. Radio Più seguirà in diretta le partite di domani a partire dalle ore 16. Alle 20:10 la sintesi e lunedì alle 20:30 gli approfondimenti e le interviste con “Campionato Agordino Show”.
Le partite dell’ultima giornata di regoular season. Girone A: Canale – Fodom, Agordo 2009 – Voltago, Caprile – Atletico Caviola, La Valle – Rivamonte
Girone B: Frassenè – Le Ville, Cencenighe – Vallada, Alleghe – Gosaldo. Riposa il Taibon
La classifica. Girone A: Voltago 18, La Valle, Agordo 2009 e Fodom 11, Rivamonte 7, Caprile 5, Canale 2, Atletico Caviola 1
Girone B: Le Ville 11, Gosaldo e Vallada 10, Taibon e Cencenighe 8, Frassenè 3, Alleghe 0.
METEO
PREVISIONI DEL TEMPO DA OGGI A MARTEDI
Sabato 7
Tempo atteso: Al mattino ben soleggiato, salvo residue nubi stratiformi medie e medio-alte in diradamento. Con il passare delle ore il sole continuerà a splendere, anche se con leggera cumulificazione diurna, più presente sulle Prealpi. Clima leggermente più caldo al pomeriggio.
Precipitazioni: Generalmente assenti (0%), anche se qualche residuo locale piovasco potrebbe prodursi sulle Prealpi (10/20%) per al pomeriggio.
Temperature: Minime senza notevoli variazioni e massime in leggera ripresa con punte di 25/26°C nei fondovalle prealpini e di 21/22°C a 1000/1200 m. Su Prealpi a 1500 m min 12°C max 18°C, a 2000 m min 10°C max 15°C. Su Dolomiti a 2000 m min 9°C max 15°C, a 3000 m min 3°C max 6°C.
Venti: Nelle valli deboli/moderati a regime di brezza; in quota deboli dai quadranti settentrionali, a tratti moderati sulle dorsali prealpine, a 5-15 km/h sia a 2000 m e a 15-20 km/h a 3000 m.
Domenica 8
Tempo atteso: Tempo in prevalenza soleggiato con aria tersa ed ottima visibilità. Non escluso il passaggio di velature nelle ore centrali del giorno e lo sviluppo di modesti cumuli durante le ore più calde, quest’ultimi più presenti sulle Prealpi. Clima diurno più caldo dei giorni precedenti grazie al maggiore soleggiamento.
Precipitazioni: Assenti (0%)
Temperature: Minime stazionarie in quota e in calo nelle valli, massime in generale ripresa con punte di 27/28°C nei fondovalle prealpini e di 23/24°C a 1000/1200 m. Su Prealpi a 1500 m min 12°C max 19°C, a 2000 m min 10°C max 16°C. Su Dolomiti a 2000 m min 9°C max 16°C, a 3000 m min 4°C max 6°C.
Venti: Nelle valli deboli/moderati a regime di brezza; in quota da deboli a moderati dai quadranti settentrionali, a tratti moderati sulle dorsali prealpine, a 10-20 km/h sia a 2000 m e 3000 m.
Lunedi 9
Tempo in prevalenza soleggiato con aria tersa ed ottima visibilità. Modesta presenza di qualche cumulo durante le ore più calde. Alla sera non si potrà escludere del tutto qualche isolato temporale di calore, specie sulle Dolomiti. Temperature in aumento su livelli estivi. Venti deboli da Nord-Est in quota e brezze nelle valli.
Martedi 10
Sole al primo mattino, poi aumento della nuvolosità, anche cumuliforme e, dalle ore centrali in poi, probabili rovesci e temporali ad iniziare dalle Dolomiti, in trasferimento alle Prealpi. Temperature in diminuzione, ma ancora di stampo estivo. Venti da deboli a moderati da Nord-Ovest in quota e brezze nelle valli. Previsore: R.L.Th.