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Almeno mezzo milione di euro di danni in Veneto, ma la conta è appena all’inizio dopo la perturbazione record, oggi ancora pioggia. Misurina e Cibiana fuori dall’isolamento ma sono ancora numerose le strade di montagna chiuse, transitabile la 347 in direzione Venas, non si passa per Fornesighe, riaperta la strada tra Auronzo e Misurina. Risolte quasi tutte le criticità elettriche soprattutto nella parte alta della Provincia. Ieri evacuate 4 famiglie a Perarolo “La busa del Cristo” è infatti ancora in movimento, situazione complicata sotto stretto monitoraggio. Le opere di prevenzione hanno comunque risposto bene se si considera che ha piovuto più dell’alluvione del 1966 evidentemente con molti meno danni. Ieri Provincia in sopralluogo, per il Presidente Padrin servono norme precise per la montagna. A Belluno preoccupano gli smottamenti consistenti a Case Bortot. Situazione ancora difficile nell’Alto Agordino, ieri è rimasto al buio anche il centro valanghe di Arabba. A Gosaldo il soccorso alpino e l’elicottero hanno recuperato i turisti delle seconde case. Chiuso il ponte sul Missiaga a La Valle Agordina (Crostolin). A Livinallongo ci sono ancora utenze senza corrente, ieri la fresa è stata investita da una valanga, salvo e senza ferite l’operatore. A Limana cinque frazioni senz’acqua, cantine invase e piante a terra. Sempre chiusa la 251 e lo sarà per parecchi giorni, continuano a cadere frane, unica via di fuga per lo zoldano: Passo Staulanza. Feltre oggi non ci sarà il mercato.
riaperta al transito la statale 52 “Carnica” tra Santo Stefano di Cadore (km 88,700) e Campitello (km 91,200) dove le squadre Anas hanno completato la rimozione degli alberi caduti in carreggiata. Lungo la statale permangono la chiusura tra il Passo della Mauria (km 64,140) e Lorenzago di Cadore (km 72,500) per taglio alberi e il Passo di Monte Croce Comelico al confine con il Trentino-Alto Adige
VENETO STRADE:
https://www.facebook.com/venetostrade/videos/1861555907316437
IERI A COSTA DI SAN NICOLO’ DI COMELICO Strade ridotte ad un sentiero, blackout da 24 ore causa caduta alberi. (Raffaello Detomas)
FALCADE 2020 INNEVATA (foto Michele Zamengo)
CAVIOLA 1985 e 2017 di ANDREA AMICO
QUANDO IL TRALICCIO S’INCHINA ALLA NEVE
FALCADE Dopo il paese di Falcade Alto, in località Le Fratte (bivio per il San Pellegrino). Il traliccio ha ceduto al peso della neve piegando a novanta gradi. Eravamo convinti che simili inquadrature fossero esclusiva di Vaia, pronte a diventare materiale di storia. Invece… alla prima abbondante nevicata questo è il risultato.
SGOMBERO NEVE AD ARABBA, I MEZZI DELLA FRATELLI DE PRA DI AGORDO
VENETO STRADE: PRUDENZA LUNGO LA 423 LAGO DI SANTA CROCE
FOTO VENETO STRADE
Questa la situazione sulla SP 39 “Monte Avena”. Si raccomanda la massima prudenza
FOTO VENETO STRADE
AGGIORNAMENTO PRECIPITAZIONI, LUNEDI 7 DICEMBRE ORE 08
Record di precipitazioni a Seren Del Grappa-Valpore con 624,4 millimetri di pioggia, 614,4 a Col Indes di Tambre, 574 in Cansiglio, 529,6 a Col di Pra (Taibon Agordino), 529 a Soffranco nel Longaronese, 505 a Sant’Andrea di Gosaldo e 434,4 ad Agordo. E’ piovuto meno a Caprile di Alleghe 215,6, Villanova di Borca di Cadore 218,2 Arabba di Livinallongo 219,8.
L’AUTOCERTIFICAZIONE
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SILVOPASTORALE FARENZENA – DON CHIUSA FINO AL 15 DICEMBRE
AGORDO chiusura della strada silvo-pastorale Farenzena – Don, fino al 15 dicembre 2020 e comunque fino a fine lavori, con riapertura del tratto interessato nelle giornate di sabato e domenica ed eventuali festivi infrasettimanali, per consentire l’esecuzione dei lavori di esbosco.
NOVE MORTI IN 48 ORE, TRA I 70 E I 97 ANNI.
BELLUNO Nella giornata di DOMENICA sono decedute 4 persone covid positive: un uomo di 93 anni ricoverato in Medicina a Belluno, una donna di 89 anni ricoverata in Medicina a Belluno, una donna di 92 anni ricoverata in Ospedale di Comunità a Belluno, una donna di 97 anni ricoverata in Geriatria a Belluno.
Nella giornata di IERI sono decedute 5 persone covid positive: una donna di 70 anni ricoverata in Rianimazione a Feltre, un uomo di 88 anni ricoverato in Pneumologia a Belluno, una donna di 87 anni, una donna di 88 anni e un uomo di 88 anni ricoverati in Geriatria a Feltre.
NUOVI POSITIVI ALLE 8 DI QUESTA MATTINA 55
I DATI DI AZIENDA ZERO: POSITIVI DAL 21 FEBBRAIO 10024 (+40) ATTUALMENTE POSITIVI 4278 (-17) DECEDUTI DAL 21 FEBBRAIO 279 (+2) NEGATIVIZZATI 5469 (+55)
Ricoveri
(dato alle ore 17.00 fonte: Azienda Zero)
Le persone attualmente POSITIVE ricoverate negli ospedali dell’Ulss Dolomiti sono:
Area NON CRITICA |
Terapia Intensiva |
|
Ospedale di Belluno |
56 |
3 |
Ospedale di Feltre Ospedale di Agordo |
58 6 |
7 |
Le persone attualmente POSITIVE ricoverate in Ospedale di Comunità sono:
pazienti attualmente positivi |
|
Ospedale di Comunità AGORDO |
7 |
Ospedale di Comunità ALANO |
4 |
Ospedale di Comunità AURONZO Ospedale di Comunità di BELLUNO |
10 18 |
Ospedale di Comunità di FELTRE |
11 |
PAURA A LIVINALLONGO, LA FRESA INVESTITA DALLA VALANGA, L’OPERATORE SI SALVA.
LIVINALLONGO Prosegue il grande lavoro di uomini e mezzi per raggiungere le frazioni periferiche e per rimettere in attività le linee telefoniche. Necessario uno studio per capire come mitigare i problemi dei disservizi, anche in questa occasione troppi. Valanghe sotto osservazione anche con i droni. L’appello: “Non mettete mano agli sci da alpinismo”
IL SINDACO LEANDRO GRONES
SCUOLE CHIUSE DUE GIORNI
LIVINALLONGO Ordinanza di chiusura della Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di Primo Grado del Comune di Livinallongo del Col di Lana sia mercoledi che giovedi. Questo il motivo: le strade del Comune sono direttamente interessate dalla prevista eccezionale condizione di abbondanti nevicate e di conseguenza viene aumentato anche il rischio della circolazione veicolare soprattutto per gli scuolabus
GOSALDO, EVACUATA UN’ABITAZIONE
DI GIANNI SANTOMASO CORRIERE ALPI
GOSALDO E’ stata recuperata anche la coppia di villeggianti rimasta bloccata nella propria abitazione in località Botter, dopo la caduta di una serie di grane lungo la stradina di 300 metri che da Col Tamai, parcheggio dell’auto, porta alla casa. Già domenica i soccorritori avevano sentito marito e moglie di Martellago (VE), assicurandosi stessero bene. Ieri mattina l’uomo si è avventurato da solo ed è riuscito a superare gli smottamenti arrivando fino a Ren, dove, al di là del ponte crollato, ha visto un dipendente del Comune che ha allertato il 118. Una squadra del Soccorso alpino di Agordo assieme a due Vigili del fuoco, ha superato il torrente tramite una passerella. Dopo aver oltrepassato le frane, i soccorritori hanno quindi raggiunto la moglie, di 78 anni, rimasta a casa. Poiché non sarebbe stato possibile per lei tornare a ritroso con la squadra, la donna è stata recuperata dell’elicottero del Suem di Pieve di Cadore che la ha imbarcata con un verricello di 10 metri e trasportata a Lambroi. Nel rientrare i soccorritori hanno preso con loro anche il marito, rimasto in attesa a Ren.
I NOSTRI IN EMILIA
20 squadre della Protezione_Civile del Veneto sono partite per l’Emilia Romagna a supporto delle persone colpite dall’evento alluvionale. I nostri volontari sono impegnati da giorni in varie zone del Veneto ma hanno immediatamente dato la disponibilità a recarsi anche in Emilia Romagna
PATRICK, MANLIO E JACOPO: I TRE VIGILI DEL FUOCO DI GOSALDO
GOSALDO Di loro si sono occupati gli organi di stampa dell’intero Paese ma anche oltre confine. Erano a bordo del “combi” finito ruote all’aria nel torrente a Ren di Gosaldo. I vigili del fuoco volontari stavano tornando da un intervento (dove erano stati indirizzati) per prendere parte ad un’altra operazione. Il ponte ha ceduto non appena il mezzo c’ha messo le ruote anteriori. “Primo salvarci e lasciare il mezzo”, lo hanno detto e fatto i tre volontari e grazie a questo istinti oggi raccontano a Radio Più la loro “avventura”.
L’INTERVISTA DI GIANNI SANTOTOMASO
NELLA FOTO I TRE VOLONTARI DI GOSALDO: da sinistra Jacopo Da Campo Jacopo , Manlio Masoch e Patrick Marcon
di GIANNI SANTOMASO CORRIERE ALPI
VIGILI DEL FUOCO AL LAVORO ANCHE QUESTA NOTTE, PIU’ DI 500 INTERVENTI
VENEZIA Proseguono senza soste le operazioni di soccorso dei vigili del fuoco per il maltempo che da venerdì hanno interessato il Veneto e in particolar modo la provincia di Belluno. Superati da venerdì i 500 interventi di soccorso con oltre 100 operatori sul territorio, tra personale permanente e volontario. Sono ora impegnate 36 squadre, 40 gli interventi in coda. In Alpago sono proseguiti gli interventi per prosciugamenti come anche nel Feltrino. Effettuate dalle squadre numerose operazioni di pulizia e disostruzione di corsi d’acqua. Interventi in Comelico per taglio di rami spezzati dal peso della neve. Le operazioni sono proseguite anche durante la notte.
CHIUSO PONTE DEL FELICE A CROSTOLIN DI AGORDO, ARRABBIATO IL SINDACO ZUANEL
LA VALLE Ponte del Felice “subiot” di nuovo chiuso, hanno ceduto gli argini. Il sindaco Zuanel è arrabbiato perché dopo Vaia nessuno è intervenuto con risolutezza. Sono stati fatti degli interventi che evidentemente sono serviti a poco visto che il ponte è di nuovo chiuso e i massi degli argini hanno ceduto alla furia dell’acqua. L’area artigianale di Noach si raggiunge attraverso la comunale (da Le Campe) o scendendo da La Valle Agordina per la strada sempre comunale
VIDEO
https://www.facebook.com/mirko.mezzacasa/videos/10225110804184080
MENO PROBLEMI DI ALTROVE A ROCCA PIETORE “SONO VICINO A CHI HA PIU’ PROBLEMI DI NOI” DICE DE BERNARDIN
ROCCA PIETORE Il paese quasi indenne nell’avversità meteorologica, se si esclude la slavina sul Genzianella che comunque non ha creato gravi danni. Il bilancio del sindaco Andrea De Bernardin
FOTO
LUXOTTICA: TAMPONI PER TUTTI DIPENDENTI E FAMILIARI. l’INVITO CONTINUA
AGORDO Luxottica ha raggiunto gli organici della forza lavoro con un nuovo messaggio che invita a sottoporsi al tampone, invito esteso ai familiari dei dipendenti. Prenotazioni attraverso il portale, il tampone per i dipendenti sarà effettuato come sempre presso l’infermeria dello st abilimento. Se il dipendente è interessato o se riceve l’SMS che comunica che è stato individuato per effettuare il tampone in azienda, lo può prenotarel (test diagnostico) sempre on line. Fino al 20 dicembre si potranno prenotare nello stesso modo il tampone anche per familiari conviventi con la possibilità di prenotare il tampone per il dipendente e familiari nello stesso luogo e orario. La comunicazione dell’esito del test da parte dell’Università di Padova sarà trasmessa all’indirizzo e-mail indicato sulla piattaforma di prenotazione entro 3 giorni lavorativi, anche in caso di accertata negatività. Dove verranno effettuati i tamponi? Ex Centro One Sight – Via Valcozzena. Con quali orari? martedi e venerdi 15-19; sabato e domenica dalle 9 alle 18. Non saranno effettuati tamponi senza prenotazione. Immancabile l’appello Luxottica: “L’eventuale negatività non significa assenza di rischio: è importante rispettare sempre il distanziamento sociale, indossare la mascherina e lavarsi con cura le mani sempre”.
GARA DEL GAS: IL TAR DEL VENETO RESPINGE IL RICORSO DI 42 COMUNI DELLA PROVINCIA
BELLUNO
MORENO GIOLI
AUTO ELETTRICHE: LE COLONNINE DI RICARICA A SEDICO. IL COMUNE VARA LA DELIBERA PER DUE STALLI
DAMIANO TORMEN
I GRAFICI DI TIZIANO DE COL I dati odierni riguardanti la Provincia di Belluno sono probabilmente falsati dalla chiusura dei drive-in di ieri causa emergenza meteo
SUPERATI I 4 MILIONI DI TAMPONI, QUASI 8000 DIMESSI. DA VENEZIA PARLA ZAIA “Maltempo le opere hanno funzionato, non è stato straordinario…di più”
VENEZIA Punto stampa, il primo della settimana da Marghera. Gli aggiornamenti della pandemia covid19.
LEGGI LA CONFERENZA DEL PRESIDENTE LUCA ZAIA
UN NUOVO STUDIO Pronto uno studio che coinvolgerà tutto il Veneto, il campione infatti interesserà più aree geografiche. Appena sarà pronto il progetto lo presenteremo. Si sta interessando l’università di Padova su una popolazione indistinta, casuale. Non mi risulta che in Italia ci siano studi analoghi. Le curve puntano verso il basso, è indiscutibile l’apice è stato raggiunto. E’ da vedere se vira a scendere o se si rialzerà. Negli ospedali la pressioni è sempre alta. E’ un periodo difficile del Natale, delle spese, delle passeggiate, degli assembramenti. Sarebbe bene non guardare i numeri assoluti non vuol dire nulla, i veri dati. La percentuale dei positivi sui tamponi fatti è di poco più del 6%. Oggi abbiamo 50 terapie intensive occupate in più rispetto a marzo. Il potenziale è di 1000 terapie intensive. NUOVE ORDINANZE? Non lo escludo stiamo pensando al tema assembramenti che significa ricoveri. Nulla di sconvolgente comunque ma che ci accompagni nel periodo natalizio. TEMA CONTROLLI LO HA PORTATO ALL’ATTENZIONE DELLA CONFERENZA DEI PRESIDENTI? Stasera alle 18 abbiamo l’incontro con il Governo, non escludo di parlarne bene venga. E’ un tema che si tocca spesso, che la Polizia Locale non abbia accesso ai dati è un problema concreto che non conoscevo.
MALTEMPO Ringrazio l’assessore Bottacin, i volontari i cittadini per il grande lavoro degli ultimi due giorni. E’ stato un lavoro straordinario e molto impegnativo. C’è stata più acqua del 2010, dieci anni fa 586 millimetri ieri 624. Se non avessimo fatto le opere che noi abbiamo fatto… ma non ho visto una nota di merito per la Regione, non perché vogliamo essere ringraziati perché abbiamo fatto il nostro dovere, ma Vicenza non è andata sotto acqua per le opere che abbiamo realizzato ed è rispettoso del lavoro di quanti hanno lavorato. Nel 2010 con 46 millimetri di acqua in meno sono andate sotto acqua 235 Comuni che hanno visto allagate 10.040 famiglie o imprese. Non è stata un risposta straordinaria… di più. Nel 2010 più di un miliardo di euro di danni, oggi a spanne siamo sul mezzo miliardo di danni. Ho già dichiarato lo stato di crisi aperto, man mano si possono aggiungere i conti dei Comuni colpiti». Nel vicentino ha funzionato il bacino di Caldogno voluto dalla Regione, Vicenza non è andata sotto acqua perchè abbiamo fatto le opere. Erano da 80 anni che non venivano fatte. Adesso ampliamo Montebello. NON ANDATE IN MONTAGNA, SIAMO NEI CASINI. STIAMO PENSANDO DI FARE UN’ORDINANZA. ABBIAMO MOLTE STRADE CHIUSE, LO ZOLDANO LO SI RAGGIUNGE SOLO VIA STAULANZA. CI SONO FRANE CICLOPICHE. LE STORIE DI ISTRAGRAM FATELE DA ALTRE PARTI E NON VENITE E ROMPERE LE BALLE. NON ABBIAMO BISOGNO DEL TURISMO DRAMMATICO.
https://www.facebook.com/zaiaufficiale/videos/671333293532242
DI COVID MUORE UN RICOVERATO SU DUE IN TERAPIA INTENSIVA, VENGONO INTUBATI ANCHE 40ENNI
DOPO IL MALTEMPO RIAPERTI I DRIVE IN TAMPONI
BELLUNO Ieri mattina i drive-in tamponi dell’Ulss Dolomiti hanno ripreso a funzionare, pur rallentati dalle difficoltà create dalla forte ondata di maltempo e dallo stop forzato di due giorni. Il problema principale è stato la carenza di corrente elettrica, sopperita con l’uso di generatori. In supporto al drive-in di Sagrogna è stata attivata un’ulteriore linea all’ospedale San Martino dove sono stati dirottati parte degli utenti. Al drive-in di Feltre, in mattinata il team della Difesa ha ripristinato la tenda di appoggio danneggiata. Pur con la neve, hanno funzionato regolarmente il drive-in di Auronzo per le persone prenotate e il drive-in di Agordo, ad accesso libero. In totale, alle ore 15, nei drive in di Belluno, Feltre e Auronzo erano stati eseguiti 510 tamponi rapidi e 442 molecolari.
Team scuola Grande lavoro anche per il Team scuola del Dipartimento di Prevenzione che ha riprogrammato tutti gli appuntamenti. Sono stati organizzati 4 sedi per drive-in scuola per testare le 26 classi in programma in varie parti della provincia. Nella sola mattinata di ieri sono stati eseguiti oltre 320 tamponi rapidi da parte del Team scuola. I genitori di alunni di classi con positività devono far riferimento al referente covid della scuola e non recarsi autonomamente ai drive-in.
AGGIORNAMENTO MALTEMPO, LUNEDI ORE 13.00 PARLA GIANPAOLO BOTTACIN
VENEZIA Iniziamo dalla previsioni. Ci sono state alcune di tregua ma pioverà fino a mercoledi pur con intensità minore. Le piene stanno transitando interessando aree golenali ma non ci sono particolari problemi nemmeno sui corsi d’acqua da altre regioni. Il rischio valanghe è elevato, perché c’è stata molta neve e perché si sono innalzate le temperature per poi lasciare spazio di nuovo a nevicate. Di qui l’appello di evitare lo spostamento verso le località turistiche. Abbiamo avuto smottamenti importanti che hanno ostruito la 251 per lo zoldano, ma anche altri in giro per le province di Belluno, Vicenza e Treviso. Ci preoccupa di più la Val di Zoldo. La frana di Perarolo si è messa in movimento con una velocità che ci farà valutare eventuali evacuazioni. Misurina stiamo riaprendo la viabilità. A Puos operazione complessa per evacuare la casa di riposo con 32 ambulanza, la macchina ha funzionato bene grazie a Ulss e 118. Il piano di protezione civile della Regione ha visto investimenti per più di 1 miliardo di euro che hanno avuto efficacia, forse non viene percepito dal cittadino. Nel 1966 ci furono 100 morti, non vediamo gli effetti del 2010 eppure negli ultimi due giorni ha piovuto di più sia rispetto a 10 anni fa che al ’66 quando ha piovuto bene. Oggi accadono eventi con ripercussioni gravi però assolutamente molto meno impattanti rispetto ad una volta.
A COLPO D’OCCHIO IPOTIZZATI DANNI PER MEZZO MILIARDO, QUANTI NEL BELLUNESE? Non lo so, non abbiamo ancora contezza dei danni. Dal punto di vista del rischio valanghe e frane con precipitazioni elevate ci aspettiamo altri eventi. Alcune sono particolarmente monitorate. Quindi è presto per fare una conta dei danni che sarebbe parziale.
CI SONO OPERE IN CANNA OGGETTO DI GUAI BUROCRATICI? Cosa si intende per guai burocratici? Viale Diaz c’è stato un ricorso di chi non ha vinto e il ritardo è stato di un anno. Un reperto archeologico o un sito inquinato comportano ritardi. Ci sono tante variabili, quindi non sono pronosticabili gli inghippi. Per il resto abbiamo anche molto opere terminate in anticipo rispetto al cronoprogramma e siamo riusciti a spendere tutti i fondi vaia nei tempi previsti.
DUE GIORNI DI TEST STRESS PER IL MOSE Non è un’opera fatta dalla Regione, leggo i giornali e vendo che funziona. Rimangono i dubbi sul costo di gestione. Noi abbiamo bacini di laminazione del tutto automatici. Il Mose ha costi di gestione rilevantissimi.
CLASSIFICA PRECIPITAZIONI Soffranco 715 mm con Vaia nel 2018, Val Pore 624 mm a Seren del Grappa in questi giorni, Cansiglio 1966 con 615 mm. Nel 2010 sempre Val Pore 586mm. Gli eventi non hanno avuto tutti la stessa durata e i mm di pioggia vengono diluiti in più giorni.
AGGIORNAMENTO ANAS
In Veneto, riaperta al transito la statale 52 “Carnica” tra Santo Stefano di Cadore (km 88,700) e Campitello (km 91,200) dove le squadre Anas hanno completato la rimozione degli alberi caduti in carreggiata. Lungo la statale permangono la chiusura tra il Passo della Mauria (km 64,140) e Lorenzago di Cadore (km 72,500) per taglio alberi e il Passo di Monte Croce Comelico al confine con il Trentino-Alto Adige
LE FRAGILITA’ DI UNA TERRA FERITA, IL PUNTO CON LA PROVINCIA PRESIDENTE PADRIN, BORTOLUZZI CONSIGLIERE
BELLUNO Un altro episodio, pesante. Maltempo che mette ancora una volta tutte le fragilità della nostra terra, già ferita da Vaia. Dice bene il Presidente della Provincia Roberto Padrin che da subito ha un pensiero di vicinanza a tutti coloro che hanno avuto danni e disagi, e a chi al momento si trova fuori casa, sfollato. “Credo che possiamo ritenerci fortunati per non aver avuto vittime – dice Padrin – da Vaia abbiamo imparato molto, dal senso di comunità al valore del volontariato, ma anche il rispetto delle prescrizioni e delle richieste di non spostarsi se non strettamente necessario”. In corso la conta dei danni
IL PRESIDENTE ROBERTO PADRIN
«Stiamo completando i sopralluoghi di giornata, ma serviranno altre uscite per monitorare tutti i dissesti creati dall’ultimo episodio meteo” dice invece il consigliere Massimo Bortoluzzi che teme un ulteriore peggioramento e non mancano i dissesti che preoccupano. ” Il territorio è in ginocchio – dice il consigliere – e una volta di più si palesa il problema dello spopolamento, che aggrava i problemi creati dal cambiamento climatico. Abbiamo bisogno di risorse e mezzi diversi rispetto alla pianura. Queste situazioni lo dimostrano in tutta chiarezza. Lancio un grido d’allarme al governo Concretamente Bortoluzzi ricorda che negli ultimi sei anni sono stati azzerati i trasferimenti statali per la viabilità provinciale, che prima ammontavano a 15 milioni di euro l’anno. “Questo significa – conclude il consigliere – che la Provincia è costretta a usare altre risorse per le strade, erodendo anche i soldi del demanio idrico che dovrebbero servire per la lotta al dissesto idrogeologico. Ecco cosa intendo quando parlo di risorse. Non ci lamentiamo per niente, ma a ragione veduta».
PERAROLO Ieri sera evacuazione di alcune case che insistono sotto la frana della Busa del Cristo. Da oggi saranno monitorati i siti più fragili, soprattutto in concomitanza con il peggioramento meteo. Ieri funzionari e operatori si sono concentrati sulle emergenze; nei prossimi giorni sarà studiata una modalità per agevolare i cittadini che hanno subito danni e hanno dovuto svuotare garage e scantinati.
IL GIORNO DOPO, PROVINCIA IN SOPRALLUOGO. EVACUATA TRE FAMIGLIE A PALUGHETTO OSPITATE ALL’ASILO
CHIES Quattro colate importanti, per circa 3mila metri cubi materiale.
TARCOGNA: Ieri sera svuotata in tempo la vasca di accumulo, altrimenti la località Le Rive (foto) sarebbe stata evacuata. Da valutare i movimenti sul versante.
PALUGHETTO Evacuate tre famiglie
, che resteranno fuori altre notti ospiti all’asilo. Una colata da almeno 400 metri cubi di materiale ha distrutto due barriere e ha compromesso la terza.
CODENZANO Situazione da monitorare con l’ausilio della Protezione Civile. Una frana ha lambito una strada comunale.
LONGARONE Allagamento a Rivalta Dogna e Provagna
PALUGHETTO C’erano tre reti anticolata (rinforzate dalla Provincia a febbraio 2020). Due completamente distrutte, la terza compromessa e il materiale è passato sotto. Sarà attivata una somma urgenza
FOTO PUOS D’ALPAGO
CANALE CELLINA
VALLE DI SAN LUCANO E DIGOMAN DI VOLTAGO
TAIBON A Col di Pra nonostante i grandi lavori realizzati dopo Vaia l’acqua ha avuto di nuovo il sopravvento sull’abitazione sottostante. Ecco il video (non conosciamo l’autore) realizzato ieri in fondo alla Valle di San Lucano.
VOLTAGO La frana a Digoman, provinciale Voltago-Rivamonte. Lavori di sgombero in corso
FELTRE: ANNULLATO IL MERCATO DEL MARTEDI
FELTRE Per ragioni di sicurezza ecco l’ordinanza firmata dal sindaco Paolo Perenzin: oggi il mercato è annullato. Continua nel frattempo il lavoro di bonifica e pulizia da materiali e detriti accumulatisi in questi giorni. In particolare, ieri: è stato riaperto il tratto di Viale Marconi, tra la rotatoria di via Tezze e la ex Casa di Cura Villabruna-Bellati; sono state chiuse, per smottamento di materiali, due strade secondarie: via Cansech, nella zona dell’albergo Sagittario al Casonetto e via Laviste a Villaga in corrispondenza del guado sul torrente (non ci sono case isolate); è stato istituito il limite di peso di 35 q.li per i veicoli in transito su un ponte sul torrente Aurich in via San Fermo; chiusura di via Musil (dove domenica era esondato l’omonimo rio) dal molino Stien fino al ponte sul rio in corrispondenza del civico 7 Altre segnalazioni di intervento, che verranno potate a termine entro la giornata riguardano la pulizia di acqua e detriti dalla sede stradale in due punti nelle frazioni di Arson e Lasen. (foto corriere delle alpi)
VIGILI DEL FUOCO AL LAVORO ANCHE QUESTA NOTTE, PIU’ DI 500 INTERVENTI
VENEZIA Proseguono senza soste le operazioni di soccorso dei vigili del fuoco per il maltempo che da venerdì hanno interessato il Veneto e in particolar modo la provincia di Belluno. Superati da venerdì i 500 interventi di soccorso con oltre 100 operatori sul territorio, tra personale permanente e volontario. Sono ora impegnate 36 squadre, 40 gli interventi in coda. In Alpago sono proseguiti gli interventi per prosciugamenti come anche nel Feltrino. Effettuate dalle squadre numerose operazioni di pulizia e disostruzione di corsi d’acqua. Interventi in Comelico per taglio di rami spezzati dal peso della neve. Le operazioni proseguiranno anche durante la notte.
NELLA FOTO I TRE VOLONTARI DI GOSALDO: da sinistra Jacopo Da Campo Jacopo , Manlio Masoch e Patrick Marcon
POMPIERI VOLONTARI AGORDINI, FORZA E ORGOGLIO DEL TERRITORIO
ALLEGHE Ancora giorni da cerchiare con il rosso sul calendario per i vigili del fuoco volontari di Caprile e Rocca Pietore, tra i protagonisti del soccorso a Sottoguda dopo la slavina che ha interessato l’Hotel Genzianella. Non si sono risparmiati i pompieri volontari tra taglio piante in piena notte a Santa Maria delle Grazie, Masarè e Caracoi. Gran lavoro anche sulla strada per i problemi causati da tombini ostruiti, nel corso di tutta l’emergenza i vigili sono stati più volte allertati per allagamenti in abitazioni anche nei Comuni limitrofi.
COLLE SANTA LUCIA L’impegno dei vigili del fuoco volontari di Colle Santa Lucia è iniziato già il 5 dicembre quando il maltempo ha provocato la caduta di alcune piante lungo la regionale 203 agordina poco prima del bivio per l’abitato di Larzonei in Comune di Livinallongo. Domenica mattina i pompieri hanno rivolto lo sguardo a sud ringraziando Santa Barbara per aver vegliato sui colleghi di Gosaldo finiti nel torrente a Ren. “A volte – dicono – le notizie in Televisione sembrano così distanti da noi ed invece questa volta è capitato proprio qui vicino, a Gosaldo. Per fortuna non si è fatto male nessuno. Un grande abbraccio va comunque ai nostri colleghi volontari del distaccamento di Gosaldo per quanto accaduto”. Domenica interventi fino a San Tomaso Agordino per danni d’acqua.
CANALE D’AGORDO I pompieri volontari di Canale d’Agordo sono stati i primi ad essere allertati ieri mattina quando una frana ha interessato la 346 del San Pellegrino tra Canale d’Agordo e La Mora. Uno dei tanti interventi sia nel Comune di Canale d’Agordo che altrove fino a Voltago, Frassenè e Gosaldo.
DAL 7 AL 13 DICEMBRE L’OPERAZIONE ROADPOL CONTRO ALCOL E DROGHE
BELLUNO ROADPOL – European Roads Policing Network – ha programmato nel periodo dal 7 al 13 dicembre 2020 l’effettuazione della Campagna Europea congiunta denominata “ALCOHOL & DRUGS” ROADPOL e una rete di cooperazione tra le Polizie Stradali, nata sotto l’egida dell’Unione Europea, alla quale aderiscono tutti i Paesi Membri, tranne la Grecia e la Slovacchia, oltre alla Svizzera, la Serbia, la Turchia ed in qualità di osservatore la Polizia dell’Emirato di Dubai (Emirati Arabi Uniti). L’Italia rappresentata dal Servizio Polizia Stradale del Ministero dell’Interno, ricopre la Presidenza onoraria. L’Organizzazione sviluppa una cooperazione operativa tra le Polizie Stradali europee, con l’obiettivo di ridurre il numero di vittime della strada e degli incidenti stradali in adesione al Piano d’Azione Europeo 2011-2020. Tale attività si sviluppa attraverso operazioni internazionali congiunte di contrasto delle violazioni e campagne “tematiche” in tutto i1 Continente, all’interno di specifiche aree strategiche. L’obiettivo ultimo è quello di elevare gli standard di sicurezza stradale, armonizzando l’attività di prevenzione, informazione e controllo, anche attraverso campagne di comunicazione e operazioni congiunte i cui risultati vengono poi monitorati dal Gruppo Operative ROADPOL. Lo scopo della campagna ”ALCOHOL & DRUGS” e di effettuare controlli per l’accertamento della guida in stato di ebbrezza. A tal fine la Polizia Stradale ha predisposto, sull’intero territorio nazionale, l’effettuazione, per tutto il periodo in questione di mirati controlli con precursori ed etilometri, con particolare attenzione anche ai conducenti di veicoli pesanti e commerciali.
AUMENTARE I FONDI PER LE EMERGENZE MALTEMPO, LO CHIEDONO I DEPUTATI DEL PD
ROMA “Piena solidarietà alle persone delle zone devastate da questa ennesima ondata di eccezionale maltempo che ha colpito il Veneto». La esprimono i deputati veneti del Partito democratico e Roger De Menech. «Alla Camera abbiamo appena presentato un emendamento alla legge di bilancio del 2021 per chiedere nuovi finanziamenti per i lavori di ricostruzione e sviluppo delle zone alluvionate dagli ultimi eventi come da quelli che hanno sferzato la regione ad agosto», affermano i due deputati. «Dal governo dovrebbe arrivare una risposta positiva. Inoltre stiamo sollecitando una decisa semplificazione burocratica per le opere di contrasto al dissesto idrico e geologico. Solo così sarà realistico accelerare le gare di appalto e l’assegnazione dei lavori. I rappresentanti dei cittadini stanno facendo tutto quanto nelle loro disponibilità per fronteggiare l’emergenza. Gli apparati burocratici devono fare altrettanto». Il maltempo nelle aree montane genera frane e smottamenti con un impatto sulla sicurezza di strade a centri abitati. Ad agosto le colate di fango e alcune trombe d’aria hanno danneggiamento alcune abitazioni e scoperchiato decine di tetti nel Bellunese.
A NOVEMBRE PERSI IN VENETO 2.350 POSTI DI LAVORO, 37.000 COMPLESSIVI NEL 2020.
VENEZIA “Nell’ambito di un mercato del lavoro ancora stagnante nel mese di novembre, l’aggravarsi della situazione pandemica e l’adozione di nuove misure restrittive, che andranno ad incidere inevitabilmente su una stagione turistica invernale ormai già compromessa, prefigurano il rischio di una nuova fase negativa sul fronte economico e occupazionale per il Veneto. Un rischio che non possiamo permetterci”. Così l’Assessore regionale al lavoro Elena Donazzan commenta i nuovi dati della Bussola di Veneto Lavoro relativi all’andamento del mercato del lavoro in regione. A novembre il saldo dei posti di lavoro dipendente è negativo (-2.350), ma in linea con quello dello scorso anno (-2.648) e frutto di 31.791 assunzioni (-22%) e 34.135 cessazioni (-21%). Il bilancio occupazionale dell’intero 2020 risulta, invece, positivo per 20.180 posizioni lavorative, seppure di molto inferiore rispetto a quello registrato nel 2019 (+50.966). Dal confronto tra i due saldi deriva la stima della perdita occupazionale complessiva determinata dalla pandemia da Covid-19, che tra mancate assunzioni e rapporti di lavoro cessati ammonta, dunque, a circa 37.000 posti di lavoro. Il turismo rimane il settore più colpito, nel quale si concentra il 39% della perdita occupazionale complessiva, pari a circa 14.000 posizioni di lavoro. Perdite significative, nell’arco del 2020, si registrano anche nel metalmeccanico (-5.000), nella logistica (-3.300), nel commercio all’ingrosso (-2.200) e al dettaglio (-2.100) e nell’occhialeria (-1.400). A novembre, per effetto degli andamenti stagionali, chiudono in terreno particolarmente negativo l’agricoltura (-1.700) e i servizi turistici (-3.200). Sul fronte delle assunzioni, che consentono di descrivere più fedelmente gli effetti della pandemia, i settori più colpiti nel corso del 2020 risultano l’occhialeria (-63%), la concia (-39%) e, ancora, il turismo (-43%). Picco di assunzioni a novembre nel settore editoria-cultura a Venezia, per la gran parte riconducibili alle riprese cinematografiche che si stanno svolgendo in città e che hanno richiesto l’impiego, seppure per periodi di tempo limitati, di numerose comparse. Tutte le province mostrano nell’ultimo mese un sensibile calo delle assunzioni, in particolare Belluno (-40%), sulla quale pesano le difficoltà legate alla stagione turistica invernale, e Verona (28%), mentre le riduzioni più contenute si registrano a Rovigo (-11%) e Venezia (-16%), che rimane tuttavia il territorio più colpito nell’arco di tutto l’anno.
GIOVANI INDUSTRIALI BELLUNESI A “LEZIONE” DA RICCARDO DONADON, ANIMA DI H-FARM
BELLUNO Sarà Riccardo Donadon, anima di H-Farm il più grande polo d’innovazione d’Europa, il protagonista del nuovo appuntamento targato AperiCeo, l’iniziativa promossa dal Gruppo Giovani Industriali di Confindustria Belluno Dolomiti per far incontrare i giovani imprenditori e manager del territorio con i numeri uno dell’economia e dell’innovazione a livello nazionale e internazionale. L’appuntamento, rigorosamente on-line, è fissato per le 18 di mercoledì 9 dicembre 2020 con iscrizione gratuita su eventbrite. L’ultimo progetto di Donadon – inaugurato lo scorso settembre a Roncade nel Trevigiano – si chiama H-FARM Campus ed è il più grande polo di innovazione in Europa, su una superficie di oltre 51 ettari, in grado di ospitare più di 3 mila persone, di cui 2000 studenti, dotato di impianti sportivi, spazi per eventi, edifici dedicati alla formazione, aree dedicate alla ristorazione, una grande biblioteca e una conference hall aperta al pubblico e firmata dall’architetto Richard Rogers. “Quella di Donadon è una storia importante, da condividere”, afferma Marco Da Rin Zanco, presidente del Gruppo Giovani Industriali di Confindustria Belluno Dolomiti. “H-Farm è un’eccellenza mondiale nata in Veneto ma che dialoga con i principali interlocutori internazionali: un modello di riferimento per le grandi come per le piccole imprese, la dimostrazione che si può essere ancorati al territorio pur guardando lontano, come peraltro buona parte delle nostre aziende bellunesi”.
COL DISSESTO IDROGEOLOGICO NUOVI DISASTRI DAL MALTEMPO di RENATO BONA
BELLUNO Col ritorno, purtroppo alla grande, del maltempo, torna d’attualità il problema di porre mano ad un grande piano di regimazione idraulica (e non solo) dei moltissimi bacini che caratterizzano anche la provincia di Belluno. Intervenendo una volta per tutte con la realizzazione di opere che non siano solo l’effimero superamento delle emergenze ricorrenti. La Val Zoldana, ad esempio, è stata di nuovo investita dell’annoso problema, con l’imponente frana che ha bloccato la strada che sale da Longarone verso quella valle che nel 1966 visse, come purtroppo tante altre realtà del Bellunese, la drammatica esperienza dell’alluvione. Con qualcosa come 50 milioni di metri cubi d’acqua che in 48 ore – lo ricordava il sindaco Giacomo Renzo Scussel – si riversarono sul bacino del Maè e lungo gli alvei, e i versanti erosi dall’acqua misero in movimento masse enormi di ghiaia e fango: le acque trascinarono a valle con veemenza alberi schiantati dal vento e l’effetto combinato del deflusso con repentine alterazioni dell’alveo in prossimità di ponti o di confluenze provocò la fuoriuscita delle acque dagli alvei e la rovina di strade, ponti e case. Ci soffermiamo sullo Zoldano perché, come abbiamo già avuto modo di scrivere, proprio in quel novembre di 44 anni fa ad iniziativa dell’Amministrazione comunale e della Comunità montana e il patrocinio dell’Istituto culturale di Zoldo venne dato alle stampe il libro fotografico “L’alluvione del 1966 in Zoldo. Immagini storiche e profili d’intervento”. Oltre alle splendide fotografie di: Franco Casal, Michele Corazza, Luigi De Fanti, Foto Eddy, Foto Pompanin, Paolo Lazzarin (si occupò anche del coordinamento editoriale), Angelo Panciera, Arturo Panciera e Dario Pra Floriani, sulle conseguenze dell’evento (che in ambito provinciale provocò anche diverse vittime) vi è l’illustrazione de “Le briglie a fessura a tutela degli abitati di Forno di Zoldo e Dont”, a cura di A. Cavinato, A. Fistarol, E. Fornari e G. Piccoli, e, con Giuseppe Poletti, la descrizione degli interventi di difesa idrogeologica eseguiti, sempre in comune di Forno di Zoldo, dal Servizio Forestale Regionale di Belluno. Nel primo capitolo si commenta la briglia sul torrente Pramper (l’opera in cemento armato con apertura centrale larga due metri e alta 5,50 “crea un bacino utile al deposito del materiale trasportato dalla corrente per un volume di poco meno di 20.000 metri cubi. Potrà essere integrata da altre opere più a monte per un volume totale di circa 40.000 metri cubi di materiale”); quella sul torrente Maè a monte di Dont (costituita da un manufatto a forma di T largo 4 metri e alto 7; “la presenza immediatamente a valle della sezione idonea, di una briglia esistente e la necessitò quindi di fondare la nuova opera su materiali alluvionali accumulatisi dopo la costruzione di quest’ultima, ne ha comportato la sottofondazione con un reticolo di colonne di terreno consolidato ‘jet grouting’. La briglia crea un bacino utile per il deposito del materiale per quasi 100.000 metri cubi”); e quella sul torrente Duran (una struttura in cemento armato con apertura centrale larga 5 metri e mezzo ed alta 9; “l’opera, di dimensioni decisamente importanti è ammorsata in fondazione e sull’ala destra nell’ammasso roccioso in posto, mentre l’ala sinistra interessa un antico accumulo di frana per crollo, che ha richiesto interventi di consolidamento in fase esecutiva”; il bacino è utile al deposito di materiale per un volume sui 40 mila metri cubi). Il secondo capitolo si sofferma sulla sistemazione di versanti in località Nosieda (anno di esecuzione dei lavori il 1995) e sulla sistemazione di versante nella località Loera (primo lotto nel 1990, secondo nel 1996); infine sulla sistemazione della strada forestale nella località Sottorogno-Caselle-Asinera (lavori eseguiti nel 1988). Avviandoci a conclusione non possiamo dimenticare che sabato 27 novembre 1976, l’Associazione stampa bellunese (chi scrive queste note all’epoca ne era il presidente e come tale presiedette il convegno-dibattito che si svolse all’Auditorium bellunese con larga partecipazione di autorità, amministratori regionali e locali, tecnici e cittadinanza) diede alle stampe col contributo della Cassa di Risparmio di Verona, Vicenza e Belluno e per i tipi della tipografia Piave, il libro con gli atti del convegno “Alluvione, 10 anni dopo: problemi e prospettive”. Oggi, a distanza di decenni, nell’impossibilità di riferire sulle relazioni ed il dibattito che ne seguì, riportiamo una notizia che allora venne “lanciata” dall’Agenzia Italia, intitolata “Documento di protesta dei giornalisti bellunesi” in cui si poteva leggere: “L’Associazione stampa bellunese ha espresso in un documento delusione e amarezza perché i programmi a sostegno e difesa della montagna e dei suoi precari equilibri idrogeologici non si sono ancora tradotti in interventi organici e coordinati, relegando quest’area in un quadro di sviluppo complessivamente marginale e subalterno”. Il documento di Asb era stato inviato al Presidente della Repubblica, agli onorevoli Andreotti, Fusaro, Orsini, Milano, Riva e ai consiglieri regionali Bettiol, Dal Sasso, Molinari e Pigozzo, al Prefetto di Belluno, ai presidenti della Provincia e delle regioni Veneto e Toscana. La protesta di quanti operavano nel settore dell’informazione “muove dal fatto che il gonfalone della Regione Toscana è stato insignito della medaglia d’oro al valor civile per la prova collettiva di civismo e difesa morale dimostrata da quell’intera popolazione in occasione delle alluvioni, ma tali meriti non sono stati riconosciuti a Belluno, terra già provata dalla catastrofe del Vajont, che tanto ha dato alla rinascita del Paese e alla formazione delle sue istituzioni democratiche”.
NELLE FOTO (riproduzioni dai libri del Comune di Forno di Zoldo e dell’Associazione stampa bellunese): la copertina del libro fotografico sull’alluvione in Zoldo; quella della pubblicazione con gli atti del convegno promosso dai giornalisti bellunesi a 10 anni dall’alluvione del 1966; la briglia sul torrente Pramper; quella sul Maè a monte di Dont; la briglia del Duran; modello fisico di quella sul Maè vista da valle; e quello della briglia sul Duran con l’apertura a bocca di forno; fase definitiva di sistemazione delle pendici franose di Nosgieda; la presidenza del convegno promosso dai giornalisti bellunesi: da sinistra Giuseppe Sorge, Renato Bona e gli scomparsi Ferruccio Vendramini e Italo Salomon; l’alluvione del 1966 ad Alleghe; tre situazioni a Cencenighe; e altrettante a Feltre.
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Per 1 italiano su 3 la salute è diventata la principale fonte di preoccupazione. 8 italiani su 10 hanno sofferto di almeno un disturbo riconducibile allo stress nell’ultimo anno. In aumento ansia e irritabilità, tensioni muscolari e disturbi del sonno. Una ricerca di Assosalute indaga le principali cause di stress durante la pandemia da coronavirus. Piero Barbanti, Professore di Neurologia all’Università San Raffaele di Roma
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nel 1941, un gruppo di ragazze sovietiche riesce a conquistare un ruolo di primo piano nella battaglia contro il Terzo Reich. Storia;
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CASSA SOLIDARIETÀ LUXOTTICA – PUNTATA DEL 20 NOVEMBRE 2020
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I RACCONTI DI PAOLO SOPPELSA il lunedi alle 9.30 e 18.30
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LA CASA SULLA COLLINA
AUDIO
Abitava nella casa sulla collina, quella sopra la provinciale. Robusto, poco più che trentenne, cordiale ma di poche, pochissime parole. Era la sera di un Capodanno di neve e silenzi. Lassù non arrivava mai il clamore delle grandi feste anni ’80. C’era silenzio e basta. Anche l’ultimo giorno dell’anno. Una sera d’inverno come tante, fredda e con mezzo metro di neve a coprire quel mondo semplice. Una sera diversa solo nell’orario dell’andare a dormire. Qualche “ciacola” quasi sottovoce, l’appisolarsi sul fornel, la terrina di “bagigi” e la Carrà in bianco e nero. Non erano nemmeno le undici quando decidemmo di uscire. Le scarpe grosse, la giacca a vento nera, i guanti rossi come il berretto. In corridoio era già inverno, fuori dalla porta 12° sottozero e la neve ghiacciata illuminata dalla fila di lampadine colorate appese sulla ringhiera del “soler”. Tirava la pelle del viso mentre salivamo verso la strada, con la luce della pila che tagliava quel buio gelido e faceva scintillare il ghiaccio che copriva gli scalini. Ancora uno sforzo in salita ed in breve arrivammo nello spiazzo davanti all’entrata della casa sulla collina. Lui era lì, con un pesante maglione di lana, la camicia a quadri e i jeans. All’orizzonte le luci di Alleghe, la Via Lattea ed il Pelsa vestito di neve. In mano teneva la scaccia-cani. Assomigliava ad una una pistola vera, come quelle dei telefilm. Forse addirittura lo era. Chissà. Ci salutammo con un cenno del capo, poi vidi le dita robuste posare con delicatezza un piccolo cilindro sulla canna. Faceva freddo, molto freddo, lui era impassibile e noi attendevamo impazienti. Puntò verso il cielo, leggermente inclinato verso Alleghe. Il boato ruppe quel silenzio di ghiaccio e neve. Pure il Pelsa parve svegliarsi, e si mostrò in tutta la sua eleganza illuminato dalla luce bianca del tracciante che, dopo essere salito verso il cielo carico di stelle, ora scendeva lento rischiarando le case, gli orti coperti di neve, lo “stradon” e la “brenta”. Pochi minuti più tardi un altro boato ed ancora luce bianca ad illuminare i tetti delle poche case. Poi fine dello spettacolo e ritorno del profondo silenzio di quella gelida sera di Capodanno. Nella “stua” le dita rianimate dal freddo ritornarono ad aprire i “bagigi” le cui scorze finivano dapprima sull’Amico del Popolo e poi nella cucina economica. E la Carrà in bianco e nero ballava e cantava e fuori la neve rifletteva la luce intermittente delle luminarie. Il botto del tappo della bottiglia di spumante che avrebbe celebrato l’anno nuovo. Una fetta di panettone Motta. Poi sarebbe stata un’altra notte d’inverno. Di neve ghiacciata aldilà dei vetri e di stelle sopra il Pelsa…Magiche Dolomiti!!
LE PUNTATE di Luisa Alchini di Leggermente Bellunesi, la domenica alle 11, il martedi alle 10.30 e alle 19.00
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L’ALMANACCO LADINO CON L’ISTITUT CESA DE JAN QUINDICINALE APPUNTAMENTO. LA DOMENICA ALLE 9 IL LUNEDI ALLE 8.35 IL MARTEDI ALLE 12.35 IL MERCOLEDI ALLE 18.35. SECONDA STAGIONE.
LA PUNTATA DELLA SETTIMANA
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FELTRE Senso unico alternato regolato da movieri per lavori stradali nel tratto di viale Monte Grappa compreso fra incrocio con via Folli ( accesso supermercato Lidl ) e fine cantiere Altanon ( altezza negozio Kiwi Sport ) fino al 23 dicembre
PROVINCIALE 49 MISURINA CONFINE PROVINCIA DI BOLZANO: fino al 22 dicembre (festivi e prefestivi compresi) senso unico alternato con movieri o semafori
PROVINCIALE 3 VALLE IMPERINA: fino al 12 dicembre senso unico alternato (tutti i giorni nessuno escluso) in locailtà Gona per messa in sicurezza della strada.
S.P.2 DELLA VALLE DEL MIS Interdizione totale al traffico fino a revoca dal km 14,920 (località Gona Bassa) al km 20,650 (località Titele) per cedimento della carreggiata
S.P. 5 DI LAMOSANO Interdizione totale fino a revoca per presenza di materiale e alberi in strada.
S.P. 251 DI VAL DI ZOLDO E VAL CELLINA dalla località Soffranco fino all’imbocco nord della galleria S. Giovanni interdizione totale al transito per cedimento della carreggiata
SP 423 LAGO DI SANTA CROCE_POIATTE_ALPAGO Fino al 12 dicembre (esclusi festivi e prefestivi) senso unico alternato con movieri o semaforo per esecuzione paramassi a monte della strada
SP 3 DELLA VAL IMPERINA fino a revoca, senso unico alternato regolato a vista in località Gona di Conedera di Rivamonte per cedimento della carreggiata stradale
REGIONALE 203 AGORDINA Fino al 18 dicembre (esclusi festivi e prefestivi) senso unico alternato tra Peron e Candaten con movieri dalle 7.30 alle 9 e dalle 16.30 alle 18. Con semaforo negli altri orari
Precipitazioni: Nelle prime ore generalmente assenti (10%) salvo locali e deboli precipitazioni. Aumento della probabilità fino ad alta (75/100%) nel corso della mattinata per precipitazioni dapprima deboli e sparse poi moderate a partire dalle zone prealpine occidentali in estensione a quelle orientali e alle Dolomiti nelle ore centrali. Da metà giornata le precipitazioni saranno diffuse e continue (90/100%) di moderata e localmente di forte intensità. Il limite neve sulle Prealpi sarà sui 600/800 m al mattino e risalirà sugli 900/1100 m dal pomeriggio/sera, generalmente in prevalenza fino a fondovalle sulle Dolomiti. Sono previsti altri 50/60 mm, localmente 70/80 mm, con altrettanti cm di neve sopra i 1200 m, un po’ di più in quota per neve soffice.
Temperature: Generalmente stazionarie in alta montagna, in lieve diminuzione nelle valli, con escursione termica giornaliera piuttosto ridotta per l’insistente copertura nuvolosa. Su Prealpi a 1500 m min -3°C max 0°C, a 2000 m min -7°C max -3°C. Su Dolomiti a 2000 m min -5°C max -3°C, a 3000 m min -11°C max -8°C.
Venti: Nelle valli deboli o moderati per locali rinforzi da est; in quota tesi anche forti da sud-est, a 30/45 km/h a 2000 m e a 35/50 km/a 3000 m.
Precipitazioni: Probabilità medio-alta (50-75%) di precipitazioni diffuse al mattino, con quota neve di 900-1100 m sulle Prealpi e generalmente fino a fondovalle sulle Dolomiti, con graduale attenuazione dei fenomeni nella seconda parte della giornata a partire dalle Prealpi occidentali. I quantitativi di precipitazione giornalieri saranno molto più contenuti rispetto a martedì.
Temperature: In lieve o contenuto aumento con escursione termica giornaliera piuttosto ridotta per l’insistente copertura nuvolosa. Su Prealpi a 1500 m min -3°C max 0°C, a 2000 m min -7°C max -3°C. Su Dolomiti a 2000 m min -5°C max -3°C, a 3000 m min -11°C max -8°C.
Venti: Nelle valli deboli o moderati per locali rinforzi da est; in quota tesi anche forti da sud-est, a 30/45 km/h a 2000 m e a 35/50 km/a 3000 m.
UNA PORTA APERTA SUL FUTURO: CRESCE IL SETTORE GIOVANILE MASCHILE
BELLUNO La “cantera” della Pallavolo Belluno rifiorisce. Anche in ambito maschile. Sì, perché inizia a dare i suoi primi frutti il lavoro impostato nell’arco di un paio d’anni a livello giovanile: «Peccato aver svolto un solo mese di un allenamento – spiega il dirigente responsabile, Adriano Sartor -. E peccato, soprattutto, che l’attività sia stata di nuovo interrotta. Ma questo è un periodo difficile per chiunque, non resta che adeguarsi». A proposito di difficoltà, si è rivelata impegnativa la ricerca di palestre disponibili: il collettivo è stato costretto a cambiare impianto diverse volte, ma i ragazzi e le loro famiglie si sono sempre adeguati, dimostrando una profonda collaborazione. Nel frattempo, il vivaio dei boys può fare affidamento su una ventina di atleti: «Essendo partiti da zero – prosegue Sartor – abbiamo deciso di affidarci a un tecnico di grande esperienza, come Andrea Salvadego. Grazie al suo contributo e all’appoggio della società, siamo riusciti a costruire una base sulla quale speriamo di costruire un progetto duraturo». Il gruppo è unico, ma le selezioni sono due: Under 15 e 13. «Con la fascia d’età più bassa siamo decollati quest’anno, anche perché abbiamo reclutato 13 ragazzini». Salvadego, dunque, è il responsabile tecnico. Al fianco del coach c’è Elena Da Ros (compagna nel volley e nella vita), oltre a una serie di collaboratori davvero speciali: sono alcuni pallavolisti della prima squadra di serie B (e D), desiderosi di dare una mano alle nuove leve. In primis, Francesco Menegazzo, oltre a Enrico Zanolli, Roberto Schiano, Mattia Foroni, Roberto Da Pian e Walter Castro. Senza considerare Cristina Corona, atleta e interprete del lancio del giavellotto, ormai prossima alla laurea. «Promuovere l’attività maschile – conclude Sartor – è sempre più complicato. Anche perché la pallavolo non rappresenta più la sola e unica alternativa al calcio: ora ci sono molte più opportunità. Questo, però, rende la nostra sfida ancor più stimolante».
SCI ALPINO – STEFANO BARUFFALDI E DRUSCIÉ, ECCO I PRIMI PUNTI DI COPPA DEL MONDO
CORTINA Grande prestazione per Stefano Baruffaldi in Coppa del mondo. Nel gigante di Santa Caterina, l’atleta lombardo che da questa stagione veste i colori dello Sci club Druscié di Cortina, ha conquistato il 23.mo posto, secondo degli azzurri, nella gara vinta dallo svizzero Marco Odermatt. Partito con il pettorale numero 58, “Baru” ha saputo cogliere il 30.mo posto nella prima manche, recuperando poi sette posizioni nella seconda. Per Stefano, e per il Druscié, si tratta dei primi punti conquistati in Coppa del Mondo. «Sono davvero contento, anche se con qualche sbavatura in meno nella seconda manche avrei potuto fare ancora meglio» ha detto appena tagliato il traguardo Stefano. «Non è stato facile arrivare fin qui, mi godo il momento e faccio un plauso all’organizzazione per come ha preparato la pista».