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PROVINCIALE 563 DI SALESEI, LIVINALLONGO: CHIUSURA.
OGGI E DOMANI CHIUSURA TOTALE ALLA CIRCOLAZIONE STRADALE DALLE 8 ALLE 12 E DALLE 13 ALLE 17.30 IN LOCALITA’ PIAN DI SALESEI PER RIMOZIONE MASSA ROCCIOSA A MONTE DELLA STRADA. NEGLI ALTRI ORARI SENSO UNICO ALTERNATO CON SEMAFORO
LA FOTO DI ALLORA del 1916
Il nostro amico e ascoltatore Andrea Amico di chiedeva e si chiedeva se questo angolo di Agordino esista ancora
OSPEDALE DI AGORDO: FERMA L’ATTIVITA’ CHIRURGICA, QUELLA ORTOPEDICA AL CINQUANTA PER CENTO. LA PREOCCUPAZIONE DEI COMITATI PER L’OSPEDALE.
AGORDO Ormai da tempo l’ospedale di Agordo è libero dal virus covid_19, ma il reparto di chirurgia è ancora sbarrato e sullo stesso pendono le decisioni della Regione e delle relative schede. Perché l’attività chirurgica non riprende nonostante le lunghe liste di attesa? E cosa accadrà dopo il pensionamento del primario dottor Bertone? Gli agordini non vogliono sotto sezioni dipendenti da Belluno ma risposte chiare dal direttore generale Adriano Rasi Caldogno. Ci sono poi gli interrogativi sull’ortopedia che non funziona a pieno regime e la stagione turistica è ormai iniziata con relativo aumento di presenze in vallata. Il direttore ha un piano? E quale sarebbe questo piano? La lungodegenza continuerà ad esistere o sono previsti grandi cambiamenti? I comitati sono preoccupati che la “scusa” dell’epidemia non acceleri disegni che da tempo minacciano la vita sanitaria della montagna, come ad esempio il taglio dei posti letto o il cambio di nomi di alcuni reparti e che improvvisamente non diventino a pagamento. Chissà se gli amministratori già ci hanno pensato o ne hanno parlato con la direzione generale. I Comitati vogliono notizie e certezze, ma anche il ripristino delle attività stoppate così come la ristrutturazione del Pronto Soccorso che non avrà mai più il laboratorio analisi o altri servizi, una ristrutturazione possibile solo con i soldi dei Comuni, quelli di confine, perché la Ulss1 investirà solo una piccola parte, quindi i sindaci hanno la possibilità di fare la voce grossa al pari degli aderenti ai comitati e dei futuri pazienti del nosocomio agordino, anzi ancora di più perchè eletti per fare gli interessi delle comunità che sono le persone e non certo chi gestisce la sanità da uffici centrali o periferici, amministratori che un domani saranno ricordati e guardati per il loro operato in questo periodo dove saranno prese le decisioni che ricadranno sulle popolazione agordine.
DI GIANNI SANTOMASO
DOPPIO INTERVENTO A FELTRE E UNA RAGAZZA DI 13 ANNI TORNA A CAMMINARE
FELTRE Una ragazzina russa di 13 anni ha ritrovato a Feltre la gioia di poter camminare dopo una complessa operazione eseguita dall’equipe del dott. Giuseppe Furlanetto dell’Ortopedia di Feltre. La ragazza non riusciva a camminare a causa di una grave lussazione congenita delle rotule ad entrambe le ginocchia che è stata corretta con un doppio intervento chirurgico. L’Unità Operativa di Ortopedia e Traumatologia di Feltre nel 2019 ha eseguito più di 180 protesi di ginocchio ed oltre 180 interventi di protesi d’anca. Per quanto riguarda la chirurgia della spalla, sono stati eseguiti oltre 160 interventi in artroscopia. Fra i numerosi interventi complessi c’è stato anche l’allungamento di circa 5 cm con una derotazione alla gamba di una signora straniera in esiti di trauma infantile. Si segnala, altresì, il numero complessivo di oltre 2000 interventi chirurgici effettuati nell’anno nonostante la carenza di personale medico. «Tali risultati sono la somma del duro lavoro e l’impegno di tutti i medici ortopedici che negli anni si sono specializzati nei vari settori – anca, ginocchio, spalle e piede », spiega Giuseppe Furlanetto
GIULIANO DAL MAS LANCIA L’ALLARME: FRANA LA EX STRADA DEI CASTEI “SI INTERVENGA”
LA VALLE Lo scrittore e alpinista Giuliano Dal Mas da sempre legato all’Agordino sulle sue pagine social ha realizzato un importante servizio fotografico che mette in evidenza lo stato in cui versa la ex 203 agordina oltre il Ponte dei Castei, La strada è franata, è vero che è chiusa al transito dei veicoli fin dall’apertura della galleria ma è altrettanto vero che è il percorso preferito dei ciclisti che vogliono evitare il pericoloso tunnel, i suoi fumi e le cascate d’acqua che vi scendono all’interno dopo i giorni di pioggia. E’ altresi’ vero che in caso di chiusura del tunnel per incidenti o altro, l’Agordino rimarrà isolato anche se fortunatamente c’è sempre la provinciale del Mis per i veicoli leggeri che potrà in parte risolvere i problemi. Giuliano Dal Mas si fa interprete degli agordini chiedendo cosa si intenda fare per questa zona fragile dove gli unici interessi sembra siano legati allo sfruttamento delle acque per l’ennesima centralina. Altro che grandi progetti di piste ciclabili tra l’Agordino e la Val Belluna, qui si dimostra che non siamo nemmeno in grado di mantenere le ricchezze che abbiamo. “Non lamentiamoci del Trentino e del Tirolo – dice Giuliano Dal Mas (foto)- da loro la strada, le fortificazioni sarebbero state valorizzate”. Una ventata di cauto ottimismo dalle parole di Manuel Conedera “So che ci sono progetti per recuperarla.. la strada. Come by-pass in caso di emergenza. Alla fine non viene valorizzata come località ma come strada utile“.
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POCHI GIORNI FA A RADIO PIU DI PAOLO SOPPELSA
Appena superata La Muda iniziavo ad annusare l’aria dell’Agordino. Superato il ponte del Torner mi aggrappavo al sedile e guardavo le gallerie del treno dall’altra parte del Cordevole. Spesso chiedevo di quella ferrovia che mai avevo visto in funzione e sempre ricevevo una paziente spiegazione. Eppure continuava a sembrarmi impossibile che di là potesse essere passato un treno. Intanto la 127 color del cielo ringhiava rabbiosa lungo la salita dei Castei. Superavamo a bomba il dosso sotto i paravalanghe verdi ed in un attimo arrivavamo alla casa cantoniera. Frenata e scalata di una marcia ed imboccavamo quel ponte che per me era la vera “porta” d’ingresso dell’Agordino. Poi, alla fine del ponte, scalata in seconda e curva a sinistra in accelerazione. Che il rettilineo successivo era buono per fare i sorpassi. Ma d’estate, quanto descritto fin qui non accadeva mai. Attraversare quella “porta” esigeva il pagamento di un prezzo salato: l’ingorgo. Ed ecco allora che lungo la salita dei Castei si materializzava il più terribile incubo automobilistico: la corriera. Non quella di linea, che gli autisti bellunesi passavano veloci nella gola, incuranti del baratro che si apriva a bordo strada. L’incubo, preceduto da una nube nera di gasolio, era la corriera dei villeggianti. Che c’era sempre. E così si saliva lungo la “riva” a 30 km/h, con la tenue speranza di non doversi fermare prima del ponte. Ed invece, al km 21.070 lo stop diventava una crudele certezza. E guardavo i passeggeri sulla corriera trattenere il fiato mentre l’autista tentava di prendere una decisione. Il formarsi del temuto ingorgo era questione di attimi. Le ventole posteriori del pullman soffiavano aria calda nella 127 con i finestrini aperti. E così, oltre al caldo, saliva pure il nervosismo. Ed erano pacche sui sottili volanti in bachelite ed imprecazioni di vario tenore e genere, che cambiavano di tono in base al livello di fretta che avevano gli automobilisti. Intanto l’autista della corriera iniziava un dialogo a colpi di fanali con la colonna ferma dall’altra parte del ponte. Passo io, passi tu. E non passava nessuno. Momenti che parevano eterni, con il canto del Cordevole che veniva sovrastato da un concerto di clacson e trombe bitonali, mentre dai finestrini aperti delle auto ferme usciva fumo di sigarette fumate nervosamente. Solo i gerani rossi e bianchi posati sui davanzali della cantoniera ingentilivano quell’ambiente divenuto rovente. Poi, quando l’esaperazione era giunta a livello di guardia, accadeva il miracolo. L’autista gettava il cuore oltre l’ostacolo e dava inizio all’ardita manovra. Osservavo lo sbracciarsi sull’enorme volante di quel bus dotato di un preistorico servosterzo. Invadendo entrambe le corsie finalmente la corriera superava la curva di uscita del ponte. Pian piano il nervosismo calava e ricominciava la corsa lungo l’Agordina. La fatidica “porta” era ormai superata e si correva sotto montagne che diventavano sempre più alte e possenti. Un quarto d’ora e saremmo arrivati a “Cence”. A continuare il sogno di un’estate da trascorrere fra le Magiche Dolomiti!!
CANTIERI IN CORSO E IN PROGETTAZIONE DA PASSO FEDAIA A DIGONERA
DAL PENDIO SI STACCA IL SASSO, INTERVENTO DEI VIGILI DEL FUOCO DI CAPRILE
ALLEGHE Dal pendio si stacca un sasso che finisce nei pressi di un’abitazione. La causa le copiose piogge di queste ultime ore. E’ successo nel pomeriggio a Caprile di Alleghe. Sul posto i vigili del fuoco volontari di Caprile con i propri mezzi, a Caprile sono saliti anche i permanenti di Agordo. Nessuna conseguenza per le persone e nessun danno a cose. Ma lo spavento, quello è stato inevitabile. I vigili del fuoco si sono preoccupati di controllare la zona del distacco del sasso constatando che non c’erano ulteriori pericoli. Ne hanno dato notizia gli stessi pompieri dalla loro pagina facebook pubblicando anche alcune foto dell’intervento
🧤 OMS: “NO AI GUANTI, USARLI PUÒ AUMENTARE RISCHIO INFEZIONE” “L’Oms non raccomanda l’uso di guanti per contenere la diffusione del coronavirus perché può aumentare il rischio di infezione, dal momento che può portare ad una autocontaminazione o a una trasmissione ad altri quando si toccano le superfici contaminate e quindi il viso”. È quanto specifica l’Oms, consigliando quindi l’uso dei disinfettanti per le mani.
SCUOLE, DIETROFRONT DI AZZOLINA: “NIENTE GABBIE DI PLEXIGLASS IN CLASSE” Niente scatole di plexiglass attorno ai banchi degli alunni alla riapertura delle scuole a settembre, assicura la ministra Azzolina. Dopo che nelle interviste aveva parlato di qualcosa di molto, molto simile: a seconda dello stato del virus, per dare sicurezza agli studenti si potranno prevedere “pannelli in plexiglass nelle aule a compartimentare i banchi” [FONTE]. Ora le parole sono molto diverse. “Nessuno del Comitato tecnico-scientifico, e tanto meno qui al Ministero – dice la ministra Lucia Azzolina – ha mai immaginato di chiudere gli studenti dentro cabine di sicurezza. […] Questa è disinformazione”
UN SOLO PAZIENTE ALL’OSPEDALE DI BELLUNO E IERI RECORD VENETO UN SOLO POSITIVO IN 24 ORE E PURTROPPO ANCORA 7 DECESSI, 5 IN OSPEDALE. ANCORA PROTESTE, GUIDE E ACCOMPAGNATORI TURISTICI CHIEDONO AL GOVERNO UN FONDO PER IL TURISMO
Anche ieri proteste di piazza, è stato il turno dei lavoratori della scuola che chiedono certezze per la ripartenza a settembre ma anche potenziamento degli organici. Oggi ancora proteste a Venezia con guide ed accompagnatori turistici fermi da febbraio e forse potranno iniziare a lavorare di nuovo dalla prossima primavera. Chiedono al Governo un sostegno concreto ma anche il rinvio di contributi e tributi con rateizzazione per i prossimi due anni. Alla Basilica della Salute il flash mob pacifico.
I NUMERI IN VENETO: TOTALE POSITIVI 19187 (+1) ATTUALMENTE POSITIVI 1032 (-55) DECESSI 1961 (+7, 5 in ospedale) NEGATIVIZZATI 16194 (+49) IN ISOLAMENTO 1020 (0) RICOVERATI 306 (-15 76 POSITIVI, 230 NEGATIVIZZATI), NEGLI OSPEDALI DI COMUNITA’ 39 (-2 7 POSITIVI, 32 NEGATIVIZZATI), IN TERAPIA INTENSIVA 15 (0, 1 POSITIVO, 14 NEGATIVIZZATI). .I NUMERI IN PROVINCIA: TOTALE CONTAGI 1177 (+1 ) , ATTUALMENTE POSITIVI 79 (-5) , DECEDUTI 111 (0), NEGATIVIZZATI 987 (+6) ISOLAMENTO DOMICILIARE 110 (0) RICOVERATI IN OSPEDALE AL SAN MARTINO 1
RIAPERTURE DELLE SCUOLE, BUSSONE (UNCEM): “NON SI SCARICHINO TUTTE LE RESPONSABILITA’ SUI SINDACI. NON BASTANO COPERTURE ECONOMICHE AI COSTI. SERVONO REGOLE DIFFERENZIATE PER LE AREE MONTANE”
ROMA Il Presidente Uncem Marco Bussone mette in evidenza la preoccupazione dei sindaci dei comuni montani che non ci stanno ad avere tutte le responsabilità per la riorganizzazione delle scuole in vista dell’apertura agli studenti a settembre. Circolano già ambigui messaggi, anche veicolati da Direzioni scolastiche regionali e Dirigenti scolastici. Ad esempio che sarebbero i Sindaci a dove trovare nei bilanci le cifre necessarie per installare barriere di plexiglass tra i banchi o altre soluzioni. C’è chi parla di 200 euro a studente, a salire. “Una cosa assurda – dice il presidente Bussone- e non bastano le coperture economiche, che Stato e Regioni possono assicurare, per coprire i costi. Occorre anche tenere presenti gli indici di contagio, l’evoluzione degli ultimi tre mesi e dei prossimi, ben diversi tra regioni. Senza contare i problemi del trasporto di bambini e ragazzi. Di chi saranno le responsabilità degli scuolabus? Sindaci e autisti non ci stanno. Peraltro, se uno scuolabus di 40 posti deve essere ridotto a 15, non si va lontano. I Sindaci sono a disposizione in tutto e per tutto, soprattutto per quanto riguarda le scuole. Ma non ci stanno ad avere responsabilità sulla gestione degli spazi, né in classe né sugli scuolabus”. C’è chi ha rilevato, al Miur, nelle ultime ore, che vanno riconosciute le specificità territoriali, nella fase di scrittura delle linee guida. Perché, spiegano dal ministero, “Non avrebbe senso imporre le stesse regole per una scuola di una comunità montana e una del centro di Roma – dice Bussone- benissimo, finalmente il Miur se ne accorge. Lo abbiamo detto con chiarezza qualche giorno fa al Ministro Boccia, che ha messo sul tavolo la volontà di rivedere i livelli essenziali delle prestazioni di scuole, trasporti, sanità, alla luce di quanto avvenuto con la pandemia”. Per le aree montane questo è il momento giusto, per riconoscere la specificità delle piccole grandi scuole dei nostri territori, di valle, smart, capaci di tenere in vita i paesi che fanno il Paese. Uncem lo dirà al Governo nelle prossime ore.
6-7 GIUGNO 2020 IN VENETO: UN WEEKEND ALL’INSEGNA DELL’INSTABILITÀ CON FREQUENTI ROVESCI E TEMPORALI ANCHE FORTI
PADOVA Nel weekend appena trascorso la regione è stata interessata da condizioni meteorologiche caratterizzate da una spiccata instabilità atmosferica a causa dell’approfondimento sull’Europa occidentale di una profonda saccatura con aria fredda in quota di origine polare-artica che ha richiamato sull’Italia correnti umide e instabili sud-occidentali. Sabato 6 i fenomeni più significativi si sono registrati nel pomeriggio-sera, con rovesci e temporali sparsi che hanno interessato soprattutto le aree prealpine e pedemontane e localmente la pianura centrale. Una cella temporalesca particolarmente sviluppata e con segnali di forte intensità è stata osservata in particolare nel Veronese in serata, colpendo anche la città di Verona con rovesci molto intensi e forti grandinate. Nei prossimi giorni, almeno fino a domani, sulla regione sono previste condizioni di tempo instabile, con frequenti precipitazioni anche consistenti e a carattere di rovescio o temporale che localmente potranno risultare di forte intensità.
LORRAINE BERTON CONFERMATA ALLA PRESIDENZA DEL GRUPPO TECNICO SPORT E GRANDI EVENTI DI CONFINDUSTRIA
BELLUNO Il nuovo Consiglio di Presidenza di Confindustria guidato da Carlo Bonomi conferma Lorraine Berton alla Presidenza del Gruppo Tecnico “Sport e Grandi Eventi”, che nei prossimi giorni dovrà essere ricomposto per diventare operativo già dal mese di luglio. La delibera è stata approvata lo scorso 27 maggio e condivisa definitivamente dal Consiglio Generale nei giorni scorsi. Il presidente di Confindustria Belluno Dolomiti entra così nella nuova squadra di Viale dell’Astronomia, con un incarico importante, a fianco del Presidente Carlo Bonomi, del Consiglio di Presidenza e, in particolare, del Vicepresidente con delega all’organizzazione Alberto Marenghi. In totale i Gruppi Tecnici sono sedici, e di questi solo sette sono presieduti da figure esterne al Consiglio di Presidenza. “Ringrazio il presidente Carlo Bonomi, il suo Vice Alberto Marenghi e tutto il Consiglio di Presidenza per la fiducia nei miei confronti – afferma Lorraine Berton – abbiamo davanti mesi e anni di intenso lavoro, con l’obiettivo di far sì che i grandi eventi internazionali, non solo sportivi, siano concretamente un’opportunità di crescita per il sistema delle nostre imprese, di valorizzazione del Made in Italy e di crescita economica per i territori”.
PATTO PER L’EXPORT A VANTAGGIO DEL SETTORE FIERISTICO
ROMA “Il comparto fieristico che in Veneto e nel nostro Paese ha un ruolo fondamentale, sarà rafforzato grazie al Patto per l’export firmato a Roma, al Ministero degli Esteri: ci sarà una migliore partecipazione delle Piccole medie imprese in Italia e all’estero grazie alla finanza agevolata e alle potenzialità del digitale”. È quanto afferma Federico D’Incà, Ministro per i Rapporti con il Parlamento, in riferimento al nuovo Patto per l’Export. “Grazie a questo importante accordo – continua D’Incà – il Made in Italy torna a proiettarsi verso il mondo con maggiore forza. Il tutto attraverso una strategia fondata su sei pilastri, dalla comunicazione con un rinnovato branding nazionale, alla formazione e informazione per far crescere le nostre piccole e medie imprese con maggiore consapevolezza delle potenzialità dell’export, al ruolo decisivo dell’e-commerce, alla promozione integrata per veicolare il concetto di Made in Italy sia ai singoli prodotti sia alla tradizione che li lega e alla finanza agevolata per dare alle nostre aziende la forza economica necessaria sia per ripartire sia per ripensare le loro strategie in un’ottica più ampia che punti al mercato globale”.
TRASPORTI, DALL’AUSTRIA ATTACCO INGIUSTIFICATO ALLE NOSTRE AZIENDE
di Dario Bond
ROMA “Siamo sicuri che gli automezzi austriaci oppure quelli che entrano in Italia attraverso i valichi del Brennero e di Tarvisio siano sicuri? Mentre loro viaggiano serenamente verso il nostro Paese, l’Austria tiene chiusi i confini a noi italiani, mentre li apre a tutti gli altri. Un ingiustificato comportamento che penalizza le nostre aziende. Basti pensare a quelle del trasporto, costrette a restare ferme (o quasi) fino ai confini dell’Austria, per le forti limitazioni al traffico merci imposte all’Italia. Tutto ciò sta causando disagi alla logistica e problemi alle aziende italiane del trasporto, mettendole in condizioni di aumentare i costi e rischiare di perdere competitività. Chiediamo al Governo, in particolare al ministro De Micheli, di tutelare il comparto, ancora di più alla luce del nuovo Patto per l’Export che oggi il Governo ha siglato, adottando tutte le misure necessarie per la difesa e il rilancio di un settore che, per il nostro Paese, si è rivelato, anche nella pandemia, strategico e indispensabile e di agire in maniera ferma verso l’Austria”.
IL PIDDINO AZZALIN VUOLE IL VACCINO OBBLIGATORIO PER LE CATEGORIE A RISCHIO
VENEZIA “Le campagne mediatiche sono utili, ma sarebbe più efficace introdurre l’obbligo vaccinale per le categorie maggiormente a rischio”. La richiesta arriva da Graziano Azzalin, consigliere del Partito Democratico, commentando il piano di vaccinazioni della Regione, che ha prenotato 4,5 milioni di dosi. “Negli anni scorsi ne venivano ordinate la metà, eppure, purtroppo, non sono mai andate ‘esaurite. ’La sospensione dell’obbligo nel 2007 dovrebbe aver insegnato qualcosa, visto che i tassi di copertura sono crollati”, ricorda Azzalin. La Regione Lazio ha fatto un’ordinanza sull’obbligo vaccinale per gli over 65 e le categorie a rischio come gli operatori sanitari, seguita dalla Calabria e anche la Campania ci sta pensando. “Servirebbe però una normativa uniforme a livello nazionale: mi auguro che il Governo decida di andare oltre la vaccinazione gratuita per gli over 60 e la ‘raccomandazione’ per i bambini da sei mesi a sei anni – conclude il piddino Azzalin – Serve una gigantesca operazione di tutela della salute pubblica per evitare pericolosi passi falsi”.
ORA GOVERNO SI IMPEGNI A RICONOSCERE L’ATTIVITA’ E IL RUOLO DELLE PARITARIE
ROMA “C’era un concreto rischio che la crisi economica dettata dal coronavirus impedisse a molte scuole paritarie di riaprire. Rischio che, con l’approvazione del mio Ordine del Giorno, speriamo di aver scongiurato”. Così Dario Bond, deputato veneto di Forza Italia, riporta al centro del dibattito un tema ritornato sensibile durante la pandemia. “Ad oggi – prosegue Bond – molte famiglie hanno smesso di pagare le rette. Se anche solo un terzo degli iscritti alle paritarie si dovesse iscrivere alla scuola statale a settembre, come sostengono i rappresentanti delle scuole paritarie, più di 200 mila studenti si riverserebbero in un sistema già a corto di risorse, umane e materiali. La qualità ne risentirebbe. Supportare le paritarie diventa così un tema di salvaguardia della scuola statale, un peso che non può essere sostenuto dalle sole famiglie. Al di là degli aspetti legati alla sostenibilità economica – aggiunge Bond -ci sono aspetti culturali che caratterizzano le paritarie, culle della formazione di tanti cittadini, e che hanno forte valore. Per questo, nell’ambito del Decreto Scuola che non considerava questi istituti, ho voluto riportare l’accento sul tema e con il mio Ordine del Giorno impegnare il Governo ad adottare, nell’ambito della produzione normativa legata all’emergenza da Covid-19, misure straordinarie destinate esclusivamente al settore delle scuole paritarie e ad adottare interventi di natura finanziaria per la tutela, la valorizzazione, il sostegno e per il riconoscimento dell’attività educativa svolta dagli istituti pubblici paritari, non solo nei mesi di sospensione della didattica, e al fine di assicurare la continuità del servizio scolastico offerto dagli istituti citati” conclude Bond.
C’E’ UNA CATEGORIA IN GRANDE SOFFERENZA, QUELLA DELLE GUIDE E ACCOMPAGNATORI TURISTICI. OGGI ALLE 11 A VENEZIA IL FLASH MOB PER SENSIBILIZZARE IL GOVERNO AFFINCHE’ INTERVENGA SENZA LASCIARE INDIETRO NESSUNO, QUESTA E’ UNA CATEGORIA DI LAVORATORI E LAVORATRICI FERME DA FEBBRAIO E CHE NON VEDRANNO LA FINE DEL TUNNEL, NON QUEST’ANNO, NON QUESTA ESTATE E NEMMENO IL PROSSIMO INVERNO, FORSE UN RIENTRO NELLA NORMALITA’ DAL PROSSIMO MARZO 2021
LE MASCHERINE DI POLLICINO IN DONO DA CHI NON SI DIMENTICA CHE ANCHE I BELLUNESI SONO IN DIFFICOLTA’
PONTE NELLE ALPI “Chi può metta, chi non può prenda”, questa l’idea alla base delle mascherine fatte a mano dalle volontarie dell’Associazione Comitato Pollicino. Le mascherine vengono quindi donate gratuitamente a chi non può permettersi di acquistarne una attraverso i normali canali di vendita, oppure cedute in cambio di un’offerta libera a chi ha la possibilità di dare un contributo, pur sapendo che questo prodotto non è un dispositivo medico, né una maschera anti-trasmissione ai sensi della direttiva europea e quindi non ha i requisiti per un utilizzo professionale o sanitario. Casa Pollicino, il nostro centro diurno per bambini e ragazzi in difficoltà a Petrosani (Romania), sta vivendo momenti difficili, ma non ci dimentichiamo di chi, anche a Belluno, si trova in condizioni di necessità, soprattutto in questi giorni di emergenza. Per questo le donazioni raccolte con queste mascherine verranno equamente suddivise tra Casa Pollicino e la mensa dei poveri gestita dai Padri Cappuccini di Mussoi (Belluno). L’Associazione vorrebbe in questo modo anche lanciare un messaggio di ringraziamento alla comunità bellunese che tanto ha fatto per i bambini di Casa Pollicino in questi anni. Potrete trovare le mascherine presso la sede dell’Associazione in Via 30 Aprile, 5 a Belluno oppure presso “Cartolandia Libri” in Via Roma, 17/b a Santa Giustina. Ce ne sono per tutti i gusti e soprattutto per ognuno di voi: donna, uomo o bambino! Inoltre, se sai cucire e vuoi contribuire a realizzare le mascherine, puoi scaricare istruzioni e cartamodello dal nostro sito web www.comitatopollicino.org e farcelo sapere. Siamo felici di poter fare qualcosa in questo periodo difficile per tutti e speriamo che le nostre mascherine vi piacciano!
BELLUNO ALPINA: “GRANDI EVENTI SULLE DUE RUOTE PER LANCIARE PREALPI 2022”
BELLUNO L’associazione Belluno Alpina vuole “festeggiare” i prossimi interventi nel comprensorio Quantin-Nevegal-Ronce-Valmorel riportando sul colle due grandi eventi classici delle due ruote: “Facciamo tornare i campionati di cross-country e di downhill sulle piste e nei boschi del comprensorio”, la proposta. “Nei prossimi mesi si interverrà per la sistemazione delle piste e, tramite la regione, si completerà la strada silvopastorale tra Nevegal e Valmorel”, sottolinea il presidente Gimmy Dal Farra. “Quest’ultimo scenario sarebbe perfetto per accogliere una gara di cross-country che si svolgerà tutta in quota a 1150 metri mentre tutti noi ci ricordiamo lo spettacolo delle discese delle Mountain bike lungo le piste del colle”. Pronti a coinvolgere diversi esponenti della mountain bike bellunese: “Nella realizzazione di questi eventi coinvolgeremo chi già si occupa di MTB nel comprensorio, come Marco De Col con la Dolomiti Bike Company, chiedendo anche la collaborazione di chi in questi anni grandi cose ha fatto per il settore, come Paolo Zanon che in Alpago ha portato gare e atleti di livello mondiale, e con questa collaborazione potremo anche allargare l’area dell’evento coinvolgendo anche l’Alpago con una gara”. C’è poi la provincia, che ha visto il consigliere Massimo Bortoluzzi mettersi a disposizione per il comprensorio
RIAPRONO I CENTRI DIURNI PER PERSONE CON DISABILITA’
I Centri Diurni hanno riaperto a regime contingentato, riuscendo comunque ad accogliere tutti gli utenti che li frequentavano prima della quarantena. Il tampone è stato effettuato sia agli utenti che ad operatori ed educatori e questi ultimi lo ripeteranno ogni 10 giorni. Società Nuova ha provveduto ad organizzare gli utenti dividendoli in piccoli gruppi di massimo 5 persone, ognuno dei quali è seguito da due operatori. Centro Infanzia Uno Due Tre di Nogarè ha accolto I bambini dai 3 ai 6 anni, organizzando le entrate e scaglionando gli ingressi ogni 10 minuti Centro Infanzia orari suddivisi in gruppi di cinque, per ognuno dei quali c’è un’insegnante di riferimento, sempre la stessa, che li accoglie nella propria aula dedicata dove possono scegliere quale attività svolgere. “Abbiamo mantenuto tutte le attività di manipolazione e artistiche che i bambini possono svolgere in autonomia e con materiali facilmente igienizzabili” spiega Alessia Gorgoglione, responsabile della struttura: “siamo felici di aver ritrovato i nostri piccoli alunni e di aver letto la felicità anche nei loro volti. La novità non li ha colti impreparati e la loro serenità è per noi insegnanti il miglior auspicio per un nuovo, bellissimo, inizio. Dalla prossima settimana potremo tornare ad accogliere anche i più piccoli, fascia 0-3 anni”.
QUANDO I BAMBINI FANNO OHHHHHHHHH ANZI… QUANDO POSSONO FINALMENTE TORNARE FARE OHHHHHH
CENTRO ESTIVO ALL’ASILO
AGORDO La Scuola dell’Infanzia “Monsignor Luigi Cappello” organizza il Centro Estivo per bambini da 3 a 5 anni da mercoledi 10 giugno a venerdi 7 agosto, dalle 7.30 alle 12.30 con mensa inclusa. Divertimento in sicurezza gli i bimbi che finalmente potranno ritrovarsi assieme per giocare nel pieno dell’esate. L’organizzazione sarà strutturata seguendo le linee guida della Regione Veneto. Per informazioni contattare la scuola allo 0437/62261 durante la mattinata.
IL 15 GIUGNO AL VIA I CENTRI ESTIVI DI LONGARONE
LONGARONE Il Centro Estivo 2020 di Longarone verrà presentato ai genitori questa sera al Centro Culturale. Il Centro sarà suddiviso, seguendo le linee guida della Regione Veneto per le varie fasce d’età, in due luoghi distinti: per i bambini dai 3 ai 5 anni presso la Scuola materna di Fortogna, per i bambini dai 6 ai 13 anni proprio all’interno del palasport. Tre le opzioni di adesione: mezza giornata (7.30-13.00), giornata intera (7.30-17.30) oppure mezza giornata plus (7.30-14.30) con pasto. “Siamo felici di esser riusciti in brevissimo tempo ad organizzare questo servizio indispensabile per le nostre famiglie – afferma l’Assessore Sacchet – prevedendo anche un contributo da parte del Comune che al momento è fissato in 12 mila euro, ma potrà essere incrementato in base al numero dei bambini partecipanti, l’iniziativa riservata ai ragazzi dai 15 ai 17 anni, partirà il 29 giugno per sei settimane
SONO INIZIATI I LAVORI PER IL RIFACIMENTO DELLA PISTA DI ATLETICA ALLO ZUGNI TAURO
FELTRE Sono iniziati, con la consegna del cantiere alla ditta appaltatrice, i lavori di rifacimento della pista di atletica dello stadio comunale “Zugni Tauro”. L’appalto è stato affidato alla ditta Sartori srl Impianti Sportivi di Casalserugo (PD), che ha già avviato i lavori con la rimozione dell’attuale manto in gomma. La Direzione dei Lavori è affidata all’arch. Bruno Sbalchiero di Vicenza. L’intervento di rifacimento integrale della pista prevede, nello specifico: il lievo e lo smaltimento del manto Sportrack esistente; la fresatura del tappetino in conglomerato bituminoso e il suo rifacimento; la realizzazione ex-novo della superficie sintetica; la messa a norma delle infrastrutture e della dotazione attrezzistica. A completamento delle opere verranno eseguite la segnaletica regolamentare, la targhettatura e la cordolatura in alluminio. L’importo dell’intervento ammonta complessivamente a circa 500 mila euro.
L’ASSESSORE ADIS ZATTA
CLAUDIO BIESUZ PRESIDENTE ATLETICA FELTRE
NEL RICORDO DI DON GABRIELE BRUNELLA MORO RECITA GISELLA CANZIAN
IERI ALLA RADIO
007 IN CONDOTTA
LE ALTRE PUNTATE
RIVAMONTE, ROCCA PIETORE, SAN GREGORIO SAN NICOLO’, SAN PIETRO E SANTA GIUSTINA di RENATO BONA
BELLUNO Ed eccoci alla nona tappa del “viaggio” in ambito provinciale alla scoperta, almeno per noi, della storia in pillole dei 69 comuni della provincia di Belluno (oggi il numero è ridotto per il passaggio di Sappada al Friuli e per l’accorpamento di alcune realtà territoriali vicine ed affini). “Sostiamo” a Rivamonte Agordino, Rocca Pietore, San Gregorio nelle Alpi, San Nicolò di Comelico, San Pietro di Cadore e Santa Giustina, sempre in rigoroso ordine alfabetico, e accompagnati per mano dai simboli delle singole realtà comunali (con riproduzione degli stemmi – gli originali sono stati realizzati dallo scultore Massimo Facchin – che fanno bella mostra di sé nella fontana di Piazza dei Martiri del capoluogo, e dagli stringati ma efficaci richiami storici opera dello scomparso giornalista de Il Gazzettino, Fiorello Zangrando). Ricordiamo che il tutto compare nel libretto “I Comuni della Provincia di Belluno. Storia e simboli” realizzato a cura dell’assessorato all’urbanistica del Comune di Belluno nel luglio 1990 in occasione dell’inaugurazione dei lavori di sistemazione della Fontana. RIVAMONTE AGORDINO. Zangrando spiega: “Complesso di villaggi situati a varia altezza sui fianchi orientali e meridionali del monte Armarolo, alcuni come Montàs e Zenich ricordati in un documento del 1148. Rivamonte viene chiamato così dal 1867, prima è soltanto Riva, fin dal 1209. La popolazione cresce in concomitanza con l’impulso che lo Stato Veneto dà alle miniere della valle Imperina, tanto che nel 1538 il Vescovo si preoccupa dei ‘canoppi tedeschi’ immigrati e protestanti. Nel 1618 Francesco Crotta che viene dalla Lombardia, scopre il masso piritico che si sfrutta fino all’epoca attuale. Il paese si amplia, i tecnici locali sono ricercati anche altrove, Alla fine del Seicento Rivamonte conta 232 ‘fogolari’; nel 1754 gli abitanti toccano quota 1718 ma dopo i ribaltoni napoleonici scendono a 1300. Ha sacerdote proprio dal 1597. Sulla vetta del colle San Martino sorge nel primo medioevo il Castello Agordino con vicina un’antichissima chiesa dedicata al patrono della diocesi”.ROCCA PIETORE. Così il giornalista bellunese: “La sua storia è centrata sul castello che dà la prima parte del nome al paese (la seconda deriva dal latino ‘pectus’: appezzamento di terreno a pascolo). Edificato attorno al Mille, muri ed edifici sono alla base della rupe su cui s’innalza il torrione. Non ha né porte né scale, uomini e robe s’innalzano con le funi. La prima notizia che riguarda il paese risale al 1148, quando Enrico di Pietore entra a far parte del consorzio degli agordini per la fondazione di una pubblica istituzione. Fin dal 1185 la rocca segue le sorti politiche di Agordo, poi il paese si erige a comune rurale, formando la Magnifica comunità della rocca. Ha intensi rapporti con Livinallongo e la Val di Fassa. Ai tempi del dominio degli Avoscano (1332-1349) Rocca cade sotto il loro potere, quindi torna a prestare giuramento a Belluno. Le leggi di Rocca durano fino a Napoleone. L’impulso all’industria turistica vien dato dalla costruzione nel 1967 della funivia della Marmolada che parte da Malga Ciapela”. SAN GREGORIO NELLE ALPI. Ecco la sintetica storica: “Alcuni toponimi indicherebbero presenze romane, come Fumach o Muiach, o Paderno. Attorno al Mille vi è un incolato stabile a Paderno, in una bolla di papa Lucio III del 1135 si ricorda una cappella a San Gregorio. Il paese è allora una decania di origine longobarda, che diviene prima Vicinia e poi Regola. A Paderno sorge un castello che viene distrutto tra il 1441 e 1442. Un atto di donazione collettiva è stipulato sotto il portico della chiesa di San Gregorio nel 1452: un sacerdote e alcuni cittadini donano possedimenti al convento dei Battuti di Belluno. Diventa Comune nel 1816 quando si costituisce il distretto di Feltre. Le ville patrizie sorte nel Seicento e i dintorni sono meta di artisti nell’800 e ‘900 quando l’economia è caratterizzata dall’emigrazione”. SAN NICOLO’ DI COMELICO. Secondo Fiorello Zangrando “Il nome viene dal patrono della chiesa curaziale (affrescata nel 1482 da Gianfrancesco da Tolmezzo), nominata in un documento del 1199. Appena un secolo prima i levantini hanno trafugato dall’Oriente il corpo del vescovo Nicola per trasportarlo a Bari. Più antico è l’abitato di Gera, che ha origini da molini ed officine di fabbri-ferrai. Fino alla fine della Repubblica veneta vi prospera la lavorazione del metallo ricavato da Ferrera sul Longerin. Il paese ha Regola che nel 1402 si dà i Laudi. Durante la guerra di Cambrai, nel 1508 in valle del Corno, che nel nome ricorda l’episodio, un pastore suonando il suo innocente strumento fa fuggire i militi tedeschi, giunti a Candide e a Montecroce. Con il riordino napoleonico del 20 maggio 1797 e la divisione del Cadore in sei cantoni, uno ha sede a Campitello. Numerosi gli incendi: nel 1754 bruciano quasi tutte le case di Campitello, il 21 agosto 1705 un fulmine incenerisce parecchi abitati di Costa, il 22 agosto 1893 Costa è ancora interessato dal fuoco”. SAN PIETRO DI CADORE. Viene sottolineato che “Come tutti i paesi del Comelico, San Pietro non è anteriore al Mille. Col nome Colle esiste già nel secolo dodicesimo. Diventa poi sede del centenaro d’Oltrerino. Nel 1575 il notaio Vecellio di Tiziano copia i Laudi della Regola perché la pergamena originale è divenuta illeggibile. Sotto la Repubblica veneta diventa potente la famiglia Poli, ricca per il commercio del legname. La borghesia di San Pietro gareggia con quella di Pieve e di Perarolo. Giacomo e Giovanni Poli nel 1663, mentre Venezia è impegnata nella guerra per la difesa di Candia, le donano centomila ducati ricevendone in cambio la nobiltà della Dominante. E’ la famiglia che costruisce l’omonimo palazzo ora municipio e chiama ad affrescarlo il pittore romano Girolamo Pellegrini. Il 21 novembre 1869 un incendio distrugge completamente Valle. L’alluvione del 4 novembre 1966 produce ingenti danni a Presenaio e nella Val Visdende dove nel 1987 celebra la messa papa Wojtyla”.
SANTA GIUSTINA BELLUNESE (nel libretto non compare la riproduzione dello stemma comunale). Ecco cosa scrive Zangrando: “Iscrizioni romane si trovano a Callibago e a Campo mentre Formegan fornisce tombe forse anteriori all’era volgare. La costituzione della pieve di Formegan, per lungo tempo centro della vita religiosa e amministrativa, può essere collocata nel secolo ottavo. Tra il 1200 e il 1300 essa passa a Ignan, dove esiste anche un ‘chiericato’, una specie di seminario. Acquista importanza anche Sanzan, situato sulla strada che collega Feltre con Belluno dov’è anche la ‘villa del Grigheros’ col traghetto per Mel. Il sito è strategico se nel 1393 nella sua chiesa di San Lorenzo si riuniscono i capitoli di Feltre e Belluno per eleggere il vescovo Alberto da San Giorgio. Il Seicento e il Settecento portano notevole fioritura di ville (in una di esse nasce Bruno Villabruna, primo e unico ministro della Repubblica italiana, nel 1953 uscito dal Bellunese); l’istituzione del Comune è opera napoleonica. Santa Giustina è ancora priva di stemma comunale”.
DA ZERO PIU’ UNO, L’INTERVISTA DI CLAUDIO FONTANIVE AD ANTONELLA SCHENA_FALCADE.
I RACCONTI DI PAOLO SOPPELSA
“…EL Dì DEI SECH…”
AUDIO
Fine agosto 2008. L’orologio del campanile di Cencenighe batte le quattro del mattino. Mi alzo senza problemi perché oggi è un gran giorno. Il giorno del Troi dei Sech sul monte Pelsa. Sono anni che ce l’ho in testa. Ne ho sempre sentito parlare, su internet in molti lo sconsigliano, soprattutto in discesa. La curiosità di percorrerlo è tanta. Salirò con mio padre, che del Pelsa conosce praticamente ogni angolo. Alle quattro e mezza parcheggiamo ai “Bastiegn” e dopo un quarto d’ora siamo al Bricol. Diceva Mario Rigoni Stern che appena prima dell’alba, le rocce, gli alberi e la natura in generale abbiano un fremito. Un brivido che possiamo sentire anche noi uomini. Ed aveva ragione, perché in quei momenti alla base del Pelsa ho potuto vivere questa emozione. Arriviamo veloci alla Roa Bianca e finalmente ci siamo. Qui inizia la vera salita. Guardo in alto e tutto sembra impercorribile. Però la traccia c’è, ed anche qualche bollo rosso. Il sentiero è veramente ripido e l’esposizione è attenuata dai mughi. In diversi passaggi bisogna mettere giù le mani, però è fattibile. Meno drammatico di come immaginavo. L’istinto mi fa tentare di salire più veloce, ma appena provo ad accelerare mi pianto. Quassù non si corre, il terreno è troppo ripido ed impervio. Il panorama però è splendido, Cencenighe è sotto i nostri piedi. Man mano che ci alziamo posso ammirare i luoghi a me famigliari. Però al contrario stavolta. Mai come oggi ho l’impressione di essere non su di una montagna, ma dentro alla montagna. Papà ha l’andatura giusta per questo terreno, e lo conosce bene. Ed infatti saliamo sicuri e senza perdere la traccia. L’arrivo al campanile di Pelsa è spettacolare. Non abbiamo in programma di salire in cima, ma un giro sul sentiero sospeso lo voglio fare ugualmente. E’ metà mattina e mangiamo con calma in compagnia di un panorama impagabile. Qui, seduto sull’erba sotto il Mont’Alt di Pelsa, con tutta la Val del Biois davanti ai miei occhi, mi sento a casa. Anche San Tomaso si svela al nostro sguardo ammirato in tutto il suo essere paese appartato ma ricco di tesori. Poi ripartiamo lungo le banche che portano a Col Mandro. Questo tratto è uno dei più belli e selvaggi che abbia mai percorso sulle Dolomiti. Arrivati alla baita siamo stanchi, fa caldo e la strada è ancora lunga. Entriamo nei cupi boschi del Pelsa e non parliamo quasi più lungo la discesa. Giunti sopra Colàz papà mi insegna una delle sue scorciatoie, così arriviamo alla macchina senza ulteriori saliscendi. E’ terminata un’altra grande giornata e sono felice di essere riuscito a realizzare questo mio piccolo sogno. Ritornerò ancora fra i mughi del Pelsa…magiche Dolomiti!!!
LA RACCOLTA COMPLETA
DUE MINUTI UN LIBRO
LE ALTRE PUNTATE
SALUTE E SOCIETA’
Artrite reumatoide – Aerosolterapia – Melanoma – Carcinoma prostatico
LE ALTRE PUNTATE
AGORDINOMERON
AGORDINOMERON, IL TERRITORIO SI RACCONTA Da un’idea di Gianni Santomaso
IL MESSAGGIO DEI SACERDOTI A RADIO PIU’
DON CESARE SU RADIO PIU’ ALLE 7.30 E 19.30, PARROCCHIE DI AGORDO, LA VALLE E TAIBON
PROVINCIALE 563 DI SALESEI, LIVINALLONGO: CHIUSURA.
OGGI E DOMANI CHIUSURA TOTALE ALLA CIRCOLAZIONE STRADALE DALLE 8 ALLE 12 E DALLE 13 ALLE 17.30 IN LOCALITA’ PIAN DI SALESEI PER RIMOZIONE MASSA ROCCIOSA A MONTE DELLA STRADA. NEGLI ALTRI ORARI SENSO UNICO ALTERNATO CON SEMAFORO
PROVINCIALE 20 DELLA VAL FIORENTINA, SELVA DI CADORE: FINO AL 13 GIUGNO, CHIUSURA TOTALE TRA SOLATOR E IL CENTRO DEL PAESE ANCHE NEI GIORNI FESTIVI E PREFESTIVI, DAL CHILOMETRO 4.850 AL CHILOMETRO 5.100. TRANSITO CONSENTITO AI LOCALI CON TEMPI DI ATTESA MASSIMI STIMATI IN 30 MINUTI IN LOCALITA’ SOLATOR DAL CHILOMETRO 4.400 AL CHILOMETRO 4.850
REGIONALE 48 DELLE DOLOMITI, LOCALITÀ POCOL INIZIO ABITATO CORTINA,FINO AL 12 GIUGNO SEMAFORO PER TRATTI DI 250 METRI ANCHE NEI GIORNI FESTIVI E PREFESTIVI
REGIONALE 203 AGORDINA FINO AL 15 GIUGNO IN LOCALITÀ LA MUDA DEVIAZIONE SU VIABILITÀ PROVVISORIA, PRUDENZA
PROVINCIALE 12 PEDEMONTANA LOCALITÀ PONTE MAS, CHIUSURA TOTALE DI PONTE MAS FINO AL 30 GIUGNO
STRADA REGIONALE 48 DELLE DOLOMITI, DAL KM 110,350 AL KM 112, SENSO UNICO ALTERNATO REGOLATO DA IMPIANTO SEMAFORICO ANCHE SABATO E FESTIVI FINO AL 30 GIUGNO PER POSA ELETTRODOTTO INTERRATO
PROVINCIALE 563 DI SALESEI, FINO AL 3 LUGLIO, SENSO UNICO ALTERNATO REGOLATO DA IMPIANTO SEMAFORICO IN LOCALITÀ DIGONERA PER MESSA IN SICUREZZA PIANO VIABILE, SABATO E FESTIVI INCLUSI
REGIONALE 203 AGORDINA, CANDATEN-LA STANGA, FINO AL 30 GIUGNO INCLUSI SABATO E DOMENICA DALLE 7.30 ALLE 9 E DALLE 16.30 ALLE 18 SENSO UNICO ALTERNATO CON MOVIERI, NEGLI ALTRI PERIODI SENSO UNICO CON SEMAFORO.
PROVINCIALE 563 DI SALESEI, FINO AL 19 GIUGNO, DOMENICHE E FESTIVI ESCLUSI, SENSO UNICO ALTERNATO REGOLATO DA IMPIANTO SEMAFORICO E POSSIBILI BREVI INTERRUZIONI AL TRAFFICO DI 15 MINUTI PER MESSA IN SICUREZZA VERSANTE A MONTE DELLA STRADA
STRADA PROVINCIALE 346 DEL SAN PELLEGRINO, NEI COMUNI DI FALCADE, CANALE E VALLADA, FINO AL 3 LUGLIO, INCLUSI SABATI E DOMENICHE, POSSIBILE ISTITUZIONE DI SENSO UNICO ALTERNATO REGOLATO DA MOVIERI PER SOSTITUZIONE CONDUTTORI E MANUTENZIONE LINEA ELETTRICA ALTA TENSIONE
REGIONALE 203 AGORDINA, NEL COMUNE DI CENCENIGHE, FINO AL 3 LUGLIO, INCLUSI SABATI E DOMENICHE, POSSIBILE ISTITUZIONE DI SENSO UNICO ALTERNATO REGOLATO DA MOVIERI PER SOSTITUZIONE CONDUTTORI E MANUTENZIONE LINEA ELETTRICA ALTA TENSIONE
STRADA PROVINCIALE 422 DELL’ALPAGO E DEL CANSIGLIO, FINO AL 19 GIUGNO, DALLE 8 ALLE 19, SENSO UNICO ALTERNATO REGOLATO DA IMPIANTO SEMAFORICO O MOVIERE PER POSA FIBRA OTTICA
STRADA PROVINCIALE 346 DEL SAN PELLEGRINO, NEL COMUNE DI VALLADA AGORDINA FINO AL 19 GIUGNO SENSO UNICO ALTERNATO REGOLATO DA IMPIANTO SEMAFORICO PER MESSA IN SICUREZZA BARRIERE DI PROTEZIONE LATERALI
STRADA REGIONA 203 AGORDINA, TRA MAS DI SEDICO E CERNADOI SU TRATTI SALTUARI DI STRADA, FINO AL 30 GIUGNO, ESCLUSO SABATO E DOMENICA, SENSO UNICO ALTERNATO REGOLATO DA IMPIANTO SEMAFORICO PER MESSA IN SICUREZZA BARRIERE DI PROTEZIONE LATERALI
STRADA PROVINCIALE 347 DEL PASSO CEREDA E DURAN, NEL COMUNE DI GOSALDO (LOC. SANT’ANDREA), FINO AL 20 GIUGNO SENSO UNICO ALTERNATO REGOLATO DA IMPIANTO SEMAFORICO PER MESSA IN SICUREZZA DELLA STRADA
STRADA PROVINCIALE 347 DEL PASSO CEREDA E DURAN, NEL COMUNE DI AGORDO, FINO AL 12 GIUGNO SENSO UNICO ALTERNATO REGOLATO DA IMPIANTO SEMAFORICO PER POSA FIBRA OTTICA
STRADA REGIONALE 48 DELLE DOLOMITI, NEL COMUNE DI LIVINALLONGO DEL COL DI LANA IN LOCALITA’ ANDRAZ, FINO AL 30 GIUGNO SENSO UNICO ALTERNATO REGOLATO DA IMPIANTO SEMAFORICO O MOVIERE CON POSSIBILI BREVI INTERRUZIONI TOTALI AL TRAFFICO DELLA DURATA MASSIMA DI 10 MINUTI, PER LAVORI DI MESSA IN SICUREZZA DEL VERSANTE
STRADA PROVINCIALE 641 DEL PASSO FEDAIA, A SOTTOGUDA DI ROCCA PIETORE,FINO AL 19 GIUGNO, DALLE 7 ALLE 12 E DALLE 13 ALLE 18 ESCLUSI SABATO E DOMENICA, SENSO UNICO ALTERNATO REGOLATO DA MOVIERI PER RIPRISTINO PIANO VIABILE SU CAVIDOTTO MEDIA TENSIONE.
STRADA PROVINCIALE 347 DEL PASSO CEREDA E DURAN, COMUNE DI VAL DI ZOLDO LOCALITA’ CORNIGIAN, FINO AL 10 GIUGNO DALLE 7 ALLE 18 SENSO UNICO ALTERNATO REGOLATO DA IMPIANTO SEMAFORICO PER RICERCHE GEOGNOSTICHE
48 DELLE DOLOMITI, LOCALITA’ ANDRAZ DI LIVINALLONGO, FINO AL 26 GIUGNO SENSO UNICO CON SEMAFORO
IL DOLOMITI RALLY SI FARÀ AD OTTOBRE
Precipitazioni: Probabilità alta di precipitazioni (90/100%) tra la notte ed il primo mattino. I fenomeni saranno moderati nella notte, localmente forti sulle Prealpi e la pedemontana in caso di temporali. La neve notturna cadrà sopra i 2700/2800 m, senza escludere qualche sporadica imbiancata più in basso. Al mattino le precipitazioni saranno meno frequenti e via via più sparse (50/70%), addirittura sporadiche per rovesci al pomeriggio (40/50%) e più probabili sulle Prealpi che non sulle Dolomiti.
Temperature: Minime in generale leggera diminuzione, massime stazionarie in alta quot e in leggera ripresa nelle valli. Sono previste massime di 19/20°C nei fondovalle prealpini e di 14/16°C a 1000/1200 m. Su Prealpi a 1500 m min 8°C max 11°C, a 2000 m min 5°C max 8°C. Su Dolomiti a 2000 m min 4°C max 7°C, a 3000 m min -1°C max 0°C.
Venti: Deboli di direzione variabile nelle valli; deboli, a tratti moderati, da sud sud-est in quota, a 5-15 km/h a 2000 m e 10-15 km/h a 3000 m.
Precipitazioni: Al mattino generalmente assenti, eccetto qualche sporadico rovescio entro le ore centrali sulle Prealpi. Al pomeriggio nuovi rovesci e locali temporali; il rischio sarà maggiore sulle Prealpi (60/80%) rispetto alle Dolomiti (50/70%). Limite neve sopra i 2600/2700 m. Gli apporti medi tra martedì e mercoledì saranno di 40/50 mm/48h, tuttavia, localmente potranno essere raggiunti massimi di 80/100 mm nei settori maggiormente interessati dallo Stau e sopratutto da nuovi temporali tra Prealpi e pedemontana (notte tra lunedì e martedì).
Temperature: Minime in generale calo; massime in lieve ripresa nelle valli e in leggerissima diminuzione in alta quota. Su Prealpi a 1500 m min 7°C max 11°C, a 2000 m min 4°C max 8°C. Su Dolomiti a 2000 m min 3°C max 7°C, a 3000 m min -2°C max -1°C.
Venti: Deboli di direzione variabile nelle valli; in quota deboli da sud-est al mattino e da nord-est al pomeriggio, a tratti anche moderati sulle dorsali prealpine, a 5-20 km/h a 2000 e 10-15 km/h a 3000 m.