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LA FOTO DEL GIORNO…DI JOHN FRANCIS DELLA PIETRA Cima Vezzana 3192 la più alta delle Pale di San Martino in Veneto comune di Canale
IERI SERA AD ALLEGHE, PRIMA DEL TEMPORALE
SOSTEGNO ALLA CROCE ROSSA ITALIANA
“Nuova iniziativa della CroceRossa di Belluno: la raccolta di materiale scolastico per i bambini delle famiglie bellunesi in difficoltà. Appuntamento oggi, domani e mercoledi agosto presso Due Ufficio a Sedico! Il ricavato dell’iniziativa verrà ridistribuito ai nuclei famigliari indigenti.
RIVAMONTE nelle località VILLAGRANDE, ROSSON, TOS, Via ROMA MIOTTE, ZENICH, MOTTES, ZEP-SCHENA, SARET, ROSTE, PALUCH, GONA DI CONEDERA, PONTE ALTO, LONIE e SANTEL, l’acqua erogata dall’acquedotto non è potabile e può essere usata per scopi alimentari SOLO PREVIA bollitura. GSP ha, comunque, già adottato le necessarie misure per la disinfezione dell’acqua presente nei serbatoi e nella rete idrica con l’aggiunta di cloro. SAN TOMASO AGORDINO nelle LOCALITA’ ROI E PIANEZZE l’acqua erogata dall’acquedotto non è potabile e non può essere usata per scopi alimentari. Verrà effettuato servizio sostitutivo con autobotte. Nella frazione Costa l’acqua è di nuovo potabile
CANALE D’AGORDO NON MERITA DI ESSERE SCREDITATO
LO CERCANO PER TUTTO IL GIORNO MA ERA IN CENTRO AL PAESE. DOPO L’ALLARME DATO DALLA MOGLIE, RIENTRA AL CAMPEGGIO DEL SINDACO FA I BAGAGLI E TORNA A CASA SENZA SALDARE IL CONTO.
CANALE D’AGORDO La vicenda ha fatto discutere non solo il paese di Canale d’Agordo ma l’intera vallata e anche oltre grazie ai social. La vicenda è nota, la moglie del turista ha dato l’allarme della scomparsa del marito in vacanza al campeggio Lastei del sindaco Flavio Colcergnan che ha fatto partire la macchina dei soccorsi. Tra moglie e marito quindi si è inserita la ricerca a tappeto, fino al lieto fine. “Non potevo fare diversamente – dice Flavio Colcergnan gestore del campeggio – ho applicato il regolamento del campeggio avvertendo la signora che avrebbe potuto anche sostenere delle spese”. La coppia trevigiana ha poi lasciato Canale d’Agordo insultando l’addetto alla reception e senza pagare il soggiorno. Inevitabile il ricorso al tribunale.
POMPIERI VOLONTARI DI CANALE D’AGORDO IMPEGNATI SABATO SERA IN VALLE DI GARES
CANALE D’AGORDO Sabato sera alle 18.15 pompieri allertati dalla sala operativa per una ricerca persona in val di Gares. “Ci siamo divisi in due squadre e iniziato la ricerca – raccontano i pompieri della Valle del Biois .- , fortunatamente da lì a poco ci hanno avvisato del ritrovamento senza conseguenze”.
IL ROVESCIO DELLA MEDAGLIA
IL MESSAGGIO SUI SOCIAL DI MASSIMLIANO DELL’OLIVO
Grazie Canale d’Agordo, che mi hai accolto sette anni orsono, non più giovane ma comunque novello sposo, da subito ben accetto, immediatamente mi hai fatto sentire a casa. Paese fatto di buone persone, dove la parola comunità sembra amplificarsi del proprio significato. Felice per la nostra nuova casa, qualche chilometro più a valle, con un pizzico di nostalgia lascio quel “nido” di via Tancon che Dante e Franca (padroni di casa dal cuore grande e dalla disponibilità infinita) ci avevano affidato. Il mio non è un addio, ma un arrivederci, convinto che quando passerò per la tua piazza, sarò in visita dai parenti, berrò un caffè nei tuoi bar, mangerò una pizza dai Bolp o un piatto alle Codole, mi farai sempre sentire canalino e non “foresto”.
Grazie!
CHOC ANAFILATTICO PER UN’ANZIANA, PERDE CONOSCENZA E ANCHE IL RESPIRO
COMELICO Punta alla mano da una vespa cade a terra in preda a uno choc anafilattico. E’ successo ad un’ anziana di 71 anni di Costalissoio: la puntura di adrenalina praticata dai sanitari del Suem arrivati con un elicottero le ha salvato la vita. Dopo la puntura della vespa è caduta a terra, i famigliari hanno avvertito i soccorsi. Quando sono arrivati i vigili del fuoco di Santo Stefano di Cadore la donna era in stato di incoscienza e faceva fatica a respirare fino a rischiare il soffocamento. I medici hanno praticato gli antiallergici e trasferito la anziana al San Martino, a bordo dell’elicottero e la signora ha ricominciato a respirare.
BIMBO PUNTO DA UN INSETTO COSTRETTO ALLE CURE OSPEDALIERE, MALORI E DISTORSIONI DI CAVIGLIE A CORTINA, ALLEGHE E AURONZO
LENTIAI A Malga Garda, nel comune di Lentiai un bimbo di 9 anni trevigiano di Castelcucco aveva manifestato una probabile reazione allergica, è stato trasportato all’ospedale di Belluno per le verifiche del caso.
FALCADE Al Rifugio Laresei un escursionista è caduto poco distante e ha sbattuto la testa. Una squadra del Soccorso Alpino Val Biois è arrivata in jeep sul posto e ha medicato R.V., 74 anni, di Laterina Pergine Valdarno (AR), che ha riportato un taglio. Caricato a bordo, l’uomo è stato accompagnato al rendez vous con l’ambulanza della Croce Verde Val Biois che lo ha trasportato all’ospedale di Agordo.
CORTINA Distorsione alla caviglia capitata nei pressi del Rifugio Duca d’Aosta. Una squadra del Sagf ha raggiunto la donna, P.B., 74 anni, di Bologna per poi portarla all’ambulanza, partita per il Codivilla. Un escursionista si è imbattuto in alcune persone che chiedevano aiuto per un malore, sotto la seggiovia delle Cinque Torri, ma una volta sul posto, l’eliambulanza e un soccorritore di Cortina giunto in supporto non hanno più trovato nessuno. Al Rifugio Averau una turista di 60 anni di Forlì (FC), ha riportato un trauma alla caviglia, poi trasportata a Cortina. Al Vandelli, recuperata una ragazza di 21 anni di Valdobbiadene (TV), con problemi a un piede. Sempre in zona Vandelli l’elicottero ha preso in carico un escursionista di 22 anni, che si era ferito alla testa colpito da un sasso e lo ha accompagnato all’ospedale di Cortina.
ALLEGHE Sul sentiero che scende dal Lago del Coldai ai Piani di Pezzè, all’imbocco di Ru della Porta infortunio alla caviglia di una donna di 52 anni di Legnano (MI), affidata all’ambulanza e portata ad Agordo.
MISURINA Una squadra del Sagf si è avvicinata in jeep, per poi proseguire venti minuti a piedi, sul sentiero numero 120 che dal Lago di Misurina sale al Col de Varda, per il trauma alla caviglia di una turista romana di 46 anni.
AURONZO AL rientro dalla via Dibona in discesa dalla normale alla Grande delle Tre Cime di Lavaredo, è intervenuto l’elicottero di Pieve di Cadore. Un alpinista polacco di 50 anni è stato recuperato e trasportato al Rifugio Lavaredo.
RECUPERATI ALL’ALBA DUE ESCURSIONISTI SULLE PALE DI SAN LUCANO
TAIBON Sono stati recuperati ieri all’alba i due escursionisti rimasti incrodati sabato in fondo alla Valle di San Lucano. I due uomini, 67 e 76 anni, di Alleghe (BL) erano partiti per la traversata degli Altipiani del Rosetta, con l’intenzione di rientrare da Col di Pra, a Taibon Agordino. Lungo il sentiero hanno però abbandonato la traccia prendendo il canale della Valle di Angheraz, di fronte allo Spigolo dell’Agner, e finendo bloccati sopra un salto di roccia di una cinquantina di metri. Attorno alle 20.30 l’allerta alla Centrale operativa del 118, con la comunicazione che saltava e l’impossibilità di risalire alle loro coordinate per assenza di traffico dati, fino alla perdita totale del contatto. Pur con le informazioni frammentarie, una squadra del Soccorso alpino di Agordo è arrivata in fondo alla Valle per tentare di vedere se i due fossero individuabili attraverso la luce di pile o frontali, senza però riuscire a localizzati. Alle 5.30 l’elicottero di Trento emergenza ha imbarcato due soccorritori per perlustrare l’area e dopo una lunga ricognizione l’equipaggio li ha individuati a circa 1.400 metri di quota e li ha recuperati utilizzando un verricello. Stavano bene, anche dopo una notte all’addiaccio, e sono stati trasportati in piazzola ad Agordo.
SCOSSA DI TERREMOTO CON EPICENTRO A SOVRAMONTE MAGNITUDO 2.3
Scossa di terremoto alle 17 con epicentro vicino a Sovramonte. Scossa avvertita dalla popolazione.
FELTRE – Il terremoto è stato particolarmente intenso tra i Comuni di Lamon e Sovramonte, ad una profondità di 10 km. Il terremoto è stato localizzato da: Sala Sismica INGV-Roma.
L’epicentro due chilometri a nord dell’abitato di Lamon è stato avvertito chiaramente anche a Feltre e in diversi comuni del Feltrino ed è stato accompagnato da un forte rumore.
La zona del Monte Avena aveva già tremato a primavera per alcuni giorni. Il 3 marzo la prima scossa, poi lo sciame e nel giro di pochi giorni oltre 20 segnalazioni, due più forti di 2,8 gradi della scala Richter. A maggio altre 4 scosse in cinque ore, la prima di 2,2 gradi. A fine luglio altra scossa a Cismon del Grappa.
LABRADOR FERITO AI POLPASTRELLI, INTERVIENE L’ELICOTTERO DRAGO
PASSO ROLLE È servito un Drago per portare in salvo un labrador ferito ai polpastrelli delle zampe e impossibilitato a proseguire verso il sentiero del ritorno che dal rifugio Mulaz sulle dolomiti bellunesi porta verso passo Rolle. Il proprietario dell’animale constatato l’impossibilità di proseguire e di trasportare a braccia l’animale ha dato l’allarme ai vigili del fuoco, che ha fatto intervenire l’elicottero Drago 62 del reparto volo di Venezia. L’animale e il padrone sono stai imbarcati in quota e portati a valle a Passo Rolle, da dove sono partiti per raggiungere un posto medico veterinario per assistere l’animale.
DUE CANI DA CACCIA SBRANANO IL GATTINO
FELTRE Dal racconto sui social di Piera Ferigo due cani da caccia hanno sbranato un gatto a Celarda, due cani scappati dall’area di addestramento dei cacciatori sarebbero entrati nella proprietà privata accanendosi contro il gatto fino a ucciderlo. La donna promette di denunciare il fatto ai carabinieri e afferma di essersi già rivolta al proprio avvocato incaricandolo di seguire la vicenda.
SEMPRE PRONTI ANCHE DI DOMENICA NELLE GRANDI E PICCOLE EMERGENZE
ROCCA PIETORE I pompieri volontari di Caprile non possono concedersi giorni di festa e alla domenica sono sempre sul chi va là perché il traffico è tanto e la gente in movimento pure. Poi ci sono anche le piccole emergenze come la sfortunata residente bloccata fuori dalla propria abitazione all’ora di pranzo. I vigili volontari sono saliti a Sopracordevole con l’ A.P.S. Della serie: “Sia nelle grandi che piccole emergenze, noi ci siamo….SEMPRE”
INCIDENTE TRA DUE AUTO SENZA FERITI
ALANO DI PIAVE Sabato sera collisione tra due auto, una Citroen C3 e una Fiat Multipla nei pressi della stazione ferroviaria. Notevoli i danni ai veicoli, ma nessun ferito, sul posto è giunta una pattuglia della polizia stradale per i rilievi. Presenti i pompieri di Feltre e i volontari del Basso Feltrino.
LO SPECIALE DI GIANNI SANTOMASO, OGGI SUL CORRIERE DELLE ALPI
GOSALDO Il Corriere delle Alpi di oggi dedica due intere pagine alla periferia della periferia. Dopo essere andato in Valle di San Lucano per un sopralluogo sui cantieri post-Vaia, Gianni Santomaso è approdato a Gosaldo. O meglio nelle periferie del vasto comune al confine con la provincia di Trento. Un territorio che, come altri, è stato duramente colpito da Vaia, l’uragano che oltre ad aver abbattuto tantissimi alberi, ha complicato ulteriormente un quadro idrogeologico già precario. Una calamità che ha colpito una realtà che doveva ancora riprendersi dall’alluvione del 1966 che ha incentivato l’emigrazione e l’abbandono di luoghi bellissimi, ma sempre più lontani dal centro. Chi è rimasto nelle piccole frazioni sparse qua e là lo ha fatto per amore, ma oggi dice: “Servizi non ce ne sono più, qui non c’è futuro, qui è una catastrofe”. La Regione non ha avuto fretta di assegnare un contributo per garantire una strada ai due residenti di Selle. Il Comune, oltre a cercare di mantenere le infrastrutture esistenti, ha scelto di puntare sul turismo in quota, realizzando il rifugio Cavallera che aprirà l’estate prossima. Servirà a invertire una rotta che pare segnata?
I VIAGGI ALL’ESTERO, IN CROAZIA SOPRATTUTTO, SPINGONO I CONTAGI
NELLE ULTIME 24 ORE 34 POSITIVI IN PIÙ. 10 NEGATIVIZZATI E NESSUN DECESSO. 9 LE PERSONE IN TERAPIA INTENSIVA DI CUI 6 POSITIVE. A BELLUNO NESSUNA VARIAZIONE
di Mirko Mezzacasa
In un giorno 10 contagi, in pochi giorni una ventina di ragazzi rientrati positivi da Malta, un 35enne da Ibiza e uno dalla Croazia. Contagi causati dai viaggi per le ferie in altri paesi europei. È accaduto nel Lazio. In Veneto 8 padovani e altri 2 giovani trevigiani rientrati infetti dalla Croazia nei giorni scorsi. Non hanno ascoltato i consigli, sono stati in discoteca in pieno assembramento tra consumo di alcolici, mancanza di mascherine e nel totale disprezzo del droplet, Dalla Croazia, soprattutto dove nella movida si beve la miscela alcoolica nel mastellone con tante cannucce, è stato importato di nuovo il virus, ovunque. Nelle ultime 24 ore in Veneto 34 positivi, quasi 1300 attualmente positivi, 111 i ricoverati di cui 83 positivi. Nessun nuovo contagio in Provincia dopo il caso di sabato, 13 gli attualmente positivi.
I NUMERI IN VENETO: TOTALE POSITIVI 206668 (+34) ATTUALMENTE POSITIVI 1249 (+24) DECESSI 2083 (0) NEGATIVIZZATI 17336 (+10) RICOVERATI 111 (+1 –28 POSITIVI 83 NEGATIVIZZATI), NEGLI OSPEDALI DI COMUNITA’ RICOVERATI 16 (0 – 5 POSITIVI, 11 NEGATIVIZZATI), IN TERAPIA INTENSIVA 9 (+2 – 6 POSITIVI, 3 NEGATIVIZZATI). DIMESSI 3767 (0) NEGLI OSPEDALI AREA NON CRITICA 330 (0) I NUMERI IN PROVINCIA: TOTALE CONTAGI 1213 (0) , ATTUALMENTE POSITIVI 13 (-1) , DECEDUTI 113 (0), NEGATIVIZZATI 1088 (+1) RICOVERATI IN OSPEDALE AL SAN MARTINO 0
IN DUE GIORNI 54MILA AUTO PER PIAN DI VEDOIA, I RESIDENTI CARCERATI IN CASA LORO
ESODO ESTIVO 2020, ANAS: IL TRAFFICO CRESCE DEL +4% RISPETTO ALLO SCORSO FINE SETTIMANA
ROMA Il terzo fine settimana dell’esodo estivo è stato caratterizzato da traffico intenso, per l’intera giornata di sabato e nella mattinata di ieri, lungo i circa 30 mila km di rete stradale e autostradale gestiti da Anas (Gruppo FS Italiane). Come previsto dalle proiezioni, le giornate di venerdì 7 e sabato 8 agosto hanno visto aumentare i volumi di traffico complessivamente di circa il 4% rispetto allo scorso fine settimana. Nel prossimo fine settimana, contrassegnato da bollino rosso nella giornata di venerdì 14 agosto, i volumi di traffico riguarderanno soprattutto gli spostamenti dovuti alla festività di ferragosto. Incremento del 4% rispetto al venerdì e al sabato dello scorso fine settimana, sulla SS16 “Adriatica” (direttrice della costa Adriatica che parte da Padova in Veneto . Traffico intenso anche sulle strade statali: 51 “Di Alemagna” (con oltre 54mila passaggi a Longarone in uscita dalla A27 nei pressi di Cortina d’Ampezzo)
VIVAIO DOLOMITI: LE CODE IN ALEMAGNA
BELLUNO Sono anni che in estate e in inverno la statale 51 va in blocco nei fine settimana. Ma non c’è solo il problema turistico: anche durante la settimana chi si muove per lavoro trova una strada sotto dimensionata al traffico attuale e tutto questo porta a sorpassi azzardati che mettono a rischio l’incolumità dei viandanti. Allora ci arrabbiamo per i camion stranieri, inneggiando a improbabili trenini che, pur simpatici, non risolverebbero il problema. Guai a parlare della soluzione più ovvia: una strada a scorrimento veloce fino al confine, che porterebbe opere compensative sulla viabilità intervalliva. La vecchia 51 rimarrebbe per i residenti e i turisti che potrebbero utilizzarla come si fa con le strade costiere nel resto del paese, quando non si ha fretta di raggiungere una destinazione. Le giustificazioni usate da una minoranza esigua di contrari ormai non stanno più in piedi. Vivere e lavorare sopra Ponte nelle Alpi è diventato un grosso problema di mobilità, oltre a tutte le altre difficoltà che comporta abitare in montagna. Lanciamo un appello ai nostri illuminati politici, che come gli struzzi nascondono la testa sotto la sabbia. Basta carcerati in casa nostra. Al Veneto manca una strada Longarone-confine Austriaco e non è più tempo per chiacchierare: bisogna agire.
BANCHI IN LEGNO REALIZZATI DA FALEGNAMI ITALIANI, BUSSONE (UNCEM): “RENZO PIANO HA RAGIONE MA AGISCA CON I TERRITORI E LE ISTITUZIONI PER GENERARE FILIERE FORESTE-LEGNO SOSTENIBILI E INTELLIGENTI. LAVORIAMO INSIEME, ARCHITETTO”
ROMA “La proposta di Renzo Piano di realizzare banchi in legno per le scuole italiane, con le falegnamerie del Paese impegnate insieme nell’impresa, ci piace. Come dire di no. È però importante che con Renzo Piano si possano fare una serie di azioni che permettano a monte di concretizzare, almeno in parte, le realizzazioni da lui proposte. L’Architetto sa che in Italia non ci sono più segherie, che il materiale lavorato dai falegnami è al 95% importato dall’estero, che 11 milioni di ettari di foreste non sono oggi gestiti e continuano ad aumentare. E allora, come avevamo già fatto con Stefano Boeri, Uncem lancia una proposta al Senatore Architetto genovese. E cioé di lavorare insieme per la piena attuazione della Strategia forestale nazionale, per dare piene funzioni ai boschi italiani, per evitare che, per realizzare un banco come per realizzare una scuola, si debba ricorrere a lamellare e x-lam che arriva dall’estero. Perché, se non ripartiamo dalle filiere territoriali, dalle segherie di valle, da una nuova cultura di territorio, neanche un banco riusciremo a fare. Tantomeno delle scuole, interi edifici. Per questo con Piano, grande ambasciatore del made in Italy nel mondo, possiamo lavorare affinché dai banchi si passi alle scuole. Abbiamo bisogno, lo sanno bene le Ministre Azzolina e Bellanova, di edifici scolastici sicuri e antisismici, intelligenti e sostenibili. Il legno lo permette più di ogni altro materiale. Edifici scolastici e strutture pubbliche che nascano da filiere bosco-legno intelligenti e sostenibili. Edifici belli. E Renzo Piano sa cosa sia la bellezza di un’opera. A oggi, per realizzare una casa in legno, in un mercato che cresce, tutto il materiale arriva dall’estero. Non è quel che vogliamo. Con milioni di ettari di bosco non gestito, serve un cambio di passo. E Renzo Piano lo sa bene. Lavoriamoci insieme. Da un banco a una scuola, da una casa a un quartiere, da un borgo a un grande progetto di territorio, per la Montagna italiana. Di fatto, Renzo Piano lo sa, già lo facciamo da vent’anni, con tanti bravi Architetti, Ingegneri, Geometri, con tante Università italiane, con gli Ordini professionali e in particolare con l’Istituto di Architettura montana. Design, innovazione, percorsi di futuro. Legno sì, ma locale, italiano. Non importato. Su questo vogliamo, anche con Renzo Piano, puntare. Pronti a collaborare verso la riapertura delle scuole“. Lo afferma Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem, Unione dei Comuni, delle Comunità e degli Enti montani italiani.
LE BUSE, BASSO, GRIMINELLI E MORRICONE AL TG, QUANDO LA MUSICA SUONA SOLENNE
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38 ORE FERMI IN CODA OGNI ANNO. 131 MILIARDI PER AMMODERNARE LE INFRASTRUTTURE
Questo fine settimana, come gli esperti avevano previsto, sono state giornate da “bollino nero” sulle strade italiane. Ma anche nel resto dell’anno le cose non vanno altrettanto bene, in particolar modo nelle ore di punta delle giornate feriali. Stando ai dati della Commissione europea, infatti, gli automobilisti italiani rimangono incolonnati nel traffico per quasi 38 ore all’anno, praticamente perdiamo una settimana di lavoro bloccati in coda; nell’Europa a 27 solo Malta e Belgio registrano una situazione più critica della nostra. A dirlo è l’Ufficio studi della CGIA. A pagare un conto salatissimo sono sicuramente i pendolari, che utilizzano l’auto per spostarsi da casa verso l’ufficio/fabbrica e viceversa, e coloro che per lavoro devono guidare per buona parte della giornata un mezzo di trasporto. E’ il caso dei camionisti, dei padroncini, dei taxisti, degli autonoleggiatori, degli agenti di commercio e di tantissimi artigiani che per compiere gli interventi richiesti devono muoversi col proprio furgoncino per raggiungere le sedi/abitazioni dei clienti. Rispetto ai principali Paesi europei il gap del nostro Paese è importante: se in Olanda si rimane congestionati per 32 ore all’anno, in Francia e Germania si scende attorno a 30 e in Spagna a poco più di 26. La media UE si attesta a 30,4 ore (vedi Tab. 1). Le lunghe code che, purtroppo, condizionano negativamente la vita di moltissime persone sono ascrivibili, in particolar modo, a un paio di cause. La prima è dovuta all’insufficienza del numero di mezzi pubblici presenti nelle nostre aree urbane (bus, tram, metro, treni, etc.) che costringe tantissimi pendolari ad usare i mezzi privati. L’Istat, infatti, segnala che in Italia si reca al lavoro con i mezzi pubblici solo il 12,2 per cento degli occupati, mentre il 69,2 per cento lo fa guidando un’auto. La seconda è imputabile al grave deficit infrastrutturale che caratterizza il nostro Paese. I risultati che emergono dai confronti tra l’Italia e i principali Paesi europei sono impietosi e ci invitano ai intervenire in tempi brevissimi. Nel 2017, ad esempio, l’Italia disponeva di 27,8 km di rete ferroviaria per 100 mila abitanti, al di sotto della media Ue (42,5 km) mentre, per la sola rete a binario doppio elettrificato, il valore di 12,6 km per 100 mila abitanti era leggermente inferiore alla media europea (14,7 km). Sempre nel 2017, l’Italia presentava una bassa intensità autostradale in rapporto alle autovetture circolanti (1,8 km per 10 mila autovetture), un dato molto inferiore ai valori registrati in Spagna, Francia e Germania (tra 2,8 e 6,8 Km per 10 mila autovetture nel 2016). “Secondo i dati diffusi dal Ministero dei Trasporti – dichiara il coordinatore dell’Ufficio studi Paolo Zabeo – il deficit di competitività del nostro sistema logistico-infrastrutturale costa ai cittadini e alle imprese del nostro Paese 40 miliardi di euro all’anno . Anche per questa ragione è necessario che il Governo, a seguito della grave recessione economica in atto, avvii quanto prima il piano delle infrastrutture e dei trasporti che permetta di ammodernare il Paese, di renderlo più competitivo e, soprattutto, di imprimere una forte scossa positiva alla domanda interna”. “Sebbene i risultati che emergono dal confronto con le altre nazioni europee non siano soddisfacenti – aggiunge il segretario Renato Mason – anche l’Italia può comunque contare, nel campo logistico, su molte punte di eccellenza, soprattutto nel settore portuale e aeroportuale. Tuttavia, il risultato medio nazionale è insufficiente e continuiamo ad essere un Paese che ha bisogno di realizzare sia le grandi opere sia quelle di dimensione inferiore. Se saremo in grado di iniziare queste opere in tempi ragionevolmente brevi, attiveremo una leva molto importante per aggredire la recessione economica e per creare nuovi posti di lavoro”. L’Ufficio studi della CGIA segnala che l’allegato infrastrutture al Programma Nazionale di Riforma presentato il 6 luglio scorso, prevede un piano di investimenti prioritari per la mobilità di 196,7 miliardi di euro di cui 131,3 (pari al 66,7 per cento del totale) già disponibili (vedi Tab. 2). Il documento, chiamato “Italia veloce”, individua 130 opere strategiche individuate dal Ministero dei Trasporti a cui si devono aggiungere le infrastrutture necessarie per la realizzazione delle Olimpiadi Milano-Cortina del 2026, quelle per la sanità, scuole, caserme, carceri, etc., di competenza di altri dicasteri. Le opere stradali prioritarie da commissariare entro la fine dell’anno sono comunque 9, tra cui la Grosseto-Fano, la Roma-Latina, il terzo megalotto della SS106 Ionica e la Tarquinia-San Pietro in Palazzi. Altre opere incluse nell’elenco sono la A24-A25, la Ragusana, la Monte Romano est-Civitavecchia, la SS4 Salaria, il Ponte ad Albiano Magra, la e78 Grosseto-Fano, la Pedemontana Veneta e la Pedemontana Lombardia. Previsto, anche, il potenziamento o l’ampliamento di diverse altre tratte autostradali o di collegamento dell’A22 del Brennero e dell’A4 (tratto Milano-Brescia e Venezia-Trieste). Anche il “giudizio” dei grandi manager internazionali conferma lo stato di arretratezza nel campo infrastrutturale del nostro Paese. Dall’elaborazione dell’Ufficio studi della CGIA su dati del World Economic Forum (WEF) , tra i 10 Paesi europei più importanti presi in esame, l’Italia si colloca sempre in fondo alla graduatoria per qualità/efficienza del sistema logistico/infrastrutturale. In particolare per qualità delle strade (vedi Tab. 3); efficienza dei servizi ferroviari (vedi Tab. 4); efficienza dei servizi portuali (vedi Tab. 5); copertura della linea internet ultra veloce. In questo caso la fonte è la Commissione Europea (vedi Tab. 6). La CGIA, infine, sottolinea che oltre alla realizzazione delle grandi infrastrutture materiali e immateriali abbiamo altrettanto bisogno di portare a termine moltissimi interventi “minori” che sono però indispensabili per la messa in sicurezza di tanti cittadini, di moltissime città e piccoli paesi. Interventi che potrebbero dare una impennata alla della domanda interna. Si ricorda, infatti, che: l’88 per cento dei circa 8 mila Comuni italiani ha almeno un’area classificata a elevato rischio idrogeologico ; il 40 per cento circa dell’edilizia residenziale pubblica è ubicato in zone ad alto rischio sismico ; su circa 6.000 opere censite (gallerie, ponti, viadotti, etc.) quasi 2.000 necessitano di interventi urgenti ; i risultati del Censimento dell’acqua per uso civile evidenziano che nel 2018 il 47,6 per cento dell’acqua potabile non ha raggiunto gli utenti finali a causa delle dispersioni presenti nelle reti di adduzione e di distribuzione .
ORGANDUO AI & ALEX QUESTA SERA A FALCADE, DOMANI POPPI A CANALE D’AGORDO
VALLE DEL BIOIS Due appuntamenti da non perdere oggi e domani in Valle del Biois. Si parte da Falcade dove questa sera alle 21 ci sarà il concerto “ORGANDUO AI & ALEX” presso la chiesa parrocchiale. Concerto per organo solo e per organo “a quattro mani e piedi” in collaborazione con Agordo Musica.
L’INTERVISTA AD AI YOSHIDA
A Canale D’Agordo domani ci sarà il maestro Luca Poppi all’organo Callido della chiesa arcipretale alle 21 sempre in collaborazione con Agordo Musica.
L’INTERVISTA AL MAESTRO GIOVANNI FELTRIN COORDINATORE DI MUSICA IN AGORDINO
CASTELLO DI ANDRAZ: FINO AL 13 SETTEMBRE “FUGACI PRESENZE NELLE DOLOMITI”, FOTOGRAFIE DI GIACOMO DE DONA’
CANALED’AGORDO Il gruppo amatoriale BalliAmo in collaborazione con la Proloco organizza una serata di balli popolari con musica: giovedi 13 agosto alle 21 in piazza Papa Luciani, in caso di maltempo rinvio al 14 agosto.
MOSTRA MERCATO NELLE DOLOMITI AGORDINE PROSSIMI APPUNTAMENTI: domani a Rocca Pietore, sabato a Caprile di Alleghe, domenica a Canale d’Agordo, mercoledi 19 a Cencenighe.
MUSICA NELL’AGORDINO, I PROSSIMI APPUNTAMENTI
FALCADE Il 12 agosto alle 21 alla casa della gioventù di Caviola “Inno alla gioia”, concerto della pianista Silvia Tessari. Prenotazione obbligatoria via telefono (anche messaggio) al 347 8870898. In caso di raggiungimento del numero massimo consentito sarà previsto un secondo concerto per lo stesso giorno alle 18.
AGORDO Sono esposti presso il Caffè Miniere di Agordo i lavori di Savino Conedera. Una mostra che non ha una data precisa di fine e che sarà visitabile durante l’apertura del locale.
OGGI LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO SU DINO BUZZATTI
VAL DI ZOLDO Sala Almerindo Rizzardini di Fusine,oggi alle 21. Su iniziativa della biblioteca Pellegrini e del comune di Val di Zoldo.
DUE GIORNI CON IL CAI SEZIONE AGORDINA
AGORDO Sabato 29 e domenica 30 agosto escursione nel gruppo del Canin sulla ferrata Julia che segna il confine tra Italia (Provincia di Udine) e Slovenia; già visibile dalla pianura friulana fu anch’esso protagonista degli scontri tra gli eserciti italiani e austriaci durante la Grande Guerra. Si tratta di un grandissimo altipiano calcareo interessato dal fenomeno del carsismo che culmina con una lunga cresta che separa i due stati. Ambiente sicuramente straordinario con scorci inusuali, difficile da dimenticare, L’escursione prevede la salita alla vetta in territorio italiano lungo la storica “Ferrata Julia” ed il rientro per il versante sloveno. Escursione creata EEA / PD . Obbligatorio set da ferrata completo e omologato.
SAY CHEESE! VOLTI E VOCI DI MALGA
BELLUNO Il Museo di Seravella, a Cesiomaggiore, dedica la propria sala delle esposizioni alla mostra fotografica SAY CHEESE! Volti e voci di malga, realizzata nell’ambito del progetto scientifico Formaggi alpini – Le molecole del gusto. La mostra racconta, attraverso le immagini e le parole dei suoi protagonisti, la vita dei malgari di oggi; mentre l’allestimento richiama, attraverso gli oggetti antichi del Museo, la vita di chi di pastorizia e lavorazione del formaggio viveva un tempo. C’è il racconto di chi ogni giorno si alza prestissimo per mungere le vacche; chi trascorre ore e ore a rimestare latte, produrre ricotte e pressare formaggelle; chi tenta di coniugare l’attività casearia con quella agrituristica; chi non fa altro che formaggio per non snaturare il lavoro del malgaro. E poi: i casari stranieri e le loro storie diversissime per arrivare in una malga ai piedi di qualche croda dolomitica; le generazioni di malgari, l’amore denso per le proprie bestie, la panna vera con i frutti di bosco, il latte caldo e le stanze per l’affumicatura, i pastori silenziosi e remoti, gli incontri con il lupo, i malgari giovanissimi, resistenti della montagna, la nascita dei vitelli, la cura dei pascoli e il bisogno di turismo… La mostra, a ingresso gratuito, sarà visitabile dall’8 agosto negli orari di apertura estiva del museo: da martedì a giovedì dalle 9 alle 13; venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18; sabato e domenica dalle 15 alle 18.20. Per evitare code e assembramenti e consentire lo svolgimento delle pratiche anti-Covid è consigliata la prenotazione allo 0439 438355 (o via mail all’indirizzo [email protected]).
CINEMA SOTTO LE STELLE A SEDICO, MA NON SOLO CINEMA.
SEDICO Con la Proloco di Sedico, i mercoledì sera a Villa Patt di Sedico. Per chi lo desidera c’è la possibilità di prenotare i biglietti online, al proposito riportiamo i link della varie serate, ingresso 5 euro adulti, 2 euro bambini con chiosco, pop corn e patatine. 12/08/2020 BIANCO COME IL NERO – L’AURORA doppio appuntamento nel primo lo scenario della Grande Guerra durante il 1917 (l’an de la fam) la gente di montagna cerca di resistere alla tragedia con l’aiuto dei frati della certosa. In l’Aurora una donna bella fuori ma malinconica dentro che si chiude in un mondo di immersioni in apnea e creazioni sartoriali nel laboratorio dove lavora: CLICCA QUI 19/08/2020 ROCKETMAN Un timido pianista di provincia costruisce la propria carriera e il proprio personaggio fino a divenire una delle più note stelle della musica internazionale. Lui è Reginald Dwight ovvero Elton John CLICCA QUI
NAUFRAGI DI UN’ ILLUSIONE, poesia, musica e fotografia
CENCENIGHE Venerdi 12 agosto alle 20.30 nella sala consiliareculturale del Municipio (Nof Filo’) letture di Nicola Scodro e Althea Ronzani, ingresso libero con Comune e Biblioteca Civica in collaborazione con Medici con L’Africa e patrocinio Parco Dolomiti Bellunesi.
EL CANAL DE AGORDO
AGORDO Scavare nel passato, storia ed archeologia da San Gottardo a Pont del Cristo. La mostra è allestita al Museo mineralogico e paleontologico di via 5 maggio con ingresso libero. Fino al 6 settembre il venerdi, sabato e domenica dalle 10 alle 12.30 e dalle 16 alle 19. Info: [email protected]
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ERNESTO PIETRIBONI: FU GIORNALISTA EMINENTE PENALISTA E PARLAMENTARE di RENATO BONA
Il Comune di Belluno gli ha intitolato la via che va dall’incrocio con la A. di Foro e la Cavarzano, fino alla villa Pietriboni; e nella pubblicazione “Toponomastica di Belluno” edita nel 1990, ricorda il personaggio così: “(1874-1950) Giurista e penalista eminente. Deputato dal 1912 al 1919 fu nominato sottosegretario alle terre redente. Antifascista, nel 1942 venne deferito al confino. Fu membro della Consulta nazionale”. Parliamo di Ernesto Pietriboni che la libera enciclopedia Wikipedia nel proprio sito cita così: “(Venezia, 10 luglio 1874 Venezia 15 dicembre 1950). E’ stato avvocato, giornalista e politico. Deputato durante la 24. e la 25. legislatura del Regno d’Italia, ricoprì la carica di Alto commissario aggiunto ai profughi, insieme a Salvatore Segrè Sartorio durante il governo Orlando. Fu successivamente l’ultimo segretario del Partito radicale italiano prima dello scioglimento imposto dal regime fascista. Massone, fu membro della Serenissima Gran Loggia del Rito simbolico italiano, della quale fu il rappresentante presso la giunta del Grande Oriente d’Italia dal 1921 al 1925”. Molto più dettagliato il sito ateneoveneto.org che ricorda subito che Pietriboni fu il 31. presidente dell’Ateneo, dal 1947 al 1950, il primo dopo la fine della seconda guerra mondiale, e cita Giovanni Zironda il quale, così si pronuncio commemorandone la figura nel primo anniversario della morte: “Non appena l’Italia fu riordinata nuovamente a libero regime e la volontà collettiva poté riaffermarsi in libere elezioni, vollero per primo presidente Ernesto Pietriboni la cui figura di cittadino di stampo antico, di studioso appassionato, di maestro nell’arringa professionale, nobile figura cui nei tempi della passata dittatura si ispiravano i nostalgici ricordi e le speranze per l’avvenire, balzò immediatamente al suo giusto posto”. Ed ecco in sintesi, dopo un colloquio con il nipote Ernesto, figlio dello scomparso avvocato Mario (del quale chi scrive queste note, da giovane cronista di giudiziaria per il Resto del Carlino prima e per Il Gazzettino poi, era estimatore e ne apprezzava molto le doti di umanità e professionalità – ndr.) il curriculum di questo bellunese di adozione e discendenza: Ernesto si laureò in giurisprudenza a Padova ma il giornalismo fu il suo primo campo d’azione; fondò e diresse negli anni universitari, nel 1892-93, il giornaletto satirico “Lo Studente di Padova”. Dopo la laurea collaborò prima a Venezia ne “Il Gazzettino’ fondato dal cadorino Giampietro Talamini; poi a Belluno, che fu la sua seconda casa, come redattore e direttore dal giugno 1896 del quotidiano di sinistra “Il Corriere Bellunese”, “affermandosi come acuto giovane dalle idee democratiche, giornalista dallo spirito battagliero e polemista, distinguendosi allo stesso tempo anche come oratore politico”. Abbandonato il “Corriere Bellunese” per dissensi politici nel 1897 tornò a Venezia a Il Gazzettino avviando contestualmente l’attività forense prima di lasciare il giornalismo fino alla sua elezione in Parlamento; fondatore e direttore del settimanale veneziano “Il Radicale” e direttore de “L’Adriatico” il quotidiano della Democrazia liberale. Come avvocato, carriera iniziata nel 1898 “e condotta con ardore e passione per molti anni, ottenne notevole fama e successo affermandosi come penalista capace e abile nei più importanti processi in Venezia e nel Veneto (come quello dell’assassinio della contessa Onigo nel 1903)” e per la sua preparazione e le doti di brillante oratore, “dialettico lucido, argomentatore sagace, appassionato, convincente (parole di Achille Bosisio – ndr.) fu anche studioso e autore di numerosi scritti e articoli riguardanti questioni giuridiche e sociali, diritto penale e processuale, apparsi sulle principali riviste forensi. Presidente del consiglio dell’ordine degli avvocati nel 1945, nel secondo dopoguerra fece parte della commissione nazionale per la riforma del codice penale. Abbraccio quindi la carriera politica quale esponente della parte democratica liberale. Salì alla ribalta nell’ottobre 1913 quando si candidò per il collegio di Belluno e fu eletto alla Camera. Finita la guerra si impegno assiduamente per la ricostruzione nel Veneto; fu anche sottosegretario al ministero delle Poste e telegrafi nel governo Nitti (1919-20). Con la marcia su Roma del 1922 si impose il fascismo e per l’intero ventennio Pietriboni abbandonò la politica per dedicarsi agli studi giuridici. Visse per lo più ritirato nella sua villa bellunese di Col Fiorito (oggi proprietà del nipote Ernesto Pietriboni, 48 anni, che l’ha ereditata dal padre Mario, mancato nel 1989) e per sfuggire alle persecuzioni e alle rappresaglia nazifasciste (già nel 1926 il suo studio veneziano era stato devastato e nel 1942, per alcune sua parole sospette era stato arrestato e incarcerato per una quindicina di giorni). Finita la guerra, fu vice presidente della Consulta nazionale e si candidò al senato senza successo nelle elezioni del 1948 anche se “negli anni in cui fu parlamentare aveva saputo dare prova di efficiente, onesta e proba condotta politica, umanità generosa, dedicandosi instancabilmente al bene pubblico e impegnandosi in favore della provincia montana di Belluno a favore della popolazione e per i problemi economici e sociali, in particolare quelli dell’agricoltura e della montagna”. Ancora: fu presidente del Consorzio Agricolo Provinciale e dell’Associazione Provinciale Agricoltori di Belluno, e del settore montagna della Consulta per l’agricoltura e le foreste delle Venezie. Gli ultimi anni della sua vita furono caratterizzati dalla presidenza all’interno dell’Ateneo Veneto. Pietriboni venne eletto socio il 7 giugno 1931 e presidente il 10 luglio 1947ed “ebbe il merito di guidare l’Ateneo negli anni della sua riorganizzazione e della sua ripresa, nel delicato momento della ricostruzione dell’intero paese, e di recuperare le energie e le forze, per far di nuovo muovere la macchina culturale dell’istituto”. Non riuscì tuttavia a portare a termine il mandato di presidente: già malato, la morte lo colse a Venezia il 15 dicembre 1950. Secondo la sua volontà, il corpo fu sepolto a Belluno e riposa nella tomba di famiglia nel cimitero di Cusighe.
NELLE FOTO (Google e Renato Bona): Ernesto Pietriboni in due versioni: la tabella con l’indicazione della via e la strada a lui dedicata dal Comune di Belluno; la Sede dell’Ateno Veneto di cui Pietriboni fu presidente; una delle pubblicazioni del nostro; copertina di quella più famosa sulla criminologia (di cui il nipote, anch’egli Ernesto, possiede l’originale); la tomba di famiglia nel cimitero bellunese di Cusighe dove è sepolto anche il figlio Mario che nella immagine successiva, degli anni Ottanta, è, sulla destra, nel vecchio tribunale in attesa di una sentenza, con il collega Antonio Feltrin ed il pubblico ministero Fabio Saracini, pure scomparsi, ed il cronista Renato Bona; la villa Pietriboni nella splendida località Col Fiorito.
IERI ALLA RADIO
LA RASSEGNA STAMPA DALL’AMICO DEL POPOLO
Di Gianni Santomaso
DON CESARE, IL PENSIERO DEL GIORNO. ALLA RADIO ALLE 7 DEL MATTINO E ALLE 19.30 DELLA SERA.
AGORDINOMERON…LA RACCOLTA
AGORDINOMERON, IL TERRITORIO SI RACCONTA Da un’idea di Gianni Santomaso
ZAINO DA VIAGGIO AL FEMMINILE DI PAOLA LANCIATO
L’INTERA RACCOLTA
I RACCONTI DI PAOLO SOPPELSA LA RACCOLTA COMPLETA
SUL SITO DI RADIO PIU’ LA VIDEO GALLERY
Precipitazioni: Sulle Prealpi generalmente assenti (0-10%), sulle Dolomiti al mattino assenti (0%), nel pomeriggio non si escludono locali temporali di calore (20-30%). In serata ovunque assenti (0%)
Temperature: Senza variazioni di rilievo, salvo una flessione delle massime in quota, ancora su valori superiori alla norma. Su Prealpi a 1500 m min 15°C max 19°C, a 2000 m min 12°C max 14°C. Su Dolomiti a 2000 m min 11°C max 17°C, a 3000 m min 5°C max 7°C.
Venti: Nelle valli deboli o moderati per brezze; in quota generalmente deboli settentrionali, 5-10 km/h a 2000 m, 10-15 km/h a 3000 m.
Precipitazioni: Al mattino assenti (0%). Nel pomeriggio possibilità di qualche rovescio o temporale, soprattutto sulle Dolomiti (30-50%). In serata assenti (0%).
Temperature: Senza grosse variazioni. Su Prealpi a 1500 m min 15°C max 19°C, a 2000 m min 13°C max 15°C. Su Dolomiti a 2000 m min 12°C max 17°C, a 3000 m min 5°C max 6°C.
Venti: Nelle valli deboli o moderati a regime di brezza; in quota deboli da nord nord-ovest, 5-10 km/h sia a 2000 m che a 3000 m.
VITTORIA E RECORD PER CHRISTIAN MERLI ALLA 46^ ALPE DEL NEVEGAL
BELLUNO Il Campionato Italiano Velocità Montagna 2020 è iniziato con la 46^ Alpe del Nevegal che ha regalato forti emozioni ai tanti appassionati che hanno seguito on line ed in diretta la competizione. Christian Merli, su Osella FA 30 EVO Zytek LRM di gruppo E2SS ha vinto il duello ravvicinato con Simone Faggioli su Norma M20 FC Zytek di gruppo E2SC. Il trentino di Vimotorsport, a cui apparteneva anche il precedente record, ed il fiorentino di Best Lap alla sua prima volta al Nevegal, hanno avuto un botta e risposta a suon di record. Ha iniziato Faggioli con il suo passaggio da primato in gara 1 a cui il driver del Blue City Team ha risposto con 2’23”01 abbassando il tempo di 47 centesimi di secondo. In gara 2 con il tempo di 2’22”66 Merli ha fatto registrare il nuovo record sui 5,5 Km. Sul podio un’altra Osella,la FA 30 Zytek del trentino Diego Degasperi, ormai molto in confidenza con la prototipo monoposto al suo terzo podio 2020.
Classifiche 46^ Alpe del Nevegal
Assoluta: 1. Merli (Osella Fa30 Evo Zytek) in 4’45”67 ; 2. Faggioli (Norma M20 Fc Zytek) a 2”78 ; 3. Degasperi ( O sella Fa30 Zytek) a 16”79 ; 4. Conticelli F. (Osella Fa30 Zytek) a 18”03 ; 5. Caruso F . ( Nova Proto Np01 Zytek ) a 20”98 ; 6. Caruso L. (Osella Pa2000 Honda ) a 21”27 ; 7. Farris (Lola Zytek) a 24”97 ; 8. Nappi (Osella Pa30 Zytek) a 29”83; 9. Lombardi (Osella Pa21 JrB Bmw ) a 34”14; 10. Conticelli V. (Osella Pa30 Evo Zytek) a 35”89 .
Gara 1: 1. Merli in 2’13”01 ; 2. Faggioli a 0”47 ; 3. Degasperi a 7”58 ; 4. Conticelli F. a 8”71 ; 5. Caruso F . a 9”56 . Gara 2: 1. Merli in 2’22”66 ; 2. Faggioli a 2”31 ; 3. Degasperi a 9”21 ; 4. Conticelli F. a 9”32 ; 5. Caruso L. a 10”38 .
Gruppi. Rs: 1. Angelini (Peugeot 308 Gti) in 6’30”84 ; 2. Marino (Mini Cooper) a 2”81 ; 3. Scappa (Mini Cooper Sd) a 5”51 . Rs+: 1. Tagliente (Peugeot 308) in 6’23”95 ; 2. Grossi (Renault Clio) a 7”74 . Gr.N: 1. Migliuolo in 6’05”60 ; 2. Mercati a 8”73 ( tutti su Mitsubishi Lancer Evo). Gr.A: 1. Bicciato (Mitsubishi Lancer Evo) in 6’02”34 ; 2. Zarpellon (Bmw M3) a 9”67 . E1: 1. Aragona (Mini Cooper) in 6’02”82 ; 2. Palazzo (Peugeot 308) a 6”86 . Gt: 1. Parrino (Lamborghini Huracan St) in 5’48”77 ; 2. Pitorri (Ferrari 488 Ch.) a 1”69 ; 3. Ragazzi (Ferrari 488 Ch.) a 2”36 . E2Sh: 1. Soretti (Subaru Impreza) in 5’34”79 ; 2. Ghirardo (Lotus Exige) a 27”08 . Cn: 1. Iaquinta in 5’33”30 ; 2. Crespi a 6”86 (tutti su Osella Pa21). E2 Moto: 1. Lombardi in 5’19”81 ; 2. Miglionico a 5”27 (tutti su Osella Pa21 JrB). E2Sc: 1. Faggioli in 4’48”45 ; 2. Caruso F . a 18”20 ; 3. Caruso L . a 18”49 . E2Ss: 1. Merli in 4’45”67 .
IL SERVIZIO DI ROBERTO BONA E L’INTERVISTA A DENIS MEZZACASA
AD ALEX OBERBACHER E DIMITRA THEOHARIS L’OTTAVA ALPAGO SKI SUPER 3
CHIES D’ALPAGO Sono stati 400 i concorrenti che domenica 9 agosto hanno dato vita all’ottava edizione di Alpago Sky Super 3, la sky race per onorare la memoria di Maudi De March, David Cecchin e Andrea Zanon, i tre ragazzi del Soccorso Alpino caduti sul Monte Cridola nell’estate del 2012. A mettere d’accordo tutti è stato Alex Oberbacher, gardenese di Ortisei, azzurro dello sci alpinismo. Oberbacher è stato autore di una salita condotta su altissimi ritmi che gli ha permesso di acquisire un notevole vantaggio sugli avversari, vantaggio che poi ha amministrato in discesa. Sul podio anche Simone Costa, trentino del Team La Sportiva, staccato di 2h17’32”, e il veronese, classe 2000, Mattia Tanara, terzo a 5’12”. Tra le donne successo per la friulana Maria Dimitra Theoharis, anche lei azzurra dello sci alpinismo: 2h41’46” il tempo al traguardo. In seconda e terza posizione rispettivamente Martina Cumerlato (a 21’22”) e Anna Dal Farra (a 39’58”). Nella Mini Ski Race a vincere sono stati il trevigiano Roberto Fregona, in 46’41”, e la bellunese Deborah Entilli, in 1h06’21”.
Classifiche complete qui: https://www.dtiming.it/classifiche/G-Live/g-live.html?f=../super3/super3.clax
190 ATLETI E 50 SOCIETÀ: LA CORSA IN MONTAGNA VENETA È RIPARTITA DA LIMANA
LIMANA Sono stati 190 i concorrenti che hanno dato vita al Campionato regionale veneto di corsa in montagna: La manifestazione, organizzata da Bellunoatletica M.G.B, sodalizio che nel 2019 aveva proposto i tricolori giovanili della specialità, si è svolta a Valpiana, in comune di Limana. Questi i nuovi campioni regionali. MASCHILE – Seniores: Giacomo Esposito (Tornado); Promesse: Mihail Sirbu (Gs Quantin Alpenplus); Sm35: Filippo Barizza (Atletica Dolomiti Belluno); Sm40: Gabriele Toffoli (Atletica Agordina); Sm45: Fabrizio Paro (Atletica San Biagio); Sm50: Hamid Nfafta (Atletica Valdobbiadene); Sm55: Fabrizio Casagrande (Cimavilla running team); Sm60: Lorenzo Andreose (Virtus Este); Sm65: Oddone Tubia (Atletica Sernaglia); Sm70: Salvatore Puglisi (Voltan); Sm75: Antonio Valle (Voltan); Sm80: Mirko Roffarè (Gs Quantin Alpenplus); Juniores: Matteo Muraro (Team Treviso); Allievi: Patrick Da Rold (Atletica Dolomiti Belluno); Cadetti: Demis Salin (Csi Atletica Vicenza); Ragazzi: Simone Vallortigara (Csi Atletica Vicenza). FEMMINILE – Seniores: Sonia Matten (Athletic club Belluno Firex); Promesse: Giulia Pol (Atletica Trichiana); Sf 35: Manuela Bulf (Atletica Agordina); Sf40: Chiara Lamberti (Atletica Vittorio Veneto); Sf45: Patrizia Zanette (Atletica Dolomiti Belluno); Sf50: Stefania Satini (Atletica Dolomiti Belluno); Sf55: Marina Grando (Atletica Valdobbiadene); Sf60: Maria Liliana Cossalter (Atletica Valdobbiadene); Sf65: Maria Cristina Dal Santo (Aaa Malo); Sf75: Maria Grazia De Colle (Gs Quantin Alpenplus); Juniores: Laura Mazzoleni Ferracini (Atletica Dolomiti Belluno); Cadette: Lucia Arnoldo (Bellunoatletica); Ragazze: Alessia Miniutti (Ga Aristide Coin)
Qui le classifiche complete: https://bit.ly/3gJxrD4