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LA FINE DELLE FESTE, IL RIENTRO E LE SOLITE CODE
REDAZIONE Giornata in coda ieri sulle strade del bellunese anche se particolari criticità non sono state segnalate. Rallentamenti al Ponte Cadore, verso Longarone, da Falcade a Cencenighe, oltre la tangenziale di Agordo per Belluno. A Caralte i primi problemi già alle 14 del pomeriggio. Di seguito le foto dalla chat TELEGRAM Viabilita Provincia di Belluno, 10mila occhi sulle strade del bellunese.
VALLE DEL BIOIS-FALCADE
L’EPIFANIA TUTTE LE FESTE SI PORTA VIA… MA CI HA LASCIATO I DELINQUENTI PER LE STRADE
BELLUNO Ancora furti a Belluno e Sedico nei giorni dell’efpifania a Sedico. I malviventi hanno trovato ben poco da rubare ma hanno lasciato i danni e tanta paura tra coloro che si sono viste case e cose violate. Due colpi in zona Nogarè: un’abitazione con due appartamenti e i malviventi si sono arrampicati sulle grondaie, ieri mattina è intervenuta anche la polizia scientifica per i rilievi. A vuoto i due colpi tentati a Libano di Sedico sabato sera. I ladri sono fuggiti senza bottino dopo essere stati disturbati.
IL CORDOGLIO
E’ MORTO LUCA DE PAOLI, NOME NOTO NEL CALCIO FELTRINO
FELTRE Un infarto, la causa della morte di Luca De Paoli, giocatore feltrino. Un malore improvviso durante la notte che non gli ha lasciato scampo. Aveva 49 anni e lascia tre figli piccoli, abitava nel quartiere Boscariz a Feltre insieme alla mamma ed al fratello e lavorava come autista nell’azienda Prenot di Seren del Grappa. Un portiere forte, così lo ricorderanno le società del Ripa Fenadora, la Feltrese e il Lentiai calcio, ma anche la Juventina Veterani
Il calcio Lentiai: «Con profondo dolore siamo vicini alla famiglia di Luca, per tante stagioni ha fatto parte del nostro gruppo da grande numero 1, ci mancherai». Vittorio Ferrigno scrive invece: «Addio Luca, amico e compagno di tante battaglie sul campo. Resterai sempre nei nostri cuori. Alla famiglia la mia vicinanza per una dolorosa e prematura scomparsa assieme ad un affettuoso abbraccio».
MANUEL, BENTORNATO A FELTRE
VIGILI DEL FUOCO DI FELTRE, FINE SETTIMANA TRA CALCINACCI E PICK UP DISTRUTTI
FELTRE Caduta di calcinacci su Campogiorgio provenienti dal soprastante Sentiero della sentinella, un pick-up distrutto ai Giaroni con il conducente uscito illeso e una canna fumaria messa in sicurezza ad Alano di Piave. Tre interventi ieri per i vigili del fuoco di Feltre, impegnati in città, a Fonzaso e nel Basso Feltrino. Circa la caduta di calcinacci non è escluso l’atto vandalico. Ai Giaroni incidente autonomo occorso a un pick-up condotto da un arsedese. L’uomo è rimasto illeso, ma il pick-up è praticamente distrutto. Nessun altro veicolo è rimasto coinvolto.
PASSO FEDAIA APERTO! CHE E’ UNA GRANDE NOVITA’… MA COME E’ APERTO?
ROCCA PIETORE Daniel ha percorso il Passo Fedaia, da Rocca Pietore a Canazei quindi anche lungo la discesa che porta in trentino. “Come una pista di bob” la definizione di Daniel a margine del video.
CI SONO PASSI E PASSI, DIVERSE ATTENZIONI NELLE VICINE REGIONI AUTONOME
LA CROCE VERDE VAL BIOIS COMUNICA I DISSERVIZI PER IL MESE DI GENNAIO 2022
FALCADE Anche nel mese di gennaio la Croce Verde Val Biois non assicura l’assistenza in alcune giornate. A comunicarlo il presidente Stefano Murer. Queste le date dei disservizi: GIOVEDI’ 13 GENNAIO dalle ore 20 alle 20 di VENERDI’ 14 GENNAIO; VENERDI’ 21 GENNAIO dalle ore 6:00 alle ore 20:00; SABATO 22 GENNAIO dalle ore 6:00 alle ore 20:00; DOMENICA 23 GENNAIO dalle ore 20:00 alle 6 di LUNEDI’ 24 GENNAIO; VENERDI’ 28 GENNAIO dalle ore 6:00 alle ore 20:00; SABATO 29 GENNAIO dalle ore 6:00 alle ore 20:00. Le eventuali modifiche al calendario saranno comunicate tempestivamente.
SNOWBOARDER ACCUSA UN MALESSERE, RECUPERATO DAL SUEM
BORCA DI CADORE Ieri alle 11.10 circa la Centrale del Suem è stata allertata per uno snowboarder, che aveva manifestato uno stato di malessere che gli impediva di muoversi, mentre con la compagna si trovava sul Col de la Puina, di fronte al Monte Pelmo. È quindi decollato l’elicottero del Suem di Pieve di Cadore, che ha raggiunto il luogo indicato e sbarcato il tecnico di elisoccorso. C.C., 29 anni, di Noventa Padovana (PD), è stato quindi recuperato con un verricello corto e trasportato fino al Rifugio Aquileia, dove è stato sbarcato. La sua ragazza è rientrata in autonomia con gli sci.
ACC, BONA “UN VERO E PROPRIO MIRACOLO”
BORGO VALBELLUNA I prossimi venti giorni per l’Acc di Mel saranno decisivi, venti giorni da qui al 31 gennaio data cerchiata di rosso, termine ultimo per inoltrare le offerte vincolanti all’acquisto da parte di chi l’interesse lo ha già manifestato. In caso contrario? “Le conseguenze sarebbero drammatiche – dice Stefano Bona della Fiom-Cgil – visto che nonostante le ripetute promesse e rassicurazioni non un euro di finanziamento è stato garantito da parte del Governo”. Ma la Acc merita l’appellativo di “immortale”, ha dato dimostrazione e con le sue sole forze di riprendere la produzione tanto a gennaio che a febbraio pur di garantire la fornitura ad un cliente. “Un vero e proprio miracolo!”, chiosa Stefano Bona.
RECUPERATO UN CERVO DAL GRETO DEL TORRENTE CORDEVOLE
TAIBON I Vigili del Fuoco di Agordo e la Polizia Provinciale alla presenza del Presidente dei Cacciatori di Taibon Luca Lena hanno recuperato un grande cervo dalle acque del torrente Cordevole. Un recupero difficile, i Vigili del Fuoco si sono serviti di un argano per poter riportare in strada l’animale finito almeno 50 metri sotto la 203 Agordina. Il grande cervo non è escluso sia stato investito sulla strada per poi morire sul greto del Cordevole.
LA DIRETTA DI RADIO PIU’
https://www.facebook.com/radiopiu/videos/665067998000386
UN NUOVO OSPITE A LA VALLE AGORDINA
REDAZIONE In centro al paese, non lontano dalla chiesa s’aggira questo animale. Un lupo? Se lo chiede Silvano De Col osservando la foto di Enrico De Col scattata ieri.
La conferma dall’esperto Francesco Dell’Osbel, Polizia Provinciale Belluno: “sicuramente è un lupo”
ACQUEDOTTO COLABRODO, IL GUASTO E’ STATO RIPARATO DOPO LE SEGNALAZIONI DELL’OTTOBRE 2020
AGORDO Ci sono voluti più di 14 mesi dalla prima segnalazione, ma alla fine Bim Gsp ha deciso di intervenire e sistemare quella fastidiosa perdita sotto al ponte della regionale 203 agordina a Toccol di Agordo, bivio per via Teto Piciol. Zona molto trafficata e per oltre 500 giorni centinaia di persone, anche in transito verso la zona industriale, si sono potuti rendere conto dello spreco d’acqua e dei tempi di intervento che non sono definibili immediati. Tra l’altro il cantiere è stato aperto a dicembre, in pieno inverno durante l’unica fitta nevicata di stagione, con mezzi e materiale a ostruire parte della carreggiata della regionale 203 agordina già stressata dalle nevicate, ma evidentemente anche i tempi scelti per l’intervento non sono stati proprio azzeccati. La bella notizia è che il guasto è stato riparto. A seguire le foto e il video dell’intervento e i servizi d’archivio di RADIOPIU.
QUASI 140 MILA EURO AL COMUNE DI RIVAMONTE PER I DANNI DI VAIA
di Gianni Santomaso
DA LIVINALLONGO A PALUDI PER TRE ORE DI FILA PER UN TAMPONE, CON DUE BIMBI PICCOLI
DILLO A RADIO PIU Riceviamo e volentieri pubblichiamo il pensiero di Francesco Valt dopo una mezza giornata trascorsa in auto per un tampone.
di Francesco Valt
LIVINALLONGO Oggi consapevoli di essere positivi a un tampone fatto in casa siamo dovuti partire da Livinallongo ed arrivare a Paludi per fare tre ore di fila per un tampone a tutta la famiglia (con due bimbi piccoli sintomatici). Partiti alle 12.45 con arrivo a casa alle 19.00 Non sarebbe stato il caso, vista l’imminente inizio delle scuole nonché il prevedibile aumento dei casi, prevedere un covid point almeno ad Agordo aperto almeno una giornata nel fine settimana? Non sarebbe il caso che l’Ulss preveda un aumento degli orari dei covid point ad Agordo? Un grande plauso va agli operatori del covid point di Paludi che nonostante la mole di lavoro si sono rivelati gentili e super efficenti.
I GRAFICI DI TIZIANO DE COL
Provincia di Belluno sotto il dato del Veneto nel rapporto contagi cumulativi/popolazione residente
DA OGGI TAMPONI SOLO SU PRENOTAZIONE
BELLUNO L’attuale impegnativa fase epidemica sta determinando un enorme accesso ai 4 covid point aziendali, con lunghi tempi di attesa per l’esecuzione del tampone e impatto sulla viabilità di contorno. Per questo da oggi per eseguire un tampone diagnostico (molecolare o antigenico) prescritto con impegnativa dal medico curante è necessaria la prenotazione online
VACCINAZIONE DEI BAMBINI: I PEDIATRI OSPEDALIERI RISPONDONO AI DUBBI
BELLUNO I pediatri ospedalieri sono disponibili a rispondere direttamente alle domande dei genitori in merito alla vaccinazione dei propri figli in incontri a piccoli gruppi. L’iniziativa, sul modello delle consulenze personalizzate già utilizzate per la vaccinazione delle donne in gravidanza, sarà proposta negli ospedali di Pieve di Cadore, Belluno e Feltre. Per partecipare agli incontri che si svolgeranno a piccoli gruppi nelle sale convegni, è necessaria la prenotazione ai riferimenti indicati. Sarà presente un medico pediatra che parlerà della vaccinazione anti covid tra i 5 e gli 11 anni e risponderà alle domande dei genitori. Questo il calendario: mercoledì 12 gennaio 2022 alle 16.00 Ospedale di PIEVE DI CADORE prenotazioni via mail a [email protected]; giovedì 13 gennaio 2022 alle 17.30 Ospedale di BELLUNO Prenotazioni via mail a [email protected]; giovedì 13 gennaio 2022 alle 18.00 Ospedale di FELTRE prenotazioni via mail a [email protected] o allo 0439/883564 dalle 8 alle 13
ANEF VENETO. GRIGOLETTO: “PERDITE DEL 10-15% RISPETTO AL 2019. DISDETTE DAGLI STRANIERI, TROPPA CONFUSIONE SUL GREEN PASS”
Con la fine del periodo dell’epifania si iniziano a intravedere i primi risultati per il settore turistico montano. Molti i turisti che si sono affollati sulle piste in questi giorni festivi, la nevicata di pochi giorni fa poi ha regalato anche un panorama mozzafiato tra le Dolomiti. Il Presidente dell’ANEF Veneto Marco Grigoletto sintetizza il periodo appena trascorso. “Questa prima parte della stagione, al di la dei problemi logistici, di covid e di decreti da applicare di settimana in settimana è andata bene. Siamo sui livelli del 2017 il che può essere definito un buon risultato vista la situazione pandemica. Rispetto al 2019, ultima stagione di apertura stiamo perdendo dal 10 al 15% dei fatturati ma dobbiamo anche dire che in questo contesto dobbiamo essere soddisfatti come categoria.” Da oggi il super green pass è obbligatorio sugli impianti a fune in base al decreto del 31dicembre 2021 e poi c’è il rinnovo dell’ordinanza sull’uso delle mascherine ffp2 di ieri. Qualche considerazione? “Da un punto di vista prettamente tecnico non vi sarà nessun problema per l’applicazione agli italiani del decreto SGP e dell’ordinanza sulle mascherine. Quindi si potrà accedere agli impianti sia aperti che chiusi solo con la doppia vaccinazione o la guarigione da meno di 6 mesi. Su questo Anef Veneto ha le idee chiare e non esistono categorie esenti. Lo dico perché sembra che da un comunicato di una associazione sportiva nazionale si potessero fare delle eccezioni al SGP per alcune categorie di atleti. Non sarà così e ce ne assumiamo volentieri la responsabilità oltre che applicare la norma di legge del decreto del 31.12.21. Per quanto riguarda gli stranieri invece, abbiamo informazioni sul fatto che vi siano molte disdette per la confusione creata sulla durata del SGP in Italia rispetto all’estero. Infatti molti turisti hanno green pass da vaccinazione da più di 6 mesi ma con durata 12 mesi e questo per noi è un grosso problema dato che a breve verrà ridotta la durata del nostro a 6 mesi e dai 4 mesi dalla seconda dose c’è già la terza da fare. Questa confusione non aiuta assolutamente il turismo e prego vivamente Governo e i nostri politici locali di cercare di trovare una “standardizzazione del metodo” in Europa cosicchè anche i turisti stranieri possano accedere da vaccinati alle nostre aree sciistiche. In ogni caso c’è stato un calo fisiologico del turismo da oggi ma la caduta così verticale non si spiega solo con la fine delle festività ma anche con una generale incertezza sui comportamenti che di fatto porta i turisti a rimanere a casa. Se veramente la strada sarà questa non mancheremo di presentare il conto al Governo.”
ORDINANZA TRASPORTI: SUGLI SCUOLABUS MASCHERINA FFP2 (E SENZA GREEN PASS)
ROMA Uncem ha chiesto un’interpretazione al Ministero della Salute, relativa all’ordinanza per scuolabus. Questi i chiarimenti arrivati: Per i soli motivi di salute e di studio, accesso ai mezzi pubblici per lo spostamento da e per isole minori con Green pass base e non rafforzato fino al 10 febbraio. Il trasporto scolastico dedicato non è equiparato a trasporto pubblico locale rispetto all’uso delle Certificazioni verdi Covid-19 ed è accessibile fino al 10 febbraio agli studenti (primaria, secondaria di primo e di secondo grado), anche sopra i 12 anni, con solo obbligo di mascherina Ffp2 (e senza Green pass). Sugli scuolabus non c’è obbligo di Green pass che invece da OGGI è obbligatorio – nella forma “rafforzata” – sui mezzi pubblici normali.
A 50 ANNI DALLA MORTE DI BUZZATI NUOVE TABELLE A LIMANA DEI “MIRACOLI DI VAL MOREL”
OGGI SUL CORRIERE DELLE ALPI LO SPECIALE
BRUNO GNECH E L’ARTE DI IMPAGLIARE LE SEDIE
di Gianni Santomaso
RADUNO INVERNALE ED ASSEMBLEA SOCI DEL GRUPPO ANA DI MEL
BORGO VALBELLUNA Per il Gruppo Alpini di Mel il 2021 è stato un anno che, pur nelle limitazioni imposte dalla lotta contro la pandemia, ha permesso di svolgere le attività istituzionali e partecipare a vari interventi. Come consuetudine, il raduno invernale si è aperto con la Santa Messa celebrata presso la chiesa arcipretale di Mel da don Massimiliano in cui, nel corso della liturgia, si sono ricordati gli Alpini andati avanti nell’ultimo anno e rivolto un pensiero commosso e preghiera in loro memoria, accumunati dalla preghiera dell’Alpino letta dal capo Gruppo. Presenti otto Gagliardetti di Gruppi viciniori e altri vessilli, oltre alle autorità civili e militari. Dopo il trasferimento nella sede di Tallandino, alla presenza di circa settanta Soci, del Sindaco di Borgo Valbelluna Stefano Cesa e della madrina Lietta Ripesi, si è svolta la cerimonia dell’alzabandiera sulle note dell’inno nazionale e l’omaggio a chi è andato avanti,. Nel corso dell’assemblea il Capogruppo Aldo Mastellotto ha affermato : Siamo giunti al termine di un anno abbastanza controverso, causa Covid19, che ci ha visti alternare momenti di libertà “vigilata” ad altri di ristrettezze di movimento. L’anno scorso non ci è stato possibile fare il raduno invernale e l’assemblea di Gruppo per una recrudescenza dei contagi. Solo una Messa a Villa di Villa a suffragio dei nostri soci andati avanti e la deposizione di una corona al monumento ai caduti, con la partecipazione di un numero ristretto di soci, autorità e amici di altri Gruppi Alpini e della Presidenza di Sezione. Anche la Protezione Civile ha dovuto rinunciare alla annuale assemblea ai primi di gennaio. Per mantenere viva una tradizione decennale, si sono potute preparare le trippe a San Valentino, ma solo per asporto. Annullata l’Adunata Nazionale, il Capogruppo e alcuni soci delegati sono stati presenti il 30 maggio all’assemblea di Sezione presieduta dal nostro socio Edoardo Comiotto con la premiazione del Generale Cappello Lorenzo che proprio quel giorno compiva cento anni. Fra le attività attuate il Capogruppo ha ricordato l’apertura della struttura di Praderadego che ha riscontrato notevole soddisfazione da parte delle numerose persone che l’hanno frequentata, il tradizionale incontro dei Gruppi della pedemontana Bellunese/Trevigiana e dopo mesi d’isolamento dalla Casa di riposo di Mel l’avvicinamento ideale agli ospiti con l’offerta, assieme all’Auser, di un concentratore di ossigeno a ricordo del socio Elio Del Pizzol. Intervenendo all’incontro il Vice presidente vicario della Sezione di Belluno Ezio Caldart ha ribadito la volontà dell’ANA, situazione sanitaria permettendo, di proseguire nel suo cammino istituzionale con il Raduno nazionale di Rimini ed altri programmati nella stessa Belluno quale il Raduno della Cadore, il Raduno Triveneto ed i consueti appuntamenti in calendario. Ha poi ricordato il successo dei campi scuola per giovani i cui posti per il prossimo anno (2700 circa) sono già stati prenotati. Caldart ha poi ricordato che, vista la sospensione del servizio di leva, sono in corso contatti con i tre Ministeri interessati per la costituzione di un sistema che coinvolga i giovani nel dedicare alcuni mesi della loro vita allo Stato. Ciò permetterà loro di scegliere come utilizzare i bonus maturati per questo servizio per la carriera nelle istituzioni militari o civili.
RINCARI ENERGIA ELETTRICA: QUEST’ANNO LE IMPRESE VENETE PAGHERANNO QUASI 4 MILIARDI IN PIU’
Rispetto al 2019, ammonta a quasi 4 miliardi di euro l’extra costo che le imprese venete sosterranno quest’anno a causa dell’aumento del prezzo delle tariffe elettriche. Nel giro di 3 anni, infatti, il costo della bolletta della luce in capo alle nostre aziende è pressoché raddoppiato. Un incremento spaventoso che, sommato al rincaro del gas, costringerà molte attività, almeno temporaneamente, a chiudere gli impianti produttivi.
I calcoli sono stati effettuati dall’Ufficio studi della CGIA che, per l’anno in corso, ha ipotizzato un consumo complessivo di energia elettrica delle imprese pari a quello registrato nel 2019 (anno pre-Covid). Si è inoltre stimata per il 2022 una tariffa media dell’energia elettrica per le imprese pari a 150 euro per MWh. E’ stata determinata questa soglia dal momento che nei primi 5 giorni di questo nuovo anno la tariffa è scesa al di sotto dei 200 euro per MWh. Si segnala, altresì, che le principali istituzioni prevedono una progressiva (anche se non velocissima) riduzione nel corso di tutto il 2022. Si ricorda, infine, che nello scorso mese di dicembre il prezzo medio dell’energia elettrica per le imprese aveva toccato i 281 euro per MWh (media 2021 pari a 125,5 euro per MWh) (vedi Graf. 1 e Graf. 2).
A livello territoriale il rincaro maggiore graverà sulle imprese ubicate in Lombardia: rispetto al 2019, l’incremento del costo per l’energia elettrica sarà pari a 8,5 miliardi di euro. Subito dopo scorgiamo la nostra regione con un extra costo pari a 3,9 miliardi di euro, l’Emilia Romagna con 3,5 miliardi e subito dopo il Piemonte con 2,9 miliardi di euro. Essendo le attività economiche concentrare prevalentemente al Nord, saranno le attività di questa ripartizione ha subire l’ammontare complessivo dei rincari più importanti. A fronte di un aumento che, come dicevamo, sarà a livello nazionale di quasi 36 miliardi, 22 (pari al 61 per cento del totale nazionale) interesseranno le imprese settentrionali (vedi Tab. 1).
I settori più “colpiti” saranno, almeno in linea teorica, quelli che registrano anche in Veneto i consumi di energia elettrica più importanti. Riferendoci ai dati dei consumi elettrici del 2019, essi sono:
metallurgia (acciaierie, fonderie, ferriere, etc.);
commercio (negozi, botteghe, centri commerciali, etc.);
altri servizi (cinema, teatri, discoteche, lavanderie, parrucchieri, estetiste, etc.);
alimentari (pastifici, prosciuttifici, panifici, molini, etc.);
alberghi, bar e ristoranti;
trasporto e logistica;
chimica (vedi Tab. 2).
Per fronteggiare questa situazione, secondo la CGIA va attuata nel medio periodo una strategia europea comune per stabilizzare il prezzo del gas sul mercato, uniformando le condizioni di approvvigionamento e riducendo così i differenziali di prezzo tra i paesi membri. Auspicando che questa fiammata si esaurisca entro la prima parte del 2022, la situazione deve essere affrontata immediatamente con misure tampone. Secondo l’Ufficio studi della CGIA, infatti, il Governo dovrebbe incrementare le risorse già messe a disposizione con la legge di Bilancio 2022, mettendo a disposizione delle imprese almeno 1 miliardo di euro al mese fino al prossimo mese di giugno per compensare gli aumenti tariffari.
Nota metodologica
Le stime sono state costruite a partire dai dati sui consumi energetici delle imprese nel 2019 (anno prima del Covid) ipotizzando per l’anno in corso (il 2022) gli stessi consumi del 2019.
La stima della bolletta dell’energia elettrica per le imprese nel 2019 (pari a 36 miliardi di euro al netto dell’IVA) è frutto di un calcolo che tiene conto dei prezzi medi ponderati per classe di consumo energetico ricavati dal database Eurostat per le utenze non domestiche su base semestrale.
La stima dei costi dell’energia elettrica relativa al 2022 è stata costruita ipotizzando, per il 2022, un Prezzo Unico Nazionale (PUN) medio pari a 150 euro per MWh; il PUN è il prezzo di riferimento dell’energia elettrica rilevato sulla borsa elettrica italiana ed è monitorato dalle statistiche del GME (Gestore dei Mercati Elettrici); in questa stima un tale incremento rispetto al 2019 (+187% per il PUN che nell’anno pre-Covid si attestava a 52 euro per MWh), si traduce in una crescita percentuale “leggermente” inferiore della bolletta dell’energia elettrica delle imprese che comunque raddoppierebbe (+100%) toccando i 72 miliardi di euro in quanto l’aumento del prezzo della materia prima impatta su una parte e non su tutto il costo complessivo della bolletta (che comprende anche costi di commercializzazione, trasmissione, oneri, margini ecc.).
La previsione di un prezzo medio di 150 euro per MWh per il 2022 è superiore al prezzo medio del 2021 (125 euro per MWh), un anno che si è tuttavia caratterizzato per la fiammata dei prezzi nell’ultimo trimestre con valori che hanno sfondato abbondantemente i 200 euro per MWh; addirittura 281 euro per MWh nel mese di dicembre del 2021.
In questo lavoro si è scelto un prezzo medio di 150 euro per MWh dal momento che nei primi giorni di gennaio del 2022 il prezzo è rientrato al di sotto dei 200 euro per MWh e che le principali istituzioni prevedono una progressiva (anche se non velocissima) riduzione dei prezzi nel corso del 2022. Tuttavia, nell’ipotesi avversa di un prezzo medio di 200 euro per MWh nel 2022 l’impatto sulle imprese sarebbe ancora più drammatico con una bolletta dell’energia elettrica che supererebbe i 90 miliardi di euro (+150% rispetto al 2019).
L’INTERVISTA A LORIS SERAFINI. IL NUOVO LIBRO SU DON ANTONIO DELLA LUCIA
di Luisa Manfroi
Quando si parla di don Antonio Della Lucia (1824 – 1906) torna alla mente la foto che lo ritrae insieme ad altri, davanti alla latteria di Canale d’Agordo, in abito scuro e con un cappello a cilindro in testa. La stessa immagine che fa da copertina dell’ultimo lavoro di Loris Serafini “Il Cavalier don Antonio Della Lucia. Biografia di un pastore rivoluzionario, filantropo e poeta” (Edizioni Bellunesi nel Mondo). Un’altra lodevole ricerca di Serafini, direttore della Fondazione Papa Luciani di Canale d’Agordo e curatore scientifico del Museo Albino Luciani Papa Giovanni Paolo I (Musal) che ha già all’attivo una lunga serie di pubblicazioni a carattere storico.
Da dove nasce l’interesse per don Antonio Della Lucia?
«L’interesse nasce da “mia méda” Corinna Serafini. Quando era piccolo mi raccontava di come ci fosse stato a Canale un “Piovàn” davvero molto speciale, che sapeva ipnotizzare la gente, sia in senso figurato che in senso reale. Mi spiegava come don Antonio fosse riuscito a ipnotizzare due persone di Canale che avevano tentato di rubargli l’incasso della vendita del formaggio mentre tornava in calesse da Cencenighe in località “Ai Forn”. L’arciprete aveva poi schioccato le dita, risvegliandoli, quando era giunto in canonica. I due erano poi fuggiti per la vergogna. In secondo luogo l’interesse mi è nato perché accanto a casa mia sorge la prima latteria cooperativa d’Italia da lui istituita e da piccolo, a scuola, ce la facevano visitare insieme al “casèr”, “el Vitòrio Luziàni”, che sapeva “magicamente” spostare il fuoco con un sistema a leva da una parte all’altra della stanza di lavorazione del latte. Una volta cresciuto, la sua figura mi ha incuriosito molto, al punto di essermi ripromesso di scriverne una biografia, in accordo con Giorgia Menegolli, autrice del bellissimo saggio “il Maestro di papa Luciani” che parla della figura di un discepolo di don Antonio, don Filippo Carli, educatore di papa Luciani e con don Davide Fiocco, grande estimatore di don Antonio.»
Una ventina di anni fa l’allora parroco don Sirio Da Corte aveva incaricato Serafini di riordinare l’archivio ed erano emersi dei carteggi significativi. La ricerca è stata incoraggiata anche da Gianquinto Perissinotto, presidente della Fondazione Silla Ghedina di Cortina d’Ampezzo e quindi recentemente appoggiata dall’’Associazione Bellunesi nel Mondo che ha voluto pubblicarla.
Nel sottotitolo della biografia di don Antonio si usano le espressioni “pastore rivoluzionario”, “filantropo” e “profeta”. Quali sono le motivazioni alla base di queste definizioni e quali sono stati i suoi meriti?
«”Pastore” perché oltre ad essere pienamente inserito nel contesto agricolo del suo territorio, egli si riteneva prima di tutto una guida spirituale, un sacerdote. “Rivoluzionario” perché rovesciò letteralmente il punto di vista della sua gente, arroccata in una mentalità arretrata e controproducente, soprattutto per quanto riguarda l’utilizzo delle risorse per la propria sopravvivenza. “Filantropo”. Come dice la parola greca, egli era un vero appassionato delle persone, del loro benessere spirituale ed economico. Quindi, da vero pastore evangelico, “si prendeva cura delle sue pecorelle”, condividendone ansie, gioie, speranze, problemi. Per aiutare la sua gente istituì per primo in provincia un asilo rurale, creò biblioteche popolari circolanti, la cassa rurale, le cooperative di consumo e del latte e molte altre iniziative finalizzate a migliorare le condizioni di vita dei suoi parrocchiani in patria come anche in Brasile, verso cui curava l’emigrazione in modo da permettere a chi non aveva alternative, di giungere in maniera sicura nelle terre del Sud America. “Profeta”, perché ci vide molto più in là dei propri contemporanei, anticipò i tempi di molti decenni, anzi di più di cent’anni (quando ad esempio chiedeva l’equiparazione giuridica della donna all’uomo), preparò il terreno a uno sviluppo spirituale e sociale inimmaginabile. Come San Giovanni Battista preparò la strada al Cristo, così don Antonio preparò lo sbocciare della vocazione di Albino Luciani, senza saperlo, perché fu il formatore dei suoi formatori. Ma ancora meglio, don Antonio è un profeta perché aveva intravisto centocinquant’anni una strada per il successo anche economico di questa terra che fu parzialmente realizzata allora, ma che resta ancora da realizzare oggi. I suoi meriti sono stati quelli di aver indicato una strada da seguire, un modello di società da perseguire. Ma i suoi consigli oggi sono disattesi e sono caduti nell’oblio.»
La personalità e l’operato di don Antonio Della Lucia hanno avuto influenze su Albino Luciani? Esiste un legame con il Pontefice di Canale d’Agordo?
«Il legame con Albino Luciani si esplicita in maniera indiretta. Lo ricorda il Cardinale Parolin nella prefazione del libro, come pure il prof. Gullino: c’è un filo che li lega. Bortola Tancon, Filippo Carli e Felice Cappello furono battezzati ed educati da don Antonio Della Lucia. Bortola divenne la madre di Albino Luciani, don Filippo il suo parroco, padre Felice, oltre che parente, anche un punto di riferimento continuo e un maestro spirituale. Nel 1906 moriva don Antonio Della Lucia e nel 1912 nasce Albino Luciani,futuro Beato. Don Antonio cavalier Della Lucia aveva seminato bene!»
Quali sono state le difficoltà incontrate durante la ricerca?
«Le difficoltà incontrate sono state molte. Le chiusure dovute al Covid, che impedivano l’accesso a qualche archivio, la grande mole di documentazione da vagliare, il poco tempo a disposizione, la fatica di costruire una biografia incrociando dati ricavati da lettere private e documenti personali oltre al dubbio etico sul pubblicare o meno episodi, vicende e aspetti molto personali, che riguardavano persone pur morte da più di cento anni.»
“La personalità e l’operato di don Antonio Della Lucia hanno avuto influenze su Albino Luciani? Esiste un legame con il Pontefice di Canale d’Agordo?
«Il legame con Albino Luciani si esplicita in maniera indiretta. Lo ricorda il Cardinale Parolin nella prefazione del libro, come pure il prof. Gullino e il dott. don Davide Fiocco.»
Il libro, dopo le presentazioni del cardinale Pietro Parolin, di Giuseppe Gullino, del presidente dell’ABM Oscar De Bona e di don Davide Fiocco, dedica un capitolo introduttivo al contesto storico locale e nazionale. Viene poi presentata la biografia di don Antonio e la sua famiglia e analizzata la sua personalità, la sua opera spirituale, la sua opera sociale e l’eredità spirituale.
La biografia è stata presentata a Caviola per dalle Biblioteche della Valle del Biois e dalle amministrazioni comunali, sabato 8 gennaio. Si può acquistare presso l’ABM di Belluno, presso il Museo Albino Luciani di Canale d’Agordo, l’Union Ladina Val Biois, le cartolerie e librerie della Valle del Biois.
SÒSTENE SCHENA E UNA PARTE DI VITA (SPERA SIA QUELLA… PIU DIVERTENTE!)
di RENATO BONA
Sòstene Schena ha dato alle stampe due edizioni (la prima in proprio, la seconda con la casa editrice Kimerik) del libro che in copertina porta il suo nome, proponendo una foto di quando il nostro aveva 4 anni. Il titolo: “Un po’ della mia vita… Non è un romanzo”. Oltre trecento pagine (erano 254 nella prima versione in diverso formato, comprese quelle dedicate alla traduzione delle frasi latine) nelle quali l’autore (a proposito: mio amico fraterno da decenni oltre che collega apprezzato, e non è dunque un caso se è padrino di battesimo di mio figlio Marco) si racconta sin da quando aveva appunto 4 anni, ed era quasi… un secolo fa. Dico la verità: non ho ben capito il titolo ed ho fatto dunque, come lui del resto, ricorso alla Enciclopedia Treccani, ricavando da cotanto “pulpito” che: romanzo, nell’uso moderno, è un componimento letterario in prosa, per lo più di media estensione, che può talvolta assumere le dimensioni e i caratteri di un racconto più o meno lungo, o essere invece assai ampio e dare la narrazione continua delle vicende di un ambiente, una famiglia o persino di più generazioni. Definizione che mi pare si attagli benissimo alle variegate vicende umane di “Sos” il quale, nel post scriptum, spiega con la sua passione per la lingua latina, per la saggezza dei classici e per i proverbi in genere, perché all’inizio di alcuni capitoli riporta detti o proverbi di grandi della letteratura e in chiusura propone una traduzione italiana degli stessi. Il collega Dino Bridda, che ha curato la presentazione sottolinea il fatto che Schena (giornalista professionista, scrittore, blogger, consulente finanziario, sommelier ed un sacco di altre attività) col suo libro ha confermato che il lavoro di giornalista diventa la professione “più bella del mondo quando ti da la possibilità di conoscere molte persone, di accostarti alle più disparate realtà, di capire ciò che ti circonda e di implementare il tuo bagaglio culturale ogni giorno di più”. Aggiunge e conclude: “… Sòstene si è raccontato con coraggio ed autoironia. Se questo suo libro è un film non si può non augurargli che i titoli di cosa siano ancora lontani. Se, invece, è un lungo articolo di giornale, diciamo che vi sono ancora indefinite colonne bianche da riempire. Mettiamola così, giacché si tratta di un collega giornalista!”. Dico subito che è stato un grande piacere leggere il ponderoso racconto di “Sos” (e sono orgoglioso che il capitolo 7, dedicato agli “amici veri”, mi veda al primo posto della sua personale graduatoria; e che nella copia che mi ha dedicato della prima edizione abbia scritto: “All’amico n. 1 con grande stima” e che la prima della ristampa l’abbia donata “al mio grande amico Renato Bona”): undici capitoli in cui c’è, davvero, un di tutto e di più che, lo affermo con convinzione, merita di essere letto (il libro è in vendita al prezzo di 25 euro). Metterei al primo posto il suo amore per la famiglia, la sua voglia di vivere, il suo saper stare tra la gente. Nell’impossibilità di commentare ogni capitolo, da vecchio cronista di “nera” e “giudiziaria” mi piace richiamare l’episodio legato fatto che – racconta – nel settembre 1979 ricevette una telefonata della collega Tina Merlin de l’Unità che gli chiese: “Non hai visto il telegiornale? A Roma c’è stato uno scontro a fuoco con dei brigatisti rossi e uno che è morto, aveva in tasta i tuoi documenti: patente, carta d’identità, tessera dell’ordine ed altro, tutto intestato a te…”. “Sos” spiegò all’amica-collega che sì, qualche mese prima gli era stato rubato il borsello ed evidentemente la “mala” di Treviso l’aveva riciclato al brigatista Prospero Gallinari che era evaso dal carcere locale. Sì, proprio quel Gallinari considerato il capo della cellula romana delle brigate rosse (che tra l’altro non era morto – ndr.) e fu tra i responsabili del sequestro di Aldo Moro e del massacro della sua scorta. Poi la sua passionaccia per i cani ed il suo amore in particolare per Pal un Komondor acquistato avventurosamente ma a buon prezzo a Pest, in Romania, che piaceva molto anche al calciatore campione del mondo “Pablito” Paolo Rossi, che di Sostene era divenuto amico in occasione dei ritiri a Belluno con il Vicenza-calcio (“…lui mi firmava alcune sue foto che il nostro fotografo, Bepi Zanfron, mi passava e io gli davo delle musicassette che registravo dalla mia nuova collezione di dischi quando facevo il dj alla radio RadioteleOltreRai…”). Quindi quello legato al tragico ricordo del Vajont: “…Alle 22,39 di quel 9 ottobre 1963, ero nel bar dei miei in compagnia solo del mio vicino di casa, Luciano Bianchini (futuro preside del liceo scientifico Galilei di Belluno); stavamo guardando la partita di Coppa dei Campioni tra i Rangers di Glasgow e il Real Madrid quando improvvisamente mancò la luce; uscimmo subito dal bar sulla strada per vedere cosa stava accadendo; tutto il paese era al buio; il cielo era terso e la luna illuminava a giorno Ponte nelle Alpi… Con Luciano decidemmo di andare a vedere cosa succedeva, proprio giù al ponte, soltanto un centinaio di metri a sud di casa, dove esiste quella strettoia che blocca l’acqua quando il Piave è in piena… Il fiume era salito quasi al livello della strada ed aveva spazzato via la passerella di ferro sottostante il ponte, sulla quale io, ogni lunedì, andavo a cambiare la carta all’idrometro di batteria carte che spedivo poi al Magistrato alle acque di Venezia… Capimmo che qualcosa di veramente grave era accaduto: assieme alla grande quantità di legname si vedevano galleggiare sulla furia delle acque automobili, grossi oggetti, mobili, perfino un pullman… Da buon giornalista-precario ma già consapevole di cosa fosse uno scoop, chiusi il bar e mi misi alla guida della mia 600 Fiat in direzione Longarone… e proprio là, dove fino a pochi minuti prima la strada faceva una curva a sinistra c’era, proprio al centro dell’asfalto, il corpo di una donna, probabilmente una vecchia, tutta vestita di nero, ancora con il suo fazzoletto scuro in testa. La strada finiva lì… Raggiunsi casa mia e telefonai al mio capo, Lucio De Grandis: “Sembra che sia crollata la diga del Vajont gli dissi, ora ritorno in su ma a Faè la strada è sparita dovrò andare a piedi e mi porterò una torcia, appena avrò qualche notizia in più ritornerò a Ponte e telefonerò…”. Concludo questa lettura dell’entusiasmante diario (Non è un romanzo, scrive lui…) di Sòstene Schena, citandolo con riferimento al capitolo “Gli amori”: “Daniela è stata la prima persona che ho veramente amato… con tutti gli alti e bassi e i risvolti di un amore contrastato dalle mille vicende della vita, belle e brutte, piacevoli e sgradevoli. Purtroppo il fatto più sgradevole di tutti mi è capitato il 2 gennaio del 2019 come una ‘ghigliottinata’ tra capo e collo. Dicevamo spesso che ‘morire fa parte della vita’, e ricordo che mio padre, anche lui morto giovanissimo, diceva che un padre non è un padre se non ha insegnato e preparato i suoi figli a quell’avvenimento della vita che è la morte’. Forse è per questo che in quel tragico momento non ho sentito nemmeno il dolore, o è stata incoscienza, o, ancor di più, l’incredulità di ciò che era avvenuto… Niente lacrime e questo non mi ha stupito, da ultimo perché Lei non avrebbe voluto (ne abbiamo parlato tanto… non solo pochi mesi prima)… Sta di fatto che Lei è sempre con me quando mi aggiro per la nostra casa-bazar, piena zeppa di ‘oggetti-ricordo’ dei quali non posso fare a meno anche se qualcuno è kitsch, è diventato inutile e magari ingombrante… Ultimamente ho constatato comunque che più si va in la con gli anni e più i sacchi lacrimali hanno… ‘perdite’. A cosa serve la vita se metà del tuo essere, della tua esistenza non esiste più?”. Serve, carissimo amico mio Sòstene; se non altro per far conoscere persone per bene quale sei tu, e situazioni di vario genere che nel bene e nel male dobbiamo affrontare al meglio! NELLE
FOTO (riproduzioni dal libro “… Non è un romanzo” e album di famiglia di Renato Bona): la copertina con Sòstene Schena all’età di 4 anni; in occasione del battesimo del suo figlioccio Marco Bona, mio figlio; l’autore, oggi; la casa natale di via Roma a Ponte nelle Alpi; il nostro, mascotte degli alpini; i suoi fratelli da bambini: Eros, Dolce e Viviano; Schena ripreso da Bepi Zanfron sul monte Toc, di fronte a Erto; suo padre Teofilo; mamma Rina; Sòstene con colleghi consulenti finanziari Fideuram; spiega ad una scolaresca la professione del giornalista; con la moglie Daniela dopo il “sì” il 29 novembre 2011; uno dei libri da lui scritti sulla Croazia; i “mitici” colombi colorati all’esterno del suo bar Roma; eccolo nella sua veste di sommelier; il suo amico, purtroppo scomparso, Paolo Rossi, col cane Pal di “Sos”; l’amica e collega de L’Unità, Tina Merlin.
L’UNIONE MONTANA FELTRINA APRE DUE BANDI
FELTRE Sono due i bandi aperti dall’Unione Montana Feltrina. È indetto un concorso pubblico per l’assunzione a tempo parziale (25 ore) presso l’area amministrativa e un concorso per l’assunzione a tempo pieno e indeterminato un Istruttore Direttivo Area Tecnica presso il comune di Fonzaso. Termine di scadenza per la presentazione delle domande il 17 febbraio. Informazioni sul sito istituzionale http://www.feltrino.bl.it/web/cmfeltrina nella sezione “Bandi di Concorso”.
IL CEIS CERCA UN OPERATORE SOCIO SANITARIO A BELLUNO
BELLUNO Rinviata al 15 febbraio 2022 la selezione per il corso Operatore Socio Sanitario. L’Operatore Socio Sanitario è una figura professionale regolata dalla L.R. n. 20 del 2001, si occupa di soddisfare i bisogni primari di persone in disagio, difficoltà e malattia ospiti o in carico a Servizi Socio- Sanitari pubblici e privati. Chi sente e pensa che potrebbe essere la strada professionale giusta, per collocarsi o ricollocarsi lavorativamente può accedere, previa iscrizione, alla selezione prevista per il 15/02/2022 alle ore 8.30, a Belluno presso il Ce.I.S. La selezione è obbligatoria per poter iscriversi al corso. Per ogni informazione rivolgersi all’Ente di Formazione di Ce.I.S. al telefono: 0437 950895 – mail: [email protected]. Ulteriori informazioni anche su: www.ceisbelluno.org
DOMANI AL TEATRO COMUNALE PARTE LA 69ª STAGIONE DEL CIRCOLO CULTURALE BELLUNESE
BELLUNO Parte la 69a Stagione 2022 del Circolo Culturale Bellunese, con una serata di presentazione degli appuntamenti di musica classica e jazz dell’anno, da parte del Presidente Sandro De Vecchi e il direttore musicale Melita Fontana: domani, ore 20:00, Teatro Comunale di Belluno, con a seguire, alle ore 20:30, il concerto inaugurale tenuto dal Quartetto Werther, (violino, viola, violoncello e pianoforte), composto da giovani musicisti di Roma, che proprio a Belluno iniziano il loro tour 2022. Prenotazione richiesta, presso Agenzia Alpe Bellunese: tel. 0437 940407, e-mail: [email protected]. Si accede con greenpass (a partire dai 12 anni) e con utilizzo della mascherina FFP2, nel rispetto delle distanze e delle norme anti Covid-19. Informazioni e aggiornamenti, come sempre, su www.belcircolo.org
IL PROGRAMMA DEL CAI AGORDO E’ ONLINE. IN PROGRAMMA ANCHE UN CORSO DI SCI ALPINISMO
AGORDO E’ finalmente in distribuzione il nuovo programma della Sezione Agordina per il 2022. Il formato è quello consueto degli ultimi anni e come sempre è un programma annuale molto ricco di proposte per escursionisti, scialpinisti e cultori della montagna. Purtroppo la programmazione potrebbe subire delle modifiche a causa della situazione epidemiologica in continua evoluzione ma le attività saranno effettuate nelle possibilità legate alle direttive sanitarie. Il deplian cartaceo è distribuito nei consueti punti della conca agordina e scaricabile dal sito internet della Sezione http://www.caiagordo.it La Scuola di Alpinismo e Scialpinismo della Sezione Agordina propone il Corso Base di Scialpinismo SA1 rivolto a chi vuole avvicinarsi al mondo delle pelli di foca, acquisendo le nozioni base per poter poi svolgere in sicurezza e autonomamente le escursioni con gli sci in ambiente innevato. La presentazione del corso si terrà presso la Sede sociale giovedì 13 gennaio alle ore 20.30. Al corso sono ammessi 12 allievi.
CAMBIANO GLI ORARI DELLA SKI AREA FORCELLA AURINE E DEL RISTOBAR GHEGI
GOSALDO A Forcella Aurine cambiano gli orari della Ski Area. Gli impianti rimarranno chiusi il lunedì e il martedì. Negli altri giorni questi gli orari: mercoledì dalle 13:30 alle 16:30 e dalle 19:30 alle 22. Giovedì e venerdì dalle 13:30 alle 16:30 mentre il sabato e la domenica dalle 9 alle 16:30. Cambiano gli orari anche del RistoBar Ghegi con la chiusura settimanale il lunedì. Il martedì aperto dalle 10:30 alle 16, mercoledì giovedì e venerdì dalle 10:30 alle 22:30 mentre il sabato e la domenica dalle 8:30 alle 18. Serate a tema il mercoledì con i panini gourmet e il venerdì con la cena a tema. Ricordiamo che il RISTOBAR GHEGI a mezzogiorno effettuerà anche servizio MENSA OPERAI e che per la sera è sempre gradita la prenotazione.
IERI ALLA RADIO
DUE MINUTI PER TE
APPUNTAMENTO DEL FINE SETTIMANA CON DON GIORGIO LISE
DON CESARE, IL PENSIERO DEL GIORNO. ALLA RADIO ALLE 7 DEL MATTINO E ALLE 19.30 DELLA SERA.
LA VALLE AGORDINA – 320 anni dalla BOA del 1701 RACCONTO IN SEI PARTI
INFORMAZIONE il canale su TELEGRAM informazione di prima mano e in tempo reale. iscriviti ed aiutaci a farlo conoscere
IN VIVO VERSO, SETTIMA STAGIONE CON BRUNELLA MORO, DAL LUNEDI AL VENERDI ALLE 7.10, 10.10 E 18.50
LA RACCOLTA COMPLETA
GOCCE DI FILOSOFIA
raccolta completa
MUSICA PIU’
MUSICA ALLA RADIO, IL PROGRAMMA DI LORIS SCUSSEL “COLLAGE OPERAZIONE NOSTALGIA” DAL LUNEDI AL VENERDI ALLE 16.00 E ALLE 23
La nuova settimana di Collage prosegue nella consueta alternanza tra la musica internazionale e quella italiana, in particolare avremo una puntata dedicata al rock progressive inglese ed un’altra dedicata alla musica che vorrebbe farci sorridere un po’ che si aprirà con un brano tratto dall’album “Sotto il ciel di Lombardia ridendo e cantando” una rarità, un disco che mi è stato regalato da Giovanna la moglie di Alberto Rossetti che ne è il protagonista assieme al “Tognella” al secolo Armando Russo attore cabarettista che recitava impersonando la macchietta dell’operaio metallurgico vestito da una tuta da lavoro genericamente blu e con bretelle abbottonate in alto quasi fino alle ascelle e un cappello a visiera posto di traverso e che i nostri ascoltatori ricorderanno tra l’altro nei film “Al bar dello sport” e “Pierino il fichissimo” . Il programma andrà in onda dal lunedì al venerdì alle 16,00 e alle 23,00.
FREEMIX, LA LIBERTA’ MUSICALE MIXATA DA DJ ATHOS E RACCONTATA DA DJ JACK
INFORMAZIONE il canale su TELEGRAM informazione di prima mano e in tempo reale. iscriviti ed aiutaci a farlo conoscere
DUE MINUTI UN LIBRO, TUTTI I GIORNI ALLA RADIO ALLE 9.40 E ALLE 17.50
LA RACCOLTA COMPLETA
L’ALMANACCO LADINO
LA RACCOLTA
LA RASSEGNA STAMPA DA L’AMICO DEL POPOLO
OSPITE: Oretta Paternoster
LA RACCOLTA COMPLETA
I RACCONTI DI PAOLO SOPPELSA
LA RACCOLTA COMPLETA
Precipitazioni: Assenti (0%)
Temperature: Senza notevoli variazioni, salvo un aumento delle massime nelle valli. Su Prealpi a 1500 m min -4°C max -1°C, a 2000 m min -6°C max -4°C Su Dolomiti a 2000 m min -11°C max -9°C, a 3000 m min -14°C max -11°C.
Venti: Nelle valli probabili raffiche di Foehn, soprattutto sulle Dolomiti. In quota venti moderati o tesi da nord-est, a tratti forti in serata, 20-40 km/h a 2000 m, 20-50 km/h a 3000 m.
Precipitazioni: Assenti (0%)
Temperature: Minime stazionarie, massime in lieve aumento, specie in quota. Su Prealpi a 1500 m min -3°C max 0°C, a 2000 m min -5°C max -4°C Su Dolomiti a 2000 m min -10°C max -4°C, a 3000 m min -11°C max -8°C.
Venti: Nelle valli ancora probabili raffiche di Foehn nella notte e al primo mattino, soprattutto sulle Dolomiti. In quota venti moderati o tesi da nord-est, a tratti forti sulle cime, 20-35 km/h a 2000 m, 30-45 km/h a 3000 m.
HOCKEY SU GHIACCIO
ALLEGHE HOCKEY GIOVANILE: BENE L’UNDER 17, SECONDA SCONFITTA IN COPPA PER L’UNDER 15
PADOVA – ALLEGHE 1-5
GOL ALLEGHE: Vigilante, Zandegiacomo, De pol, Talamini, Fontanive
Tutto facile per l’Alleghe under 17 che torna dalla trasferta padovana con 3 punti in saccoccia. La squadra agordina domina in lungo in largo il campo ghiacciato e rifila 5 gol ad un Padova che non è mai stato in partita. Alleghe che passa in vantaggio dopo 6′ con Vigilante e primo tempo che si chiude in doppio vantaggio grazie alla rete di Zandegiacomo. De Pol porta a 3 le marcature per le civette mentre Talamini e Fontanive chiudono il match a fine secondo drittel. Nella terza frazione c’è lo spazio per il gol della bandiera del Padova. Prossima sfida al De Toni per i biancorossi che il 22 gennaio ospiteranno il Bolzano.
UNDER 15 – COPPA ITALIA
BOLZANO – ALLEGHE 5-2
Seconda sconfitta i Coppa Italia per i giovani under 15 dell’Alleghe Hockey. In terra altoatesina le civette si devono arrendere di fronte ad un Bolzano che ha saputo rendersi pericoloso nei momenti giusti. Un inizio di coppa da dimenticare per i giovani agordini che ritorneranno in campo il 25 gennaio per giocare contro i Diavoli di Sesto.
SNOWBOARD
LUCIA DODICESIMA IN SVIZZERA COME A CORTINA
FALCADE L’agordina Lucia Dalmasso conquista anche gli ottavi di finale prima di chiudere in 12^posizione nella quarta tappa stagionale di Coppa del mondo. Sabato in Svizzera l’atleta dello Ski Team Fassa era impegnata nel gigante. Lucia ha ribadito la posizine già conquistata a Cortina. Ieri solo 14 centesimi hanno allontanato la Dalmasso dalla top ten. «Sono felice della gara disputata – ha detto la snowboardista -pian piano sto sempre migliorando ed ho un grande desiderio di arrivare in alto».
LUCIA DALMASSO, LA SNOWBOARDISTA DI FALCADE CHE PUNTA ALLE OLIMPIADI
FALCADE E’ sempre stato il suo sogno nel cassetto quello di partecipare alle Olimpiadi ed ora, che ad accompagnarla sul casco c’è l’ente di promozione turistica della sua terra Promo Falcade, inizia le gare del 2022 con Bejing nel mirino. L’ultima gara di Coppa del Mondo a Cortina a dicembre l’ha vista dodicesima; soddisfatta a metà aveva detto, l’obiettivo è di migliorarsi tecnicamente gara dopo gara ed anche nella tattica. Questo 2022 è a tutti gli effetti il suo primo anno da titolare in Coppa del Mondo e quindi deve maturare esperienze su esperienze su piste che non ha mai “surfato”. Domani a Scuol in Svizzera si ritroverà al cancelletto di partenza a caccia della prima Top Ten in Coppa del Mondo. Dopodichè ci sarà una settimana importante con 4 gare in Austria con 2 Team Event. Ricordiamo che Lucia Dalmasso solo 5 anni fa era una promessa dello Sci Alpino e quindi in soli pochi anni è arrivata al massimo livello nello Snowboard Parallelo. “La strada è ancora lunga – dice Lucia – e io devo imparare tanto, ma l’unica cosa che devo fare è allenarmi e guardare avanti. Ringrazio chi mi sostiene come Promo Falcade che per la prima volta appoggia un atleta in Coppa del Mondo, il Rifugio Loresei, la Federazione, Onesporter ed il mio management DSF.Sport.” L’Obiettivo di Lucia è day by day, ma il Sogno di bambina di partecipare alle Olimpiadi è sempre più vicino.
PALLAVOLO
SEI CONTAGIATI, CINQUE SI NEGATIVIZZANO
BELLUNO Doveva essere una domenica abruzzese, per i rinoceronti. E invece la sfida con l’Abba Pineto è stata rinviata a data da destinarsi. Il motivo? Sempre il solito: i casi di positività all’interno del gruppo-squadra. O meglio, dei due gruppi: perché sia l’Abba, sia la Da Rold Logistics, in questo primo scorcio di 2022, hanno dovuto fare i conti con il Covid. A ogni modo, in casa bellunese la situazione sta tornando lentamente alla normalità: «In effetti non è un periodo tradizionale – argomenta coach Diego Poletto -. Negli ultimi giorni, ci siamo adoperati far lavorare in palestra chi non ha contratto il virus e abbiamo strutturato un piano finalizzato a recuperare il prima possibile gli atleti costretti a sospendere l’attività». Il contagio ha coinvolto sei elementi della rosa: cinque hanno appena ricevuto l’esito negativo del tampone molecolare. E uno è ancora in attesa: «Nelle sedute alla Spes Arena ci siamo concentrati maggiormente sulla sfera tecnica, sullo sviluppo delle abilità e la cura di quei dettagli che, durante la stagione, è difficile coltivare per mancanza di tempo. Non avendo partite da disputare, è importante mantenere una certa confidenza con la palla». Nel frattempo, anche il prossimo avversario in calendario – la Med Store Tunit Macerata – presenta dei casi di positività al Covid: «Indipendentemente da quel che ci aspetta – prosegue coach Poletto – onoreremo al massimo tutti gli impegni, cercando di gestire nel migliore dei modi tempi e risorse umane. Poi è evidente che ci sono degli aspetti sui quali non possiamo incidere, né decidere. Ma diverse squadre sono nella stessa condizione». Il fatto di aver chiuso l’andata all’ottavo posto rappresenta un’ottima base di partenza. O meglio, di ripartenza: «Tra le neopromosse – conclude il coach della Da Rold Logistics – siamo l’unica formazione che è riuscita a qualificarsi per la Coppa Italia. Tuttavia, sappiamo che il ritorno sarà impegnativo: chi ha l’organico più profondo è più agevolato ad affrontare le inevitabili oscillazioni, anche in termini di preparazione, di un periodo complicato e caratterizzato dai contagi».