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AURONZO Movimento franoso sulla statale Carnia in prossimità dell’abitato di Santo Stefano di Cadore, con massi di discreta portata sulla carreggiata, da VIABILITÀ PROVINCIA BELLUNO. TELEGRAM
ULTIM’ORA, 7.00
CORTINA Sta bruciando un maso a Cortina, ne da notizia l’assessore alla protezione civile del Veneto Gianpaolo Bottacin. Vigili del fuoco e volontari di Cortina sul posto dalle 4 di questa mattina in localita’ Crignes
Per visualizzare il luogo del sinistro vai su: http://maps.google.com/maps?q=46.5350609+12.1305971
FOTO NIVES MILANI_RADIO CORTINA
LA NUOVA ORDINANZA DELLA REGIONE VENETO
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SERGIO FILAFERRO, PERITO MINERARIO E IMPRENDITORE L’ECO DELLA SUA SCOMPARSA RISUONA TRA LE VALLI CHE TANTO HA AMATO
AGORDO. Agordo piange Sergio Filaferro uno dei tanti periti minerari usciti dal Follador che si sono fatti onore lontano da casa e che hanno permesso a tanti agordini di crescere professionalmente. Se ne è andato la sera di Pasqua a casa sua, a Borgaro Torinese, assistito dalla moglie Franca De Riva e dai figli Ilenia e Andrea, a causa di una malattia di cui soffriva da tempo. Era venuto l’ultima volta nella sua Agordo, paese in cui era nato nel 1946, a Natale, ripromettendosi con gli alpini (era stato sergente), i parenti e i tanti amici di ritornare per Pasqua. Non ha potuto farlo. Sergio Filaferro si era diplomato al Follador nel 1967. Assunto nel 1969 dalla Ingersoll Rand italiana quale tecnico commerciale alla filiale di Torino, ne era divenuto direttore nel 1976. Nel 1978 nacque il fruttuoso sodalizio con un altro agordino, Renato Case. I due fondarono la Perfor che aveva in appalto la coltivazione di una cava in Val di Susa, limitatamente ai lavori di perforazione e sparo, e svolgeva la stessa attività in numerose altre cave oltre ad altri lavori di sbancamento nel settore edile–stradale. Tornato alla Ingersoll Rand, Filaferro aveva fondato nel 1990 la Sefi, nella quale lavorano anche i figli Ilenia e Andrea.Per sottolineare la sua carriera lavorativa, nel 2013 l’amministrazione comunale di Agordo gli aveva consegnato il premio “Imprenditore dell’anno” assieme a Mario Zanetti. Dieci anni prima era invece stato il Coro Agordo ad annoverarlo fra i suoi “Amici”.
Un messaggio di condoglianze al nipote Michele di Agordo, e ad Alessia fresca voce di questa emittente
• Nelle ultime 24 ore si sono registrati altri 1.363 casi di persone positive al coronavirus e si registrano anche 566 decessi in più (ieri erano 431). Il totale delle persone morte per il Covid-19 nel nostro Paese ad oggi è di 20.465. Sono infine 35.435 i pazienti guariti; • Rezza (Istituto Superiore della Sanità): “Non direi di sì alla ripresa del campionato di calcio“; • Macron: lockdown in Francia esteso fino all’11 maggio; • Pasqua, quasi 14mila le denunce per violazione delle misure di contenimento.
RIAPERTURE DI ALCUNI NEGOZI: CONTE APRE LE MAGLIE, ZAIA LE CHIUDE. AL CONTRARIO NEI GARDEN SI PUO’ ENTRARE DICE LA REGIONE, MA PER IL GOVERNO L’ACQUISTO DELLE ROSE NON E’ MOTIVO INDIFFERIBILE PER LASCIARE CASA. LE DISTANZE SOCIALI RADDOPPIANO DA OGGI IL DROPLET A DUE METRI UNO DALL’ALTRA. IN PROVINCIA FINE SETTIMANA DRAMMATICO: 5 DECESSI, 3 IN CASA DI RIPOSO A MEL
Oggi la prima prova delle riaperture, allentamento dei blocchi con obbligo dei dispositivi di protezione e fabbriche aperte con i sindacati che promettono di vigilare e lo Spisal che non mancherà di controllare. Fine settimana pasquale in montagna nel regno del silenzio tra canti di uccelli e animali che si sono ripresi il loro spazio fino a bordo strada (foto Mauro Groppa). La stagione estiva è alle porte, saranno sufficienti le iniziative promozionali per salvare i bilanci? Per Zaia chi potrà fare la differenza saranno gli influencer con i canali social.
di Mirko Mezzacasa
La Regione Veneto ha imposto le nuove regole, a proposito dei 200 metri il passo indietro: non esiste più la regola metrica, anche il Veneto s’arrende al DPCM e alla parola in “prossimità”. Era stata imposta con l’inizio delle restrizioni perché la misura faceva chiarezza e non dava adito a contestazioni. Ma le contestazioni per quei 200 metri non sono mancate e quindi da oggi si cambia. “E’ un atto di grande fiducia – ha detto il presidente Luca Zaia – ma non s’intenda che ci si possa spostare di 4-5 chilometri, si usi il buon senso. Permessa la corsetta individuale, ma l’atleta dovrà stare almeno a 2 metri da ogni altra persona”. Chi scenderà in strada, oppure si sposterà verso il supermercato (sempre chiuso alla domenica e nei giorni di festa) dovrà indossare mascherina e guanti, sempre non solo per entrare nel supermercato, sempre anche durante l’attività motoria. Mascherina e guanti anche nelle banche, negli uffici postali, nelle agenzie assicurative. La nuova ordinanza che rimarrà in vigore fino al 3 maggio impone anche la misurazione della temperatura, uscire di casa con la febbre potrebbe portare direttamente in tribunale perché Zaia ha parlato di “reato”. Primo problema poniamo il caso che il lavoratore al mattino esca fresco come un rosa, ma al rientro dopo una giornata di lavoro bruci come un termosifone, chi lo spiegherà alle forze di Polizia che al mattino il termometro non superava i 37,5 gradi? Basterà la parola a la buona fede o sarà necessario che qualcuno rilasci un certificato che l’operaio è comunque arrivato al posto di lavoro sano come un pesce? Se qualcuno aveva in mente di radunare parenti ed amici per la grigliata del 25 aprile o del primo maggio annulli gli impegni, l’ordinanza lo vieta in modo categorico, al pic nic potranno partecipare solo i componenti del nucleo famigliare o scatta la sanzione come successo ieri nel boschetto di Sedico dove 4 ragazzini poco più che maggiorenni sono stati sanzionati, bivaccavano da alcuni giorni con birra, droghe e fuoco acceso nonostante i divieti della Regione per grave pericolo di incendi. Da oggi potranno riaprire i negozi per bambini, cartolerie ed esercizi che vendono libri, ma solo per due giorni la settimana, domenica esclusa. I distributori automatici di bevande sono ammessi solo all’interno degli uffici, oltre potrebbero creare assembramenti. A chi chiedeva un intervento della Regione per far ripartire l’attività artigianale, anche del muratore impegnato da solo in casa è arrivata la fredda risposta “Aprire o chiudere le aziende -ha detto Zaia – non compete a noi, nemmeno per gli edili che lavorano nelle case. Non ci compete aprire o chiudere aziende. Abbiamo un decreto del Consiglio dei Ministri che ci concede solo di fare delle azioni. L’emergenza non è finita, abbiamo 240 persone in terapia intensiva e 1420 in ospedale che sono numeri chiari”. In Veneto i numeri sono rassicuranti, il numero dei guariti (1739 dimessi) supera quello dei ricoverati in ospedale (1660), 14.288 positivi (203 mila tamponi effettuati), i ricoverati scendono a 1420, in terapia intensiva 240 pazienti (6 in meno di sabato), salgono purtroppo le vittime a quota 824 tenendo conto anche delle case di riposo, ieri si sono contate 40 vittime in una giornata, 24 in ospedale. Da segnalare inoltre che ieri sia a Rovigo che a Treviso non ci sono stati contagi. In provincia bilancio drammatico nel fine settimana, cinque morti che portano il totale dei decessi a 44 (33 negli ospedali). Negli ultimi due giorni ci sono stati 5 decessi, due in ospedale, 3 nelle case di soggiorno. Ci hanno lasciato Franco De Zanna 73 anni di Cortina, una nonna di 92 anni di Quero e tre ospiti della casa di riposo di Mel, Maria Lorenzet di 84 anni, Teresina Battiston 92 e Luigia Feltrino 91. In aumento i positivi, 25 in più in due giorni e gli attualmente positivi sono oggi 574. A Pasqua tanti agenti in strada con i bellunesi che hanno dimostrato di sapere rispettare le regole a parte qualche caso che entra di diritto nel capitolo dei “de coccio” per il Presidente Zaia i veneti hanno invece fatto un figurone. “Non c’erano assembramenti come in altre regioni – ha detto – Abbiamo visto ben poche auto e nessuna colonna”. Non avanza solo il virus ma anche la stagione estiva ormai alle porte, quella primaverile è definitivamente bruciata e quella più attesa che fa del turismo la prima industria in Veneto da 18 miliardi di fatturato? “Spero – è stato detto ieri da Marghera – che ci siano quanto prima le condizioni sanitarie per ripartire, sperando che la stagione non sia persa. Servono campagne di promozione non nelle fiere o con manifesti sui muri, ma influencer che vengano da noi informino e attirino gli altri. Li abbiamo anche in Italia che creano fenomeni turistici. Si pensi a Formentera il fenomeno è nato così con gli influencer che hanno incuriosito i cittadini”.
NEL CORSO DELLA RASSEGNA STAMPA AL PRESIDENTE DELLA REGIONE VENETO, LUCA ZAIA ABBIAMO POSTO UN INTERROGATIVO CIRCA L’OPERAIO CHE AL MATTINO ENTRA IN FABBRICA “SANO” OVVERO CON LA TEMPERATURA INFERIORE AI 37,5 GRADI MA CHE LA SERA RISCHIA IL “PENALE” SE PIZZICATO CON LA FEBBRE. LA RISPOSTA CHIARIFICATRICE: “È già previsto negli accordi sindacali che la temperatura venga misurata e ovviamente riportata in un apposito registro, se non ricordo male anche questo particolare di non poco conto è previsto nell’accordo”
AGGIORNAMENTO ULSS 1 DOLOMITI: 431 TAMPONI IN PIU’ E 6 PERSONE IN MENO IN ISOLAMENTO
BELLUNO GLI AGGIORNAMENTI DALLA ULSS 1 DOLOMITI
SORVEGLIANZA SANITARIA COVID-19 Numero totale tamponi effettuati per ricerca nCoV al 13 aprile 2020: 12.177 (+ 431). Persone residenti in Ulss Dolomiti in isolamento domiciliare fiduciario e sorveglianza attiva al 13 aprile 2020: 1050 (- 6 rispetto ieri) Alcuni tamponi sono stati effettuati più volte sulle stesse persone
OSPEDALE DI BELLUNO Installate altre 3 tende della Protezione Civile al Blocco F per il percorso dedicato ai sospetti COVID, Attivato il Punto Medico Avanzato. Le degenze di MEDICINA E ONCOLOGIA sono state collocate al 2°piano del Blocco chirurgico, le degenze della PNEUMOLOGIA e GERIATRIA sono state collocate al 3° piano del Blocco Chirurgico (lato EST) , le degenze di CHIRURGIA, NEFROLOGIA e UROLOGIA sono state compattate al 3° piano del Blocco Chirurgico , le degenze di NEUROLOGIA sono state spostate al 2° piano del Blocco Medico. Le aree per sospetti COVID e pazienti COVID a bassa intensità sono collocate al 3° e 4°piano del Blocco Medico,Sono stati attivati ulteriori 18 posti letto per pazienti COVID a bassa intensità al 3° piano del blocco medico per un totale di 34 posti letto. I posti letto di media intensità sono 12 a Malattie infettive e 16 a Pneumologia COVID . il contenitore della Terapia Intensiva (9 posti letto) è stato allargato anche al gruppo operatorio di Belluno dove al momento sono stati attivati ulteriori 4 posti letto di terapia intensiva dedicati a eventuali pazienti covid positivi. I pazienti in arrivo dal 118 che dovessero necessitare di ricoveri urgenti in terapia intensiva COVID negativi saranno centralizzati alla Rianimazione di Feltre. Sono temporaneamente SOSPESI i ricoveri in Geriatria NON COVID visto l’impegno dei medici della Geriatria nell’area Covid. I ricoveri già destinati a questa area degenziale, saranno assegnati secondo criterio di patologia prevalente alle degenze di Cardiologia, Pneumologia, Medicina di Belluno o di Pieve .
OSPEDALE DI AGORDO attivata attività di ricovero per pazienti COVID positivi a bassa intensità di cura – modello ospedale di comunità;
OSPEDALE DI PIEVE DI CADORE è attivo un filtro all’ingresso per il controllo degli accessi grazie al personale della Protezione Civile, attivata un’area per sospetti COVID al 2° piano
OSPEDALE DI FELTRE Il reparto di PNEUMOLOGIA è stato trasferito al 6° piano del Padiglione Dalla Palma. Il reparto di GERIATRIA è rientrato al 5° piano del Padiglione Dalla Palma, l’area di degenza dedicata ai casi positivi Covid-19 è al 4° Piano del Padiglione Dalla Palma.
DAL GR DELLE 14:30 DI IERI L’INTERVENTO DELLASSESORE REGIONALE GIANPAOLO BOTTACIN
DATI E GRAFICI DEL GIORNO, PROVINCIA – REGIONE 13 APRILE 2020
Con la collaborazione di Tiziano De Col
I dati dei contagi odierni (Rovigo e Treviso zero contagi), riportano l’incremento giornaliero per la Provincia di Belluno che fa segnare un incremento giornaliero che è più del doppio delle altre Province Venete considerate in data odierna (Venezia,Vicenza, Padova, Verona). La provincia di Belluno resta con il rapporto contagi – popolazione tra i più alti tra le Province Venete, dopo Padova e Verona e ben al di sopra di Treviso, Vicenza, Venezia e Rovigo.
LEGGI LA CONFERENZA STAMPA DI LUCA ZAIA
DALLE 24 LA NUOVA ORDINANZA REGIONALE FINO AL 3 MAGGIO, LA MASCHERINA DEVONO PORTARLA TUTTI, RALLENTA IL CONTAGIO MA NON SI PUO’ ABBASSARE LA GUARDIA
Al lavoro con 37,5 di febbre: si torna a casa in quarantena. Ammesso spostamento per conferimento rifiuti negli ecocentri. Vendita al dettaglio abbigliamento bambini solo 2 giorni la settimana ma non nei festivi. Mascherina e guanti anche in banca. Attività motoria: è individuale e deve svolgersi in prossimità della propria abitazione. Tolti i 200 metri restrittivi, ma rispettando i 2 metri da ogni altra persona. ferramenta, elettronici, chiusi domenica e festivi. Pic nic vietatissimi se non nel proprio giardino e solo con il proprio nucleo famigliare. Sbagliatissimo riaprire le scuole, ma non sono decisioni che ci competono. Incremento del 6,85% negli spostamenti dopo il lockdown totale, da domani vedremo come gira. i centri estivi potrebbero saltare.
ORDINANZA CONFERMA LE RESTRIZIONI MA NON C’E’ PIU’ L’OBBLIGO DEI 200 METRI, ORA DI PARLA DI PROSSIMITA’ DELL’ABITAZIONE SEMPRE SINGOLARMENTE USANDO IL BUONSENSO: Oggi presentiamo la nuova ordinanza, abbiamo “limato” come l’artista Michelangelo toglieva il marmo in più per fare la Pietà, abbiamo fato una cosa equilibrato con il primo obiettivo la salute dei cittadini. Aprire o chiudere le aziende non compete a noi, nemmeno gli edili che lavorano nelle case. Non ci compete aprire o chiudere aziende. Abbiamo un decreto del Consiglio dei Ministri che ci concede solo di fare delle azioni. L’emergenza non è finita, abbiamo 245 persone in terapia intensiva e 1427 in ospedale che sono numeri chiari. Se non scendono o si alzano dobbiamo andare giù pesanti. Questi sono i nostri numeri di lettura. La prima cura al coronavirus sono i cittadini ed è una bella sfida. I comportamenti irresponsabili aumentano la diffusione del virus e se non sei categoria a rischio ti becchi febbre e polmonite ma il comportamento irresponsabile porta alla morte gente che non può permettersi di essere contagiata. Abbiamo i dati delle celle telefoniche e abbiamo ridotto gli spostamenti del 50 per cento. Oggi il lockdown che è chiusura totale non esiste più. Domani avremo più auto in autostrada, più persone che andranno al lavoro, dobbiamo ragione a un lokdown ridotto “soft” o messo lokdown che mette in sicurezza che ha spostamenti importanti. CONFERMATE: chiusura supermercati la domenica e nei giorni festivi 25 aprile e 1 maggio. Confermata attività dei mercati alimentari anche abbigliamento bimbi e pesce ma in zone perimetrate, vigilate, con ingressi, uscite e accessi contingentati mascherina e guanti sempre anche quando si esce di casa. Uno deve uscire di casa anche con il gel. Uscite di casa solo individuali salvo accompagnamento determinato da necessità per la salute (disabili o minori) sempre rispettato il distanziamento sociale. Vietata l’uscita di chi la febbre 37,5 è reato uscire con la febbre. 25 aprile e 1 maggio pic nic autorizzato solo in proprietà privata e nucleo famigliare. Nessuna grigliata è autorizzata, è illegale e diffonde il virus. Non si invitino amici o vicini di casa, solo nucleo famigliare. Spostamento ogni mezzo per assistenza al parto dei genitori. Il genitore può assistere il partner. Attività motoria solo individuale in prossimità dell’abitazione, tolti i 200 metri, atto di grande fiducia, quindi non 4-5 chilometri si usi il buon senso e individuale, almeno a 2 metri da ogni altra persona. Distributori automatici bevande solo all’interno degli uffici. Esercizi commerciali foto, ferramenta, chiusi domenica a giorni festivi. IMPRESE in tutti i punti vendita sia nell’area esterna che nei locali chiusi, rispettare le misure distanziamento 2 metri, guanti, mascherine, gel, copertura naso e bocca e se mancano mascherine di usi altro. Nei supermercati mascherine e guanti si tengono sempre dentro e fuori (cosi’ come gli operatori). Attività economica svolta mediante consegna a domicilio confermata. Attività produttive anche servizi (bancari assicurativi) espletate nel rispetto del protocollo, in tutte le attività accordo con le parti sociali. Le spisal aumenteranno i controlli per la messa in sicurezza dei lavoratori per tutte le attività banche e assicurazioni comprese. Attività bancarie e poste (assicurazione) studi professionali ove possibile previsto accesso programmata mediante appuntamento, no assembramenti in sala di attesa. In tutte le attività si usa la mascherina. Obbligo nelle aziende di misurare la febbre e chi ce l’ha va in isolamento fiduciario a casa. Vendita vestiti per bambini, neonati, cartoleria ammessa solo nei negozi dedicati, quindi chi era autorizzato prima del 21 febbraio può aprire. Consentita due giorni la settimana no domenica, festivi e prefestivi. Ammesso gli spostamenti per gli ecocentri. Autorizzate manutenzione verde e spiagge, anche cantieri per danni vaia. Per il trasporto pubblico confermate le ordinanze precedenti
Un colpo di tosse emette 100mila particelle e molte restano nell’aria per almeno 20 minuti.
Mostrato un video Rai, riguardante il Coronavirus e la sua presenza nell’aria dopo colpi di tosse o starnuti. Anche una normale conversazione genera una grande quantità di micro particelle, quindi il virus si trasmette con facilità.
DOMANDE
SPIAGGE Speriamo di poter ripartire ma servono indicazioni di natura scientifica.
SIETE STATI COSTRETTI A UN RINCORSA DOPO IL MEZZO LOCKDOWN E’ un’azione di difesa da 0 a 10 abbiamo il timore 8 di un ritorno di fiamma.
VIRUS ANCORA PRESENTE LO VEDIAMO DAI DATI, PERCHE’ SI STA LASCIANDO LA PRESA? I cittadini non sono sprovveduti nonostante l’irresponsabile che c’è sempre. Se invochiamo il senso di comunità adesso è il momento di dimostrare che siamo persone per bene. Se non si rispetta la regola abbiamo sbagliato quanto detto fino ad ora. Togliamo i 200 metri ma mettiamo protezioni in più. Se ci fosse il lockdown non staremo qui a parlare di mascherina. Prepariamoci a quello che sarà è una fase di limbo è una fase due con un mezzo Lockdown con i dispositivi di protezione.
COME E’ ANDATA A PASQUA? Abbiamo fatto un figurone non c’erano assembramenti come in altre regioni. Abbiamo visto ben poche auto e nessuna colonna.
TURISMO DOPO IL 4 MAGGIO SI APRONO LE SPIAGGE O STAGIONE PERSA? Il turismo prima industria in Veneto da 18 miliardi di fatturato, spero ci siano quanto prima le condizioni sanitarie per ripartire, spero che la stagione non sia persa e continuo a dire che bisogna fare campagne promozione non nelle fiere e manifesti ma andare dagli influencer e informare. Servono opinion leader che vengono in vacanza e attirino gli altri. Li abbiamo anche in Italia che creano fenomeni turistici. Si pensi a Formentera il fenomeno è nato così con gli influencer che hanno incuriosito i cittadini.
LA REGIONE PUNTA SULLE MASCHERINE, SI TROVANO MA NON OVUNQUE ALLO STESSO PREZZO Se qualcuno vuole donarle 041 2792863, accettiamo tutte le donazioni anche di dispositivi. 800990009 numero verde sala operativa.
ALTRE REGIONI COMPORTAMENTO DIVERSO Forse non si rendono conto delle conseguenze. Da noi era molto aggressivo auspico che altrove vada in modo diverso.
https://www.facebook.com/zaiaufficiale/videos/159984641973188
33ESIMO DECEDUTO PER COVID_19 NEGLI OSPEDALI BELLUNESI
BELLUNO Franco De Zanna, cortinese positivo al Covid_19 di 73 anni ricoverato in Malattie Infettive di Belluno, è deceduto. Si tratta del 33esimo decesso per coronavirus dall’inizio dell’epidemia.
DECESSI DAL 21 FEBBRAIO 33 Agordo 1, Comunità Belluno 5, San Martino 22, Feltre 5. I decessi in totale (compresi gli extra ospedalieri) salgono a 37
BELLUNO Unica variazione rispetto a ieri sera: 1 paziente in più in area non critica (38), invariati tutti gli altri dati: terapia intensiva 9, Feltre 1, ospedale di comunità Belluno 14, ospedale Agordo 14. Dimessi dal 21 febbraio: Belluno 46, Feltre 11, Comunità Belluno 10, Agordo 2
UN ALTRO LUTTO NELLA ULSS FELTRINA, E’ MANCATO IL NEUROLOGO ZAIOTTI
Feltre. L’Ulss Dolomiti esprime il cordoglio per la scomparsa del dottor Giuseppe Zaiotti, morto ieri a 70 anni dopo aver lottato a lunga con la malattia. Medico neurologo in servizio per diversi anni all’ospedale di Feltre, si è distinto per la capacità di coniugare la solida competenza professionale con una grande umanità. Sapeva tessere al meglio le relazioni, trovare i punti di incontro, mettere d’accordo le parti. Molto apprezzato sia dai colleghi che dai pazienti, dopo la pensione aveva continuato l’impegno all’ospedale di Feltre come sumaista fino alla diagnosi della malattia. Uomo dai molteplici interessi, era molto impegnato sia nella vita pubblica come consigliere comunale prima e presidente dell’Azienda Feltrina Servizi alla Persona poi sia nel volontariato, in particolare nell’Associazione Mano Amica. (foto Amico Del Popolo)
“A nome mio e di tutta l’Azienda esprimo il cordoglio per la scomparsa del dottor Zaiotti, professionista stimato e uomo con doti umane rare» conclude il Direttore Generale Adriano Rasi Caldogno”.
CORDOGLIO PER LA SCOMPARSA DEL DOTTOR GIUSEPPE ZAIOTTI, IL RICORDO DEL SINDACO DI FELTRE
FELTRE Il sindaco di Feltre, Paolo Perenzin, ricorda la figura di Giuseppe Zaiotti, scomparso domenica, giorno di Pasqua, all’età di 70 anni dopo una lunga malattia. Il primo cittadino ne ripercorre brevemente l’attività amministrativa e la dedizione a servizio della comunità.
IL SINDACO DI FELTRE PAOLO PERENZIN
DRAMMA IN CADORE, MUORE CADENDO NEL POZZO
DOMEGGE DI CADORE Tragedia nel giorno di pasquetta, Luigino Zamarco di 78 anni, pensionato residente a Domegge in via Venezia, mentre stava lavorando sul ciglio di un pozzo è improvvisamente precipitato per alcuni metri, ieri nel primo pomeriggio nei pressi della sua abitazione, comunque su una struttura di sua proprietà. Non sono note del cause del decesso, sul posto Carabinieri e Vigili del fuoco, oltre ai sanitari, stanno ricostruendo l’accaduto. Si presume che l’uomo sia stato colto da malore e quindi è precipitato. .
“DE COCCIO”, ALTRI 25 SANZIONATI
BELLUNO Sono 25 gli indisciplinati del giorno di Pasqua che si sono fatti beccare in fallo dalle Forze dell’Ordine, 25 sanzionati su 745 controllati che portano il totale della settimana di Pasqua a 241 su 5547 controllati. Da segnalare anche 5 denunce per altri reati nella giornata di domenica che si portano ad 8 da inizio settimana. Nel mirino di uomini e donne in divisa anche 1096 esercenti commerciali, nessuno sanzionato. Nella settimana 7928 controlli ad attività commerciali, una sanzione ad un titolare e una chiusura temporanea.
FANNO FESTA NEL BOSCO CON BIRRA E DROGHE, DENUNCIATI DAI CARABINIERI. SANZIONE SALATA ANCHE PER AVER ACCESO IL FUOCO
BELLUNO I Carabinieri di Sedico hanno intuito che in quel bosco stava succedendo qualche cosa di strano e per questo hanno chiesto anche il controllo dall’alto dell’elicottero Ab412 del 14° elinucleo Carabinieri di Belluno. Sotto alle fresche frasche il gruppetto di maggiorenni (ma da poco) tutti della provincia di Belluno. Bivaccavano allegramente in barba ai divieti ed erano li anche da alcuni giorni, in località Noal. Credevano di farla franca nascosti all’interno del boschetto un migliaio di metri oltre le ultime case, mica facili da individuare. Gli uomini dell’Arma hanno scandagliato la zona, perlustrando ogni angolo sotto ai rami degli alberi e infine ecco la sorpresa pasquale: 4 ragazzi sono stati bloccati e perquisiti e così sono saltati fuori anche alcuni grammi di presunto stupefacente (anfetamina chiamata “Speed” e hashish). Per questo (oltre alla sanzione poiché fuori dal raggio dell’abitazione e anche in gruppo), sono stati segnalati alla Prefettura di Belluno. Altra sanzione da incoscienti, il quartetto aveva pure acceso il fuoco, atto vietato da precisa ordinanza regionale. che prevede una sanzione di 2064 a testa. Sono stati denunciati : A.R. 20 anni residente nell’ Agordino, L.C. 19 anni residente provincia di Treviso; AG. 19 anni residente nel Feltrino e M.O. 29 anni residente in Valbelluna.
FELTRE: SANIFICAZIONE STRAORDINARIA E DELLE ISOLE ECOLOGICHE NELLE FRAZIONI E DI ALCUNI PUNTI DEL CENTRO CITTÀ
FELTRE Non si ferma, tra le azioni messe in campo per fronteggiare l’epidemia da Coronavirus, l’attività di pulizia e sanificazione del territorio, che vede impegnati quotidianamente i tecnici e gli operai comunali, soprattutto per quanto riguarda le aree di contatto dei cassonetti per la raccolta dei rifiuti. Sabato sono entrati in azione i volontari delle squadre di Antincendio Boschivo della Protezione Civile dell’A.N.A. per un massiccio intervento mirato, in particolar modo, sulle isole ecologiche dislocate in alcune frazioni del territorio comunale di Feltre e su alcune arre del centro città. Circa una trentina gli uomini che si sono suddivisi in gruppi di lavoro e, muniti di protezioni adeguate, si sono suddivisi le aree di intervento. Alcuni volontari, dotati di atomizzatori spalleggiati (più agili e leggeri) hanno proceduto alla sanificazione del centro storico, mentre altri si concentravano con l’ausilio dell’autobotte sui marciapiedi e le aree del centro città (approfittando anche della chiusura pressoché totale degli esercizi commerciali in questo periodo); nelle frazioni gli operatori sono intervenuti con i nebulizzatori sui cassonetti per la raccolta dei rifiuti e sull’intera area circostante. In tutti gli interventi è stata utilizzata l’oramai “consueta” diluizione di ipoclorito di sodio (la comune varechina) con diluizione alle 0,1%
ADIS ZATTA ASSESSORE DEL COMUNE DI FELTRE
A CENCENIGHE SI STUDIANO LE PROGETTAZIONI PER LE STRADE DI CAVARZAN E VALLESINE
SI ATTENDE DI CAPIRE SE E COME SI POTRÀ UTILIZZARE IL NOF FILÒ
ANDIAMO A FARCI UN GIRO AD AGORDO DI AD AGORDO PRO LOCO
STIAMO 38 ORE ALL’ANNO BLOCCATI NEL TRAFFICO: L’ASSENZA DI INFRASTRUTTURE CI COSTA 40 MILIARDI. URGE AVVIARE LE OPERE PUBBLICHE PER RILANCIARE LA DOMANDA INTERNA
A causa delle restrizioni alla mobilità introdotte in queste ultime settimane, il problema è svanito del tutto. Con il ritorno alla normalità, comunque, le code di auto e di Tir lungo le strade delle nostre città si riformeranno in un batter d’occhio.
Un problema, stando ai dati della Commissione europea, che obbliga gli italiani a rimanere bloccati nel traffico per quasi 38 ore all’anno, praticamente una settimana di lavoro; nell’Europa a 27 solo Malta e Belgio registrano una situazione peggiore della nostra.
Rispetto ai principali Paesi europei il gap del nostro Paese è significativo: se in Olanda si rimane congestionati per 32 ore all’anno, in Francia e Germania si scende attorno a 30 e in Spagna a poco più di 26. La media UE si attesta a 30,4 ore (vedi Tab. 1).
Le lunghe code che ci angosciano ogni giorno sono riconducibili, in particolar modo, a un paio di cause: la prima dovuta all’insufficienza del numero di mezzi pubblici presenti nelle nostre città (bus, tram, metro, treni, etc.) che costringe tantissimi pendolari ad usare i mezzi privati; la seconda è ascrivibile al grave deficit infrastrutturale che caratterizza il nostro Paese.
“Secondo i dati del Ministero dei Trasporti, il deficit di competitività del nostro sistema logistico-infrastrutturale costa all’economia del Paese 40 miliardi di euro all’anno . Anche per questa ragione è necessario che il Governo, a seguito della grave recessione economica che si è abbattuta in queste ultime settimane, investa quanto prima in un piano nazionale per la realizzazione delle opere pubbliche che permetta di ammodernare il Paese, di renderlo più competitivo e, soprattutto, di imprimere una forte scossa positiva alla domanda interna”.
I risultati che emergono dai confronti tra il nostro Paese e i principali Paesi europei sono impietosi e dimostrano la necessità di intervenire quanto prima.
“Sebbene i numeri non siano soddisfacenti – dichiara il segretario Renato Mason – anche l’Italia può comunque contare, nel campo logistico, su molte punte di eccellenza. Tuttavia, il risultato medio nazionale è insufficiente e continuiamo ad essere un Paese che ha bisogno come il pane di realizzare sia le grandi opere sia quelle di dimensione inferiore. Grazie alla cantierizzazione di questi lavori potremmo attivare una leva molto importante per aggredire la recessione e per creare nuovi posti di lavoro”.
Senza contare che sono circa una decina le grandi opere che, pur disponendo dei finanziamenti, non hanno ancora visto iniziare i lavori. Alcune di queste infrastrutture strategiche ancora ferme ai blocchi di partenza sono:
• Tav Torino-Lione (8,6 miliardi di euro);
• Tav Messina-Catania-Palermo (costo 8 miliardi di euro);
• Gronda di Genova (5 miliardi di euro);
• Av Verona-Padova IRICAV 2 (4,9 miliardi di euro);
• Terza corsia A11 Firenze-Pistoia (3 miliardi di euro);
• Autostrada Roma-Latina (2,8 miliardi di euro);
• Autostrada Pedemontana Lombarda (2 miliardi di euro);
• Tav Napoli-Bari lotto Irpinia-Orsara/tratta Orsara Bovino (2 miliardi di euro);
• Autostrada regionale Cispadana (1,3 miliardi di euro).
L’auspicio, segnalano dalla CGIA, è che il “modello Genova” – adottato per la costruzione del ponte sopra il Polcevera progettato da Renzo Piano – venga esteso a tutte le principali grandi opere già finanziate ma non ancora avviate, attraverso la tanto agognata nomina dei commissari.
Anche l’opinione dei grandi manager internazionali conferma lo stato di arretratezza logistico/infrastrutturale del nostro Paese. Dall’elaborazione dell’Ufficio studi della CGIA su dati del World Economic Forum (WEF) , tra i 10 Paesi europei più importanti presi in esame, l’Italia si colloca sempre in fondo alla graduatoria per qualità/efficienza del sistema infrastrutturale. In particolare per
qualità delle strade;
efficienza dei servizi ferroviari;
efficienza dei servizi portuali;
copertura della linea internet veloce (fonte: Commissione Europea).
Rispetto alla Germania, che è il nostro principale competitor in campo economico, l’Italia sconta un gap
del 22 per cento per la qualità delle strade (vedi Tab. 2);
del 19 per cento per l’efficienza dei servizi ferroviari (vedi Tab. 3);
del 12 per cento per l’efficienza dei servizi portuali (vedi Tab. 4);
del 178 per cento per la copertura della linea internet ultraveloce (vedi Tab. 5).
La CGIA, infine, tiene a precisare che oltre alla realizzazione delle grandi infrastrutture materiali e immateriali abbiamo altrettanto bisogno di portare a termine moltissimi interventi “minori” che sono però indispensabili per la messa in sicurezza di tanti cittadini, di moltissime città e piccoli paesi. Interventi che potrebbero dare una grossa mano alla ripresa della domanda interna. Si ricorda, infatti, che:
l’88 per cento dei circa 8 mila Comuni italiani ha almeno un’area classificata a elevato rischio idrogeologico ;
il 40 per cento circa delle abitazioni di edilizia residenziale pubblica è ubicato in zone ad alto rischio sismico ;
su circa 6.000 opere censite (gallerie, ponti, viadotti, etc.) quasi 2.000 necessitano di interventi urgenti ;
il 38 per cento dell’acqua trasportata dal sistema idrico pubblico si perde per strada a causa dell’elevato livello di deterioramento della rete .
AVVISO PER LA RICERCA DI INFERMIERI E OSS PER I CENTRI DI SERVIZIO
BELLUNO. E’ stato indetto un avviso diretto alla formulazione di elenchi di infermieri ed operatori socio sanitari disponibili a prestare attività assistenziale presso i Centri di Servizio Anziani presenti nell’ambito territoriale dell’Azienda ULSS n. 1 Dolomiti. L’Azienda ULSS n. 1 Dolomiti, ricevute le comunicazioni di disponibilità, inoltrerà gli elenchi ai Centri di Servizio Anziani, che potranno contattare direttamente gli interessati ed eventualmente procedere a stipulare contratti individuali, di lavoro subordinato o di lavoro autonomo, secondo la vigente normativa. L’avviso è consultabile sul sito dell’Ulss 1 Dolomiti: www.aulss1.veneto.it – concorsi e avvisi – servizio personale – concorsi e avvisi in scadenza.
Nell’ambito delle attività a sostegno dei Centri di Servizio, è stato indetto un avviso INTERNO per personale dipendente dell’Ulss Dolomiti per la ricerca di disponibilità di infermieri e OSS che vogliano essere assegnati temporaneamente ai Centri di Servizio in relazione all’emergenza COVID per i mesi di aprile e maggio 2020. L’avviso è consultabile in intranet aziendale e sul sito dell’Ulss 1 Dolomiti: www.aulss1.veneto.it – concorsi e avvisi – servizio personale – avvisi al personale dipendente Per manifestare la propria disponibilità è necessario compilare il modulo presente nel sito e inviarlo via mail, allegando carta di identità , a [email protected] .L’effettiva assegnazione temporanea sarà disposta avendo cura di contemperare le esigenze dell’azienda Ulss con quelle dei centri servizi.
ASCA RICERCA PERSONALE INFERMIERISTICO
AGORDO ASCA ha indetto una nuova selezione pubblica finalizzata alla formulazione di una graduatoria di idoneità utile all’inserimento a tempo indeterminato e determinato a tempo pieno presso la RSA di Agordo di INFERMIERE. Le modalità di presentazione della domanda si trovano sulla home page del sito aziendale www.servizisocialiasca.it Il termine ultimo per la presentazione delle candidature è fissato entro e non oltre le ore 12.00 del giorno 15 maggio 2020.
A CANALE D’AGORDO LA CONSEGNA A DOMICILIO DI MASCHERINE SU RICHIESTA
CANALE D’AGORDO Il comune di Canale D’Agordo ha cominciato la consegna a domicilio delle mascherine a richiesta. Al fine di limitare gli spostamenti, coloro che avessero bisogno di mascherine sono pregati di contattare il numero 320 3298245 dalle 9 alle 12 il lunedì, mercoledì e venerdì. La consegna del materiale verrà effettuato dalle associazioni di volontariato del territorio direttamente a casa. In caso di urgenze il numero è 0437 590323.
LA CROCE BIANCA VAL FIORENTINA CONSEGNA LA SPESA A DOMICILIO
SELVA DI CADORE I volontari della Croce Bianca Val Fiorentina vengono in aiuto agli anziani e alle persone bisognose che non possono muoversi di casa attivando un servizio di consegna a domicilio della spesa. Il servizio sarà erogato il lunedì, mercoledì e sabato. Per accedere al servizio basta contattare il negozio Conad di Selva di Cadore allo 0437 720613 o l’alimentari di Pescul allo 0437 521071 entro le ore 10 poi i volontari della Croce Bianca Val Fiorentina consegneranno la spesa a casa.
A LA VALLE PARTE LA CONSEGNA A DOMICILIO DI FARMACI E SPESA
LA VALLE AGORDINA Il Sindaco informa che sono stati attivati i servizi di consegna a domicilio per farmaci e per la spesa. Per la consegna dei farmaci i numeri da chiamare sono 0437 62298 oppure 0437 63896, servizio attivo dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12:30 e dalle 15:30 alle 18:30. Per la consegna della spesa a domicilio basta telefonare al Panificio “El Forner” 0437 63040, servizio garantito dal lunedi al sabato dalle 7 alle 12:30 e dalle 16:30 alle 19, anche la domenica dalle 7 alle 12:30
SERVIZIO A DOMICILIO ANCHE A CANALE D’AGORDO
CANALE D’AGORDO Il comune, in collaborazione con le associazioni di volontariato del territorio, ha attivato il servizio di consegna a domicilio di farmaci e beni di prima necessità alle persone che sono impossibiltate a muoversi (anziani, persone non autosufficienti, persone sole e/o che non possono uscire dalla propria abitazione. Servizio attivo il lunedì, mercoledì e venerdì. Per avvalersi del servizio il numero da chiamare è 320 3298245
SERVIZIO SPESA GRATIS PER FODOM
LIVINALLONGO Questo servizio è rivolto a persone anziane e malate, ma anche alle famiglie e alle persone sole che non hanno la possibilità di fare acquisti. Il servizio può essere richiesto ogni giorno ed è gratuito. Potrà essere richiesto al 0471 444 444 dalle ore 8-18. La consegna avviene lo stesso giorno o al più tardi il giorno successivo. Il servizio viene eseguito esclusivamente da volontari della Croce Bianca che possono identificarsi come collaboratori dell’associazione e indossano la divisa e tesserino.
ALBERTO VIMINA: AGENTE SEGRETO! OPERO’ IN POLONIA, SVEZIA E RUSSIA di Renato Bona
IERI ALLA RADIO
007 IN CONDOTTA
RACCOLTA COMPLETA
I RACCONTI DI PAOLO SOPPELSA
STORIE DI MONTAGNA
IL FULMINE
AUDIO
Scegliemmo il lago del Coldai come mèta di quella camminata domenicale di fine luglio di qualche anno fa. Un cielo coperto ed un’atmosfera piuttosto umida ci accolsero a Palafavera. Salimmo abbastanza veloci lungo la strada che conduce a Malga Pioda. Breve sosta e poi su fino al rifugio Coldai dove bevemmo un caffè. Ancora una breve salita fino alla forcella e poi la discesa fino a giungere al lago sovrastato dall’enorme parete nord del Civetta. L’acqua era calma e poche persone passeggiavano lungo le rive. Le nuvole iniziavano ad addensarsi nonostante concedessero ancora qualche sprazzo di sole. Arrivò un vento fresco che increspava leggermente l’acqua del lago mentre la grande parete era ormai avvolta da pesanti nuvole che avvisavano che il tempo volgeva al brutto. Salutammo il lago e ci avviammo verso il rifugio. Le previsioni davano possibili temporali nel primo pomeriggio e l’idea era di arrivare alla macchina prima dell’arrivo del maltempo. Giunti a Malga Pioda il cielo prese il colore inequivocabile della pioggia. Decidemmo di scendere veloci verso Palafavera, erano soltanto tre quarti d’ora di cammino su strada sterrata. Se avessimo preso pioggia non sarebbe stato un gran problema. Era estate ed in macchina avevamo di che cambiarci una volta arrivati. Camminavamo veloci quando, improvvisa, arrivò la grandine. Nulla che potesse far male, i chicchi erano grandi come noccioline e non c’era di che preoccuparsi. Ci infilammo il poncho e continuammo a scendere. Nel frattempo il Civetta ed il Pelmo si erano vestiti con l’abito invernale. Lassù la grandine pareva neve e pure la temperatura si avvicinava a quella della stagione dei silenzi. Poi, dopo una decina di minuti, la grandine si trasformò in pioggia battente. Superammo una larga curva a sinistra e, quando ci apparve l’imponente parete ovest del Pelmo ammantata di bianco, accadde. Un bagliore azzurro ed accecante e contemporaneamente un tuono secco dal volume terrificante. Come fosse esplosa una mina a pochi metri da noi. Un urlo. Gli sguardi che si incrociarono sgomenti. Paura in quegli sguardi. L’aria carica di elettricità che sembrava entrare nel corpo bagnato. Terrore che si ripetesse mentre altri tuoni rimbalzavano sopra passo Staulanza e la pioggia continuava a scendere torrenziale. Sotto alla strada scorgemmo una casetta di legno, di quelle a servizio degli impianti da sci. La raggiungemmo, ma era chiusa. Ci rifugiammo sotto lo sporto del tetto. Presi i bastoncini e li lanciai nel prato il più distante possibile. Forse un eccesso di prudenza ma non volevo che attirassero altri fulmini. Dopo qualche minuto il temporale si placò e la pioggia diventò più sottile. Ripartimmo di buon passo, camminando sulla strada sterrata che si era scavata di profondi solchi che scaricavano rivoli d’acqua lungo quei prati che d’inverno sono piste da sci. Giungemmo al parcheggio che non pioveva più. Ma faceva freddo come d’autunno inoltrato. Ci cambiammo in fretta e ci infilammo in auto. Le montagne erano ancora avvolte da nuvole che non intendevano diradarsi. La strada iniziò ad asciugarsi appena superato Forno di Zoldo. A Longarone ritrovammo l’estate. Doveva essere un giro tranquillo da stare fuori poco più di mezza giornata. La montagna, invece, in quella uggiosa domenica di fine luglio insegnò che lassù nulla è banale. Che tutto ciò che fino ad un minuto prima è meraviglioso può improvvisamente diventare cupo e severo. Come nella vita che viviamo di questi tempi. E’ così la montagna, splendida e qualche volta severa. Come la vita. E sempre sarà così. Sta a noi adeguarci.
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Precipitazioni: Nel corso della notte brevi e deboli sporadici fenomeni sul Bellunese, con tracce di neve oltre 1800/1900 m. In giornata assenti (0%), eccetto qualche isolato piovasco pomeridiano sulle Prealpi occidentali, specie a ridosso della pedemontana (30/40%), con qualche fiocco di neve sopra i 1500/1600 m.
Temperature: In generale diminuzione a tutte le quote per avvezione d’aria decisamente più fresca. Le minime saranno osservate ovunque alla sera. In giornata sono previste punte di 15/16°C nei fondovalle prealpini e di 9/10°C a 1000/1200 m. Su Prealpi a 1500 m min -1°C max 5°C, a 2000 m min -2°C max 3°C, sulle Dolomiti a 2000 m min -4°C max 1°C, a 3000 m min -11°C max -6°C.
Venti: Nelle valli deboli, a tratti moderati con improvvisi rinforzi per episodi di Foehn, specie al mattino; in quota moderati/tesi dai quadranti settentrionali, a 10-20 km/h a 2000 m e 25/35 km/h a 3000 m.
Precipitazioni: Assenti (0%).
Temperature: In altaquota (oltre i 2500 m) in generale rialzo, specie le massime per avvezione d’aria decisamente più mite al pomeriggio; nelle valli e alle quote medio-alte minime in diminuzione, con rischio di gelate notturne oltre i 600/800 m e di brinate nei fondovalle prealpini, e massime stazionarie o in leggera ripresa. Sono previste punte di 15/17°C nei fondovalle prealpini e di 11/12°C a 1000/1200 m. Su Prealpi a 1500 m min -3°C max 3°C, a 2000 m min -4°C max 5°C, sulle Dolomiti a 2000 m min -4°C max 6°C, a 3000 m min -9°C max 0°C.
Venti: Deboli a regime di brezza nelle valli, salvo consueti rinforzi notturni su alcuni settori prealpini; in quota deboli/moderati da nord-ovest, a 5/15 km/h a 2000 m e 15/25 km/h a 3000 m.