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Gestione Servizi Pubblici informa che a GOSALDO nelle Località LE CASE, CURTI e INCASAL, l’acqua erogata dall’acquedotto è di nuovo potabile e può essere usata, quindi, per scopi alimentari, nelle località LE FOCHE, LAMBROI, DENEORE, MAGAIT, REN, SELLE, COL TAMAI, BITTI, GIARDOI, l’acqua erogata dall’acquedotto non è potabile e può essere usata per scopi alimentari SOLO PREVIA bollitura
per lavori alla rete idrica comunale lunedi dalle 8 alle 13 verrà sospesa l’erogazione dell’acqua a CANALE D’AGORDO, in località CASATE e in via VAL. In caso di maltempo, i lavori verranno posticipati al giorno successivo
CHIUDE PONTE MAS, FINO AL 30 GIUGNO PER I LAVORI DI CONSOLIDAMENTO: fino al 30 giugno sarà chiuso sia alle macchine sia ai pedoni. Percorso alternativo: da Ponte Mas a Vignole in Comune di Sedico.
DA LUNEDI INTERRUZIONI A CRISTO DELLE PIANIZZE sp347 DURAN E CEREDA da lunedi al 5 giugno (esclusi festivi e prefestivi) possibili interruzioni in località Pianizze (Agordo) della durata massima di 15 minuti dalle 8 alle 12 e dalle 13 alle 17, inoltre senso unico alternato nei periodi non interessati dalle chiusura
LA CONFERENZA STAMPA DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO GIUSEPPE CONTE
ESCE DI STRADA CON IL FURGONE E RIFIUTA I SOCCORSI
Il conducente, un 23enne della zona ha rifiutato le cure mediche. Per ricostruire la dinamica dell’incidente sono intervenuti i carabinieri.
PONTE NELLE ALPI Sabato sera con il botto a Ponte nelle Alpi in zona Santa Caterina alle 20.30, un giovane di 23 anni a bordo di un furgone Vw Kaddy è uscito di strada salendo sul marciapiede e travolgendo e spezzando come si vede dalle foto il semaforo, cinque paletti uno dietro l’altro e fiorire. Fortunatamente non c’erano pedoni sulla via altrimenti le conseguenze sarebbero state terribili. Immediato l’intervento anche del 118, oltre a vigili del fuoco e Carabinieri, ma il “pilota” ha rifiutato le cure sanitarie.
SCATTA LA FASE 2, PASSA LA LINEA DELLE REGIONI CHE DIVENTANO LE PRIME RESPONSABILI DI EVENTUALI CONSEGUENZE. PER I CENTRI ESTIVI SE NE PARLA A META’ GIUGNO, TRA UN MESE. DA DOMANI FINE DELL’AUTOCERTIFICAZIONE, DAL 3 GIUGNO APRONO LE FRONTIERE SENZA OBBLIGO DI QUARANTENA PER CHI ARRIVA.
NESSUN NUOVO POSITIVO NELLE 24 ORE A BELLUNO, PER IL SECONDO GIORNO CONSECUTIVO. UN PAZIENTE IN MENO NELL’OSPEDALE DI COMUNITA’ E SEMPRE UN CASO GRAVE DA TERAPIA INTENSIVA. IN ISOLAMENTO MENO DI 700 PERSONE AUMENTANO I GUARITI (121)
di Mirko Mezzacasa
Il ritorno alla normalità, o quasi. Da domani su le serrande, si torna al bar, al ristorante, dal barbiere e anche dall’estetista. Le linee guida del Governo potranno essere allentate o ampliate dalle Regioni che si assumeranno il rischio. Se i contagi risaliranno scatteranno di nuovo i provvedimenti di chiusura. Ammessi gli spostamenti sul territorio regionale senza autocertificazione, oltre i confini del Veneto si potrà andare solo dal 3 giugno quando riapriranno anche le frontiere senza la necessità della quarantena per chi arriverà nel nostro paese. Nessuna apertura ai centri estivi, rimangono chiusi ancora per alcune settimane, il Governo ha chiesto un mese di attesa. Per andare in ristorante la prenotazione non è obbligatoria ma consigliata, mascherina obbligatoria per il personale ma anche per i clienti eccetto quando consumano, i ristoratori dovranno conservare le liste delle prenotazioni per 14 giorni, stessa regola anche dal parrucchiere. Al Bar si potrà consumare il caffè anche al bancone solo se sarà garantita la distanza di un metro come in ristorante (non tra i tavoli ma tra le persone eccetto tra congiunti). Vietati i buffet e obbligo della presenza del gel igienizzante. Alla cassa preferito il pagamento con il Pos. Sì all’uso dell’aria condizionata previa pulizia dei filtri, divieto di riciclo dell’aria. Negli esercizi commerciali con metratura inferiore ai 40 metri quadrati entrerà una sola persona per volta, sarà possibile provare abiti e scarpe previa igienizzazione di mani e piedi e uso di calze di prova, vige la regola del metro, del distanziamento sociale. Nei grandi centri commerciali potrà essere misurata la temperatura corporea all’entrata e le casse dotate di barriere fisse (schermi parafiato). Dal parrucchiere ed estetista prenotazione obbligatoria, distanza minima di 1 metro tra postazioni, obbligo di mascherina per i clienti, visiera e guanti per l’operatore, sanificazione delle poltrone e divieto di riciclo d’aria condizionata. Divieto di saune e bagni turchi. Ancora vietati gli sport di gruppo e la data per la possibile ripresa ancora non c’è. Via libera a sport inviduali come il tennis o i corsi di nuoto per bambini con istruttore fuori dall’acqua. Nelle palestre consentita solo la disciplina individuale, ingressi contingentati anche in spogliatoio e nelle docce, mascherina solo per gli istruttori se non è garantita la distanza di sicurezza. I trasporti pubblici dovranno differenziare le porte di ingresso ed uscita, obbligo di sanificazione quotidiana dei mezzi, dovrà essere garantito il distanziamento dei posti a sedere. Da domani via libera alle seconde case in regione, dal 3 giugno anche oltre i confini regionali. NELLE ULTIME 24 ORE IN VENETO Nuovi casi di positivi 26 (venerdi 44) da inizio epidemia 18928 (+26 ), attualmente positivi 4116 (- 193 ), negativizzati/guariti 13025 (+208) in isolamento domiciliare 4196 (- 63 ) ricoverati 670 (-22 ), in ospedale 552 (-22 ) , ospedali di comunità 118 (-0 ), terapia intensiva 49 (-1 , 21 positivi, 28 negativi), dimessi 3401 (+19 ) , decessi ospedale 1351 (8 ) , totale decessi 1787 (+11) NELLE ULTIME 24 ORE IN PROVINCIA DI BELLUNO Casi positivi 0 (venerdi 0) dal 21 febbraio 1151 (0 ), attualmente positivi 345 (-21 ), deceduti 104 (0), negativizzati/guariti 702 (+121), in isolamento domiciliare 672 (-35 ), ricoverati ospedale San Martino 8 (0) , terapia intensiva 1 (0) , ospedale di Comunità di Belluno 10 (-1 ) Agordo 10 (0 ). Ieri sera un paziente covid positivo di anni 91, ricoverato in Geriatria COVID di Belluno e residente in Ulss Dolomiti è deceduto. Sono in corso gli accertamenti per stabilire le cause del decesso da parte dell’Istituto Superiore di Sanità. 76 DECESSI NEGLI OSPEDALI BELLUNESI DAL 21 FEBBRAIO Ospedale San Martino di Belluno 51, Feltre 6, Belluno Ospedale di Comunità 17 , Agordo 1 e Pieve di Cadore 1.
L’INTERVENTO A RADIO PIU’ DELL’ASSESSORE REGIONALE GIANPAOLO BOTTACIN
DATI E GRAFICI DEL GIORNO, PROVINCIA – REGIONE 16 MAGGIO 2020
Con la collaborazione di Tiziano De Col
LEGGI LA CONFERENZA STAMPA DI LUCA ZAIA
LE REGIONI SULLA SCORTA DEL DECRETO POTRANNO ANTICIPARE O POSTICIPARE LE RIAPERTURE IN BASE AGLI INDICATORI.
La regola del metro: è la distanza minima riconosciuta per evitare il contagio. Non è solo buonsenso ma misura basata su parametri scientifici, sotto il metro cade tutto il palco, non si discute nemmeno per locali piccoli dei centri storidi. Per 14 giorni i locali dovranno tenere il registro dei clienti, ma non è obbligatorio, sarà utile per verificare un caso di contagio e per risalire ai contatti.
Giornata campale quella di ieri e oggi stiamo impostando l’ordinanza i dati sono incoraggianti. Dal 10 aprile fine del lockdown sono passati 36 giorni, tutti i giorni gli indicatori in calo. Il 4 maggio data della quasi totale apertura con 1 milione e 200 mila euro fuori dalle restrizioni i dati continuano a calare. Quindi siamo pronti per i passi ulteriori, siamo pronti e diamo le linee guida e se è un metro è un metro per tutti. Un mega lavoro fatto in tempi non sospetti. Ieri è venuta fuori la soluzione con il Governo, scongiurando il pericolo delle rigide linee guida Inail. Le linee guida delle regioni fanno giurisprudenza. Quindi noi siamo pronti con l’ordinanza, basta un clic, ma prima dobbiamo leggere cosa ci sarà scritto nel decreto del governo. RISTORANTI Predisporre informazione sulle misure di protezione; la temperatura potrà essere rilevata ma non sarà un obbligo; sui tavoli non devono mancare i prodotti igienizzanti; accesso tramite prenotazione; distanza tra tavoli di 1 metro; la distanza di 1 metro è da considerare tra persona a persona, possono stare più vicini nuclei famigliari, coloro che vivono e lavorano assieme; vietati i buffet; consumazione al banco solo se è garantita la distanza di 1 metro; privilegiato il servizio all’esterno; il personale deve igienizzarsi le mani tra una portata e l’altra; obbligo di tenere le liste dei presenti per 14 giorni norma di salvaguardia per chi frequenta l’ambiente .L’EMERGENZA NON E’ FINITA Il nostro è un atto di fiducia, potevamo fare i “paraculi” non aprire niente e non prenderci alcuna responsabilità. Se il cittadino si comporta male e fa il fenomeno si torna alla re infezione. Non è un’ipotesi fantasiosa come visto in Corea, Cina, Germania, la fase 2 è la più pericolosa per la re infezione. Stasera con l’ordinanza responsabilizzeremo i cittadini. LE SPIAGGE Le apriamo subito perché dobbiamo cominciare a dare movimento anche all’aria, anche l’aria fa economia, dobbiamo tornare a vivere. CENTRI ESTIVI Abbiamo inserito anche lo 0-14, è stata stralciata con l’impegno di trattarla a parte in settimana. Abbiamo accettato questa possibilità non c’era alternativa. Per i centri estivi Le linee guida sono dunque pronte ma non abbiamo voluto creare incidenti diplomatici, attendiamo gli sviluppi ijn settimana in accordo con il Governo.
DOMANDE
OGGI IL DPCM E POI L’ORDINANZA? Certo e il decreto recepisce le linee guida della Regione cioè le istruzioni per le attività. Dobbiamo vedere il testo del Dpcm. Le linee guida del Veneto sono state la base del lavoro. Sono rimaste in “canna” le grandi aggregazioni come parchi divertimento, discoteche, spettacoli viaggianti. Temi che vogliamo affrontare in settimana con il Governo con delle linee guida, sarà la parte finale dell’operazione riaperture.
SCHEDE INAIL DA CESTINO ? E’ stato adottato un parere del comitato tecnico scientifico, utile il lavoro dell’Inail ma non fanno base giuridica, le nostre faranno base giuridica ed è il grande passo in avanti.
MASCHERINE CON LA VALVOLA Non è necessaria, è adatta per l’ambito ospedaliero. Il filtro è un’ulteriore protezione per l’operatore. Senza la valvola garantita una protezione maggiore per il cliente, non passa il flusso del respiro dell’operatore.
PENSIERO SUI MERCATI Il mio pensiero è di aprirli, ma prima dobbiamo vedere il decreto.
SCUOLE Serve un approfondimento sulle linee guida, abbiamo presentato 0-6 e 6-4 in settimana dovrebbe arrivare le risposte.
L’ORDINANZA ESCE IN GIORNATA? Non ve lo so dire. Male che vada domani mattina. Non cambia molto rispetto le linee guida.
PREVISTA APERTURA AGLI STRANIERI? Apertura delle frontiere dal 3 giugno, fino alle 24 del 2 giugno non è permesso il passaggio interregionale. I turisti stranieri arriveranno dal 3 giugno sperando in una riapertura degli scali aeroportuali.
RISCHIO AUTUNNALE Non ci coglierebbe impreparati come è accaduto il 21 febbraio. Sappiamo che i cocktail di farmaci funzionano così come gli antimalarici, le cure a domicilio, abbiamo i 7 protocolli sperimentali, e i risultati sull’utilizzo del plasma dei malati è una frontiera sulla quale investire. Non abbiamo smantellato la rete delle terapie intensive. Se serve siamo pronti con l’artiglieria pesante.
DOTTORESSA RUSSO CAPO DIPARTIMENTO PREVENZIONE VENETO AUTRICE DEI PIANI DI AZIONE: PERCHE’ 4 METRI PER L’INAIL E PER LEI 1 METRO Il metro non p una mia invenzione ma riconosciuta a livello internazionale, evita la trasmissione attraverso le goccioline. E’ la distanza minima interpersonale per qualsiasi ambiente. Non so perché L’Inail ha puntato sui 4 metri, tutte le Regioni hanno accettato la distanza da noi proposta, la stessa portata nelle fabbriche tra i lavoratori. Noi garantiamo le distanze più corrette.
BELLUNO 509 persone controllate e una sola sanzione nella giornata di venerdì. Questo il dato della Prefettura di Belluno sui controlli per il contenimento della diffusione del Covid-19. Nei primi 5 giorni della settimana sono stati controllati 2382 cittadini e 2 le sanzioni inflitte. Sempre ieri sono state controllate 1080 attività commerciali della provincia e nessuna sanzione o chiusura provvisoria da parte delle Forze dell’Ordine.
CONTAGIO E RESPONSABILITA’ DEL DATORE DI LAVORO. UNCEM: SBAGLIATO IMPUTARE A SINDACI E DIRIGENTI DEI COMUNI COLPA O DOLO. INAIL CHIARISCE, MA È IL DL RILANCIO A DOVER FARE CHIAREZZA
ROMA “Con una circolare Inail evidenzia che ‘al riconoscimento del contagio come infortunio sul lavoro non deriva automaticamente una responsabilità del datore di lavoro’. Questo viene precisato in riferimento al dibattito in corso sui profili di responsabilità civile e penale per le infezioni da Covid-19 di cui l’Istituto abbia accertato l’origine professionale. Il tema è stato affrontato nelle scorse ore anche dal Consiglio nazionale Uncem che ha chiesto al Governo e al Parlamento di intervenire nel DL Rilancio evitando di dare responsabilità per il contagio ai datori di lavoro, con riferimento particolare a Sindaci e Dirigenti degli Enti locali“. Lo afferma Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem. Inail nelle sue precisazioni è chiaro: “L’ammissione del lavoratore contagiato alle prestazioni assicurative Inail non assume alcun rilievo né per sostenere l’accusa in sede penale, dove vale il principio della presunzione di innocenza e dell’onere della prova a carico del pubblico ministero, né in sede civile, perché ai fini del riconoscimento della responsabilità del datore di lavoro è sempre necessario l’accertamento della colpa nella determinazione dell’infortunio, come il mancato rispetto della normativa a tutela della salute e della sicurezza. Per le tante modalità di contagio e la mutevolezza delle prescrizioni difficile configurare violazioni. La molteplicità delle modalità del contagio e la mutevolezza delle prescrizioni da adottare nei luoghi di lavoro, che sono oggetto di continui aggiornamenti da parte delle autorità sulla base dell’andamento epidemiologico, rendono peraltro estremamente difficile configurare la responsabilità civile e penale dei datori di lavoro“. “Siccome un comunicato Inail non vale come legge e non fa giurisprudenza – evidenzia Marco Bussone – nel DL Rilancio, del quale aspettiamo ancora il testo definitivo, e poi nella conversione in Parlamento, occorre fare chiarezza evitando ogni dubbio e ogni possibile interpretazione che metterebbe in grande difficoltà Sindaci e Segretari comunali, Dirigenti e Posizioni organizzative degli Enti locali“.
IL CONSIGLIO COMUNALE DI TAIBON AGORDINO
di Gianni Santomaso
“BONUS MOBILITA'” ESTESO AI CAPOLUOGHI DI PROVINCIA, SCOPEL: «PICCOLO RISULTATO, MA ANCORA PARZIALE; MONTAGNA PENALIZZATA»
BELLUNO Il “bonus mobilità” viene esteso anche ai capoluoghi di provincia. Una modifica che va incontro solo parzialmente alle richieste avanzate nei giorni scorsi dalla Provincia di Belluno, con una lettera del presidente Padrin e del consigliere delegato Dario Scopel, inviata al premier Conte e al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. La bozza iniziale del “Decreto rilancio”, infatti, prevedeva un incentivi per la mobilità dolce e l’erogazione di un “buono” per l’acquisto di bici elettriche, segway, monopattini e simili. Ma solamente per i residenti delle città con almeno 50mila abitanti. Una differenziazione che escludeva le aree montane. E proprio per questo la Provincia di Belluno si era affrettata a chiedere un’estensione del bonus, in modo da non creare misure tali da acutizzare le differenze tra aree urbanizzate di pianura e territori di montagna. Il testo definitivo del decreto aggiunge un tassello che va nella direzione chiesta da Palazzo Piloni. Ma solo parzialmente. «Sono stati inseriti anche i capoluoghi di provincia come possibili fruitori del “bonus mobilità”, anche se non raggiungono i 50mila abitanti – commenta Dario Scopel, consigliere provinciale delegato in materia di mobilità e trasporti -. Significa che i cittadini di Belluno potranno richiedere il contributo previsto per l’acquisto di mezzi di trasporto green, come biciclette. I cittadini di Limana, di Ponte nelle Alpi, di Sedico, o dell’Agordino e del Cadore, come quelli dell’Alpago e del Feltrino, invece, non potranno. Apprezziamo lo sforzo del governo nell’allargare le possibilità del bonus. Ma spiace constatare come la montagna risulti penalizzata».
Bonus mobilità. De Carlo: “Montagna ancora dimenticata, forse pensano che giriamo in groppa agli asini… La loro decrescita felice uccide la periferia”
“Forse a Roma pensano che nei paesi di montagna si giri solo in groppa agli asini e che le biciclette non ci servano: non vedo altra spiegazione nel tagliare fuori dal bonus mobilità ancora una volta i piccoli comuni montani. La politica di decrescita felice di questo governo ucciderà le realtà periferiche”: il deputato di Fratelli d’Italia e sindaco di Calalzo di Cadore, Luca De Carlo, critica duramente la modifica al bonus mobilità, che da ora sarà accessibile anche ai residenti nei comuni sotto i 50mila abitanti, ma solo se capoluoghi di provincia.
“Questo governo continua a non capire la realtà”, attacca De Carlo. “Non si possono creare ancora cittadini di serie A e di serie B, tanto più che le zone montane stanno sviluppando progetti di mobilità sostenibile, di reti e piste ciclabili, di sviluppo turistico sulle due ruote. La volontà di sviluppare una decrescita felice può forse andar bene per le metropoli, ma se si penalizzano i cittadini della montagna, italiani con pari dignità degli altri, allora vuol dire che si vogliono uccidere le periferie. Altro che attenzione alle aree deboli!”.
Proprio su questo tema, De Carlo rincara la dose: “Se il Governo conoscesse il territorio e i suoi problemi, saprebbe che nessuno potrebbe usare un monopattino sulle strade che ci ritroviamo. Invece che agli sconti sui segway, pensino a dare i soldi ai comuni per fare le manutenzioni e investano sulle infrastrutture: eppure stando a Roma dovrebbero ben vederne, di buche sulle strade… I sindaci si aspettano aiuti economici per intervenire sul proprio territorio e per riparare alle perdite di questi due mesi e più di lockdown; basta con la filosofia, dobbiamo salvare quello che ancora ci resta”.
800 MILA EURO A CENCENIGHE PER LAVORI POST VAIA
di Matteo Manfroi
L’ASSEMBLEA ABM AI TEMPI DEL CORONAVIRUS
BELLUNOL’emergenza Covid, le difficoltà da superare e le nuove sfide per il futuro. L’Abm si è riunita sabato mattina in assemblea per fare il punto della situazione sull’anno lasciato alle spalle e su quello – complicato – da affrontare. Un incontro rigorosamente virtuale, come impongono le norme anti-assembramento, che ha però permesso la partecipazione di diversi bellunesi all’estero – da Argentina, Svizzera e Germania – oltre che di soci e consiglieri in Italia e in provincia di Belluno. Ovviamente, occhi puntati in avanti, con lo sguardo proiettato su un 2020 che si delinea difficile anche per il mondo del volontariato e del Terzo settore, costretto come tutti in questa “Fase 2” a fare i conti con restrizioni economiche e necessità di adeguarsi alle normative di sicurezza. «Molte delle consuete fonti di finanziamento, dai contributi regionali a quelli della Fondazione Cariverona, non arriveranno – la premessa del presidente, Oscar De Bona – ma stiamo lavorando per far sì che la nostra associazione possa continuare a sostenersi anche in questo momento così critico». Un momento critico, ha aggiunto De Bona, anche per le numerose perdite subite nel 2019, l’anno che ha visto la scomparsa di alcune delle figure storiche dei Bellunesi nel Mondo, in particolare il fondatore e primo Presidente Vincenzo Barcelloni Corte e il direttore in carica per oltre quarant’anni Patrizio De Martin. «Nel ricordare questi elementi che hanno segnato il nostro cammino fin dalla fondazione – la riflessione di De Bona – voglio rivolgere un pensiero alle vittime del Coronavirus nel nostro territorio». Di situazione economica ha parlato anche il tesoriere, Angelo Paganin. «L’Abm – la sua precisazione nel presentare i bilanci 2019 e 2020 del sodalizio – sta dimostrando creatività e capacità di affrontare le problematiche. È un’associazione sana, che riesce a trovare soluzioni anche davanti alle criticità. Lo dovremo fare ancor di più in questo 2020 del tutto particolare». Proprio in tema di soluzioni, una risorsa particolarmente importante potrà essere rappresentata dal turismo delle radici, quello, cioè, che coinvolge i discendenti degli emigranti bellunesi desiderosi di visitare il territorio di partenza dei loro avi. Su questo argomento ha incentrato il suo intervento Giuliano Vantaggi, consigliere Abm e direttore della Dmo. «Il mio sogno è attivare un progetto in sinergia tra Dmo e Abm con l’obiettivo di portare in provincia i numerosissimi oriundi bellunesi sparsi in giro per il pianeta. I dati ci dicono che lavorando su questo settore potremmo ottenere risultati importanti. Sarà fondamentale coinvolgere le Famiglie all’estero e i contatti di cui l’Abm dispone nei cinque continenti». Sul fronte delle novità, l’assemblea ha inoltre portato in dote due new entry: quella di Vittorio Tison, dottore commercialista e revisore legale dal 2011, che sarà il nuovo revisore unico dei conti. «Sono onorato di assumere questo incarico proprio in una fase di cambiamento come quella che stiamo vivendo», il commento dello stesso Tison, collegato da Monaco; e quella dell’inno, una canzone simbolo con cui tenere uniti attraverso la musica i bellunesi nel mondo. «Abbiamo chiesto il contributo del sindaco di Vigo di Cadore, Mauro Da Rin Bettina», ha anticipato Oscar De Bona.
LA CGIA CONTRO I BIG DEL WEB E FCA. PAGANO 600 VOLTE MENO DELLE TASSE DELLE NOSTRE PICCOLE IMPRESE
I BIG DEL WEB E FCA NEL 2018 HANNO PAGATO 64 MILIONI DI IMPOSTE: 600 VOLTE MENO DELLE TASSE VERSATE DALLE NOSTRE PICCOLE IMPRESE.
La CGIA alza il tiro e si “scaglia” contro le multinazionali del web che in Italia producono fatturati milionari, anche se solo una piccolissima parte viene successivamente dichiarata in Italia. Questa anomalia, pertanto, consente a queste realtà di versare al nostro fisco pochissime imposte.
Nel 2018, ad esempio, l’aggregato delle controllate in Italia appartenenti a una quindicina circa di big tecnologici ha fatturato 2,4 miliardi di euro (pari allo 0,3 per cento del totale WebSoft mondiale). Gli addetti che lavorano nel nostro Paese sono quasi 10 mila e al fisco italiano questi colossi dell’hi-tech fanno pervenire poche “briciole”: solo 64 milioni di euro.
Nello stesso anno, invece, le nostre micro e piccole imprese, con meno di 5 milioni di fatturato, hanno generato un volume di affari di 926,7 miliardi, dando lavoro a più di 10 milioni di addetti. Il contributo fiscale giunto all’erario da queste piccole realtà è stato di quasi 39,5 miliardi di euro: un importo di 600 volte superiore al gettito versato dalle multinazionali del web. Dichiara il coordinatore dell’Ufficio studi Paolo Zabeo:
“Ormai è diventata una questione di giustizia sociale. Grazie al boom dell’ e-commerce, in questi due mesi di lockdown le multinazionali del web presenti in Italia hanno aumentato i ricavi in misura esponenziale, mentre la grandissima parte delle piccole imprese è stata costretta a chiudere l’attività per decreto. Se ai primi il peso delle tasse continua a rimanere insignificante, ai secondi il carico fiscale ha raggiunto livelli non più sopportabili che il decreto Rilancio è stato in grado di alleviare solo marginalmente. In altre parole: è giunto il momento di introdurre una web tax a livello europeo per far pagare il giusto anche a questi giganti tecnologici”.
E sebbene nel decreto Rilancio siano state prese delle misure di alleggerimento fiscale che interesseranno le nostre piccole imprese, la CGIA rimane molto critica sull’azione del Governo Conte. Dichiara il Segretario della CGIA Renato Mason:
“E’ vero che oltre agli indennizzi diretti, comunque del tutto insufficienti, è stato introdotto anche l’azzeramento dell’acconto e del saldo Irap di giugno, la riproposizione dei 600 euro, la detrazione del 60 per cento degli affitti delle attività che hanno visto crollare di almeno il 50 per cento del fatturato negli ultimi 3 mesi e il taglio delle bollette. Ma tutto questo è ancora insufficiente a colmare la rovinosa caduta del fatturato registrata in questi ultimi mesi da tantissime piccole imprese che, a differenza dei giganti tecnologici, non possiedono la liquidità sufficiente per reggersi in piedi”.
La CGIA, inoltre, rimane molto critica anche con le altre grandi imprese presenti nel nostro Paese. In particolar modo con FCA (Fiat Chrysler Automobiles). Se la notizia fosse confermata , FCA Italy starebbe per ricorrere alle misure introdotte dal decreto liquidità. In altre parole, vorrebbe ottenere un grosso finanziamento avvalendosi delle garanzie statali messe a disposizione da SACE per 6,5 miliardi di euro.
“Speriamo – conclude Zabeo – che alla fine prevalga il buon senso. Sarebbe inaccettabile che un grande gruppo industriale che ha deciso, di spostare, legittitamente, la sede legale nei Paesi Bassi, chiedesse, con la controllata FCA Italy, un finanziamento avvalendosi delle garanzie pubbliche dello Stato che ha, invece, abbandonato. Sarebbe una cosa insopportabile che il Governo italiano non dovrebbe consentire”.
La CGIA, comunque, ricorda che non è stata solo la FCA a lasciare il nostro Paese per trasferirsi in Olanda. Lo hanno fatto anche l’Eni, l’Enel, Luxottica, Illy, Ferrero, Saipem, Telecom Italia, Cementir, etc,.
“Questi grandi gruppi – conclude Mason – non si sono trasferiti per sfruttare le aliquote fiscali ridotte di cui l’Olanda comunque non dispone, ma per i bassissimi prelievi presenti sui dividendi, sui guadagni da cessioni/partecipazioni e sulle royalties. Sarebbe quindi opportuno che anche l’Italia, così come ha fatto la Francia, decidesse di escludere dai contributi statali le società con sedi nei Paesi che offrono una fiscalità di vantaggio”.
LO SPIRITO BUONO DELLE PERSONE, LA TESTIMONIANZA DI CHIARA
Il Presidente del Circolo Auser di Lentiai, ci ha trasmesso la testimonianza di una ragazza, che esterna positivamente la sua esperienza di volontariato in questo periodo di grandissima sofferenza umana, causa pandemia Covid 19..
In questi momenti di difficoltà viene fuori lo spirito buono delle persone. E viene fuori in modo naturale e puro, senza obblighi o vincoli. Immediatamente spariscono i pregiudizi, spariscono le barriere. Si cerca di fare del bene, come si può. E non ha prezzo, sentire un “buongiorno” pieno di gioia e speranza, sentire delle persone che si rallegrano anche solo perché alzando la cornetta del telefono trovano persone che si interessano e si preoccupano di come passa la giornata. Pensando a tutto questo e vivendo in prima persona questa esperienza ho capito una cosa molto importante: noi tutti siamo fortunati! Perché viviamo in un paesino come Lentiai, dove ci si può perdere fra la campagna e il Piave, dove si può camminare nei prati fra i narcisi, ammirare il cielo azzurro e le montagne, dove si può respirare aria pulita e vedere tutti i luoghi preziosi che abbiamo attorno… ma soprattutto siamo in pochi, ma siamo tutti INSIEME! Ed è proprio questo il punto. Persone giovani, adolescenti, adulti, anziani… non c’è più differenza quando ci si sente parte di un’unica cosa! Grazie all’AUSER è stato avviato un progetto bellissimo, del quale sono fierissima di fare parte! Grazie di cuore a tutti e spero davvero che tutto questo ci faccia apprezzare sempre di più dove viviamo e che ci renda ancora più forti e più uniti di prima.Chiara Girardini
LA RASSEGNA STAMPA DALL’AMICO DEL POPOLO di Gianni Santomaso
AGORDINOMERON
IL MESSAGGIO DEI SACERDOTI A RADIO PIU’
PROVINCIALE 20 DELLA VAL FIORENTINA, SELVA DI CADORE: DAL 14 FEBBRAIO AL 13 GIUGNO, CHIUSURA TOTALE TRA SOLATOR E IL CENTRO DEL PAESE ANCHE NEI GIORNI FESTIVI E PREFESTIVI, DAL CHILOMETRO 4.850 AL CHILOMETRO 5.100. TRANSITO CONSENTITO AI LOCALI CON TEMPI DI ATTESA MASSIMI STIMATI IN 30 MINUTI IN LOCALITA’ SOLATOR DAL CHILOMETRO 4.400 AL CHILOMETRO 4.850
REGIONALE 48 DELLE DOLOMITI, LOCALITÀ POCOL INIZIO ABITATO CORTINA, DAL 4 MAGGIO AL 12 GIUGNO SEMAFORO PER TRATTI DI 250 METRI ANCHE NEI GIORNI FESTIVI E PREFESTIVI
REGIONALE 203 AGORDINA FINO AL 15 GIUGNO IN LOCALITÀ LA MUDA DEVIAZIONE SU VIABILITÀ PROVVISORIA, PRUDENZA
PROVINCIALE 346 SAN PELLEGRINO DAL 4 AL 22 MAGGIO IN COMUNE DI CANALE D’AGORDO SENSO UNICO ALTERNATO ESCLUSI SABATO E DOMENICA
PROVINCIALE 12 PEDEMONTANA LOCALITÀ PONTE MAS, CHIUSURA TOTALE DI PONTE MAS DAL 4 MAGGIO AL 30 GIUGNO
STRADA REGIONALE 48 DELLE DOLOMITI, DAL KM 110,350 AL KM 112, SENSO UNICO ALTERNATO REGOLATO DA IMPIANTO SEMAFORICO ANCHE SABATO E FESTIVI DAL 30 APRILE AL 31 MAGGIO PER POSA ELETTRODOTTO INTERRATO
PROVINCIALE 563 DI SALESEI, DAL 4 MAGGIO AL 3 LUGLIO, SENSO UNICO ALTERNATO REGOLATO DA IMPIANTO SEMAFORICO IN LOCALITÀ DIGONERA PER MESSA IN SICUREZZA PIANO VIABILE, SABATO E FESTIVI INCLUSI
PROVINCIALE 251 DELLA VAL DI ZOLDO E VAL CELLINA, TRA LE LOCALITÀ SOFFRANCO E MEZZOCANALE IN COMUNE DI LONGARONE, SENSO UNICO ALTERNATO REGOLATO DA IMPIANTO SEMAFORICO CON POSSIBILI BREVI INTERRUZIONI DI 10 MINUTI. SABATO E DOMENICA ESCLUSI
PROVINCIALE 347 PASSO DURAN, LOCALITA’ SANT’ANDREA DI GOSALDO. FINO AL 5 GIUGNO SENSO UNICO ALTERNATO
STRADA PROVINCIALE 347 DEL PASSO CEREDA E DURAN, DALLE 7 ALLE 18 , DAL 7 AL 29 MAGGIO, POSSIBILI TEMPORANEE INTERRUZZIONI ALLA VIABILITà DELLA DURATA MASSIMA DI 30 MINUTI E SENSO UNICO ALTERNATO REGOLATO DA MOVIERI PER ASFALTATURA TRATTI DI STRADA TRA PASSO DURAN E DONT
STRADA PROVINCIALE 346 DEL PASSO SAN PELLEGRINO, DAL 11 MAGGIO AL 5 GIUGNO, SENSO UNICO ALTERNATO REGOLATO DA IMPIANTO SEMOFORICO TRA FALCADE E FALCADE ALTO PER POSA CAVIDOTTO FIBRA OTTICA
STRADA PROVINCIALE 347 DEL PASSO CEREDA E DURAN, DAL 12 MAGGIO AL 01 GIUGNO ESCLUSE DOMENICHE E FESTIVI, SENSO UNICO ALTERNATO REGOLATO DA IMPIANTO SEMAFORICO O MOVIERI IN COMUNE DI VALLE DI CADORE PER SONDAGGI GEOTECNICI
STRADA REGIONALE 203 AGORDINA, ABITATO DI MASARE’ DI ROCCA PIETORE. DALL’11 AL 22 MAGGIO, ESCLUSO SABATO E DOMENICA, DALLE 8 ALLE 17 SENSO UNICO ALTERNATO REGOLATO DA IMPIANTO SEMAFORICO PER REALIZZAZIONE IMPIANTO ILLUMINAZIONE SU PASSAGGIO PEDONALE
SP346 DEL SAN PELLEGRINO, COMUNE DI VALLADA, DAL 18 AL 29 MAGGIO SENSO UNICO ALTERNATO PER MESSA IN SICUREZZA BARRIERE LATERALI
Domenica 17
Tempo atteso: Giornata più soleggiata, stabile e calda rispetto a sabato. Dopo la nuvolosità e i residui fenomeni notturni, al mattino il tempo sarà in prevalenza soleggiato, salvo iniziali nubi basse in alcune valli. Nel pomeriggio ancora in parte soleggiato, ma con maggiore nuvolosità cumuliforme, soprattutto sulle Dolomiti, dove saranno un po’ più probabili dei fenomeni d’instabilità. Precipitazioni: Al mattino generalmente assenti (10%), nel pomeriggio possibile qualche piovasco o rovescio (30-50%), specie sulle Dolomiti. Temperature: Minime stazionarie, massime in aumento. Sulle Prealpi a 1500 m min 7°C, max 12°C e a 2000 m min 6°C, max 9°C, sulle Dolomiti a 2000 m min 3°C, max 12 e a 3000 m min -2°C, max 0. Venti: Nelle valli deboli o moderati a regime di brezza. In quota deboli o moderati, di direzione variabile, 5-15 km/h sia a 2000 m che a 3000 m.
Lunedi 18
Tempo atteso: Al mattino soleggiato o parzialmente soleggiato, con formazione di cumuli sui rilievi. Nel pomeriggio maggiore nuvolosità, ma mentre sulle Prealpi prevarrà il sole e il caldo, sulle Dolomiti il cielo sarà più nuvoloso e si potranno avere dei fenomeni d’instabilità, in esaurimento nel tardo pomeriggio o verso sera. Precipitazioni: Al mattino assenti (0%), nel pomeriggio ancora generalmente assenti sulle Prealpi (10-20%), mentre sulle Dolomiti il rischio aumenterà (30-50%), per poi calare già dal tardo pomeriggio. Temperature: Nelle valli minime stazionarie o in locale diminuzione, in quota in aumento; massime in ulteriore, lieve rialzo su Prealpi, superiori alla norma di 3-4°C. Sulle Prealpi a 1500 m min 8°C, max 13°C e a 2000 m min 6°C, max 9°C, sulle Dolomiti a 2000 m min 5°C, max 13 e a 3000 m min -1°C, max 1. Venti: Nelle valli deboli o moderati per brezze. In quota al mattino deboli o molto deboli, nel pomeriggio in lieve rinforzo da est nord-est, 5-15 km/h sia a 2000 m che a 3000 m.
Martedi 19
Soleggiato o parzialmente soleggiato, per l’arrivo da sud-est di nubi medio-alte, in un contesto più caldo del normale. Temperature stazionarie. Venti in quota deboli o moderati da nord-est, anche tesi a 3000 m e sulle cime prealpine.
Mercoledi 20
Giornata soleggiata e calda. Temperature stazionarie, ancora superiori alla norma. Venti in quota deboli o moderati da nord-est, a tratti tesi a 3000. Previsore: B.R.
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