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IL GIRO D’ITALIA BELLUNESE: ZOLDO, VAJONT, TRE CIME
IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA ROBERTO PADRIN
LA NOVITA’ ALLA RADIO: “Se non la smetti ti mando… dal Preside”.
DOMANI ALLE 10.30 E ALLE 19. In studio la prof. Maria Rosa Salmazo
la sigla, voce GAETANO ZAGRA
INTERRUZIONI PROGRAMMATE A CENCENIGHE
CENCENIGHE Gestione Servizi Pubblici informa che, per lavori alla rete idrica comunale, oggi e domani dalle 8 alle 17 potrebbe mancare l’acqua nelle vie MORBIACH e GHIRLO.
RECUPERATI ESCURSIONISTI SU UN VIAZ
CESIOMAGGIORE Domenica alle 18.50 la Centrale del 118 ha allertato il Soccorso alpino di Feltre, per due escursionisti in difficoltà sulla traversata del Tre Pietre. Partiti da Cesiomaggiore, i due amici erano saliti sul Palmar, per poi proseguire per la Cima del Tre Pietre e dalla cresta raggiungere poi il Bivacco Bosc dei Boi, lungo un viaz, la cui traccia è difficilmente intuibile e facile da perdere. Infatti verso le 15, i due 26enni, uno di Lentiai (BL), è l’altro di Cremona, avevano smarrito l’orientamento. Per un po’ avevano girato fino a riuscire a tornare sui propri passi, ormai buio e senza fonti di luce. In contatto con i soccorritori, gli escursionisti hanno descritto il percorso, dicendo di aver superato una tratto attrezzato con una corda. Capito che dovevano trovarsi a due terzi dell’itinerario, è stato detto loro di non muoversi, perché nella zona sottostante sono presenti pericolosi salti di roccia. Due squadre, una veloce e una a seguire di supporto, sono partite salendo dalla parte del Bivacco e cercando l’esile traccia tra i mughi. Ad un primo contatto vocale, sono seguiti alcuni tentativi di avvicinamento, ostacolati dalla presenza ingannatrice di vallette e crinali, fino all’individuazione alle 21.30. Dopo averli assicurati per superare i tratti più ripidi, i soccorritori sono scesi assieme a loro fino alle jeep, per poi accompagnarli alla loro auto. L’intervento si è concluso verso mezzanotte.
MALORE IN NEVEGAL
BELLUNO Ieri mattina mentre si trovava con altre persone nel bosco, una 62enne di Cervignano del Friuli (UD) è caduta a terra a causa di un malore. Nelle vicinanze è atterrato l’elicottero del Suem di Pieve di Cadore, che ha sbarcato equipe medica e tecnico di elisoccorso. Raggiunta la donna a una cinquantina di metri di distanza, le sono state prestate le prime cure. Imbarellata, la donna è stata trasferita nell’ambulanza decollata in direzione dell’ospedale di Belluno, per le verifiche del caso.
CACCIATORE 82enne SI ATTARDA NEL BOSCO, RITROVATO
PIEVE DI CADORE Domenica verso le 20.30, i compagni di un cacciatore, preoccupati perché, dopo essere usciti assieme nei boschi in località Vedorcia, non riuscivano più a trovarlo e non rispondeva al cellulare per assenza di campo, hanno lanciato l’allarme al 118. Il Soccorso alpino di Pieve di Cadore si è attivato e 12 soccorritori si sono distribuiti in vari punti, finché una squadra non è riuscita a individuarlo alle 21.30 circa. L’82enne di Pieve di Cadore si era attardato nel rientrare dopo aver perso l’orientamento ed era sopraggiunto il buio. L’uomo è stato quindi riaccompagnato a valle.
PUGNI AL FRATELLO PSICHIATRICO E LA MADRE LO PORTA IN TRIBUNALE
OGGI SUL CORRIERE DELLE ALPI
DI GIGI SOSSO Botte, insulti e minacce al fratello con problemi psichiatrici. Rinviato a giudizio per maltrattamenti e lesioni aggravate, G.B.B. (34 anni) ha fatto perdere le proprie tracce e il Tribunale di Belluno non riesce a processarlo. I due vivevano insieme alla madre in una casa di periferia e hanno origini sudamericane. Forse bisognerebbe cercarlo laggiù. L’imputato è difeso d’ufficio dall’avvocato Paolo Serrangeli, che non ha mai avuto occasione di sentirlo via telefono, per concordare la strategia difensiva.Ci sono soltanto la querela della donna che esercita la patria potestà del figlio più giovane e il provvedimento del giudice Angela Feletto, che ha disposto nuove ricerche a cura della polizia giudiziaria e rinviato al prossimo anno. Gli insulti erano molto più frequenti… In un giorno d’estate, si sarebbe verificato l’episodio più grave: il futuro imputato l’avrebbe preso per il collo e stretto con forza, come per strangolarlo. In quell’occasione il ragazzo è stato costretto a rivolgersi al Pronto soccorso dell’ospedale San Martino di Belluno. Non c’è ancora stata alcuna costituzione di parte civile per l’ottenimento del risarcimento danni e non potrà esserci fino a quando non sarà aperto il dibattimento e non saranno prodotte le liste dei testimoni da ascoltare.
OGGI SUL CORRIERE DELLE ALPI
CADE L’ACCUSA DI TRUFFA SULL’AUTO DA 2,5 MILIONI
DI GIGI SOSSO L’appassionato di auto d’epoca non ha truffato l’esperto. La macchina in questione era una Maserati Barchetta degli anni 50 del prezzo di due milioni e 430 mila euro, circa cinque miliardi delle vecchie lire. L’impresario edile bellunese Luigino Grasselli è stato assolto con formula piena, perché non esiste il reato di truffa…Il pm Giada Modena aveva chiesto l’assoluzione, escludendo l’aggravante del danno rilevante, mentre i difensori Moretti e De Vecchi hanno smontato pezzo per pezzo la tesi accusatoria. ù
FURTO AL NEGOZIO DEI CINESI, PIZZICATI DALLE TELECAMERE
AGORDO Un’intera famiglia è finita in tribunale: Gualtiero Basso, la compagna Giovanna Henik e la figlia Barbara al condominio la Corte, al negozio dei cinesi, hanno rubato una borsa da sotto la cassa. Le telecamere non mentono, le immagini sono state acquisite dai Carabinieri di Cencenighe. Il trio prepareà un’offerta risarcitoria entro il prossimo febbraio
SARANNO DUE LE TAPPE DEL GIRO D’ITALIA 2023 CON LA PROVINCIA DI BELLUNO PROTAGONISTA
MILANO È stata presentata a Milano l’edizione 2023 del Giro D’Italia. La gara ciclistica inizierà il 6 maggio e si chiuderà il 28 maggio. Anche nella prossima edizione la provincia di Belluno sarà protagonista in due tappe. Le strade del bellunese saranno percorse nella tappa Oderzo – Val Di Zoldo del 25 maggio con i ciclisti che passeranno per Ponte Nelle Alpi prima di transitare per Pieve di Cadore, scalare Forcella Cibiana, scendere verso Forno di Zoldo per poi salire fino all’arrivo di Palafavera. L’Agordino sarà protagonista nel tappone dolomitico della tappa 19 Longarone – Tre Cime di Lavaredo il 26 maggio. I corridori passeranno sulla 203 Agordina, una lunga scalata che passerà per Agordo, Cencenighe, Alleghe, Arabba per scollinare sul Passo Campolongo e toccare la Val Badia. I ciclisti, una volta arrivati sul Passo Valparola e Falzarego, scenderanno verso Cernadoi e Selva di Cadore per poi salire sul Passo Giau e scendere a Cortina. La tappa si concludera con il passaggio per il Passo Tre Croci, Misurina e arrivo alle Tre Cime di Lavaredo al Rifugio Auronzo. Una due giorni di spettacolo in provincia di Belluno.
LE DUE TAPPE
PADRIN: DUE GIORNI DI PROMOZIONE PLANETARIA
BELLUNO La montagna bellunese sarà protagonista al Giro d’Italia 2023. La corsa rosa infatti passerà un giorno e mezzo in provincia di Belluno, con una partenza e ben due arrivi di tappa. E le salite epiche delle Dolomiti potranno decidere la gara. L’ufficialità dei tracciati è stata confermata ieri, nella presentazione del Giro 2023 al Teatro Giorgio Gaber di Milano, in un evento organizzato da Rcs. «Avremo due giorni interi di promozione planetaria: il nostro territorio non solo sarà al centro dell’attenzione sportiva, con una copertura mediatica eccezionale. Ma presenterà due tappe che da sole potrebbero decidere le sorti del Giro» commenta il presidente della Provincia, Roberto Padrin. «Si conferma il legame indissolubile, fatto di fascino e sport, tra la corsa rosa e le montagne rosa, che da sempre è tra le grandi bellezze del nostro Paese». La corsa entrerà in provincia di Belluno giovedì 25 maggio con la Oderzo-Val di Zoldo: 160 km e l’arrivo in salita a Palafavera, già conclusione di tappa nel 2005. Il giorno dopo (venerdì 26 maggio) sarà la volta del classico tappone dolomitico. La frazione Longarone-Tre Cime di Lavaredo (182 km) proporrà nell’ordine: Campolongo, Valparola, Giau, Falzarego e Tre Croci prima dell’ultima salita, poco meno di 8 chilometri con pendenza media al 7,6% e punte massime al 18%.
ZAIA, “ECCO LE TAPPE VENETE. IL MARE E LE CIME DOLOMITICHE PROTAGONISTE DELL’ULTIMA SETTIMANA DELLA CORSA ROSA”
VENEZIA “Forza, concentrazione, determinazione, bellezza e passione. Questi gli ingredienti della 106esima edizione del Giro d’Italia, la corsa più dura e spettacolare al mondo, che nel 2023 farà nuovamente tappa in Veneto. La carovana rosa attraverserà le strade, il litorale e le cime dolomitiche Patrimonio dell’Umanità, luoghi che in passato hanno visto scrivere pagine importanti della storia del ciclismo. Le tappe più dure, ma anche le più avvincenti dell’ultima settimana del Giro, saranno in scena in Veneto. Per la prima volta Caorle sarà protagonista di un traguardo e di una partenza, che darà il via alla frazione con finale in Val di Zoldo. Da Longarone partirà, infine, il faticoso tappone dolomitico con le Tre Cime di Lavaredo”. Così il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, saluta il Giro d’Italia 2023, l’evento che racconta da 106 anni le imprese di ciclisti, in programma quest’anno dal 6 al 28 maggio 2023. La corsa rosa arriverà in Veneto il 24 maggio e per tre giorni farà vivere agli appassionati di ciclismo un grande momento di sport.
Queste le tappe in Veneto: 17/a tappa, mercoledì 24 maggio: Pergine Valsugana – Caorle, 192 km; 18/a tappa, giovedì 25 maggio: Oderzo – Val di Zoldo, 160 km; 19/a tappa, venerdì 26 maggio: Longarone – Tre Cime di Lavaredo (Rif. Auronzo), 182 km
LO SKI COLLEGE VENETO DI FALCADE PRONTO PER LA STAGIONE 2022-2023
Numeri in crescita per la struttura bellunese che ospita una settantina di atleti-sciatori, protagonisti nello snowboard, nello sci alpino, nello sci di fondo e nel biathlon. Rinnovato il cda
FALCADE “Abbiamo numeri in crescita e questo non può che farci piacere ed essere di ulteriore stimolo a continuare a impegnarci per far sì che i nostri ragazzi possano raggiungere obiettivi importanti, sulla neve e sui libri”. Così Luca Marchetto alla presentazione, domenica 16 settembre al Pala Dolomiti di Falcade della stagione 2022-2023 dello Ski College Veneto di Falcade, la struttura che presiede e che ospita settanta sciatori-atleti, provenienti da diverse regioni d’Italia e impegnati nello snowboard, nello sci di fondo, nello sci alpino e nel biathlon. Alla presentazione sono intervenuti, tra gli altri, il presidente regionale Fisi, Roberto Visentin, il consigliere federale e presidente della Fondazione Cortina Stefano Longo, il presidente del Coni Veneto, Dino Ponchio, il presidente del Collegio Veneto dei maestri di sci, Luigi Borgo, e diversi rappresentanti del mondo amministrativo. Premiati tre giovani talenti cresciuti allo Ski College Veneto Falcade e ora in azzurro: Andrea Zorzi (sci di fondo), Federica Lani (sci alpino) e Lucia Dalmasso (snowboard, in maglia azzurra alle recenti olimpiadi di Pechino). Questa la composizione dello staff tecnico dello Ski College 2022-2023. Fondo: Omar Genuin, Maria Rosa Moè, Melissa Murer. Snowboard: Boris Del Negro e Riccardo Marchetti. Alpino: Andrea Sonda (direttore tecnico), Piero Cadò, Gianpietro Carli, Simone Manfroi, Davide Raineri, Gilberto Xaiz, Laura Zasso. Il tutor scolastico è Eddy Gaspari. Lo scorso 9 ottobre lo Ski College Veneto Falcade ha rinnovato il consiglio di amministrazione. Riconfermato alla presidenza Luca Marchetto che sarà affiancato dal vicepresidente Luca Marchet e dai consiglieri Valentina Della Zonca, Andrea Gallina, Massimiliano Morandini, Davide Pettini e Corrado Piscane.
AI MICROFONI DI RADIO PIU’ LUCA MARCHETTO
GALLERIA FOTOGRAFICA
BENTORNATO TRA NOI DON VITO
CANALE D’AGORDO Un giorno importante per Don Vito De Vido che dopo tanti giorni di convalescenza è tornato nelle sue comunità di Canale D’Agordo e Vallada. Il parroco è tornato tra la sua gente accolto dall’affetto dei bambini che lo hanno accolto all’ingresso del paese di Canale D’Agordo
LA DIRETTA RADIO PIU’
https://www.facebook.com/marco.baghy.1/videos/457273809838961
PARTITA LA CAMPAGNA VACCINALE ANTI INFLUENZALE NEL NUOVO HUB DI SALCE
di Moreno Gioli
COVID IN PROVINCIA: 3313 PERSONE POSITIVE, 51 PERSONE RICOVERATE E TRE DECESSI IN SETTE GIORNI
BELLUNO Aggiornamento settimanale sulla situazione epidemiologica Covid-19 in provincia di Belluno a cura dell’Ulss 1 Dolomiti. Le persone attualmente positive sono 3313. L’incidenza settimanale attuale è leggermente inferiore a 900 su 100 mila abitanti (in linea con l’incidenza regionale e significativamente superiore all’incidenza nazionale). Tale incidenza è stata calcolata, come da ultime indicazioni, tenendo conto delle reinfezioni a carico di soggetti precedentemente classificati come casi covid. Il quadro epidemico appare ancora importante pur se con primi iniziali segni di rallentamento della curva di crescita. Nella settimana qui analizzata, come peraltro in tutti i precedenti report, i nuovi casi si collocano prevalentemente nelle fasce d’età centrali 25-64 anni. Nella settimana scorsa sono stati eseguiti dai team dell’Ulss Dolomiti 5.742 tamponi (di cui 2.544 molecolari e 3.198 antigenici). A questi si aggiungono 1.986 tamponi antigenici eseguiti dalle Farmacie del territorio, 72 tamponi eseguiti dai Pediatri di Libera scelta e 254 tamponi eseguiti dai Medici di Medicina Generale. In media, ogni giorno vengono eseguiti circa 580 tamponi ogni 100 mila abitanti. Sono stati somministrati 5 trattamenti con anticorpi monoclonali dall’Unità Operativa di Malattie Infettive di Belluno, per un totale di 501 dosi complessive; sono stati prescritti 8 trattamenti con farmaco antivirale orale per un totale di 486 trattamenti complessivi. Negli ospedali bellunesi sono ricoverate 40 persone in area non critica di cui 19 non covid, un paziente in terapia intensiva e 10 negli ospedali di comunità. Si registrano tre decessi nella settimana appena trascorsa. Un uomo di 74 anni, una donna di 81 anni e un uomo di 94 anni.
SONO 44 I PAZIENTI COVID RICOVERATI IN TERAPIA INTENSIVA, NEL FINE SETTIMANA 2 DECESSI
I GRAFICI DI TIZIANO DE COL
UN SUCCESSO PER LE GIORNATE FAI D’AUTUNNO A MEL
Undicesima edizione, si confermano come uno dei più grandi eventi di piazza.
BORGO VALBELLUNA Due percorsi, 3 luoghi, 85 turni di visita, 21 volontari e 1297 visitatori. Questi i numeri delle Giornate d’Autunno organizzate dal FAI giovani e della delegazione FAI di Belluno nella bellissima cornice della Piazza di Mel. “Siamo molto soddisfatti della grandissima partecipazione e dispiaciuti di non aver potuto accontentare tutte le moltissime persone che sono venute a Mel per visitare Palazzo Francescon, il Municipio e la Chiesa dell’Addolorata” afferma Adriano Barcelloni Corte, Capo Delegazione del FAI di Belluno. I numeri sono stati da record e le aperture molto apprezzate dai visitatori. Obiettivo di queste giornate è far scoprire luoghi inediti, un patrimonio inaspettato che i visitatori dimostrano sempre di apprezzare molto.
FINO ALLA FINE DEL MONDO PER IL COMITATO POLLICINO.
Con la collaborazione di Luca Mares
il viaggio per un cicloturista è qualcosa che ti cambia dentro. Grazie alle persone che incontri lungo il tragitto, grazie alle esperienze che vivi, ma soprattutto grazie a quello che provi dentro il cuore….
BELLUNO Presentiamo oggi la nuova iniziativa dell’associazione Comitato Pollicino, il viaggio di Stefano Bortolot, ciclista amatore che, finita la stagione lavorativa in Germania e rientrato a Zoppè di Cadore, si cimenta in avventure sulla sua due ruote a pedali. Stefano quest’anno vuole andare “Oltre” e fare in modo che questo viaggio sia qualcosa di nuovo per lui, ma che sia anche un aiuto per chi ne ha bisogno. Così Stefano, insieme all’amico e collega Paolo Lovat, affronterà un viaggio in bicicletta da Longarone a Finisterre (Spagna), durante il quale attiverà una raccolta fondi per l’associazione bellunese Comitato Pollicino. Infatti, chiunque lo desideri potrà sostenere il viaggio donando una qualsiasi somma economica mediante il link http://www.paypal.me/comitatopollicino.
CORSO DI EDUCAZIONE AL PATRIMONIO NEI MUSEI CIVICI DI FELTRE
FELTRE Il 24 ottobre prossimo prenderà il via nei Musei civici di Feltre un corso di 30 ore relativo alla didattica museale. Lo scopo è principalmente quello di formare il personale operante nei Musei civici, ma è aperto agli interessati, in possesso di laurea di primo livello, fino a un massimo di ulteriori 12 posti. Chi fosse interessato può presentare la propria candidatura inoltrando una mail, specificato il titolo di studio e il proprio recapito telefonico per eventuali comunicazioni, al seguente indirizzo [email protected] entro e non oltre le 18 di giovedì 20 ottobre. Saranno ammessi tutti i richiedenti in possesso dei requisiti indicati fino alla copertura dei posti disponibili. Nel caso pervengano istanze in misura maggiore rispetto ai posti si seguirà l’ordine di arrivo delle domande. Per informazioni Ufficio Musei tel. 0439/885242-215.
L’ASSOCIAZIONE “PARENTI OSPITI CASA DI RIPOSO DI PONTE NELLE ALPI” RINNOVA IL DIRETTIVO
L’assemblea dei soci si terrà il 24 ottobre presso la sala del Parco “Ex Casa Rossa”
BELLUNO L’Associazione “Parenti Ospiti Casa di Riposo di Ponte nelle Alpi” convoca l’assemblea dei soci che si terrà lunedì 24 ottobre alle 18.30, nella sala del Parco comunale “Ex Casa Rossa – Alessandro Mares” e che vedrà anche il rinnovo del direttivo. Il sodalizio, che ormai da vent’anni si occupa dell’assistenza sociale e della tutela dei diritti degli ospiti della Casa di Riposo di Ponte nelle Alpi, traccerà l’operato dell’ultimo triennio e andrà anche a rinnovare il consiglio. Il direttivo attuale si rende anche disponibile per un confronto; basta scrivere a [email protected]
ASSOCIAZIONE BELLUNESI NEL MONDO, APPUNTAMENTI
2025 EURO A FAVORE DEL COMITATO D’INTESA
BELLUNO Al Comitato d’intesa di Belluno i proventi delle due gare di “pallinetto solidale” organizzate dalle società Bocciofile “Frezza”, Quadrifoglio, R.B. (tutte di Salce) con la Castionese e il Comitato di Treviso. Ammonta a 2025 euro il totale devoluto a favore dell’associazione bellunese costantemente impegnata in attività a supporto del volontariato locale. In particolare i fondi andranno impiegati nel settore disabilità. La cifra è stata raccolta grazie alle due gare, durante le varie tappe e le finali (categorie A-B-C) del memorial “Dino Gava” e del memorial “Renato Trevisson”, che si sono svolte rispettivamente gli scorsi 24 e 25 settembre presso il campo della bocciofila Quadrifoglio a Salce. Al momento della cerimonia, nella serata del 25 settembre, sono state ricordate le figure di Dino Gava e di Renato Trevisson, entrambi grandi appassionati e organizzatori dello sport bocciofilo. Questi i vincitori: Trofeo Renato Trevisson: cat. A 1° Elvi De Barba (Frezza); cat. B 1° Renato Andreon (Treviso); cat. C 1° Marcello Garbuio (Treviso); – Trofeo Dino Gava: cat. A 1° Elvi De Barba (Frezza), cat. B 1° Daniele Paris (Frezza); cat. C 1° Fabiano Collazuol (Castionese).
IN VIAGGIO VERSO LA PIANURA, LA DURA VITA DEL PASTORE
VALLADA La dura vita del pastore. Fabio è della Val di Fassa e sta portando a pascolare più di 700 capi. Oggi tappa a Vallada in attesa di spostarsi verso la pianura.
https://www.facebook.com/radiopiu/videos/492964359380918
L’ULTIMA DOMENICA AL CASTELLO DI ANDRAZ
LIVINALLONGO Domenica 30 ottobre dalle 15, per chiudere insieme la stagione. Castagne e vin brulé, e, per bambini e ragazzi (ma anche per chiunque volesse) ci saranno due turni di visita con letture animate. Il tema, visto il periodo, saranno i personaggi più strani e misteriosi delle leggende ladine…
30ottobre.lab
VIVERE L’AGORDINO: DALLA CARTA STAMPATA ALLA SALA DON TAMIS
VIVERE L’AGORDINO… DALLE PAGINE DEL CORRIERE DELLE ALPI ALLA SALA DON TAMIS DI VIA 27 APRILE AD AGORDO. MERCOLEDI 26 OTTOBRE ALLE 20.30 UNA SERATA CON I VOLTI PROTAGONISTI DELLA RUBRICA GIORNALISTICA, CON GIANNI SANTOMASO ED ERICA ANDRICH CURATORI DELLA RUBRICA. INTERVERRANNO FABRIZIO BRANCOLI DIRETTORE CORRIERE DELLE ALPI. LUCA TRAINI VICE DIRETTORE MIRKO MEZZACASA DIRETTORE RADIOPIU PAOLO FRENA PRESIDENTE UNIONE MONTANA AGORDINA MERCOLEDI 26 OTTOBRE, 20.30 SALA DON TAMIS, DIRETTA SULLE FREQUENZE E CANALI SOCIAL DI RADIOPIU CON IL PATROCINIO DELL’UNIONE MONTANA AGORDINA
Manifesto_Viverel'Agordino
RICONOSCIMENTI ALLA SQUADRA DI CALCIO GIOVANILE DEL GRUPPO SPORTIVO TAIBON
TAIBON Anche quest’anno i giovani del paese hanno vinto il campionato agordino di calcio giovanile. Sabato 22 ottobre alle 18 in sala San Rocco (ex Municipio) il Gruppo Sportivo ha organizzato una cerimonia per festeggiare lo splendido successo con la consegna dei riconoscimenti e i discorsi ufficiali. Un invito a firma del Presidente del GS TAIBON Antimo Savaris e dell’assessore allo sport Fernando Soccol.
LA RASSEGNA DEI CORI AGORDINI
LIVINALLONGO È in programma per sabato nella sala congressi di Arabba la 45a edizione della rassegna dei cori agordini. Protagonisti della serata il Coro Femminile Col di Lana, il Coro Val Biois, Coro Fodom e Coro Alpino Monte Civetta. Presenta la serata Denni Dorigo. Inizio alle 20:45.
CORSI DI COMPUTER PER TUTTE LE ETA’
FALCADE Martedì 25 ottobre alle 20:30 presso la sala consigliare del comune di Falcade verrà presentato il nuovo programma dal titolo “Tecnologia Amica”, un corso di computer e nuove tecnologie aperto a tutte le età con Arturo Panciera, formatore tecnologico. L’obbiettivo è quello di far conoscere le competenze sull’utilizzo dei PC, tablet e smartphone e spiegarne l’uso consapevole. La partecipazione alla serata è a ingresso libero.
LA MESSA IN SUFFRAGIO DEI CADUTI DELLA MONTAGNA
AGORDO Si rinnova anche quest’anno l’appuntamento di fine ottobre con la Santa Messa in suffragio dei Caduti della Montagna, celebrata nella chiesa arcidiaconale di Agordo da mons. Cesare Larese e accompagnata dai canti del “Coro Agordo”. L’appuntamento è per domenica 30 ottobre alle 18. Una sentita cerimonia, voluta dal Coro Agordo, che riunisce ormai da 47 anni l’intero Agordino con le vallate limitrofe e tanta altra gente – alpinisti e non – dalla provincia e da fuori nel ricordo degli Amici agordini caduti in montagna e di coloro che hanno perso la vita sulle montagne agordine. L’iniziativa avviene come sempre in collaborazione con la Sezione Agordina del CAI, la Parrocchia di S. Maria Nascente, i Gruppi Rocciatori “GIR” di Agordo e “Val Bióis”, le Stazioni agordine del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e il Gruppo Alpini Agordo-Rivamonte-Taibon. Anche quest’anno la Santa Messa verrà trasmessa, non solo in diretta radio FM, ma anche in diretta video. Potrà, infatti, essere seguita in streaming sul sito internet radiopiu.net oppure sulle pagine facebook: Radiopiù, o Radio Più Emittente Agordina, o Sei di Agordo se.
Invito 2022
MARGRANDO, IL LIBRO DI FRANCESCA GALLO
CANALE D’AGORDO Giovedi 27 ottobre alle 20.45 in sala ex emigrant Francesca Gallo presenta il libro il racconto del viaggio di ricerca fra gli emigrati italiani in Belgio e Canada. Francesca, son un registratore in tasca, e spesso con la fisarmonica in spalla, si sedeva a parlare con gli anziani.In ogni famiglia le veniva raccontato di qualcuno che era emigrato, così decise di andarli a cercare e di portare a casa le loro storie
DI MARIO DE MARCO: OBIETTIVO PUNTATO VERSO IL CIELO
CENCENIGHE Spettacolare passaggio di un Eurofighter e altri due intercettori ieri pomeriggio nei cielo dell’Agordino qui verso il monte Pelsa sopra Cencenighe.
di Mario De Marco
LA MIGRAZIONE DAL TIROLO LADINO A LA VALLE AGORDINA (XV° SECOLO)
DI TIZIANO DE COL
La curiosità accesa dopo la lettura dello studio del grande glottologo G.B. Pellegrini “Schizzo Fonetico dei Dialetti Agordini”, mi spinse a non adagiarmi sulla spiegazione che le “somiglianze” linguistiche tra Livinallongo e La Valle fossero semplicemente, nel caso di La Valle, dovuto all’isolamento geografico che aveva pervaso la vita Lavallese nei corso dei secoli e che avesse permesso si realizzasse a La Valle un’isola di conservazione linguistica, dove Altoveneto (Veneto antico) e Ladino Fodom avessero alternativamente interessato la comunità La Vallese.
La conservazione a La Valle dei dittonghi in ou (moude = mungere), au (cauze= calze), ei (cadeina=catena) così come si riscontrano a Livinallongo e che tanto fanno sorridere gli abitanti dei paesi contermini nella Conca non si poteva spiegare, a mio avviso con il solo isolamento della comunità che avesse permesso di conservare, più che negli altri paesi, tali “relitti” fonetici che resistevano pienamente fino a 50 anni fa ed in parte resistono ancora per abitudine o caparbia di alcuni Lavallesi.
Oltre ai dittonghi si riscontra anche una conservazione di “c” come nel caso di Kazuc ” (= berretto) con la c finale “morbida” oppure come nel più diffuso Biroc (carretto) sempre con la c finale “morbida” o come nel caso degli S’ciavin (capelli).
Gli abitanti di Rivamonte, in parte discendenti dai minatori tedeschi tirolesi , deridevano i Lavallesi chiamandoli i “Galeìde da La Val”, dove la Galeìda era un particolare tipo di recipiente, ma la derisione si basava sulla conservazione Lavallese di “ei” prevalente nell’ agordino solo a Livinallongo e La Valle. Segno che, probabilmente l’ “ei” a Rivamonte, o non era mai stato usato, oppure era stato abbandonato da secoli.
In effetti, a La valle, c’era una frazione Conaggia, che era un’isola conservativa di questa parlata e che , fino al 1888 (Boa di Conaggia) contava circa 400 abitanti. Maggiori informazioni su Conaggia si possono trovare in nostri precedenti articoli:
https://www.radiopiu.net/wordpress/la-boa-di-conaggia-del-23-27-aprile-1888-parte-prima/
https://www.radiopiu.net/wordpress/boa-di-conaggia-23-27-aprile-1888-parte-seconda/
Conaggia, detta Conàia in lingua locale, si riscontra scritta anche come Conagia o anticamente Conagla. Singolare il fatto che a Livinallongo il caglio si chiami Conagle e che a La Valle si chiami ancora Conaio.
Come ben si sa, Livinallongo è sempre stata terra nota, nei scoli passati, come luogo con una economia prevalentemente basata sull’allevamento, anche di buoi che puoi venivano commerciati nel resto dell’ Agordino. La Valle è la parte del territorio di Sottochiusa (di Listolade) che ha le più ampie zone che al tempo si prestavano all’ agricoltura, all’allevamento, ai frutteti.
Leggendo la pubblicazione “Cognomi Agordini” scritta dal dott. Tomasi e dall’amico scomparso Tito De Nardin (con il quale avevo collaborato ad un’altra sua pubblicazione “Nomi di Luogo della Conca Agordina), riscontrai due Cognomi tipici della frazione di Conaggia che si erano “formati” in quel luogo, ossia De Zaiacomo e Dell’Osbel. Il primo, De Zaiacomo aveva come capostipite “Iacun de Nevinallongo che sta maser a Conacla” il quale si stabilì a Conaggia probabilmente nella prima metà del 1400. Il secondo, Dell’ Osbel , è documentato a Conaggia dai primi del 1500 con il capostipite “Losbol todesco”, si tratta quindi di una antica famiglia di origine tedesca, arrivata nella frazione agricola di Conagla per motivazioni sicuramente diverse dai Knapen tedeschi che erano presenti a Rivamonte come minatori. Il nome di casato degli Osboi perdurò fino agli anni ’50 del secolo scorso e l’ultimo che portò tale nome di casato era il Bepi Osbol , il quale abitava in una delle ultime case della frazione che aveva resistito alla Boa del 1888 ed all’ incendio del 1914 che distrusse la quasi totalità della frazione. I due citati Cognomi, soprattutto il De Zaiacomo, ebbero ampia diffusione nella frazione di Conaggia e , fino a circa 20 anni fa , intere famiglie di Conaggia utilizzavano ancora pienamente l’antica parlata. . Il due Cognomi sono ancora ampiamente presenti a Conaggia e a La Valle, poi si sono diffusi anche in altri paesi Agordini, nonché nel bellunese e in altre province venete.
Come mai da Livinallongo o comunque dal Tirolo Ladino verso La Valle ? Forse per un antico legame o conoscenza che da secoli legavano Fodom con il paese dei Teck ? (Sull’origine del termine Teck scriveremo prossimamente) Forse un filo legava i filo-Imperiali Teck con i Fodomi , tanto che una studiosa di storia locale, Carmela Rochi, definiva i Lavallesi come “Todesk” ?
Consigliamo la lettura di un altro nostro scritto :
Merita di essere riportata anche un’altra curiosità affine a quanto fin qui scritto. Esiste a La Valle una località, abbastanza vasta, recondita, di media montagna, soleggiata, chiamata Darost, che, al tempo, avrebbe potuto ospitare un maso , sita nelle pertinenze di Conaggia. L’interpretazione semplicistica paesana riconduceva l’origine del toponimo a qualcosa di “arrostito” …… Leggendo però la pubblicazione di Isidoro Vallazza “Livinallongo – Memorie Storiche e Geografiche” riscontriamo, a pag 106 l’esistenza di tale Giovanni Da Rost, di Marebbe, il quale fu imprigionato insieme al figlio, senza motivo di sorta, nella prima metà del 1400, nel Castello di Andraz, dal castellano Giovanni Mordace carinziano di Potendorf. Il Da Rost fu poi liberato dopo un anno di prigionia e abbiamo ragione di credere che avesse buoni motivi per allontanarsi in fretta da quel territorio. Venne anche lui , Ladino di Marebbe , a Conagla di La Valle Agordina ? Se non lui, vennero a La Valle altri Marebbani col cognome Da Rost ? Non abbiamo (ancora) riscontri sul cognome Da Rost a La Valle Agordina, ma il nome della località è sintomatico. Altri Marebbani, così come altre persone di Livinallongo furono, in quel tempo, vessati dal Mordace. Buona parte della località di Darost , ora è di proprietà di una o più famiglie di cognome De Cassan. Anche questo cognome, molto diffuso in Tirolo ed a Rocca Pietore, si è radicato a Conaggia verso la fine del 1400. Il capostipite è documentato , sempre da Ne Nardin e Tomasi, nel 1486 col nome di Casanus de La Val e successivamente, nel 1499 con Andrea de Cassan documentato anche nel 1507 come Andrea de Cassan da Conagla. E ritroviamo Conaggia, con un altro probabile innesto Tirolese o Rocchesano/Lastesano, considerato che il culto di San Cassiano, (Cassano) non era radicato in quel di Conaggia o di La Valle e quindi difficilmente, a mio avviso, il nome Cassano poteva aver avuto origine in loco.
Altra singolare somiglianza tra Livinallongo e La Valle: i fienili all’interno del paese sono chiamati “Talvà” e le baite-fienili di montagna erano e sono chiamate “Scofe”, dal tedesco altomedievale “Skupfe”, che significava tettoia-fienile. Il termine “Scofa” si riscontra solo a La Valle e ultimamente lo ho riscontrato in Fodom , dove una località porta ancora il nome di “Pian da Scofe” e le persone Fodome che me ne avevano accennato non conoscevano l’origine del termine, non essendoci più alcuna antica “Scofa” in loco. Anche a Rocca ho avuto ultimamente notizia di un toponimo “ Ciamp de Prè de Scofa” in località Bosco Verde chiamato comunemente “Prè de Scofa”, segnalatomi dagli amici Rocchesani Sandro De Bernardin e Maurizio De Cassan; neanche loro conoscevano il significato della termine Scofa.
foto: Conaggia (anticamente Conagla) vista dal Colle di Tool – Foto Archivio Tiziano De Col
CACCIA CHE PASSIONE, ANCHE A SELVA DI CADORE
di Renato Bona
“Sui volti della gente d’oggi, in particolare dei giovani, è bello ritrovare i lineamenti fisionomici dei padri e dei nonni, ma è ancora più bello scoprire i tratti positivi di carattere, di volontà, di onestà e di laboriosità dei loro avi…”. Lo ha scritto il caro amico selvese prof. don Lorenzo Dell’Andrea nel capitolo “Volti e tradizioni” del prezioso libro di fotografie “Selva di Cadore come era” (Selva da nosakàn, in ladino), edito nel novembre 1993 con la bellunese Tipografia Piave) ad iniziativa dell’Union de i Ladiñ de Selva presieduta da Aristide Bonifacio, a seguito della mostra di fotografie vecchie tenuta nell’estate del 1985 e per il cui allestimento avevano collaborato: Anna Lorenzini dei Svaldi, Raffaella Dell’Andrea, lo stesso Bonifacio, Renzo Nicolai e Severina Monico, e con immagini fornite da numerosissime famiglie e dalla Direzione del Museo di Selva. Mentre si approssima la conclusione di questa “rilettura” del libro di Dell’Andrea, in questa occasione ci soffermiamo sulle immagini che riferiscono sull’attività-passione dei cacciatori. La prima immagine ne propone un gruppetto “con la loro preda, davanti alla cooperativa “Enal” sulla Passadora”, dove ci sono: Giorgio Lorenzini, Aldo Dell’Andrea, Fulgenzio De Mattia, Angelo Del Zenero, Aristide Dell’Acqua, Lorenzo Dell’Andrea, Cesare De Mattia, Cirillo De Mattia, Giobatta Rova, Gerardo Dell’Acqua, Vitale Pampanin, Francesco Nicolai, Guido Costa, Giovanni Piani e Pietro Nicolai. Segue quella (raccolta Remo Del Zenero) in cui vediamo Luigi Bonifacio, da sinistra, quindi Angelo Del Zenero e Cesare Lorenzin soddisfatti del loro bottino. L’autore ricorda che “per molto tempo la caccia fu praticamente il solo svago per gli uomini del paese”. Andiamo avanti con Gerardo Dall’Acqua ‘de i Skotai’ (1892-1975) attorno al 1920 con il fucile e l’Alpenstock in posa accanto a un bellissimo esemplare di camoscio appeso (foto Fedele Chizzolin, raccolta Union Ladiñ de Selva); tocca ancora (stessi autore della foto e proprietà) con due compagni di caccia: Natale Talamini (‘Nadalin de i Dur’) alla sinistra e Guglielmo Chizzolin (‘Gelmo’): la mira di Gerardo, dicevano, era infallibile!; Il libro a questo punto ospita Cipriano Lorenzini (‘Pano de i Padre’) a sinistra, con Angelo Del Zenero ‘Biése’) ripresi ne 1969; poi: I ‘cazadór Cesare Lorenzini, a sinistra quindi Gerardo Dall’Acqua e Giovanni Bellenzier (raccolta Cesare Lorenzini); è il momento di dire di Angelo De Filippo, per anni apprezzato e appassionato ‘pàster de le fede’: conosceva tutte le pecore d elle famiglie e sapeva a memoria le ‘node’ cioè i tagli particolari che venivano praticati al loro orecchio per determinarne la proprietà; segue il gruppo di paesani e forésé, attorno al 1920, all’ingresso della bottega e all’osteria della ‘Dévena’ poi passata a Taddeo Torre, ‘Teo’, una persona generosa che dava ai clienti quanto loro occorreva anche se, come capitava spesso alle famiglie, non avevano soldi! (foto F. Chizzolin, raccolta dell’Union); ebbe per qualche tempo successo il gioco delle bocce con Selva che disponeva di ben tre campi: uno a Pescul da ‘i Brosa’, uno a Santa Fosca ‘da Teo’, e uno a Selva accanto all’albergo Val Fiorentina (foto Fedele Chizzolin, raccolta dell’Union); un luogo assai frequentato dagli uomini era l’osteria dove si beveva ‘n got’, si giocava a carte e si chiacchierava; purtroppo, “talora qualcuno alzava troppo il gomito con la grave conseguenza dell’alcolismo che anche nel nostro paese ha creato tanti danni a persone e famiglie” (foto F. Chizzolin, raccolta dell’Union). Concludiamo presentando tre suonatori di fisarmonica: Andrea Zuliani ‘Popo’ a sinistra, e quindi: Vito Nicolai e Pio Lorenzini, con loro ci sono: Luigi Bonifacio, Dante Cazzetta, Florio Bonifacio, Ezio De Filippo, Aristide Lorenzini, che festeggiano l’arrivo della corriera a Pescul all’inizio degli anni ‘60; la fisarmonica è stata per molto tempo lo strumento principe per allietare il tempo libero (raccolta Maria Lorenzini) e l’immagine di gruppo scattata a Costa con: Andrea Zuliani ‘Popo’, da sinistra in alto: Maria Balestra, Pellegrina Nicolai, Rizieri Nicolai con il figlio Renzo e la moglie Nicoletta Torre, Bianca Dell’Andrea, Margherita Zuliani, Elisa Zuliani, Maria Dell’Andrea, sotto: Adolfo Zuliani, Andrea Zuliani, Milena Dell’Andrea, Elia Dell’Andrea, Vittorio De Filippo (raccolta Maria Lorenzini).
IERI ALLA RADIO
I RACCONTI DI PAOLO SOPPELSA
NUVOLE
AUDIO
Dove andavi, nuvola di metà autunno, che accarezzavi i boschi del Pelsa colorati d’inizio novembre? Veleggiavi incerta a mezza costa, lambendo i larici che viravano verso l’arancione novembrino in quei giorni in cui lumini e fiori nuovi ornanavano le tombe tirate a lucido. Ti guardavo, mentre aspettavo la sera, appoggiato alla ringhiera del “soler” di quella casa dentro alla quale non si udivano più quelle voci anziane e stanche che attendevano l’inverno. Io stavo riscoprendo un tramonto d’autunno, tu nel frattempo incontravi altre nubi che avrebbero portato pioggia all’ora in cui il nonno ascoltava il “comunicato” del Tg1. C’era un miscuglio di pensieri quel giorno in cui, dopo tanti anni, ero ritornato di fronte al Pelsa a veder scendere la sera e a vivere un paio di notti in compagnia del canto del Rù da Ghisel. C’era la semplice, dolce emozione di essere lì, dove tanti anni prima avevo vissuto altri giorni di nuvole e silenzi. Era quello il tempo in cui allora il vivere iniziava ad arrendersi all’inverno che sulle cime era già certezza; la legna era già accatastata in ordine nella “legnera” e sotto alle due finestre della cucina. I prati erano ingialliti e coperti dalla brina del mattino, l’orto e i campi a riposo; rimaneva da accudire il maiale nel suo ultimo mese di vita, attendere la prima neve e prepararsi alla “becaria” che sarebbe andata in scena al termine del mese triste. Era quello il tempo della forca dal manico annerito che spingeva le prime fascine nella bocca vorace del fornel, erano i giorni delle piogge pesanti e insistenti e delle cime avvolte da nuvole che lassù scaricavano neve. Pure quella sera sarebbe stata pioggia, preannunciata da un vento umido che saliva da sud; era quasi ora di cena, e in casa aleggiava il fantasma della pentola celeste in cui bolliva la minestra e il crepitare della legna di larice che bruciava nella cucina economica marchiata Splendid. Ma soltanto la pioggia che iniziava a picchiettare sul tetto di lamiera del tabià era realtà, il resto erano il ronzio monotono della piastra a induzione e le chiacchiere della televisione a tenermi compagnia in quella serata di nuvole e ricordi. Fra quelle mura rinnovate ritrovavo voci e gesti, e soprattutto il tempo lento di allora, quello di una pioggia d’inizio novembre che ora si era fatta più forte. La televisione mandava bagliori colorati e canzoni rap, non c’era Demetrio Volcic in bianco e nero, in collegamento da Mosca, a raccontarci cosa accadeva nell’allora Unione Sovietica. Non c’era nemmeno la nonna, che lavava i piatti con l’acqua calda pescata dalla vasca della cucina economica utilizzando la lattina dell’olio Sasso dotata di apposito manico artigianale. C’ero soltanto io a vivere una sera di pioggia ora scrosciante e vento umido che faceva ondeggiare i larici appena illuminati dalla luce arancione dei lampioni. Poi la notte, vissuta in un silenzio rotto soltanto dalla pioggia che a tratti batteva sui vetri e dallo scricchiolare delle travi, che riportavano altri ricordi ormai lontani, di respiri cadenzati e pesanti e dei rintocchi della pendola che scandiva la lentezza di quelle notti d’autunno. Ore che sembravano infinite mi separavano da un’alba umida, colorata di grigio e giallo ormai spento dei larici. Aldilà dei vetri, i rami fradici della vecchia “zaresera” e la “casa dell’eco” che si mimetizzava in quell’atmosfera di nebbia e pioggia sottile; e poi le nuvole, appese ai ripidi versanti del Pelsa, che promettevano ancora pioggia che mi avrebbe fatto compagnia fino al momento del mio ripartire, appena venuto buio, in direzione della piccola città. Al mio ritorno, sarebbero stati potenti silenzi di novembre e la prima neve a risplendere sulle cime.
POSTE ITALIANE: CENTO FACCIATERIVESTE IL PALAZZO DI BELLUNO
BELLUNO È stata completata l’installazione della copertura che, fino al termine dei lavori di restauro, rivestirà la facciata esterna del Palazzo di Poste di Belluno. L’edificio è uno dei 100 palazzi coinvolti nel progetto “Cento facciate”, un’iniziativa pensata per favorire il recupero e il restauro delle facciate esterne di alcuni degli edifici di proprietà dell’Azienda. Il palazzo di piazza Castello è – assieme al palazzo di Treviso – il più importante progetto di restauro avviato in Veneto.
DON CESARE, IL PENSIERO DEL GIORNO. ALLA RADIO ALLE 7 DEL MATTINO E ALLE 19.30 DELLA SERA.
COLLAGE OPERAZIONE NOSTALGIA
Le nuove puntate di Collage operazione nostalgia proseguono con la proposta di canzoni in ordine alfabetico, questa settimana sarà la volta dei brani il cui titolo inizia con le lettere M, N, O, P, Q. Partiremo da “Mita Mita” delle Orme per chiudere con “Quella carezza della sera” dei New Trolls, in mezzo proporremo canzoni come Mamma mia, Napule è, Oye como va, Paint it black, Quando quando e così via nella consueta alternanza tra pezzi più o meno famosi. Collage va in onda dal lunedì al venerdì alle 16,00 e alle 23,00 naturalmente su Radio Più
IL PROGRAMMA DEL LUNEDI
LA RASSEGNA STAMPA DA L’AMICO DEL POPOLO
di Gianni Santomaso
OSPITE: Fulvio Valt, consigliere comunale di Falcade
Precipitazioni: Assenti (0%)
Temperature: Stazionarie o in ulteriore lieve aumento, specie le massime, e ancora ben superiori alla norma; persistono condizioni di moderata inversione termica notturna e di elevata escursione termica giornaliera nelle valli.
Precipitazioni: Assenti (0%).
Temperature: Minime in lieve aumento, massime in lieve calo
OGNI GIORNO IL MERCATINO A RADIO PIU’, AL QUARANTESIMO MINUTO. IL PUNTO DI RIFERIMENTO PER CHI OFFRE O CERCA LAVORO NELL’ARCO DOLOMITICO, CENTINAIA DI VISUALIZZAZIONI AL GIORNO SUL SITO INTERNET, IN AUDIO ALLA RADIO E IN STREAMING IL TUTTO IL MONDO. IL MERCATINO DI RADIO PIU, PER INSERIRE I TUOI ANNUNCI SCRIVI A [email protected]
GALLERIA DEI CASTEI A SENSO UNICO ALTERNATO DI NOTTE PER UNA SETTIMANA
SEDICO Veneto Strade comunica che dal 17 al 21 ottobre verrà istituito un senso unico alternato regolato da semaforo o movieri nella galleria dei Castei. Per consentire le indagini diagnostiche e manutenzione dell’impianto d’illuminazione il senso unico verrà istituito in orario notturno, ogni giorno dalle 20 alle 6 del giorno successivo.
PONTE DEL FELICE A LA VALLE AGORDINA, CHIUSO FINO AL 24 OTTOBRE
LA VALLE E’ stata prorogata l’ordinanza di chiusura del ponte del Felice tra Crostolin di Agordo e il territorio comunale di La Valle Agordina (Ronche, Noach…) Ponte chiuso h24 fino al 24 ottobre, comunque fino alla conclusione dei lavori di ristrutturazione del ponte.
DOLOMITIBUS, PROROGA INTERRUZIONE VEICOLARE
TAIBON Fino al 21 ottobre le corse Agordo Villanova effettuano il percorso alternativo Agordo-San Cipriano-Strapont-Municipio Taibon. Sospesa la tratta Peden-Villanova e le fermate Peden-Casa di riposo- Villanova.
SP 8 DI SAN TOMASO, PROROGATA LA CHIUSURA A FASCE ORARIE FINO ALL’11 NOVEMBRE
SAN TOMASO Da un mese sono iniziati i lavori sulla SP 8 di San Tomaso a Col Zaresè. Veneto Strade ha comunicato la proroga dell’ordinanza fino al 11 novembre. E’ dal 17 luglio del 2014 che per raggiungere San Tomaso da Cencenighe è d’obbligo il rispetto del semaforo, ma dalla prossima stagione autunnale a lavori terminati e micropali piantati tutto cambierà. Ai residenti soprattutto viene richiesto ancora un sacrificio, ma pur di rivedere aperta quella strada nella sua normalità è giustificato e lecito. Fino al 11 novembre, esclusi festivi e prefestivi, la strada chiuderà totalmente dalle 7.15 alle 12.45 e dalle 14.15 alle 17.45. Negli altri orari senso unico alternato regolato da semaforo.
DIVIETO DI TRANSITO VEICOLARE A FADES DI LA VALLE AGORDINA TRA L’INCROCIO CON LA SR 347 E IL CIVICO 2. FINO AL 18 NOVEMBRE, SABATO, DOMENICA E FESTIVI COMPRESI. IL DIVIETO AVRA’ EFFICACIA NEI GIORNI DI EFFETTIVA ESECUZIONE DEL CANTIERE.
AGGIORNAMENTO VENETO STRADE, AGGIORNAMENTO CONTINUO H 24
HOCKEY SU GHIACCIO
SETTIMANA IMPEGNATIVA PER L’ALLEGHE HOCKEY, DUE PARTITE IN POCHI GIORNI
REDAZIONE Dopo quattro partite giocate l’Alleghe Hockey non ha ancora racimolato punti. Quattro sconfitte per le civette che però sabato sera sono state al passo del Bressanone. Al PalaFeltre non è stata una partita emozionante per gli oltre 200 paganti. Dopo i primi 40′ con le squadre che hanno giocato a viso aperto, nell’ultima frazione gli agordini non hanno messo tutte le forze in campo avvicinandosi al gol ben poche volte. Resta il fatto che i brissinesi hanno conquistato i 3 punti in palio con un solo gol di scarto. Settimana impegnativa per la formazione allenata da Fontana che giovedì sera sarà di nuovo in campo per affrontare il Fiemme a Cavalese e sabato una lunga trasferta in terra piemontese per giocare contro il Valpellice.
MILOS GANZ, GIOCATORE DELL’ALLEGHE HOCKEY
HOCKEY INLINE
SILVIA TOFFANO E LINDA DE ROCCO A BUENOS AIRES PER I WORLD ROLLER GAME
REDAZIONE Si svolgeranno in Argentina, più precisamente a Buenos Aires, i World Roller Game 2022. Un evento che racchiude tutte le specialità sportive che riguardano gli sport con le “rotelle”. Dall’hockey inline al pattinaggio artistico a rotelle, dal pattinaggio velocità allo skateboard e chi più ne ha più ne metta. È la terza edizione che viene svolta dopo il primo appuntamento in Cina nel 2017, a Barcellona in Spagna nel 2019 e quest’anno in Sud America. Per la nazionale italiana di hockey inline sono in partenza anche Silvia Toffano e Linda De Rocco. Due gironi da 5 squadre e l’Italia è finita nel girone con Canada, Stati Uniti, Brasile e Messico. L’ultima edizione del World Roller Game di hockey inline era stato vinto dagli Stati Uniti. Silvia e Linda partiranno venerdì per la lunga trasferta in Argentina e a partire da lunedì l’Italia inizierà il girone eliminatorio che terminerà dopo 6 giorni. Un in bocca al lupo a Silvia e Linda per questa avventura sudamericana.
CORSA SU STRADA
MANUELA BULF E ALESSIA MINIUTTI VINCITRICI DEL TITOLO NAZIONALE CSI DI CORSA SU STRADA
BELLUNO Ancora una volta le società del comitato di Belluno del Centro sportivo italiano sono state protagoniste a livello italiano. Domenica sono stati sette i club che hanno partecipato alla decima edizione del Campionato nazionale Csi di corsa su strada, evento svoltosi a Bellano (Lecco), sulle sponde del Lago di Como. Due i titoli conquistati: uno porta la firma di Alessia Miniutti, del Gs Astra Quero, vincitrice nella categoria Cadette, l’altro è stato vinto da Manuela Bulf, dell’Atletica Agordina, nella categoria Amatori A. Altri due atleti del comitato di Belluno sono saliti sul podio: si tratta di Viviana Pilat, dell’Atletica Agordina, seconda nella categoria Veterane A, e di Dante Passuello, dell’Associazione sportiva Pozzale, terzo tra i Veterani B. Sono poi da segnalare il quarto posto di Abraham Robert Pellizzaroli (Gs Astra Quero) nella categoria Ragazzi e di Ivano Marcon (Atletica Agordina) tra i Veterani A, il quinto di Irene Valcozzena (Atletica Agordina) tra le Seniores e di Gina Zanella (Atleticadore Giocallena) nella categoria Amatori B. A livello di società, ottimo piazzamento per l’Atletica Agordina, undicesima su 61 club in lizza. Il sodalizio presieduto da Fernando Soccol è candidato per l’organizzazione, ad Agordo, dell’11.mo Gran premio nazionale di corsa campestre, previsto per ottobre 2023.
LA RACCOLTA FONDI PER AIUTARE L’ALLEGHE HOCKEY
ALLEGHE È partita la raccolta fondi per aiutare l’Alleghe Hockey in questa stagione che, dopo la chiusura dello stadio Alvise De Toni, si preannuncia travagliata. La squadra alleghese dovrà sostenere delle trasferte sia per allenarsi che per giocare le partite in programma. Per questo è stata lanciata una raccolta fondi su Eppela dove chiunque può fare la propria donazione alla società per aiutarla a pagare le spese.
IL MESSAGGIO DELL’ALLEGHE HOCKEY
Il nostro Palaghiaccio è CHIUSO dal 2 ottobre 2022 per l’enorme aumento dei costi dell’energia. Questo significa che i nostri atleti, dai piccolissimi fino ai ragazzi della senior, non possono più allenarsi nè giocare sul nostro ghiaccio. Ma non possono soprattutto socializzare, imparare e fare attività fisica con i propri compagni di squadra. Tutti noi siamo turbati da questa situazione, ma tutti insieme abbiamo reagito e così, rimboccandosi le maniche la Società ha riorganizzato le attività, riuscendo a pianificare la gestione degli allenamenti negli stadi di altri Comuni. Cosa faremo con il contributo raccolto? La raccolta ci permetterà di sostenere i costi per le continue trasferte dei nostri atleti.
CHI VOLESSE AIUTARE L’ALLEGHE HOCKEY PUO’ FARLO NEI PUNTI RACCOLTA FONDI, BAR BIANCO AD ALLEGHE E CAFFE’ MINIERE DI AGORDO. OPPURE TRAMITE LA RACCOLTA FONDI ONLINE DI EPPELA CLICCANDO QUI
IL MESSAGGIO DEGLI EX GIOCATORI