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• Gli ultimi dati del bollettino della Protezione civile del 18 aprile: 175.925 i casi totali (3.491 più di venerdì). I decessi sono 482 nelle ultime 24 ore per un totale di 23.227. I guariti sono 44.297; • In conferenza stampa il commissario straordinario Domenico Arcuri sottolinea: “Durante la seconda guerra mondiale a Milano morirono 2.000 civili sotto i bombardamenti. Per il coronavirus in due mesi in Lombardia ci hanno lasciato 11.851 civili. Cinque volte di più”; • Oms: “Inevitabili nuovi focolai, andranno individuati subito”; • Nel mondo sono quasi 155mila le vittime di coronavirus, 2.25 milioni i casi; il 31% sono stati registrati negli Stati Uniti.
DAL NOTIZIARIO DEL 22 GENNAIO
IL VIDEO DI CLAUDIO PRA IL TRENO DI SATELLITI STARLINK, SPETTACOLO
LA PRUDENZA DEL GOVERNO, LA VOGLIA DI SCATTARE DELLE REGIONI ANCHE PRIMA DEL 4 MAGGIO. IERI ALTRE DUE VITTIME IN PROVINCIA ERANO OSPITI DELLE CASE DI RIPOSO.
di Mirko Mezzacasa
Riapertura ma non prima del 4 maggio, su questo il Governo non transige, nessuna deroga per le Regionei che non potranno agire in autonomia ma dovranno adeguarsi ad un piano nazionale. Per il Ministro Francesco Boccia la scelta di vietare gli spostamenti interregionali è corretta “Le misure del Governo – ha detto – possono essere ristrette ma non allenatare. Resteranno le zone rosse se l’emergenza lo richiederà”. Scelte che si scontrano con quelle del Governatore Zaia ad esempio che prevedeva un piano di allentamento immediato un progetto sperimentale per scaldare i motori prima del 4 maggio. “Si potrebbe cominciare ad allentare da subito, con un razionale e prudente progetto di apertura da adesso fino al 4 maggio, per rendere anche i cittadini più consapevoli. Una sorta di limbo di convivenza con il virus, non possiamo aspettare l’ultimo negativizzato. Mascherine, guanti, sanificazioni, distanziamento sociale dove si può: questo è il metodo per ripartire e affrontare le riaperture .L’idea: un programma di aperture per mettere in moto la macchina, scaldare i motori e poi andare a regime”. Le curve del bollettino sono comunque in discesa che non è da impennata come la risalita ma graduali. Ieri in Veneto 23 decessi in 24 ore. Positivi 318 in più, 10444 gli attualmente positivi, 15692 dal 21 febbraio, 4189 i negativizzati. Sempre zero positivi nelle 24 ore a Vo’ (87), In isolamento domiciliare 12723 persone. Deceduti 1059. OSPEDALE: 1428 ricoverati (-81) terapia intensiva 190 (-7) negativizzati 331 dimessi 2153 decessi 919. Ieri all’ospedale San Martino di Belluno è morto un paziente covid positivo di Ponte nelle Alpi di 67 anni già ospite della casa di riposo di Santa Croce del Lago, è morto Lino Francescon di Mel 88 anni nella casa di riposo di Trichiana mentre è iniziata la sanificazione della casa Padre Kolbe di Pedavena dove si sono contati decine di contagi. In Provincia rispetto a venerdi 28 positivi in più (835 dal 21 febbraio, 664 attualmente positivi), 58 deceduti (anche extra ospedale), 122 negativizzati/guariti (+9). Ospedale San Martino 37 (-3) terapia intensiva 7 (-1), dimessi 59, decessi 28 (ieri 1). Ospedale Feltre 0 dimessi 12 decessi 6, Belluno Comunità 14 (+1), dimessi 14, negativizzati 0 decessi 6. Agordo 14 (0), negativizzati 2 dimessi 5, decessi 1. Bellunesi in isolamento domiciliare 1130, in crescita +27. I decessi in provincia tenendo conto anche delle case di riposo salgono a 58. La bella notizia, la forza della sanità veneta: Il dottor Enrico Sartorello del Sant’Antonio, ha operato una ragazza di 24 anni del Congo, sostituendo contemporaneamente entrambe le teste del femore, ora questa ragazza cammina. E’ stata dimessa 5 giorni fa. Da ieri si riparla anche di una terza fase, quella del ritorno del virus “Ma saremo più preparati rispetto al 21 febbraio – dice Zaia – Il virus non se ne va è come i funghi. Quindi la fase 3 non è solo un’ipotesi ma è una certezza le proiezioni ci fanno vedere pazienti anche a giugno, fino a quando non avremo un vaccino ci saranno sempre nuove ondate, speriamo siano piccoli focolai da contenere. Per questo bisogna stare attenti a non accelerare le aperture. Ma siamo pronti a schierare un migliaio di terapie intensive. Siamo pronti a tutto con l’artiglieria pesante, siamo comunque attrezzati e bombarderemo il virus che già ha fatto un sacco di danni”. Ci sono però delle attività di ristorazione che hanno molti dubbi sull’eventualità di riaprire, l’obbligo delle distanze, la paura della gente, i costi del personale fanno temere agli imprenditori che non sarà come prima e rischieranno di riaprire con bilanci in perdita, per questo c’è chi è pronto a tenere chiuso anche fino a settembre. Infine una notizia da Canale d’Agordo, è morto Aldo Fiocco, aveva 91 anni, sarà ricordato anche come perito minerario che ha saputo distinguersi nel mondo fino al Polo Sud nella spedizione con Quintino Da Roit e Antonio Fontanive.
E’ ANDATA COME… PREVISTO. IERI TUTTI IN CODA AGLI ECOCENTRI Nonostante gli appelli e gli inviti dei sindaci ieri lunghe code in tutti gli ecocentri della vallata. C’è anche chi è rimasto qualche ora in coda sotto il sole a alle 12 ha dovuto innestare la retromarcia e tornare a casa, come era stato anticipato, infatti, all’ora prestabilita gli ecocentri hanno chiuso i cancelli invitando la gente a tornare negli orari di apertura.
AGGIORNAMENTO ULSS 1 DOLOMITI 18 MARZO 2020
BELLUNO GLI AGGIORNAMENTI DALLA ULSS 1 DOLOMITI
SORVEGLIANZA SANITARIA COVID-19 Numero totale tamponi effettuati per ricerca nCoV al 18 aprile 2020 14.227 (+ 393) Persone residenti in Ulss Dolomiti in isolamento domiciliare fiduciario e sorveglianza attiva al 18 aprile 2020: 1126 (+ 5 rispetto ieri) Alcuni tamponi sono stati effettuati più volte sulle stesse persone
L’INTERVENTO DI GIANPAOLO BOTTACIN NEL GR DELLE 14:30 IERI
LA CONFERENZA STAMPA DI ZAIA IERI
LEGGI LA CONFERENZA STAMPA DI LUCA ZAIA
LA FASE 3 SARA’ MOLTO PEGGIORE DELLA 1, MA SIAMO PRONTI CON L’ARTIGLIERIA PESANTE A BOMBARDARE IL VIRUS CHE HA GIA’ FATTO TROPPI DANNI
Dobbiamo avere consapevolezza che il virus non se ne va, ha una sua stagionalità e continuerà a girare lo ha detto anche il professor Ricciardi che è certo di una seconda ondata epidemica in autunno. siamo pronti a schierare un migliaio di posti in terapia intensiva. Dal 4 maggio: penserei di aprire a tutti un poco, chi ha 100 dipendenti cominci a farne tornare al lavoro15, cominci ad organizzarsi e fare formazione. Fosse per me riaprirei tutto il 4 maggio abbiamo pronto un piano per partire anche prima ma non certo con i box sulle spiagge o ristoranti trasformati in ospedale.
I DATI BOLLETTINO DELLE 12 DA AZIENDA ZERO Solo un bollettino al giorno in isolamento 12723 (-766 rispetto a ieri), positivi 15692 (+318) su 247029 tamponi. Ricoverati 1477 (-79) in terapia intensiva 190 (-7), Dimessi 2051, morti 900 (+23), nati 92. In terapia intensiva no covid 196 superati i pazienti di coronavirus. 9532 pazienti in Veneto ricoverati e non coronavirus
AVIGAN: E’ arrivato finalmente il farmaco anche in Veneto, puo’ partire la sperimentazione. I farmaci in fase di testo con l’Avigan ora sono 7.
TAMPONI Il numero di tamponi fatti sale a 250 mila per questo è sempre in aumento il numero dei positivi. Quindi non è che le Regioni del Nord siano un pericolo di contagio, ma sono Regioni virtuose che fanno tanti controlli e i positivi sono proporzionali al numero di tamponi .Il problema è la capacità di processazione dei macchinari e laboratori e gli operatori ma ci stiamo attrezzando du tutti i fronti.
DATO IMPORTANTE Sono 190 i pazienti in terapia intensiva, 196 nelle terapie no covid, quindi c’è stato il “sorpasso”.
AUTUNNO Si teme il ritorno del virus con la stagione autunnale Bisogna essere pronti e più performanti anche di ora
LA LEZIONE DI VO’ Aver chiuso la zona, aver fatto 3000 tamponi a tutti i cittadini (66 positivi messi in isolamento, quasi tutti asintomatici) ha evitato il contagio di massa.
DONAZIONI Assicurazione Generali mette sul piatto 1 milione di euro,
Cspfea di Este, ha versato 17mila euro. Il titolare è arrivato secondo all’asta dell’uovo e ha comunque deciso di fare una donazione.
I DISEGNI DEI BAMBINI finiranno in mostra.
LA FORZA DELLA SANITA’ VENETA Il dottor Enrico Sartorello del Sant’Antonio, ha operato una ragazza di 24 anni del Congo, Hanno cambiato contemporaneamente entrambe le teste del femore, ora questa ragazza cammina. E’ stata dimessa 5 giorni fa: questa è la Sanità del Veneto: in Veneto si arriva che non si cammina e si riparte con le proprie gambe.
3 MAGGIO SCADE IL DPCM GOVERNATIVO il 4 maggio auspico si possa aprire con regole e garanzie dal mondo scientifico. Si potrebbe cominciare ad allentare da subito, con un razionale e prudente progetto di apertura da adesso fino al 4 maggio, per rendere anche i cittadini più consapevoli. Una sorta di limbo di convivenza con il virus, non possiamo aspettare l’ultimo negativizzato. Mascherine, guanti, sanificazioni, distanziamento sociale dove si può: questo è il metodo per ripartire e affrontare le riaperture.L’idea: un programma di aperture per mettere in moto la macchina, scaldare i motori e poi andare a regime.
LA TERZA FASE é quella del ritorno del virus, è chiaro che con la seconda fase si rischia, ma come abbiamo chiuso con gradualità questo paese è giusto dove ci sono i presupposti riaprire sempre con gradualità. Venti giorni fa c’erano centinaia di persone in terapia intensiva e migliaia di ricoverati, ora calano le terapie (sotto i 200) e anche i ricoveri in ospedale. Non parliamo di festa della Liberazione dal virus con il quale dovremo convivere.
FASE 3 UNA SECONDA ONDATA QUALE SCENARIO Intanto saremo più preparati rispetto al 21 febbraio. Il virus non se ne va è come i funghi. Quindi la fase 3 non è solo un’ipotesi ma è una certezza le proiezioni ci fanno vedere pazienti anche a giugno, fino a quando non avremo un vaccino ci saranno sempre nuove ondate, speriamo siano piccoli focolai da contenere. Per questo bisogna stare attenti a non accelerare le aperture. Ma siamo pronti a schierare un migliaio di terapie intensive. Siamo pronti a tutto con l’artiglieria pesante, siamo comunque attrezzati e bombarderemo il virus che già ha fatto un sacco di danni.
C’E’ CHI VUOLE APRIRE A SETTEMBRE PERCHE’ ORA NON CONVIENE Se questi ristoratori chiedono la norma per riaprire tutti a settembre scoppia la rivoluzione. Ognuno deciderà per conto proprio semmai quando riaprire. Sarà una scelta settoriale, ogni azienda ha una sua storia. Non vogliamo si trasformino i ristoranti in ospedali. CI dovranno essere distanziamenti sostenibili socialmente con tutte le regole del normale accesso. Ovviamente non si mangia con la mascherina e non faremo nemmeno la zip alla mascherina.
SPOSTAMENTI INTERREGIONALI: Gli spostamenti per noi sono limitati a chi è in sicurezza. Se si apre bisogna aprire, punto, senza limitazioni. De Luca? Parlare di confini e dei grandi contagi del nord è sbagliato: bisogna vedere il numero dei tamponi fatti e il numero dei contagiati, questo è un confronto reale.
SECONDE CASE Si ritorna alla normalità solo quando lo deciderà Roma con il nuovo DPCM il Veneto non ha mai vietato l’uso delle seconde case, i turisti sono sacri per noi.
https://www.facebook.com/zaiaufficiale/videos/694223384656420
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DATI E GRAFICI DEL GIORNO, PROVINCIA – REGIONE 18 APRILE 2020
Con la collaborazione di Tiziano De Col
I dati dei contagi odierni , riportano l’incremento giornaliero per la Provincia di Belluno che fa segnare ancora un incremento tra i più alti del Veneto, il secondo dopo Vicenza. La provincia di Belluno resta con il rapporto contagi-popolazione tra i più alti tra le Province Venete ben al di sopra di Treviso, Vicenza, Venezia e Rovigo in linea con i valori di Padova e Verona.
“DE COCCIO”: 111 SANZIONI IN 5 GIORNI, 16 IERI
BELLUNO La Prefettura di Belluno fa il punto della situazione sui controlli da inizio settimana. 111 le persone sanzionate dopo 3814 controlli effettuati in 5 giorni. Nella sola giornata di venerdì 673 persone controllate e 16 sanzionate. Da inizio emergenza COVD-19 sono 21667 i controlli con 843 sanzioni. Sempre ieri 1236 esercizi commerciali controllati e nessuna irregolarità riscontrata.
IL LENTO RITORNO ALLA “NORMALITA” LE NUOVE EMOZIONI
RADIO PIU’ Riceviamo e pubblichiamo una lettera di una nostra ascoltatrice che parla del rientro sul posto di lavoro.
LA LETTERA
È sabato mattina e mi aspetta un week end di riposo dopo una settimana di lavoro come tanti di voi. Il silenzio è interrotto solo dal passaggio di qualche macchina giù in strada .È una bella giornata di sole che passerò in casa . La cosa non mi crea grandi disagi. Questa settimana sono uscita per recarmi al lavoro dopo un mese di “reclusione” ed ero molto in ansia.Il solo salire in macchina con mascherina, gel ,autocertificazione mi innervosiva. Nel tragitto casa-lavoro e’ stato un susseguirsi di pensieri assurdi, chissà quante persone infette incontrerò. Mi contagerò? Non devo toccare niente. Arrivo nel parcheggio dell’azienda presso cui lavoro e incontro una mia cara amica dopo tanto tempo.Sotto la mascherina si intravede un sorriso e la stessa preoccupazione che ho io. Ne parliamo a debita distanza e ci avviamo all’ingresso. Bisogna seguire un percorso obbligato per entrare ed attuare un protocollo di sicurezza, disinfettare le mani, indossare una mascherina e farsi misurare la temperatura.E poi si accede al proprio reparto. Rivedo i miei colleghi dopo tanto tempo e non mi fanno paura. Anzi qualcuno lo vorrei riabbracciare, ma non si può. È difficile non potersi scambiare una caramella o bere un caffè seduti vicini. La giornata di lavoro comincia regolarmente e prosegue lentamente. E’ difficile concentrarsi. La mascherina tiene caldo. La vorrei togliere. Per qualche ora è stato il mio unico pensiero. Se dovessi usarla per tutta l’estate? Chissà come fanno i medici, gli infermieri. Piano piano la sensazione di fastidio diminuisce.Si comincia a interagire tra colleghi e si scambiano quattro chiacchiere. Per la prima volta dopo un mese mi sembra di essere tornata alla “normalità “. E mi sento bene. Chi l’avrebbe detto! La settimana è trascorsa serena nel rispetto delle nuove regole di sicurezza. Il virus mi fa ancora paura ? La risposta è sì. Ma per tornare alla routine quotidiana bisogna fare qualche sacrificio, e i miei sono poca cosa rispetto a quelli di medici ,infermieri, forze dell’ordine …buon week end
Simonetta De Nardin
BELLUNO: RIGENERAZIONE URBANA, BREVE STOP PER IL LOCKDOWN NUOVE REGOLE PER I CANTIERI; A MAGGIO LA RIPARTENZA
BELLUNO Il lockdown per Coronavirus ha bloccato per qualche settimana i cantieri della rigenerazione urbana, ma si potrà presto ripartire con nuove regole per il regolare svolgimento dei lavori: questo quanto emerso dalla videoconferenza che ha visto coinvolti tutti i progettisti dei cantieri comunali per la rigenerazione urbana e gli amministratori e tecnici di Palazzo Rosso (il sindaco Jacopo Massaro e l’assessore Franco Frison; il segretario generale Francesco Pucci; il Responsabile Unico del Procedimento, Carlo Erranti e l’ingegnere Alessandra Venturelli).
I cantieri aperti Con il fermo dei cantieri, scattato verso metà marzo, il confronto è stato l’occasione per fare il punto sull’avanzamento dei lavori; quattro i cantieri ora: la Mediateca delle Dolomiti, a Palazzo Crepadona; la ristrutturazione della scuola Gabelli; il centro del terzo settore all’ex caserma Piave; la ciclabile Antole-Casoni. Sul tavolo, la necessità di adeguare i Piani di Sicurezza e Coordinamento dei cantieri alle nuove norme di distanziamento sociale: modifiche che, vista la vastità delle aree di intervento, non dovrebbero comportare particolari problematiche.
Gli altri progetti Poco prima di Pasqua è stato sottoscritto anche il contratto con il raggruppamento di imprese – tra le quali anche la bellunese Deon – a cui sono stati affidati i lavori presso l’ex Chiesa dei Gesuiti, dove quindi presto potranno partire i lavori di restauro. Palazzo Rosso è invece ancora in attesa del nulla osta da parte del nucleo di monitoraggio presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri per poter adeguare il progetto per il Parco della Piave, a Lambioi, dopo il devastante passaggio della tempesta Vaia. Infine, per l’intervento di sistemazione del piazzale della stazione, sono in corso alcuni approfondimenti tecnici con la Provincia.
L’ASSESSORE DEL COMUNE DI BELLUNO FRANCO FRISON
SUCCHI DI FRUTTA PER LE CASE DI RIPOSO E COPRISEDILE PER I MEZZI DI PROTEZIONE CIVILE: CONTINUANO LE DONAZIONI ALLA PROVINCIA
BELLUNO Succhi di frutta e bottiglie di alcol per la disinfezione. Ma anche coprisedile anti-contagio. È il nuovo carico di generosità che la Provincia di Belluno ha ricevuto per la sua Protezione Civile. Gli scatoloni dei succhi sono arrivati nei giorni scorsi ai magazzini provinciali della Cal di Limana. Mentre i coprisedile sono stati donati stamattina dall’azienda De Bona Motors di Feltre. «Si tratta di donazioni importanti che rendono ancora una volta la misura della generosità bellunese – spiega Massimo Bortoluzzi, consigliere provinciale delegato alla Protezione Civile -. I succhi di frutta e l’alcol sono arrivati dalla Regione Veneto, che ringraziamo per l’impegno dimostrato nei confronti dei territori. Abbiamo pensato di portarli nelle case di riposo, dove in questo momento ci sono situazioni di sofferenza. I succhi di frutta per gli anziani ospiti, l’alcol a disposizione degli operatori, per le disinfezioni. Un piccolo dono che si somma alla grande generosità dimostrata da aziende e imprenditori in queste settimane difficili». I pacchi sono già stati smistati dai volontari di Protezione Civile e da oggi cominceranno a essere distribuiti tra le case di riposo. Intanto sono già stati consegnati anche i primi rotoli di coprisedile anti-contagio, che serviranno ai mezzi della Protezione Civile, a cominciare da quelli attivi nel Feltrino. «In questo modo tuteliamo i nostri volontari che stanno operando in tutto il territorio provinciale e che potranno continuare a muoversi senza il rischio di portare in giro il virus – continua il consigliere Bortoluzzi -. Ringrazio sentitamente De Bona Motors per questo importante dono. E rivolgo un pensiero alle donne e agli uomini della Protezione Civile, anche oggi operativi».
LA DISINFESTAZIONE DEI VIGILI DEL FUOCO VOLONTARI DI GOSALDO
GOSALDO Nella giornata di venerdì i Vigili Del Fuoco volontari di Gosaldo hanno dato il via alla disinfestazione del paese. Il Sindaco Giocondo Dalle Feste ringrazia i volontari per il lavoro.
ROCCA PIETORE Iniziata la sanificazione delle strade a Masaré e Santa Maria delle Grazie. I mezzi trainanti li ha messi gratuitamente a disposizione Riccardo Sorarú. Gli spargitori prestati in uso gratuito dagli amici di Cimadolmo (TV). Il liquido fornito dalla Protezione Civile.
CASA KOLBE DI PEDAVENA AFFRONTA L’EMERGENZA COVID19
PEDAVENA L’emergenza Covid19 ha pesantemente colpito il sistema italiano, e più pesantemente ancora le strutture per anziani, più vulnerabili, perché accolgono persone molto fragili, per l’età o per la compresenza di molte patologie. In questa emergenza, la risposta del centro servizi per anziani Casa Padre Kolbe di Pedavena è stata l’applicazione di quanto previsto dalla normativa nazionale e regionale. Nessun familiare degli anziani accolti o visitatore ha più avuto accesso alla struttura se non per singoli casi, con l’accordo di Casa Kolbe e adeguate misure di sicurezza. Per 40 giorni Casa Kolbe non ha avuto evidenza di situazioni che potessero mettere in allarme. Contemporaneamente, scopo preventivo, Casa Kolbe ha programmato con l’ Ulss 1 l’esecuzione di tamponi a tutto il personale e a tutti gli anziani. In seguito, per la presenza della sintomatologia in alcuni anziani e il loro successivo invio al Pronto Soccorso, sono emersi casi di positività al Covid 19. A questo punto Casa Kolbe si è subito attivata, in collaborazione con l’Ulss 1, per effettuare i tamponi. In pochi giorni la sintomatologia compatibile con il Coronavirus si è allargata ad un più elevato numero di ospiti: Casa Kolbe li ha da subito messi in isolamento e trattati come possibili pazienti positivi al Coronavirus. Anche in considerazione del fatto che alcuni di loro erano stati in contatto con ospiti positivi in quel momento ricoverati in ospedale. Casa Kolbe ha messo in atto il piano di compartimentalizzazione della struttura come indicato dall’Ulss 1 Come in tutta Italia, anche Casa Kolbe ha fronteggiato difficoltà nel reperire dispositivi di protezione individuale e nell’eseguire tamponi. Per gestire in maniera corretta l’emergenza, in concertazione con la AUlss 1, Casa Kolbe ha trasferito 6 anziani con patologie più gravi all’ospedale specializzato Covid di Belluno. Undici anziani negativi al tampone sono stati accolti nel Padiglione Gaggia a Feltre per il tempo necessario per la sanificazione degli ambienti, per poi rientrare in struttura. Ora, a seguito delle nuove disposizioni regionali, la dotazione di mascherine e molti altri dispositivi di protezione individuale è aumentata e con essa la sicurezza di tutti in Casa Kolbe. Per coltivare il legame fondamentale dell’affetto, Casa Kolbe ha aiutato gli anziani a tenere i contatti con i famigliari con chiamate e videochiamate, compatibilmente con la situazione di emergenza. In ogni caso, è sempre stato costante e si mantiene lo scambio di informazioni per telefono tra Casa Kolbe e i familiari. E’ purtroppo ovvia la difficoltà quotidiana affrontata da tutto il personale nel sostenere una situazione così eccezionale di emergenza, con l’organico ridotto nel numero ma con un carico di lavoro nettamente incrementato. Per questo Casa Kolbe ci tiene a ringraziare ciascuno dei circa 130 dipendenti per la disponibilità e la dedizione dimostrate che vanno ben oltre il senso del dovere derivante dalla professione scelta. Casa Kolbe ha avviato una sanificazione degli ambienti con prodotti a base di perossido di idrogeno e sta completando il ciclo di tamponi del personale, mentre già da lunedì 13 sono disponibili gli esiti dei tamponi svolti su tutti gli ospiti.
ASCA RICERCA PERSONALE INFERMIERISTICO
AGORDO ASCA ha indetto una nuova selezione pubblica finalizzata alla formulazione di una graduatoria di idoneità utile all’inserimento a tempo indeterminato e determinato a tempo pieno presso la RSA di Agordo di INFERMIERE. Le modalità di presentazione della domanda si trovano sulla home page del sito aziendale www.servizisocialiasca.it Il termine ultimo per la presentazione delle candidature è fissato entro e non oltre le ore 12.00 del giorno 15 maggio 2020.
DAL DIRIGENTE SCOLASTICO BERNARDINO CHIOCCHIETTI RICEVIAMO A VOLENTIERI PUBBLICHIAMO
Nell’imminenza del genetliaco
della Preside Maria Rosa Salmazo
18 aprile
L’augurio solenne a
Maria Rosa Salmazo
che come ventenne
non teme l’affanno,
ma in cuor rinnovella
l’amor per la Scuola e
consigli dispiega
ognor sanza posa.
Le giunga il saluto,
fugando ogni nembo,
di quanti hanno avuto
da lei in ogni tempo
lo sprone, l’aiuto
e il celere esempio.
AUGURI PROF. DI 007 IN CONDOTTA
claudio e mirko
IERI ALLA RADIO
AGORDINOMERON
IL MESSAGGIO DEI SACERDOTI SU RADIO PIU’
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sp346 SAN PELLEGRINO localita VALLADA dal 14 al 30 aprile senso unico alternato con semaforo
sp251 in località Cernadoi di Livinallongo dal 14 al 17 aprile senso unico con semaforo
sp347 DURAN E CEREDA (Comune di Valle di Cadore tra Cibiana e innesto Venas) dal 16 al 30 aprile (festivi e sabati esclusi) senso unico alternato con movieri. Interruzioni massimo 10 minuti.
Precipitazioni: Al mattino assenti (0%), nel pomeriggio-sera possibilità di qualche piovasco o rovescio sulle Dolomiti (40-50%) mentre sulle Prealpi il rischio sarà minore (10-20%)
Temperature: In lieve diminuzione, salvo rimanere stazionarie le minime a fondovalle, ma ancora al di sopra della norma. Iniziale inversione termica notturna, in esaurimento nella notte fra domenica e lunedì per il calo termico in quota. Sulle Prealpi a 1500 m min 7°C max 12 °C, a 2000 m min 6°C max 9°C; sulle Dolomiti a 2000 m min 5°C max 13°C, a 3000 m min -2°C max 0°C.
Venti: Nelle valli deboli o moderati per brezze, in quota deboli, a tratti moderati, occidentali, in rotazione a sud in serata, 5-10 km/h a 2000 m, 10-15 a 3000 m.
Precipitazioni: Nella notte sulle Dolomiti probabilità medio-alta di rovesci (60-70%), nevosi oltre i 2400-2600 m, sulle Prealpi probabilità più bassa (10-30%). Durante il giorno rischio basso o molto basso (10-30%) di deboli precipitazioni, un pochino più alto sulle zone occidentali.
Temperature: In sensibile diminuzione, più avvertita in quota, salvo rimanere stazionarie o aumentare un po’ le minime a fondovalle. Sulle Prealpi a 1500 m min 4°C max 5 °C, a 2000 m min 0°C max 2°C; sulle Dolomiti a 2000 m min 0°C max 2°C, a 3000 m min -3°C max -2°C.
Venti: Nelle valli deboli, in quota deboli o moderati da sud-est, anche tesi, da est, sulle cime prealpine, 20-35 km/h a 2000 m, 15-20 a 3000 m.