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LE FOTO DI MANUEL CONEDERA, Ieri crepuscolo al Col Menadar.
OGGI ALLA RADIO
GLI SPECIALI DI RADIO PIU: SANPA! San Patrignano e Vincenzo Muccioli, la storia dell’Italia anni Ottanta nel pieno dell’emergenza droga. di Luisa Alchini. OGGI alle 10.30 e alle 19 su RADIO PIU
Luci e tenebre di San Patrignano è una serie televisiva documentaristica originale realizzata da Netflix, prodotta e sviluppata da Gianluca Neri, scritta da Carlo Gabardini, Gianluca Neri e Paolo Bernardelli con la regia di Cosima Spender. Attraverso testimonianze e immagini di repertorio, la docu-serie in 5 episodi racconta la controversa storia della comunità di recupero di San Patrignano fondata da Vincenzo Muccioli nel 1978, a Coriano, in provincia di Rimini.
NON SOLO UNA SCIATA, C’E’ BEN ALTRO DIETRO UNA STAGIONE INVERNALE. I POLITICI DA DESTRA A SINISTRA NE SONO COSCIENTI? LA PROTESTA DI UOMINI E DONNE DELLA MONTAGNA
DI GIANNI SANTOMASO
CRISI ECONOMICA E SOCIALE NELL’AGORDINO. “NON E’ UNA CRISI DI DESTRA O DI SINISTRA MA DI TUTTI”.
ALLEGHE Dopo le dichiarazioni del Presidente dell’Unione Montana Agordina Michele Costa torna a prendere la parola Sergio Pra, albergatore e uomo con grande esperienza nei comprensori sciistici, Civetta in particolare, società che presiede. Ecco i consigli da buon imprenditore rivolti ai primi cittadini e non solo. “Si passi dalle parole ai fatti”
SERGIO PRA ieri DAL GR DELLE 10.10
Audizioni Sport invernali: De Menech (Pd): importante inserirli nel prossimo DL ristori e nel Recovery Plan.
dal Giornale Radio delle 9.30
“Ieri mattina abbiamo audito tutto il comparto degli sport invernali del turismo, fra cui Anef, Federfuni e gli impiantisti, Cai nazionale e Uncem nazionale. Nel dibattito abbiamo ribadito l’importanza del riordino di tutta la materia che riguarda la sicurezza e la disciplina degli sport invernali e c’è stata ovviamente la richiesta di attenzione a tutto il comparto del turismo di montagna e del turismo invernale. A nome del Pd condivido in pieno tale richiesta e chiediamo particolare attenzione nel prossimo decreto ristori per dare il giusto riconoscimento a tutti i lavoratori del comparto. Ritengo che il turismo invernale e la montagna dovranno entrare in maniera forte nelle prospettive e nei piani del Recovery Plan e quindi nei fondo europei ed infine chiediamo uno sforzo al Cts affinché, quando la situazione della pandemia dovesse consentirlo, ci siano i protocolli operativi per gli impianti di risalita pronti per l’ipotesi di aperture nelle prossime settimane. Questi sono i tre punti principali che ritengo siano meritevoli di particolare attenzione. Il Partito democratico è in prima linea e vicino a tutti gli operatori del settore montano, dello sport e del turismo invernale”. Lo dichiara il deputato del Pd Roger De Menech, già relatore della legge olimpica, che sta seguendo il decreto legislativo sulle misure dello sport per la parte che riguarda le discipline invernali.
RADIOLOGIA AD AGORDO, SITUAZIONE DIFFICILE. PER LA REGIONE LE COLPE SONO DELLO STATO
PER RAFFAELE ZANELLA DIRETTORE DEL NOSOCOMIO INEVITABILE LA CONTRAZIONE DELL’ORARIO
DI GIANNI SANTOMASO
PER I CONTINUI RIDIMENSIONAMENTI LA RADIOLOGIA E’ POCO APPETIBILE
DALLA CGIL FP ANDREA FIOCCO
DALLA REGIONE: “LE PROBLEMATICHE DELL’OSPEDALE DI AGORDO SONO FRUTTO DI UN ERRORE DI PROGRAMMAZIONE DELLO STATO”
“Come Regione siamo parte attiva nel cercare di ottenere maggiore considerazione da parte del Governo per la montagna e per la nostra sanità ed in questo percorso vogliamo al nostro fianco Sindaci, Comitati e professionisti della Sanità”.
VENEZIA I consiglieri regionali Silvia Cestaro, Giovanni Puppato e Gianpaolo Bottacin sulla situazione della radiologia si sono fatti un’idea. Il depauperamento dei servizi non è conseguenza delle scelte del direttore generale o dei Primari, se ad Agordo come nelle altre strutture delle aree interne o disagiate c’è una cronica carenza di personale le colpe sono dovute ad un evidente errore di programmazione dello Stato sia nei corsi universitari e di specialistica sia dai limiti imposti alle assunzioni da leggi pensate non certo a favore dei nostri territori. “Questa carenza – dicono i consiglieri – non riguarda solo la sanità ma tutti i settori di competenza statale (VVF, motorizzazione civile, scuola) non è più negabile e troverà soluzione solo con un azione congiunta tra enti pubblici, comitati e professionisti della sanità nei confronti del governo che ha capacità e potere di cambiare le regole. Chiediamo tutti assieme a voce alta uno stop al numero chiuso alle facoltà di medicina, un blocco che non si basa sull’impegno o sulle capacità dimostrate, un test che non può essere in grado di valutare la reale predisposizione del candidato e che spesso diventa ostacolo a giovani volenterosi che provengono proprio dai nostri Comuni e che potrebbero essere il naturale ricambio generazionale nell’ambito sanitario. L’ incremento delle borse di studio alle specialistiche e incentivi autorizzati su legge statale a favore dei sanitari che scelgono le aree interne potranno dare dei risultati non certo immediati perché troppo tempo è stato perso in un fuoco incrociato tra comitati e ussl mentre le energie dovevano essere indirizzate ad ottenere risposte dal governo”. I consiglieri assicurano che il monitoraggio da parte dell’Ulss1 è continuo così come la ricerca del personale, con l’assunzione di radiologi, due concorsi a tempo indeterminato e quattro a tempo determinato, di cui uno con 9 domande e un avviso di mobilità da altre aziende. Ci sono da considerare però i pensionamenti e le dimissioni verso altre strutture. “Vista la situazione – concludono i consiglieri – sono state attivate collaborazioni mirate con soggetti esterni a supporto dell’unità operativa di Belluno ( es.: prestazioni di ecografia, ecc.) e aumentato il budget del privato convenzionato Salus”.
L’Italia è pronta a intraprendere “nei prossimi giorni” un’azione legale contro Pfizer per il rallentamento nella consegna dei vaccini. Lo annuncia in una nota il commissario straordinario per l’emergenza Covid, Domenico Arcuri.
SEIMILA ATTUALMENTE POSITIVI IN MENO IN SOLE 24 ORE, SEMPRE ALTO IL NUMERO DEI DECESSI, IN CALO I RICOVERI
Per gli over 80 il primo spostamento: la vaccinazione slitta a febbraio, per il taglio dei vaccini dalla Pfizer ora si pensa ai richiami per oltre 400 bellunesi. Ieri si è abbassata ulteriormente l’incidenza dei positivi sul numero dei tamponi (2%), superata la soglia dei 300 mila contagi da inizio epidemia. Ieri c’è stato il crollo degli attualmente positivi: 6165 in meno in 24 ore. Anche ieri purtroppo 129 vittime per un totale di 8235 decessi ma il numero alto è giustificato dalla contabilità del fine settimana. In diminuzione i ricoveri, ieri -83 anche in terapia intensiva -5 (sono 339 le persone ancora costrette al respiratore). In Provincia 26 nuovi positivi e 2 decessi, 2271 gli infetti e quasi 14mila guariti. Diminuzione dei ricoveri, 77 i pazienti in area non critica (1 ad Agordo), 16 i pazienti negli ospedali di comunità, 7 in terapia intensiva. L’allarme personale nelle case di riposo si fa ogni giorno più evidente, ieri a Lamon sei dipendenti (su 9) hanno fatto le valige, se ne va anche uno dei due medici.
SCENDE A 26 IL NUMERO DI POSITIVI, MA DUE VITTIME ANCHE OGGI
BELLUNO Nelle ultime 24 ore sono decedute due persone un uomo di anni 89 ricoverato in Pneumologia covid a Feltre e un uomo di anni 79 deceduto in Geriatria covid a Feltre. Il numero di positivi si abbassa a 26, sono 77 i pazienti in area non critica, 7 in terapia intensiva uno in meno rispetto a ieri
Ricoveri
(dato alle ore 17.00 fonte: Azienda Zero)
Le persone attualmente POSITIVE ricoverate negli ospedali dell’Ulss Dolomiti sono:
Area NON CRITICA |
Terapia Intensiva |
|
Ospedale di Belluno |
40 |
3 |
Ospedale di Feltre Ospedale di Agordo |
36 1 |
4 |
Le persone attualmente POSITIVE ricoverate in Ospedale di Comunità sono:
pazienti attualmente positivi |
|
Ospedale di Comunità di BELLUNO |
8 |
Ospedale di Comunità di FELTRE |
8 |
ANDAMENTO EPIDEMIOLOGICO NELL’AGORDINO
LA VALLE 11 positivi 7 isolamento ROCCA PIETORE 5 (-2) 3 (-1) ALLEGHE 1 (-2) positivi 1 (-1) isolamento TAIBON 11 (-1) positivi 21 (0) isolamento AGORDO 44 (-12) positivi 26 (-1) isolamento GOSALDO 5 (-1) positivi 2 (-2) isolamento FALCADE 36 (-8) positivi 16 (-2) isolamento VALLADA 15 positivi 10 quarantena CANALE D’AGORDO 15 (-1) positivi 9 (-2) isolamento. COLLE SANTA LUCIA 1 positivi 0 isolamento RIVAMONTE 5 positivi 5 isolamento
ALTRI COMUNI NON PERVENUTI, Nessuna notizia dai 2 Comuni commisariati, Voltago e Selva di Cadore
TRAFFICO IN CRISI E LUNGHE CODE AL MATTINO
BELLUNO Tre incidenti in poche ore ieri mattina a Belluno, nessuna conseguenza di rilievo ma attorno alle otto una serie di disagi al traffico. Sul Boscon scontro tra due automobili. Un’ora dopo altro incidente che ha nuovamente bloccato il traffico tra Sedico e Belluno: una macchina si è capottata a Salce. Un terzo sinistro poco dopo, un automobilista nel tentativo di bypassare la coda provocata dall’incidente, è finito fuori strada a causa del ghiaccio, finendo per bloccarsi addosso ad un albero.
VOLEVA SCANNARE I LUPI, I CARABINIERI FORESTALI GLI SCANNANO IL PORTAFOGLI
CORTINA Luca Ghedina allevatore di Cortina paga caro il suo atteggiamento in strada, al volante con il cellulare inseguendo un branco di lupi, stremandone due. Tutto testimoniato sui social con un video dei lupi in fuga tra muri di neve che ha fatto il giro del mondo. Per il cortinese raffica di multe: uso del cellulare alla guida, guida contromano, mancata osservanza dell’obbligo di fermarsi in presenza di animali e guida a cavallo della striscia longitudinale continua.
IL PONTE “DEL FELICE” DOPO UN MESE E MEZZO E’ SEMPRE CHIUSO.
LA VALLE Un mese e mezzo dopo non è cambiato nulla, il ponte “del Felice subiòt” è sempre chiuso in seguito all’ondata di maltempo, il torrente ne ha eroso i fianchi. Gli abitanti di Ronche, Cancellade, Ronchet e Gaidon possono arrivare ad Agordo da Noach o da La Valle, ovvero il classico giro dell’oca. Il ponte porta inoltre alla zona artigianale di Noach che si raggiunge comunque dalla regionale 203 agordina da Le Campe. Quella strada ha permesso il collegamento con l’Agordino nei giorni di Vaia quando poco prima di Agordo la regionale 203 agordina è stata chiusa al traffico. “In quei giorni su quel ponte sono transitati mezzi pesanti, pesantissimi che hanno contribuito a rendere il Ponte meno stabile” ne è convinto il sindaco Ezio Zuanel che da un mese sta girando gli uffici di Veneto Strade e della Provincia “Ne ho parlato anche con il nostro consigliere con delega alla viabilità Fabio Luchetta perché si trovi una soluzione”. Secondo il sindaco Veneto Strade è a conoscenza del problema ed ha già preso atto della situazione, per questo si aspetta una soluzione a breve. “Anche temporanea con lavori di somma urgenza – continua il sindaco – ma si apra al traffico, magari anche con qualche limitazione nel peso dei mezzi, ma che non si prolunghi per mesi perché comunque è una strada di collegamento con una zona industriale”.
VIDEO
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UN MILIONE DI EURO PER LA COOPERATIVA LA VIA
AGORDO
DI GIANNI SANTOMASO
LA GUARDIA DI FINANZA RECLUTA 571 ALLIEVI
BELLUNO Il Comando della Guardia di Finanza di Belluno ha reso noto del reclutamento di 571 allievi finanzieri, 315 volontari in ferma, 256 cittadini italiani, per la prima volta sono stati destinati 120 posti di specializzazione “Anti terrorismo e Pronto Impiego”. Il bando di concorso è già pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, vi possono partecipare i giovani tra i 18 e i 26 anni, necessario il diploma di istruzione secondaria (di primo per i posti riservati ai volontari delle Forze Armate). La domanda va inviata entro e non oltre le 12 del 29 maggio in via telematica. Sul sito internet della Guardia di Finanza (http://concorsi.gdf.gov.it) ulteriori e più complete informazioni di dettaglio sul concorso.
IL COMUNE DI BELLUNO PRESENTA IL CONTO DEL MALTEMPO D’INIZIO DICEMBRE
BELLUNO Ammonta a un milione e mezzo di euro la conta dei danni segnalati dal Comune di Belluno alla Regione Veneto in seguito all’ondata di maltempo dello scorso dicembre. Tredici gli interventi segnalati dall’amministrazione: due, già conclusi a Pra de Luni per uno smottamento lungo l’unica via per le abitazioni in diverse aree del territorio comunale: Pra de Luni, Cet, Cirvoi, Visome, (lavori di difesa idraulica e geologica, per un totale di 690mila euro); Via San Francesco (100mila euro), a Tassei la frana ha interessato una proprietà privata, ma il Comune interviene per interesse pubblico essendo stato coinvolto anche il sistema di convogliamento delle acque (300mila euro), Via delle Valli (290mila euro), Piandelmonte, Vezzano, Via Miari e Via Medil. Non sono invece pervenute richieste da parte di soggetti privati o da attività economiche.
IL SINDACO JACOPO MASSARO
TRAGICA CONTABILITA’ DA FINE SETTIMANA: 219 DECESSI. ATTUALMENTE POSITIVI IN FORTE CALO
I GRAFICI DI TIZIANO DE COL
DOPO LE MASCHERINE IN LUXOTTICA, VACCINI IN VENETO? “NOI CI SIAMO” DICE ZAIA
LEGGI LA CONFERENZA STAMPA DI LUCA ZAIA
Andremo al Tar con la nostra memoria circa il ricorso per la mancata apertura delle scuole. Stasera o domani avremo già la risposta. Se si tratta di produrre vaccini per i veneti e per tutti gli italiani noi ci siamo.
La curva decresce, speculare quella delle terapie intensive. Sono 339 terapia intensive sotto il valore massimo del 31 marzo di 356. Oggi è il primo giorno che scendiamo sotto il massimo di marzo e abbiamo ancora 500 posti letto per raggiungere i numeri della prima ondata. Si stanno liberando posti letto però la situazione è ancora pesante a livello ospedaliero. Se continuiamo con questo bel lavoro di attenzione è ragionevole pensare se ne possa uscire, in combinazione a darci più tranquillità ci sono i vaccini, per l’interesse di tutti, perché l’economia è in grande sofferenza. VACCINI Questa sera riunione con il Governo per i vaccini. Siamo preoccupati, ci rendiamo conto che un’impresa può avere problemi, dobbiamo capire quali sono e se li possiamo risolvere assieme. E’ slittata una fornitura e da ieri sera ci parlano di un altro slittamento della fornitura per la prossima settimana. Noi possiamo solo concentrarci per fare le seconde dosi, ci servono 100mila dosi. SCUOLA Ieri sera tra Governatori abbiamo parlato della scuola, il parere del CTS non lo ha chiesto la Regione ma il Ministero della Salute quindi il nostro interlocutore resta il ministro, in base a quel parere ci comunichi le sue conclusioni. Noi andremo al Tar del Veneto con una memoria difensiva, argomentazioni non politiche ma di valutazioni fatte sulla base dei criteri di sanità pubblica in virtù di un legittimo ricorso di 17 cittadini che chiedono la riapertura delle scuole superiori. Siamo pronti alla riapertura con i trasporti (come lo eravamo dal 7 gennaio), attendiamo l’esito del ricorso. E’ giusto che i ragazzi tornano a scuola in presenza ma oltre a questo diritto c’è anche il diritto alla salute. VACCINI SITUAZIONE ATTUALE Faremo il secondo giro di vaccini, questa settimana sono dimezzate e la prossima ci sarà un’altra riduzione. La nostra macchina vaccinale si è orientata sull’obiettivo delle seconde dosi. Questo creerà un buco nella peggiore delle ipotesi di due settimane, non chiuderemo a fine gennaio ma a metà febbraio e tutto si trascina. Spero che Astrazenica già presente in Gran Bretagna e in valutazione ad Ema abbia titolo per essere autorizzato così da quello che ci dicono non ci saranno problemi per la quantità, parlano di 42 milioni di dosi. PRODURRE LA QUOTA DI VACCINO CON LE AZIENDE ITALIANE Se fattibile l’idea è condivisibile ma è un processo industriale, Pfizer ha cercato le realtà per produrre credo che lo scoouting sia già stato fatto. Non mi sembra comunque un’idea strampalata quella dell’immunolola Antonella Viola riferita a RADIO 24, magari viene fuori un vaccino che funziona anche di più. Sono certo che gli industriali sono attenti ad ogni opportunità. Dico a Pfizer che se c’è da dare una mano il Veneto c’è per la salute dei cittadini, anche con la finanziaria regionale. PERCHE’ IL VENETO NON COMPERA I VACCINI COME HA FATTO CON I RESPIRATORI? Questione già posta in tempi non sospetti, è impossibile, le forniture e i contratti sono solo con gli Stati Membri, l’idea del Veneto Autonomo sui vaccini non può muoversi. MODALITA’ DI TRACCIAMENTO CAMBIATE? Nell’ultima circolare ci dicono di mettere in quarantena di contatti stretti senza fare tamponi, al termine della quarantena il tampone. PER GLI ANZIANI SOLO MODERNA? Ne abbiamo 7800 a settimana e seguono la prassi, vacciniamo con quello che abbiamo o Moderna o Pfizer sono equivalenti. DIVISIONE PER REGIONI CHI FISSA LA FORNITURA E IN BASE A CHE COSA Arbitraria e stabilita dall’azienda Pfizer. La suddivisione delle dosi ridotte ne è un esempio, non c’è spiegazione sui tagli da Regione e Regione.
https://www.facebook.com/zaiaufficiale/videos/328679205012330
2021.01.18_Report 18.30
CASO DONAZZAN, DALL’ASSESSORE LE SCUSE MA NESSUNA CONDANNA DEL FASCISMO. L’ASSESSORE SI SALVA CHIEDENDO SCUSA RIMANE SULLA SUA POLTRONA
VENEZIA “Serviva una presa di posizione forte che non c’è stata, così come sarebbe stata opportuna la presenza di Zaia. Un’assenza che non mi stupisce poiché che non lo vediamo mai, ma sarebbe stato un segnale importante, insieme al voto favorevole della maggioranza, per dire che il fascismo è bandito da quest’aula”. È quanto ha dichiarato Anna Maria Bigon, consigliera del Partito Democratico durante la seduta odierna dedicata alla mozione di riserve nei confronti dell’assessore all’Istruzione Donazzan per aver intonato a un programma radiofonico Faccetta Nera e su cui Lega. Lista Zaia e Forza Italia hanno deciso di astenersi, “una posizione pilatesca”, mentre FdI ha votato contro. “Quella canzone rivela il volto del fascismo a 360 gradi: non solo violenza e razzismo, ma anche sessismo. Torture, stupri, percosse che il regime ha commesso sistematicamente sulle donne anche in Italia e qua in Veneto. L’assessore si è limitata a scuse generiche, senza una condanna netta di quel periodo, il più buio della storia d’Italia. E così, di fatto, si è comportata la maggioranza, scegliendo di astenersi sulla mozione”.
IL CAI DI AGORDO NON MOLLA E SFIDA LA PANDEMIA: ECCO IL PROGRAMMA
AGORDO La sezione agordina del Cai ha programmato il nuovo programma annuale. “Ci abbiamo messo impegno e buona volontà per preparare un programma dello stesso livello del pre-pandemia, confidando in una positiva risoluzione della situazione sanitaria ed il ritorno ad una tanto desiderata normalità. E’ con rinnovata fiducia che pubblichiamo il programma dell’attività per il 2021 e vi aspettiamo numerosi e carichi per affrontare nuove opportunità per stare insieme a condividere la passione per la montagna.
programma_CAI_2021
STOP AGLI SPOSTAMENTI FUORI COMUNE. ATTIVITA’ PENALIZZATE
BELLUNO La zona arancione pressoché ininterrotta da Natale sta creando diversi danni a molti settori economici. Tra i più penalizzati, parrucchieri ed estetisti, che con le ultime novità anti-Covid non possono più ricevere clienti da fuori Comune (con le deroghe solamente per chi abita in Comuni con popolazione inferiore ai 5mila abitanti, e comunque all’interno di un raggio di 30 chilometri). «In questo modo il fatturato viene drasticamente ridotto. E si perde il rapporto diretto consolidato tra parrucchiere e cliente, tra estetista e cliente, in un settore in cui la fiducia è parte fondamentale del nostro lavoro – afferma Ivana Del Pizzol, presidente degli acconciatori di Confartigianato Belluno -. Un danno enorme, soprattutto se sommato ai provvedimenti che nell’ultimo anno ci hanno già fortemente penalizzato». Gli uffici di Confartigianato Belluno stanno lavorando da giorni per rispondere alle richieste di informazioni delle imprese associate. «Abbiamo ricevuto segnalazioni dalle centinaia di attività del benessere nostre associate perché i clienti chiedono di recarsi da loro spesso fuori Comune – conferma il direttore, Michele Basso -. Non nascondiamo il nostro imbarazzo nel dover rispondere che con le attuali misure anti-Covid recarsi dal parrucchiere fuori Comune è tra le attività non concesse, anche perché in altre province d’Italia sono state date interpretazioni diverse della norma, consentendo gli spostamenti nei Comuni adiacenti». La richiesta di Confartigianato Belluno è di aprire indistintamente agli spostamenti fuori Comune per raggiungere il parrucchiere di fiducia, l’estetista o il servizio alla persona. «La priorità resta ovviamente la protezione della salute, ma nelle nostre attività non si prende il virus – continua Del Pizzol -. I nostri saloni sono sempre stati abbondantemente sanificati, già prima che arrivasse la pandemia da Covid-19, perché utilizziamo particolari accorgimenti. Non appena ci è stato possibile riaprire, dopo il lockdown, abbiamo ottemperato a tutte le misure necessarie: oggi nei saloni accede un cliente alla volta, solo su appuntamento; non c’è rischio di assembramento e gli operatori sono scrupolosi nel rispetto delle regole. Il rischio vero semmai è un altro, il dilagare dell’abusivismo della professione: quello sì faciliterebbe la diffusione del virus, in maniera incontrollata, oltre a diventare strumento di evasione fiscale e di lavoro nero». «Siamo stufi di dover sottostare alle interpretazioni delle norme – conclude Del Pizzol -. Serviranno i ristori, per far fronte alle difficoltà che si sommano ormai da mesi. Nel frattempo chiediamo solamente di poter lavorare, nel pieno rispetto delle regole. Anche con i nostri clienti affezionati che arrivano da fuori Comune».
BELLUNO ALPINA, 2021 DI RIORGANIZZAZIONE INTERNA DELL’ASSOCIAZIONE. OBBIETTIVO: CANTIERARE LA SCUOLA DELLA MONTAGNA A RONCE PER TUTTE LE PREALPI
BELLUNO Nuovo anno con nuove forze e vecchi obbiettivi per l’associazione Belluno Alpina: “Il 2021 deve portare l’associazione a un momento di riflessione di riorganizzazione dei componenti”, annunciano dal gruppo. “Per tenersi vivi e attivi, serve sempre un cambiamento, un rimpasto, puntando sui giovani e dando continuità al lavoro fatto e agli obbiettivi che ci siamo prefissati: le attività da fare per il nostro comprensorio sono tante e svariate, è indispensabile migliorare e far crescere il gruppo e fare squadra per unire e portare vita e confronto. Indispensabile poi realizzare quanto proposto dal progetto Ronce 2020 ora sui tavoli di Palazzo Rosso che dovrà vedere un associato impegnato costantemente nel monitoraggio”. Proprio ai giovani l’associazione rivolge il suo primo pensiero: “È importante e fondamentale insegnare ai nostri figli la cultura della montagna e del vivere in montagna: le nuove generazioni l’hanno persa, preferendo la comodità degli orari delle fabbriche e del vivere in città. A ricordarci che siamo montanari ci sono purtroppo gli eventi atmosferici: se cade una pianta e chiude una strada, vuol dire che il bosco si sta ampliando e va gestito; 50cm di neve anni fa erano la normalità, oggi un’emergenza”. Proprio per far rifiorire questa cultura montana, Belluno Alpina punta al recupero dell’ex scuola di Ronce: “Le dita sono incrociate per l’esito del bando Habitat di Fondazione Cariverona che ha visto la partecipazione dei comuni di Belluno e Limana. Deve diventare una scuola,un centro di riferimento e confronto tra tutte le frazioni della montagna prealpina, un luogo dove far confluire idee e esperienze dirette coinvolgendo la popolazione e rendendola parte attiva delle scelte, magari anche incentivandola a raccontare a turisti e visitatori i luoghi e le tradizioni di un tempo magari raccogliendo il tutto in un volumetto o un eco-museo, sull’esempio di Valvestino in Lombardia, comune di nemmeno 200 abitanti che grazie al consorzio forestale ha realizzato dei sentieri che portano a conoscere il territorio e la sua cultura coinvolgendo anche gli abitanti, Anche per questo, spingiamo per ampliare il progetto Ronce 2020 ai nostri confinanti dell’intero arco prealpino, in modo che assuma un ruolo più forte ed incisivo”. La speranza è quella di agganciare il progetto antispopolamento a piani nazionali, come la SNAI – Strategia Nazionale per le Aree Interne incardinata nel PNR – Programma Nazionale di Riforma che punta a contrastare il crollo demografico e rilanciare lo sviluppo e i servizi di queste aree, aumentando il benessere della popolazione e l’occupazione riducendo al tempo stesso i costi sociali dello spopolamento, o come le possibilità offerte dal PNRR – Piano Nazionale di Riforma e di Resilienza (conosciuto come Recovery Plan) con a disposizione miliardi di euro per settori chiave e centinaia di milioni per la riqualificazione delle periferie: “Riteniamo che la SNAI sia un’iniziativa da continuare e da estendere anche nei territori come il nostro comprensorio, così come ci sia da sfruttare le opportunità aperte dal Recovery Plan: parla di temi aderenti al nostro territorio come il recupero dei borghi, il turismo, il dissesto idrogeologico, l’ambiente e la manutenzione territorio. Chiediamo quindi ai nostri rappresentanti a Roma che spingano per la prosecuzione e per il finanziamento della prima esperienza e per portare le risorse europee anche nei territori delle Prealpi”. Nel frattempo, anche per dare un segnale di speranza alla comunità, si attendono novità per tutti i progetti per i quali l’associazione si è spesa e che legano il miglioramento delle condizioni di vita agli aspetti sociali: dalla strada silvopastorale Nevegal-Ronce-Valmorel alla manutenzione dei sentieri e della viabilità ordinaria , dai percorsi per le famiglie al lago naturalistico multifunzione e per la protezione civile, dalla costituzione di un consorzio forestale alla nascita di un comprensorio Quantin-Nevegal-Ronce-Valmorel da valorizzare anche sotto il profilo del marketing e della comunicazione: “Ci sono tanti progetti utili anche a contrastare l’abbandono investendo su opere che portano a ridurre le emergenze e l’operato della protezione civile, come il sostegno alle famiglie residenti per la cura e manutenzione dei boschi. Fondamentale è l’ascolto degli abitanti della montagna, dando risposte magari con i finanziamenti a quei progetti che danno ossigeno a chi vive in zone isolate e marginali, perché danno speranza per il futuro. Ci auguriamo quindi che, grazie anche al supporto dei tecnici comunali che stanno perfezionando il lavoro del tavolo antispopolamento, alla giunta che lo sta seguendo tramite il suo referente e al sindaco Massaro, si riesca a fare sintesi con l’unione montana e i comuni di Ponte nelle alpi, Limana e Borgo valbelluna, adeguate “pressioni” su provincia e regione per finalizzare concretamente i progetti pronti, ottenere sostegno dai rappresentanti bellunesi in maggioranza a Roma, il ministro D’incà e l’onorevole De Menech, per i finanziamenti. La popolazione ha lavorato a lungo, ora gli enti passino ai fatti. Serve una politica che dimostri passione, concretezza, costanza e lavori giorno dopo giorno. Lo spopolamento non si arresterà se non si lavora sui problemi: serve un progetto di gestione, di collaborazione,di vicinanza, alle popolazioni di tutte le aree montane, serve che una persona della provincia segua tutti i giorni questo annoso problema con un assessorato specifico. Non c’è più tempo da perdere, gli enti trovino i finanziamenti necessari. Questo è il vero modo per contrastare lo spopolamento, non basta ricordare ogni tanto la parola “spopolamento”, bisogna agire. Siamo una provincia montana: non lavorare su questo vuol dire perdere la nostra identità, vuol dire scivolare inesorabilmente verso Treviso e la pianura”.
RC AUTO: IN VENETO SCATTANO GLI AUMENTI PER 57.000 AUTOMOBILISTI
MILANO Il nuovo anno si apre con una brutta notizia per circa 57.000 automobilisti veneti; secondo l’osservatorio Rc auto di Facile.it, tanti sono gli assicurati che, a causa di un sinistro con colpa dichiarato nel 2020, dovranno fare i conti con un peggioramento della propria classe di merito e, di conseguenza, vedranno aumentare il costo dell’RC auto. Il dato, frutto dell’analisi di oltre 53.000 preventivi di rinnovo RC auto raccolti a dicembre 2020 in Veneto tramite Facile.it, evidenzia come il valore sia notevolmente diminuito (-46,9%) rispetto a quello rilevato nel 2019. Il Covid e le limitazioni alla mobilità imposte durante i lockdown hanno significativamente inciso sul numero di veicoli in circolazione determinando, di conseguenza, un calo dei sinistri stradali avvenuti nel corso dell’anno. Buone notizie, invece, per gli automobilisti virtuosi; a dicembre 2020, secondo l’osservatorio RC auto di Facile.it, per assicurare un veicolo in Veneto occorrevano, in media, 388,74 euro, vale a dire il 14,25% in meno rispetto allo stesso mese del 2019. Il dato è stato calcolato sulla base di 608.993 di preventivi di rinnovo RC auto e relative migliori offerte medie disponibili online. Dati interessanti emergono analizzando il profilo degli automobilisti veneti che vedranno scattare gli aumenti. Il primo è legato al sesso: fra gli uomini la percentuale di chi ha dichiarato un sinistro con colpa è pari al 2,00%, lievemente più bassa rispetto a quella rilevata tra le donne, dove il valore sale al 2,09%. L’analisi del campione in base all’occupazione professionale dell’assicurato evidenzia come gli insegnanti siano risultati essere la categoria che, in percentuale, ha dichiarato con più frequenza un sinistro con colpa (3,66%) che farà scattare un aumento dell’RC auto. Seguono i pensionati (3,01%) e gli artigiani (2,83%). Di contro, è il personale medico la categoria che, sempre percentualmente, ha dichiarato nel corso del 2020 meno sinistri con colpa (1,42%); seguono gli appartenenti alle forze armate (1,58%) e le casalinghe (1,66%). Se a livello regionale la percentuale di chi vedrà peggiorare la propria classe di merito è pari al 2,03%, analizzando il campione su base provinciale emerge che Vicenza è la provincia veneta che ha registrato la percentuale più alta di automobilisti che hanno denunciato all’assicurazione un sinistro con colpa (2,15%) e che, per questo motivo, vedranno peggiorare la propria classe di merito e, con essa, salire il costo dell’RC auto. Seguono nella graduatoria, a pari merito, le province di Venezia e Treviso, aree dove la percentuale di chi ha dichiarato un incidente con colpa è pari al 2,13%, e Padova (2,04%). Valori inferiori alla media regionale, invece, per le province di Verona (1,96%) e Belluno (1,03%). Chiude la classifica Rovigo, area veneta dove in percentuale sono stati denunciati alle assicurazioni meno sinistri con colpa (1,01%).
L’OPINIONE
dei Deputati Paolo Saviane e Mirco Badole
Un urlo di dolore quello dei sei sindaci bellunesi che hanno scritto ai parlamentari e rappresentanti di un territorio in grandissima difficoltà come la provincia di Belluno. A sottolinearlo anche il flash mob organizzato dagli esercenti e operatori del settore turistico della montagna bellunese ormai stremati da continue insicurezze, da promesse fatte e non mantenute dalla mancanza di governance e che tende a voler far ricadere su altri ogni responsabilità. Per dar voce a questo disagio già il 14 dicembre ho chiesto al parlamento quali fossero le intenzioni di un governo che per l’ennesima volta lasciava la montagna in balia di zone gialle, arancioni e rosse senza rendersi conto della drammatica situazione che gli operatori già vedevano alle porte. Questo silenzio, da parte dei rappresentanti bellunesi al Governo, di cui uno dei due addirittura Ministro è sconfortante e per questo ancora una volta ho chiesto con altri colleghi attenzione per il comparto della montagna, sostegno agli impiantisti e agli operatori. Ed ancora la settimana scorsa con una nuova interrogazione al Ministro Gualtieri con la stessa domanda: cosa sta facendo il Governo per gli operatori del turismo invernale, quali i tempi e le modalità dei ristori. Queste sono le domande che assieme al collega Badole continuiamo a porre al Governo ed a chi è espressione bellunese nella maggioranza e queste sono le richieste che arrivano a noi e ai colleghi parlamentari e regionali ogni giorno dalle associazioni di categoria, dai singoli operatori, dalle tante partite iva ma anche da coloro che rischiano di perdere la disoccupazione. Ed è per loro che come Lega vogliamo una risposta chiara, certa, definitiva e continueremo a chiedere finché non ci sarà risposta.
NELLA “STORIA BREVE DEL CADORE” NOTEVOLE SPAZIO PER I SACERDOTI
di RENATO BONA
Nelle cinque edizioni, l’ultima nel 1992, del libro del cadorino Giovanni Fabbiani “Storia breve del Cadore (tipografia Piave di Belluno per la Magnifica comunità di Cadore editrice) largo, meritato spazio è riservato nel capitolo “Personalità” ai sacerdoti, fra i quali si annoverano autentici grandi personaggi. L’elenco si apre con padre Carlo D’Andrea (Innsbruck 1849-1806); di famiglia ampezzana, allievo a Roma del pittore Seitz, lavorò per il suo convento di Bolzano, per la chiesa di sant’Antonio di Roma, decorò le absidi della collegiata di San Candido e fu buon ritrattista. C’è quindi don Bartolomeo Toffoli (Calalzo 1755-1834): studiò a Pieve, Feltre e Padova; costruì un orecchio 60 volte più grande del naturale, destando l’ammirazione dei professori; fra l’altro trovò il modo di conservare a lungo il cervello; inventò un microscopio tascabile, una macchina per costruire lenti microscopiche, costruì la sfera dell’orologio e i segni dello Zodiaco dell’orologio del palazzo del Capitanio a Padova; ancora: una macchina per dimostrare il sistema copernicano (conservata a Calalzo) e una per estrarre le acque dalle miniere di Agordo. Ed ecco mons. Toldo Costantini (Serravalle 1576-Venezia 1652): laureato in legge a Padova, vicario generale della diocesi di Treviso poi di Roma. Chiamato a Venezia a servizio della Repubblica, vi morì. Sue tre edizioni di “Il giudizio estremo”, poema posto tra le imitazioni della Divina Commedia. Proseguiamo con don Giovanni Antonio Barnabò (Valle di Cadore 1684-11735): parroco di Ospitale, si ritirò nella sua casa e si dedicò alla compilazione della “Historia della provincia di Cadore” (inedita) e della minuta di “Cronaca delle cose avvenute nella provincia di Cadore dal 1705 al 1732” (inedita e in gran parte perduta come la “Storia speciale del paese di Valle”). Tocca a padre Giovanni De Luca (Borca 1694-Roma 1766): frate dei Minori osservanti, fu esaminatore di vescovi e consultore dei riti; era perito nelle lingue greca, latina ed ebraica ed autore di versi latini pubblicati in “Arcadum carmina”. Fabbiani ricorda che “Ebbe dispute coi maggiori teologi del suo tempo e con I. A. Muratori sull’Immacolata Concezione. Proposto a cardinale ed eletto ‘solo’ vescovo, rinunciò anche a questa dignità”. Veniamo a don Giovani Antonio De Luca ( Venezia 1737-1762): figlio di un cadorino di Borca, una volta sacerdote pubblicò 10 orazioni tradotte dal greco quindi tradusse e pubblicò “Gli Orti delle Esperidi” del Pontano. Secondo G. Gozzi sarebbe divenuto uno dei migliori oratori del secolo se non fosse morto giovane, lasciando molti studi inediti. Don G.B. Zandonella (Dosoledo 1767-Padova 1836): laureato in legge a Padova insegnò filosofia a Ceneda e Belluno nel liceo sperimentale, storia ecclesiastica all’ateneo patavino di cui fu anche rettore magnifico; fu maestro di Rosmini che lo stimava molto. Don Osvaldo Antonio Varettoni (Borca 1771-Candide 1824): parroco stimatissimo a Candide dal 1816 e fino alla morte. Autore di canzoni e poesie morali e sacre molto diffuse in Cadore e stampate più volte. Monsignor Giuseppe Ciani (Domegge 1793-Vittorio Veneto 1867) dopo gli studi a Udine fu maestro a Domegge e Pieve quindi ispettore scolastico per il Cadore. Passato a Padova e a Venezia fu precettore quindi fu in cura d’anime a Vittorio Veneto dove divenne canonico teologo della cattedrale di Ceneda; del 1856-62 la pubblicazione di “La storia del popolo cadorino” “vero monumento d’amor patrio, frutto di 40 di lavoro e di studio”. Secondo l’autore di “Storia del Cadore” può dirsi l’Erodoto cadorino. Pubblicò anche “Vite dei giovani martiri”. Il suo essere antitemporalista gli comportò persecuzioni. Spazio anche per don Giuseppe Cadorin (Lorenzago 1792-San Fior 1851): diresse le elementari di Venezia e si occupò dell’arte veneta pubblicando studi sulla vita e le opere di Tiziano di cui curò il volume “Dello amore ai veneziani di Tiziano Vecellio, delle sue cose in Cadore e a Venezia e delle vite dei suoi figli”. L’invasione della Grande Guerra disperse memorie e documenti. Don Giuseppe Monti (San Nicolò 1808-Candide 1871) studi a Udine, fu cooperatore a San Vito quindi mansionario cooperatore a Costa di San Nicolò, Candide, Dosoledo, Casamazzagno. Raccolse una infinità di notizie e copie di documenti e collaborò con mons. Ciani. Compilò fra l’altro il manoscritto “Cronache cadorine dal 632 a. C. al 1869” di 519 pagine. E’ la volta di don Natale Talamini (Pescul 1808-1876): studiò nel seminario di Udine dove rimase quale docente; passato a Venezia divenne insegnante di ruolo di San Procolo. Prese parte attiva nei moti del 1848-49 in quanto membro dell’assemblea veneta e fu incarcerato a San Severo, Legnago e Palmanova. Nel 1866 eletto primo deputato del Cadore. Compose una lunga serie di poesie poi pubblicate dal Ronzon. Monsignor Giovanni De Donà (Lorenzago 1819-Belluno 1890) studi a Udine e Padova, insegnante e poi rettore del Seminario bellunese, presidente dell’Accademia degli Anistamici e della Congregazione di carità. Lasciò apprezzati studi manoscritti di storia cadorina e bellunese. Don Pietro Da Ronco (Vigo 1851-1940): studi a Udine e Belluno quindi parroco di Lorenzago, rettore a Vallesella e a Sant’Orsola di Vigo. Pubblicò studi di genealogie di famiglie cadorine, note di toponomastica e un’ampia storia dell’arcidiaconato cadorino. Don Pietro Antonio Alverà (Ampezzo di Cadore 1854-Rio di Pusteria 1927): studi a Rovereto e Bressanone; scrisse molto per la storia della “sua Ampezzo” dove nella canonica sono conservati i manoscritti. Mons. Vadolrico: nativo del Cadore, preposito di Carnia, canonico di Cividale e Aquileia; riformò gli statuti del Capitolo di Aquileia. Morì il 16 marzo 1287. Padre Fortunato di Cadore (Giovanni Gera, Candide 1600- Sulmona 1669) cappuccino a 17 anni, predicatore nelle principali città d’Italia, consultore generale dell’Ordine, nel 1650 ministro generale dell’Ordine (rieletto nel 1667). Mons. Bartolomeo Gera (Candide 1603-Feltre 1681): studi a Udine, Graz, Padova; sacerdote nel 1628, nel 1630 è canonico della cattedrale di Verona e arciprete di Isola Rizza, vicario generale a Ceneda poi a Verona e Venezia. Vescovo di Feltre il 5 settembre 1663. Padre Giovanni Leopoldo De Zanna (Ampezzo di Cadore 1721-Novacella 1787) frate agostiniano a Bressanone nel 1742 quindi decano, professore di teologia e filosofia. Padre Pietro Paolo da Cadore (Pasquale Fortunato Tremonti, Lorenzago 1721-Roma 1797): cappuccino, definitore, ministro provinciale, prefetto di propaganda in Tunisia, commissario generale dei conventi della Rezia infine definitore generale. Ed eccoci a padre Marino da Cadore (Giuseppe Zanetti, Lozzo 1745-Venezia 1827): cappuccino, insegnante di filosofia e teologia, ministro provinciale, predicatore per il Doge in San Marco dal 1785 al 1797; Pio VII lo voleva generale dell’Ordine e poi vescovo di Cefalonia ma padre Marino ottenne la dispensa. Mons. Mariano Da Ru (Pozzale 1772-Udine 1835): allievo poi professore e rettore del seminario di Udine, pievano di Valle e arcidiacono del Cadore prima di essere vicario generale di Udine. Mons. Ferdinando Ossi (G. Battista, San Vito 1843-Gand 1905): carmelitano scalzo mandato in Palestina, procuratore del convento del Carmelo, prefetto apostolico di Siria, nel 1883 eletto vescovo delle missioni dell’India e amministratore apostolico di Quilon. Don Pietrto Zangrando (Perarolo 1887-Candide 1935) parroco di Perarolo, arciprete di Sospirolo, pievano di Candide; la sua memoria è tramandata ai posteri per le azioni compiute come cappellano militare nella Grande Guerra che gli meritarono una medaglia di bronzo al valor militare e due croci di guerra. Concludiamo col cardinale Adeodato Giovanni Piazza (Vigo 1884-Roma 1957): carmelitano scalzo nel 1897, insegnò lettere nel convento dei Carmelitani veneti e filosofia a Treviso e Venezia, morale a Brescia; priore a Tombetta a soli 34 anni, cappellano militare per 4; priore a Brescia e Adria passò a Roma come segretario del preposito generale e fu nominato consultore della Congregazione dei religiosi. Nel 1925 eletto procuratore generale dell’Ordine nella Curia romana; arcivescovo di Benevento nel 1930, patriarca di Venezia dal 1935, cardinale dal 1937, segretario della Sacra congregazione concistoriale, titolare della diocesi suburbicaria di Sabina e Poggio Mirteto.
NELLE FOTO (Infodolomiti e riproduzioni dal libro di Giovanni Fabbiani): la copertina del libro “Breve storia del Cadore”; l’arcidiaconale di Pieve; mons. Giuseppe Ciani; il prof. don Natale Talamini; don Pietro Da Ronco; il cardinale Adeodato Giovanni Piazza.
CONOSCIAMO LA CORALE DI LIMANA CON LE INTERVISTE DI SILVIA BALDO
CONTINUANO LE SCULTURE NEL GHIACCIO E NEVE A FALCADE con SILVANO SAVIO
A GIANNI
di JOHN FRANCIS DELLA PIETRA
CANALE D’AGORDO Dal tessitore di versi di Canale d’Agordo un ricordo di chi in paese ha lasciato il segno. Gianni Busin, per anni operaio del Comune di recente ricordato anche durante un programma alla radio nei giorni delle nevicate. Oggi è il 20esimo dalla sua scomparsa.
AUDIO
Pare un inverno di tanti anni fa
Periodi d abbondanti nevicate
Seguite dal grande freddo
La spessa candida coltre di neve
Mi guarda silente
Eppure mi giungono
Fra i suoi riflessi nel divenir del dì
Molte parole e tante immagini
Ricordi
La neve è caduta e s è sciolta
Innumerevoli volte
Nel lento ma inesorabile
Trascorrer della vita
Non li ha cancellati
Sono lì vividi oggi nel suo candore
I bimbi le ragazze i giovani
Ora sono diventati grandi taluni adulti
Nelle loro rimembranze
Rimangono però indelebili
Alcune figure ed azioni
D un tempo passato
Più d uno in quei giorni di copiose precipitazioni
S è riscoperto bimbo a sognare
Cogl occhi incollati al vetro della finestra a spiare
Coll orecchio teso a percepire il suono
Lì ad aspettare l arrivo
Di quell unimog arancio
Con il faro giallo che saettava la sua luce ovunque
Con la lustra ala ricolma di neve
Che come per magia
Liberava la strada per tutti i villaggi
Che gioia che felicità nel vederlo
All improvviso il mezzo stanco
Si ferma un attimo
Nella piccola piazza
Per fare un slargo
Poi scende qualcuno
Un uomo dalla barba scura
Intimidisce quasi
Sembra burbero
Ma quando incontri i suoi occhi azzurri
Il viso s apre in un sorriso
Dolci parole scherzose
Riempiono la scena
Ma come dicono in tanti
Dopo tutti questi anni
Sei tornato gianni
S illumina il suo sguardo
E pian piano svanisce
Allor ciascuno si ridesta
E nella raggiunta maturità comprende
Lui è sempre rimasto
Dentro ai nostri cuori
E lì nell eterna sfavillante neve…
FANTASTICHE DOLOMITI, NUOVA STAGIONE. APPUNTAMENTO QUINDICINALE IL GIOVEDI ALLE 10.30 E 19.00
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FANTASTICHE DOLOMITI 7^ PUNTATA: IL QUINDICINALE APPUNTAMENTO ALLA RADIO
SALUTE E SOCIETA’ IL LUNEDI ALLE 13.10 E ALLE 20.10, LA DOMENICA ALLE 10.30 A CURA DEL DOTTOR MARCO CARACCIOLO. QUINTA STAGIONE
LA PUNTATA DELLA SETTIMANA
L’obesità e il sovrappeso riguardano 25 milioni di italiani, il 46,1% della popolazione adulta. Per fornire una serie di informazioni realmente corrette e accreditate, ma al tempo stesso di facile comprensione, rispetto alle cause del problema, e ai possibili trattamenti e ai comportamenti da assumere, è nato il portale “La verità sul peso”, nuovo spazio virtuale di Novo Nordisk con notizie, articoli di approfondimento, suggerimenti e consigli proposti da un board scientifico scelto con rigore e qualità. Michele Sculati, Medico specialista in scienza dell’alimentazione Giovanna Muscogiuri, Medico chirurgo specializzato in endocrinologia e malattie del metabolismo
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GOCCE DI FILOSOFIA, CON CHIARA CAU, CON LISA DE LUCA.
TUTTI I GIORNI DAL LUNEDI AL VENERDI ALLE 6.55 E ALLE 18.55
PUNTATA 12
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007 IN CONDOTTA CON LA PROF. MARIA ROSA SALMAZO IL LUNEDI ALLE 10,30 E ALLE 19.00 LA DOMENICA ALLE 8 DEL MATTINO. NONA STAGIONE
LA PUNTATA DELLA SETTIMANA
COLORI, CHIUSURE, RAGAZZI…
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SOLIDARIETA’ VENETO FONDO PENSIONE, IN ONDA IL PRIMO VENERDI DEL MESE ALLE 10.30 E ALLE 19.00 QUINTA STAGIONE
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DUE MINUTI UN LIBRO TUTTI I GIORNI ALLA RADIO ALLE 9.30 E ALLE 18. QUINTA STAGIONE
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CASSA SOLIDARIETÀ LUXOTTICA
IL NUMERO DI GENNAIO CON PAOLO CHISSALE’ E FABRIZIO CAMPEDEL
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LA RASSEGNA STAMPA DA L’AMICO DEL POPOLO
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OSPITE: Adriana Lotto Presidente Associazione Culturale Tina Merlin
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I RACCONTI DI PAOLO SOPPELSA il lunedi alle 9.30 e 18.30
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LE PUNTATE di Luisa Alchini di Leggermente Bellunesi, la domenica alle 11, IL MARTEDI IN PRIMA EDIZIONE alle 10.30 e alle 19.00
LA PUNTATA DELLA SETTIMANA OGGI ALLE 10.30 E 19: ELISA ORZES GRILLONE nativa di Cencenighe. Seconda puntata. La partecipazione al funerale di Guglielmo Marconi e l’alluvione… Le strane coincidenze.
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L’ALMANACCO LADINO CON L’ISTITUT CESA DE JAN QUINDICINALE APPUNTAMENTO. LA DOMENICA ALLE 9 IL LUNEDI ALLE 8.35 IL MARTEDI ALLE 12.35 IL MERCOLEDI ALLE 18.35. SECONDA STAGIONE.
LA PUNTATA DI QUESTA SETTIMANA
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SP 1 MADONNA DEL PIAVE senso unico alternato regolato da semaforo fino al 15 gennaio in comune di Quero Vas per realizzazione tombinatura
SP 42 CAVALLERA fino a revoca, chiusura della strada nell’abitato di Perarolo per attivazione emergenza frana “Busa del Cristo”
S.P.2 DELLA VALLE DEL MIS Interdizione totale al traffico fino a revoca dal km 14,920 (località Gona Bassa) al km 20,650 (località Titele) per cedimento della carreggiata
S.P. 5 DI LAMOSANO Interdizione totale fino a revoca per presenza di materiale e alberi in strada.
S.P. 251 DI VAL DI ZOLDO E VAL CELLINA dalla località Soffranco fino all’imbocco nord della galleria S. Giovanni interdizione totale al transito per cedimento della carreggiata
SP 3 DELLA VAL IMPERINA fino a revoca, senso unico alternato regolato a vista in località Gona di Conedera di Rivamonte per cedimento della carreggiata stradale
Precipitazioni: Assenti ovunque fino nel tardo pomeriggio (0%). In serata non esclusa qualche debolissima precipitazione (10/20%) sulle Prealpi occidentali, nevosa oltre gli 800/1000 m.
Temperature: Minime in generale lieve aumento e massime senza notevoli variazioni rispetto a martedì, con riduzione dell’escursione termica giornaliera. Sono previste punte di 1/3°C nei fondovalle prealpini e di -2/2°C a 1000/1200 m. Su Prealpi a 1500 m min -6°C max -4°C, a 2000 m min -7°C max -5°C. Su Dolomiti a 2000 m min -7°C max -4°C, a 3000 m min -9°C max -6°C.
Venti: Nelle valli deboli di direzione variabile; in quota deboli/moderati da sud-ovest al mattino, moderati/tesi al pomeriggio, anche forti sulle vette più alte alla sera a 5-20 km/h a 2000 m e 20-45 km/h a 3000 m.
Precipitazioni: Crescente probabilità (80/90%) di deboli precipitazioni, a tratti moderate nel tardo pomeriggio/sera, in estensione dalle Prealpi occidentali a tutta la montagna veneta nel corso del pomeriggio. Il limite della neve sarà inizialmente sui 600/800 m, prima di risalire sui 1000/1100 m, almeno sulle Prealpi, dove il rischio di gelicidio per congelamento pioggia al suolo sarà concreto. Sulle Dolomiti il limite neve rimarrà un po’ più basso, specie nelle nicchie solitamente più fredde. Sono previsti 4/8 mm sulle Dolomiti fino a 10 mm sulle Prealpi, localmente anche 15 mm, con altrettanti cm di neve sopra i 1200/1400 m.
Temperature: In generale lieve aumento, eccetto leggero calo delle massime sulle cime più alte; ridotta escursione termica giornaliera. Sono previste punte 2/4°C nei fondovalle prealpini e di 0/2°C a 1000/1200 m. Su Prealpi a 1500 m min -3°C max -1°C, a 2000 m min -5°C max -3°C. Su Dolomiti a 2000 m min -5°C max -3°C, a 3000 m min -9°C max -8°C.
Venti: Nelle valli deboli di direzione variabile; in quota moderati/tesi da sud ovest sui 2000/2400 m, forti oltre tali quote, a 15-30 km/h a 2000 m e 40-70 km/h a 3000 m.